Il Baltic Dry Index si Sfracella di Nuovo

15 aprile 2014
 
 
Per chi non lo sapesse il Baltic Dry Index (BDI) è un indice dell’andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo. Malgrado il nome indichi diversamente, esso raccoglie i dati delle principali rotte mondiali e non è ristretto a quelle del Mar Baltico.
 
Esso raccoglie le informazioni relative alle navi cargo che trasportano materiale “dry”, quindi non liquido (petrolio, materiali chimici,ecc) e “bulk”, cioè sfuso. Riferendosi al trasporto delle materie prime o derrate agricole (carbone, ferro, grano, ecc) costituisce anche un indicatore del livello della domanda e dell’offerta di tali merci. Per queste sue caratteristiche viene monitorato per individuare i segnali di tendenza della congiuntura economica.
 
Il BDI oggi è pesato in particolare per fare il tracking dei noli da e per la Cina e il sud est Asiatico.
 
Bisogna stare molto attenti nella lettura del BDI oggi siamo di fronte all’esplosione di una gigantesca bolla delle navi cargo iniziata all’inizio del 2000 su aspettative esagerate dell’aumento dei traffici per mare, sono state costruite troppe navi e contamporaneamente il “traffico” non è andato ai livelli attesi.
 
Dunque il BDI “naviga” da 5 anni su prezzi molto bassi, tuttavia è ancora un buon indicatore di tendenza quando ci sono repentine salite o discese dei prezzi.
 
Ebbene sono 15 giorno consecutivi che il “prezzo” del BDI scende continuamente e ha perso oltre il 33% in valore dall’ultimo picco massimo:

grafici al link
http://www.rischiocalcolato.it/2014/04/baltic-dry-index-si-sfracella.html

Il Baltic Dry Index si Sfracella di Nuovoultima modifica: 2014-04-16T18:20:09+02:00da davi-luciano
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