Expo, arrestato il compagno G

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Pubblicato Giovedì 08 Maggio 2014, ore 10,18
 

Primo Greganti, storico esponente del Pci, già coinvolto in Mani Pulite, finisce in manette nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti della rassegna milanese. Coinvolto con ex dc e FI in episodi di turbativa d’asta e corruzione. Favori pagati a suon di consulenze

Torna in carcere Primo Greganti. A distanza di vent’anni da Mani Pulite che lo vide tra i (pochi) politici dell’allora Pds finire sotto accusa del pool di Milano, lo storico esponente del Pcitorinese, partito di cui fu a lungo tesoriere, incappa nuovamente nelle maglie della giustizia. È stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta sull’Expo coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Milano Ilda Boccassini e dai pmClaudio Gittardi Antonio D’Alessio e condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano. Con lui, ad essere raggiunti dalle misure emesse dal gip Fabio Antezza, sonoAngelo Paris, direttore della pianificazione acquisti della Expo 2015, l’ex parlamentare della Democrazia Cristiana Gianstefano Frigerio, l’ex deputato di Forza Italia Luigi Grillo, l’intermediario Sergio Catozzo e l’imprenditore Enrico Maltauro. Arresti domiciliari invece per Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde, già arrestato nelle scorse settimane nell’ambito di un’altra inchiesta con al centro una serie di irregolarità negli appalti delle più importanti opere pubbliche in Lombardia, tra cui anche alcune gare relative all’Expo. Da quanto si è saputo, l’inchiesta vedrebbe al centro una serie di fatti di turbativa d’asta e di corruzione relativi all’Expo e al processo “Città della salute”. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Dal quadro emergerebbe una sorta di “Cupola” degli appalti, con una intermediazione decisiva da parte di Greganti e Frigerio. ”Ma che cosa facevano insieme l’ex comunista Greganti, ormai settantenne, e l’ex dc 75enne Frigerio? Di certo trafficavano sul fronte degli appalti e si dividevano una percentuale delle tangenti. Appalti su parecchi ospedali lombardi, da quello di Melegnano al San Carlo di Milano, ma anche in Expo. Le tangenti venivano pagate sottoforma di contratti di consulenza. Tranne che per Frigerio, il quale non vuole lasciare tracce scritte del denaro che prende”, scrive Repubblica.

 

Dopo essersi eclissato per qualche anno dalla scena politica, Greganti aveva recentemente fatto la sua comparsa a un paio di manifestazioni pubbliche in sostegno di Sergio Chiamparino, l’ultima al teatro Carignano lo scorso 29 marzo. L’hanno definito in tanti modi: «Uno con le palle», quello che «ha tenuto testa ai magistrati e ha messo il partito davanti a tutto». Il Compagno G, «un eroe», «un duro», «un simbolo». Insomma, uno che non ha parlato neppure quando venne messo alle strette da Antonio Di Pietro: scontò una pena di 3 anni in carcere per finanziamento illecito al suo partito ma lui si professò sempre innocente e rifiutò ogni collaborazione con la magistratura. E ora, con settant’anni suonati sul groppone, il suo nome torna alle cronache e a Torino, città dove emigrò quattordicenne per diventare prima operaio della Fiat, poi dirigente di partito, ci si interroga su quale ruolo avesse conservato negli assetti di un Pd, di cui ha “orgogliosamente” la tessera, che vede molti “reduci” di quella stagione di Tangentopoli in servizio permanente effettivo (da Giancarlo Quagliotti Giusi La Ganga, a Salvatore Gallo). Un nucleo di politici d’antan che ha nel sindaco Piero Fassino la propria figura di riferimento.(nella foto Quagliotti e Greganti a una recente festa del Pd torinese)

 

Expo, arrestato il compagno Gultima modifica: 2014-05-08T12:44:52+02:00da davi-luciano
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