BIELLA: 300 FAMIGLIE SENZA CASA, MA RENZI DÀ 9,5 MILIONI PER OSPITARE PROFUGHI

quanto è stato erogato per i disoccupati? Non rendono quanto MAFIA CAPITALE, si comprende la mobilitazione in difesa di questa MAFIA, i suoi picciotti oggi sono le mille sigle della società civile
 
FEBBRAIO 7, 2016
camuffati da profughi
 
Il dato delle 300 famiglie senza un tetto lo dà Roberto Simonetti, esponente locale della Lega
Viviamo in una società al contrario, dove il cittadino viene tartassato da chi ha eletto e l’eletto aiuta i non biellesi a loro scapito. Un mondo al contrario appunto, voluto da una sinistra mondialista che guarda dappertutto tranne all’uscio della porta di casa. Casa che ora sta diventando un miraggio anche per le famiglie biellesi, che a fronte della crisi non riescono più a soddisfare le proprie spese di residenza e vengono così messi alla porta.
 
Anche dalle strutture pubbliche. Lavoratori licenziati prossimi alla pensione che per la Formero mai vedranno, famiglie indigenti che silenziosamente, con dignità lottano quotidianamente mentre i servizi sociali non riescono, per mancanza di soldi al fondo solidarietà, a risolvere i loro problemi. In più ora l’Agenzia case popolari, da quando la sinistra governa dappertutto, sfratta i bisognosi ed ha smesso di costruire nuove realtà abitative.
 
Il welfare biellese più o meno è così diviso: 10 milioni per il Consorzio IRIS, 8 milioni per il CISSABO e 9 milioni e mezzo per l’accoglienza degli immigrati. Una cifra esagerata, enorme, spropositata quest’ultima dell’accoglienza rispetto ai fondi destinati ai biellesi e che non risolverà mai il problema alla radice, ed anzi ne implementerà solo la perpetuazione.
 
E’ bene che la politica si fermi un attimo, ragioni, e trovi soluzioni sopratutto per i biellesi prima, e poi per gli altri. Soluzioni per gli immigrati da trovare “a casa loro”, non per disinteressarsi del problema, ma per risolverlo alla radice. Aiuti umanitari nelle zone di guerra, controlli per i richiedenti asilo al di là del mediterraneo, politiche internazionali per lo stop alle guerre civili.
 
Se l’Occidente non aiuterà così la parte del mondo più povera ed in difficoltà ma cercherà invece di inglobarla in sè stessa, troverà una soluzione diametralmente opposta rispetto allo spirito che lo muove: anche l’occidente si impoverirà a tal punto da non aver più la possibilità di aiutare nessuno, ne sè stesso, nè gli altri. Chi ci governa quindi, si fermi un attimo e ragioni. Gli spot elettorali lasciamoli alle pubblicità dei detersivi.
 
Biella, bando da oltre 9 milioni di euro per richiedenti asilo
Saranno erogati nel 2016 per l’accoglienza annuale di 750 migranti
 
Oltre 9 milioni di euro. A tanto ammontano i fondi che saranno erogati nel 2016 per l’accoglienza di 750 migranti che la Prefettura ha stimato di ospitare nel comprensorio biellese dal primo gennaio al 31 dicembre.
Il bando per l’accoglienza e il sostegno dei richiedenti asilo è stato pubblicato la scorsa settimana e scadrà il 25 gennaio. Obiettivo dell’iniziativa, stringere un accordo con più operatori per affidare il servizio di accoglienza di 750 stranieri, 420 dei quali attualmente ospitati nelle strutture gestite da Filo da tessere, Nuvola, Pacefuturo e Pietra Alta Servizi.
Una stima per difetto, destinata ad essere aggiornata in corso d’opera, che include i richiedenti asilo inseriti nei centri di accoglienza e quelli alloggiati nella ex sede Atap, i pakistani ospitati dalla Caritas e i migranti che in futuro arriveranno nel Biellese. Dunque 350 posti in più rispetto a quelli esistenti in provincia. Ma la lista, come è ovvio, non tiene conto di quei migranti che, con ogni probabilità, la Prefettura di Torino destinerà in futuro al Biellese e neppure di quelli che, per conto prorprio, giungeranno nel compresorio.
  
UN ARTICOLO DEL 2014 PER RINFRESCARE LA MEMORIA
28/11/2014 06:04
Rifugiati, gli affari d’oro delle coop Assistere meno di 4.800 migranti costa 45 milioni di euro a Roma. 
E in Prefettura istituito l’albo dei noleggiatori per trasportarli nei centri
 
La pubblica amministrazione chiama, le coop corrono. È accaduto con lo Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo) ed anche col circuito di accoglienza parallelo gestito direttamente dalla Prefettura di Roma, che a luglio ha pubblicato l’ultimo bando con uno stanziamento a sei zeri: 10 milioni di euro, in soli cinque mesi (agosto-dicembre 2014), per «la collocazione in strutture idonee di 2.358 stranieri comprensivi di 1.278 migranti già presenti nella provincia di Roma». Rifugiati che si aggiungono agli ospiti Sprar distribuiti tra Roma e provincia, 2.581 unità nel triennio 2014-2016 per un costo totale annuo di 35.732.000 euro.
L’AFFARE DELLE COOP
Già a inizio anno, il 9 gennaio 2014, la prefettura di Roma – in piena emergenza sbarchi – aveva allertato le varie realtà locali: «A seguito del continuo incremento di arrivi di cittadini stranieri – si scriveva sulla circolare – il ministero dell’Interno ha rappresentato l’esigenza di provvedere all’allestimento di ulteriori centri ed acquisire la disponibilità di enti pubblici o associazioni del privato sociale esperte nel settore, che dovranno comunicare tempestivamente la propria disponibilità». Affidamento diretto del servizio a colpi di convenzione per un importo «massimo di 30 euro oltre Iva e che comprenda, oltre a vitto e alloggio, la gestione amministrativa degli ospiti, la mediazione linguistica, la fornitura di biancheria, tessera telefonica di 15 euro all’ingresso».
IL NUOVO BANDO
Il giro di soldi che si trascina dietro l’ondata di sbarchi, inarrestabile, ha imposto un nuovo corso, cioè quello della gara pubblica. In quest’ottica, abbiamo anticipato, la prefettura di Roma a luglio ha pubblicato uno schema di accordo quadro tuttora in vigore che disciplina attività e «onorario» delle coop che si sono aggiudicate il bando, cinque in totale e tutte operative tra Roma e provincia. In questo caso la quota destinata all’accoglienza «in strutture idonee di presunti 2.358 cittadini stranieri» aumenta da 30 euro oltre Iva a «35 euro oltre Iva (base d’asta) corrispondente al prezzo pro-capite giornaliero comunicato dal ministero dell’Interno – si legge sul bando – Il gestore si impegna a garantire vitto non in contrasto con i principi e le abitudini alimentari degli ospiti, alloggio, servizi di assistenza generica alla persona, sanitaria, di pulizia», ed anche «l’erogazione di un pocket money pari a 2.5 euro al giorno sotto forma di buono, per schede telefoniche, biglietti del trasporto, sigarette». Totale della gara, aggiudicata al massimo ribasso, 10 milioni 68mila euro, che sommati ai 35 milioni Sprar trasformano i numeri dell’accoglienza in qualcosa di insostenibile: 45 milioni di euro per assistere, a conti fatti, nemmeno 4.800 persone in pochi mesi.
RIFUGIATI MINIERA D’ORO
Roma, tra Sprar e prefettura, ha fatto il pieno di rifugiati, nonostante questo non tutti i posti a disposizione sono esauriti: «Tra Roma e provincia – spiegano gli addetti ai lavori – manca ancora circa 1/4 degli arrivi previsti, per esempio la prefettura si organizza a cascata: se ha ancora posto la prima cooperativa che si è aggiudicata il bando, li mandano lì, altrimenti a scendere si rivolgono alle altre con strutture idonee». Il bando stesso stabilisce un tetto massimo, per ciascuna struttura ricettiva, di 100 ospiti, è comunque evidente che – trattandosi di quote al giorno per persona – l’obiettivo è accogliere quanti più migranti possibile. Dimostra l’affare, del resto, anche il fatto che nell’ambito del circuito Sprar le stesse coop aggiudicatrici dell’appalto contribuiscano a sostenere economicamente l’iniziativa: sul totale di 35 milioni 732mila euro all’anno, 2014, 2015 e 2016, stanziati da ministero e Europa, una parte (7 milioni 234mila euro) la pagano proprio i gestori dei centri.
SERVIZIO TAXI
È capitato, e capita, che la prefettura chieda ai vari enti gestori mezzi per trasferire i rifugiati tra i vari centri: «Chiamiamo i pullman – confermano da una coop – poi ci fanno fattura a parte». A fine ottobre, sempre palazzo Valentini, ha pubblicato un avviso relativo «all’istituzione di un albo noleggiatori a cui affidare incarichi per il trasporto di migranti dai posti di frontiera ai centri di accoglienza della provincia». Rivolto «alle ditte in possesso di licenza comunale per l’esercizio del servizio di noleggio da rimessa con conducente», si quantificano anche le tariffe: da 1,40 a 2,60 euro al chilometro in base a tratta e passeggeri.
Erica Dellapasqua
  
migranti7
BIELLA: 300 FAMIGLIE SENZA CASA, MA RENZI DÀ 9,5 MILIONI PER OSPITARE PROFUGHIultima modifica: 2016-03-08T20:52:52+01:00da davi-luciano
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