Risposta all’interrogazione sulla “Grande Marche NoTav”

Da Marco Scibona: ” Il Ministero dell’Interno ha risposto alla mia interrogazione sulla “Grande Marche NoTav”.
Come mi aspettavo, non sono stati forniti molti elementi che avevo richiesto e si riconduce il tutto a quasi un’azione di routine. Invece con quei controlli di fatto è stato bloccato per ore un collegamento di valico tra Francia e Italia.
La presunzione che ci sarebbero stati scontri deriva dal fatto che gli ospiti d’oltralpe fossero stati maltrattati e vessati per ore il giorno prima oltre al fatto che vi siano stati momenti molto tesi tra le truppe schierate e manifestanti assopiti, non degenerati solo per intercessione dei locali operatori delle FF.OO.
Fa poi sorridere se si usa, a giustificativo di tale impianto di ordine pubblico, quanto poi è avvenuto ben un mese dopo! Forse il Ministero e la Questura hanno la sfera di cristallo e si dilettano con oracoli e pronostici?”
di seguito i testi dell’interrogazione e della risposta
interrogazione n. 4-04376
 Al Ministro dell’interno. –Premesso che:venerdì 10 luglio 2015 si è svolto l’evento denominato “Grande Marche No Tav” ossia una marcia di persone, nella quasi totalità cittadini francesi, da Chimilin (circa 30 chilometri da Chambery) in Francia a Venaus (provincia di Torino) in Italia, attraversando il confine italo-francese presso il colle del Moncenisio;

nel territorio italiano è giunta una colonna di circa 56 auto e furgoni trasportante all’incirca 250 persone che è stata fermata da un ingente contingente di Polizia italiana presso la località Bar Cenisio in corrispondenza degli edifici dell’ex dogana;

considerato che:

le forze dell’ordine hanno controllato i documenti di tutti i partecipanti sottoponendoli anche a riprese video e fotografiche; inoltre è stato attivato un dispositivo di ordine pubblico con ingente personale in assetto antisommossa;

le auto e le persone in transito, non immediatamente riconducibili ai partecipanti alla “Grande Marche No Tav”, non sono state sottoposte a controllo;

a giudizio degli interroganti, alla luce di quanto appreso da persone in loco, è stata svolta una procedura irrituale per quantità di uomini, mezzi, equipaggiamento nonché azioni compiute,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se risulti quale autorità abbia disposto i controlli e se tale disposizione sia stata impartita a seguito di segnalazione, e, in caso affermativo, di quale ente o autorità;

se risulti quale sia la motivazione per cui sono stati controllati unicamente i partecipanti all’evento e non gli altri mezzi o persone che transitavano nella medesima zona;

quale sia stato l’ordine di servizio per la specifica operazione, quali gli ordini impartiti, quali e quanti reparti delle varie componenti delle forze dell’ordine siano stati impiegati, quale sia stata la dotazione in uso degli operatori intervenuti sul posto, intesa sia come mezzi sfollagente che equipaggiamento di protezione;

se risulti inoltre che sia stato impiegato personale non facente parte della Questura di Torino e, in caso affermativo, la motivazione per cui si sia ricorso a personale esterno;

se risulti a chi sia stato affidato il comando dell’operazione in loco, con particolare riferimento al grado e alla struttura di appartenenza;

come si sia svolta l’operazione e come sia stata ricostruita la vicenda sulla base dei rapporti di Polizia stilati;

se siano state eseguite perquisizioni di persone e mezzi e, in caso affermativo, quante siano state le perquisizioni e quali esiti abbiano dato;

se, a seguito dei controlli, siano state applicate misure sanzionatorie o presi provvedimenti dall’autorità di pubblica sicurezza.

risposta all’interrogazione n. 4-04376

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindispr&leg=17&id=955245

Fascicolo n.110

Risposta. – Nel mese di giugno 2015, sul siti telematici del movimento No Tav valsusino, che da diverso tempo si oppone alla realizzazione della linea ad alta velocità e alta capacità Torino-Lione, è stato ufficializzato lo svolgimento di una manifestazione denominata “Grande marche NO TAV” per il periodo compreso tra il 30 giugno e il 12 luglio 2015, originata dal movimento No Tav francese.

Nella circostanza, i partecipanti, in massima parte esponenti dell’area anarco-insurrezionalista francese, hanno dato vita ad una manifestazione itinerante che ha simbolicamente toccato tutte le località interessate dal tracciato della futura linea ferroviaria ad alta velocità Lione-Torino, compresi i cantieri delle “discenderie” TAV d’oltralpe, sino a giungere, il 10 luglio, nella cittadina valsusina di Venaus, sede del presidio permanente No Tav.

In particolare, al momento dell’ingresso nel territorio nazionale gli antagonisti hanno formato un corteo composto da un centinaio di autoveicoli e dopo aver fatto sosta al valico del Moncenisio, dove si sono ricongiunti ad una delegazione di No Tav italiani, hanno varcato il confine in auto giungendo all’ingresso di Moncenisio presso la frazione Bar-Cenisio. In tale occasione la Questura di Torino ha predisposto, con apposita ordinanza, un adeguato servizio d’ordine con l’invio di propri funzionari e di un adeguato numero di personale specializzato del reparto mobile della Polizia di Stato. L’iniziativa della Questura è scaturita da un’attenta valutazione di specifici aspetti relativi allo svolgimento della “Grande marche No Tav”, in particolare: la peculiarità dei partecipanti, come già detto riconducibili a gruppi politici antagonisti; il fatto che alla manifestazione fossero presenti per lo più cittadini stranieri in ingresso nel territorio nazionale; la circostanza che il questore di Torino non era stato preavvisato dell’evento, in violazione dell’articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

In tale contesto, all’atto dell’ingresso nel territorio nazionale, gli antagonisti francesi, supportati da esponenti del movimento anarchico italiano e da attivisti del movimento No Tav espressione del “Comitato NO TAV Alta Valle Susa” (alcuni con numerosi precedenti penali connessi all’attività di contrasto alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità), sono stati bloccati per essere sottoposti al rituale controllo delle generalità. Al termine di tale attività, che si è limitata al semplice controllo dei documenti senza peraltro dar luogo a perquisizioni dei veicoli a bordo dei quali viaggiavano i manifestanti francesi, sono state identificate 73 persone, di cui 54 di nazionalità straniera.

Tutte le operazioni sono state video-documentate da personale del gabinetto interregionale di Polizia scientifica di Torino.

Concluse le procedure di controllo ed identificazione, i manifestanti hanno proseguito la marcia nel territorio nazionale per raggiungere il presidio permanente No Tav di Venaus, dove gli attivisti del movimento valsusino hanno ospitato gli omologhi francesi.

Appare opportuno evidenziare che i controlli delle forze dell’ordine sono stati compiuti nel quadro di controlli unilaterali di sicurezza e non in un ambito di “sospensione” del trattato di Schengen. I controlli medesimi, peraltro, trovano ulteriore fondamento nel consolidato dispositivo di sicurezza preventivo disposto dal questore di Torino in occasione di importanti manifestazioni di carattere nazionale ed extranazionale, riguardanti la ventennale forma di protesta valsusina.

Va infine ricordato che si sono rivelati fondati i timori relativi ad una possibile turbativa dell’ordine pubblico in valle di Susa in danno del cantiere del cunicolo esplorativo Tav di Chiomonte, collegata alla presenza degli antagonisti francesi. Infatti, l’11 luglio, nella frazione Gravella del citato comune (a margine di una kermesse ludico-politica organizzata dal movimento No Tav italiano in occasione dell’arrivo della carovana francese), un centinaio di antagonisti travisati ed abbigliati con indumenti di colore scuro ha tentato di scavalcare le recinzioni e dato luogo ad un fitto lancio di pietre e di altri oggetti, rendendo necessaria un’attività di contenimento delle forze dell’ordine mediante l’utilizzo dell’idrante e di lacrimogeni. Solo dopo circa 40 minuti i facinorosi hanno desistito dalla condotta delittuosa facendo rientro presso l’adiacente presidio No Tav di Gravella.

Il Vice ministro per l’interno
BUBBICO

Risposta all’interrogazione sulla “Grande Marche NoTav”ultima modifica: 2016-01-01T17:49:01+01:00da davi-luciano
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