Pronta bretella A19 finanziata da M5S – Realizzata in 37 giorni al costo di 300 mila euro

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27 luglio 201518:18NEWS

(ANSA) – PALERMO, 27 LUG – La scorciatoia che servirà a bypassare l’interruzione dell’A19 sarà inaugurata venerdì prossimo a 37 giorni dall’inizio dei lavori. Lo annuncia il gruppo del Movimento 5 Stelle all’Assemblea siciliana, che ha finanziato l’opera (circa 300 mila euro) con la quota dell’indennità restituita mensilmente dai consiglieri regionali.
    Dopo il cedimento di alcuni piloni del viadotto Himera della Palermo-Catania, da aprile gli automobilisti deviano per 38 chilometri su strade dissestate.

Roma più vicina a Lione, grazie all’assessore Esposito!

post 28 luglio 2015 at 15:21

espositoCi sarebbe da chiedersi, nel caso non lo sapessimo già, in che paese viviamo.

Visto che però lo sappiamo, la cosa non ci sorprende: Stefano Esposito, noto sostenitore della cricca Si Tav, prenderà il posto del dimissionario Guido Improta nella nuova giunta nominata dal sindaco di Roma Ignazio Marino.

Una nomina a seguito di un rimpasto necessario da parte del sindaco capitolino che si trova in una posizione sempre più precaria…non a caso Esposito non lascerà il suo incarico da senatore, non sia mai che saltata una poltrona si ritrovi senza quella di rosso velluto ben più garantita.

Viene da chiedersi quali siano le qualità individuate nel senatore del PD per praticare una simile scelta, poiché il piemontese Esposito di sicuro non è un tecnico dei trasporti (nonostante in questi anni abbia talvolta indossato quei panni per prendere parola sulla vicenda Tav) e neanche lo si può definire un conoscitore dei trasporti romani e dei gravi disagi che questi quotidianamente causano a cittadini e lavoratori del settore.

Di sicuro saprà gestire le proteste e le fatiche accumulate col solito piglio dimostrato in tutti questi anni, quello del disprezzo e dell’arroganza.

Saprà anche non infastidire i poteri forti, come sempre fatto anche qui in Piemonte consapevole di come questa sia una qualità ben apprezzata nel sistema politico attuale.

Ha già dichiarato che l’opzione ferro (treno metropolitano) sarà da privilegiare a quella del trasporto su gomma, un mantra oramai che sentiamo ripetuto ossessivamente da anni in riferimento alla nostra valle.

La vera idea però potrebbe essere un’altra e noi qui ve la riveliamo…e se collegassimo la metropolitana B direttamente a Lione così da favorire il progresso del “Sistema Italia”?

Se ce lo chiedono i romani….

IL BUSINESS CANCRO: 100 MILIARDI DI DOLLARI DI TERAPIE SOLO L’ANNO SCORSO

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Sapere è un Dovere

Inserito da admin – 28 luglio 2015   86
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di Michael Snyder, 5 maggio 2015

Se sei un americano, hai una possibilità su tre di avere un cancro nel corso della tua vita. Se sei un uomo, la possibilità diventa una su due. E praticamente chiunque in America conosce qualcuno che ha il cancro o che ne è già morto. Ma non è sempre stato così. Negli anni Quaranta, a sviluppare il cancro era un americano su sedici. Deve essere accaduto qualcosa che ha provocato questa crescita esplosiva, e che induce a ritenere che il cancro sorpasserà presto le cardiopatie diventando la prima causa di morte negli Stati Uniti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) dichiara che ogni anno vengono diagnosticati approssimativamente 14 milioni di nuovi casi nel mondo, ed è atteso un incremento del 70% nei prossimi due decenni. Esistono davvero poche parole capaci di fare tanta paura come la parola “cancro”, e nonostante i miliardi spesi nella ricerca e nel suo progresso tecnologico, questa piaga continua ad allargarsi e a mietere vittime. Come è possibile?

Oggi in America si spende più denaro per trattare il cancro che qualunque altra malattia. Secondo la NBC, solo lo scorso anno si è trattato di 100 miliardi di dollari in farmaci contro il cancro:

“Mentre i prezzi delle medicine continuano a scendere costantemente, la spesa per le medicine contro i tumori hanno raggiunto un nuovo traguardo: 100 miliardi di dollari nel 2014. Un aumento maggiore del 10% rispetto al 2013, un incremento di 75 miliardi di dollari in cinque anni, secondo un’indagine dell’IMS Institute for Healthcare Informatics”.

100 milioni di dollari sarebbero una pazzesca somma di denaro da spendere in cure contro il cancro. Ma 100 miliardi di dollari sono mille volte quella cifra. E l’IMS Institute for Healthcare Informatics prospetta un ulteriore aumento di spesa per le terapie anti-cancro di un 6, forse un 8% all’anno.

Non mi pare ci sia bisogno di dire che ci sono un sacco di persone, là fuori, che stanno diventando smisuratamente ricche grazie a questi trattamenti.

Ed il costo di alcuni di essi è semplicemente assurdo. Sempre secondo la NBC, due dei farmaci commercializzati più recentemente “costano 12.500 dollari per un mese di terapia”…

“45 nuove medicine sono state immesse sul mercato tra il 2010 ed il 2014, di cui 10 solo l’anno scorso, segnala l’Istituto. Due di queste si definiscono immunoterapie, nuova classe di rimedi in voga, che controlla il sistema immunitario per combattere il tumore. Si tratta di Opdivo prodotto dalla Bristol-Myers Squibb e di Keytruda della Merck. Entrambi a 12.500 dollari per un mese di cura”.

Sicuro, le case farmaceutiche sono lì per fare profitti. Ma dove trova giustificazione far pagare ai malati di cancro simili costi per le medicine?

Se oggi in America ti diagnosticano il cancro e tu scegli di fidarti del trattamento offerto dal sistema sanitario, puoi dire addio al tuo futuro finanziario. Puoi avere la tua assicurazione, ma resterai senza il becco di un quattrino. Che tu riesca a sopravvivere o muoia, sarai comunque sul lastrico.

 E bada che, malgrado le più costose terapie, il tasso di sopravvivenza non è buono per niente. Allo stato attuale, il 65% dei malati sopravvive per altri cinque anni. Significa che il 35% muore entro quei cinque anni, e per alcune forme di tumore questa percentuale cresce parecchio.

Purtroppo, come ho spiegato all’inizio, il numero dei malati continua a crescere…

“Abbiamo perso la guerra contro il cancro. Al principio del secolo scorso, esso veniva diagnosticato ad una persona su 20. Negli anni Quaranta, ad una ogni 16. Nei Settanta, ad una su 10. Oggi, una persona su 3 ha il cancro”. (Fonte: Health Impact News)”.

Viviamo in una società estremamente tossica, e che lo diventa ogni giorno di più.

E una volta che hai sviluppato il cancro, ai dottori non è permesso prescrivere trattamenti “alternativi”. Quello che possono fare è prescriverti terapie che il sistema gli dice di prescriverti.

Una di queste è la chemioterapia. E’ una terapia mostruosa che spesso uccide il paziente invece di uccidere il tumore. Ecco la testimonianza di una donna a cui è stato diagnosticato il cancro al seno, e che descrive la chemioterapia come la peggiore esperienza della sua vita:

“Questo fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. L’infermiera che me la somministrava indossava dei guanti protettivi perché, se fosse fuoriuscita una piccola goccia, le avrebbe bruciato la pelle. Non ho potuto avitare di chiedermi – se all’esterno servono simili precauzioni, che cosa farà una volta all’interno delle mie vene? (Fonte: Cncer Tutor)”.

Molti pazienti vivono un ciclo infernale dopo l’altro, sperando che possa essere risolutivo. Avete mai parlato con qualcuno che ha vissuto questo calvario? E’ straziante.

Alla fine, c’è un enorme punto interrogativo sulla bontà della chemioterapia. Ecco le parole del Dottor Ralph Moss, autore del libro “L’industria del cancro”:

“In conclusione non c’è alcuna prova che la chemioterapia prolunghi la sopravvivenza nella gran parte dei casi, e questa è la grande bugia sulla chemioterapia, che ci sia in qualche modo una correlazione tra la riduzione del tumore e l’allungamento della vita di un paziente”.

Allora perché gli oncologi spingono tanto per la chemio?

Beh, ecco perché:

“Secondo le analisi di Steven Levitt e Stephen Dubner, quelli di Freakanomics, ‘gli oncologi sono tra i medici più pagati, la media dei loro redditi cresce più di quella di qualsiasi altro specialista, e più della metà dei loro guadagni proviene dalla vendita e somministrazione della chemioterapia’.

Il loro modello di business è differente da quello degli altri medici, perché non è che tu puoi andare a comprarti la chemioterapia in farmacia.

Gli oncologi la comprano all’ingrosso, poi gonfiano il prezzo e mettono in conto alle compagnie di assicurazione. Questo profitto legalizzato sui farmaci contro il cancro è un caso unico. Fanno soldi sulle terapie che dicono ti salveranno la vita. E’ un conflitto di interessi gigantesco. Ti vendono le terapie, e ti fanno pagare il privilegio di iniettartele. Non lo fa nessun altro medico. (Fonte Cris Beat Cancer)”

Il nostro sistema è profondamente guasto e corrotto.

Ma non cambierà niente nell’immediato futuro, perché grazie ad esso si guadagnano centinaia di miliardi di dollari.

Fonte: www.maurizioblondet.it di Maurizio Blondet

Mercedes Bresso e la domanda economica del Tav

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Nonostante le notizie che giungono dall’Europa Mercedes Bresso rilascia interviste con dichiarazioni sul Tav a di poco sconcertanti.

bresso

di Davide Amerio.

Dall’Europa giungono notizie sulla linea Tav tra la Spagna e la Francia documentando, ce ne fosse ancora bisogno, che i grandi progetti Tav sono destinati al fallimento. L’ostinazione della nostra classe politica è invece stupefacente nella fantasiosa capacità di proporre tesi verosimili, ma in realtà fallaci, in favore della linea AV Torino-Lione.

Un bel esempio lo offre la mai compianta Mercedes Bresso, ex Presidente della Regione Piemonte, sostenitrice della linea Tav, trombata alle elezioni regionali (ma per colpa di Grillo, hanno sempre sostenuto i piddini) e oggi accomodata nel poltronificio (pardon) Parlamento Europeo. Da Bruxelles la signora illustra in una intervista a un canale francese due punti importanti che vale la pena sottolineare; quando la giornalista le chiede se la linea Torino-Lione sia il “futuro” ella dichiara:

1) [la linea] modernizza una linea esistente che non consente più in modo economico ed ecologico il trasporto in particolare delle merci e delle persone.

2) Nell’ambito dei trasporti è la “domanda che crea l’offerta”.

Se qualcuno ogni tanto si domanda perché mai questo paese galleggia e non riesce a decollare avendone invece molte potenzialità, può trovare risposta in queste affermazioni, o meglio, nel fatto che esistano politici che parlano senza cognizione di causa.

Che la linea sia più economica di quella attuale è fatto smentito dalle previsioni dei costi, da quelli già sostenuti e da quelli immaginabili. La nostra signora del Tav pare ignorare del tutto i conti più e più volte dimostrati laddove la nostra Tav costa almeno due volte e mezza quella deglli altri paesi europei. Ciò si collega alle leggi degli ultimi anni dei governi delle “larghe intese” che offrono il fianco a speculazioni da parte dei general contractor privi di controllo, nonchè ampli spazi alla corruzione e alla criminalità organizzata.

Se tutto questo per la signora Bresso rappresenta una “modernizzazione” abbiamo certamente – e non avevamo dubbi – idee ben diverse su ciò che è da considerarsi “moderno”. Quanto all’ecologico la questione non cambia. La definizione della linea ha già subito diversi arrangiamenti: TAV, TAC, TAV/TAC, linea Torino-Lione. Ci mettiamo le merci, no ci mettiamo le persone, no ci mettiamo i camion ma contemporaneamente facciamo il raddoppio del Frejus per far passare più camion… Si decidessero una buona volta.

Si può ancora osservare la confusione generata dall’affermazione “ammodernamento della linea esistente”. Chiaramente un falso. Ammodernare qualcosa che già esiste implica la modifica – in meglio – di qualcosa pre esistente e che continuerà a esitere nel tempo con una nuova veste. Qui invece si sta parlando – e pare la signora non lo sappia – di una linea nuova di pacca completamente incompatibile per struttura con la “vecchia”; non fosse altro per la differenza del voltaggio necessario per farla funzionare. Anche qui requiem per l’aspetto ecologico: se costruisco qualcosa che consuma dieci volte di più come faccio a dire che è più “ecologico”?

Che la linea esistente “non consenata più il trasporto in modo ecologico ed economico” è anche questa materia ben opinabile e smentita dai conti. Ma questo aspetto si collega al secondo punto laddove la “domanda crea l’offerta”.

Questo principio risale alla Say’s Law (la Legge di Jean Baptiste Say) e resa popolare da David Ricardo. Questa legge afferma che tutta la domanda aggregata dei beni prodotti eguaglia tutta la produzione aggregata dei beni e dei servizi prodotti a livello macroeconomico. A questa legge sono state poste molte obiezioni nelle quali non entriamo nel merito.

L’applicazione di questa legge ai trasporti mi pare quanto meno bizzarra e smentita dai fatti. L’affermazione non tiene conto di alcuni parametri:

a) Fattore sostitutivo: se l’offerta di un prodotto/servizio non ha un prezzo concorrenziale (conveniente) il consumatore può rivolgersi a un prodotto/servizio sostitutivo che soddisfi le sue esigenze.

b) Fattore culturale: se la propensione del consumatore privilegia l’uso dell’automobile non è sufficente una “offerta” affinché egli cambi abitudini.

Che l’offerta crei la domanda, in questo caso, è ipotizzabile con una sola condizione: il monopolio. Che è esattamente la situazione italiana dei trasporti che vedono le ferrovie italiane in supremazia assoluta, con buona pace del principio della concorrenza.

Per questa non è sufficiente che ci sia un concorrente marginalizzato nella spartizione di alcune tratte. La vera concorrenza deve avvenire a partità di condizioni di presenza sul mercato e poi  deciderà il consumatore sulla base del rapporto qualità/prezzo. Esattamente l’opposto di quello che continua accadere in Italia, laddove per sostenere le linee AV si eliminano i treni tradizionali e si spinge il consumatore a una scelta obbligata e costosa.  Per non parlare della marginalizzazione del traporto per i pendolari in termini di servizio, efficenza, convenienza. Basta già oggi fare due conti per accorgersi che il costo per fare un viaggio in treno per due persone rende più “conveniente, sotto il profilo economico, l’uso dell’automobile.

Siamo quindi in alto mare ma, sopratutto, continuiamo a essere “governati” da una classe politica inadeguata nel capire e nell’affrontare i problemi reali delle persone e del paese e che si limita a produrre funnambolismi politici sempre molto costosi per i contribuenti.

(D.A. 27.07.15)

Un “pertus” nell’acqua fallisce il Tav Franco-Spagnolo

Fallimento della linea Tav Franco-Spagnola. I nodi vengono al pettine? Un avviso ulteriore per la Torino-Lione chi di Tav ferisce di Tav perisce?

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Comunicato Stampa http://www.presidioeuropa.net/blog/?p=6751

Il fallimento del TAV tra Francia e Spagna

Un avviso per la Torino-Lione

Francia e Spagna hanno collaborato alla costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità tra Figueras e Perpignansul ben noto Corridoio Mediterraneo tra Algeciras e Kiev, via Lione e Torino. L’opera è stata realizzata tra il 2007 e il 2009 da TP Ferro[2], con il concorso del’Unione Europea in cambio della concessione al suo sfruttamento per 50 anni, poi prorogati a 53 a causa della ritardata messa in servizio al traffico AV nel 2013, quattro anni dopo la conclusione di lavori.

La linea è ampiamente sottoutilizzata, solamente 70 treni passeggeri e 32 merci a settimana, nove volte meno delle previsioni. Il costo della sezione transfrontaliera fra Perpignan e Figueras, comprendente il traforo d’El Pertús, è stato di €1,2 miliardi, e oggi il debito dellaTP Ferro nei confronti delle banche che hanno finanziato l’opera è di €428 milioni.

Dopo pochi mesi di esercizio in passivo, in mancanza di accordo con i suoi creditori per la ristrutturazione del debito, la società TP Ferroha depositato il bilancio in Tribunale.

Se il fallimento sarà dichiarato i due stati Spagna e Francia (o meglio i cittadini spagnoli e francesi) dovranno rimborsare il debito alle banche ed intervenire direttamente nella gestione, così come previsto nel contratto di concessione tra TP Ferro e i due stati.

Ricordiamo che TP Ferro aveva già richiesto in precedenza €350 milioni di indennizzo ai due Governi per il sovraccosto di costruzione dell’opera, ma un Tribunale della giurisdizione di Ginevra ha respinto il reclamo.

Questo caso non è isolato e rappresenta un avvertimento per le sorti della Torino-Lione in quanto vi sono le stesse premesse: un progetto transfrontaliero, una società mista,  il finanziamento europeo e la mancanza di traffico.

Ricordiamo che la sezione transfrontaliera di 57 km della Torino-Lione costa oltre sette volte la linea di 44 km tra Figueras e Perpignan: €8,6 miliardi a preventivo a cui inoltre bisogna aggiungerne €1,6 miliardi per studi e progettazione.

Nulla lascia intravedere un futuro più roseo per la linea franco-italiana rispetto a quella franco-spagnola, anche per il fatto che anche tra Italia e Francia esiste già una ferrovia – sottoutilizzata a meno del 15% della sua potenzialità – sulla quale transitano regolarmente i treni passeggeri TGV francesi e le merci.

Ma Mercedes Bresso, economista dei trasporti, già presidentessa della Regione Piemonte, ora deputata europea per il Partito Democratico, sostenitrice senza tentennamenti della Torino-Lione, ha affermato il 25 giugno scorso a Bruxelles al canale pubblico francese LCP: “Tutti coloro che operano nell’economia dei trasporti, sanno molto bene che è l’offerta che genera la domanda nel settore dei trasporti.” [1]

Questo non è che l’ultimo dei casi di denaro dei cittadini gettato via.[3]

 Fonti:

[1] Intervista di Mercedes Bresso il 25 giugno 2015 a Europe Hebdo, trasmissione di LCP canale pubblico francese, qui l’estratto:https://youtu.be/rfChbIvb490, la dichiarazione citata è al minuto 1’51
[2] TP Ferro, società controllata paritariamente dall’impresa di costruzioni francese Eiffage e da quella spagnola ACS. http://www.tpferro.com/sites/ default/files/images/Document- de-Reference-du-Reseau- TPFERRO-2012.pdf

Più info francesi e spagnole qui:

http://www.lesechos.fr/ journal20150721/lec2_ industrie_et_services/ 021217814133-la-lgv-entre-la- france-et-lespagne-depose-le- bilan-1138622.php? zmf1EUGpBq0oviM5.99

http://economia.elpais.com/ economia/2015/07/17/ actualidad/1437154215_504397. html

http://www.lemonde.fr/ economie/article/2015/07/20/ le-concessionnaire-de-la- ligne-tgv-barcelone-paris- depose-le-bilan_4690502_3234. html

http://www.lesechos.fr/ journal20150721/lec2_ industrie_et_services/ 021217814133-la-lgv-entre-la- france-et-lespagne-depose-le- bilan-1138622.php
[3] Ricordiamo alcuni dei casi più noti e/o recenti :

– Eurotunnel sotto la Manica http://www.corriere.it/ solferino/severgnini/04-04-14/ 11.spm?refresh_ce-cp

– Autostrada BreBeMi, http://espresso.repubblica.it/ palazzo/2015/01/05/news/per-l- autostrada-brebemi-aiuti-da- renzi-e-maroni-1.193813? refresh_ce

– Aeroporto di Ciudad Real, costato 450 milioni e svenduto nel  luglio 2015 per €10.000 (diecimila) alla società cinese Tzaneen International:http://economia.elpais.com/ economia/2015/07/17/ actualidad/1437130421_864179. html

ERITREA AVANGUARDIA DI UN’AFRICA NUOVA

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STORIA, ATTUALITA ED AVVENIRE DI UNA GIOVANE NAZIONE.

EODE-BOOKS - Bovo. Erythrée (2015 07 23) FR (1)

di Filippo Bovo

Anteo Edizioni

 Dell’Eritrea, di questo giovane e promettente paese, caratterizzato da una storia tanto gloriosa quanto antica, si parla sempre poco, troppo poco. Eritrea – Avanguardia di un’Africa nuova cerca proprio di colmare questa lacuna, raccontandoci le innumerevoli vicissitudini di una terra sorprendente, che con l’Italia vanta un profondo legame.

 EODE-BOOKS - Bovo. Erythrée (2015 07 24) IT 1

Dalla mitica Terra di Punt al leggendario Regno di Axum, dal periodo coloniale al dominio etiopico, dall’epica guerra per l’indipendenza fino alla conquista della libertà, Eritrea – Avanguardia di un’Africa nuova condurrà il lettore attraverso un percorso emozionante ed insospettato, riccamente informandolo sulla storia e la vita di un paese che merita assolutamente d’essere stimato, conosciuto e raccontato.

 EODE-BOOKS - Bovo. Erythrée (2015 07 24) IT 3

INDICE :

 INTRODUZIONE

I. L’ERITREA DALLE ORIGINI PIÙ REMOTE ALLA DOMINAZIONE OTTOMANA

II. LA COLONIA ERITREA

III. L’ERITREA NEL SECONDO DOPOGUERRA: IL DOMINIO ETIOPICO E LA LOTTA PER L’INDIPENDENZA

IV. L’ERITREA INDIPENDENTE

V. CONSIDERAZIONI FINALI

 APPENDICI

1. LE BASI MILITARI FANTASMA

2. LA SOMALIA: CAOS E PIRATERIA. LE PROPOSTE DELL’ERITREA

3. IL SOMALIA AND ERITREA MONITORING GROUP (SMEG)

4. L’INTER-GOVERNMENTAL AUTHORITY FOR DEVELOPMENT (IGAD)

5. L’ERITREA E LA RISOLUZIONE 733 DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU DEL 1992

6. IL PUNTO DI VISTA DEL DIRETTORE DELL’UFFICIO DEL PRESIDENTE DELL’ERITREA, YEMANE GEBREMESQEL

7. ULTIME CONSIDERAZIONI SULLO SMEG

8. LA POSIZIONE DELL’ERITREA SUL NILO

9. IL PUNTO DI VISTA ERITREO SUL NEPAD (NEW PARTNERSHIP FOR AFRICA’S DEVELOPMENT)

10. LE BUFALE POLITICHE DEL “GRUPPO DI CRISI INTERNAZIONALE” (ICG)

11. I RAPPORTI CON GIBUTI

12. LA POSIZIONE DELL’ERITREA SUL TRAFFICO DI ESSERI UMANI

13. IL TESTO DELL’ACCORDO PER LA CESSAZIONE DELLE OSTILITÀ DEL 2000

14. IL PROGRAMMA ERITREO DI SMOBILITAZIONE E REINSERIMENTO

15. ERITREA E LA SFIDA DELLA PACE E DELLA SICUREZZA

16. L’ERITREA E I DIRITTI UMANI

17. “È L’OSTILITÀ DEGLI USA, NON LA RIGIDITÀ ERITREA, AD ESSERE RESPONSABILE PER LE ASPRE RELAZIONI”

18. LE SANZIONI DECISE DALLE RISOLUZIONI N. 1907 DEL 2009 E N. 2023 DEL 2011

 # VISUALIZZA (IN FRANCESE) SU EODE-TV :

FILIPPO BOVO : LA VERITE SUR L’ERYTHREE/ SUR AFRIQUE MEDIA TV (12 JUILLET 2015)

su https://vimeo.com/133695856

 Titolo: Eritrea, avanguardia di un’Africa nuova. Storia, attualità ed avvenire di una giovane nazione

Editore: Anteo

Collana: Popoli

Data di Pubblicazione: 2015

ISBN: 8898444230

ISBN-13: 9788898444236

Pagine: 202

 http://www.anteoedizioni.eu/anteoedizioni/store/products/eritrea-avanguardia-di-unafrica-nuova/

 EODE / 2015 07 24 /

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LE PAYS MECONNU ET DIFFAME : ERYTHREE AVANT-GARDE D’UNE AFRIQUE NOUVELLE

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EODE-BOOKS - Bovo. Erythrée (2015 07 23) FR (1)

 di Filippo Bovo

Anteo Edizioni

(en Italien)

 De l’Erythrée, de ce jeune et prometteur pays, caractérisé par une histoire aussi glorieuse qu’ancienne, on parle toujours peu, trop peu. Le livre “Erythrée, Avant-garde d’une nouvelle Afrique”, est né pour combler cette lacune, racontant les vicissitudes d’une terre surprenante, avec laquelle l’Italie a un lien profond.

EODE-BOOKS - Bovo. Erythrée (2015 07 23) FR (2)

De la mythique “Terre de Punt” au légendaire Royaume de Axum, de l’époque coloniale à la domination éthiopienne, de l’épique guerre pour l’indépendance jusqu’a la conquête de la liberté, “Erythrée, Avant-garde d’une nouvelle Afrique” conduira le lecteur au travers d’un passionnant et inattendu itinéraire, nous informant exhaustivement sur l’histoire et la vie d’un pays qui absolument mérité d’être estimé, connus et conté.

 TABLE DES MATIERES :

 Introduction

1. L’Erythrée des origines les plus éloignées à la domination ottomane

2. La colonie d’Erythrée

3. L’Erythrée dans l’Après-guerre: le domaine éthiopien et la lutte pour l’indépendance

4. L’Erythrée indépendante

5. Réflexions finales

 Annexes

1. Les bases militaires fantômes

2. La Somalie: chaos et piraterie. Les propositions de l’Erythrée

3. Le “Somalia and Eritrea Monitoring Group” (SMEG)

4. L’Inter-Governmental Authority For Development (IGAD)

5. L’Erythrée et la résolution 733/1992 de l’ONU

6. Le point du vue du directeur du bureau du Président de l’Erythrée, Yemane Gebremesqel

7. Dernières considérations sur le SMEG

8. La position de l’Erythrée sur le Nil

9. Le point du vue de l’Erythrée sur le NEPAD (New Partnership for Africa’s Development)

10. Les mensonges politiques de l’“International Crisis Group” (ICG)

11. Les relations avec Djibouti

12. La position de l’Erythrée sur la traite des êtres humains

13. Le texte de la cessation des hostilités de 2000

14. Le programme érythréen de démobilisation et réinsertion

15. L’Erythrée et le défi de la paix et de la sécurité

16. L’Erythrée et les droits de l’homme

17. “C’est l’hostilité des Etats-Unis, non la rigidité érythréenne, qui est responsable des relations accidentées”

18. Les sanctions décidées par les résolutions 1907/2009 et 2023/2011

 

VOIR SUR EODE-TV :

FILIPPO BOVO : LA VERITE SUR L’ERYTHREE/ SUR AFRIQUE MEDIA TV (12 JUILLET 2015)

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 Titolo: Eritrea, avanguardia di un’Africa nuova. Storia, attualità ed avvenire di una giovane nazione

Editore: Anteo

Collana: Popoli

Data di Pubblicazione: 2015

ISBN: 8898444230

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GEOPOLITIQUE AFRICAINE : MOSCOU ET MALABO SIGNENT UN ACCORD OUVRANT LES PORTS DE GUINEE EQUATORIALE AUX NAVIRES DE GUERRE RUSSES

KH pour PANAFRICOM / Avec Sputnik News – EODE-TV/ 2015 07 23/

https://www.facebook.com/panafricom

https://vimeo.com/panafricomtv

 Les choses bougent en Afrique, la donne géopolitique se redistribue et Moscou est enfin de retour, après une longue éclipse de 1991 à 2013.

 NOUVEL ACCORD MILITAIRE ENTRE MOSCOU ET MALABO :

LA FLOTTE RUSSE A MALABO !

PANAF - GE la flotte russe à malabo (2015 07 23) FR 3

A l’occasion d’une visite en Guinée équatoriale du Commandant en chef de la Marine russe, l’amiral Viktor Tchirkov, « un accord a été signé entre Moscou et Malabo pour faciliter l’entrée des navires de guerre russes dans les ports du pays », selon le quotidien Nezavissimaïa Gazeta.

PANAF - GE la flotte russe à malabo (2015 07 23) FR 2

Ainsi, mardi dernier, on a déjà pu voir entrer des navires de guerre russes dans le port de Malabo, suivant une procédure simplifiée. La Guinée équatoriale est le troisième pays avec lequel la Russie a officiellement conclu un accord pour l’entrée simplifiée de ses navires militaires, après le Vietnam et le Nicaragua. L’Égypte serait la suivante pour laquelle un accord pourrait être signé d’ici la fin de l’année. Cuba, les Seychelles et Chypre ont été également approchés. Le « Plan stratégique pour 2050 » que Poutine a fait adopter prévoit de puissantes flottes russes déployées sur tous les océans pour la moitié du siècle.

 L’entrée libre de navires militaires russes dans les ports de la Guinée équatoriale leur permettra désormais de se réapprovisionner en eau, en carburant et en nourriture, ainsi que d’organiser le repos des marins sur la côte.

 COOPERATION MILITAIRE ET TECHNIQUE AVEC LA GUINEE EQUATORIALE

 Les détails de l’accord militaire ne sont pas encore divulgués, mais il n’est pas exclu que Moscou compte promouvoir la coopération militaire et technique avec la Guinée équatoriale. Par la suite, la Russie pourrait aussi proposer de placer ses avions sur les aérodromes internationaux de Guinée équatoriale, comme c’est déjà le cas au Vietnam avec la base navale de Cam Rahn.

 À l’époque de l’Union soviétique, Moscou livrait des armes à la Guinée équatoriale et formait des militaires équato-guinéens.

 Selon le ministre russe de la Défense Sergueï Choïgou, « il est extrêmement important que les navires russes puissent servir et être basés dans différentes régions, avec des possibilités d’entrée simplifiée. » En outre, « il est nécessaire d’assurer le ravitaillement des avions russes de longue portée à l’équateur et dans d’autres régions du monde. »

 LA POSITION STRATEGIQUE DE LA GUINEE EQUATORIALE

 Comme le rappelait Luc MICHEL, « le Golfe de Guinée a été défini comme zone stratégique prioritaire par l’AFRICOM, le commandement militaire US pour l’Afrique. La guerre contre le terrorisme et la lutte contre la piraterie sont des prétextes à l’intervention américaine et occidentale. Ils y visent en fait à dominer une zone géopolitique essentielle, contrôlant les routes maritimes essentielles vers les puissances occidentales, depuis la Mer rouge (où la Ve Flotte US est installée à Bahrein) et le Cap. La concentration de pays producteurs de pétrole et de gaz dont l’eldorado pétro-gazier équato-guinéen) en fait aussi une zone géo-économique essentielle. L’US Navy vise à installer une super base sur les petites îles de Sao Tome, face à Malabo précisément (capitale installée sur l’île de Bioko). De là, une flotte permanente (sur le modèle des Ve et VIe Flotte US) permettra la projection rapide vers la Région des Grands-Lacs ».

 * Voir l’analyse de Luc MICHEL sur SAHAR TV (Iran) :

LUC MICHEL. LA SECURITE DU GOLFE DE GUINEE

https://vimeo.com/126696352

 Le choix de Malabo est donc essentiel pour que les pays du Golfe de Guinée gardent la maîtrise de leur destin. Et qui mieux que la Flotte russe, assurant l’équilibre des forces face à la superpuissance américaine, peut garantir leur liberté ?

 Ceux qui souriaient il y a 16 mois lorsque Luc MICHEL évoquait un « Axe Moscou-Malabo » sur le plateau de AFRIQUE MEDIA TV se sont une fois de plus trompés …

 * Voir sur EODE-TV :

LUC MICHEL SUR ‘AMTV’: AXE RUSSIE-AFRIQUE ET RELANCE DU PANAFRICANISME. QUELLE STRATEGIE POUR L’AFRIQUE ?

https://vimeo.com/92571560

 KH / PANAFRICOM

 Photo : le Commandant en chef de la Marine russe, l’amiral Viktor Tchirkov.

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https://www.facebook.com/panafricom

https://vimeo.com/panafricomtv

SOLIDARITE : NOTRE AMI JOE LA CONSCIENCE TABASSE PAR LA POLICE AU COMMISSARIAT DE LOUM !

# LUCMICHEL. NET/ LM/ 2015 07 23/

 SOLIDARITE AVEC JOE LA CONSCIENCE !

Notre ami Joe, le chanteur de rue panafricaniste du Cameroun, tabassé au commissariat de Loum …

LM.NET - Solidarité avec Joe la conscience (2015 07 23) FR (1)

Message de l’épouse de Joe (ce jeudi 23 juillet 2015) :

 Chers amis et frères, je suis madame joe la conscience.

LM.NET - Solidarité avec Joe la conscience (2015 07 23) FR (2)

C’est avec une grosse douleur au cœur que je vous annonce que le combattant JOE LA CONSCIENCE a été sauvagement tabassé par la police au commissariat de LOUM.

LM.NET - Solidarité avec Joe la conscience (2015 07 23) FR (3)

Alors qu’il se rendait à l’invitation de l’officier NDUTU NGANDO pour une affaire qu’il a engagé là bas depuis quelques jours, le combattant a eu la désagréable surprise de surprendre 4 policiers en plein tabassage de deux jeunes adolescent d’à peine 15 ans menottés de surcroît. Ayant demandé le pourquoi de ce traitement, on lui fit comprendre que ces enfants avaient tenté de s’évader alors qu’on les déférait sur MBANGA. Près de 10 minutes durant, joe va observer silencieusement cette scène d’un autre âge. Coups de rangers par ci, coups de matraque par là, sans oublier ceux des policiers qui passaient administrer des coups au passage à l’aide de battons.

Ne pouvant plus supporter, joe va demander aux policiers de stopper, qu’il s’agissait quant même des enfants. A un moment donné, les forcenés cesseront. Mais un deuxième groupe de policier arrivera et prendra la relève. Les enfants étaient projetés contre le mur, coups de rangers dans les côtes, sur la tête et même sur la face.

Pendant ce temps, joe ne cesse de crier sa rage, et c’est là que deux des bidasses se jetteront sur lui pour lui faire la peau, arguant de ce qu’il n’était personne pour leur dire comment faire leur travail. J’interpelle ici l’opinion internationale sur cet autre cas de torture flagrante qui met à nu les pratiques usitées dans par les hommes en tenue au Cameroun.

Et comme si cela ne suffisait pas, le commissaire par intérim MEKA, devant lequel tout ce massacre a été fait, a le courage d’envoyer un policier délivrer une convocation ce matin à Joe la conscience encore convalescent, pour se faire entendre dans une enquête ouverte contre lui, dit-on « pour avoir empêché le déferrement de 2 malfaiteurs », vraiment n’importe quoi.

Pour joindre joe, bien vouloir utiliser momentanément

ce numéro: +237660298254

joelaconscience@yahoo.fr

 * Qui est Joe :

http://www.lucmichel.net/2014/10/13/coalition-panafricaine-pour-labolition-du-franc-cfa-et-les-accords-de-partenariats-esclavagistes/

* La « Coalition pour l’Abolition du Franc CFA » organisée par Joe :

PAGE https://www.facebook.com/Coalition.abolition.du.franc.cfa

BLOG http://www.scoop.it/t/contre-le-franc-cfa

“Diciassette anni per ritrovare la ragione, meglio tardi che mai”.

TUNNEL TAV FIRENZE – SCIBONA (M5S): “Diciassette anni per ritrovare la ragione, meglio tardi che mai”.

Apprezziamo l’apertura per un cambio di rotta venuta dall’AD di R.F.I. Ing. Gentile circa la realizzazione del tunnel TAV di Firenze. Ci auguriamo che finalmente la società proprietaria della rete ferroviaria italiana trovi altre soluzioni meno costose, meno impattanti e di più facile realizzazione.

Non possiamo però non sottolineare che attendere diciassette anni prima di avere un ripensamento sia sintomo ancora di una mentalità tutta incentrata verso le grandi opere inutili a discapito di ciò che serve ai cittadini, ma possiamo comunque esprimere un cauto ottimismo per questo cambio di vedute, decisamente più moderno ed al passo con i tempi.

Personalmente, ho avuto modo di visitare alcune case site nei pressi della linea AV che attraversa Firenze, molte presentano gravi fessurazioni apparse in seguito ai lavori della trincea in calcestruzzo. Questo genere di lavori provoca qui, ma purtroppo anche in altre città, una serie di danni a costruzioni private che spesso diventano un incubo che stravolge la vita dei proprietari.

Una riflessione particolare deve poi essere dedicata al costo di tale progetto: appaltato per 700 milioni, oggi i costi sono triplicati sforando i due miliardi. Soldi che, se impiegati in manutenzione ed efficientamento dell’esistente, risolverebbero la quasi totalità del malcontento dei pendolari e porterebbero il nostro Paese tra i più avanzati dal punto di vista della mobilità legata al trasporto pubblico locale.

Marco Scibona – Senatore M5S, Segretario 8° Commissione Lavori pubblici, comunicazioni.