L’Europa ha deciso: neppure un Euro per il Terzo Valico

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29 giugno 2015

Lo avevamo scritto in tempi non sospetti che L’Europa non ha mai chiesto la realizzazione del Terzo Valico. Era il marzo del 2014 e stanchi di sentir ripetere la solita triste litania del “…ce lo chiede l’Europa…”avevamo pubblicato un dettagliato articolo che dimostrava come fossero le solite grandissime balle di una classe politica interessata esclusivamente a spartirsi la torta dell’ennesima grande opera inutile. Poi a gennaio di quest’anno avevamo messo in evidenza come dall’Europa fosse arrivata l’ennesima bastonata nei confronti della nuova linea ferroviaria. La Commissione Europea sottolineava come il Terzo Valico fosse la più costosa fra le opere di cui gli Stati membri avessero chiesto il finanziamento.

Quindi oggi non ci stupiamo a leggere che la Commissione Europea ha deciso di escludere il Terzo Valico dalle opere da finanziare. Zero Euro, una bocciatura senza appello che la dice lunga su chi in questi anni ha raccontato la verità e su chi ha raccontato un sacco di cazzate (scusate il francesismo). I magnifici disonorevoli del Partito Democratico, i Ministri Lupi e Del Rio, quei servi di tutti i Sindaci interessati dall’opera che hanno sempre steso il tappeto rosso al passaggio dei devastatori del Cociv oggi dovrebbero semplicemente vergognarsi e chiedere scusa ai cittadini per averli ripetutamente presi in giro. Le chiacchiere stanno a zero: se l’Italia vorrà continuare a costruire un’opera inutile dovrà farlo solo ed esclusivamente coi soldi estorti dalle tasche di tutti i contribuenti italiani. Soldi che sarebbe molto meglio spendere a favore di casa, scuola, salute, reddito e dissesto idrogeologico.

La coperta per realizzare il Terzo Valico è sempre più corta e l’ultima trovata dalle parti del Governo per far proseguire l’opera pare sia quella di ridurre di oltre la metà il costo dei lavori del terzo lotto da 1,27 miliardi di Euro a 600 milioni di Euro. La stessa operazione già fatta per il secondo lotto, originariamente previsto da 1,1 miliardi di Euro e portato a 860 milioni di Euro.

Chissà se davanti all’ennesima porcheria la Corte dei Conti deciderà di chiudere entrambi gli occhi, avvallando il tentativo di portare avanti la costruzione dell’opera scaricando continuamente sui lotti successivi i costi dei lavori che oggi il Governo italiano non sa come coprire. Senza considerare la questione della presenza di amianto che farà necessariamente lievitare i costi e per cui è stato presentato un esposto alla stessa Corte dei Conti.

P.S.: nessuno si illuda che alla Commissione Europea vi sia gente migliore che a Palazzo Chigi (basta guardare a come si stia tentando di strozzare in queste ore il popolo greco). Fra le opere finanziate dall’EU compare anche il Tav Torino – Lione e questa cosa ci fa godere solo a metà considerato il rapporto fraterno e di gratitudine che ci lega da sempre al Movimento No Tav della Valsusa. Nessuno si illuda, abbiamo visto con i nostri occhi come nella valle che resiste il morale sia sempre più alto a partire dalla meravigliosa giornata di lotta di domenica scorsa a cui abbiamo dato con gioia il nostro contributo. Dalla valle alla pianura un solo grido a sarà dura!

Basta poco

http://www.autistici.org/macerie/?p=31449

macerie

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Di questi tempi,‭ ‬per chi lotta a Torino basta poco per finire in carcere e passarci qualche mese.‭ ‬Questo sembrano suggerire gli arresti,‭ ‬e le detenzioni che vanno prolungandosi,‭ ‬di Paolo,‭ ‬Erika,‭ ‬Toshi,‭ ‬Marco e Luigi,‭ ‬per reati di lieve entità che almeno fino a qualche anno fa non avrebbero prodotto che qualche denuncia a piede libero.
Non che non ci fossero già stati,‭ ‬ultimamente,‭ ‬diversi segnali di un cambiamento negli equilibri di potere all’interno del Palazzo di Giustizia ad esclusivo favore della Procura,‭ ‬vale a dire dell’ufficio del Tribunale che per sua natura lavora a più stretto contatto con la Polizia e che più degli altri si è assunto il ruolo di affrontare di petto il conflitto sociale in città e nelle valli vicine.‭
Per limitarci alle operazioni contro chi lotta nei quartieri di Aurora,‭ ‬Porta Palazzo e Barriera di Milano,‭ ‬numerose sono state infatti negli ultimi anni le inchieste confezionate attorno a reati penalmente poco rilevanti,‭ ‬come resistenza e violenza a pubblico ufficiale,‭ ‬grazie alle quali la Procura è riuscita a togliersi dalle scatole,‭ ‬e togliere dalle strade,‭ ‬un gran numero di compagni.‭ ‬Volendo fare i conti in tasca alla Giustizia,‭ ‬scopriremmo che in poco più di tre anni sono stati una trentina gli arresti ordinati e ottenuti dai Pm torinesi e più di cinquanta le misure cautelari‭ ‬“minori‭” ‬dispensate.‭ ‬Tante inchieste per tanti piccoli episodi:‭ ‬una strategia che sembra fatta su misura per chi vive e lotta nei quartieri a nord della città che si trova spesso in strada a tentar di ostacolare i progetti delle autorità con iniziative estemporanee,‭ ‬come l’opporsi a una retata,‭ ‬o legate tra loro in un progetto più ampio,‭ ‬come per la lotta contro gli sfratti,‭ ‬e che per questo accumula facilmente un buon numero di denunce.‭

Accantonato il ricorso ai reati associativi,‭ ‬miseramente fallito solo qualche anno prima,‭ ‬la Procura ha puntato su misure come i divieti di dimora,‭ ‬che possono essere rinnovate più facilmente e più a lungo delle misure cautelari custodiali e che hanno l’effetto per lo meno di allontanare per lungo tempo i compagni dalla città.‭ ‬Una volta verificata la sottomissione assoluta dei Giudici delle indagini preliminari e di quelli del Riesame‭ – ‬che debbono convalidare,‭ ‬in gradi diversi,‭ ‬l’applicazione delle misure cautelari proposte dall’accusa‭ – ‬è stato quasi inevitabile che uomini altezzosi come dei pubblici ministeri abbiano cercato di spostare un po‭’ ‬più in alto l’asticella e di perseguire quindi traguardi sempre più ambiziosi,‭ ‬facendo spiccare mandati di cattura e facendo trattenere in carcere i compagni il più a lungo possibile.‭ ‬Così se l’anno scorso,‭ ‬per far rinchiudere una quindicina di compagni per alcuni mesi,‭ ‬la Procura ha dovuto mettere assieme una trentina di imputazioni per resistenza e violenza a pubblico ufficiale estrapolandole da tre anni di lotta contro gli sfratti,‭ ‬ora tenta di vedere cosa riesce ad ottenere contro cinque sovversivi contestando loro il reato di resistenza a pubblico ufficiale,‭ ‬interruzione di pubblico servizio e violenza privata per un episodio solo.
Per ora la scommessa sembra pagare,‭ ‬gli arrestati del maggio scorso rimangono‭ ‬dentro e i quattro banditi loro coimputati‭ ‬lontani da Torino,‭ ‬come altri quattro compagni allontanati dalla città ormai più di due anni fa.‭ ‬Forti dei successi ottenuti grazie al principio ormai consolidatosi per cui‭ «‬ciò che la Procura chiede,‭ ‬i Giudici‭ ‬-‭ ‬delle Indagini Preliminari e del tribunale del Riesame‭ ‬-‭ ‬concedono‭» ‬i Pm continuano la loro marcia volta a far piazza pulita di chi lotta in questa porzione di Torino.
Che si tratti di sfratti o di retate poca importa in fondo.‭
Ciò che interessa,‭ ‬e preoccupa,‭ ‬realmente le autorità cittadine è il costante tentativo di qualche testardo sovversivo di mettersi in mezzo ai progetti di lorsignori.‭ ‬Ripetendo continuamente che si può smettere di subire.‭ ‬Mostrando e proponendo come resistere concretamente.‭
Perché alla fin fine ad animare i sovversivi e a riempire di sgomento le autorità è una comune convinzione.‭ ‬Non ci vuole poi molto perché il senso d’impotenza che molti sfruttati vivono si tramuti in rabbia aperta.‭ ‬Perché l’indifferenza lasci il posto alla solidarietà.‭ ‬Perché uno sfratto o un controllo di documenti non si concludano con degli uomini e delle donne buttati in mezzo a una strada o rinchiusi in un Cie, ma con la cacciata della polizia.
Basta poco.

Se vuoi scaricare questo testo e gli estremi del conto corrente per gli arrestati del 20 maggio puoi cliccare qui.

macerie @ Giugno 29, 2015

Tav l’Europa taglia i fondi a TELT

 http://www.tgvallesusa.it/2015/07/tav-leuropa-taglia-i-fondi-a-telt/
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Arriva l’attesa scure sui finanziamenti al Tav da parte dell’Europa. Nessuna sorpresa per chi sapeva che sarebbe finita in questo modo.

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di Davide Amerio.

Come sul dirsi la verità viene a galla, prima o poi, nonostante gli sforzi per affossarla.

Così accade in questi giorni che la Commissione Europea decida di finanziare con  solo €813 milioni per il traforo da St-Jean-de-Maurienne a Susa.  La Francia e l’Italia ne avevano chiesto  almeno €466 milioni in più.

Un taglio consistente era già avvenuto per il cunicolo della Maddalena; scriveva la Commissione :

(…) e conclusioni dell’esame intermedio del portafoglio di progetti del programma pluriennale RTE-T 2007-2013 (esame del PPA) hanno evidenziato che il progetto registra un notevole ritardo dovuto a difficoltà amministrative e tecniche. I negoziati tra la Francia e l’Italia per quanto riguarda la nomina del nuovo promotore pubblico, la scelta della procedura di aggiudicazione degli appalti per i lavori pubblici e i contributi finanziari rispettivi dei beneficiari a favore del progetto nel suo insieme hanno portato ad una revisione del calendario , senza tuttavia rimettere in questione il proseguimento delle attività. Di conseguenza si è giunti alla conclusione che l’azione potrà proseguire e giungerà a compimento il 31 dicembre 2015 sulla base dei piani modificati corredati
di condizioni di attuazione.

La Commissione rilevava inoltre che

In fase di elaborazione dell’atto aggiuntivo, si è constatato tuttavia che, per via di ulteriori ritardi, l’azione non potrà essere portata a termine entro il 31 dicembre 2015. Si è dovuto pertanto aggiornare l’ambito dell’azione per includervi unicamente le attività che potranno effettivamente essere realizzate. (…)

Pertanto la decisione presa fu la seguente

i beneficiari è concesso un contributo finanziario comunitario massimo di
395 282 150 EUR

Questo a fronte dei 671,8 previsti dal governo italiano. Ora la nuova stoccata.
Informa presidioeuropa.net

Sarebbero comunque stati una minima parte di quanto necessario, perché l’intera Torino-Lione costa a preventivo €26,6 miliardi di denari interamente pubblici, ma la Commissione ha evidentemente un giudizio molto negativo sulla capacità dei due Stati membri di investire seriamente i finanziamenti europei, e dunque ha ridotto  pesantemente il suo impegno, come già aveva fatto per il cunicolo de La Maddalena (Decisione UE del 5.3.13, taglio da €671,8 a €395 milioni).

Dunque la Francia e l’Italia, grazie a LTF ora TELT, possono essere orgogliose di aver già perso €743 milioni di contributi comunitari in soli 2 anni! E prima ancora di aver iniziato i lavori veri e propri.

E intanto, poiché il cunicolo di Chiomonte non potrà essere completato entro il 31 dicembre 2015 come chiesto dall’Europa, l’Italia rischia anche di perdere ulteriori quote del relativo finanziamento che le spetta integralmente (art. 15 del Trattato di Roma tra Italia e Francia del 30 gennaio 2012).

Francia e Italia hanno annunciato di voler comunque iniziare i cantieri per il tunnel di base ma, in assenza di costi vincolanti e di impegni di spesa certi, violano così il Trattato di Roma da loro stesse sottoscritto  (artt. 16 e 18[4]), oltre che l’articolo 126 del TFUE[5] che esige una gestione sana e attenta del denaro pubblico.

I conti, come previsto, non tornano e l’opera si indirizza chiaramente sempre più a costituire una nuova “Salerno-Reggio Calabria” con cantieri perenni finanziati a suon di debito pubblico sulle spalle dei contribuenti.

(D.A. 03.07.15)

LUC MICHEL ANALYSE LA RECOLONISATION DE L’AFRIQUE PAR LES USA/ SUR LA RADIO IRANIENNE ‘IRIB’

L’interview que tous les Africains doivent écouter !

 PCN-TV / 2015 06 10 / Avec IRIB – PCN-SPO/

 Interview podcast audio sur : https://vimeo.com/131875651

 PCN-TV - IRIB lm sur recolonisation us de l'afrique (2015 06 10) FR

Luc MICHEL interviewé par la Radio francophone iranienne IRIB, le 10 juin 2015 :

Il analyse point par point et informations précises à l’appui les plans et les projets des USA pour l’Afrique.

 AFRICOM,

bases militaires US (de une à 34 en sept ans),

Sommet de Washington des 4-6 août 2014 (déstabilisation des chefs d’état, 13 présidents appelés « à dégager »),

Sommet alternatif de la NED à Washington des 5-6 août 2014 (organisation des réseaux de déstabilisation),

vassalisation militaire de Paris et de la Françafrique,

réintroduction de la « Grande-Allemagne » de Mme Merkel en Afrique (de un à 13 missions militaire en deux ans),

rôle des guerres « contre le terrorisme » et contre la piraterie,

zones stratégiques prioritaires (« Grand-Sahara » et Golfe de Guinée),

zone prioritaire pour la Maison Blanche (Région des Grands Lacs),

prise en main des élites militaires africaines (par l’Africom),

prise en main des jeunes élites africaines (par les YALI, « Young African Leaders Initiative » d’Obama) …

 l’emprise américaine sur l’Afrique est globale.

Son but : la recolonisation du Continent et à terme son éclatement définitif !

 Africains ! Ecoutez et méditez l’analyse-réquisitoire de Luc MICHEL !!!

Il est moins cinq à l’horloge géopolitique de l’Afrique …

 PCN-TV / IRIB /

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https://vimeo.com/pcntv 

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV

COMMENT LES USA MEPRISENT ET ESPIONNENT LEURS COLONIES DE L’UE : APRES PARIS VOICI BERLIN …

Luc MICHEL/ En Bref/

Avec PCN-SPO – Der Spiegel – Libération/ 2015 07 02/

LM.NET - EN BREF scandale nsa voici Berlin (2015 07 02) FR 1

Nouvel épisode du feuilleton Wikileaks, après Paris et le Franceleaks, voici Berlin !

On notera que l’affaire n’est pas nouvelle. Elle avait déjà fait la Une de la presse allemande il y a deux. Mais avait été ignorée en France. Et donc l’étonnement des médias français est un peu surfait. Mes lecteurs fidèles eux n’en ignoraient rien …

 * Lire mon édito du 27 octobre 2013 (On notera déjà les infos sur les centrales d’espionnage de la NSA dans les Ambassades US et on relativise l’indignation et les révélations des médias de l’OTAN sur les écoutes de leur maître) :

„OBAMA MENT !“ AFFIRME ‘DER SPIEGEL’ … QUI CIBLE „UNE ANTENNE SECRETE D’ESPIONNAGE DE LA NSA A BERLIN“

http://www.lucmichel.net/2013/10/27/lucmichel-netobama-ment-affirme-der-spiegel-qui-cible-une-antenne-secrete-despionnage-de-la-nsa-a-berlin/

LM.NET - EN BREF scandale nsa voici Berlin (2015 07 02) FR 2

 QUE DISENT LIBERATION – MEDIAPART – DER SPIEGEL ?

 Extrait : « De nouveaux documents obtenus par WikiLeaks apportent la preuve que la NSA écoutait des conversations téléphoniques d’Angela Merkel en 2011. Quatre ministères ont également été ciblés. C’est la preuve qui manquait, celle qui atteste que l’Agence nationale de sécurité (NSA) américaine a bel et bien espionné des communications téléphoniques d’Angela Merkel. Le 12 juin, le parquet fédéral de Karlsruhe décidait de classer l’enquête, ouverte en juin 2014, sur l’écoute présumée du téléphone portable de la chancelière allemande, au motif que les accusations ne pouvaient «être prouvées ­légalement dans le cadre d’une procédure de droit pénal». Mais les documents que publie aujourd’hui WikiLeaks en partenariat avec plusieurs médias européens, dont Libération, Mediapart et la Süddeutsche Zeitung, devraient venir rebattre les cartes, et raviver les tensions entre l’Allemagne et son «allié» américain. Ils concernent à la fois Merkel et son conseiller aux Affaires européennes – mais aussi quatre ministères allemands et la Banque centrale européenne, dont des lignes téléphoniques ont été ciblées. Cette publication fait suite à deux séries de révélations montrant que la NSA s’est intéressée de très près, pendant au moins une décennie, aux intérêts politiques et écono­miques de la France, en espionnant notamment trois chefs d’Etat successifs et deux ministres de l’Economie, et en ciblant les gros contrats français (lire Libération des 23 et 30 juin). Deux des documents obtenus par WikiLeaks concernant l’Allemagne sont des rapports d’analyse «Top Secret» d’interceptions téléphoniques émanant de la NSA, du même type que ceux déjà publiés concernant les dirigeants français. Et de la même manière, si leur contenu ne révèle pas de secrets d’Etat, leur existence même atteste une nouvelle fois de la collecte tous azimuts d’informations sur ses alliés opérée par le renseignement américain. »

 On notera encore la mise en cause des Britanniques dans l‘espionnage de leurs « partenaires » de l’OTAN. Les rapports évoquent : « un «partenaire britannique» («2nd Party British»). Lequel n’est autre que le GCHQ (pour Government Communications Headquarters), le service de renseignement électro­nique de la Grande-Bretagne, dont les révélations d’Edward Snowden avaient déjà montré qu’il était le partenaire privilégié de la NSA, notamment pour espionner les Etats membres de l’Union européenne ».

 Amis, alliés, partenaires : le monde de la NSA, de l’OTAN, du Bloc américano-atlantiste ressemble à un mauvais soap opera américain des Années 80, le kitchissime « Dallas » avec « son univers impitoyable » …

 Luc MICHEL

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LUC MICHEL ET FABRICE BEAUR DANS LE N°54 DE HORIZONS NOUVEAUX MAGAZINE …

EODE Press Office/2015 06 02 / Avec NHM (Cameroun)/

 Ce 6 juillet paraîtra le n° 54 de NOUVEAUX HORIZONS MAGAZINE, la magazine camerounais et surtout panafricaniste, dirigé par Pierre Claver NKODO, par ailleurs nouveau Coordinateur régional Cameroun de PANAFRICOM, l’Organisation internationale panafricaniste en Réseaux lancée par Luc MICHEL, Gilbert NKAMTO et Fabrice BEAUR.

EODE PO - LM & FB ds NHM 54 (2015 07 02) FR (1)

Dans le n° 54, des articles de Fabrice BEAUR (« la nouvelle Loi russe sur le contrôle des ONG. Un exemple à suivre pour l’Afrique »), Luc MICHEL (« Saisie des avoirs russes. Pourquoi cibler la presse ? »), la vie politique et économique camerounaise disséquée au scalpel par Pierre NKODO et son équipe, sans oublier la FRANCAFRIQUE mise à nu (pour ceux qui la disent « morte » – sic).

 EODE PO - LM & FB ds NHM 54 (2015 07 02) FR (2)

A noter encore un  éditorial de Luc MICHEL, spécialement pour NHM, avec une longueur d’avance sur les analyses consacrées au djihadisme transnational :

DAECH AU CAUCASE ! UNE OPPORTUNITÉ POUR L’AFRIQUE ?

 EODE PO - LM & FB ds NHM 54 (2015 07 02) FR (3)

* Au Cameroun, NHM chez votre marchand de journaux habituel du réseau MESSAPRESSE.

Un exemplaire gratuit en PDF en écrivant à l’éditeur :

HORIZONS NOUVEAUX MAGAZINE

Bimensuel international indépendant bilingue des défis socio économiques et culturels

horizonsnouveauxmaginter@gmail.com

 YVZ / EODE PRESS OFFICE

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EODE- Eurasian Observatory for Democracy and Elections

http://www.eode.org/

https://www.facebook.com/EODE.org

EODE-TV sur Vimeo: https://vimeo.com/eodetv

RAMZY STEPHANE: ‘BOKO HARAM TU ES DANS LE NDEM !’ (CAMEROUN)

PANAFRICOM-TV DIFFUSION / 2015 07 01/

https://vimeo.com/panafricomtv

PANAF-TV - RAMZY STEPHANE rap ctre boko haram (2015 07 01) FR

RAMZY STEPHANE: ‘BOKO HARAM TU ES DANS LE NDEM !’ (CAMEROUN)

Le Rap du Cameroun patriotique …

Sur PANAFRICOM-TV : https://vimeo.com/132384316

 # Découvrez PANAFRICOM-TV

la chaîne TV des Réseaux transnationaux PANAFRICOM

(PANAFRIcan action and support COMmittees)

 Sur https://vimeo.com/panafricomtv

Administrateur-général : Luc MICHEL

Secrétaire-général Afrique : Gilbert NKAMTO

 “La bataille des médias et des réseaux sociaux appelle de nouveaux médias panafricains. Voici PANAFRICOM-TV (en collaboration avec AFRIQUE MEDIA, EODE-TV et PCN-TV) !”

 PANAFRICOM

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