AIPAC

Arianna Editrice
aipac
“Le grandi potenze occidentali – anzitutto gli Stati Uniti — hanno dichiarato di voler usare la guerra come uno strumento essenziale per diffondere i diritti umani e la democrazia in tutto il mondo. In realtà la produzione, il traffico e l’uso delle armi da guerra oggi è del tutto fuori dal controllo della cosiddetta “comunità internazionale” e delle sue istituzioni. E l’uso delle armi dipende dalla “decisione di uccidere” che viene presa da autorità statali e non statali secondo le loro convenienze strategiche, di carattere non solo politico ma anche e soprattutto di carattere economico. Sentenze di morte collettiva sono state emesse al di fuori di qualsiasi procedura giudiziaria contro migliaia di persone non responsabili di alcun illecito penale, né di alcuna colpa morale.”

DANILO ZOLO

islam e islam

integralismo islamico, finanziato dalla Ue, dai paesi arabi del golfo, dagli Usa ovviamente. Quello dei tagliagole Ma non si può dire niente contro questo tipo di islam (islamofobici si diventa) che, come disse qualcuna, danneggia i credenti musulmani che non vogliono la sharia e sono rispettosi della vita umana.

Donna di colore DECAPITATA
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Israele continua brutale aggressione a Gaza, bilancio delle vittime sale a 1.850

Pubblicato il 4 agosto 2014 da Admin

2014/04/08

Gaza, SANA – Le forze di occupazione israeliane hanno continuato la loro aggressività draconiane contro il popolo palestinese per il 29 ° giorno di fila, uccidendo e ferendo un certo numero di essi, oltre a demolire un certo numero di case.
Fonti mediche palestinesi hanno annunciato Lunedi che il numero dei palestinesi uccisi dalla continua aggressione israeliana sulla Striscia di Gaza è salito a 50.
Nel frattempo, l’entità sionista ha dichiarato un cessate il fuoco per sette ore a partire da Lunedi 00:10-12:05.
Le fonti hanno detto aggiunto il numero dei palestinesi che sono stati martirizzati di Domenica ha raggiunto 130 il bilancio delle vittime è salito a 1.850, mentre il numero dei feriti è salito a più di 9.400.
Nello stesso contesto, un numero di palestinesi sono stati feriti il Lunedi mattina durante l’esecuzione di preghiera di al-Aqsa a Gerusalemme occupata dopo che le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione nella moschea.
R. al-Jazaeri / Ghossoun / Mazen
http://syria360.wordpress.com/2014/08/04/israel-continues-brutal-aggression-on-gaza-death-toll-rises-to-1850/

Gaza: Israele regime assassino di bambini, 423 uccisi nel mese di luglio

Martedì, 05 Agosto 2014 07:36

GAZA- Un rapporto ufficiale palestinese ha confermato che le forze di occupazione hanno intensificato gli attacchi contro i bambini palestinesi durante lo scorso mese di luglio, specialmente nella Striscia di Gaza, dove sono stati uccisi più di 423 tra bambini e ragazzi.
 
Il rapporto, pubblicato dal ministro dell’Informazione palestinese, ha dichiarato che, rispetto al totale, 359 sono bambini, il resto ragazzi, cui si aggiungono 2307 feriti, con lesioni diverse causate dai bombardamenti subiti dalle città, dai villaggi, dai campi profughi della Striscia di Gaza
 Secondo il rapporto, l’occupazione sionista ha perpetrato più di 70 massacri di famiglie palestinesi, in cui sono stati uccisi più di 300 bambini e 186 donne.
Secondo il ministero della Salute palestinese, il 37% del totale dei martiri è costituito da bambini e donne, mentre la percentuale dei feriti tra queste due categorie è pari al 54%.
 Inoltre, sono stati uccisi 4 bambini nelle province della Cisgiordania durante le proteste contro l’aggressione israeliana a Gaza. Le forze di occupazione hanno arrestato 79 bambini in tutte le città palestinesi. Si segnala, infine, il ferimento di decine di bambini, in seguito agli assalti delle forze di occupazione e dei coloni. Lo riferisce Infopal.
http://italian.irib.ir/notizie/palestina-news/item/165356

Insensibili, crudeli e vendicative ebrei lasciano sventurati immigrati neri senza tetto per le strade di apartheid di Israele

La Ue, l’Onu, gli Usa, hanno compiuto la distruzione della Libia e della Siria con la falsa accusa di mancato rispetto dei diritti umani.

Ad Israele, la Ue REGALA UN PARLAMENTO per ebrei.
Il bilancio delle vittime dell’ennesima carneficina gratuita conta oltre 1800 morti, più di 400 bambini palestinesi.
Diritti umani eh?
Per non parlare del razzismo, la Ue condannò l’Italia per i respingimenti, ma riconosce il gov del CNT libico che massacrò e sterminò la popolazione di colore di Tawerga. Appoggia ribelli tagliagole in Siria….diritti umani….la moderna favoletta per guerrafondai

Insensibili, crudeli e vendicative sociopatici ebrei lasciano sventurati immigrati neri senza riparo per le strade di furto, talmudica, apartheid di Israele; mentre allo stesso tempo maliziosamente militante approvando la diversità razziale, multiculturalismo, e meticciato tra i goyim odiato, soprattutto in bianco paesi europei cristiani, dove vogliono contaminarsi moralmente e diluire razziale i goyim che rappresentano la più grande minaccia a ciò che essi percepiscono come loro stato scelto e inerente supremazia razziale, apparentemente conferito loro dal loro dio, che naturalmente è davvero un idolo Unitaria falsa e pagana, sacrilegamente soprannominato il Tetragramma, e moralmente e spiritualmente diametralmente opposto al solo vero e trinitario di Dio dei patriarchi di Israele e la Bibbia …

CONTINUA CON FOTO E VIDEO AL LINK
http://firstlightforum.wordpress.com/2014/08/05/callous-cruel-vindictive-jews-leave-hapless-black-immigrants-without-shelter-on-the-streets-of-apartheid-israel/

Asinello bruciato vivo

non attacchiamoci al fatto che è specificato che questi ragazzini siano musulmani. La brutalità sugli animali non conosce età, religione, latitudine.
Nella malvagità contro gli animali l’uomo ha raggiunto la vera eguaglianza, solo in quella. Io non ho avuto il coraggio di guardare.
Che razza di individui si può essere?

Please watch this muslim child what do in donkey …..why why why why give me answer please
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Italia: droni e antenne diventano inutili

Medium Extended Air Defense System, “lo scova droni”. L’arma più evoluta ha già il suo efficace rivale. La base Muos di Niscemi non serve più.

di Valsusa Report
antimissile

Si sa in campo militare l’evoluzione delle armi è vorticosa e così alla strategia dei droni si oppone un’efficace e innovativo sistema missilistico in grado di scovare ed abbattere con velocità e precisione anche i temuti apparecchi. Questi ultimi, robot teleguidati, utili per la guerra del terzo millennio.

Anche l’Italia si attrezza. Giovedì 24 luglio, alla presenza di diverse delegazioni militari e industriali italiane e straniere, si è svolta presso l’aeroporto di Pratica di Mare (RM) una dimostrazione delle capacità del sistema antimissile.

sistema aesa

Il sistema antimissile MEADS è stato sviluppato attraverso la collaborazione di USA, Germania e Italia. Proteggerà aree urbane, obiettivi militari sensibili e truppe in movimento dagli evoluti Tactical Ballistic Missile, Cruise Missile, Remotely Piloted Vehicles (droni) e aeromobili. Il MEADS si avvale delle più avanzate tecnologie oggi esistenti nel settore della difesa missilistica, applicate nella realizzazione di radar AESA (Active Electronically Scanned Array) con moduli attivi di ultimissima generazione, integrati da sistemi di identificazione IFF aggiornati al Modo 5 e missili intercettori capaci di neutralizzare per impatto diretto “Hit to Kill”.

Individua e distrugge targets ostili anche di tipo non convenzionale, è trasportabile con velivolo C130, grazie alla sua manovrabilità e leggerezza.

Il MEADS, finora, ha portato a termine, con esito pienamente positivo, due Firing Test reali presso il poligono statunitense di “White Sands Missile Range” in New Mexico (USA). Il 6 Novembre 2013, ha distrutto contemporaneamente un missile balistico (Lance) e un velivolo (Phantom F4) teleguidato, con manovre e ingaggi “over the shoulder” (intercetto in direzione opposta al lancio).

drone3

Insomma un sitema di difesa aereo all’avanguardia che fa pensare oggi  all’inutilità dei sistemi droni legati assolutamente con parabole  antenne devastatrici di zone verdi e sugherete come nel caso del Muos di Niscemi. Il MEADS, una volta acquisito dagli stati belligeranti, renderà nel tempo inutile la guerra teleguidata e le enormi antenne. Ci si chiede a cosa serve ora continuare a costruirle sul territorio italiano?

(V.R. 05.07.14)

“Il movimento “Pace, adesso!”

Gli americani, hanno detto: l’importante è che gli israeliani si ritirino dalla Cisgiordania e dalla striscia di Gaza. E invece no! Questa non è la pace: un ritiro israeliano dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania costituisce semplicemente la fine dei crimini di Israele contro l’umanità. Questo non ha niente a che vedere con una pace reale. […] Voi tutti sapete cosa significa un’occupazione militare. Significa che un sergente può arrestarvi, interrompere il vostro commercio, distruggere la vostra casa, a piacere, in un qualsiasi momento del giorno, brutalmente. Moltiplicate questo per trentasette anni!(oggi 47). Che cosa ha a che vedere questo con la pace? Esiste al mondo un posto dove c’è un’oppressione e dove bisogna negoziare con il governo oppressore chiedendo di fermare l’oppressione dandogli qualcosa in cambio?”
neonato palestinese in braccio
ILAN PAPPE, (storico israeliano) 2005

228 PRIGIONIERI POLITICI IN MISSING gulag Ouattara / VEDERE ELENCO DEI MISSING 228

foto prigionieri politici della costa d’avorio. Ma lì non c’è il cattivo dittatore, c’è uno messo dalla Francia, quindi tutto ok
228 PRISONNIERS POLITIQUES PORTÉS DISPARUS DANS LES GOULAGS DE DRAMANE OUATTARA/VOICI LA LISTE DES 228 DISPARUS
http://vousetesaucoeurdesinfos.ivoire-blog.com/apps/m/archive/2014/07/16/228-prisonniers-politiques-portes-disparus-dans-les-goulags-de-dramane-ouat.html

è arrivata la democrazia e si vede. La Libia annichilita, ora califfato islamico quando prima era laica.

Un ripassino per la Costa d’Avorio, quando il colonialismo va bene, ora i diritti umani, come in Libia saranno senz’altro garantiti come si nota dall’ASSENZA DELLA SOCIETA’ CIVILE A FAR presidi sotto le ambasciate. Quando il capo lo insediano i “buoni”, chi se ne frega dei diritti umani

Costa d'avorio prigionieri

Costa d’Avorio: un Paese depredato dal colonialismo francese

Redazione il 25 giugno 2014 – 06:38 in Africa, Primo Piano
di Salvo Ardizzone

Laurent Gbagbo, ex presidente della Costa d’Avorio, è attualmente detenuto all’Aia, presso la Corte Penale Internazionale, per crimini contro l’umanità; secondo l’accusa, fra il 2008 e il 2011 avrebbe gestito un piano per mantenere il potere a qualsiasi prezzo, causando la morte di centinaia e centinaia di persone. Vista così la vicenda sembra quella di uno dei tanti dittatori che hanno insanguinato l’Africa, finalmente chiamato a pagare per i suoi crimini, nel suo caso dopo che le Forze Speciali francesi della missione Liocorne l’hanno catturato nel palazzo presidenziale dove era asserragliato. Ma a parte che vedere i commando di Parigi nel ruolo di gendarmi della giustizia e della democrazia è un poco dura, è tutta la vicenda ad apparire assai più complessa.

Gbagbo, che è nato nel 1945, è stato impegnato in politica da sempre, su posizioni socialiste e panafricane che l’hanno portato ad opporsi al regime autoritario di Houphouet–Boigny, che ha retto il Paese fra gli anni ’60 e ’90; in quegli anni è stato pure incarcerato e da ultimo costretto all’esilio a Parigi.
Nel 2000, col Front Populaire Ivoirien, vince le presidenziali, e solo massicce manifestazioni popolari riescono a imporre la sua elezione al Generale Guei (che aveva già preso il potere), inaugurando una presidenza decennale improntata al socialismo, ma tormentata da una sorta di colpo di Stato che costringe il Governo a una pace debole coi ribelli, e alla perdita del controllo sulle regioni settentrionali.

Nel 2010 si candidò ancora alla presidenza contro Alassane Ouattara, un vecchio ministro di Houphouet–Boigny; malgrado la presenza di osservatori dell’Onu e dell’Unione Africana, ci furono brogli e intimidazioni che costrinsero quei controllori alla fuga. Alla fine fu proclamato vincitore Ouattara e Gbagbo chiese il riconteggio dei voti, con un seguito di violenze che provocarono migliaia di morti da ambo le parti. Fu la Francia a premere per un intervento internazionale su mandato dell’Onu; ci fu l’attacco al palazzo presidenziale e Gbagbo finì dinanzi alla Corte Penale sotto un cumulo d’accuse che via via si sono moltiplicate. Ma come fa notare il suo avvocato, Emmanuel Altit, l’impianto delle accuse, malgrado anche troppo vasto, è tutt’altro che solido e definito (alcune delle prove presentate si riferivano addirittura a fatti avvenuti in Kenya, che nulla avevano a che fare con la vicenda), tanto da richiedere ulteriori supplementi d’indagine.

Il fatto è che l’eliminazione di Gbagbo dalla scena, è un grosso piacere ai vasti interessi francesi nel Paese; Parigi mantiene un controllo sempre più stretto sull’economia, per capirci: è il primo patner commerciale; ha in loco 240 filiali e 600 società a capitale francese; France Telecom, Orange, Paris Paribas e Credit Lyonnaise controllano telecomunicazioni e banche e la moneta locale è garantita dal Tesoro Francese. Non c’è ambito dell’economia, compresa l’estrazione del petrolio, che non sia sotto il controllo della Francia. Gbagbo s’era opposto ad altre privatizzazioni e voleva limitare l’influenza delle troppe già avvenute, ostacolando gli interessi di Parigi, a differenza di Ouattara, assai vicino a Sarkozy e ad altri dell’entourage parigino.

Malgrado le dichiarazioni di Fadi Al-Abdallah, portavoce della Corte Penale, che ha difeso l’operato del Procuratore Fatou Bensouda, sono molte le ambiguità di un’indagine che appare sempre più un processo politico, intentato per sbarazzarsi d’un personaggio scomodo.

È un fatto che la Francia, prima con Chirac e poi con Sarkozy, abbia agito più volte per rovesciare il governo di Gbagbo in nome dei propri interessi. È un fatto che la presa della Francia sull’Africa sia tornata fortissima, e ciò è testimoniato dai continui interventi militari, da ultimi in Costa d’Avorio, Mali, Repubblica Centrafricana. Per Parigi, la vecchia dottrina di Francafrique è più che mai attuale, con il suo colonialismo fatto di cinico sfruttamento e di violenza.

http://www.ilfarosulmondo.it/costa-davorio-un-paese-depredato-dal-colonialismo-francese/

ICC: “Il caso contro Gbagbo è stato fatto dalla Francia”, secondo François Mattei (INTERVISTA)

non si parla mai del colonialismo TUTT’ORA VIGENTE per opera delle potenze vincitrici. Già perché queste vantano una specie di diritto di imporre democrazia a tutti. La Francia in testa che fa quel che le pare tanto gli occhi in Ue son tutti puntati contro la Germania vera cattiva e se lo dice la stampa mainstream dobbiamo crederci.

PoliticoMag.com offre la seconda parte dell’intervista condotta da François Mattei La Voce della Russia. Il giornalista francese, autore del libro “Per la verità e la giustizia – Costa d’Avorio: Revelations su uno scandalo francese”, ha risposto alle domande Mikhail Egorov-Gamandiy. –
LVdlR: Nel tuo scritto in collaborazione con il signor Gbagbo libro, troviamo che la “verità prevarrà” … Come Gbagbo che vede il suo futuro, quello della sua famiglia e la Costa d’Avorio? E voi cosa ne pensate?

FM: Sono molto preoccupato per la Costa d’Avorio, perché penso che sia nelle mani di persone inaffidabili. Le persone che sono venute al potere con la forza. Che continuano a mantenere le loro posizioni con la forza. Ouattara può fare nulla contro queste persone che sono tornati al potere e che sono per lo più analfabeti. Sono molto numerosi. Troviamo tale cuoco commis diventato prefetto, è fantastico … Soro, presidente dell’Assemblea Nazionale, che era anche il primo ministro, non è altro che un signore della guerra. Che è stato anche designato da una serie di relazioni in una sola volta di essere responsabile di crimini di guerra e che sono ora sotto immunità parlamentare. Egli osserva come il potere Bakayoko, che è il Ministro degli Interni. E alla base, sono tutti i leader delle milizie armate, che continuano a condurre ciascuno. E tutti aspettano la coda dell’occhio finché il signor Ouattara, che è molto malato, scompare dalla scena politica. Questo è spaventoso. L’unico che poteva costruire il consenso è Laurent Gbagbo. Noi non vogliamo. Ciò che sta accadendo ora è che si andrà a processo. E questo richiede individuare due cose: 3 giugno 2013, la Corte penale internazionale aveva detto che non c’era nessun carico contro di lui. Pochi mesi dopo, tutte le spese. Si scopre che aver studiato il record, non c’è nulla di nuovo. Far sapere a tutti, non c’è assolutamente nulla di nuovo. Quindi è chiaro che questa è una decisione politica. Perché nel 2015 ci fu la elezioni presidenziali in Costa d’Avorio e Gbagbo non vuole essere libero. E l’obiettivo è di mantenere più a lungo possibile fuori dal gioco politico e quindi non c’è più possibilità per lui di ritorno. La verità verrà fuori comunque. E penso che con lei sarà la prova del CCI non Gbagbo. Qual è la Corte penale internazionale, se un’istituzione, voglio dire un’istituzione e non un giudice, che serve interessi particolari? Il caso contro il signor Gbagbo è stato fatto a Parigi e Abidjan da parte del governo attuale. Quest’ultimo ha molto di cui rispondere. Gli unici atti veramente di genocidio sono stati commessi dal regime attuale, o almeno da persone che lo hanno sostenuto. E nessuno di loro si trova oggi al ICC. Così vediamo che si tratta di un’istituzione che non è rispettabile e non dovrebbe essere rispettato. Il problema è che il signor Gbagbo è. Direi che ci auguriamo di poter al processo perché il signor Gbagbo sarà in grado di dire al mondo. E spero che sarà trasmesso in tutto il mondo. E in questo caso, la Corte penale internazionale crollerà.

Per quanto riguarda il signor Gbagbo, rimane ottimista. Lui sa cosa è successo. Per riassumere: dato che ci fosse una disputa elettorale, vale a dire due presidenti, ha chiesto che il riconteggio dei voti sotto gli auspici di una commissione internazionale. Questo è stato rifiutato. Eppure, quando sappiamo che abbiamo vinto, non dobbiamo avere paura del riconteggio. Soprattutto perché si tratta di un uso assolutamente comune. Abbiamo visto gli Stati Uniti nel caso di Bush e Gore. Visto con l’UMP in Francia, dove per la presidenza di un partito politico ci fu una tragica commedia per mesi. Ancora un altro esempio: Haiti, dove è andato molto bene: è accaduto inizialmente diventato terzo dopo il presidente riconteggio perché c’erano conti mal fatti fuori. Così, invece dei morti e alla guerra, come in Costa d’Avorio deve ricordare ci sono stati molti morti, sarebbe semplicemente raccontare. Eppure è l’opzione della guerra è stato scelto al posto di un riconteggio che avrebbe salvato molte vite. Laurent Gbagbo è rimasto al potere da quando è stato eletto. Ha continuato a svolgere, sia per quanto riguarda le sue potenze economiche e militari nella difesa del paese. E ‘il caso contro di lui oggi. E ‘accusato di aver continuato a governare come ha detto comunità internazionale ritiene che sia stato sconfitto alle elezioni. E ultima cosa: non so dove si fa una lettura e ha deciso che era la comunità internazionale o qualcuno che ha deciso l’elezione di un presidente di un paese sovrano. Logicamente, è le persone in questione mi pare paese deve scegliere il suo futuro. La comunità internazionale può avere un ruolo, ma può solo agire nel rispetto della sovranità di uno Stato e la libera scelta delle persone a seguito di una elezione democratica. Questo è ciò che Laurent Gbagbo difenderà e allora lui è piuttosto tranquilla. Per quanto riguarda il futuro della Costa d’Avorio, lui è molto preoccupato perché pensa che oggi ci sia più democrazia in Costa d’Avorio. Per dirvi, un gran numero di mercati sono ora OTC allora diciamo che il signor Ouattara è un grande economista. Forse. In ogni caso, nessuna delle normali regole in questo settore è rispettata o fatta rispettare. Costa d’Avorio va curiosamente sbagliato quando la guerra è finita. E ha criticato il suo record Gbagbo quando era in guerra con la metà del paese occupato. E il saldo è stato nonostante tutto che, lungi dall’essere brutto. Posso provarlo. Quanto ad oggi, vi è un calo di risorse petrolifere, e le risorse di cacao. Sta andando molto male. Per che cosa? Perché ci sono molte deviazioni. Non è che c’è meno cacao e olio. C’è semplicemente un sacco di gente che fa “business”. Tra questi, un gran numero di politici francesi. Tra cui l’onorevole Gueant che è stato ministro degli Interni, e suo figlio che si occupa, compresa la privatizzazione delle banche lì. Sono tutti molto grande business. Costa d’Avorio è ormai diventato contatore. Non è più uno Stato, ma aperta ai quattro venti del contatore liberismo selvaggio.

LVdlR: Credi che un giorno i capi della ribellione armata in Costa d’Avorio, così come coloro che hanno commesso reati a partire dal 2002 possono essere trovati in tribunale, nazionale o internazionale? O pensi che i loro mentori occidentali non lo farà mai?

FM: Penso che non lo farà mai. E poi è troppo tardi. E ‘ovvio che se vogliamo prova e l’appiattimento di tutto ciò che è successo lì, deve inviare al Soro ICC. E perché non Ouattara? Tutte queste persone hanno organizzato una ribellione selvaggia. Ci sono stati centinaia di migliaia di morti, villaggi rasi al suolo. Massacri di massa. L’inerzia della CPI è assolutamente incomprensibile. Ma la comunità internazionale è intrappolato nella sua postura, perché ha sostenuto queste persone. La verità, si saprà. Ma per quanto riguarda la probabilità che ci saranno sanzioni contro i responsabili di questi crimini, penso che ci sono pochissime possibilità.

LVdlR: Pensi che il CCI ha non ha definitivamente screditato nel confermare le accuse contro Laurent Gbagbo e ancora facendo orecchie da mercante sulla responsabilità commessi dai ribelli sostenute dal governo francese crimini di massa?

La FM: Ai miei occhi, sì. E negli occhi di molti francesi che fortunatamente cominciando a svegliarsi. Anche attraverso i dibattiti che c’era alla Corte penale internazionale, molte persone cominciano a vedere chiaramente che sotto la copertura legale, vediamo comparire interessi chiaramente politica, militare ed economica. Penso che la verità verrà fuori. Molte persone iniziano a reagire in modo diverso rispetto a anche due o tre anni fa. E se le persone si rendono conto che sono stati così sbagliato, può essere violento. Così in Francia, si sveglia ogni 20 anni. Mi fido della gente del mio paese. Il segreto di Françafrique, questo sinistro commedia, ma si riferisce notevolmente allo Stato francese, che ha cercato di mantenere così a lungo si apre oggi in pieno giorno. E ora che la gente sta cominciando a capire il motivo per cui lo sfondo giocare con i capi di stato in Africa come con pedine su una scacchiera, penso che ci sarà una reazione sana in Francia. Sai che c’è un ex ambasciatore di Francia, signor Gildas Le Lidec, che ha appena pubblicato un libro “da Phnom Penh a Abidjan,” che si riferisce appunto il periodo in cui era ambasciatore di Francia in Costa d’Avorio, l’tempo di Laurent Gbagbo. E racconta alcune grandi cose da dire che non abbiamo mai dato la possibilità di Gbagbo e la Francia semplicemente non vogliono. E anche il signore della guerra Soro ha voluto strangolarlo. Così egli parla di tutte queste cose come testimone diretto.

TRAD GOOGLE
Leggi l’articolo nel suo contesto originale: http://french.ruvr.ru/2014_07_02/La-verite-finira-par-triompher-Entretien-avec-Francois-Mattei-Partie-2-9850/