Torino, un No Tav guiderà la Sala Rossa

I Cinque Stelle scelgono un contestatore dell’alta velocità come numero uno del Consiglio comunale. E Appendino porta assessori e consiglieri griillini in ritiro per studiare come funziona il Comune

di GABRIELE GUCCIONE

15 luglio 2016

Torino, un No Tav guiderà la Sala Rossa

Chiara Appendino (agf)
Un presidente No Tav per la Sala Rossa. Sembra cosa fatta la designazione di Fabio Versaci, 30 anni compiuti ieri, disoccupato e convinto contestatore dell’alta velocità. L’ufficializzazione della candidatura è attesa per lunedì, poco prima del voto che in Consiglio Comunale. Versaci l’ha spuntata sull’altra esponente M5S che aspirava allo scranno più alto: Viviana Ferrero, alla fine messa alla guida della commissione Pari opportunità.
Ad affiancarlo, nel ruolo di vicepresidente vicario – designazione che per consuetudine spetta all’opposizione – sarà l’ex assessore e attuale consigliere comunale del Pd, Enzo Lavolta, anche lui scelto tra i propri compagni, mentre Mimmo Carretta farà da vice al capogruppo titolare Stefano Lo Russo. Inizia a comporsi, insomma, il mosaico dei posti chiave. La guida della numerosa pattuglia grillina sarà affidata ad Alberto Unia, l’uomo a cui in campagna elettorale Chiara Appendino ha affidato il compito di fare da raccordo tra lei e i candidati. Unia, che ha avuto la meglio su Antonino Iaria, al quale sarà dato il contentino della commissione Smart City, avrà come vice Chiara Giacosa. È completo anche il quadro delle presidenze delle commissioni: Antonio Pomari (bilancio), Damiano Carretto (urbanistica), Andrea Russi (commercio), Deborah Montalbano (Servizi sociali), Daniela Albano (cultura) e Federico Mensio (ambiente).
La spartizione si è tenuta in gran segreto, circostanza che ha provocato le lamentele degli attivisti M5S, che si sarebbero aspettati un maggiore coinvolgimento. Al punto che il capogruppo Unia, che ieri è stato a Milano da Casaleggio, all’ultima riunione degli attivisti è stato costretto a fare ammenda: «Chiedo scusa, ma siamo molto saturi al momento».
Saturi, e soprattutto schivi. A partire da oggi consiglieri e assessori andranno in ritiro tre giorni in una località segreta per un corso accelerato (un primo incontro c’è già stato con l’ex Vittorio Bertola) sul funzionamento del Comune. Qualcuno ipotizza che si tenga a Lanzo o a Forno di Coazze, qualcun altro a Torino stessa. Altri invece mettono in dubbio il fatto stesso che il ritiro alla fine si faccia. La sindaca sorride e, a domanda, risponde che «sì», il ritiro si fa, mentre il suo staff nega: «Non andiamo da nessuna parte».
Torino, un No Tav guiderà la Sala Rossaultima modifica: 2016-07-18T22:39:39+02:00da davi-luciano
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