QUALCOSA NON QUADRA

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   17 Marzo 2020 

Giorgio Morganti

Immaginate uno Stato, l’Italia. Immaginate di entrare in un reparto di pneumologia in cui vi sono ricoverati malati terminali di tumore ai polmoni o di BPCO. Ogni reparto di un qualsiasi ospedale ne ha decine, e la tragica rotazione dei posti avviene con cadenza settimanale. Spesso capita che per questi stessi pazienti non si trovino letti nel reparto specialistico e vengano ricoverati in medicina o altro reparto non attinente, magari in un camerone con altri 5 malati non gravi. Per i primi giorni tutto sembra scorrere normalmente, ma poi d’improvviso le condizioni del paziente allo stato terminale iniziano a declinare. Un bel giorno non ce la fa più a scendere dal letto e il suo respiro diventa sempre più affannoso. Il medico lo visita dissimulando allegrezza ma poi ti chiama da parte e ti dice che è questione di ore e da ordine agli infermieri di portare dei separé per nascondere quello strazio ai compagni di stanza.

Tu, incredulo perché fino al giorno prima ci avevi riso e scherzato insieme, sbalordisci e non ci vuoi credere, ma purtroppo il vaticinio si rivela corretto. L’esperienza dei dottori è talmente vasta che potrebbero persino calcolare l’ora della dipartita, in certi casi. Difatti da lì a poco il respiro si fa più affannoso e inizia il rantolo. In quei momenti il pensiero dei familiari del moribondo, ironia della sorte, va anche agli altri compagni di camerata, costretti a subire quella tortura in mezzo ai lamenti dei parenti. Sono scene ordinarie e agghiaccianti che quotidianamente vanno in onda in quasi tutti gli ospedali d’Italia. Lo strazio, fortunatamente, dura solo qualche lunghissima ora poi tutto, finalmente, si sopisce e il malato se ne va da questo mondo.

Ora immaginate questo stesso Stato far finta di niente di fronte alle migliaia di situazioni simili causate esclusivamente dal fumo di tabacco. Fa finta di niente poiché continua a consentire la vendita di sigari e sigarette. Anzi, questo affare rappresenta una cospicua fonte di entrata per le casse dell’erario. Uno Stato, dunque, spietato.

Immaginate ancora di avere un amico che era un po’ più stravagante e temerario di voi, da ragazzo. Immaginate questo stesso amico prendere strade “brutte” magari a 14 anni fino a arrivare a “farsi”. All’inizio questo lo diverte e, individuato il branco coi suoi simili, inizia a praticare quello stile di vita. D’altronde è più semplice, in questo Stato, procurarsi la droga piuttosto che comprare un pacchetto di sigarette visto che dal tabaccaio almeno ti chiedono l’età.

Anche nelle discoteche, poi, la droga gira a fiumi e gli spacciatori sono liberi di distribuirla a tutti. Succede che dopo qualche anno l’uso oramai quotidiano di quelle sostanze porta alla caduta delle difese immunitarie, alla trascuratezza della propria persona e alla perdita della dignità.

Cadono i denti, non si è più lucidi di testa e si perde l’interesse per tutto. Poi il dramma personale comincia a insinuarsi all’interno della propria famiglia che prende coscienza del problema troppo tardi. Iniziano le peregrinazioni dagli psichiatri, per le comunità e il contesto familiare viene sconvolto da questa tragedia.

Il tossico inizia a pretendere soldi diventando violento e bisogna nascondergli persino gli oggetti di un qualche valore, per evitare il furto e la rivendita per comprare una dose. L’ira man mano s’impossessa di lui e non di rado una mamma si ritrova massacrata dal proprio figlio. Questa situazione può protrarsi per anni, fino a quando, un bel giorno, nella camera dell’ossesso tutto tace e di solito è la madre a fare la macabra scoperta: un cadavere già irrigidito e bianco come il marmo che finalmente riposa in pace liberando l’intera famiglia da quell’annoso tormento, ma segnandola per tutta la vita irrimediabilmente.

Il tabacco l’alcol e la droga sono soltanto tre  delle innumerevoli piaghe sociali che ogni anno mietono centinaia di migliaia di vite, dietro l’indifferenza e, anzi, la compiacenza e complicità dello Stato. Compiacenza perché da quelle tragedie esso estorce danaro, come nel caso del gioco d’azzardo, per esempio, altra vera e propria piaga sociale sponsorizzata proprio dallo Stato e che ha disseminato tragedie e rovinato armonie familiari.

Ora, invece, improvvisamente, esso ci vuole bene. C’è un’epidemia che si e no, se fosse lasciata indisturbata di agire causerebbe neppure un centesimo dei morti che ogni anno si verificano a causa della droga, del fumo, del gioco d’azzardo, dei tumori causati dall’ingestione di animali ingrassati a antibiotici, dei cancri al cervello causati dalle onde elettromagnetiche etc. e lo Stato improvvisamente si ricorda di noi.

Mette in quarantena 60 milioni di abitanti sospendendo la democrazia, gettando sul lastrico imprenditori e commercianti e istituendo il coprifuoco perché vuole salvare la vita di qualche centinaio o migliaio di anziani. Permettete che qualcosa non quadri? Uno Stato cinico e spietato che introduce quotidianamente istituti di morte e che, improvvisamente, si ricorda della vita non è credibile. Nella maniera più assoluta.

Giorgio Morganti

Coronavirus, lo studio: “Smog e polveri sottili hanno accelerato la diffusione di Sars Cov2”

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Coronavirus, lo studio: “Smog e polveri sottili hanno accelerato la diffusione di Sars Cov2”

“L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”, afferma Leonardo Setti dell’Università di Bologna. Come conferma Gianluigi de Gennaro, dell’Università di Bari: “Le polveri stanno veicolando il virus. Fanno da carrier. Più ce ne sono, più si creano autostrade per i contagi”

Anche l’inquinamento atmosferico che affligge in particolar modo la Pianura padana potrebbe avere dato un contributo alla diffusione di Sars Cov2. Una solida letteratura scientifica descrive il ruolo del particolato atmosferico quale efficace carrier, ovvero vettore di trasporto e diffusione per molti contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus. Il particolato atmosferico, oltre ad essere un carrier, costituisce un substrato che può permettere al virus di rimanere nell’aria in condizioni vitali per un certo tempo, nell’ordine di ore o giorni. Il gruppo di ricercatori coinvolti nella ricerca ha esaminato i dati pubblicati sui siti delle Agenzie regionali per la protezione ambientale relativi a tutte le centraline di rilevamento attive sul territorio nazionale, registrando il numero di episodi di superamento dei limiti di legge (50 microg/m3 di concentrazione media giornaliera) nelle province italiane.

Parallelamente, sono stati analizzati i casi di contagio da Covid 19 riportati sul sito della Protezione Civile. Si è evidenziata una relazione tra i superamenti dei limiti di legge delle concentrazioni di PM10 registrati nel periodo 10-29 febbraio e il numero di casi infetti aggiornati al 3 marzo (considerando un ritardo temporale intermedio relativo al periodo 10-29 febbraio di 14 giorni approssimativamente pari al tempo di incubazione del virus fino alla identificazione della infezione contratta). In Pianura padana si sono osservate le curve di espansione dell’infezione che hanno mostrato accelerazioni anomale, in evidente coincidenza, a distanza di 2 settimane, con le più elevate concentrazioni di particolato atmosferico, che hanno esercitato un’azione di boost, cioè di impulso alla diffusione virulenta dell’epidemia.

“Le alte concentrazioni di polveri registrate nel mese di febbraio in Pianura padana hanno prodotto un boost, un’accelerazione alla diffusione del Covid-19. L’effetto è più evidente in quelle province dove ci sono stati i primi focolai”, afferma Leonardo Setti dell’Università di Bologna. Come conferma Gianluigi de Gennaro, dell’Università di Bari: “Le polveri stanno veicolando il virus. Fanno da carrier. Più ce ne sono, più si creano autostrade per i contagi. Ridurre al minimo le emissioni e sperare in una meteorologia favorevole”. 

Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), aggiunge: “L’impatto dell’uomo sull’ambiente sta producendo ricadute sanitarie a tutti i livelli. Questa dura prova che stiamo affrontando a livello globale deve essere di monito per una futura rinascita in chiave realmente sostenibile, per il bene dell’umanità e del pianeta. In attesa del consolidarsi di evidenze a favore dell’ipotesi presentata, in ogni caso la concentrazione di polveri sottili potrebbe essere considerata un possibile indicatore o ‘marker’ indiretto della virulenza dell’epidemia da Covid1 9″. Grazia Perrone, docente di Metodi di analisi chimiche della Statale di Milano, conclude: “Il position paper è frutto di un studio no-profit che vede insieme ricercatori ed esperti provenienti da diversi gruppi di ricerca italiani ed è indirizzato in particolar modo ai decisori”.

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IL CENTRO MILITARE DEI VIRUS SI E’ TRASFERITO A SIGONELLA. E POI L’EPIDEMIA.

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    17 Marzo 2020

La sigla NAMRU3 … sta per Naval  Medical Resarch Unit. E’ il reparto della Marina  USA che  conduce ricerche e sperimentazioni  su virus e batteri  –  ufficialmente, i patogeni che possono infettare le truppe americane sparse nei più sanitariamente discutibili paesi del  mondo.

Le ricerche di base, epidemiologiche e cliniche di NAMRU-3 si rivolgono in particolare alle malattie enteriche, alle infezioni acute respiratorie, alle epatiti, alla tubercolosi, alle meningiti, all’HIV e a varie infezioni da parassiti, batteri e virus che sono endemiche e rappresentano un grave problema pubblico nelle regioni d’intervento”.  Studia “ malaria, leishmaniosi,  dengue le altre patologie virali, alle malattie da batteri come la “diarrea del viaggiatore” (ETEC, campylobacter, shigelle), ecc”.

Un  potente  e multiforme ente sanitario  benefico, che  ha sotto-basi in mezzo mondo,  collabora  con l’OMS in ricerche sull’HIV,  ed oggi per esempio  fornisce al Ghana  i tamponi per i test del coronavirus


Il logo del reparto

Fin dal dopoguerra  (1946) questo ente filantropico del Pentagono  è  stato basato in Egitto. Si vorrebbe sapere come mai  adesso il NAMRU3 si trova a Sigonella, nella base militare, dove si è trasferito  a cominciare  dal febbraio 2019: un trasloco gigantesco, visto che è stato completato solo a dicembre; è arrivato qui armi e bagagli, è il caso di dire.

E  due mesi  dopo l’Italia è 

a) colpita dal coronavirus

b) di un ceppo distinto e indipendente  da quello che ha colpito la Cina,

c) così particolarmente virulento, da chiedersi come mai in Italia ci sono più malati e morti, ormai, che in Cina e in Corea.

Ad informarne è stato  il solo Antonio Mazzeo, un  giornalista ricercatore  alternativo  siciliano, al cui lungo e densissimo articolo rimando, col consiglio di leggerlo attentamente.


Antonio Mazzeo (al centro) si batte contro il MUOS

http://antoniomazzeoblog.blogspot.com/2020/03/a-sigonella-i-militari-usa-che.html

Qui si aggiungono stralci di un articolo del 27 gennaio 2012 del quotidiano  egiziano Al-Wafd  che lanciava sul NAMRU-3 i più pesanti sospetti: gestisce i patogeni capaci di ” sterminare l’intera nazione egiziana”,   conduce ricerche volte a manipolare i geni egiziani per alterarli e causare deformità;  sta conducendo esperimenti su bambini egiziani; che potrebbe essere responsabile di un aumento di infertilità, impotenza, ritardo e disabilità; e che i dati raccolti vengono utilizzati per progettare alimenti, semi e farmaci che sono stati sviluppati in America e poi venduti  agli egiziani.


Il nuovo capo  del NAMRU, capt. Marshall Mandeville, è quello a destra. Ora sta a Sigonella.

Il giornale definiva questo  ente filantropico del Pentagono “un demonio”:

L’unità americana di ricerca medica navale 3 (NAMRU-3) è un diavolo che controlla e indebolisce la salute degli egiziani

Diceva Al-Wafd:

“Quando si passa accanto al grande quartier generale della NAMRU  situato nel quartiere Al-‘Abbasia, nel cuore del Cairo  [e vede] il suo cancello rinforzato con ferro e cemento,  l’ampio spazio di terreno spianato che lo circonda,  le telecamere di sicurezza e le alte mura che lo proteggono, non si può non sospettare la grande importanza di ciò che si trova all’interno di questo edificio.  [..]  “I ricercatori dell’unità e i medici americani godono dell’immunità diplomatica. Alcuni di loro, infatti, appartengono alla CIA”.

“Dalla fondazione dell’unità NAMRU in Egitto, sono state scoperte dozzine di malattie virali nuove e mutate. Ciò può far sospettare che questi agenti patogeni sono importati. Nessun istituto medico di ricerca  si è infiltrato in Egitto in misura maggiore di NAMRU, che controlla il segreti dei virus utilizzati nelle [armi di] distruzione di massa e armi biologiche”

Per esempio, “l’Etiopia ha deciso di far chiudere l’unità NAMRU sul suo territorio, a causa di accuse e sospetti sulla sua attività, e [a seguito di affermazioni] che sta provando nuovi medicinali  sugli etiopi in cambio di denaro e regali, ciò che ha causato la diffusione di malattie incurabili ed epidemie. Vi sono anche sospetti che [NAMRU] abbia diffuso il virus dell’HIV.  Allo stesso tempo, NAMRU ha ampliato la sua attività in Egitto. Le sue operazioni sono approvate da un accordo con la Salute e Ministero degli alloggi e con l’Ospedale Febbri di  Abbassia.

“Già nel 1976, il pubblico egiziano venne  a conoscenza del  nome NAMRU in occasione di  un focolaio di meningite in Egitto; allora  NAMRU si offrì di collaborare con l’Ospedale Abbassia. Tuttavia, gli studi [di NAMRU] su [le vittime di questa malattia] in Egitto furono avvolti nel mistero. Ottocentocinquantasette persone furono infettate dalla malattia e 50 morirono in seguito all’intervento della NAMRU, dopo aver ricevuto un medicinale chiamato  Dexametazon. Si disse che il medicinale non produceva gli effetti sperati “.

“Nel 2006 il  NAMRU ha suscitato un altro scandalo,  placato con una rapidità sospetta. Una delegazione americana della NAMRU ha visitato il quartier generale   dell’ospedale di Al-‘Abbasia, e diversi giorni dopo è stata scoperta l’influenza aviaria [in Egitto]. I medici egiziani sono stati in grado eliminare [la malattia] quasi completamente entro sei mesi, ma poi Maher Abaza [un potente oligarca ammanicato con Mubarak]  è stato nominato ministro dell’agricoltura e ha deciso, senza motivo [apparente], di sospendere il coinvolgimento dell’Egitto nella gestione del virus, in cambio di un contratto con NAMRU-3. Più tardi, gli egiziani   furono colpiti da un mutante  non trattabile del virus  dell’influenza aviaria. Questo virus mutante apparve dopo che NAMRU ricevette campioni [di sangue] dai pazienti egiziani, che furono inviati negli Stati Uniti …

“Esperimenti sui bambini”

“NAMRU considera i bambini egiziani come un’opportunità per testare nuove medicine. Nei suoi rapporti, osserva che i bambini egiziani hanno i migliori sistemi immunitari, anche in confronto ai soldati dell’esercito americano. NAMRU controlla i nostri bambini quando sono ancora feti;  inserisce medici e ricercatori americani nei centri sanitari nei villaggi rurali, in modo che possano entrare in contatto con madri incinte e le informazioni [raccolte da questi medici e ricercatori] sono collegate alla rete di banche-dati della NAMRU. [NAMRU] ha suscitato scalpore quando i suoi medici hanno cercato di condurre uno studio sperimentale sui bambini ad Al-Bahira, sostenendo che desideravano sviluppare un siero dalla diarrea per una nuova vaccinazione. [Come parte di questo sforzo,] doni e denaro sono stati   dati alle famiglie dei [bambini] in Farshut, Umm Al-Laban, Kum Al-Qanatir,e altri villaggi nel centro di Abu Homs, ma le famiglie hanno rifiutato categoricamente di trasformare i loro figli in topi da laboratorio …

[Si tratta della ricerca “sui tamponi con tessuti rettali e feci di bambini rurali   di interesse internazionale pubblicata  dal Journal of Virology, citata  da Antonio Mazzeo].

Ma continuiamo a leggere il giornale egiziano:

“Questo scandalo ha suscitato una tempesta in parlamento … Inoltre, il dott. Farag Al-Dib, capo dell’Ufficio sanitario di Abu Homs, è stato dimesso dal suo incarico dopo essersi opposto alla sperimentazione su bambini innocenti tra uno e tre anni.”

“Le mani americane sono dietro infertilità, ritardo mentale e disabilità tra i bambini”

“Questo incidente ha sollevato domande, che sono rimaste senza risposta, se le mani americane nella NAMRU fossero dietro l’aumento di infertilità, ritardo mentale e disabilità tra gli egiziani nati negli ultimi anni …impotenza  [sic].  NAMRU ha raccolto sugli egiziani tutte le informazioni genetiche possibili, ed è nota  la sua capacità di distruggere i geni naturali e il sistema immunitario [degli egiziani] [e anche considerando il fatto] che invia [ Egitto] medicinali, semi e foraggi per animali ed è coinvolto in tutti gli esperimenti [condotti in Egitto] nei settori dell’agricoltura, del bestiame, dell’acqua, del cibo, ecc …

I campi di ricerca della NAMRU  totalmente sottratti alla supervisione delle autorità  egiziane. Oltre alla ricerca sull’AIDS, l’afta epizootica, l’emofilia, l’influenza aviaria, la febbre della Rift Valley, la febbre di Chikungunya – causata da zanzare – tubercolosi, malattia di Lumpyskin e altri, è responsabile anche delle vaccinazioni contro queste malattie, e dei metodi per eliminarle. Tutto ciò che resta è immaginare quanto pericolosamente semplice sarebbe usare tutto questa [informazione] contro il popolo egiziano, secondo la volontà americana, che ha Israele con forza dietro di sé “.

https://www.memri.org/reports/article-egyptian-al-wafd-daily-american-naval-medical-research-unit-three-namru-3-devil

Come vedete, benché datato 2012, un articolo  di eccezionale attualità. Ed anche ricco di insegnamenti per i governanti che si fanno  corrompere e  diventano servi e complici  del potere americano:  la fedeltà passata non ha salvato Mubarak quando Washington ha deciso di “sostituirlo”  con l’ esperimento dei Fratelli Musulmani.

Un notiziario militare statunitense ha dato notizia, nel luglio 2019, dell’insediamento del nuovo capo del NAMRU  a Sigonella, Marshall Manteville.  Ma questo lo avete già letto da Mazzeo.

Ron Paul : “E’ un trucco autoritario”

A noi non resta che riferire che Ron Paul si aggiunge alla fila di quelli che dicono che il coronavirus è un “trucco” per instaurare un regime autoritario.

Ron Paul, che è medico di famiglia, dice: “Non significa che la malattia sia innocua. Senza dubbio le persone moriranno di coronavirus. Coloro che appartengono a categorie vulnerabili dovrebbero prendere precauzioni per limitare il rischio di esposizione. Ma abbiamo già visto questo film. Il governo ingigantisce la minaccia come una scusa per strapparci ancora un po’delle nostre libertà. Quando la “minaccia” è finita, tuttavia, non ci restituiscono mai le nostre libertà.


Ron Paul, classe 1935, physician.

Un panico studiato, in cui interi stati si mettono in auto-isolamento, “e per cosa?”, dice il dottor Ron Paul: “Un virus che finora ha ucciso poco più di 5.000 in tutto il mondo e meno di 100 negli Stati Uniti? E  dov’è il panico per la  la tubercolosi, una vecchia malattia  tornata in forza,  che nel 2017 ha ucciso quasi 1,6 milioni di persone? Perché della TBC si discute così poco sui media?

http://www.ronpaulinstitute.org/archives/featured-articles/2020/march/16/the-coronavirus-hoax/

 

Chiamparino: non terremo aperti ospedali per mantenere il posto ai primari

https://torino.repubblica.it/cronaca/2014/07/06/news/chiamparino_non_terremo_aperti_ospedali_per_mantenere_il_posto_ai_primari-90857740/?fbclid=IwAR1AtvnIbeN1Ffe3EPA5PcNnMNGZGREcSUtXdRx7sxL8yOOBzj7eG0wMi2s

Il presidente della Regione: la riorganizzazione della sanità deve essere molto più radicale di quella prospettata dalla giunta Cota se vogliamo un servizio di alto livello

di SARA STRIPPOLI

06 luglio 2014

“La riorganizzazione della sanità dovrà essere molto più radicale di quella prospettata dalla precedente amministrazione”. Sarà pure l’era del dialogo, come va ripetendo da giorni, ma il quadro tratteggiato ieri a Vercelli da Sergio Chiamparino racconta di un presidente piuttosto determinato a non farsi bloccare dalle resistenze: “Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di mantenere alto il livello di servizio ai cittadini e allo stesso tempo rispettare le esigenze di bilancio nei prossimi anni dovremo tirar fuori dai 40 ai 50 milioni all’anno per ridurre i debiti – non possiamo non usare rigore e determinazione a procedere nonostante le opposizioni”.

Presidente Chiamparino, in assemblea ha usato parole non così diverse da quelle dell’ex- assessore alla sanità Paolo Monferino. Chiusure, rischio immobilismo totale per interessi contrapposti, primari che difendono il loro posto. Quanto radicali sarete in sanità?
“Se vogliamo migliorare i servizi ai cittadini e anche trovare risorse per l’edilizia sanitaria e la Città della Salute dovremo esserlo. Ma vorrei sottolineare che la sanità non è solo risorse aggiuntive, il settore biomedicale rappresenta un’enorme occasione di sviluppo che non è stato ancora esplorato”.

In questi giorni sul nostro giornale abbiamo ricordato lo stallo sul futuro di ospedali cittadini come Oftalmico, Amedeo di Savoia, Valdese, con forti pressioni a non cambiare nulla. Cosa farete?
“L’ho detto qui in assemblea come la penso, credo che la ragione per tenere aperte delle strutture non debba essere il mantenimento del posto dei primari. Penso sia evidente che ci sono strutture da trasformare, riconvertire, non direi chiudere. In primo luogo ci sono ragioni note di sicurezza per i pazienti. Servono spazi per centri di medicina di base in grado di accogliere i pazienti, ad esempio”.

In assemblea ha detto di aver ricevuto mail e messaggi. Richieste che, se soddisfatte, avrebbero prodotto rinnovamento pari a zero. Si riferisce a temi come le emodinamiche o i punti nascita?
“Ho raccontato un episodio che mi ha fatto riflettere. Se si tiene conto di tutte le richieste il rischio è il blocco totale, nessuna decisione. In generale mi riferisco a tutto quello che può apparire difesa del territorio, una difesa che non può essere occasione per bloccare tutto. Non parlo di comportamenti da parte del Pd. Penso che il nostro compito sia restare vicino ai territori chiedendo però alle comunità locali la disponibilità a cambiare “.

Il governo per ora non rifinanzia l’articolo 20 sull’edilizia sanitaria. In campagna elettorale era stato proprio lei a lanciare l’ipotesi di realizzarla sull’area dell’ex Fiat-Avio. Il progetto della Città della Salute adesso si fermerà?
“Niente affatto. Noi dobbiamo assolutamente dare una risposta alle urgenze strutturali

dei nostri ospedali. Ho parlato a lungo con Graziano Delrio su questo punto: devono recuperare soldi non spesi di fondi strutturali ed usarli su questo capitolo. Una base di risorse pubbliche è indispensabile per poi lavorare per attrarre anche risorse private. Gli strumenti ci sono”.

Nell’Europa del virus i bombardieri Usa da attacco nucleare

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manifesto

L’arte della guerra. A causa del Coronavirus American Airlines e altre compagnie aeree statunitensi hanno cancellato molti voli per l’Europa. C’è però una «compagnia» Usa che, viceversa, li ha aumentati: la US Air Force

A causa del Coronavirus American Airlines e altre compagnie aeree statunitensi hanno cancellato molti voli per l’Europa. C’è però una «compagnia» Usa che, viceversa, li ha aumentati: la US Air Force. In questi giorni essa ha «dispiegato in Europa una task force di bombardieri stealth B-2 Spirit».

Lo annuncia da Stoccarda lo US European Command, il Comando Europeo degli Stati Uniti. Esso è agli ordini di generale, attualmente Tod D. Wolters della US Air Force, che allo stesso tempo è a capo delle forze Nato quale Comandante Supremo Alleato in Europa. Lo US European Command precisa che la task force, composta da un numero imprecisato di bombardieri provenienti dalla base Whiteman in Missouri, «è arrivata il 9 marzo a Lajes Field nelle Azzorre, in Portogallo».

Il bombardiere strategico B-2 Spirit, l’aereo più caro del mondo il cui costo supera i 2 miliardi di dollari, è il più avanzato aereo Usa da attacco nucleare. Ciascun velivolo può trasportare 16 bombe termonucleari B-61 o B-83, con una potenza massima complessiva equivalente a oltre 1.200 bombe di Hiroshima. Per effetto della sua conformazione, del suo rivestimento e delle sue contromisure elettroniche, il B-2 Spirit è difficilmente rilevabile dai radar (per questo è detto «aereo invisibile»).

Anche se è già stato usato in guerra, ad esempio contro la Libia nel 2011, con bombe non-nucleari di grande potenza a guida satellitare (ne può trasportare 80), esso è progettato per penetrare attraverso le difese nemiche ed effettuare un attacco nucleare di sorpresa.

Questi bombardieri, precisa lo US European Command, «opereranno da varie installazioni militari nell’area di responsabilità del Comando Europeo degli Stati Uniti». Tale area comprende l’intera regione europea e tutta la Russia (inclusa la parte asiatica). Ciò significa che i più avanzati bombardieri Usa da attacco nucleare opereranno, da basi in Europa, a ridosso della Russia.

Capovolgendo lo scenario, è come se i più avanzati bombardieri russi da attacco nucleare operassero da basi a Cuba a ridosso degli Stati uniti. È evidente lo scopo perseguito da Washington: accrescere la tensione con la Russia usando l’Europa quale prima linea del confronto.

Ciò permette a Washington di rafforzare la sua leadership sugli alleati europei e di orientare la politica estera e militare dell’Unione europea, nella quale 22 dei 27 membri appartengono alla Nato sotto comando Usa.

Tale strategia è facilitata dalla crisi provocata dal Coronavirus. Oggi più che mai, in una Europa in gran parte paralizzata dal virus, gli Usa possono fare ciò che vogliono.

Lo conferma il fatto che essi vi trasferiscono i loro più avanzati bombardieri da attacco nucleare con il consenso di tutti i governi e i parlamenti europei e della stessa Unione europea, con il complice silenzio di tutti i grandi media europei.

Lo stesso silenzio calato sulla Defender Europe 20, il più grande spiegamento di forze Usa in Europa dalla fine della Guerra Fredda, di cui i media hanno parlato solo quando lo US European Command ha comunicato che, a causa del Coronavirus, ridurrà i soldati Usa partecipanti all’esercitazione da 30.000 a un numero imprecisato, mantenendo comunque «i nostri obiettivi di più alta priorità».

Nel quadro di una vera e propria psy-op (operazione psicologica militare) vari organi di «informazione», anche in Italia, si sono subito scagliati contro «le bufale sull’esercitazione Defender Europe» (La Repubblica, 13 marzo) e, attraverso i social, si è diffusa la voce che l’esercitazione è stata praticamente cancellata.

Notizia tranquillizzante, rafforzata dall’assicurazione, data dallo US European Command, che «nostra principale preoccupazione è proteggere la salute delle nostre forze e quella dei nostri alleati».

Appunto sostituendo in Europa un numero imprecisato di soldati Usa con un numero imprecisato di bombardieri Usa da attacco nucleare, ciascuno con una potenza distruttiva pari a oltre 1.200 bombe di Hiroshima.

Coronavirus : le chantier du Lyon-Turin à l’arrêt

https://www.lyoncapitale.fr/actualite/coronavirus-le-chantier-du-lyon-turin-a-l-arret/amp/?__twitter_impression=true&fbclid=IwAR0Ye_bcqXNwnp1jf0O558FLSrk4lV-fkmuoAUyTuD03GqbeZ7FpES209A8

Par : Justin Boche

il y a 1 jour

En raison de la crise du coronavirus qui touche la France et l’Italie, le chantier du Lyon-Turin est à l’arrêt depuis ce lundi.

Ce chantier qui doit permettre de relier Lyon et Turin, deux villes touchées par l’épidémie de coronavirus, est actuellement à l’arrêt selon le site Batiactu citant  la société du Tunnel euralpin du Lyon-Turin (Telt). L’arrêt du chantier est effectif depuis ce lundi 16 mars.

Jusqu’ici, seuls des consignes concernant les gestes barrière et du télétravail avaient été mis en place sans que cela concerne le chantier à proprement parler. On ne sait pas quand reprendront les travaux. “Personne n’a de visibilité sur les prochaines mesures qui seront prises, sur l’ampleur des difficultés que connaîtront les entreprises, sur la capacité à savoir si le retard pris sera résorbable ou non”, a déclaré Telt, rapportent nos confrères.

Un décalage d’un mois et demi serait rattrapable en cas contraire, des négociations sur un décalage des pénalités de retard auront lieu.

Coronavirus: quando l’epidemia di peste spinse Newton a scoprire le leggi dell’ottica

https://www.fanpage.it/cultura/coronavirus-quando-lepidemia-di-peste-spinse-newton-a-scoprire-le-leggi-dellottica/

Nel 1666 Isaac Newton compì gli esperimenti che portarono alla formulazione delle rivoluzionarie teorie sulla luce e sulla gravità. Ma tutto ciò avvenne in circostanze molto particolari: era l’anno della grande epidemia di peste che decimò la città di Londra e per sfuggire al contagio lo scienziato, allora 24enne, si era rifugiato nella sua tenuta di campagna. Una “quarantena volontaria” che rivoluzionò per sempre il mondo della scienza.

CULTURASTORIA 11 MARZO 2020 12:29di Federica D’Alfonso

Pelagio Palagi, "Newton scopre la rifrazione della luce" (1827), Musei Civici di Arte e Storia, Brescia.
in foto: Pelagio Palagi, “Newton scopre la rifrazione della luce” (1827), Musei Civici di Arte e Storia, Brescia.

Può una situazione di emergenza come quella attuale, di isolamento e quarantena a causa del Coronavirus, divenire un’occasione per fare qualche scoperta innovativa? Guardando alla storia della scienza, questo è proprio quello che accadde nel XVII secolo quando, a causa dell’epidemia di peste che scoppia a Londra, un giovanissimo Isaac Newton si mise in quella che oggi chiameremmo “quarantena volontaria”, elaborando così le sue teorie rivoluzionarie sulla luce e il movimento: ecco cosa accadde nel 1666 quando Newton, per sfuggire al morbo nero, si isolò nella sua tenuta di Woolsthorpe.

La peste di Londra del 1666 e l’Annus mirabilisArtista anonimo, "La piaga di Londra" (1665), collezione privata.
in foto: Artista anonimo, “La piaga di Londra” (1665), collezione privata.

Nel giro di poco più di un anno l’Inghilterra rischiò di essere messa in ginocchio da una terribile epidemia di peste che scoppiò fra il 1665 e il 1666 a Londra. Dopo quello del Trecento, il contagio del morbo nero è ricordato come uno dei più devastanti della storia: si conteggiarono fra le 75 e le 100 mila vittime, più di un quinto della popolazione della città. La peste arrivò, con ogni probabilità, a bordo delle navi mercatili olandesi che commerciavano cotone con l’Inghilterra, e si estese per tutta l’area da Londra fino a Cambridge.

Soltanto un altro grande evento tragico riuscì a mettere un freno all’epidemia: nel settembre del 1666 scoppia, infatti, il Grande Incendio, che distrusse gran parte della città ma che ebbe, con ogni probabilità, il merito di distruggere definitivamente il bacillo del morbo.

La storia ricorda il 1666 come l’Annus Mirabilis, “l’anno delle meraviglie”, secondo la definizione data dal poeta John Dryden nel suo omonimo poema storico. Un anno denso di accadimenti tragici, che il poeta interpretò però in modo positivo, “miracoloso”: atteso da molti come un periodo funesto, in riferimento alla simbologia apocalittica che individua il triplo 6 come “numero della Bestia”, Dryden lo salutò come anno meraviglioso poiché, stando alla sua poetica interpretazione, l’intervento divino aveva evitato tragedie ben peggiori.

Newton: la quarantena e gli esperimenti sulla luceGli esperimenti di Isaac Newton sulla rifrazione della luce in una stampa d'epoca.in foto: Gli esperimenti di Isaac Newton sulla rifrazione della luce in una stampa d’epoca.
Perché a quei tempi ero nel pieno della mia età (…) e pensavo alla matematica e alla filosofia più che in qualsiasi altro momento.

Ma Dryden considerò meraviglioso l’anno del 1666 anche per un’altra ragione, collegata strettamente a questa frase che sir Isaac Newton pronuncerà quando ormai era al tramonto della sua vita. Fu infatti in questo periodo, e proprio a causa dell’epidemia di peste, che lo scienziato elaborò alcune delle teorie rivoluzionarie che lo porteranno ad essere considerato una delle menti più brillanti dell’età moderna.

Quando scoppia la peste a Londra Newton aveva 24 anni, ed era appena stato insignito del titolo di Bachelor of Arts dall’Università di Cambridge. Per sfuggire al contagio il giovane scienziato pensò bene di rifugiarsi nella sua casa di campagna a Woolsthorpe, in una sorta di “quarantena volontaria” che lo salvò dal contagio che nel frattempo in città continuava a mietere vittime. Libero dalle pressanti attività accademiche (l’università era stata chiusa a causa dell’emergenza), Newton poté dedicarsi a tempo pieno agli studi e agli esperimenti che lo porteranno a sviluppare le sue teorie sul calcolo, sull’ottica e sulla gravità.

A questo periodo risale la leggenda della mela caduta dall’albero, che diede allo scienziato lo spunto per studiare più a fondo e da una prospettiva diversa, le leggi del movimento gravitazionale. E a questo stesso periodo risalgono gli esperimenti in camera oscura che permisero a Newton di comprendere la natura della luce: studiando ciò che accade ad un raggio di luce bianca che attraversa un prisma di vetro, intuì che il colore non è una qualità dei corpi (come si riteneva all’epoca) bensì una caratteristica della luce stessa.

Ci vollero 44 esperimenti in camera oscura e un’epidemia di peste per giungere alla conclusione che rivoluzionerà la storia della scienza: ma fu proprio in questo periodo di isolamento forzato che Newton elaborò gran parte degli scritti accademici che gli conquistarono l’apprezzamento della Royal Academy, e che lo resero una delle menti più importanti del XVII secolo e oltre.

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