Presidio Europa propone un Emendamento alla Legislazione Europea sulla Green deal

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STOP ALLE GRANDI OPERE INUTILI IMPOSTE

Testo dell’Emendamento: l’Accordo Europeo Verde vs il Progetto Torino-Lione

IT – In relazione all’incoerenza tra gli obiettivi dell’European Green Deal di una riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030 e l’aumento molto probabile delle emissioni dannose per il clima derivante dalla realizzazione di grandi progetti, come quello della Lione-Torino, dovrebbero essere disponibili, prima di qualsiasi decisione definitiva e irrimediabile da parte della Commissione europa e del Parlamento europeo di finanziare questo o altri progetti, valutazioni indipendenti dell’impronta di carbonio delle grandi infrastrutture nelle fasi di costruzione e di esercizio”.

Motivazione dell’Emendamento

IT – L’Unione Europea ha fissato obiettivi molto impegnativi da raggiungere per mitigare gli inevitabili impatti del cambiamento climatico globale in corso. In termini fisici, l’obiettivo principale è quello di ridurre del 40% il rilascio di CO2 nell’atmosfera entro il 2030 (i rapporti IPCC richiedono il 50%). I grandi lavori per la costruzione di nuove infrastrutture di trasporto, durante la fase di costruzione, rilasciano grandi quantità di gas serra. Nel caso della nuova ferrovia che dovrebbe collegare Torino a Lione attraverso le Alpi occidentali, il promotore pubblico TELT valuta che durante i dieci anni dallinizio dello scavo della galleria di base lunga 57,5 km, verrebbe immessa in atmosfera una quantità totale di poco meno di 10 milioni di tonnellate di CO2 in più rispetto a quanto si emetterebbe senza il cantiere. Fino al 2030 (in realtà la data sarebbe 10 anni dopo l’inizio, quindi oltre il 2030) ci sarebbe un aumento netto del rilascio in atmosfera.

Questo è compatibile con l’obiettivo dichiarato di una riduzione del 40% entro il 2030?

Esistono studi indipendenti sul bilancio globale del carbonio dell’UE, che includano la Torino-Lione e opere simili? Per indipendenti si intende non promossi da soggetti direttamente interessati a ritorni a breve termine dalla costruzione della nuova linea e dallo scavo della galleria.

L’UE intende sostenere un Green Deal che stanzia una quantità rilevante di fondi destinati a promuovere una transizione energetica europea il cui scopo principale è quello di raggiungere l’obiettivo del -40% entro il 2030. L’assegnazione di tali fondi è apparentemente in concorrenza con il rilevante sostegno finanziario previsto per la nuova linea Torino-Lione e per opere analoghe in altre parti d’Europa.

Queste politiche apparentemente contrastanti sono compatibili?

Implicitamente l’UE sta anche promuovendo una migliore ripartizione modale, soprattutto per il trasporto merci, in quanto ci si aspetta che il trasporto ferroviario sia più efficace per quanto riguarda il rilascio di gas serra. Tuttavia, i dati ci dicono che negli ultimi vent’anni o non è stato fatto nulla o ciò che è stato fatto è stato inefficace, dato che in tutta l’area dell’Unione la quota globale della ferrovia rispetto al totale dei trasporti rimane nell’ordine del 20%. Inoltre, i Paesi che sono entrati nell’Unione dopo il 2004 e che sono partiti da oltre il 40% di peso della ferrovia, hanno successivamente ridotto tale quota al 20% degli altri. Oltre a ciò, i dati mostrano che l’impatto, sulla ripartizione modale, dei nuovi tunnel di base in Svizzera è stato finora quasi impercettibile.

Quali sono le politiche dell’Unione in materia di ripartizione modale?

Esiste uno studio indipendente sull’impatto delle infrastrutture sulla ripartizione modale in Europa? Esiste una valutazione dell’efficacia comparativa di nuove opere infrastrutturali rispetto ad altre misure?

La riduzione del rilascio di gas serra per tonnellata è efficace nel ridurre l’emissione totale di CO2 se allo stesso tempo la quantità totale di tonnellate spostate all’interno dell’Unione e oltre i suoi confini rimane costante.

L’Unione Europea ne è consapevole o favorisce una crescita continua della quantità di merci (quindi tonnellate) trasportate?

Un flusso crescente implica necessariamente un rilascio crescente nell’atmosfera. Se le politiche economiche e di trasporto promuovono flussi crescenti, come possono essere compatibili con l’obiettivo del -40% entro il 2030?

Esiste uno studio indipendente sul bilancio del carbonio del sistema di trasporto europeo nel suo funzionamento ordinario? E sul relativo impatto delle diverse politiche?