Per Eddi due anni di sorveglianza speciale: «La solidarietà tra popoli fa paura»

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manifesto

Italia/Rojava. Intervista a Maria Edgarda Marcucci, ex combattente dell’unità curda delle Ypj, dopo la decisione del Tribunale di Torino di comminarle la misura di limitazione grave della libertà. A un anno dall’uccisione di Lorenzo Orsetti, accettata la tesi della Procura: pericolosità sociale perché politicamente attiva

Maria Edgarda Marcucci insieme a Davide Grasso, Paolo Andolina, Fabrizio Maniero e Jacopo Bindi

 Maria Edgarda Marcucci insieme a Davide Grasso, Paolo Andolina, Fabrizio Maniero e Jacopo Bindi

Ieri la ex combattente italiana, Maria Edgarda Marcucci, Eddi, che con Orso e Anna ha condiviso l’identica scelta partigiana, si è vista comminare due anni di sorveglianza speciale come richiesto dalla Procura torinese.

Fino a poche ore prima sembrava che la decisione fosse stata sospesa a causa dell’emergenza coronavirus che impedisce lo svolgimento della normale attività giudiziaria. Invece no: nel pomeriggio è arrivata la notizia dell’applicazione della misura di grave limitazione della libertà personale (in assenza di reato e processo) per la sola Eddi.

«Liberati» dalla spada di Damocle di epoca fascista Jacopo Bindi e Paolo Andolina, che come lei attendevano il responso del Tribunale: la corte ha respinto, nel loro caso, la richiesta della pm Pedrotta, fondata sul legame tra attivismo politico in Italia e apprendimento all’uso delle armi in Siria.

Un legame esclusivamente politico e pericoloso per ogni attivista, secondo la Procura “dimostrato” dalla partecipazione a sit-in pacifici a Torino. In precedenza a non essere tacciati di pericolosità sociale erano stati Davide Grasso e Fabrizio Maniero, anche loro ex combattenti Ypg e anche loro minacciati dalla restrizione.

Maria Edgarda, che ha combattuto con l’unità femminile curda Ypj a difesa del cantone di Afrin nel 2018 (poi occupato da Turchia e gruppi islamisti), sarà sottoposta a sorveglianza speciale per due anni, con divieto di uscire di casa dalle 21 alle 7.

Non subirà il divieto di dimora nella sua città ma, come previsto dalla misura introdotta dal Codice Rocco, dovrà consegnare passaporto e patente, non potrà prendere parte a ritrovi con più di tre persone, né partecipare ad assemblee e presidi. Con sé avrà un libretto in cui la polizia annoterà ogni controllo a cui sarà sottoposta.

L’abbiamo raggiunta al telefono.

La misura ti è stata notificata dal Tribunale?

L’ho saputo dalla stampa, non mi è stata notificata. Né io né l’avvocato abbiamo saputo nulla dagli organi responsabili, eppure era stata depositata due giorni fa. La sorveglianza speciale è stata decisa solo per me, per due anni, senza divieto di dimora. Significa che posso restare a Torino, cioè che avrò obbligo di dimora qui.

Potrai fare appello?

Si può fare appello e lo farò, ma le attività dei tribunali ora sono ferme. L’appello richiede già i suoi tempi se depositato subito, con l’emergenza coronavirus ancora di più.

Quando entrerà in vigore la misura?

Come provvedimento è immediato, ma va attuato entro una settimana. Non so dire i tempi perché non ho avuto alcun contatto diretto con il Tribunale.

Perché pensi la sorveglianza speciale sia stata accettata solo per te?

Non lo so dire con certezza senza vedere gli atti. Ma nell’ultima udienza, lo scorso dicembre, abbiamo appreso che su di me pesava un’altra denuncia a carico per un’azione alla Camera di Commercio di Torino che, con il patrocinio della Regione Piemonte e la partecipazione del ministero della Difesa, a novembre era sponsor di una fiera di compravendita di apparati aerospaziali, principalmente bellici. Alla fiera c’era un panel dedicato ai rapporti tra Italia e Turchia, a poche settimane dal lancio dell’operazione militare turca contro il Rojava, mentre il ministro Di Maio parlava di sospensione della vendita di armi ad Ankara. Siamo entrati nella Camera di Commercio con uno striscione e abbiamo denunciato la complicità nel massacro. Un’azione assolutamente pacifica, tanto che il materiale usato dalla Procura veniva dalla nostra diretta Facebook. Mentre le nostre sorelle si prendevano le bombe, un intervento di sensibilizzazione a me e ad altre persone è sembrato il minimo.

Si tratta di una decisione estremamente pericolosa per chiunque sia politicamente attivo in Italia.  

E’ qualcosa di disgustoso. Per me non è tempo di indignarsi né di sorprendersi: queste sono persone che non hanno la lucidità necessaria a prendere alcuna decisione, se pensiamo che in carcere c’è una donna come Nicoletta Dosio. Non sono misure proporzionate ai fatti che queste persone devono giudicare. E’ importante dire che questi soggetti sono pericolosi perché hanno in mano la libertà di ognuno e ognuna di noi, è lo Stato italiano a essere pericoloso per tutti coloro che si trovano oggi sotto le sue bombe, per le persone in cassa integrazione, per i precari, pericoloso perché non requisisce la sanità privata a fronte di una simile crisi. La solidarietà tra popoli che avviene nel segno della rivoluzione fa paura. C’è da puntare il dito. Io non accetto nessuna forma di sorveglianza dalla Procura di Torino, non accetto nessuna limitazione della mia libertà. Queste persone vanno fermate quanto prima: quelle che mettono sotto sorveglianza speciale chi si è schierato con le Forze democratiche siriane sono le stesse persone che hanno tagliato miliardi alla sanità. Le stesse che difendono questo sistema.

L’ANNO IN CUI LA POLITICA SI VENDETTE A BIG PHARMA E GOLDMAN SACHS — NON E’ VERO NIENTE, IL RE E’ NUDO, ECCO LE PROVE —- UN POPOLO IMMEMORE DÀ IL PEGGIO DI SÉ: VA SUL BALCONE E FESTEGGIA I PROPRI CEPPI

https://fulviogrimaldi.blogspot.com/2020/03/lanno-in-cui-la-politica-si-vendette.html

MERCOLEDÌ 18 MARZO 2020

 

“Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Soltanto gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono” (Voltaire)

Breve storia del tiro a due di curatori dell’anima e curatori del corpo

Tempo di tecnici. Con Andreotti e Moro era il Vaticano.Con Monti e Draghi era Goldman Sachs, con Conte Pippo è Big Pharma (e Goldman Sachs). Questi sono i cavalli. A reggere le briglia, i soliti. Quelli del Congresso di Vienna.

Di personale, so solo questo. Per qualche anno mi sono fatto fare il vaccino antinfluenzale. E non c’è stato anno senza influenza e senza l’acutizzazione della mia bronchite asmatica cronica. Da Lorenzin in poi non ho più preso il vaccino. Mai più influenza da tre anni, niente più bronchite. Buona ragione per essere novax, no?

Virus, voci che non dovete sentire

file:///C:/Users/Fulvio/AppData/Local/Packages/microsoft.windowscommunicationsapps_8wekyb3d8bbwe/LocalState/Files/S0/3/Attachments/Coronavirus%20(dati%20aggiornati%20al%2012%20marzo%202020)[23901].pdf Non mi occupo del Covid-19 in quanto tale, non ne ho le benchè minime competenze. Ma per lunga esperienza umana e professionale riesco a distinguere tra farlocchi, polli e volpi, spesso giudicando dal cui prodest. Questo è il link a un lungo studio clinico, con relative implicazioni politiche e sociali di un medico che la questione l’ha approfondita fuori dagli tsunami degli untori mediatici e degli interessi predatori istituzionalizzati. Ne sono debitore all’amica Maria Heibel.

https://www.byoblu.com/2010/01/15/la-rete-e-due-mesi-avanti-sugli-altri-media/?fbclid=IwAR0fhL5vWjePR3yE82UfBo4v-XcaKVoyZybLeUHyY1dwILtnOeOXO6L5Ayg lo scandalo della peste suina. Wolfgang Wodarg, 2010

Monoteismo = Pensiero Unico = Dogma = Paura = Punizione

I monoteisti, quelli del primo pensiero unico, obbligatorio, sorretto da dogmi e superstizioni e da un dio personale inventato, procedettero a eliminare il dissenso del pensiero pluralista, quindi razionale, quindi libero e democratico, a forza di guerre, stragi, torture, esecuzioni roghi. Tanto gli ebrei quanto i musulmani, quanto, più di tutti, i cristiani, alla cui furia annientatrice dell’immenso patrimonio di arte e pensiero del mondo classico non sopravvisse che l’1%. L’Editto di Tessalonica dell’imperatore Teodosio che rese eretici e impose la persecuzione di tutti i politeisti (380 d.C), come il genocidio dei sassoni pagani di Widukind (Vidichindo) compiuto da Carlo Magno (santo!) nel 782, corrispondono perfettamente all’annichilimento dell’intelligenza collettiva operata con l’imposizione dei fascismi e delle oligarchie finto-democratiche e effettivamente plutocratiche della nostra epoca. Ieri scomunica in nome di dio, oggi decreti del Conte Pippo in nome dell’OMS.

Oggi quel processo, come allora finalizzato a una redistribuzione di potere e ricchezza, ha raggiunto l’apice, grazie al nuovo strumento della “salute”, dopo quello meno efficace del terrorismo. Un successo, almeno in qualche modo osteggiato altrove, lo ha raggiunto soprattutto nel tradizionale laboratorio Italia, dove la pietrificazione del pensiero unico e dogmatico in monumento sacro (se non lo segui, bruci), storicamente validato, ha assunto la forma della pandemia. I pochi di noi sfuggiti all’untorame scientifico-politico-mediatico, si guardano intorno alla ricerca vana di un’Ipazia di Alessandria (fatta a pezzi dal vescovo santo Cirillo), un Giordano Bruno, un Giuliano l’Apostata, un Galileo Galilei. Invece le voci della ragione e di una verità diversa ci sono e, oggi, su questo blog, ne potete prendere atto. Sono voci liberatorie. Richiedono tempi di lettura, ma vale la pena!

Bischeri e chierici traditori

La carcerazione individuale e collettiva ordinata dal bubbone di pensiero truffaldino unico annidato all’ombra dei Grandi Vecchi, con l’adozione della dittatura per decreto e il parlamento annichilito, ci ha almeno dato il sollievo di liberarsi dallo sciocchezzaio delle Sardine e dei saccentini di Fridays For Future e analoghe manipolazioni sorosiane. Ma non ci ha liberato di quella che loro stessi, col supporto salivale dei media, presentano come i meglio neuroni della società. Sorvoliamo anche, per carità non di patria, ma di regione leghista, sulle scempiaggini ottuso-bonapartiste dei governatori del Nord, arrivate a rimettere in sella il fantino di tutte le corse perse dal brocco che era la Protezione Civile ai tempi di Bertolaso.

Non si muore che di coronavirus. Chi non  lo becca è immortale

Piuttosto un giorno si dovrà pure pensare al vergognoso sensazionalismo terroristico di Mentana e di tutti i miliziani Bilderberg di Cairo, Agnelli, De Benedetti (“Misure più stringenti, più rigorose, più punitive, esercito ovunque”) a chi ha fatto passare per vittima del virus chi è morto di tutt’altro, o ha promosso a malati migliaia di semplici contagiati senza problemi, giocando ai numeri come fosse un baro di Black Jack.  Dovremo anche considerare le responsabilità legali e costituzionali di chi, senza giusta causa, ci ha ridotto nello stato attuale di sudditi offesi nella loro privacy, libertà, socialità, mobilità, autodeterminazione, dignità. Ci sarà pure un qualche tribunale per giudicare questi delitti contro il popolo.

Dalla fedeltà al Duce alla fedeltà al Conte Pippo

Mussolini e accademici d’Italia

Ciò che fa veramente impressione è il fenomeno, da noi eclatante, del “tradimento dei chierici”, che sarebbero poi gli apostoli della cultura contemporanea, le teste d’uovo, i guru, i santoni, l’intellighenzia. Intellettuali allineati e coperti come al tempo del giuramento fascista, quindi traditori netti di ciò che pretendono di rappresentare, ancelle del regime anzichè custodi e, se necessario, martiri, del giusto e del vero. Transeat per gli scienziati, assisi sul carro dell’Omino di Burro e diretti al loro paese della cuccagna. Transeat per i giornalisti, ridotti a zerbini delle carrozze di cui nel titolo. Ma gli eruditi, i luminari, i marabut, i soloni, i maestri, gli illuminati! I De Masi, Diamanti, Del Sette, Revelli, le Marchetti, le Llera Moravia, i Carofiglio, i Cacciari, i Ferrajoli, i Flores D’Arcais, costui tanto libero e indipendente da sfottere un filosofo vero, Giorgio Agamben, perché  si rifiuta di cascare nella grande trappola. Gli dà del “filosofo del cazzo”.

Un Popolo immemore dà il peggio di sè: sale sui balconi e festeggia il colpo di Stato

Al pari di quei comici, vignettisti e satirizzanti che, dimentichi come il bersaglio che ne giustifica l’esistenza sia il potere, la sua faccia, la sua parola, sono degenerati in altrettanti giullari del regime, alla Benigni, a sbertucciare coloro che al Potere fanno le pulci. Sono spiritosi, suggeriscono di divertirsi in casa cantando gli Abba al contrario, facendosi uno Spritz, ravanando in cantina, o, come l’ineffabile omino d’ordine, Fabio Fazio, invitando a rinnovare la propria “scala dei valori”. E tutti sappiamo quanto questo liso tappetino per plotoni d’esecuzione capitalglobalisti ne avrebbe bisogno.

La strategia globalista del presente che si mangia il passato e perciò desertifica il futuro, che ora, con la telescuola senza scambi, discussione, contestazione, compagni, avrà il suo trionfo finale, ci ha ridotto a far sparire cosa e chi e come e perché ci ha portato fin qua, tipo Campanella, Giordano Bruno, Galileo, Dante, Leopardi, Garibaldi, Pisacane, Beccaria, Caravaggio, Robespierre, Pertini. Ma cancella addirittura quanto è successo pochi anni fa. Per esempio quando ci fregarono una barca di soldi e di tranquillità con le false pandemie suina, aviaria, dimostrate tali, anche dal medico tedesco che cito qui sotto, oggi identiche, ma potenziate da piattificazione globale.

Il re è nudo

Vi ho riportato sopra due link. Li troverete convincenti, anche perché vi riportano a megatruffe analoghe e vi spiegano tutti i trucchi: quello del panico che fa ammutolire e paralizza il dubbio, quello della conta dei morti nella quale sbatti, con strumentale selezione, quanto fa salire la mortalità, quello dei profitti e dei poteri, tanti altri. Mi sono preso la briga, per il grande rispetto che gli porto, di tradurre un intervento video di Wolfgang Wodarg, di cui vi ho elencato tutte le altissime qualifiche in post precedenti. Ricordate che questo pneumologo, responsabile della Salute Pubblica del Consiglio d’Europa, del Bundestag e del suo Land in Germania, già aveva smascherato la sporca operazione della Sars H1N1 con cui Big Pharma era riuscito a realizzare guadagni stellari e ad installarsi all’ombra del potere. Oggi questi “scienziati” ambiscono ad assumerlo in toto, quel potere. E anticipo un’obiezione ricorrente: “Sarà, ma non c’è mai stato tanto disastro sanitario e funerario e in Cina è stato un pandemonio”. Sembra, ma non è così. La risposta nel prossimo articolo. Oggi non c’è spazio. Parla il Prof.  Wolfgang Wodarg.

“Ogni anno nel mondo appaiono nuovi virus, un centinaio. Dal 2005 al 2013 a Glasgow hanno osservato otto diversi coronavirus. Si presentano nelle malattie respiratorie. I Corona sono ogni anno tra il 7 e il 15%. A Wuhan se ne è scoperta una nuova variante ed è stata inserita nella banca dati accessibile a tutto il mondo. Avrebbe dovuto essere validato da misurazioni e test, ma l’OMS, visto il grande panico, decide di impiegarlo subito nella statistiche.  Il virologo, contrariamente a quanto è successo, non può dire quanto è pericoloso, ma solo quanto è diverso. La pericolosità può essere accertata solo da successivi dati epidemiologici, l’acutezza della malattia, i tempi di guarigione, se ne muoiono di più. PER QUESTO E’ INDISPENSABILECHE SI FACCIANO I CONFRONTI CON I DATI DEGLI ANNI PRECEDENTI E SUI TASSI DI MORTALITA’ (accuratamente evitati. Nd.r.).

Ora, se cerco il coronavirus in un’intera popolazione, ne troverò tracce tra il 7 e il 15%. MA SE VADO IN AMBITO CLINICO E CERCO TRA GLI AMMALATI, TROVO OVVIAMENTE MOLTI CASI POSITIVI IN PIU’. SE POI CERCO NEGLI OSPEDALI NE TROVERO’ A DISMISURA. Dipende tutto dal numero di persone che esamino. Se faccio la ricerca tra persone in terapia intensiva, o che stanno per morire, o che sono morte, troverò sempre coronavirus tra il 7 e il 15%. Ma che quelle persone siano malate o muoiano di coronavirus, o di altri virus e altre patologie e il corona virus è solo una presenza collaterale, come faccio a stabilirlo? Vedo che in Italia stanno tutti morendo di coronavirus (e più nessuno di altro. N.d.r.). E allora voglio sapere dove i test sono stati prelevati. Quali autopsie. Se i test sono stati fatti su malati terminali in ospedale, è ovvio che il tasso di mortalità sale, perché è solo lì che si è andati a guardare. (Per la Protezione Civile, tutti i morti vanno nel conto Covid-19. I 1.500 italiani che muoiono ogni giorno di ogni cosa, finiscono nel listone coronavirus. 37 ne muoiono di polmonite, che diventa coronavirus, 1 italiano su 10 ha l’influenza, cioè, per la Protezione Civile, coronavirus. Vi pare onesto?)

Per quanto riguarda la patologia stagionale chiamata influenza, abbiamo un tasso di mortalità dello 0,1%. E’ il limite superiore e significa che ogni inverno muore di influenza 1 persona su 1000. Tocca ora vedere se con il corona ne muoiono di più. Negli anni passati non si sono testati per coronavirus, come oggi, tutti i pazienti con malattie serie negli ospedali. Ci saremmo dovuti aspettare fino a 3000 morti di influenza con presenza di coronavirus. Oggi siamo ancora lontani da questi numeri.

A Wuhan i virologi hanno talmente insistito sulla gravità del virus da impressionare il governo cinese e fargli adottare misure straordinarie e suscitare ripercussioni internazionali. I politici si sono precipitati sull’occasione e si sono rivolti ai virologi dai quali veniva la conferma che la cosa era molto preoccupante e che erano pronti a dare una mano a fare dei test. Insomma, si è montata la cosa, si è fabbricata una rete di informazioni, di opinioni e  la politica si è messa a totale disposizione di questi ambienti, si è inserita in questa rete. IL CHE HA PORTATO LA POLITICA A SOTTOMETTERSI AGLI ARGOMENTI DEI VIROLOGI E A UTILIZZARLI PER DECIDERE CHI AIUTARE, QUALI MISURE DI SICUREZZA, COSA PERMETTERE, COSA PROIBIRE, CHI METTERE IN QUARANTENA. LA RETE HA DECISO TUTTO. PER CUI ORA DIVENTA DIFFICILISSIMO ESPRIMERE POSIZIONI ANTITETICHE E DIRE “FERMI, NON SUCCEDE NULLA DI STRAORDINARIO!”

Questo mi ricorda la fiaba dell’imperatore senza vestiti. Solo un bambino era pronto a dire: “ehi, il re è nudo”. Tutti gli altri, quelli della corte, del governo, attorno al governo, chiedono istruzioni al governo dato che, non essendo esperti, non possono sapere, si devono fidare, devono giocare la partita truccata, stare nel coro. Oggi la politica è corteggiata da molti scienziati (i portatori del dogma, della Scienza con la S maiuscola, N.d.r), scienziati che vogliono contare in politica, dato che servono soldi per i loro istituti. Scienziati che nuotano in questa corrente e vogliono assicurarsi la loro parte. “Siamo noi che possiamo dare una mano, abbiamo le app, abbiamo il programma giusto”. Significa guadagno e potere.

Dovremmo fare domande che nessuno fa. Come avete scoperto che questo virus è pericoloso? Come è stato prima? Non c’è forse stata la stessa cosa l’anno scorso? E’ davvero una cosa nuova? Questo manca. Il re è nudo”.

Teniamo conto di quanto abbiamo letto. Urliamo ai quattro venti se vogliamo andare sui balconi. L’inno nazionale avrà allora un ben altro valore che cantato dai boccaloni. Che qui, o si rovescia il tavolo in senso contrario a quanto vanno facendo loro, o quei 25 miliardi e tanti altri con i quali, per decreto, il Conte Pippo ci sta impiccando a un debito verso la Troika che farà sembrare la Grecia un intervento di dame della carità , ci ridurranno ai tempi in cui le pecore pascolavano nei templi distrutti, i vescovi ci tolsero per sempre il diritto di affermare “cives romanus sum” e finimmo tutti analfabeti e con le pezze al culo. Per prima cosa, uscire da UE ed Euro. Già Schengen è saltato. L’UE è allo scatafascio. BCE e Commissione si sono rivelati vampiri e cannibali verso le periferie Mai stato più urgente italexitare. E forse possibile.

Pubblicato da Fulvio Grimaldi alle ore 09:13

Noam Chomsky: «Sanità devastata dal neoliberismo»

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Intervista. «La situazione è molto grave», mi dice. «E non c’è nessuna credibilità nell’affermazione che il virus sia stato diffuso deliberatamente»

Ultimamente qualcuno dà credito all’idea che il virus possa essere stato diffuso volutamente, per interessi economici o geopolitici. Il professor Chomsky, i cui libri ho il privilegio di tradurre da qualche anno, mi risponde nel giro di pochissime ore con la sua consueta gentilezza.

Mi dice che sta bene. Anche lui come noi resta a casa, a Tucson, insieme alla moglie Valeria. Non che questo lo fermi, impossibile.

Mi fa sapere che viene inondato quotidianamente da centinaia di richieste di interviste, adesso più che mai, e che ha una torrid schedule, un’«agenda incandescente». Avrei voluto chiedergli qualcosa in più, ma so che se potesse mi risponderebbe.

«La situazione è molto grave», mi dice. «E non c’è nessuna credibilità nell’affermazione che il virus sia stato diffuso deliberatamente».

Quanto all’atteggiamento dei diversi governi, «i paesi asiatici sembrano essere riusciti a contenere il contagio, mentre l’Unione europea sta agendo con ritardo». E il suo, di paese?

«La reazione degli Stati Uniti è stata terribile. È stato quasi impossibile persino sottoporre le persone ai test, e quindi non abbiamo un’idea precisa nemmeno di quanti casi ci siano effettivamente».

Nelle sue risposte – che lui minimizza dicendo «non so se ci sia nulla che valga la pena di essere pubblicato» – troviamo in pillole ciò che ci serve per capire il nucleo della verità: «L’assalto neoliberista ha lasciato gli ospedali impreparati. Un esempio per tutti: sono stati tagliati i posti letto in nome dell’‘efficienza’».

A peggiorare la situazione, «l’uragano Trump». Solo adesso le cose sembrano cambiare negli Stati Uniti, ma «finora sia Trump sia Kushner [Jared, genero di Trump e suo stretto consigliere, ndr] hanno minimizzato la gravità della crisi. Questo atteggiamento è stato poi amplificato dai mezzi d’informazione di destra, e così molte persone hanno trascurato di prendere anche le più elementari precauzioni».

Alla fine, Chomsky dice in poche parole quello che dobbiamo sapere del sistema in cui viviamo: «In generale, questa crisi è l’ennesimo, importante esempio del fallimento del mercato, proprio come lo è la minaccia della catastrofe ambientale. Il governo e le multinazionali farmaceutiche sanno da anni che c’era la forte probabilità di una grave pandemia, ma siccome non giova al profitto prepararsi a questa eventualità, non si è fatto nulla«. Grazie professore, spero a presto.

«Take care, stay at home».

Coronavirus, Bergamo epicentro dell’emergenza. Ospedale da campo in città. Gori: “Posti finiti. Ho dovuto chiedere aiuto ad altre regioni”

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Il presidio sarà allestito dagli alpini nella Fiera e avrà fino a 250 posti. Il nuovo appello del primo cittadino a restare a casa. Il presidente dell’ordine dei medici: “Uno scenario da apocalisse”. Il segretario: “Tampone solo a chi è grave. Casi sottostimati di cinque volte”. Anche le onoranze funebri allo stremo: “Dieci telefonate all’ora”

È nel cuore della pandemia ed è l’epicentro dell’emergenza coronavirus. La città di Bergamo è in trincea da giorni ed è per questo che l’ospedale da campo degli alpini sarà installato nella Fiera della città lombarda, che da giorni assiste a una lugubre progressione di contagi e morti. Il commissario Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione Civile, ha annunciato l’avvio della struttura che dovrebbe tentare un po’ di respiro all’ospedale Papa Giovanni XXIII che non ha più posti in terapia intensiva. Da giorni dai reparti della nuova e grande struttura ospedaliera arrivavano appelli disperati di medici e infermieri per l’inarrestabile flusso di pazienti.

Il bollettino del 17 marzo parla di 3993 contagiati (+233 rispetto a ieri), Bergamo è la prima provincia per contagi. “La situazione degli ospedali resta molto difficile – ha detto in un messaggio video postato su Facebook il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori – I presidi ospedalieri sono saturi, tanto da aver dovuto chiedere aiuto e soccorso ad altri ospedali di altre città anche lontane, in altre regioni”. Le immagini delle file di bare nelle chiese in attesa di sepoltura hanno impedito ai cittadini di partecipare ai flash mob che stanno animando altre città. Anche se il primo cittadino nell’ulteriore tentativo di ridurre al minimo gli assembramenti ha deciso di spegnere il wi-fi comunale. “Le persone positive sono molte di più – ha detto Gori ripetendo l’appello a restare a casa – Anche chi non ha sintomi può essere contagioso”. Secondo Paola Pedrini, segretario per la Lombardia di Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale e segretario dell’ordine dei medici della stessa Bergamo, “i dati dei casi positivi sono sottostimati di almeno cinque volte perché solo chi è più grave viene sottoposto al tampone”.

Ospedale da campo degli alpini con 200-250 posti – Già i morti. Nel giorno in cui è arrivata la notizia del decesso di due dipendenti delle Poste Borrelli ha raccontato che è spirato anche il primo medico di famiglia contagiato da Covid-19. “La situazione dei medici di famiglia nell’area di Bergamo, alle 12 di martedì, è di 118 ammalati o in quarantena su un totale di circa 600. Abbiamo avuto anche un morto, Mario Giovita, 65 anni. Senza contare diversi camici bianchi anziani e noti nel mondo medico bergamasco che sono morti in questi giorni. Tutti gli anziani – dice Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo – se ne stanno andando qui. Non ci sono più posti all’obitorio dove mettere le salme. Uno scenario da apocalisse“. Alcuni cittadini non riescono neanche a mettersi in contatto con i camici bianchi che sono il primo presidio. Ed è così che in questo clima di emergenza che l’ospedale da campo sembra portare il primo sollievo alla Bergamasca dove i paesi di Alzano Lombardo e Nembro hanno registrato numeri impressionanti. Nei mesi scorsi erano state registrate molte polmoniti, ma nessuno pensava ancora al virus misterioso arrivato dalla Cina.

Orientativamente saranno allestiti “tra i 200 e i 250 posti letti” nell’ospedale da campo messo a disposizione dall’Associazione nazionale Alpini (Ana). Quanti saranno i posti destinati alla terapia intensiva “dipenderà della attrezzature che avremo a disposizione”, spiega all’Adnkronos il presidente dell’Associazione nazionale Alpini (Ana), Sebastiano Faver , e aumenteranno via via che le attrezzature arriveranno. “Il nostro ospedale da campo è completo, andrà adattato e abbiamo già fatto un sopralluogo alla Fiera per trasferire le nostre strutture lì e garantire il funzionamento – sottolinea Favero – Oltre alla parte sanitaria, garantiamo anche quella logistica: il mantenimento in funzione delle apparecchiature, la fornitura dei pasti grazie a cucine mobili attrezzate che abbiamo in dotazione come colonna mobile nazionale“. Non è certo la prima emergenza che vede la sanità alpina impegnata in prima linea. L’ospedale da campo dell’Ana è stato usato negli ultimi anni “per il terremoto del Centro Italia – ricorda Favero – anche se lì fu allestita solo una parte, quella della radiografia” in supporto a un ospedale locale. Ancora, all’estero l’ospedale da campo servì per far fronte all’emergenza “tsunami. E una parte fu montata in Giordania” quando iniziò la crisi in Siria.

L’allarme partito da Bergamo e l’arrivo di medici e infermieri militari – Appena due giorni fa, un anestesista dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, Ivano Riva, aveva lanciato l’allarme: “I numeri crescono di giorno in giorno, di ora in ora. Se continueremo a questo ritmo, reggeremo pochissimo“. Ieri sono arrivati i rinforzi: 27 medici militari e 4 infermieri, in supporto ai militari. “Questa è una malattia estremamente virulenta, contagiarsi è facile – ha raccontato sulla Stampa Lorenzo Grazioli, un altro anestesista e rianimatore dell’ospedale – I primi erano grandi anziani, piano piano sta diminuendo l’età. Vedo tanti uomini anche di quarant’anni“.

Intanto dodici nuovi posti letto sono stati ricavati in un reparto di degenza che finora non era stato toccato dalla riorganizzazione, uno “sforzo immenso” che continua a mettere in campo per fronteggiare il diffondersi del contagio. “Resta drammatica la situazione del Pronto soccorso – segnala l’azienda socio sanitaria territoriale – che lunedì ha registrato 39 ricoveri e 6 trasferimenti all’Istituto Palazzolo e martedì vede altrettanti pazienti trasferiti e almeno 40 nuovi ricoverati”. I nuovi letti attivati vanno ad aggiungersi agli 80 posti in Terapia intensiva, ai 370 occupati da pazienti Covid-positivi e a quelli con pazienti in attesa del referto del tampone. In tutto oltre 400 pazienti, compresi i ricoverati a San Giovanni Bianco, in Valle Brembana.

Trasferiti pazienti in altre strutture – I pazienti trasferiti nella giornata di martedì sono 15 con sintomi lievi, due dei quali provenienti da San Giovanni Bianco, destinati a strutture socio sanitarie, e un paziente intubato inviato fuori provincia. Dopo l’arrivo del personale militare sono 12 gli operatori della Croce Rossa arrivati al Papa Giovannì, di cui 4 infermieri, ma i numeri sono in continua evoluzione e altri sono attesi. I medici e gli psicologi del Dipartimento di Salute mentale e della Psicologia offrono un supporto psicologico agli operatori che lo richiedano. “Oggi sono iniziati anche degli incontri di debriefing – spiega il direttore sociosanitario Fabrizio Limonta – con 5-6 persone al massimo e nel rispetto delle norme di sicurezza. Si tratta di un contributo per cercare di alleviare la pressione a cui tutti i nostri operatori sono sottoposti da settimane”.

Le onoranze funebri: “Punto di non ritorno” – Anche le onoranze funebri di Bergamo sono allo stremo a causa delle continue richieste di intervento. Molte agenzie hanno potenziato il servizio di centralino per soddisfare alle numerose chiamate che arrivano. La media di richieste giunte alle agenzie funebri è di oltre dieci telefonate all’ora. Alcune degli operatori non nascondono che la situazione è arrivata a un “punto di non ritorno” e molto spesso “non si riescono a fronteggiare le decine di richieste che ci arrivano”. Numerose anche le bare che si trovano nella chiesa del cimitero in attesa di cremazione, con una lista d’attesa che sfiora i sette giorni. Al cimitero le sepolture si svolgono a ritmo sostenuto, e da alcuni giorni vengono fatte anche la domenica.

Una città listata a lutto, che non partecipa per questo ai flash mob, con i necrologi sui giornali locali che vanno avanti per nove, dieci pagine. Tra i tanti “morti sul lavoro” da Covid-19 anche un operatore del 118 di 47 anni, Diego Bianco, e un’ostetrica di 58 anni, Ivana Valoti, che lavorava a Alzano Lombardo. Deceduto anche il sindaco di CeneGiorgio Valoti, di 70 anni. Positivo anche il primo cittadino di Nembro, uno dei focolai più attivi insieme al comune di Alzano.

Pronto il terzo hotel per isolamento domiciliare – È intanto pronto un terzo hotel per l’isolamento domiciliare di pazienti stabilizzati e dimessi da strutture ospedaliere: si tratta del Winter Hotel di Grassobbio come fa sapere l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo che sta perfezionando gli ultimi dettagli di un’operazione che vede coinvolti la Humanitas Gavazzeni, come soggetto finanziatore la Fondazione Humanitas, il Winter Garden Hotel di Grassobbio come struttura residenziale e la Cooperativa OSA come struttura sociosanitaria. Si entrerà nella fase operativa questa settimana con un primo trasferimento tra i 20 e i 30 pazienti, anche per valutare la gestione del servizio e l’efficacia delle soluzioni individuate. A seguire si potrà arrivare fino a un massimo di 120 ospiti.

Peter Gomez