Chiamparino: non terremo aperti ospedali per mantenere il posto ai primari

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Il presidente della Regione: la riorganizzazione della sanità deve essere molto più radicale di quella prospettata dalla giunta Cota se vogliamo un servizio di alto livello

di SARA STRIPPOLI

06 luglio 2014

“La riorganizzazione della sanità dovrà essere molto più radicale di quella prospettata dalla precedente amministrazione”. Sarà pure l’era del dialogo, come va ripetendo da giorni, ma il quadro tratteggiato ieri a Vercelli da Sergio Chiamparino racconta di un presidente piuttosto determinato a non farsi bloccare dalle resistenze: “Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di mantenere alto il livello di servizio ai cittadini e allo stesso tempo rispettare le esigenze di bilancio nei prossimi anni dovremo tirar fuori dai 40 ai 50 milioni all’anno per ridurre i debiti – non possiamo non usare rigore e determinazione a procedere nonostante le opposizioni”.

Presidente Chiamparino, in assemblea ha usato parole non così diverse da quelle dell’ex- assessore alla sanità Paolo Monferino. Chiusure, rischio immobilismo totale per interessi contrapposti, primari che difendono il loro posto. Quanto radicali sarete in sanità?
“Se vogliamo migliorare i servizi ai cittadini e anche trovare risorse per l’edilizia sanitaria e la Città della Salute dovremo esserlo. Ma vorrei sottolineare che la sanità non è solo risorse aggiuntive, il settore biomedicale rappresenta un’enorme occasione di sviluppo che non è stato ancora esplorato”.

In questi giorni sul nostro giornale abbiamo ricordato lo stallo sul futuro di ospedali cittadini come Oftalmico, Amedeo di Savoia, Valdese, con forti pressioni a non cambiare nulla. Cosa farete?
“L’ho detto qui in assemblea come la penso, credo che la ragione per tenere aperte delle strutture non debba essere il mantenimento del posto dei primari. Penso sia evidente che ci sono strutture da trasformare, riconvertire, non direi chiudere. In primo luogo ci sono ragioni note di sicurezza per i pazienti. Servono spazi per centri di medicina di base in grado di accogliere i pazienti, ad esempio”.

In assemblea ha detto di aver ricevuto mail e messaggi. Richieste che, se soddisfatte, avrebbero prodotto rinnovamento pari a zero. Si riferisce a temi come le emodinamiche o i punti nascita?
“Ho raccontato un episodio che mi ha fatto riflettere. Se si tiene conto di tutte le richieste il rischio è il blocco totale, nessuna decisione. In generale mi riferisco a tutto quello che può apparire difesa del territorio, una difesa che non può essere occasione per bloccare tutto. Non parlo di comportamenti da parte del Pd. Penso che il nostro compito sia restare vicino ai territori chiedendo però alle comunità locali la disponibilità a cambiare “.

Il governo per ora non rifinanzia l’articolo 20 sull’edilizia sanitaria. In campagna elettorale era stato proprio lei a lanciare l’ipotesi di realizzarla sull’area dell’ex Fiat-Avio. Il progetto della Città della Salute adesso si fermerà?
“Niente affatto. Noi dobbiamo assolutamente dare una risposta alle urgenze strutturali

dei nostri ospedali. Ho parlato a lungo con Graziano Delrio su questo punto: devono recuperare soldi non spesi di fondi strutturali ed usarli su questo capitolo. Una base di risorse pubbliche è indispensabile per poi lavorare per attrarre anche risorse private. Gli strumenti ci sono”.

Chiamparino: non terremo aperti ospedali per mantenere il posto ai primariultima modifica: 2020-03-17T18:57:11+01:00da davi-luciano
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