Riforme costituzionali, Palermi (PCd’I): sulla compravendita di senatori Renzi supera Berlusconi

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Sulla compravendita di voti Berlusconi gli fa un baffo a Renzi. Ormai il Senato è un suk, un mercato come non s’era mai visto, una vergogna che il Pd pagherà cara. E’ vero che i contrari allo sfregio della Costituzione non sono dei combattenti, ma Renzi non si ferma di fronte a nulla. Non trovo aggettivo che gli aderisca meglio di quello di delinquente politico. Ha imbavagliato Grasso tramite la Finocchiaro. Ha graziato Calderoni che non deve più rispondere ad un tribunale per l’accusa di razzismo verso la Kienge e il leghista ha ringraziato stracciando le migliaia di emendamenti che s’era preparato. Ne ha però lasciato ancora un bel pacchetto così se il duo Renzi/Boschi chiederà la fiducia ci sarà un motivo. Tutti gli uomini del presidente sono scatenati a comprare voti: da Lotti a Verdini ad Alfano a Tosi. Anche perché se mandano Renzi a casa ci vanno pure loro. E’ una storia che finisce quella del Pd in un mare di amoralità.

Manuela Palermi, presidente CC del PCd’I

http://www.comunisti-italiani.it/2015/09/17/riforma-costituzionali-palermi-pcdi-sulla-compravendita-di-senatori-renzi-supera-berlusconi/

Funzionari pubblici, tutti gli illeciti (il caso degli affitti a sette euro)

 Posted on 21 settembre 2015 da 

In appena sei mesi hanno sottratto allo Stato oltre tre miliardi di euro. Sono 4.835 dipendenti pubblici che hanno rubato o sperperato i soldi della collettività. Funzionari, medici, politici, impiegati di primo livello: tutti citati adesso in giudizio dalla Corte dei conti, chiamati a restituire il maltolto. È il rapporto della Guardia di Finanza sui danni erariali contestati tra il 1 gennaio e il 30 giugno 2015 a rivelare quanto profondo sia il «buco» nei conti causato dai lavoratori infedeli. Con un dato che fa impressione: più di un miliardo di euro è stato perso con la cattiva gestione del patrimonio immobiliare. Case concesse in affitto a prezzi stracciati, terreni mai utilizzati, edifici svenduti rappresentano la voce più consistente della relazione.

Sono 1.290 le segnalazioni inviate dalla magistratura ordinaria o direttamente dagli stessi finanzieri ai giudici contabili. I numeri dimostrano come nei primi sei mesi di quest’anno ci sia stata una vera e propria impennata con contestazioni pari a un miliardo e 357 milioni di euro, il 13 per cento in più di tutto il 2014. Vuol dire che aumenta il malaffare, ma anche che l’attività di controllo delle Fiamme gialle diventa più incisiva, si concentra in quei settori ritenuti maggiormente a rischio rispetto alla possibilità di un arricchimento personale. Le accuse per i dipendenti pubblici sono corruzione, concussione, truffa, ma anche turbativa d’asta, appropriazione indebita, abuso d’ufficio. Nell’elenco compare anche chi, per inerzia o incapacità ha provocato un disservizio e quindi deve essere sanzionato.

Appartamenti a 7 euro

Sono migliaia gli immobili dai quali lo Stato potrebbe ricavare guadagno e invece si trasformano addirittura in un costo. Un capitolo a parte riguarda le case popolari. Da Lecce ad Aosta i finanzieri sono impegnati in indagini e verifiche per stanare i morosi e tutti i privati che versano canoni irrisori. Perché in questi casi bisogna accertare se si tratti esclusivamente di cattiva gestione o se, come è stato scoperto in Puglia, la concessione dell’immobile sia in realtà una contropartita, ad esempio per ottenere voti alle elezioni. I casi sono diversi, la somma provoca una voragine nei conti. C’è il Comune in provincia di Bolzano che non riscuote l’affitto per l’occupazione di suolo pubblico e perde 350 mila euro, ma c’è anche il direttore dell’Agenzia territoriale di Asti noto per l’accusa di aver sperperato 9 milioni di euro. È ancora in corso la verifica sulle case del Comune di Roma affittate a sette euro al mese, e quella sul patrimonio dell’Inps, ma è già finita l’indagine sul Comune di Nepi, in provincia di Viterbo, dove «reiterati episodi di “mala gestio” tramite una serie di artifizi, raggiri e ammanchi di cassa al patrimonio» avrebbero causato un danno di un milione e 200 milioni di euro».

Momento decisivo per il processo a Erri De Luca: “Più affetto dai lettori che dagli intellettuali italiani”

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Il Libraio 17.09.2015 di Antonio Prudenzano
Lunedì Erri De Luca torna in tribunale per il processo che lo vede protagonista. A ilLibraio.it lo scrittore conferma che non farà appello in caso di condanna: “Penso che questo caso riguardi l’articolo 21 della Costituzione: la libertà di manifestazione del pensiero resta in vigore o viene sospesa?”.Quanto allo scarso sostegno nei suoi confronti da parte degli scrittori italiani, sottolinea: “Nel mondo intellettuale, il comportamento delle celebrità è stato prudente, hanno tutti famiglia…” 

Lunedì 21 settembre Erri De Luca, 65 anni, torna in tribunale, a Torino, per il processo che lo vede protagonista dopo il rinvio a giudizio per istigazione a delinquere per aver pronunciato all’Huffington Post le parole “la Tav va sabotata”: “Ascolterò le richieste penali dei miei accusatori pubblici e di quello privato, della ditta. Saprò quanta prigione per me desiderano ottenere dalla sentenza. Sarà la parte più interessante, per i toni di voce e gli argomenti. Poi la parola toccherà ai miei difensori Alessandra Ballerini e Gianluca Vitale. Spero che tutti siano brevi e che il giudice possa emettere la sentenza il giorno stesso. Altrimenti toccherà ritornare in aula in altra data. Grazie assai a chi mi ha dimostrato e mi dimostra sostegno”, ha scritto su Facebook lo scrittore. Nella deposizione ai giudici del maggio scorso De Luca ha spiegato che “il verbo sabotare secondo il vocabolario della lingua italiana ha numerosi significati. Il primo che risulta è quello di danneggiamento materiale. Gli altri sono intralciare, impedire e ostacolare”. E ha sottolineato: “Ritengo di aver detto che la Tav, questa linea di presunta alta velocità, ma si tratta di modesta accelerazione, vada ostacolata, impedita e intralciata e perciò di fatto sabotata”. Aggiungendo, tra l’altro: “In nessuna della manifestazioni a cui ho partecipato sono stati commessi atti di violenza e questa è la ragione per cui ho ribadito la mia adesione a questa comunità”. E ancora: “Sono uno che può istigare alla lettura e al massimo alla scrittura… Per 20 anni ho fatto l’operaio e ho partecipato a molte lotte e scioperi, che vuol dire sabotare la produzione. Dunque, del verbo ho e conosco molti significati che considero nobili, giusti e necessari“. Nei mesi scorsi, in nome della libertà d’espressione, lo stesso François Hollande (oltre a scrittori come Salman Rushdie e Paul Auster), hanno firmato un appello (“Liberté pour Erri De Luca”) a sostegno dello scrittore e poeta. In Italia, invece, come lo stesso Erri De Luca ha fatto notare, sono stati pochi gli intellettuali a schierarsi in sua difesa: “Nel mondo intellettuale, il comportamento delle celebrità italiane è stato prudente, hanno tutti famiglia…”, commenta lo scrittore al telefono con ilLibraio.it. Autori nostrani a parte, “è dai lettori che mi sono arrivate le manifestazioni d’affetto più sentite. In centinaia in questi mesi mi hanno sostenuto anche in diversi incontri organizzati nel territorio. E per me conta molto questo fermento che parte al piano terra della società“. E va ricordato che, oltre a quelle organizzate in giro per l’Italia, non sono mancate le iniziative sui social network, con l’hashtag #iostoconerri. Quanto alla vicinanza degli editori, De Luca conferma che è subito arrivata, sia in Italia sia all’estero: “Feltrinelli, e i miei editori in Francia, Germania e Spagna, forzando la programmazione editoriale hanno pubblicato immediatamente La parola contraria (un pamphlet sulla libertà d’opinione, ndr). Tra l’altro, all’ultimo Salone del libro di Torino la Feltrinelli ha interpellato alcuni autori italiani che, sollecitati, si sono pronunciati in mio sostegno”.
“Nell’aula del Tribunale di Torino non è in discussione la libertà di parola. Quella ossequiosa è sempre libera e gradita. E’ in discussione la libertà di parola contraria, incriminata per questo”, 
ha argomentato nei mesi scorsi lo scrittore.

Ma il processo, come ci spiega lui stesso, non ha distratto l’autore napoletano dalla letteratura: “Un caso giudiziario non mi coinvolge emotivamente, cosa che invece avviene con la scrittura e la lettura. E infatti ho continuato a scrivere e a leggere, e a ottobre Feltrinelli pubblicherà la mia nuova raccolta di racconti, Il più e il meno che, meglio chiarirlo, non ha alcun legame con il processo”.
Erri De Luca ci conferma che non farà appello in caso di condanna: “Penso che questo caso riguardi l’articolo 21 della Costituzione, quello dedicato alla libertà di manifestazione del pensiero: resta in vigore o viene sospesa? Lo sapremo dopo la sentenza… A proposito della quale non ho alcuna aspettativa”. E prosegue: “Un po’ come avviene per gli scalatori (e le scalate sono una grande passione per l’autore di Tu, mio, ndr), che quando arrivano in cima non si fermano a festeggiare, ma tornano indietro il più velocemente possibile, per me la sentenza rappresenta una cima da raggiungere, intesa come un punto e a capo”. Per l’autore di libri di grande successo come I pesci non chiudono gli occhi, “solo dopo la sentenza capiremo se il dibattito di questi mesi sarà servito a qualcosa, e se la consapevolezza sul tema della libertà di espressione è cresciuta o meno”. 

Irrinunciabile libertà d’espressione: Erri De Luca in udienza a Torino

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VALSUSA NOTIZIE

Voci dalla Val Susa

Inserito il 22 settembre 2015
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di Gabriella Tittonel  martedì 22 settembre 2015

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione” (Articolo 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea). Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che ci possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. La libertà dei media e il loro pluralismo vanno rispettati” (articolo 11). Questi gli articoli della legge europea ricordati dall’avvocato della Difesa Alessandra Ballerini nell’arringa che ha tenuto oggi pomeriggio (21 settembre) nell’aula 3 del Tribunale di Torino, nel corso del processo a carico dello scrittore Erri De Luca, indagato per aver utilizzato e fatto proprio il termine “sabotaggio”. E questo riferendosi al dissenso nato e cresciuto in venticinque anni verso la grande opera del Tav valsusino.

“E’ violato il diritto di opinione se non si possono più esprimere opinioni personali e viene leso un bene primario, quello della dignità della persona… la non osservanza di tale norma non ricade solo sul singolo individuo ma viola il diritto di tutti di conoscere…” così ancora ribadito dall’avvocato Ballerini.

Che ha confermato e rafforzato quanto detto dall’avvocato Gianluca Vitale: ”… perché questo processo è importante? Perché l’Italia sta affrontando un esame.. qui è in gioco la libertà, il diritto, di manifestare il pensiero… Questo è un processo alle parole. Capaci, a detta dell’accusa, di istigare ad atti di terrorismo, pur non essendoci nessuna prova in merito… chiediamo l’assoluzione per Erri De Luca, perché quello preso in esame è un reato impossibile…”

Di parere contrario gli avvocati dell’accusa, Antonio Rinaudo ed Andrea Padalino e per l’LTF Alberto Mittone. Rivisitazione degli ultimi avvenimenti legati al movimento No Tav, attacchi al cantiere, il nuovo termine utilizzato, quello del sabotaggio, in alcune occasioni anche da Erri De Luca, necessità di definire un limite alla libertà, quello dell’ordine pubblico: questi alcuni elementi messi in evidenza nelle circa tre ore di esposizione e che hanno portato l’avvocato Rinaudo a chiedere per lo scrittore la pena di otto mesi di reclusione per istigazione a delinquere.

La chiusura del processo dovrebbe avvenire nel corso dell’udienza che si terrà, sempre al Tribunale di Torino, il prossimo 19 ottobre, sempre in aula 3, con inizio alle ore 9. Erri De Luca ha annunciato che farà una propria dichiarazione.

C’è molta attesa per la decisione che verrà presa dal Giudice, una decisione che non potrà non confrontarsi anche con la normativa europea e con la libertà di espressione ed informazione, tra l’altro, dei media.

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Putin agli ufficiali militari russi: l’operazione “Salvezza” deve iniziare subito. Dovete iniziare a ripulire la Siria dai terroristi di Obama

ununiverso 

2015/09/16

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Rivolgendosi ai più alti ufficiali russi Mercoledì scorso, Vladimir Putin ha criticato aspramente la politica americana in Medio Oriente definendola ‘disastrosa’ mentre i ribelli sostenuti dall’Arabia si sono impegnati di eliminare la Siria e l’Iraq dai cristiani e da altre minoranze etniche e religiose.

“Abbiamo quasi due milioni di cristiani ortodossi in Siria e Libano e circa 5 milioni di cristiani in tutto il Medio Oriente. Indipendentemente dal risultato delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, la Casa Bianca desidera ardentemente il caos in quella regione ricca di petrolio e lo provoca sostenendo organizzazioni fanatiche islamiste, vale a dire ISIS e al-Nusra. “Moskovskaya Pravda ha attribuito queste parole al presidente russo.

“È compito morale della Russia cambiare questo terribile status quo in Medio Oriente”, ha aggiunto Mr.Putin, “prepariamoci per l’operazione ‘salvezza’ e con l’aiuto di Dio Onnipotente, dovremo ripulire la Siria dai terroristi spietati di Obama”.

Fonte: awdnews.com

La verità su Al Jazeera: “Al-Qaeda è un’invenzione. L’11/9 non è partito dall’Afghanistan”

Ricordiamolo così. A poposito, ma i danni delle guerre umanitarie condotte dagli Usa e suoi sgherri, nessuno si sogna mai di chiederli? Ah vero, loro esportano il bene

17 settembre 2015

Sorprendenti dichiarazioni dell’ex-presidente dell’Afghanistan, Karzai, durante un’intervista d Aljazeera.

Quando il presentatore gli fa notare che potrebbe essere considerato un “complottista”,Hamid Karzai risponde con molta lucidità che lui non può dire che Al-Qaeda esista se lui, per anni, non ha mai ricevuto rapporti che riguardassero l’organizzazione. Insomma: la verità non diventa bugia neanche se ti chiamano “complottista”.

Video di Massimo Mazzucco luogocomune.net

SLOVENIA ESPELLE ”PROFUGHI” E INTRODUCE CONTROLLO PASSAPORTI (ADDIO SCHENGEN)

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Le autorità di polizia della Slovenia sono riuscite a rimandare in Ungheria un gruppo di 21 migranti afghani e iraniani che erano stati fermati nei giorni scorsi a Sentilj, alla frontiera con l’Austria. Lo riferisce la stampa locale secondo cui nella giornata di ieri era stato impossibile per la Slovenia restituire all’Ungheria i migranti entrati illegalmente in territorio sloveno.

L’Ungheria ha autorizzato oggi l’ingresso dei migranti nel proprio territorio, in quanto primo stato d’arrivo dei rifugiati nell’Ue. Inoltre, il primo ministro sloveno Miro Cerar ha confermato che la Slovenia introdurrà nelle prossime ore il controllo dei passaporti alla frontiere, iniziando con l’Ungheria.

Trapani: migranti occupano e devastano una scuola materna, genitori minacciati

Se da loro si usa così, ADEGUIMOCI E NON facciamo gli xenofobi

mercoledì, 16, settembre, 2015

La denuncia del sindacato di polizia : devastata dai migranti una scuola materna a Trapani, paura tra i genitori. Bambini costretti ad andare in un’altra scuola.

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Durante il periodo estivo, un gruppo di migranti ha occupato abusivamente la scuola materna Statale Don Bosco di Trapani, facendo seri danni all’interno. Più volte la faccenda è stata denunciata dalla dirigenza della scuola e più volte gli immigrati sono stati sgombrati.

Anche il Comune è intervenuto in più di una occasione ad aggiustare i danni provocati dagli immigrati e a disinfestare la scuola frequentata da bambini piccoli. Ma nonostante ciò l’occupazione abusiva è continuata.

Per il primo giorno di scuola, i genitori degli alunni della scuola materna hanno accompagnato i loro figli. Ma all’interno c’erano due migranti che si stavano lavando e che si sono allontanati all’arrivo dei bambini. Ma la sorpresa più brutta è stata quella di trovare la scuola gravemente danneggiata: porte rotte, armadietti distrutti e saccheggiati, vetri delle finestre rotte, porta dell’autoclave scardinata, spazzatura disseminata ovunque. Insomma, danni per decine di migliaia di euro. I bambini, tra le proteste dei genitori sono stati “dirottati” in un altro plesso. Addirittura sembra che alcuni migranti abbiano minacciato, rivolgendosi ai genitori, che avrebbero fuoco alla scuola se non fosse stato loro possibile restare a dormire li!

Resta però l’amaro in bocca, dichiarano dal sindacato di Polizia Consap. Non è tollerabile- dichiara Igor Gelarda dirigente del sindacato- che una struttura Pubblica, ormai da mesi sia finita alla mercè di gente che chiaramente non rispetta le nostre leggi e le nostre istituzioni e manco le scuole dove vanno i nostri bambini. Evidentemente questi migranti non hanno dove andare a stare ed hanno utilizzato la scuola come luogo per dormire, con l’aggravante di non avere rispettato la struttura!

La scuola già in passato è stata vittima di raid vandalici e di furti (l’ultimo ad agosto scorso che però ha portato all’arresto di un giovane trapanese grazie al tempestivo intervento delle volanti) che ne hanno provocato danni pregiudicandone non poco la funzionalità.
In questo senso- continua Igor Gelarda Segretario provinciale della Consap – ci uniamo all’appello della dirigente scolastico dott.ssa Silvana Lentini, che adesso teme per l’incolumità dei bambini, che ha più volte denunciato quanto accaduto ed ha chiesto al Prefetto ed al Questore di Trapani “di considerare questa scuola “zona sensibile” e ad organizzare un presidio da parte delle forze dell’ordine”.

Il Dirigente Consap
Igor Gelarda

http://www.imolaoggi.it/2015/09/16/trapani-migranti-occupano-e-devastano-una-scuola-materna-genitori-minacciati/

Governo Ungheria: bambini usati come scudi umani da migranti

giovedì, 17, settembre, 2015

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I gas lacrimogeni della polizia ungherese hanno oggi colpito anche i bambini, che si trovavano nella folla di profughi con cui gli agenti si sono scontrati oggi alla frontiera con la Serbia. E, secondo il portavoce del governo magiaro Zoltan Kovacs, questo è accaduto perché i migranti “hanno usato i bambini come scudi umani”.

“Una folla armata di un centinaio di persone ha iniziato ad attaccare il confine ungherese e a scardinare la porta”, ha detto Kovacs intervistato dalla Bbc. E ha aggiunto che membri del gruppo “hanno usato i bambini come scudi umani”.

L’Ungheria costruirà una barriera anche lungo alcune parti del confine con la Croazia. Lo ha annunciato il premier ungherese Viktor Orban in un’intervista rilasciata al giornale austriaco Die Presse.Fonte Reuters

(askanews) – Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha condannato come “inaccettabile” il trattamento riservato ai migranti in Ungheria.”Sono rimasto scioccato a vedere come vengono trattati di questi rifugiati e migranti – ha detto il capo del Palazzo di Vetro durante una conferenza stampa, commentando le immagini degli scontri con la polizia al confine serbo-ungherese – non è accettabile”

QUESTI SAREBBERO I COSIDDETTI “PROFUGHI”

https://www.youtube.com/watch?v=xtbFV7MEaGM