Siria, i tank Usa “Abrams” catturati da Isis impotenti contro i carri armati russi “T-90”

ma tu guarda quanto è facile “fregare” dei carri armati americani……chi lo avrebbb mai pensato? Che succede se altrove qualcuno, o qualche gruppo facesse la stessa cosa?!?!?!?!!??
Ps perché ai giornali sta notizia non interessa?!?! Eh poveri combattenti tagliagole dell’Isis, dovranno pur difendersi contro il cattivo Assad no?

Carri armati “Abrams” catturati dai combattenti di ISIS, hanno poche possibilità di resistere ai tank russi “T-90”. I mezzi militari americani sono inferiori in termini di prestazioni ed inoltre necessitano di una assistenza tecnica e manutenzione costante, scrive la rivista “The National Interest”.  

Gli equipaggiamenti militari russi in Siria sono in grado di distruggere i mezzi militari catturati dai combattenti dello Stato Islamico” (ISIS), i carri armati “M1A1 Abrams”, scrive la rivista “The National Interest”. In precedenza i media occidentali avevano riferito che la Russia aveva inviato in Siria alcuni carri armati “T-90 Vladimir”. Le probabilità che i mezzi russi si scontrino con i carri armati americani di ISIS sono relativamente piccole, tuttavia non possono essere trascurate. I fondamentalisti avrebbero potuto non solo distruggere i carri armati “M1A1 Abrams” dell’esercito iracheno, ma anche catturarne qualcuno ed iniziare ad usarli. Ora questi tank si trovano in Iraq, tuttavia è possibile che vengano trasferiti in Siria, si afferma nell’articolo. Nel caso di un possibile scontro, gli “Abrams” molto probabilmente non saranno all’altezza. In primo luogo i mezzi militari americani saranno guidati da uomini di ISIS senza competenze e senza l’addestramento necessario per poter manovrare questo tipo di carri armati. I “T-90” russi saranno invece guidati da militari professionisti con tattiche militari studiate. Gli “Abrams” sono stati progettati per svolgere le proprie funzioni nell’ambito di forze armate convenzionali, tuttavia i militanti di ISIS hanno la possibilità solo di manovrare poche unità. La formazione dei corpi corazzati e la condotta delle ostilità in questo formato richiedono un duro addestramento, di cui dispongono solo i militari russi e americani e di cui difettano i combattenti di ISIS, afferma “The National Interest”. Inoltre il modello “M1A1 Abrams” esportato dagli USA in Iraq non è dotato di un’armatura di uranio impoverito, così come di una protezione dinamica complessa, mentre i carri armati russi godono di maggior protezione. Inoltre i carri armati russi hanno il vantaggio del supporto logistico. Gli “Abrams” necessitano costantemente di nuove munizioni ed hanno consumi elevati. ISIS ha problemi nell’assicurare la piena efficienza dei carri armati catturati, osserva la rivista. Pertanto in caso di scontro tra i “T-90” e gli “Abrams” i carri armati russi godranno di un gran vantaggio, tenendo conto della professionalità dei militari che li manovrano, conclude “The National Interest”.
 

Rimini: affondata una nave di rifiuti nucleari

già. Chissà quante altre volte è successo, basta vederlo l’Adriatico e non solo l’Adriaticoper comprendere in che stato sia. Ma una società civile mica può rinunciare alle entrate fiscali sul turismo e certo gli albergatori non possono far a meno di un’entrata con la quale mantenere le loro famiglie dato che lasocietà civile che governa il paese per la gente che rimane senzza lavoro NON HA NIENTE DA DARE se non cartelle di equitalia. Così come la società civile che governa questo paese e quelle regioni   un tutt’unocon l’ecomafia, ah già però fanno le manifestazioni per la legalitàallora coscienza pulita. Addio salutee se vi ammalate è colpa vostra che fate pur elievitare le spese della sanità.

di Gianni Lannes – 14/09/2015

Per chi siede a Palazzo Chigi, come per chi troneggia sui cadreghini minori di un ex belpaese privo di sovranità,  la salute della popolazione italiana non conta niente. Questa vicenda dimostra inequivocabilmente la gravissima situazione sanitaria e ambientale. In Emilia Romagna e nelle Marche esiste una società civile? Perché si fa finta di niente? Non a caso, il governicchio Renzi, palesemente eterodiretto dall’estero, anche in materia di inquinamento nucleare risulta latitante.

«Oggetto: Richiesta di adozione di misure idonee a garantire la sicurezza dei residenti in ordine all’affondamento in acque basse dell’Adriatico tra Ancona e Rimini delle m/n ANNI e EURORIVER, inabissate dolosamente insieme ad ingenti quantitativi di rifiuti radioattivi».

 
E’ quanto ha scritto con posta certificata,  il 29 agosto 2014, Angelo Degaetano. Questo funzionario delle Dogane di Ancona, infatti, decisamente preoccupato per lo stato di salute comatoso dell’Adriatico, e per le conseguenze a danno dell’ignara popolazione, ha scritto alle seguenti autorità senza avere a tutt’oggi, dopo più di un anno, alcuna risposta: al presidente della giunta della regione Marche, all’assessore all’ambiente della giunta della regione Marche, al direttore dell’arpa regione Marche, al direttore dell’azienda sanitaria unica della regione Marche, al presidente della giunta della regione Emilia Romagna, all’assessore all’ambiente della giunta della regione Emilia Romagna, al direttore dell’arpa regione Emilia Romagna, al direttore dell’azienda sanitaria unica della regione Emilia Romagna, al comando generale delle capitanerie di porto, alla direzione marittima di Ancona, alla direzione marittima di Ravenna, alla prefettura di Ancona, alla prefettura di Rimini.  

 
Per la cronaca poco nota, al largo di Rimini (coordinate 44°14’ N – 13° 04’ E), a 51 metri di profondità giace dalla sera del primo agosto 1989 il mercantile Anni, battente la bandiera ombra maltese. Nel registro dei sinistri marittimi presso la direzione marittima di Ravenna, però non vi è alcuna traccia. Sotto un carico ufficiale di innocue carrube, però, c’è ben altro, triangolazioni, coperture, omissioni dello Stato italiano. Un altro relitto radioattivo, quello della Euroriver si trova qui: 43° 19’ N – 16° 09’E. Ebbene, qualora vi fosse conferma di qualsiasi contaminazione ambientale da radioattività causata da queste navi affondate dolosamente, la Commissione europea può avviare una missione di verifica ai sensi del relativo programma di controllo, come disposto dall’articolo 35 del trattato Euratom. Di carrette del mare affondate nei mari italiani, ufficialmente, ne risultano 51, in realtà sono molte di più, senza contare i container e i bidoni. A dirla tutta, in passato la Cee, gli Stati Uniti d’America ed il Giappone hanno investito ben 120 milioni di dollari per il famigerato progetto Dodos. 

 
Nei rapporti ufficiali del Parlamento, della magistratura, dei servizi di sicurezza e dei carabinieri si legge a chiare lettere:
 
«M/N Anni di bandiera Maltese affondata il 01 agosto 1989 in alto Adriatico; M/N Euroriver di bandiera Maltese affondata anch’essa in Adriatico il 12 novembre 1991. Queste due navi di bandiera Maltese sono affondate in due punti dell’Adriatico, che nel progetto O.D.M. reperito tra i documenti di Comerio sono indicati quali punti previsti nel programma di dispersione delle scorie nelle aree nazionali italiane e degli affondamenti si ha notizia dai registri Lloyd’s… Circa le navi affondate elencate nell’informativa inizialmente citata sospetti sul carico sono basati sulla bandiera delle navi, quasi sempre di comodo e dal fatto che non si è a conoscenza degli sviluppi del sinistro. Si fa riserva di comunicare tutte le ulteriori informazioni necessarie qualora scaturissero ulteriori elementi dalle indagini in corso. Reggio Calabria, lì 30 maggio 1995 capitano De Grazia».
 
In un rapporto dell’Arma dei Carabinieri di reggio Calabria, datato 1995, è scritto chiaramente:
 
«I punti di affondamento delle navi “Anni” e “Euroriver” entrambe di bandiera maltese, di cui ai suddetti punti 9 e 16., trovano riscontro con i punti di dispersione delle scorie pericolose previste dal progetto O.D.M. del Comerio nella parte indicata dal punto C. AREE NAZIONALI ITALIANE».
 
Su Giorgio Comerio è utile la lettura di alcuni documenti recentemente desecretati, che, oltretutto, fanno anch’essi riferimento all’affondamento nell’Adriatico di ben due navi imbottite di rifiuti radioattivi:
 
 
 
riferimenti:

Tante altre notizie su www.ariannaeditrice.it

AFFAIRE AFRIQUE MEDIA/ LE CNC PRIS LA MAIN DANS LE SAC !

# COMITES AFRIQUE MEDIA/
UN DOCUMENT DU CNC CONFIRME NOS INFOS : OUI L’ESCLAVE DE REDACTION PETER ESSOKA MENACE ILLEGALEMENT LES TELECABLEURS CAMEROUNAIS POUR CENSURER LA TV PANAFRICAINE !
12003935_173783332955082_3341490280197138940_n
Affaire AFRIQUE MÉDIA vs CNC.
Nous expliquions dans un communiqué précédent comment le pseudo-CNC, qui siège et décide hors la Loi camerounaise, intimidais, aidé par le fisc, les télécableurs pour qu’ils retirent AFRIQUE MEDIA de leurs bouquets …
 
LE CNC PRIS LA MAIN DANS LE SAC !
Nous publions donc un document du CNC  qui confirme nos informations.
 
Donc comme ça Piter Essoka est allé au point d’intimider les Cablo-distributeurs ? Massa bolloré tu as du travail … Les mendiants câbleurs on ainsi supprimés notre chaîne de leurs cordes et depuis ce vendredi, ils remettent encore tout seul AFRIQUE MÉDIA dans leurs bouquets … 
Huuuuu une prise de conscience? Ou bolloré n’a pas respecté le contrat ? Il faut dire que notre campagne “pas d’Afrique media, pas de payement des factures des télécableurs” fait mal !
Dans touts les cas, nous sommes présents dans d’autres bouquets…
 
On ajoutera que l’esclave de rédaction Essoka, le journaliste devenu censeur, “la voix de son maître” Mme Rebichon, n’a toujours pas compris que AFRIQUE MEDIA TV n’est pas camerounaise et émet depuis les Ndjamena et Malabo, les deux capitales du nouveau panafricanisme (Yaoundé ayant elle raté le train de l’Histoire)
 
NOUS SOMMES AFRIQUE MÉDIA !
VIVE LE PANAFRICANISME EN MARCHE !!!
 
LM / COMITES AFRIQUE MEDIA

“SOPRALLUOGO A CHIOMONTE: APRIRE IL MUSEO E CHIUDERE IL CANTIERE”

http://www.marcoscibona.it/home/?p=942

TAV – FREDIANI – BERTOLA – SCIBONA (M5S): “SOPRALLUOGO A CHIOMONTE: APRIRE IL MUSEO E CHIUDERE IL CANTIERE”

Questo pomeriggio i Consiglieri regionali Francesca Frediani e Giorgio Bertola, insieme al Senatore Marco Scibona, hanno effettuato un sopralluogo al Museo archeologico della Maddalena. La struttura, utilizzata come base operativa dalle Forze dell’ordine dopo lo sgombero del campeggio No TAV, appare in buone condizioni. Tuttavia si trova inclusa nell’area militarizzata pur essendo al di fuori dell’area di cantiere.

Nulla impedirebbe dunque al museo di riaprire, se non l’inaccessibilità da parte del pubblico. Al momento il materiale che era conservato nel museo è stato trasferito e si ha notizia della ripresa del progetto ARCUS (attraverso il quale viene destinata una cifra della grande opera al museo). Ci chiediamo come ciò sia compatibile con la riapertura del Museo.

Per quanto riguarda il cantiere vero e proprio abbiamo approfondito alcuni aspetti relativi al monitoraggio della qualità dell’ambiente di lavoro, e su questo tema cercheremo di fare ulteriore chiarezza anche alla luce del diniego ricevuto alla nostra richiesta di accesso agli atti in materia.

Suscita non poche preoccupazioni la dimensione del deposito dello smarino del materiale estratto che con l’avanzamento dello scavo potrebbe generare problemi di stabilità ai piloni dell’autostrada. Tutte queste criticità, l’inutilità dell’opera ed i costi esorbitanti confermano ancora una volta la nostra ferma opposizione al TAV.

Marco Scibona – Senatore M5S, Segretario 8a Commissione Lavori pubblici, comunicazioni.
Francesca Frediani – Consigliere regionale M5S Piemonte
Giorgio Bertola – Capogruppo regionale M5S Piemonte

“La legge deve essere uguale per tutti!”

http://www.marcoscibona.it/home/?p=935

TAV – SCIBONA (M5S): “La legge deve essere uguale per tutti!”

Mi devo rammaricare per come certi colleghi parlamentari, magari troppo impegnati a far altro piuttosto che i Senatori, non perdano l’occasione di tacere.

Ancora una volta il sen. Stefano Esposito, con le sue dichiarazioni farneticanti, dimostra come abbia una idea di governo, di politica e di giustizia assolutamente dittatoriale ed anti-democratica.
Ci ricorda, infatti, come la legge per lui debba essere parziale e succube della maggioranza di governo.

E’ un dato di fatto che vi sia una sentenza del TAR Piemonte che intimava all’allora Commissario straordinario di governo per la Nuova Linea Torino – Lione di consegnare alcuni documenti a soggetti istituzionali che li richiedevano.

Il legal team da anni offre il proprio supporto legale gratuito al movimento NoTav per dare seguito alle iniziative di denuncia delle inadempienze e delle carenze procedurali o di garanzia. Capisco che il manovratore non vada disturbato, ce ne accorgiamo tutti i giorni, ma non esageriamo.

Caro Stefano: la legge deve essere uguale per tutti! Non è solo inflessibile contro i NoTav e cieca con i tuoi amici! Le velate minacce che poi distribuisci al legal team, sotto forma di paventate punizioni, sono davvero un comportamento poco onorevole.

Capisco che tu sia un fan dei molti incarichi ma dopo Senatore, Assessore, Commissario di partito ora sei anche ultrà di una curva ideologica, fascista e cieca perché pronta a difendere l’indifendibile, contro ogni evidenza…. complimenti!

Marco Scibona – Senatore M5S, Segretario 8° Commissione Lavori pubblici, comunicazioni