Archivi giornalieri: 11 settembre 2015
Modesta proposta per vincere l’ISIS
Maurizio Blondet 10 settembre 2015 0
Sul Corriere leggo che Obama si trova nei guai in Siria, perché fra l’altro “ha sottovalutato la minaccia dell’ISIS”, ed ora non sa come batterlo – anche perché Putin ha fornito armi e uomini ad Assad. Che è chiaramente un ostacolo alla lotta occidentale contro l’ISIS.
Siamo qui per aiutare. Il Grande Alleato depositario dei Nostri Valori occidentali, merita questo ed altro. Ecco dunque la nostra modesta proposta per debellare l’ISIS, altrimenti detto Daesh o come volete chiamarlo.
Ci pregiamo presentare anzitutto questa carta:
Raffigura la strada che collega Mossul – conquistata dal Califfo nel 2012, sorprendendo gli americani – alla raffineria di Batman in Turchia. Sono 344 chilometri, non pochi. Ebbene: per questa trafficatissima strada passa, su un gran traffico di camion, il greggio che Daesh succhia dai pozzi iracheni in suo possesso. Almeno 20 mila barili al giorno, il 10 per cento della produzione irachena, che vengono convogliati alla raffineria turca per la raffinazione. L’arteria che garantisce l’autonomia finanziaria, anzi la prosperità del Califfo.
“In piena guerra, il balletto dei camion cisterna non ha mai rallentato, avendo il governo turco deciso di chiudere gli occhi su questo traffico a grande scala, una complicità che assicura ai jihadisti un introito regolare e inesauribile”: non m’invento niente, sto citando un bel reportage della tv ARTE trasmesso il 10 febbraio e poi ancora il 23 giugno. Titolo « Daech, naissance d’un État terroriste », fatto bene, con esperti pronti a spiegare i meravigliosi successi dello Stato Islamico in Irak.
Nel video, un trafficante turco, a volto scoperto, spiega pure: “Tutti lo sanno…quelli (Daesh) sbolognano il barile a 30 o 32 dollari…possono guadagnare 10 milioni di dollari al giorno”. La voce fuori campo la spara grossa: “…più di 35 miliardi di euro, l’equivalente del bilancio militare di un paese come la Francia. Mai Al Qaeda né Bin Laden hanno avuto una simile forza d’urto”. L’esperto Jen Charles Brisard, già attaché militare francese, laurea alla Georgetown University di Washington (diciamo, la Cia), conferma. Anzi rincara: “Se lo Stato Islamico si quotasse in Borsa, varrebbe 2 mila miliardi di dollari!”. Eh sì, sospira la voce fuori campo:
“Daesh è diventata una multinazionale. Dispone di denaro, di armi, di 40 mila combattenti e del controllo totale del territorio conquistato sulle rovine di Siria e Irak”. Tutto per dire che Daesh è invincibile, molto più di quanto fosse Al Qaeda, o il terribile Bin Laden.
Qui interviene la nostra modesta proposta, che osiamo presentare ai Comandi americani:
Perché non bombardare la strada Mossul-Batman? Perché non hanno pensato ad obliterare l’arteria, ben visibile dall’alto, lunga 344 chilometri e piena di camion?
Forse i camion sollevano troppa polvere ed accecano il vigile occhio dei satelliti militari americani – specie il WCSF4 e USA234, lanciati in orbita nel 2012 proprio per sorvegliare la zona del Medio Oriente in fiamme e ricchissima di greggio, ma ahimé destabilizzata dagli errori di Obama. Perchè allora non usare i droni, che volano basso? Armati magari? Qualche superbomba a penetrazione che aprisse un cratere profondo alcuni metri, rovinerebbe gli affari di Daesh.
Questa è una zona che gli Usa controllano da decenni, come minimo da quando hanno invaso l’Irak. Una zona in cui sono stati capacissimi di imporre una “zona di esclusione aerea” anche quando non avevano, come si dice, gli stivali sul terreno: la imposero a Saddam tra il 1993 e il 2003, con la motivazione di proteggere i curdi, povera minoranza perseguitata…bastava che un aereo di Saddam entrasse nella zona, e veniva fulminato. E adesso, come mai lasciano passare i camion cisterna che Daesh riempie con i petrolio rubato al governo iracheno, rendendosi prospero e trionfante sugli infedeli?
Sembra così facile: obliterare a suon di bombe la strada Mossul -Batman.
Non si può? Eh già: il motivo è stato dato dal documentario ARTE. Eccolo:
“Gli americani non vogliono fare vittime civili sulla strada”.
Lo scriviamo in grassetto, perché tutti si inchinino a questa profonda umanità. La Superpotenza non dimentica mai i Valori dell’Occidente: accogliere immigrati, far sposare omosessuali, e soprattutto – mai produrre vittime civili in un teatro di guerra. Non l’ha mai fatto (a parte qualche danno collaterale disgraziato, circa un milione di morti in Irak) e non lo farà mai.
Sicché la strada resta intatta. Capiamo, e ci inchiniamo. Ma allora è proprio così difficile – come propone il caro Presidente – “degradare e ultimamente debellare” lo Stato Islamico?
Fatemi pensare…rivedere il documentario ARTE…una soluzione si troverà. Eccola! Infatti è proprio l’esperto Brisard che (da vero chiacchierone) mostra un punto vulnerabile, un tallone d’Achille del Califfo.
“…Il fatto interessante – dice Brisard – è che (i jihadisti) hanno mantenuto l’attività bancaria. Si stima che controllino 24 banche e filiali tra Irak e Siria…e il fatto supefacente, è che queste banche continuano a funzionare anche mentre vi parlo: queste banche effettuano transazioni internazionali, non ci sono sanzioni al momento””.
Non ci sono sanzioni.
Daesh con le sue banche effettua transazioni internazionali.
Ohimé, presidente Obama! Lei è veramente distratto! Crea una intera coalizione con francesi, inglesi e sauditi e turchi per incenerire una buona volta DAESH, fa’ decollare decine di F-22 al minuto per andare a bombardarne le posizioni, lancia missili che devastano le infrastrutture civili del governo siriano e di quello irakeno…e mi dimentica di decretare l’embargo sulla transazioni finanziarie del Califfato? Eppure contro l’Iran ha posto le sanzioni, contro Cuba le ha poste. Sono durate decenni, hanno impedito ogni transazione finanziaria, hanno provocato gravi danni a quei paesi – e gli hanno fatto abbassare le orecchie. Contro la Russia di Putin, ha imposto sanzioni: subito in vigore, e subito vigorosamente applicate dai suoi obbedienti satelliti europoidi.
Lei capisce che può dare adito alle calunnie peggiori. Quelle, per dire, che sostengono che Daesh è una vostra creazione, che l’avete armato incaricandolo di destabilizzare il governo iracheno (che è sciita e dunque non piace a Israele e ai sauditi), e di formare una fascia sunnita attraverso quegli stati. C’è persino chi insinua che l’ISIS sia il 52 esimo stato americano…E’ proprio vero che lei sottovaluta, fa’ errori, si fa’ prendere di sorpresa in Medio Oriente. Come assevera il Corriere.
(Da un’idea di Egalité et Réconciliation, “Daesh pou le Nuls”, 23 agosto – Ringraziamo)
http://www.maurizioblondet.it/modesta-proposta-per-vincere-lisis/
Uno strano messaggio della FEMA (Federal Emergency Management Agency): per il mese di Settembre 2015
VOICI VENIR LE TEMPS DE L’ORGANISATION !
Comités Afrique Media/ 2015 09 11/
http://www.scoop.it/t/je-suis-afrique-media
Merci à tous ceux qui veulent soutenir activement AFRIQUE MEDIA !
Notre Télévision a vécu une période difficile, où le principal ennemi a été la désorganisation imposée par nos ennemis. Cette période se termine. Le « nouvel AFRIQUE MEDIA » se met en place, avec ce week-end des débats en direct chaque jour depuis Ndjamena (y compris un ‘Débat Panafricain’ dimanche avec Bachir aux commandes), avec Luc MICHEL en Afrique en direct sur les plateaux de Ndjamena et Malabo …
Vous avez été nombreux à vouloir aider concrètement notre TV panafricaine, à nous contacter. Nous avons pris quelques jours pour vous répondre parce que nous voulions prendre le temps de réfléchir concrètement.
Le temps est maintenant venu de nous organiser au niveau international et panafricain !
COMITES AFRIQUE MEDIA :
QUELLE ORGANISATION POUR QUEL COMBAT ?
Les COMITES AFRIQUE MEDIA
Seront une structure souple,
Autofinancée,
Mobilisée en permanence pour la défense de notre TV, du Panafricanisme et la guerre médiatique,
Internationale et transnationale,
Panafricaniste et humaniste (notre combat est celui de tous les peuples et les hommes libres),
Engagée pour un monde multipolaire et un Axe Eurasie-Afrique (ou Russie-Afrique).
Une COORDINATION INTERNATIONALE est déjà en cours d’installation à Bruxelles,
Un blog JE SUIS AFRIQUE MEDIA ouvert (des instructions seront données rapidement aux coordinateurs régionaux pour pouvoir y publier),
Le GROUPE OFFICIEL AFRIQUE MEDIA TV sur Facebook (que Bachir Mohamed Ladan et Luc Michel ont fondé fin 2014), avec sa large audience, sera le forum des Comités (vous y inscrire si ce n’est pas déjà fait),
Des comités régionaux seront organisés partout où ce sera possible en Afrique et en Eurasie (des comités se structurent déjà au Cameroun, en Russie et à Bruxelles), au niveau des pays ou des grandes villes.
MONTRER NOTRE FORCE …
Nous attendons des propositions concrètes de chacun au plan local.
Il faut notamment rendre visibles les Comités régionaux, avec une STRUCTURE VISIBLE (coordinateurs régionaux).
Nos COMITES AFRIQUE MEDIA seront ce que nous en feront, ce que vous en ferez.
AFRIQUE MEDIA a besoin de nous !
Luc MICHEL
Coordinateur international.
Pierre NKODO
Coordinateur des Comités Cameroun.
Fabrice BEAUR et Mikhail EGOROV
Coordinateurs des Comités Russie-Caucase.
__________________________
* Pour un premier contact :
* Le nouveau BLOG DES COMITES AFRIQUE MEDIA
‘JE SUIS AFRIQUE MEDIA’
http://www.scoop.it/t/je-suis-afrique-media
* CAMPAGNE ‘JE SUIS AFRIQUE MEDIA’. LE CLIP !
Rediffusez, partagez largement …
Video à télécharger sur PANAFRICOM-TV : https://vimeo.com/135906462
* Retrouvez nous sur Facebook …
GROUPE OFFICIEL AFRIQUE MEDIA TV
(administré par Bachir Mohamed Ladan et Luc Michel)
https://www.facebook.com/groups/afrique.media.groupe.officiel/
* Suivez l’actu de votre chaîne panafricaine sur
AFRIQUE MEDIA. LE BLOG
LE DEBAT PANAFRICAIN DE CE DIMANCHE 13 SEPTEMBRE 2015 EN DIRECT DEPUIS NDJAMENA.
AFRIQUE MEDIA EST LA, AFRIQUE MEDIA SE BAT !
Vers 13H00 (Ndjamena et Malabo) et 14H00 (Bruxelles/Paris/Berlin)…
Présentée par Bachir Mohamed LADAN !
En direct sur streaming sur http://lb.streamakaci.com/afm/
Avec les panelistes
et Luc MICHEL en direct sur le plateau depuis la capitale du Tchad !!!
REDIFFUSION : ce lundi vers 16-17h …
LES THEMES DE L’EMISSION DE CE 13 SEPTEMBRE
1- PROCÈS HABRÉ : les grandes interrogations.
2- COTE D’IVOIRE : 10 candidats retenus y compris le président sortant, comment aller à des élections sans retour au scénario de 2010?
3- MALI : pourquoi le contrôle de Kidal échappe toujours aux autorités de Bamako ?
AMTV/ avec EODE Press Office et PANAFRICOM /
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