Basescu: “La Romania non può accettare gli immigrati musulmani”

si può dire romeni razzisti o è razzismo?
 
mercoledì, 2, settembre, 2015
 
La lezione che l’Europa riceve è la lezione della sua stessa follia
 
basescu (1)
“La mia risposta è categoricamente no. La Romania dovrebbe rifiutare di ricevere i migranti nel suo territorio. Non è il nostro gioco, non è un nostro problema, non siamo il magnete per queste persone, da un lato.
 
Al contrario, se qualcuno pensa di ospitare un certo numero di migliaia di cittadini che vengono dalla Siria, Libia, Nord Africa, posso dirgli che non è semplicemente una questione di alloggio. Una volta accettati nel tuo territorio deve fornire l’istruzione, l’apprendimento della lingua rumena, la salute, la salvaguardia della cultura e dei costumi.
 
La Romania ha avvertito l’Europa o alcuni paesi dell’UE, quando hanno attaccato Libia. La Romania ha detto nelle piu’ alte sedi: non distruggere la dittatura in Libia, perché il contrario sarebbe il caos. La lezione che ha avuto oggi l’Europa è la lezione della sua follia.
 
La UE può darci darci somme di denaro, ma non è in grado di fornire l’identità culturale di queste persone. La Romania è un  paese cristiano. Noi non abbiamo alcun mezzo per fornire alloggio. È necessario poi dare loro il diritto di esprimersi culturalmente, quindo più costi, moschee, scuole  nella loro lingua. Quando si accetta questo, si prende un carico di responsabilità. Non riusciamo neanche a integrare i Rom dopo tanti anni.
 
Così ha detto Basescu  in un intervento telefonico durante” The Last Word “in onda su B1 TV e moderato da Catalin Striblea e Sabin Orcan.
 
Alla domanda se la legislazione dell’UE ci permette di rifiutare i migranti, l’ex capo di Stato ha detto che nessuno può obbligare a farlo.
 
La dichiarazione di Basescu, neopresidente corte suprema costituzionale di Romania, ha fatto votare in sede di consiglio nazionale magistrati della alta corte tale dichiarazione da trasmettere al parlamento per essere discussa e poi votata! No immigrati africani e arabi sul suolo della Romania e Moldova, ha detto anche oggi in unimedia.info Basescu ribadendo che di  tale atto normativo della corte dovra essere tenuto conto per il rispetto dell’indipendeza della corte costituzionale di Romania e Moldova insieme
 
Per evitare entrata di tali parassiti in Romania e Moldova, nazioni in procinto di unirsi territoralmente!

Roma, Marino tragicomico: “In piazza con il Pd per dire no alle mafie”

bisogna essere precisi, NO ALLE COSCHE CONCORRENTI     
 
mercoledì, 2, settembre, 2015
 
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 Marino ha completato le immersioni subacquee con le tartarughe ai Caraibi e torna a farci amaramente sorridere.
 
“In piazza con i romani per sbattere porta in faccia a mafie”: così il sindaco di Roma Ignazio Marino, ha annunciato che domani sarà a Roma, alla manifestazione “antimafia capitale”, “per la legalità e contro le mafie”, indetta dal Pd romano, per le 18 a piazza Don Bosco, diventata luogo simbolico dopo i funerali show dei Casamonica.Ancora in vacanza negli States, Marino domani tornerà al Campidoglio, prima presiederà la giunta, poi andrà in piazza Don Bosco, e ha affidato ad un comunicato dell’ufficio stampa capitolino, il suo messaggio per la manifestazione: “Domani a piazza Don Bosco Roma dirà il suo no alla mafia.
 
 
 
 
 
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Con tutta la giunta e i presidenti di municipio saremo in quella piazza insieme ai cittadini, alle associazioni, alle istituzioni, ai partiti, a tutti coloro, e sono la stragrande maggioranza dei cittadini romani e italiani, che vogliono sbattere la porta in faccia alla criminalità organizzata, che ha allungato le sue mani sul territorio comunale, e ha puntato a entrare nelle istituzioni per asservirle ai propri interessi”.
 
“Ecco perché – ha sottolineato Marino nel suo messaggio – non possiamo accettare che piazza Don Bosco e il grande quartiere attorno, quasi una città per le sue dimensioni e per la sua importanza, possano diventare il simbolo della conquista del territorio da parte della criminalità. Il loro trofeo”.
 
“Riprendiamoci tutti insieme ogni singolo metro della città – esorta il sindaco, a partire dalla chiesa tra le più grandi e notevoli della città moderna, e dalle strade intorno, scelte dalla famiglia Casamonica per un funerale che ha voluto utilizzare il corpo di un morto per inviare messaggi ai vivi”.Perché “Roma non vuole e può accettare tutto ciò. E soprattutto lo rifiuta. dal primo giorno del mio insediamento abbiamo chiuse porte e portoni ai banditi che avevano trovato varchi nella amministrazione Alemanno”. (askanews)

Milano: Pisapia vieta la manifestazione di CasaPound “no al fascismo”

ma il fascismo non vietava la libertà di manifestare il pensiero diverso da quello del regime? Per altro esattamente come nel regime comunista?
Mah. 
martedì, 1, settembre, 2015
 
pisapia
CasaPound ha annunciato sui suoi canali social che la sua festa nazionale si terrà a Milano, l’11, 12 e 13 settembre, e molti cittadini hanno scritto al Comune per chiedere una presa di posizione sull’iniziativa.
 
Lo rivela lo stesso Palazzo Marino, con un messaggio sulla sua pagina facebook in cui ribadisce la ferma contrarietà del Comune allo svolgimento di manifestazioni con evidenti connotazioni fasciste.
 
“Molti di voi – si legge sulla pagina Facebook del Comune – ci stanno scrivendo, in pubblico e in privato, per chiedere una presa di posizione sull’iniziativa che diverse organizzazioni di estrema destra hanno annunciato per i prossimi giorni a Milano”. “In merito, l’assessore alla Sicurezza e coesione sociale Marco Granelli fa sapere di avere già chiesto al prefetto di discutere la questione alla prossima riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, ribadendo la ferma contrarietà del Comune di Milano, città medaglia d’oro per la Resistenza, allo svolgimento, sul suo territorio, di manifestazioni con evidenti connotazioni fasciste”, conclude il Comune.

Arriva il patentino obbligatorio, “furto ai danni di chi ha un orto per hobby”

ma quant’è brava e buona l’europa dei popoli, popoli extraeuropei
 lunedì, 31, agosto, 2015
Ennesimo “scippo” di Stato, anzi di Unione europea. In arrivo la norma che prevede l’obbligo di acquisire un patentino per comprare e utilizzare prodotti fitosanitari sia per aziende sia per privati, che entrerà in vigore dal 26 novembre. Tanto coloro che coltivano un orto per passione, quanto chi fa della coltivazione agricola un lavoro è rimasto profondamente scosso da questa nuova norma.
 
orto
Durissimi commenti «Si tratta di un furto bello e buono ai danni dei privati cittadini legalizzato dalle istituzioni competenti in materia. Questo è un modo con cui vengono fatti soldi per interessi di non si sa nemmeno chi. E lo dimostra il fatto – conclude Lorenzi – che la norma non è un’idea di un qualche parlamentare italiano, ma una conseguenza di una direttiva arrivata niente meno che dall’Unione Europea in persona».
 
Per i singoli il costo è assolutamente esagerato.
 
«Chiaro è che questa misura viene emanata secondo una logica che va a sfavorire i medio-piccoli commercianti agricoli» osserva Emanuele Vannacci, dell’omonimo negozio di prodotti per l’agricoltura. Vannacci osserva inoltre che «una regolamentazione alla norma ci sarà senza’altro. Ma in che modo e con quali conseguenze? – si chiede –. Dalle indicazioni ufficiose che ci sono oggi si rischia di avere questo scenario: una suddivisione dei prodotti tra non professionali (quelli in confezioni piccole, ad esempio da mezzo chilo) e quelli professionali (pacchi da un chilo in su). I primi dovrebbero essere vendibili anche senza patentino, per la serie fatta la legge trovato l’inganno, i secondi no. Ma chiaramente il costo dei prodotti non professionali salirebbe alle stelle, così che dodici pacchi non professionali costerebbero come sei professionali. A quel punto la cosa più conveniente per tutti e fare il patentino, con tutti i costi che ne conseguono per i piccoli e piccolissimi agricoltori. Chiaramente – osserva Vannacci – stiamo parlando in via ipotetica.
 
Non sapremo con precisione cosa effettivamente accadrà fino al ventisei novembre di quest’anno, giorno in cui entrerà in vigore questa norma. Ovvio – conclude – che se tutti i clienti, dal primo all’ultimo, devono essere pagati con fattura all’interno del negozio si formerebbero code molto lunghe e i tempi di attesa per i vari clienti aumenterebbero a dismisura».
 
Lorenzo Vannucci  –  lanazione.it