Gli “aiuti” alla Grecia

E chi l’avrebbe mai detto che gli “aiuti” del FMI non fossero per le famiglie e la gente greca che non ha soldi per ripagare le banche? Ancora oggi circola la leggenda che le banche regalino soldi alla gente

Come è stato utilizzato il prestito al governo greco?

Utilizzando i dati sui conti finanziari, pubblicati dalla Banca di Grecia, e i conti non finanziari dei settori istituzionali, pubblicati da ElStat (ElStat), si ottiene:

Grecia. Utilizzo dei prestiti internazionali (miliardi euro)
  2010 2011 2012 2013 2014* Sum
Risorse ottenute
1. Prestiti a lungo termine dall’estero 24.3 30.0 110.0 30.8 5.3 200.5
Utilizzi
2. Acquisti di titoli a lunga scadenza da creditori esteri 19.9 24.4 44.3 8.0 10.7 107.4
3. Acquisti di azioni emesse da istituzioni finanziarie 0.2 0.9 0.0 19.0 0.0 20.2
4. Trasferimenti in conto capitale 3.6 3.7 8.6 23.3 1.4 40.7
5. Spesa per interessi 13.2 15.1 9.7 7.3 5.3 50.6
6. Residuo = 1 – (2+3+4+5) -12.7 -14.2 47.3 -26.8 -12.1 -18.4
NB: * Primi tre trimestri

La stima dei fondi ricevuti è ottenuta sommando i prestiti a lunga scadenza dal resto del mondo (dai flussi nei conti finanziari). La maggior parte di questi fondi è stata utilizzata per ridurre lo stock di titoli detenuti all’estero (nel grafico): la riga 2 in tabella è ottenuta sommando le variazioni nei titoli a lunga scadenza (dai flussi nelle passività del goveno, nei conti finanziari). Tali flussi sono negativi dal 2010 in poi (flussi negativi sono coerenti con il riacquisto del debito esistente(1)).

ch_ltds

Un’altra parte consistente è stata trasferita al sistema bancario greco, tramite l’acquisto di azioni (riga 3 in tabella) o con trasferimenti in conto capitale (linea 4, che riporta i trasferimenti complessivi in uscita dal governo).
Se aggiungiamo gli interessi pagati in totale dal governo (linea 5) abbiamo che, in totale, i fondi ottenuti non sono stati sufficienti a coprire queste spese.
Si potrebbe argomentare che, se il governo non avesse ricapitalizzato le banche, una crisi bancaria avrebbe avuto conseguenze anche più drammatiche per l’economia. Ma d’altra parte, visto che queste risorse non sono arrivate a famiglie o imprese non finanziarie, chi era indebitato (famiglie con mutui e imprese), a seguito del calo dei propri redditi – per le famiglie – o delle vendite – per le imprese – dovuti all’austerità, si trova sempre più di frequente nella impossibilità di rimborsare i debiti esistenti, e/o pagare gli interessi, generando un calo negli attivi delle banche che richiederà nuovi interventi di sostegno.
L’unico modo di affrontare in modo sostenibile il problema del debito greco – che è sempre stato in realtà un problema di debito estero – consisteva nel rafforzare l’economia nella sua capacità di produrre e vendere all’ estero in modo sufficiente a finanziare le importazioni. Alla Grecia serviva un piano di investimenti: come Joseph Stiglitz ha detto da poco nella conferenza organizzata a Parigi da INET, “EU addresses the imbalances by making deficit countries to starve instead of increasing their export” (tweeted by INET)


Note
(1) Nel 2010 e 2011 un elevato valore negativo nei flussi di titoli pubblici greci detenuti all’estero era affiancato – per circa 20 miliardi di euro – da aumenti nei titoli pubblici detenuti dal settore finanziario greco. I flussi dei fondi sono il risultato del consolidamento di operazioni di tipo diverso.

http://gennaro.zezza.it/?p=1631

Gli “aiuti” alla Greciaultima modifica: 2015-04-14T21:38:48+02:00da davi-luciano
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