Il Decano – Il suo nome inizia per “p”, è l`intruso giusto al momento giusto.

Nestor Fernandez    

E’ l’assoluto protagonista della storia politica italiota.
E’ il pontiere per antonomasia, il raccordo, il restauratore.
Il suo nome inizia per “p” ma non è quello di un ex presidente della Repubblica tornato di gran moda tra il popolo del web, a colpi di frasi a casaccio e biografie postume intarsiate con la fantasia.
Molti tra i nostri lettori avranno intuito che ci riferiamo al proiettile, l’intruso giusto al momento giusto.
Passano gli anni, cambiano i governi, nascono e muoiono i partiti e lui c’è sempre. Inossidabile, immarcescibile, impeccabile nel suo tempismo.
Appena il potere chiama, lui accorre e, tra facce contrite e pianti al rimmel, sigla il patto tra potere e gregge impressionabile contro i cattivoni di turno.
Se la mamma dei cretini, è sempre incinta, quella dei monotoni procede a colpi di parti plurigemellari.
Il copione è sempre lo stesso: il blocco di maggioranza parlamentare prova il colpo gobbo, qualcuno dalle opposizioni si dissocia ed alza la voce facendo intendere di voler entrare nel merito, poi scoppia la rissa tra volgarità e spintoni, la gente si focalizza sul dito perdendo di vista la luna, si formano le tifoserie degli uni e degli altri che si fronteggiano sul nulla, qualcuno straparla, preferibilmente facendo intendere di voler indicare obiettivi fisici ai presunti facinorosi di piazza (Chi sono? Dove sono? Quali piazze?) e poi si materializza lui, il proiettile.
E buonanotte al secchio.
Il nocciolo della questione naufraga nella melma creata ad arte e i manovratori possono completare l’opera.
La cronologia degli eventi di questi giorni, non si sottrae a tale “ordine”: decreto Imu-Bankitalia, proteste dei grillini, ghigliottina per mano boldriniana, zuffa da trivio tra le parti in causa, tifoserie a darsele di santa ragione sul web, parole al vento da parte di chi, nel frattempo, ha contribuito a far distogliere l’attenzione dal problema serio e reale, vittimismo e poi l’amico di piombo del potere, contenuto in una lettera minatoria intercettata in un centro smistamento delle poste a Milano. Destinataria, naturalmente, Laura Boldrini. Risultato: del maxi regalo alle banche e del completamento del sacco di Bankitalia non si parlerà più e chi lo farà, oltre ad essere fascista e sessista, come da nuovo demenzial-mantra dei sinistrati, sarà pure un potenziale terrorista amico dei proiettili.
Per i discoli grillini, una doppia scudisciata: quella a norma di regolamento parlamentare per la gazzarra dei giorni scorsi e quella giudiziaria, per fatti vecchi ma, caso strano, arrivata proprio da poche ore.

La Procura di Torino ha chiesto di condannare a nove mesi di reclusione Beppe Grillo al termine di un processo legato a una delle dimostrazioni dei No Tav in Val di Susa.
Il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce, ha fatto inoltre sapere che Grillo risulta anche indagato in diverse procure, ma non nel capoluogo ligure, in relazione all’episodio del 10 dicembre scorso, quando, nei giorni caldi della protesta dei Forconi, incitò gli agenti a smettere di proteggere i politici.
Frasi per cui il parlamentare e coordinatore dei giovani del Pd, Fausto Raciti, aveva presentato un esposto.
Il comico genovese è ormai pronto a prendere in pianta stabile il posto del Cavaliere di Arcore, con buona pace di chi dalla presenza di tale spauracchio aveva tratto reddito e ragion d’essere che altrimenti non avrebbe avuto.
Corsi e ricorsi storti…
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Il Decano – Il suo nome inizia per “p”, è l`intruso giusto al momento giusto.ultima modifica: 2014-02-09T22:26:32+01:00da davi-luciano
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