Diplomazia dei privilegi, privilegi della diplomazia

E’ da tempo che mi chiedo: a che cosa servono le Ambasciate nell’era della comunicazione? I Capi di Stato quando devono parlarsi si telefonano o si incontrano direttamente, quando Sarkozy ha dato ordine a Berlusconi di bombardare il suo amico Gheddafi, ha preso l’aereo ed ed andato a dirglielo direttamente……

Gli ambasciatori italiani guadagnano, al netto di tasse, quasi due volte e mezzo i loro colleghi tedeschi. Ma alla Farnesina nessuno sembra preoccuparsi di questa sproporzione. E la rete diplomatica italiana non è nota per la sua efficienza.

La tabella seguente riporta le remunerazioni  mensili nette da tasse degli ambasciatori italiani (colonna 4) e tedeschi (colonna 5) in ciascuna delle capitali dei tre paesi più ricchi di ogni continente, più i rappresentanti all’Onu di Ginevra e New York. Sono remunerazioni teoriche, che assumono un ambasciatore senza moglie e senza figli.

GLI AMBASCIATORI ITALIANI GUADAGNANO (NETTO DA TASSE)  DUE VOLTE E MEZZO QUELLI TEDESCHI

I dati italiani mi sono stati forniti direttamente da funzionari del Ministero degli Esteri(1),  quelli tedeschi sono basati su fonti ufficiali scaricate da internet.  In media, le remunerazioni nette italiane sono  due volte e mezzo quelle tedesche (colonna 6). In Europa e in America del Nord sono quasi tre volte.http://www.lavoce.info/wp-content/uploads/2014/02/Schermata-2014-02-04-alle-14.49.43.png

1: “A”: Ambasciatore; “MP”: Ministro Plenipotenziario; “C”:  Consigliere
2: “ISE”: “Indennità di Servizio all’Estero”

In entrambi i paesi, la remunerazione totale di un ambasciatore si compone di uno stipendio metropolitano e di una indennità di servizio all’estero (“Ise” in Italia). Quest’ ultima varia  secondo il costo della vita e la pericolosità della sede. (2)

Sia gli ambasciatori tedeschi sia quelli italiani hanno ovviamente diritto all’abitazione. A proposito di abitazione,  Wall Street Italia riferisce che il  rappresentante italiano alle Nazioni Unite di Ginevra, che già percepisce uno stipendio netto pari a quasi due volte e mezzo il suo collega tedesco, risiede in una villa a con 12 bagni da 22 mila euro di affitto al mese.

Gli ambasciatri italiani hanno  diritto anche a un’ indennità per le spese di rappresentanza (non riportata in tabella, perché sottoposta a rendicontazione), che varia da 4 mila euro mensili a Pretoria a 22 mila euro a Tokyo.  Essa può venire usata, tra l’ altro,  per il leasing e la benzina della macchina di servizio, per  viaggi di rappresentanza,  per  domestici, per ricevimenti, etc.. Nel caso degli ambasciatori tedeschi  le spese di rappresentanza sono a carico della sede.(3)

VISTO DALLA FARNESINA È UN ALTRO MONDO

Nella primavera del 2012, una commissione incaricata di fare proposte per la razionalizzazione della spesa del Ministero degli Esteri in vista della spending review del governo Monti, così scriveva: “Va ricordato che il bilancio del MAE è composto per l’83,3 per cento da voci non rimodulabili (retribuzioni del personale) oppure  rimodulabili solo parzialmente e comunque previa modifica di norme legislative (contributi obbligatori e Ise)[…]. L’obiettivo che la Commissione si è posto non è quello di creare ulteriore risparmio netto, dal momento che le risorse della Farnesina, anche sulla base dei citati confronti internazionali, non paiono ulteriormente comprimibili se non a prezzo di un drastico ridimensionamento della proiezione internazionale del Paese“. È  proprio così ovvio?

 Ringrazio numerosi funzionari e dirigenti della Farnesina per la loro collaborazione, e due persone che preferiscono rimanere anonime.

(1) Mentre i funzionari con cui ho parlato sono stati gentilissimi e disponibilissimi, non si può evitare di notare come il  sito del Ministero degli Esteri sia assolutamente oscuro per quanto riguarda i compensi del personale diplomatico fuori sede. Con i dati pubblicati sul sito non vi è alcun modo di ricostruire i compensi dei diplomatici all’ estero, neanche approssimativamente.

(2) La metodologia per calcolare la remunerazione degli ambasciatori  tedeschi è la seguente

1 – scarica il file epl05.pdf all’ indirizzo http://www.bundesfinanzministerium.de/bundeshaushalt2012/pdf/2011/epl05.pdf
2 – a pp. 96 e 97 sono elencate tutte le ambasciate e consolati, con ila qualifica del capo missione: può essere B9 (la più alta), B6, B3 o A15
3 – al sito http://oeffentlicher-dienst.info/beamte/bund/ inserendo “b9” o “B6” o “B3” appare la remunerazione metropolitana lorda e netta di un ambasciatore appartenente alle categorie predette
4 – a questo indirizzo scarica il file In­for­ma­tio­nen zur neu­en Aus­lands­be­sol­dung
5 – le ultime 5 pagine di questo documento riportano la “zona” (“stufe”) di ogni città estera.
6 – alla Tabella 1 di questo documento, vai alla colonna corrispondente alla remunerazione  lorda dell’ ambasciatore, trovata al passaggio 3, e alla riga corrispondente alla zona trovata nel passaggio 5.
7. Moltiplica il numero così trovato per 1.025. Questa è l’ indennità di servizio all’ estero.
8. La remunerazione totale è la somma della remunerazione metropolitana netta trovata al passaggio 3 e della indennità di servizio all’ estero trovata nel passaggio 7.

La metodologia per calcolare l’  ISE italiana è approssimativamente la seguente:
1 – prendi l’ indennità di base di 1888 euro;
2 – moltiplica l’  indennità di base  per   il  “coefficiente di sede” (Si noti che il coefficiente di sede per gli ambasciatori è diverso da quello che si trova su alcun siti web)
3 – somma le cifre trovate nei due passaggi precedenti
4 – moltiplica la somma così trovata la  MRD (la “Maggiorazione di Rischio e Disagio”).
5 – sottrai le tasse e i contributi vari (solo  il 50 percento dell’indennità di base di 1888 euro è tassabile).
6 – a questo va aggiunto lo stipendio netto  metropolitano.

Non tutti i parametri per seguire questi passaggi sono disponibili su internet, per quanto mi risulta. Ho ottenuto i dati sull’Ise netta e sugli stipendi metropolitani netti direttamente dal Ministero degli Esteri, che ringrazio.

Lo stipendio netto metropolitano dipende dalla qualifica dell’ Ambasciatore: “Ambasciatore”, “Ministro Plenipotenziario”, o “Primo Consigliere”. C’è una piccola alea di incertezza sullo stipendio effettivamente percepito, a causa del fenomeno delle “promozioni bianche”:   un ministro plenipotenziario promosso ambasciatore  potrebbe conservare lo stipendio di ministro plenipotenziario. Questa incertezza non è risolvibile.

(3) Alla presa di servizio un  ambasciatore italiano percepisce anche un’ indennità di sistemazione pari a circa una volta e mezzo l’ Ise mensile (Art. 176 del DPR 5 gennaio 1967, No. 18);  al ritorno dal servizio ha diritto a una indennità di richiamo dal servizio pari anch’essa a  una volta e mezzo  l’ Ise mensile (Art. 199 del DPR 5 gennaio 1967, No. 18, così sostituito dal dl 31 agosto 2013, No. 101). Alla presa di servizio ha  inoltre diritto a un contributo per le spese di trasporto delle proprie “masserizie” pari al 50 percento dell’ indennità di sistemazione  se la sede dista meno di 1500 km da Roma; 75 percento se tra 1500 e 3500 km; e 100 percento se oltre i 3500 km. Al ritorno dal servizio ha diritto a un altro  contributo per le spese di trasporto  pari alle stesse percentuali dell’indennità di richiamo dal servizio ( Art. 175 del DPR 5 gennaio 1967, No. 18).

http://www.lavoce.info/diplomazia-dei-privilegi-privilegi-della-diplomazia/

Diplomazia dei privilegi, privilegi della diplomaziaultima modifica: 2014-02-04T18:58:14+01:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo