BERLINO KAPUTT (e sono stati gli americani, di nuovo)

https://www.maurizioblondet.it/berlino-kaputt-e-sono-stati-gli-americani-di-nuovo/?utm_medium=push&utm_source=onesignal

La Germania che  di colpo stacca un assegno da 550 miliardi,  e si rimangia il decennio di politica economica “zero null” di Schauble e di Merkel? “La decisione di stampare  550 miliardi è etero diretta”.   “Due giorni fa la Merkel è stata avvertita della fine del suo mandato e dall’incarico”.E da chi? Sentite questa ipotesi straordinaria: sono stati gli americani.

“Il contingente [di Europe Defender 2020]  si trova sul territorio tedesco e di fatto ha esautorato il governo”.

Il generale comandante dell’esercitazione si è avvalso delle clausole  di armistizio del 1945,  con la resa incondizionata della Germania.  Infatti,

“La Germania perdente dopo la fine della guerra si dotò di una Costituzione temporanea ovviamente scritta dagli americani e dai russi. Doveva restare vigente per un breve periodo poi la Germania avrebbe dovuto Indire un’assemblea Costituente e darsi una vera e propria Costituzione cosa che non fece mai.

Doveva restare vigente per un breve periodo poi la Germania avrebbe dovuto Indire un’assemblea Costituente e darsi una vera e propria Costituzione cosa che non fece mai. infatti la Germania non è uno stato Ma allo stato attuale alla forma in diritto di una Confederazione di Lander.  Giuridicamente non possiede il titolo di Stato né tantomeno di nazione e quindi tra le altre cose non avrebbe potuto aderire all’Unione Europea e siglare Patti”

E  guarda caso, il comandante generale dell’esercitazione “Europe Defender 2020”, General Christopher Cavoli,   è  probabilmente stato esposto  al coronavirus   (dopotutto  “il generale italiano dello stato maggiore Salvatore Farina ha contratto il virus, dice Reuters”)  e quindi non può tornare subito in USA, causa le misure dettate da Trump. Resterà qui per un po’, a fare la quarantena. In  Germania.  Con le sue truppe.

L’impero del quarto Reich tedesco ha esalato l’ultimo respiro e con esso Verrà giù un bel po’ di roba marcia”

Questa ricostruzione non è mia. Viene da una twitterista con intuizioni eccezionali, che  conosco solo dal suo pseudo:

Valeria KindQ

@VNotKind

Una che il Deep State non lo regge proprio!

Non so su cosa ella basi la sua ricostruzione, se su informazioni riservate a lei accessibili o pura (e  geniale) immaginazione  politica.  Né io ho la minima informazione aggiuntiva che confermi questa ricostruzione di ValeriaKindQ.  Salvo una: la sua plausibilità.

Nel momento in cui la Federal Reserve, ben conscia del collasso imminente di tutto il sistema occidentale basato sul dollaro, annunciava l’iniezione di 1500 MILIARDI di dollari dal nulla,  la Lagarde con la sua frasetta sugli spread italiani ha fatto crollare   tutte le borse europee, del  -16, del -14%.  Non c’era tempo da perdere; la banca centrale europea stava per far collassare  il sistema, e proprio nel momento in cui la Cina giganteggia di nuovo: uscita dall’epidemia, manda “aiuti”  e soccorsi  all’Italia che l’Europa ha abbandonato.

Il Deep State americano,  con fulminea capacità di decisione, ha esautorato la Merkel per salvare il salvabile. I due  ministri tedeschi Scholz e Altmaier   l’hanno palesemente sostituita quando hanno annunciato i  550 miliardi,  e aiuti di Stato “illimitati”  alle aziende, e ri-nazionalizzazioni di processi produttivi strategici;  hanno  seppellito trent’anni di dottrina politica fasulla  Schauble-Merkel.  E Scholz  è quello che, giorni fa, ha rifiutato di dare la mano alla Cancelliera, con la scusa del coronavirus.

Sono i curatori fallimentari per conto dell’America. E se davvero “l’America” l’ha fatto facendo valere le  clausole dell’armistizio  del’45 ,  è veramente la disfatta dal Quarto Reich UE. La Germania è tornata  alla casella del ’45, firma di nuovo la resa, dopo aver di nuovo ridotto l’Europa in macerie.

Che le cose stiano così, lo conferma  il tweet di Donald, che Bagnai ritwitta  :

Donald J. Trump

 

@realDonaldTrump

THE UNITED STATES LOVES ITALY!

Video incorporato

 

“Il crepuscolo dei Babbei” (cit.)

Se  le cose stanno  così, la disfatta è  anche quella del governicchio italiano, di Conte, di Gualtieri,  di Mattarella,  di Visco e di Zingaretti, di tutti coloro che, nel deep state italiota, stanno al potere  solo  in quanto servi della UE. La UE “di prima”, che non c ‘è più.

Non è, sia chiaro, un Crepuscolo degli dei. E’ il Crepuscolo dei Babbei, come titola gongolante  Alberto Bagnai su goofynomics.

(Qui, da leggere: https://goofynomics.blogspot.com/2020/03/il-crepuscolo-dei-babbei.html)

Babbei perché proprio lui, il senatore dell’opposizione, aveva suggerito in parlamento, giorni fa, “di fronte a un’aula semideserta, quale fosse la strategia più corretta da seguire e perché l’emergenza offrisse una opportunità tattica:”.

Fate un deficit  del 7 per cento, promettendo che negli anni seguenti diminuite il deficit di mezzo punto, fino a  tornare al 3 per centro sacro. Quel che ha fatto per anni la Francia. L’epidemia e  il blocco economico che ne consegue vi danno l’opportunità di farlo, vincendo le resistenze di Bruxelles”.

Era il regalo di un successo politico, quello che Bagnai offriva ai piddini. I piddini non hanno voluto. Per viltà.

Scrive il senatore: “I piddini, in riunione, non volevano saperne: “Non possiamo dare al Governo l’impegno a fare qualsiasi cosa sia necessaria, non possiamo rilasciare deleghe in bianco… Noi, come al solito, imbecilli subalterni”. Ed in braghe di tela, obbedienti a un Reich che non esiste più. Per stupidità. Per mancanza di palle. Per incapacità previsionale. E  peggio.

E questo peggio, ben lo delinea Bagnai: “La débâcle cui stiamo assistendo non è solo la sconfitta di un governante dissimulatore, narcisista e accentratore, che diffidente come un imperatore della decadenza affastella sulla propria scrivania tutte le pratiche per non risolverne nessuna; non è solo la rotta di una maggioranza variegata e incompetente, incapace di decisione perché incapace di visione; ma è anche e ahimè soprattutto la rovinosa disfatta del deep state italiano, di quel cordone sanitario di civil servant di alto bordo posti dal potere a perimetro e custodia dei politici, il tracollo di quegli uomini che effettivamente sono, anche quando non lo rivendicano con amabile alterigia, il potere”.

Quello è il vero peggio: l’incompetenza dei tecnocrati, lo scadimento dell’apparato burocratico e  dei grand commis che una volta  assistevano i politici (i politici passano, loro restano), ne traducevano la raffazzonata ed approssimativa volontà politica in testi legislativi corretti e coordinati con il quadro legislativo storico, ne scongiuravano con consigli discreti dietro le quinte, gli errori.

Questa classe non esiste più.  I suoi stipendioni li  prendono gente come Ignazio Visco: prototipo del tecnocrate incompetente e, proprio per questo, servile: verso il Quirinale, verso Bruxelles, verso la Merkel, verso la Lagarde  – verso qualunque donnetta tra Francoforte e Berlino.

“Dove sono i capi ufficio legislativo competenti, i capi di gabinetto callidi e lungimiranti, le segreterie tecniche agguerrite e reattive di una volta?”, chiede Bagnai.

Trent’anni di “nomine”  piddine a questi posti, hanno fatto scomparire questa classe assolutamente necessaria, i sapienti degli “arcana imperi”  in nome di quella continuità che è la patria. Sostituendoli con gente del partito e vicina al partito, magistrati di area, incompetenti  ma “europeisti”  e fedeli – esattamente come sono incompetenti i Gualtieri e i Mattarella.

E questa è una tragedia. Ha ragione Bagnai a preoccuparsi, perché  l’assenza dei “capi di gabinetto callidi e lungimiranti”  danneggerà anche il governo dell’attuale opposizione. Quando sarà.

La secessione di fatto più vicina

Per ora, il gigantesco 550 miliardi di Scholz & Altmaier rispetto ai (forse) 27 di Conte §  Gualtieri,  avrà un ovvio effetto: che il Nord ferito e impoverito dal coronavirus graviterà ancor più verso la Germania  economica e industriale –mentre il Sud arretrerà ancor più verso il reddito di cittadinanza permanente,  senza studiare né lavorare  quindi primitivizzandosi intellettualmente, riducendosi culturalmente al Neanderthal, perdendosi anche questa ulteriore rivoluzione produttiva che si annuncia con gli aiuto di Stato tedeschi.

Il fato che Fontana abbia assunto, per gestire l’emergenza in Lombardia, quel Bertolaso da tutti invocato e che i piddini non hanno voluto, è un chiaro sintomo del futuro.

Questo è ciò che ha ottenuto il  governo piddino per servile timore di  sforare il deficit dettato dal Reich.

Se la ricostruzione è vera, certo ci saranno conseguenze  malvage  per i rapporti europei con la Russia. Gli “americani”  ci venderanno il gas di scisto, i  gasdotti Est-Ovest saranno obliterati? Vediamo. Per ora ci basti questa giornata.

Diplomatici statunitensi coinvolti nella tratta di sangue umano e agenti patogeni per un programma militare segreto

https://www.maurizioblondet.it/diplomatici-statunitensi-coinvolti-nella-tratta-di-sangue-umano-e-agenti-patogeni-per-un-programma-militare-segreto/?utm_medium=push&utm_source=onesignal

(Ricordiamo anche questa scoperta  della grande giornalista Dilyana Gaytandzhieva

US diplomats involved in trafficking of human blood and pathogens for secret military program

L’ambasciata americana a Tbilisi trasporta sangue umano congelato e agenti patogeni come carico diplomatico per un programma militare USA segreto. Documenti interni, che coinvolgono diplomatici statunitensi nel trasporto e nella sperimentazione di agenti patogeni sotto copertura diplomatica, mi sono stati divulgati da addetti ai lavori georgiani. Secondo questi documenti, gli scienziati del Pentagono sono stati dispiegati nella Repubblica di Georgia e hanno ricevuto l’immunità diplomatica per la ricerca di malattie mortali e mordere gli insetti presso il Centro Lugar, il biolaboratorio del Pentagono nella capitale georgiana Tbilisi.

Questa struttura militare è solo uno dei tanti biolaboratori del Pentagono  sparsi in 25 paesi in tutto il mondo. Sono finanziati dalla Defense Threat Reduction Agency (DTRA) nell’ambito di un programma militare da 2,1 miliardi di dollari – Cooperative Biological Engagement Program (CBEP) e si trovano in paesi dell’ex Unione Sovietica come Georgia e Ucraina, Medio Oriente, Sud-est asiatico e Africa.

Il biolaboratorio del Pentagono è pesantemente sorvegliato. Tutti i passanti entro un raggio di 100 m sono filmati sebbene il biolaboratorio militare sia situato in una zona residenziale .

Le guardie di sicurezza mi avvertono che se non rispetterò, mostrerò il mio passaporto e lascerò questo posto, sarò arrestata. Anche la mia richiesta ufficiale al Centro Lugar per l’accesso alla struttura e per le interviste è stata respinta. 

Esperimenti segreti di notte

Tuttavia, torno di notte quando il laboratorio sembra funzionare ancora. Non importa quanto lontano l’aria è carica di odore di sostanze chimiche. Questo odore proveniente dal centro Lugar di notte viene soffiato dal vento nella zona residenziale. I residenti locali del quartiere di Alexeevka, dove si trova il laboratorio, si lamentano che durante la notte vengono bruciate segretamente sostanze chimiche pericolose e che i rifiuti pericolosi vengono svuotati nel fiume vicino attraverso i tubi del laboratorio.

[…]

I vicini ricordano un tragico incidente che coinvolse quattro filippini che lavoravano al Lugar Center. Due degli stranieri sono morti per un presunto avvelenamento da gas nel loro appartamento in affitto nel blocco 44 dell’insediamento di Alexeevka.

“La prima volta che hanno chiamato il servizio di emergenza ci è stato detto che avevano avvelenamento da cibo da pesce. Ma la seconda volta, quando arrivò l’ambulanza, uscì della schiuma dalla bocca. Gridavano: “Aiuto, aiuto!” Quando sono morti, li hanno portati via e hanno coperto tutto. È successo tutto qui ”, Albert Nurbekyan mostra l’appartamento sigillato dove morirono gli scienziati stranieri.

Sangue umano e agenti patogeni come carico diplomatico presso l’ambasciata degli Stati Uniti – documenti trapelati

I documenti interni e la corrispondenza tra il Ministero della Salute della Georgia e l’Ambasciata degli Stati Uniti a Tbilisi mostrano quali esperimenti sono stati condotti presso il Centro Lugar. I documenti trapelati rivelano che l’ambasciata degli Stati Uniti a Tbilisi trasporta agenti patogeni, nonché sangue umano congelato, come carico diplomatico.

Di seguito i documenti che comprovano la natura vampiresca della  “valigia diplomatica”….:  materiali deperibili conservati in ghiaccio secco;  agenti patogeni come il batterio Bartonella e suoi anticorpi, Escherichia Coli, Shigella..


Altri documenti eccezionali sono nell’articolo originale di Dylian. Qui: 

http://dilyana.bg/us-diplomats-involved-in-trafficking-of-human-blood-and-pathogens-for-secret-military-program/amp/

Coronavirus, assalto dei turisti verso le valli Olimpiche. I sindaci scrivono al prefetto: “Ci aiuti”

https://www.lastampa.it/torino/2020/03/13/news/coronavirus-assalto-dei-turisti-verso-le-valli-olimpiche-i-sindaci-scrivono-al-prefetto-ci-aiuti-lui-1.38589274?fbclid=IwAR3RMV7HcXwzRUyJ-PIgXgdcdJPSxJq_AS0A_sWothCPzDCXv420hKHruDw

Nella lettera gli amministratori chiedono il rispetto del decreto che vieta gli spostamenti: “Rischiamo di compromettere i servizi base in caso di emergenza”

TORINO. Non sono bastate le misure restrittive imposte ai cittadini dal governo con l’ultimo decreto. E anche i numerosi appelli lanciati dai sindaci delle località sciistiche dell’Alta Val di Susa sono rimasti pressoché inascoltati.

Negli ultimi giorni si è infatti registrato un considerevole aumento dei flussi di turisti nei Comuni delle montagne olimpiche, meta di villeggianti e proprietari di seconde case nonostante le limitazioni agli spostamenti previste per contenere la diffusione del coronavirus.

Una movimentazione eccessiva, che ha messo in allarme residenti ed esercenti, i cui sforzi rischiano ora di essere vanificati. Tanto più che a Sauze d’Oulx proprio ieri, giovedì 12 marzo, si è registrato il primo caso di contagio.

Da qui la scelta di Maurizio Beria d’Argentina, Presidente dell’Unione Montana Comuni Olimpici via Lattea, di rivolgersi al Prefetto di Torino per chiedere una regolamentazione del fenomeno a nome di tutti i sindaci.

«Il decreto dice che gli spostamenti sono consentiti solo per comprovati motivi di lavoro o di necessità, ovvero per motivi di salute, e che è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Non serve alcuna ulteriore interpretazione per capire che gli spostamenti da e per luoghi di villeggiatura durante i fine settimana non sono consentiti in quanto non strettamente legati ai motivi sopraccitati – si legge nel documento inviato ieri -. Per questo semplice motivo noi sindaci ci aspettiamo che nei prossimi giorni le forze dell’ordine vigilino per impedire che ciò accada. Anche per eventuali ricongiungimenti famigliari “divisi” opportunamente in due domicili, ci risulta essere un artificio per aggirare la normativa. Riteniamo che il ricongiungimento famigliare debba essere definitivo. Qualora, invece, venga data una interpretazione diversa, visti i numerosi arrivi di villeggianti dell’ultima ora a causa delle maggiori restrizioni, sarebbe opportuno fornire una spiegazione nel merito».

Un intervento, quello di Beria d’Argentina, reso necessario anche dall’esigenza di scongiurare sovraffollamenti tali da compromettere i “servizi di base richiesti in caso di emergenza” e da “aggravare la situazione sanitaria territoriale qualora con la diffusione del virus dovessero essere poste in essere misure di contenimento per una popolazione eccessiva rispetto a quella residente”, la cui età media risulta inoltre alta.

Un quadro complesso, a cui si aggiunge la preoccupazione dei sindaci per gli spostamenti quotidiani dei lavoratori transfrontalieri in arrivo dal Monginevro, dove si «registra una forte presenza turistica e non risulta attivo alcun servizio di controllo e di prevenzione».

Univoca, quindi, la richiesta di effettuare «alla frontiera, sin da subito, una verifica sistematica delle condizioni di salute di tali soggetti, in attesa che anche oltralpe vengano assunte misure adeguate al contenimento del virus».

EMERGENZE “NATURALI”, O CENT’ANNI DI CIGNI NERI?

https://fulviogrimaldi.blogspot.com/2020/03/emergenze-naturali-o-centanni-di-cigni.html

MONDOCANE

VENERDÌ 13 MARZO 2020

ITALIA ANNI VENTI, NAZIONE DISTRUTTA: MARCIA SU ROMA-DITTATURA; ITALIA 1969, FINE BOOM: PIAZZA FONTANA – LEGGE REALE; CILE 1973, GOVERNO SOCIALISTA: CARRI ARMATI-DITTATURA; ITALIA 2000 PESTE SUINA, AVIARIA, CRISI: FISCAL COMPACT- MONTI-AUSTERITY; UCRAINA 20011, ACCORDI CON LA RUSSIA: NAZISTI-COLPO DI STATO; SIRIA 2011, ASSE SIRIA-IRAQ-IRAN-LIBANO: AL QAIDA-GUERRA; GRECIA 2020, ANCORA IN VITA: INVASIONE DI “PROFUGHI” AL QAIDA-CAMPAGNA ANTI-GRECA; ITALIA 2020, ACCORDI CON VIA DELLA SETA: VIRUS, CARRI ARMATI E….

Big Pharma-OMS, storia di un matrimonio
Nuova immagine (11)

Nuova immagine (12)

Palermo due giorni fa; Cile 1973

Gendarmi di noi stessi? Costituzione sospesa? Disobbedienza civile in musica e poesia

https://www.youtube.com/watch?v=9M7iGtuJQL4

Non pianger più. Torna il diletto figlio
a la tua casa. È stanco di mentire.
Vieni; usciamo. Tempo è di rifiorire.
Troppo sei bianca: il volto è quasi un giglio.
Vieni; usciamo. Il giardino abbandonato
serba ancora per noi qualche sentiero.
Ti dirò come sia dolce il mistero
che vela certe cose del passato.
Ancóra qualche rosa è ne’ rosai,
10 ancóra qualche timida erba odora.
Ne l’abbandono il caro luogo ancóra
sorriderà, se tu sorriderai.
Ti dirò come sia dolce il sorriso
di certe cose che l’oblìo afflisse.
15 Che proveresti tu se ti fiorisse
la terra sotto i piedi, all’improvviso?
Tanto accadrà, ben che non sia d’aprile.
Usciamo. Non coprirti il capo….
.

Bisogna che tu prenda un po’ di sole,
un po’ di sole su quel viso bianco.
25 Bisogna che tu sia forte; bisogna
che tu non pensi a le cattive cose…
Se noi andiamo verso quelle rose,
io parlo piano, l’anima tua sogna.
Sogna, sogna, mia cara anima! Tutto
30 tutto sarà come al tempo lontano…

.
65 Tutto sarà come al tempo lontano.
L’anima sarà semplice com’era;
e a te verrà, quando vorrai, leggera
come vien l’acqua al cavo de la mano. 
(Gabriele D’Annunzio, “Consolazione”)

O, per chi preferisce, toni di una disobbedienza civile più radicale , ecco qua:

https://www.youtube.com/watch?v=wqVYp6lEEes

Il taglio della lingua, come nel Medioevo cristiano

Nuova immagine (13)

Anzittutto una notizia seria. Chelsea Manning, l’eroina alla base delle rivelazioni di Julian Assange e Wikileaks sui crimini Usa-Nato, ha tentato il suicidio dopo 9 anni in carcere (sette sotto Obama, due sotto Trump) per essersi rifiutata di testimoniare contro Assange davanti a un Gran Giurì segreto. E’ stata liberata, ma sempre sotto minaccia di nuovi arresti e con l’addebito di $256.000 da una pena finanziaria di $1000 per ogni giorno di quel rifiuto. Chelsea ha risposto “Piuttosto che testimoniare contro Julian, muoio”. E ha mantenuto la promessa. Ora ai suoi sostenitori, che dovrebbero essere 7,5 miliardi di umani, il pagamento di questa ghigliottina monetaria. Coronavirus; o USAvirus?

Questa notizia fa il paio, quanto alla natura dell’identità morale e psichica del regime Usa, con l’imposizione di sanzioni a chi osasse fornire all’Iran, terzo paese per numero di contagiati virus (e pour cause!), farmaci e dispositivi per combattere la diffusione del Coronavirus nel paese già massacrato dalle più feroci sanzioni in atto nel mondo.

Nuova immagine (14)

Colonna Nato a Pescara, ieri

Italia, laboratorio dell’evoluzione capitalista. Europa laboratorio della guerra alla Russia

Nuova immagine (15)

Militari Usa in navigazione e marcia per “Defender Europe 20”

Rinfrancatici con note e versi, ritorniamo nella zona buia di una democrazia sospesa, di un auto-arresto domiciliare imposto. Di una militarizzazione feroce del paese e del continente, con i carri armati nelle strade, di pessimo gusto nelle circostanze, 37mila tra militari Usa e Nato che si mescolano, alla faccia del virus, nella spensierata armata che, con la più grande esercitazione dal 1945, “Defender Europe 20”, va simulando ai confini orientali, non una “difesa”, ma un attacco alla Russia. E forse anche il controllo di un’Europa tutta che, di fronte all’ennesima mazzata sociale in preparazione, potrebbe indossare dei gilet gialli. Hanno chiuso tutto, anche i bar in un paese senza cessi pubblici, ma un concentrato di uomini e mezzi, in caserme, mense, strade, navi, aerei, come non s’era visto in 75 anni, quello no, quello non l’hanno chiuso.

Al momento in cui scrivo, con le truppe da tempo in movimento, un minimo di circospezione e il timore di un contraccolpo duro dell’opinione pubblica, ha indotto il Comando Usa a Stoccarda a “ridimensionare” l’esercitazione. Anzichè 37.000 militari e 20.000 mezzi, la metà? Assordante, a proposito, il silenzio di Greta e di tutti i suoi gretisti di rango e di complemento, neanche interessati alla notizia che le FFAA USA inquinano il mondo e cambiano il clima più di 140 paesi messi insieme.

Un Grande Uomo di Stato del colpo su colpo e i suoi corifei

Lo psico-untorame mediatico, capeggiato da un Mentana e da tutta La7 in perpetuo orgasmo catastrofista, sostiene un governo in cui il tizio (acutamente scelto da Di Maio – o Grillo? – a suo tempo!) si sente il “commander in chief”, ma non è altro che il solito “sciaboletta” agli ordini di pupari. L’adepto di Padre Pio (senza trascurare la stella polare Pio IX) si esibisce di sera in sera per ottemperare agli ordini del sempre più feroce stato d’assedio che gli impongono quelli che erano i “fascioleghisti” e sono diventati gli stregoni degli apprendisti di maggioranza. Un casino totale, rinnovantesi ogni 24 ore, con le immancabili anticipazioni dei confidenti di regime, finalizzate, per esempio a trasferire anche al Sud il virusaccio, grazie alla fuga dal Nord di decine di migliaia di preventivamente informati del coprifuoco.  Così ci dobbiamo far crescere i capelli, ma possiamo comprarci un profumo.

Casino che nemmeno il delirio pro-Conte di uno dei giornali più rozzamente atlantisti, il FQ di Travaglio, riesce a trasformare in qualcosa di sensato, come disporrebbe la fedeltà bilderberghiana del suo vice, Stefano Feltri. L’altra sera, da Bilderberg-Gruber, Travaglio, che sembra stare a Conte come Goebbels al Fuehrer, ha dato in escandescenze contro colui che pure è un moderatissimo pilastro dell’establishment, Paolo Mieli (vecchio compagno di Potere Operaio!), il quale si era permesso qualche riserva sulla metodologia del giustamente non eletto premier.

Ma l’OMS e la UE ci ammirano e preparano la garrota

Nuova immagine (17)

 Lagarde, Von der Leyen., inquisite per scandali finanziari

E l’OMS ci dice “bravi” e, dal suo punto di vista, che è quello di Big Pharma, dice bene, e dice bene anche, inquisita per scandali da ministra della Difesa, Ursula von der Leyen,  “siamo tutti italiani”, velo di zucchero sulla mannaia della collega alla testa della BCE, pregiudicata per scandali finanziari, Lagarde, per la quale gli italiani possono anche andare a farsi fottere. Il che implica la rivelazione di una delle direttrici dell’operazione Covid-19: l’annientamento di tutti i “piccoli”, lavoratori, impiegati, precari, commercianti, artigiani, imprenditorietti, che dalle vacche secche, che seguiranno necessariamente per porre rimedio ai tonfi Coronavirus, verranno spazzati via a vantaggio di chi ha le piattafome, l’e-commerce. la gig-economy, insomma Google e Amazon. E l’assetto programmato dalla globalizzazione capitalista finanz-criminale, famelica di monopolio economico e di subordinazione del monopolio politico (sempre mascherato da bipolare). Sarà quello definitivo. Le risorse di costoro stanno alle nostre come Golia con la fionda a Davide senza.

Complottisti sì, ma con judicio

Nuova immagine (18)

Bene, evitiamo di scatenare le accuse di complottismo dei gatekeeper e lavapiatti del sistema e sorvoliamo sulle voci dei famigerati “terrapiattisti” e striscechimichisti secondo cui il virus, una delle armi biologiche di cui del resto è accertata la ricerca e lo sviluppo in

vari laboratori, a partire da quello di Fort Detrick nel Mariland, sia stata utilizzata a scopi politico-economici. E che poi, magari, sarebbe sfuggita di mano, come all’apprendista stregone. Ciò su cui siamo però ben equipaggiati nei confronti di chi dà del terrapiattista a chiunque sollevi il velo su qualche sporco dogma padronale, è l’analisi dei complotti dell’élite nell’uso che questa fa del Covid-19. Ma noi, contro la cavalleria dei suoi Burioni, paraburioni, criptoburioni, pseudoburioni, burioniultrà, abbiamo un gran bell’antidoto.

Voci per non farsi fregare

Nuova immagine (19)

Non solo la nostra eccellente, da Burioni perciò spernacchiata, Maria Rita Gismondo, direttrice di microbiologia e virologia del “Sacco” di Milano, che si affanna a smascherare il vergognoso trucco dell’attribuzione al Coronavirus di tutti i malati e morti di altro, con o senza quel virus, ma addirittura una delle massime autorità europee, Wolfgang Wodarg, internista e specialista delle patologie polmonari, responsabile parlamentare di Salute Pubblica, Medicina igienica, sociale e ambientale, professore alla John Hopkins University di Baltimora, fondatore della Commissione d’Inchiesta su “Etica e diritto della Medicina Moderna”, presidente, nel Consiglio d’Europa, del Comitato Salute, fondatore del Comitato d’inchiesta a Strasburgo sul ruolo svolto dall’OMS in merito alle Peste Suina del 2009, con conseguente discredito per l’organizzazione mondiale. E non avrei finito. Ma ce lo teniamo per dopo, come dessert, o meglio, digestivo, perché da digerire ce n’è.

Alla caccia del vaccino. Le montature precedenti

A partire da qualcosa che inviterebbe anche i più lealisti del Potere ad albergare qualche dubbio sulle origini del virus, ci sono i grandi centri di ricerca sui vaccini, ora tutti, come cavalli ad Ascot, in corsa frenetica per chi arriva primo. Da Israele ci arriva la notizia che un vaccino sarebbe pronto fra 90 giorni. Tenuto conto che per i vaccini contro virus nuovi ci vogliono anni di studio e test, su animali (ahiloro) e umani, gli andreottiani potrebbero pensare che qualcuno laggiù sapeva già tutto. Ma il caso più eloquente su ciò che muove e si muove attorno alle epi-e pandemie è quello del Dottor Albert Osterhaus, eminente ricercatore del virus H1N1, la peste suina, all’Università. Erasmus di Rotterdam. Indagato per conflitti d’interesse e reati finanziari, avendo pompato oltre ogni decenza la mortalità di quel virus, poi spentosi rapidamente con lo spreco di miliardi di dollari guadagnati dai farmaceutici per milioni di vaccini buttati (anche da noi). Il furbastro della speculazione sulla paura fu accusato di essere il perno di una Pharma-mafia che, da consigliere massimo dell’OMS, permise a lui e ai suoi soci di arricchirsi in misura paperonesca.

Volpi e polli del virus

Nuova immagine (1)

A dispetto di tutto ciò e anche di un suo precedente ruolo analogo in tutte le manifestazioni virali degli ultimi decenni, compreso quello Sars di Hong Kong e poi quello della fantasmatica Aviaria, quando, da consulente della Commissione Europea, ne esagerò una presunta portata micidiale mondiale, sempre a favore della ricerca di vaccini, inventandosi anche la fola che il 30% degli uccelli europei sarebbero portatori di quel virus. I suoi sforzi fecero emergere l’allora presidente OMS, Margaret Chan, resasi poi amatissima dai farmaceutici per aver commissionato miliardi di inutili vaccini antivirali, in particolare i costosissimi Tamiflu di Roche e Relenza di GlaxoSmithKline, provate poi del tutto inefficaci. Intanto, però, nel 2009, dalla minaccia di Osterhaus, consulente del governo olandese, che la peste suina sarebbe stata peggio della Spagnola, la ditta farmaceutica ViroClinics ricavò la commissione statale di 34 milioni di vaccini. Di quella società Osterhaus possedeva il 10%.

Ebbene ci credereste che un soggetto del genere possa essere in campo come autorevole ricercatore, esperto, consigliere di grandi istituti e, soprattutto, del “Gruppo Scientifico di Lavoro sull’Influenza dell’UE”? Che, del resto, è fondato e finanziato dagli stessi farmaceutici che ad esso, come all’OMS, affidano le loro fortune da pandemia? E che possa essere di nuovo nelle grazie dell’OMS, oggi diretto dall’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus? Adesso Osterhaus è in Germania, allontanato dall’Olanda per i traffici virali, lo hanno fatto nientemeno che direttore al “Centro di Ricerca su Infezioni Emergenti e Zoonosi”, all’Università di Medicina Veterinaria di Hannover e, pure, direttore della “Rete Globale Virus della Fondazione Salute Artemis One”. E cosa annuncia anche stavolta l’illustre professore? “Con le nostre esperienze e i nostri contributi in occasione delle epidemie MERS e SARS, come anche dei mortali virus H7N7 e H5N1, stiamo lavorando a un vaccino per questo nuovo coronavirus”. In corsa anche lui, di nuovo. Ci sono tutte le ragioni per fidarsi. Come dei 12 vaccini obbligatori. Come del “tutti in casa, zitti e mosca”.

Razionalità onesta e dunque dissidente. A rischio.

Chiudo, ma solo per oggi, con un bagno di razionalità, competenza, correttezza, salute morale. Alcuni estratti da un documento diffuso ieri dal Professor Wolfgang Wodarg, di cui sopra vi ho elencato i titoli. Vediamo cosa faranno al Prof. Wodsarg e a quella mezza dozzina di italiani che gli danno retta. Già solo se porto il bassotto Ernesto a più di 10 metri da casa, rischio tre mesi.

Nuova immagine (2)

“La campagna propagandistica Coronavirus non è fondata su un rischio sanitario straordinario. Però infligge un danno rilevante ai nostri diritti personali e di libertà mediante ingiustificate misure proibitive e di quarantena. Sono scenari dell’orrore che vanno ripetendosi da due decenni. Ma la pandemia di Peste Suina era in effetti una delle più lievi ondate di influenza della Storia, mentre ancora oggi gli uccelli migratori restano in attesa della famigerata peste aviaria.

Non stiamo misurando l’incidenza delle patologie da virus, bensì l’attività degli specialisti che le cercano. Tutte le istituzioni che oggi ci allarmano hanno ripetutamente fallito e ci hanno lasciato inermi (occhio al mio prossimo post), troppo spesso perché corrotte da interessi economici e politici.

Sistematicamente vengono messi sul conto di ogni ondata di influenza circa il 15% di malattie polmonari, per cui anche oggi, quanto a numero di casi, siamo in piena norma. Norma che prevede un deceduto su mille malati, ma che viene alterata verso l’alto attraverso l’impiego selettivo di documentazioni limitate alle cliniche, dato che quei ricoverati di solito stanno molto peggio di coloro che si curano in casa. Ovviamente, quando si ricerca il virus con particolare accanimento, è facile spiegarne l’accumulo regionale.

I servizi horror dei media occidentali da Wuhan erano il bonus di cui i virologi di tutto il mondo erano in attesa. Subito si sono precipitati a scannerizzare i ceppi virali nei loro frigo per confrontarli con il novellino di Wuhan e tirarne fuori esiti redditizi. Ha vinto la gara un laboratorio della Charité di Parigi e ottenne dalla solita OMS di commercializzare i suoi test in tutto il mondo a prezzi moltiplicati. E’ in atto la corsa miliardaria al vaccino.

Infine, se ora in Cina le cose risultano sotto controllo e in Italia i casi aumentano, c’è chi possa dire se indagini e esami analoghi sono state compiuti negli inverni passati, dove, perché e con quali risultati? Se si afferma che c’è qualcosa di più, ci si dovrebbe riferire a qualcosa che c’è stato (in Italia 5000 decessi da influenza, più o meno nel periodo degli attuali 1000).

Su Diego Fusaro, filosofo e politologo, si formulano pensieri e si provano sentimenti vari. Resta il fatto che, al di là di certi connubi che non condivido, è uno dei pochi che canta fuori dal coro, che respinge pensieri unici e che coltiva la sana scienza, come dice, del “dubbio socratico”.

https://www.youtube.com/watch?v=b7C-3eQYirg Diego Fusaro, carri armati.

Pubblicato da Fulvio Grimaldi alle ore 19:31

LA GERMANIA SI CONSENTE TUTTO CIò CHE LA UE VIETA

https://www.maurizioblondet.it/la-germania-si-consente-tutto-cio-che-la-ue-vieta/?utm_medium=push&utm_source=onesignal

La Germania ci fa passare di meraviglia in meraviglia.

Di colpo, stanzia  550 miliardi di euro (MILIARDI)  per il sostegno della sua economia.

Lo fa attraverso la banca pubblica KfW   – Kreditanstalt für Wiederaufbau:     ossia con “aiuti di Stato”, demonizzati se anche solo li prospettiamo noi, e puniti con multe se  proviamo a realizzarli.

Lo fa con estrema rapidità, senza passare per le lungaggini i dubbi e le regole che a noi impone la UE. “Stiamo mettendo tutte le nostre armi sul tavolo in una volta”,   ha dichiarato il ministro delle finanze Olaf Scholz.

Aggiungendo chiaramente che, se occorre,  saranno anche pi dei 550 MILIARDI. Non esiste un limite massimo alla quantità di credito KfW può garantire ”.

Ma come! Da dove prende i soldi la KfW?  Pensa che essi vengano creati dal nulla?  E le coperture?  E la  ferrea volontà  di giungere allo Zero Null, ossia bilancio in pareggio senza nemmeno un euro di emissione di debito? Soprattutto:  e dove  va  a finire  il sacro “freno all’indebitamento”   per cui il governo germanico non può contrarre nuovi debiti se non entro il limite dello 0,35% della crescita economica,    che  il paese intero ha voluto scolpire nel marmo della Costituzione, per renderlo stabile  e inamovibile ed etertno come le Piramidi?

Scholz,  facendo spallucce: “Non si deve puntare a risparmiare,  in una crisi”. Peter Altmaier, ministro dell’economia: “Abbiamo promesso che questo (piano) non fallirà per  mancanza di denaro o della mancanza di volontà politica: Non esiste un limite massimo alla quantità di credito KfW può garantire ”.

Trasecoliamo. Tutte le  misure   che sono malviste, ostacolate, ritenute  sospette  a Bruxelles e alla BCE,  come sintomi di maleodorante ed eversivo sovranismo, quando non della volontà di”vivere sopra i propri mezzi” dei meridios,  di  colpo  vengono adottate da Berlino – in blocco e  senza consultare i membri della zona monetaria – e sono linde, belle, utili e profumate di bucato.

Nazionalizzare si può!?

E le sorprese sono  forse finite qui?  Trasecolate:

Altmaier dice allo Spiegel che le  aziende  d’importanza strategica andrebbero nazionalizzate – e rilocalizzate in patria: la crisi del coronavirus  ci ha insegnato che le nostre farmaceutiche dipendono troppo dalle importazioni dall’Asia  dei componenti principali; bisogna riportare i loro  siti di produzione in Europa: “L’idea giusta è ridurre al minimo le dipendenze unilaterali, per riconquistare la sovranità nazionale nelle aree sensibili”.

Ha detto proprio “riconquistare la sovranità!”. Ha usato la parola sporca, condannata  da El  Papa Bergoglio! Da Repubblica! Da Mattarella e Cirinnà!   E adesso, anche la meravigliosa de-localizzazione, il prestigioso out-surcing nei paesi dove le paghe sono basse,  non sembra più indiscutibile. Scandalo!  Protezionista! Sospetto di fascismo.

Cosa dirà la UE di questo progetto protezionista, nazionalizzazioni e ri-localizzazioni in patria , un insulto alla libertà mondiale dei mercati?  Cosa diranno Ursula Van Der Leyen?  Tuonerà Gentiloni,  farà pesare  il suo biasimo David Sassoli? Non risulta che sino stati consultati.  L’elenco delle industrie “strategiche” e quindi nazionalizzabili non sarà lasciato a Bruxelles.  Lo decide Berlino per sé.

Bruno Le Maire, il ministro francese dell’economia, ha una lista: bisogna riconsiderare tutte le  catene del valore strategiche –   nell’aeronautica, nello spaziale, nell’auto, nella  farmaceutica e vedere a qual livello dipendiamo dall’approvvigionamento estero”; ha detto. “Se  scopriamo che per certe filiere dipendiamo per il 70-80 per cento dall’estero, bisogna rimpatriarne un certo numero  o crearne queste attività sul nostro territorio”. Dice  che vuole diminuire la dipendenza della Francia dalla Cina…

E no, e qui noi sbalorditi  troviamo il coraggio di reagire:  ben istruiti, sappiamo che la ri-localizzazione  della farmaceutica di base dalle Cina sarebbe anti-economica, avremmo prodotti che costerebbero di più; sarebbe uno spreco di  capitale e di   denaro pubblico. No,  ministro Le Maire,  noi  sappiamo che  è il capitale alla ricerca del profitto che meglio alloca le risorse, e sfrutta i vantaggi  competitivi.  Ce lo hanno spiegato per decenni  tutti i columnist liberisti dei grandi giornali,  della tv e della radio, d abbiamo ben appreso la lezione.

Ché poi non crediate, voi sovranisti e populisti italiani dal cattivo odore, che le regole nuove   che si sono dati i berlinesi –  a cominciare dalla banca di stato che apre un credito illimitato alle  imprese a scopo di protezionismo  –  valgano adesso per gli altri europei. Valgono solo per chi ha   poco debito pubblico e grandi avanzi, come la Germania.

Loro possono permettersi  statalismo, protezionismo, nazionalismo economico. Noi no. Lo ha detto chiaro Dombrovskis: “Non stiamo sospendendo il Patto di stabilità e di crescita, semplicemente  usiamo tutta la flessibilità che prevede”.

Il Patto orwellianamente chiamato di Stabilità e Crescita, impedisce di fare ad uno stato indebitato  tutto ciò che sta facendo adesso la Germania: iniezione di liquidità al sistema economico per mezzo di una banca di Stato,  e in misura illimitata.   Ci lasciano solo spendacchiare 24miliardi, soldi nostri, promettendo dii non calcolare le spese per l’emergenza virus ai fini del saldo strutturale di bilancio: questa è la “flessibilità” che ci cosnentono. Con cui dobbiamo affrontare un crollo del Pil dell’ordine del -10  o -15% e più.   . Perché noi siamo europeisti e anti-sovranisti, quindi obbediamo a Dombrovskis .

Noi crediamo che i confini ormai non abbiano più senso. Dalle ultime notizie, la Danimarca ha chiuso i suoi confini “agli stranieri”. In ciò,  anticipata dalla Polonia e dalla Cechia e dalla Slovenia. E dall’Austria che chiude in confini agli italiani.  Gli italiani incastrati all’estero non riescono a tornare, perché mancano i voli diretti e i treni si fermano prima delle frontiere.

Una bella notizia.  La nostra polizia, insieme a quella polacca, sta ai confini della Grecia a contrastare l’ondata dei falsi profughi falsi-siriani.  Ossia  la nostra polizia fà in Grecia ciò che le è vietato fare in Italia:

BasedPoland@BasedPoland
 

I’m filled with pride when I see the Polish border guards (the cars with the Green color) in move toward the Greek-Turkish borders.

The blue car belongs to the Italian police.

Come on Europe! Join us to protect the border of our 3000- years-old European civilization!

Video incorporato

E’ già stato fatto anche da Fusaro, ma è  bello vedere cosa   ci ha  insegnato il coronavirus:

gli investimenti pubblici servono e si possono fare.

Il deficit del3% si  supera senza che salga lo spread.

E’ la BCE, non i mercati, che pilota lo spread.

I mercati non sono razionali.

Le frontiere servono

Avere la propria moneta è fondamentale”

(Fabio Baioni)

Lo capissero  anche i nostri Quisling…

Giorgia Meloni chiede le dimissioni di Christine Lagarde: «Atto cinico e ignobile»

https://www.diariodelweb.it/politica/articolo/?nid=20200313-546120&utm_source=onesignal&utm_medium=push&utm_campaign=friends

Il Presidente di FdI: «Non ci faremo anche mettere il cappio al collo da chi ieri ha dato fuoco a casa nostra». Bagnai: «Lagarde irresponsabile come Ponzio Pilato»

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia CLAUDIO PERI ANSA

ROMA – «L’Italia deve difendersi: lunedì c’è l’Eurogruppo il governo italiano dimostri che non piega la testa, deve chiedere la rimozione della Lagarde e un piano straordinario di investimenti per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e dire no al Mes perchè non ci faremo anche mettere il cappio al collo da chi ieri ha dato fuoco a casa nostra». Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in un video su Facebook. A proposito della posizione assunta dalla Bce ieri Meloni ha aggiunto: «Esporre l’Italia alla speculazione finanziaria mentre da sola cerca di combattere l’emergenza è un atto cinico e ignobile ma purtroppo la Bce a guida Lagarde altro non è che l’immagine di una Ue ad asse franco-tedesco. Vari osservatori temono la possibilità che Francia e Germania usino l’eurozona per mettere in ginocchio l’Italia e poi saccheggiarla come ha fatto con la Grecia»

Bagnai: «Lagarde irresponsabile come Ponzio Pilato»

«Il drammatico ampliamento dello spread cui si è assistito oggi è il frutto dell’evidente inadeguatezza della nuova Presidente della BCE, Christine Lagarde». È quanto dichiara il presidente della commissione Finanze del Senato, il leghista Alberto Bagnai, commentando le ondate di vendite che hanno colpito i Btp italiani, il cui spread nei confronti dei Bund tedeschi ha raggiunto i livelli massimi da giugno 2019.

«In presenza di uno shock economico che sta assumendo proporzioni globali – prosegue – dichiarare che non è compito della Bce ridurre lo spread è da irresponsabili. Questo atteggiamento da Ponzio Pilato non è stato apprezzato dai mercati. Quella della Lagarde è probabilmente la frase più infelice mai pronunciata da un banchiere centrale. I cittadini europei – conclude il senatore della Lega – sono stanchi di istituzioni che li vessano nei periodi normali e li danneggiano in periodi di crisi. L’Unione Europea ha perso l’ennesima occasione per dimostrare la sua utilità».

Urso: «Da Lagarde nessuna gaffe, ma linea politica»

«Conosco Christine Lagarde molto bene, abbiano lavorato insieme come ministri del Commercio Estero nel Consiglio Europeo. Non è affatto una sprovveduta ma una convinta assertrice degli interessi francesi. La domanda era concordata e la sua risposta ponderata. Benissimo ha fatto il presidente Mattarella a reagire subito con grande autorevolezza. Se qualcuno gioca contro l’Italia, la nostra risposta deve essere corale, forte e netta. Uniti più che mai». È quanto ha scritto su Facebook Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia, il quale ha aggiunto: «Non credo affatto che si sia trattato di una ‘gaffe’ ma della malaccorta espressione di una chiara linea politica, molto diversa da quella realizzata da Mario Draghi nel suo esercizio di Governatore della BCE e da quella che tanto più ora necessita alla luce della emergenza coronavirus».

«Proprio per questo, occorre non solo denunciare ma imporre alle istituzioni europee una corale reazione sin dalla riunione di oggi con la sospensione del Patto di stabilità e l’adozione di un piano straordinario di investimenti e sostegno a imprese e famiglie anche con misure non convenzionali», conclude il senatore di FdI.

UE: no al virus, si alla guerra

http://www.altrenotizie.org/rubriche/analisi/8821-ue-no-al-virus-si-alla-guerra.html?fbclid=IwAR3qBmkUuA1GnAUIABOhQtGy5PF536RlJG_LRxlmWzqUoo0IZVEKNJpq0v8

I ministri della Difesa dei 27 paesi della Ue, 22 dei quali membri della Nato, si sono incontrati il 4-5 marzo a Zagabria in Croazia. Tema centrale della riunione (cui ha partecipato per l’Italia il ministro Guerini del Pd) non è stato come affrontare la crisi da Coronavirus che blocca la mobilità civile, ma come incrementare la «mobilità militare». Test decisivo è l’esercitazione Defender Europe 20 (Difensore dell’Europa 2020), in aprile e maggio.

Il segretario generale della Nato Stoltenberg, che ha partecipato alla riunione Ue, la definisce «il più grande spiegamento di forze Usa in Europa dalla fine della Guerra Fredda». Stanno arrivando dagli Usa in Europa – comunica lo Us Army Europe (Esercito Usa in Europa) – i 20.000 soldati che. insieme ad altri 10.000 già presenti e a 7.000 di alleati Nato, «si spargeranno attraverso la regione europea». Le forze Usa portano con sé 33.000 pezzi di equipaggiamento militare, dagli armamenti personali ai carrarmati Abrams.

Occorrono quindi adeguate infrastrutture per il loro trasporto. C’è però un problema, evidenziato in un rapporto del Parlamento Europeo (febbraio 2020): «Dagli anni Novanta le infrastrutture europee sono state sviluppate puramente a scopi civili. La mobilità militare è però ritornata ad essere una questione chiave per la Nato. Poiché la Nato manca degli strumenti per migliorare la mobilità militare in Europa, l’Unione europea, che ha gli strumenti legislativi e finanziari per farlo, svolge un ruolo indispensabile». Il Piano d’azione sulla mobilità militare, presentato dalla Commissione europea nel 2018, prevede di modificare «le infrastrutture non adatte al peso o alle dimensioni dei mezzi militari».

Ad esempio, se un ponte non può reggere il peso di una colonna di carrarmati, deve essere rafforzato o ricostruito. In base a tale criterio, la prova di carico del nuovo ponte, che a Genova sostituirà il ponte Morandi crollato, dovrebbe essere fatta con carrarmati Abrams da 70 tonnellate. Tali modifiche, inutili per usi civili, comportano forti spese a carico dei paesi membri, con un «possibile contributo finanziario Ue». La Commissione europea ha destinato a tale scopo un primo stanziamento di 30 miliardi di euro, denaro pubblico proveniente dalle nostre tasche.

Il Piano prevede inoltre di «semplificare le formalità doganali per le operazioni militari e il trasporto di merci pericolose di tipo militare». Lo Us Army Europe ha richiesto l’istituzione di «un’Area Schengen militare», con la differenza che a circolare liberamente non sono persone ma carrarmati. L’esercitazione Defender Europe 20 – è stato detto all’incontro di Zagabria – permetterà di «individuare nella mobilità militare qualsiasi strozzatura, che la Ue dovrà rimuovere». La rete dei trasporti Ue sarà quindi testata da 30.000 soldati Usa, che «si spargeranno attraverso la regione europea», esentati dalle norme sul Coronavirus.

Lo conferma il video dello Us Army Europe sull’arrivo in Baviera, il 6 marzo, dei primi 200 soldati Usa: mentre in Lombardia, a poche centinaia di km di distanza, vigono le norme più severe, in Baviera – dove si è verificato il primo contagio europeo di Coronavirus – i soldati Usa, scesi dall’aereo, stringono le mani delle autorità tedesche e abbracciano i commilitoni senza alcuna mascherina.

Sorge spontanea la domanda: forse sono già vaccinati contro il Coronavirus? Ci si domanda inoltre che scopo abbia «il più grande spiegamento di forze Usa in Europa dalla fine della Guerra Fredda», ufficialmente per «proteggere l’Europa da qualsiasi potenziale minaccia» (con chiaro riferimento alla «minaccia russa»), nel momento in cui l’Europa è in crisi per la minaccia del Coronavirus (c’è un caso perfino nel Quartier generale Nato a Bruxelles). E poiché lo Us Army Europe comunica che «movimenti di truppe ed equipaggiamenti in Europa dureranno fino a luglio», ci si domanda se tutti i 20.000 soldati Usa ritorneranno in patria o se una parte resterà invece qui con i suoi armamenti. Il Difensore non sarà mica l’Invasore dell’Europa?

fonte: www.voltairenet.org

L’Italia firmerà il MES, nonostante tutto. Un governo di avventuristi

https://contropiano.org/news/news-economia/2020/03/08/litalia-firmera-il-mes-nonostante-tutto-un-governo-di-avventuristi-0124921?fbclid=IwAR1qV8eWXKA-zOqwnsJfe7KSC63Fp-z-I_2QWGB3fqiwcarjItEUL6ee1as

Apprendiamo da indiscrezioni stampa che il 16 marzo il MES, asceso agli onori della cronaca qualche mese fa e troppo presto consegnato all’oblio, tornerà sul tavolo dei Ministri dell’Economia e delle Finanze della zona euro e se i Ministri daranno l’ok (all’unanimità) potrà partire il processo di ratifica dei parlamenti nazionali

Una classe politica che abbia minimamente a cuore l’interesse generale dovrebbe fermarsi a riflettere sugli effetti devastanti che politiche europee tutte orientate al taglio della spesa sociale e in primis di quella sanitaria, hanno prodotto e che ora emergono in tutta la loro drammaticità a seguito della diffusione del Coronavirus.

Ed invece niente, come nulla fosse l’UE  procede come un rullo compressore nel perseguimento dei suoi obbiettivi, senza farsi minimamente scalfire dagli effetti dirompenti che la pandemia sta producendo a livello sociale, sanitario ed economico approfondendo una crisi che, è bene ricordarlo, tornava a bussare alle porte già prima dell’avvento del Covid 19.

Dalle pagine di questo giornale le varie sfaccettature della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (MES) e le sue devastanti implicazioni sociali sono state ben analizzate nei mesi precedenti

Giusto per rinfrescare la memoria e in estrema sintesi: si tratta di un dispositivo che prevede due linee di credito, quella precauzionale e quella rafforzata.

Per accedere alla prima linea di credito occorre essere in regola con una serie di requisiti rigorosamente fissati da paletti che di fatto coincidono con i parametri stabiliti dal Fiscal compact (rapporto deficit/Pil del 3%; debito pubblico inferiore al 60% del Pil o riduzione dello stesso nei due anni a una media di 1/20 l’anno, ecc): insomma si tratterebbe di un caso di salvataggio ordinario rivolto a Stati già con i fondamentali a posto. Una vera e propria manna dal cielo per le banche tedesche che in tal modo potrebbero ricorrervi per fronteggiare e risolvere le pesanti criticità dei loro istituti bancari che detengono in pancia titoli illiquidi, ovvero prodotti finanziari derivati.

Per i paesi non in regola con i parametri economici (per esempio l’Italia) sono invece previste le linee di credito rafforzate che spalancherebbero le porte alla ristrutturazione del debito.

Tali paesi, infatti, potrebbero subire una valutazione di non sostenibilità del debito pubblico con obbligo di ristrutturazione ben prima di ottenere il finanziamento. Solo dopo tale ristrutturazione scatterebbe il prestito subordinato a un piano di aggiustamento macroeconomico sotto stretta osservanza delle istituzioni europee. E la sanità pubblica e i suoi “angeli” oggi tanto osannati torneranno ad essere una voce di spesa non sostenibile.

Se qualcuno si è illuso che i 7,5 miliardi di deviazione dalla traiettoria dei conti pubblici accordati al nostro paese dalle istituzioni europee indicassero un cambio delle politiche ordoliberiste dovrà ricredersi per almeno due ragioni.

La prima riguarda la stesura stessa della clausola contenuta nel Trattato sulla stabilità.

La norma prevede infatti che gli Stati contraenti potranno temporaneamente deviare dall’obiettivo a medio termine o dal percorso di aggiustamento solo nel caso di circostanze eccezionali, ovvero eventi inusuali che sfuggono al controllo dello Stato interessato e che abbiano rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria della pubblica amministrazione, oppure in periodi di grave recessione, a patto che tale disavanzo non infici la sostenibilità di bilancio a medio termine.

Siamo in presenza di un classico caso in cui una parte della disposizione  smentisce o limita fortemente la prima. Se infatti è vero che la norma non  contiene limiti numerici allo sforamento del deficit, è altrettanto vero che la sostenibilità del bilancio resta il punto di riferimento. E questo spiega almeno in parte l’irrisorietà degli stanziamenti contenuti nel decreto governativo a fronte di una crisi economica galoppante e dagli sviluppi imprevedibili.

La seconda riguarda proprio la procedura per la riforma del MES: l’UE guarda al bersaglio grosso e punta a strangolare definitivamente la nostra economia e più in generale quella dei paesi con un debito pubblico alto.

Quando l’emergenza Coronavirus terminerà e il nostro debito sarà finito definitivamente sotto il tiro degli speculatori, gli stessi “benefattori” che oggi gentilmente concedono spesa in deficit hanno apparecchiato la tavola per far pagare un conto salatissimo affinché tutto ricominci come e peggio di prima..

Visto che per l’approvazione occorrerà l’unanimità la domanda è d’obbligo: il Ministro Gualtieri firmerà la riforma del MES magari approfittando dell’opinione pubblica concentrata sul Coronavirus e della “benevolenza” momentaneamente accordata dall’UE?  Temiamo di conoscere in anticipo la risposta.

C’è un virus pericoloso come e forse più del Covid 19: si chiama Unione europea. Specula sulle disgrazie e le utilizza come ulteriore forma di disciplinamento sociale

*Piattaforma Eurostop

8 Marzo 2020 –

TAV – Le gallerie sono radioattive: c’é uranio ovunque!

https://zapping2017.myblog.it/2019/09/11/tav-le-gallerie-sono-radioattive/?fbclid=IwAR2VsomzhFyK5DaPTabmMtvAXtNbTiOx6PVrckV-s5Gtco_UpDQ8LkOkKcI

TAV

 

 

TAV – Le gallerie sono radioattive: c’é uranio ovunque!

Mentre continua la retorica del Palazzo aumentano le conferme di chi si oppone alla ex TAV  Val di Susa.

Rischio amianto e rischio radiazioni”. È scritto nero su bianco nella delibera del Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) che di fatto dà il via al progetto della Lione-Torino [nato come “alta velocità” per i passeggeri, trasformato in “alta capacità” per le merci, che non ci sono – n.d.r.]. Nelle carte allegate ai progetti della società Ltf. E in tanti studi universitari, come quelli del Politecnico di Torino.

Per affrontare tutti i nodi legati al Tav non bisogna guardare soltanto a valle, dove si consumano gli scontri, le polemiche. Bisogna alzare lo sguardo e guardare la roccia che domina la valle, quella pietra che le trivelle dovrebbero penetrare per 57 chilometri. È una terra fine, rossastra, perché contiene ferro. Ma non solo. La Val Susa è terra di amianto. E di uranio.

Se ne sono accorti gli ingegneri che, in vista delle Olimpiadi invernali del 2006, cominciarono a scavare per realizzare la pista di bob a Salice e dovettero fermarsi per colpa di quel maledetto minerale: l’amianto. Niente da fare. Stessa sorte quando si trattò di scavare una galleria per la circonvallazione di Claviere, al confine con la Francia: di nuovo amianto. Di nuovo uno stop per le ruspe. E anche la cava di pietra di Trana (vicino a Giaveno) fu bloccata quando ci si accorse che oltre alla pietra la montagna sputava fuori amianto.

“Un bel guaio, soprattutto, in una valle ventosa come la nostra dove le polveri rischiano di sollevarsi e arrivare lontano, di infilarsi nei polmoni della gente”, racconta il meteorologo Luca Mercalli, da sempre contrario al Tav. Un problema noto da decenni. Ma che gli stessi ingegneri impegnati negli studi del progetto hanno sollevato. Soprattutto quando hanno analizzato la zona dove sbucherebbe il tunnel, non lontana dagli abitati: “Gli studi precedenti hanno messo in evidenza come in alcuni campioni di roccia prelevati in superficie siano state riconosciute mineralizzazioni contenenti amianto con caratteristiche asbestiformi”. Si parla di una zona superficiale di ampia circa cinquecento metri.

Da anni in valle si sta cercando di monitorare i casi di mesotelioma, ma studi compiuti su solide basi scientifiche non ci sono. La delibera del Cipe contiene oltre 220 osservazioni che dovranno essere rispettati da chi realizzerà l’opera. Ben nove riguardano il “rischio amianto”. Si chiede un “efficace controllo sulla dispersione di fibre connessa all’attività” di cantiere. Un monitoraggio indipendente, chiede il Cipe, compiuto da un ente terzo. Se verranno superati i valori previsti, avverte senza mezzi termini il Cipe, “dovranno essere interrotte le attività lavorative”. Ancora: in presenza di amianto, vietato l’uso di esplosivi. Il progetto definitivo del tunnel dovrà adottare adeguate misure per proteggere i lavoratori e per lavorare il materiale.

Insomma, elementi di cautela per gli abitanti, ma anche per chi lavora nei cantieri. Ma non c’è soltanto l’amianto. Nella delibera del Cipe si parla anche di presenza di uranio. Non è una novità: nel 1977 l’Agip chiese l’autorizzazione per compiere sondaggi in nove comuni della valle convinta di poter estrarre il minerale: ecco Venaus, Chiomonte e altri comuni interessati dai lavori per la Lione-Torino. Amianto e uranio, ma il pericolo è stato adeguatamente affrontato? I tecnici di Ltf sono convinti di sì: “Con le più avanzate tecniche di scavo si possono lavorare sia l’amianto che l’uranio senza rischi per la popolazione. Mentre si scava si annaffia costantemente l’amianto in modo da rendere impossibile una sua dispersione nell’aria. Poi si utilizzano imballaggi stagni caricati su camion anch’essi annaffiati e lavati”. Ma dove sarebbero smaltiti i materiali pericolosi? “Noi li metteremo dove ci indicheranno, garantendo la massima sicurezza, nell’interesse anche dei nostri lavoratori”.

Ecco l’altra preoccupazione dei No Tav: “Le zone di smaltimento non sono ancora state individuate. Non è un dettaglio. E poi servono zone sicure al cento per cento, al riparo anche dai rischi idrogeologici”.

Fuga dall’epidemia da coronavirus, boom di spostamenti in montagna: «Qui si sentono al sicuro»

https://www.open.online/2020/03/07/coronavirus-fuga-dallepidemia-boom-di-spostamenti-in-montagna-qui-si-sentono-al-sicuro/?fbclid=IwAR08uLOH_8B7L6w6AkoxNVVnYZGt7hUjcxtbEg_EH8g1Kxtayr97IEGmfLo

7 MARZO 2020 – 07:53

La grande fuga, ci raccontano da Sestriere, è dovuta soprattutto a tutti quei genitori che si sono rifiutati di tenere i figli in città, a casa da scuola

Una transumanza umana, di quelle che bene si prestano a romanzi distopici o a film su cataclismi e sventure: si potrebbe definire così quello che sta avvenendo in molte località montane e sciistiche del nord Italia. E sembra non esista coronavirus che la montagna possa temere. Qui si stanno rifugiando molti italiani delle zone colpite dall’emergenza sanitaria perché, spiegano dai consorzi turistici, «psicologicamente i monti danno rassicurazione, assumono l’aspetto di luogo protetto, incontaminato, cosa fondamentale per alcuni».

Si parte dalla Via Lattea, l’area montana del Piemonte costituita dalle località di Sestriere, Claviere, Sauze d’Oulx, San Sicario, Cesana e Pragelato. Qui, da più di una settimana, è un andirivieni senza sosta di gente che, dalle città vicine, ma anche dalla Lombardia e dalla Liguria cerca un posto per sottrarsi agli stop e alle limitazioni previste da ordinanze e decreti ministeriali.

I consorzi turistici dicono di aver visto un’impennata, soprattutto a Sestriere e Sauze d’Oulx, non tanto di turisti, «ma di coloro che hanno la seconda casa di proprietà qua su». Si stimano circa 25mila posti letto nelle case private. Si rifugiano sui monti per cercare via di scampo da una situazione di disagio vissuta a valle. «Impianti sciistici saturi, maestri di sci in affanno per la troppa domanda, sci club pieni». Si lavora, senza sosta.

Il picco si avverte nel weekend: venerdì, sabato e domenica sono giorni cruciali anche per le strutture alberghiere, che nel frattempo registrano un calo sensibile di prenotazioni da parte dei turisti stranieri (costretti altrimenti a sorbirsi la quarantena di 15 giorni al loro rientro), ma che guadagnano in richieste di camere da italiani, fosse anche per un paio di giorni. «Abbiamo messo in conto che perderemo circa il 60% delle settimane bianche in programma già prenotate: olandesi, danesi, svedesi si sono tirati indietro. Un buco di prenotazioni sarà formato anche da tutti gli istituti scolastici che hanno declinato il viaggio d’istruzione in montagna. Certo non andremo a pari, però qualcosa recupereremo grazie a questa insolita migrazione».

Fonte: Ufficio stampa consorzio turistico | Sestriere

La grande fuga, ci raccontano da Sestriere, è dovuta soprattutto a tutti quei genitori che si sono rifiutati di tenere i figli in città, a casa da scuola. «Anziché una vita cittadina costretta tra quattro mura e poco altro, preferiscono portare i ragazzi a fare lezione di sci o nei cinema di montagna, o nei pub. Qui tutto è aperto e funzionante». Certo, perché per ora le aree montane non hanno subìto né variazioni, né costrizioni: le misure messe in atto dal Governo non sfiorano neanche di striscio le attività commerciali ad alta quota.

Opportunità succulenta per le tasche: «Un pensiero cinico, in effetti non si era mai vista una situazione così fortunata. Nel weekend non abbiamo perso entrate. Abbiamo perso il 10% la scorsa settimana; la cosa è peggiorata questa settimana, siamo scesi del 30% e contiamo di arrivare a -50% la prossima. Facendo un rapido calcolo, però, guadagneremo il 15% a settimana. Siamo fortunati».

Spostandosi a est, la stessa cosa avviene a Cortina d’Ampezzo, luogo simbolo del turismo montano di lusso, quadro perfetto per un film invernale dei fratelli Vanzina. Anche tra queste montagne, le guide alpine hanno il loro bel da fare: gli operatori turistici sono inondati di telefonate, ristoranti e bar quasi sempre al completo. «Stiamo addirittura lavorando a pacchetti vacanze e agevolazioni per chi arriverà, ci siamo accorti che nelle ultime settimane la situazione è anomala anche per noi, cosa che abbiamo osservato sia per chi possiede una casa di proprietà ma anche gli alberghi stanno lavorando più del previsto. Non si vedono tutti i giorni fiumane del genere che chiedono ski pass o un posto letto. Quindi sì, stiamo studiando un piano organizzativo sul lungo termine per rendere più accessibile il soggiorno a chiunque. Da noi sono tutti benvenuti e capiamo la necessità di volersi spostare».

Fonte: Dolomiti.org | Cortina

Link utili

Il parere degli esperti

Leggi anche: