TUTTI CONTRO IL “GOVERNO PIÙ A DESTRA DELLA REPUBBLICA” – MA CHE BELLA COMPAGNIA ! – – SARÀ MICA PERCHÉ , CON QUESTI CHIARI DI LUNA, PARREBBE IL MENO DI DESTRA DAL ’48?

http://fulviogrimaldi.blogspot.com/2018/06/tutti-contro-il-governo-piu-destra.html

MONDOCANE

GIOVEDÌ 7 GIUGNO 2018

Premessa fuori tema. La più bella partita da quando c’è il calcio? Quella non giocata tra Argentina e Israele a Gerusalemme, capitale della Palestina. Il rigore più decisivo? Quello mai tirato da Messi, ma che ha fatto il più bel gol della storia.

Ci sono degli analisti, osservatori, esperti, accademici, sapienti  talmente acuti  nel penetrare la realtà e tirarne fuori la verità nascosta che neanche un trapano, neanche un martello pneumatico riuscirebbero meglio a scovare che c’è davvero, contro le credenze e superstizioni del popolino, dietro la parete e sotto l’asfalto. Tutti Tiresia, tutte Cassandre i nostri profeti di sventure, pioggia di rane, scenari post-atomici. Da queste assonanze tra affini, sodali, compari, fratelli, soci azionisti del Quieto Esistente  all’ombra della Cupola che regge l’edificio mondo,  e che ora si teme messo a repentaglio, si ergono con cipiglio coloro che la sanno essere lunga e profonda come trapani n.5.

Sono le volpi che hanno capito come, dietro tutta la manfrina dei due mesi di helzapoppin al Quirinale, quello che ha mosso , scompigliato, ricomposto le figurine sul proscenio non era altro che Draghi. Però in seconda battuta. Perché in prima chi può essere il battitore se non un campione della patria del baseball? E fin qui c’eravamo arrivati anche noi: direi che si tratta quasi di un’ovvietà, un luogo comune. Solo che, dopo che il trapano era arrivato a Draghi e da lì ha puntato verso la Statua detta della Libertà, trovatici tutti d’accordo sugli attori in scena, invece sul loro copione e sul finale del dramma farsesco, o della tragicommedia, noi, umili e anche un po’ grezzi curiosoni della geopolitica, ci siamo trovati isolati.

Mentre i trapanisti, arrivati al nocciolo incandescente, si dicono certi che, tutta la manfrina sarebbe servita a mettere in campo un miliziano atlantista contro l’infida Germania, non si sa bene se per rovinare l’Europa, o sottrarla alle grinfie di un marco che se la fa da euro e minaccia di strappare agli Usa le briglia del ronzino europeo  per farne un destriero da combattimento alemanno. Magari facendoci fare un giro anche ai partner russi del Nord Stream,  jawohl !

Si adduce a sostegno (Giannuli) un episodio tratto dall’aneddotica che ha infiorato le giornate del Salvimaio no, Cottarelli sì e viceversa. Mario Draghi, forte più del suo retroterra Goldman Sachs e Rothschild che non dell’eurobanchetta che governa a Francoforte, avrebbe chiamato la testa pensante della Lega, Giorgetti, e gli avrebbe intimato di togliere subito dalla testa del capo l’idea di lasciar fare a Mattarella-Cottarella e andare così a elezioni, si teme disastrose per l’élite. Il matrimonio sui generis a tre (che fa impazzire gli appassionati del nomadismo dei generi), Di Maio, Salvini, Conte, s’aveva da fare. Detto da Don Rodrigo, non si discute: i Bravi stanno lì con ferro e schioppo. Tutto chiaro? Draghi, uomo degli Stati Uniti, anzi della Cupola, ha voluto il “regime populista” e l’ha voluto per avere in Europa un fido scudiero a tre teste, capace di tagliare le unghie alla, per gli Usa troppo invasiva, Germania. Il ragazzo di Pomigliano, il bulletto celtico e il professorino del Tavoliere che tagliano le unghie alla Merkel. Facile, no?

Figuriamoci se non sappiamo tutti che agli Usa interessa sia utilizzare la Germania, bastione anti-russo, sia indebolire lei, il suo euro, l’Europa. Ma non fino al punto da far crollare il sistema, la federazione, per cui Washington si adopera dal dopoguerra per togliersi dai piedi le nazioni sovrane e antifasciste. E dell’Italia, terra da 70 anni occupata dagli Usa, più che lo sgambetto alla Germania, interessa che faccia da fronte sud e fronte est e non alzi mai lo sguardo verso Mosca.

Mario Draghi, il bancario dei banchieri

Non scherziamo. Anzi, su Mario Draghi non si scherza. L’uomo dal ghigno di basilisco l’hanno messo lì a demolire le costituzioni nazionali e sovrane nel nome del soldo che, a parte qualche occasionale bomba, è l’arma di chi manovra il caterpillar che ci schiaccia tutti, a Sud s’intende, cingolando in direzione del regime globale. L’uomo dal ghigno obliquo viene da Goldman Sachs, come tutti coloro messi a capo di situazioni da sistemare, da J.P. Morgan, da Black Rock, da Lehman Brothers che è riuscita a mandare in bancarotta mezzo mondo. Lo strumento di questa conventicola, dei Rothschild, della famigliola Bilderberg, è lo Stato Profondo amerikano, fatto di intelligence, militare, fondi d’investimento. Non è certo Trump, lo chauvinista, il nazionalista, quello dei dazi. Quello è semmai uno che, azzannato 24 ore su 24 per avere preso un giorno il tè con qualche russo e avendo poi detto che anche costui era umano, a Salvini ha mandato Steve Bannon, l’ideologo antimondialista, a implorarlo di tener duro.

Quos vult Iupiter perdere, dementat prius. “Toglie la ragione, Giove, a quelli che vuole perdere” (Euripide). Avevo, nel precedente post, richiamato l’attenzione sull’arrivo di George Soros, lui, si, fiduciario della Cupola nelle operazioni anti-sovranità, migrazioni  e cambi di regime, colorati o violenti.  Era piombato, fulmineo come solo una passione malsana può muovere 87 malvissuti anni, tra i padroni dell’economia riuniti a Trento per intimare al colto e all’inclita del potere italiota, e anche a chi attribuisce il Frankenstein Salvimaio al laboratorio Usa, che con questi si va a finire in bocca all’orso russo. Cosa del tutto indicibile per chi, come l’America che conta e coloro per cui questa lavora, punta a rimuovere lo scoglio Putin dalla mareggiata che ci dovrà vedere tutti indistinti e uniformati agli ordini di un Al Baghdadi vestito a stelle e strisce, con stella di David sulla corona. E Soros cosa mi rappresenta? Quello che è tanto amico di Putin da aver pagato milioni ai nazisti ucraini perché strappassero il paese alla Russia e ne facessero un trampolino Nato per l’assalto finale. Oltre a Soros, l’America di cui sappiamo, ha mobilitato con altrettanta tempestivà, il soldatino di piombo della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg:”Giù le mani dalle sanzioni!”

Le voci del padrone

Non volete farvene una ragione? Per chi  lavora secondo voi la stampa italiana, quella importante, ma anche quella minutina che prova ad educare il pupo che si vorrebbe di sinistra? Dal suo formidabile archivio l’occhiuto Travaglio, accecato da Giove quando affida a certi giornalisticamente incapienti le pagine estere, è andato a rovistare tra i giornaloni degli editori puri Agnelli, Caltagirone, De Benedetti (lasciando perdere i dazebao di Berlusconi, che sono come il sudario sulle spoglie maleodoranti del defunto). Sono, e qui vorrei vedere i trapanisti a negare, l’espressione della più pura propaganda degli interessi dell’atlanto-euro-sionismo, oltreché di qualche manomissione in Italia. Tutti affannosamente amerikani, tutti trafelati russofobi. Ecco cosa scrivono sul governo messo in piedi da Draghi per conto Usa. Premettendo che tutto questo non va interpretato come una mia difesa  del Salvimaio, sul quale mi pronuncerò a tempo debito, dopo i fatti, cito solo un florilegio brevissimo. Il quadro che ne esce fa del nuovo governo qualcosa rispetto alla quale l’idea che gli storici cristiani  ci hanno somministrato di Caligola, Nerone e Attila è semplicemente l’Arcadia. Cosa rappresenta dunque la nuova triarchia per i padroni dei media italiani?

La Stampa“Amor di Forca, lo scenario peggiore, sottomettono la costituzione, l’Italia spaventa la UE e Wall Street, governo inaffidabile, torna di moda Robespierre (Lucia Annunziata); la violenza contagia la politica”.

Repubblica: “Di Maio come Berlusconi; tra eversione e disperazione (Giannini); esplosivo laboratorio populista; sono due dittatori?(Scalfari, e vabbè), distruggere l’Italia per danneggiare l’Europa; la minaccia della cosa giallo-verde; Putin tifa, la UE si preoccupa; giurano gli spergiuri (Merlo); allacciate le cinture (Calabresi); avventurismo; quei sospetti sull’asse russo; Berlino e Parigi cominicano a chiedersi se l’Italia può diventare la testa di ponte di due populisti, Putin e Trump (!); tragedia greca; un mix di cinismo e dilettantismo; la notte della Repubblica (Giannini); Putin e Casa Pound sperano”.

Corriere della Sera: “Arriva Robespierre; al peggio non c’è limite; hanno tre nomi: nazionalismo, sovranismo, protezionismo (Severgnini); un suicidio”.

Il Foglio: Tocca cancellare le sciagurate elezioni del 4 marzo (Giuliano Ferrara, CIA); un contratto che fa saltare l’Italia; Lega e M5S vogliono stravolgere le nostre istituzioni (Calenda); Il PD deve unirsi come i greci contro i persiani; la Terza Repubblica fra le risate del mondo intero (Ferrara CIA); il curriculum dei barbari”.

Il Messaggero: Il mezzogiorno resta fuori; no al sovranismo anarcoide; spine su Tav e MPS; l’arrivo dei barbari”.

E pensate che il manifesto, sia rimasto fuori dal coro? Avrebbe tradito la sua missione di collateralista in russofobia, neocolonialismo, antisovranità e sorosianesimo, senza questi suoi sbocchi di bile su un governo molto meno suo che quello di prima. Affida al suo giurista da comodino, Gaetano Azzariti, la lectio magistralis anti–pentaleghisti.  Una vera zanzara tigre cocchiera. Dopo aver definito “presidente mite” colui che da ministro bombardò la Serbia per conto degli Usa e della Germania, dopo averlo proclamato Santo Subito  per aver garantito, lui!, la Costituzione, così sentenzia il sostenitore del golpetto quirinalizio: “Il popolo contro il palazzo in chiave eversiva; privatizzazione dell’organo di governo; nessun ruolo è dato alle istituzioni; non è altro che un comitato amministrativo degli affari;  l’esautorazione del governo, ma anche del parlamento è alle porte”. Ha salvato l’Italia, per Azzariti, Mattarella: non ha mica tentato in tutti i modi di imporci quel FMI di Cottarelli che rappresentava ogni cosa contro la quale gli italiani avevano appena votato! Gran padre della Patria.

Il resto della gazzetta delle mistificazioni, con al centro il giudizio definitivo fatto dare all’eccellenza della giustizia renziana, Andrea Orlando, è in linea: “Conte fa flop e attaccherà i migranti”, cori da stadio per “fuori la mafia dallo Stato” (Daniela Preziosi, una che vede rossobruni in chiunque non apprezzi PD e LuE, lamenta gli applausi al forte intervento antimafia di Conte che ha visto i PD ostentamente a braccia conserte, ma poi in ola alla conferma dell’alleanza con gli Usa e la Nato). Prosegue il manifesto: accorato intervento di Mario Monti: arriverà l’umiliazione della Troika e vi renderebbe un governo semicoloniale (che pulpito!),  Anna Maria Bernini smonta pezzo per pezzo l’edificio costruito dal presidente del consiglio, il delirio dell’ovvietà, la Russia prerivoluzionaria come riferimento per Conte, mai che si parli di rapporti di produzione di proprietà” (quanto ne hanno parlato i governi italiani da De Gasperi in qua!). Queste ultime perle di perspicacia sono di Tommaso Di Francesco. Del resto, con ferreo rigore politico, il titolo suona: “”Conte riempie la replica di gaffe”.

Ripeto, non mi pronuncio sul nuovo governo, di cui temo certe salvinate, dubito di certe dimaiate e, dato che per il momento la rivoluzione da noi sarà, a spanne, per la seconda generazione dopo di me, conto su alcune sostanziose cose pentastellate che non s’erano mai viste prima. Ciò che però mi rallegra vivissimamente è l’incontenibile rabbia, l’odio viscerale, il becero processo alle intenzioni di coloro che Marco Cedolin (“Il Corrosivo”) chiama “i parassiti che da sempre conducono esistenze agiate speculando sulla distruzione dell’Italia e degli italiani”. Tra i quali sappiamo che stanno tutti allacciati nelle prime file, accanto ai macellai sociali, ai grandi ladri finanziari, ai decerebratori dell’anticultura televisiva, i giornalisti al soldo di grassatori e spie (l’80% della grande stampa europea, secondo il prestigioso giornalista tedesco, Ulfkotte, che prezzolato CIA ha ammesso di esserlo), le coop e Ong dell’accoglienza che campano sulla deportazione di interi popoli, gli armaioli e loro ministre, gli assassini dell’ambiente e della storia d’Italia. Tutti coloro che se ne sono rimasti a braccia conserte quando Conte ha promesso lotta senza quartiere a mafia, conflitto d’interessi, corruzione.

Lo ha redarguito Graziano Delrio. Quello delle Grandi Opere, quello sotto la cui sindacatura la provincia di Reggio Emilia  si è guadagnata l’egemonia economica delle ndrine calabresi. Specie di quelle di Cutrò, quartier generale dei boss, dove il sindaco Delrio  si mostrò in pia partecipazione alla processione per la festa del patrono. Uno come questo qua si è permesso di sbattere Conte tra Hitler e Mussolini. E cagnetti di guardia all’establishment, millantanti un“quotidiano comunista”,  abbaiono in sintono con l’ex-ministro di Tav, Tap, disastri ferroviari, asfaltizzazioni, privatizzazioni autostradali. Stretti nell’abbraccio dei naufraghi, manifesto e Delrio, quest’ultimo inciso nella fedina penale della Storia per aver voluto demolire la Costituzione, intimano al premier: “Lei ha il dovere di osservare la Costituzione”. Non avrebbero potuto esprimere meglio i sentimenti del giornalino i consanguinei L’Espresso : “Sta finendo la democrazia” e Financial Times: “I barbari a Roma”, New York Times: “governo orribile e schifoso”, tanto per ricordare ai bravi analisti quanto certa America e una certa tribù contino sui “populisti anti-Merkel”.

Io non ho idea come si andrà a finire con questo governo tra diversi e opposti. Non si può non seguirlo, quando non si è accecati da Giove e dal timore dei servi di fronte all’irritazione dei padroni, appesantiti dai ceppi della ripulsa a prescindere,  o alleggeriti dal filo di speranza che ci potrebbe indicare un’uscita dalla bocca di lupo. Speranza tanto più grande quanto più spasmodico è l’odio dei gaglioffi globalisti, europeisti e vendipatria. E di George Soros.

Pubblicato da Fulvio Grimaldi alle ore 15:54

TAV OPERA INUTILE: RAGIONARE SERIAMENTE SU COSTI E BENEFICI METTE ANSIA A DESTRA E SINISTRA

https://www.piemonte5stelle.it/2018/06/tav-opera-inutile-ragionare-seriamente-su-costi-e-benefici-mette-ansia-a-destra-e-sinistra/

MoVimento 5 Stelle Piemonte

 

I partiti Sì TAV chiedono di portare in aula consiliare con urgenza la discussione sul TAV per  fare quadrato intorno alla grande opera. Risultato: un’intera mattinata dedicata allo sfoggio della vecchia retorica che da sempre associa al TAV sviluppo, progresso e un futuro radioso per i Piemontesi. E l’approvazione di due atti di indirizzo della maggioranza infarciti di dati errati e dei soliti slogan ripetuti ormai da anni.
Com’era prevedibile, è stato cassato l’ordine del giorno a prima firma Frediani, che chiedeva di impegnarsi per avviare uno studio più approfondito dei costi benefici e dell’impatto del TAV sul territorio regionale, in linea con quanto definito dal Contratto di Governo.

Avviare un’analisi seria ed indipendente sui costi benefici paleserebbe l’inutilità dell’opera. Lo stesso Osservatorio tecnico  per la NLTL, istituito dal Governo italiano, ha dichiarato che “non c’è dubbio che molte previsioni fatte quasi dieci anni fa sull’aumento di traffico  siano state smentite dai fatti”.
Una dichiarazione che evidentemente crea non pochi imbarazzi. Puntare tutto su un’unica grande opera ha infatti creato le condizioni per atrofizzare un territorio, in particolare quello della Val di Susa, su cui non si è più investito seriamente in altre direzioni.

L’opera poggia quindi su presupposti completamente falsati e ad oggi non è stato scavato neanche un millimetro di tunnel: solo analisi e lavori propedeutici. Anche la maxi penale, a nostro giudizio, è un argomento che non trova conferme nei documenti ufficiali. Come definito dagli accordi con la Francia e l’Europa, la maxi multa riguarderebbe esclusivamente i lavori definitivi.
Nonostante tutto, Chiamparino dichiara di volersi immolare per salvare il TAV. Lasci perdere: il treno dello sviluppo lo abbiamo perso finora rincorrendo il mito del TAV e rinunciando ad investire su ciò di cui realmente ha bisogno il territorio e i suoi cittadini. Fortunatamente, siamo ancora in tempo per porre rimedio agli errori del passato e concentrarci sul futuro del Piemonte.

Gruppo Consiliare M5S Piemonte

I radical shit scoprono il caporalato anche se esiste da sempre

di maio

Quello che fa più incazzare non è l’accusa falsa di razzismo, lanciata sempre dai benpensanti, sul sindacalista dell’USB ucciso due giorni fa, sappiamo bene quanto i promotori dell’accoglienza tout court siano entusiasti di far entrare migliaia di persone sul nostro territorio, per poi lasciarli a se stessi, come fossero carta straccia. Quello che proprio mi manda in bestia è che ce se ne accorge solo quando ci scappa il morto sul problema del caporalato, sullo sfruttamento nel raccogliere i pomodori, sulla manodopera a basso costo.
Sono più di 20 anni che si usano questo mezzi. Persone trattate peggio degli schiavi, obbligati a lavorare ore e ore sotto il sole, per qualche misero euro da portare a casa.
Per gente come Gassman o la Bonino non sono un problema, per loro se lo fanno gli italiani o gli immigrati è lo stesso, basta che non menzionino lo sfruttamento dietro, ma voi che oggi tirate in ballo il razzismo su un omicidio che sembra avere invece tutti i risvolti per una vendetta tra caporalati e chi prova a combattere lo sfruttamento lavorativo, non vi sentite un tantino merde a voler evidenziare il colore della pelle di un uomo che ha perso la vita per denunciare quello che voi invece continuate ad arricchire, sostenendo questa immigrazione di massa?
Maura Alpaca Brugnoli fb
VORREI TANTO SAPERE DAI BRACCIANTI SFRUTTATI DALLA MAFIA COME IL SINDACALISTA UCCISO QUANTO SI SENTONO RAPPRESENTATI/TUTELATI DALLA SIGNORA E SUO PARTITO  VIDEO  LA KYENGE SEMINA ODIO E INCITA LE RISORSE A RIBELLARSI CONTRO IL GOVERNO LEGA/M5S

Il New York Times all’attacco: “In Italia governo schifoso”

belle invece LE TENDOPOLI sparse ovunque, estese, nei sobborghi ma anche in centro DELLE GRANDI CITTA’ AMERICANE ma vatti a nasconddere, ANCORA DOVETE RISARCIRE IL MONDO DEI DANNI DEI VOVSTRI SUBPRIME, CDS E pattume vario

Ancora un attacco dalla stampa estera a M5s e Lega: “Sono un branco di miserabili sollevati dalla marea antiliberale”
Mar, 05/06/2018 
governo conte 2
Questa volta uno degli editorialisti del quotidiano statunitense di fatto va oltre la normale critica e dialettica che può riguardare il dibattico politico. Si passa direttamente agli insulti. Si può pensare bene o male di questo governo gialloverde che ha preso il via qualche giorno fa, ma di certo gli elettori vanno rispettati e soprattutto va rispettato un Paese democratico qual è fino a prva contraria l’Italia. Ma Roger Cohen bolla il nostro esecutivo come “terribile, schifoso”.
Parole che pesano. Poi aggiunge: “Lega e Movimento Cinque Stelle mettono insieme bigottismo e incompetenza a un livello inusitato. Sono un branco di miserabili sollevati dalla marea antiliberale” (leggi qui l’articolo del New York Times). Insomma nel quadro internazionale non c’è ancora tregua. Dopo l’ondata di insulti arrivati dalla Germania adesso arrivano anche quelli dagli Stati Uniti. Infine Cohen esprime un giudizio forte anche sul modo di fare politca di M5s e Lega: l’uso dei social. “Non vedo niente nella Lega o nel Movimento 5 stelle diffuso via Internet che non mi disgusti”. Opinione rispettabile. Ma di certo nessuno in Italia si sogna di definire “schifoso” un governo di un Paese sovrano. FONTE

Governo Conte, diretta della fiducia – Al Senato il discorso del presidente: “Populisti? Sì, se significa ascoltare la gente”

di F. Q. | 5 giugno 2018

governo conte
CRONACA ORA PER ORA – Il capo dell’esecutivo in Aula tra Di Maio e Salvini: “Ascolto, esecuzione e controllo pilastri della nostra azione”. Sulla politica estera: “Tradizionalmente vicini agli Usa, ma saremo fautori di un’apertura verso la Russia”. Sulla giustizia: “Prescrizione non sia espediente”. Promette la riforma del “business dei migranti”: “Ma non saremo mai razzisti”. Standing ovation di tutta l’Aula quando cita il bracciante ucciso in Calabria
E’ il giorno della prima fiducia per il governo di Giuseppe Conte sostenuto dalla maggioranza M5s-Lega. Il primo voto è al Senato, dove per la prima volta il presidente del Consiglio parla ai parlamentari della 18esima legisltura. Secondo gli annunci della vigilia il governo può contare su 171 voti al Senato (M5s, Lega più 4 senatori del gruppo misto) e su 352 alla Camera (M5s, Lega e 6 deputati del Misto). “Ascolto, esecuzione e controllo saranno i pilastri della nostra azione di governo” ha detto Conte chiedendo la fiducia all’Aula di Palazzo Madama. Un discorso che ha toccato tutti i punti del contratto siglato da M5s e Lega, dall’abolizione di vitalizi e pensioni d’oro alla politica sull’immigrazione (“superamento di Dublino”), dal conflitto di interessi alla riforma della giustizia, dal reddito di cittadinanza (“ma prima i centri per l’impiego”) alla flat tax (“abbiamo un sistema fiscale datato”). “Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo” ha detto in uno dei passaggi più applauditi.
CRONACA ORA PER ORA
13.26 – Seduta sospesa al Senato, dalle 14,30 28 iscritti a parlare
La presidente del Senato ha sospeso la seduta che riprenderà alle 14,30. Dalle 14,30 inizierà la discussione: sono iscritti a parlare 28 senatori. Tra questi anche l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Alle 17,40 inizieranno le dichiarazioni di voto dei 7 gruppi. Intorno alle 19 inizierà la prima chiama. Il risultato è previsto intorno alle 20,30.
13.26 – Standing ovation della maggioranza a fine discorso
Una standing ovation della maggioranza ha segnato la fine delle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sono tornati a rullare i piedi e si è urlato più volte “bravo”. I ministri si sono congratulati con Conte. Immobili i senatori dell’opposizione.
13.25 – Conte al Senato: “Il vostro voto sarà parte della storia del Paese”
“Sono giunto alla fine del mio discorso. Il popolo si è espresso e ha chiesto il cambiamento. Adesso la parola sta a voi. Il vostro voto di oggi sarà parte della storia del Paese. Grazie a tutti”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte concludendo, al Senato, il suo discorso programmatico per il voto di fiducia.
13.22 – Conte: “Mia prima uscita pubblica in aree del terremoto”
“Un pensiero prima di chiudere ai terremotati, la mia prima uscita pubblica sarà dedicata a loro”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
13.21 – Conte: “Disponibili a valutare apporto di altri gruppi parlamentari”
“Saremo disponibili anche a valutare, in corso d’opera, l’apporto di gruppi parlamentari che vorranno condividere il nostro cammino e, se del caso, aderire successivamente al contratto di governo, offrendo un apporto più stabile alla realizzazione del nostro programma”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato. Il riferimento in particolare è al gruppo dei Fratelli d’Italia.
Governo, Conte sulla politica estera: “Vicini agli Usa. Ma saremo portatori di un’apertura verso la Russia”
Video di Manolo Lanaro
13.19 – Conte a opposizioni: “Governo si apre a voi, istituzioni sono casa di tutti”
“Una specifica considerazione rivolgo ai gruppi parlamentari che si collocheranno all’opposizione. Questo governo non è espressione del vostro sentire, ma si apre anche alle vostre valutazioni. Nel rispetto dei ruoli, qualora confermerete di non appoggiare questa iniziativa di governo, vi chiedo però di esercitare le vostre prerogative di opposizione in modo costruttivo e leale”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato. “Le istituzioni non sono il patrimonio di una sola forza politica ma sono la casa di tutti gli italiani e segnano la qualità del nostro ordinamento giuridico e del nostro vivere civile. Una opposizione anche ferma, ma leale e costruttiva è il sale della dialettica politica e serve per il buon funzionamento dell’”istituzione parlamentare” e dell’intero sistema democratico”, conclude.
13.18 – Martina: “Da Conte solo propaganda di Lega e M5s, discorso pieno di luoghi comuni”
“Dal presidente del Consiglio Conte una replica della propaganda che abbiamo ascoltato per 90 giorni da Lega e Cinque Stelle. Solo un discorso generico, pieno di luoghi comuni”. Lo scrive su Twitter Maurizio Martina, segretario reggente del Pd.
13.11 – Conte: “Rivedere legge fallimentare, non solo sanzioni”
“Promuoveremo una disciplina che riveda integralmente la tradizionale legge fallimentare, nel segno di un approccio ben più ampio, che abbandonando una logica meramente sanzionatoria, valga a disciplinare e definire, in modo organico, il fenomeno della cosiddetta “crisi di impresa”. Così il premier Giuseppe Conte.
13.06 – Conte: “Nel Def tagli a spesa sanitaria, invertiamo la rotta”
“Il documento di economia e finanza, credo che sia a voi noto, è stato già deliberato prevede una contrazione della spesa sanitaria. Sarà compito di questo Governo invertire questa tendenza per garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato per il voto di fiducia al governo. “Le differenze socioeconomiche non possono, non devono risultare discriminanti ai fini della tutela della salute per i cittadini del nostro Paese”, aggiunge.
Video di Manolo Lanaro
13.01 – Conte: “Serve il carcere per i grandi evasori”
“Un concetto deve essere qui ribadito con assoluta chiarezza: occorre inasprire l’esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori”. Lo dice il presidente del consiglio Giuseppe Conte al Senato.
13.00 – Conte: “La flat tax sarà progressiva”
“Ci ripromettiamo di introdurre misure rivoluzionarie che conducano a una integrale revisione del sistema impositivo dei redditi delle persone fisiche e delle imprese”. Lo dice il premier Giuseppe Conte al Senato. “L’obiettivo è la “flat tax”, ovvero una riforma fiscale caratterizzata dall’introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell’imposta, in piena armonia con i principi costituzionali”.
12.59 – Applauso in piedi di tutta l’Aula per bracciante ucciso
Standing ovation unanime di maggioranza ed opposizione nell’Aula del Senato quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha manifestato condanna per l’uccisione del sindacalista maliano Soumaila Sacko avvenuta in Calabria. Tutti i senatori, nessuno escluso, si sono levati in piedi per applaudire. E’ stata l’unica standing ovation unanime della giornata.
12.58 – Conte: “Migrante ucciso, episodio inquietante. Pensiero commosso ma non basta”
“Non siamo affatto insensibili. Una riflessione merita la vicenda tragica e inquietante occorsa qualche giorno or sono. Sacko Soumayla è stato ucciso con un colpo di fucile: era uno tra i mille braccianti, con regolare permesso di soggiorno, che tutti i giorni in questo paese si recano al lavoro in condizioni che si collocano al di sotto della soglia della dignità. A lui e ai suoi familiari va il nostro commosso pensiero. Ma questo non basta. La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare di questo programma di governo”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.57 – Conte: “Procedure su rifugiati certe e veloci per garantire i diritti”
“Vogliamo che le procedure mirate all’accertamento dello status di rifugiato siano certe e veloci, anche al fine di garantire più efficacemente i loro diritti”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Senato, parlando di immigrazione.
12.57 – I senatori di maggioranza rullano i piedi in sostegno di Conte
Come allo stadio. I senatori di maggioranza rullano i piedi, oltre ad applaudire, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nell’Aula del Senato dice di voler porre uno stop al business dell’accoglienza degli immigrati. Particolarmente attivi nel battimano in questo passaggio delle dichiarazioni programmatiche.
12.56 – Conte: “Riorganizzazare il sistema dell’accoglienza”
Il governo intende “riorganizzare e rendere efficiente il sistema dell’accoglienza, assicurando trasparenza sull’utilizzo dei fondi pubblici ed eliminando ogni forma di infiltrazione della criminalità organizzata”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.55 – Conte: “Non siamo e non saremo mai razzisti”
“Non siamo e non saremo mai razzisti”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato, parlando del tema immigrazione.
12.54 – Conte: “Ricollocamento migranti Ue sia automatico”
“Primo banco di prova del nuovo modo di dialogare con i partner europei è l’immigrazione. La gestione dei flussi finora è stata un fallimento: l’Europa ha consentito chiusure egoistiche di molti Stati che hanno scaricato, in primo luogo sul nostro Paesi, oneri e difficoltà. Chiederemo con forza il superamento del Regolamento di Dublino per ottenere l’effettivo rispetto dell’equa ripartizione delle responsabilità e realizzare sistemi automatici di ricollocamento obbligatorio dei richiedenti asilo”. Lo dice il premier Giuseppe Conte.
12.53 – Conte: “Prima i centri per l’impiego, poi il reddito di cittadinanza”
“L’obiettivo del Governo è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socio-economico”, un beneficio “commisurato alla composizione del nucleo famigliare” e “condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Senato. “Ci proponiamo, in una prima fase, di rafforzare i centri per l’impiego” per “sollecitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro con la massima efficienza e celerità possibili. Nella seconda fase, verrà erogato il sostegno economico vero e proprio”.
12.52 – Standing ovation della maggioranza su parole per contrasto alle mafie
Standing ovation dei senatori della maggioranza quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia fermezza nel contrasto alle mafie. Durante l’applauso in piedi, i senatori M5S hanno urlato in coro “fuori la mafia dallo Stato!”. La presidente Elisabetta Alberti Casellati ha dovuto scampanellare per riportare il silenzio.
12.50 – Conte: “Contro mafie ogni mezzo, aggressione a finanze e relazioni”
“Contrasteremo con ogni mezzo le mafie, aggredendo le loro finanze, le loro economie e colpendo le reti di relazioni che consentono alle organizzazioni criminali di rendersi pervasive nell’ambito del tessuto socio-economico”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato per il voto di fiducia al governo.
12.49 – Senatore Pd urla: “Conflitto d’interessi? Pensa a Casaleggio”
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte promette un impegno nell’Aula del Senato sul contrasto al conflitto di interessi. Un senatore del Pd gli urla: “Dillo a Casaleggio”.
12.49 – Conte: “Rafforzeremo norme contro il conflitto d’interessi”
“Rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l’insorgenza di potenziali conflitti di interesse”.
12.49 – Conte: “Conflitto d’interessi mina il sistema economico-sociale”
“Il conflitto di interessi è un tarlo che mina il nostro sistema economico-sociale fin nelle sue radici, e impedisce che il suo sviluppo avvenga nel rispetto della legalità e secondo le regole della libera competizione”. Così il premier Giuseppe Conte, in un passaggio del suo discorso al Senato, dedicato al conflitto di interessi. “Soggetti che sono istituzionalmente investiti dell’obiettivo di perseguire interessi collettivi, e che dovrebbero improntare le loro iniziative a una logica imparziale, in realtà, vengono sovente sorpresi a perseguire il proprio tornaconto personale”, aggiunge Conte. “Rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l’insorgenza di potenziali conflitti di interesse”.
12.48 – Conte: “Aumenteremo pene per i reati contro la Pa, soprattutto corruzione”
“Aumenteremo le pene per i reati contro la pubblica amministrazione, con introduzione del “daspo” per corrotti e corruttori. Rafforzeremo l’azione degli agenti sotto copertura, in linea con la convenzione di Merida. Saranno maggiormente tutelati coloro che, dal proprio luogo di lavoro – sia esso privato o pubblico -, denunceranno i comportamenti criminosi compiuti all’interno dei propri uffici”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato per il voto di fiducia al governo.
12.47 – Conte: “Aumentemo il numero dei penitenziari”
“Ove necessario, aumenteremo il numero di istituti penitenziari anche al fine di assicurare migliori condizioni alle persone detenute, ferma restando la funzione riabilitativa costituzionalmente prevista per la pena, che impone di individuare adeguati percorsi formativi e lavorativi”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato per il voto di fiducia al governo.
12.46 – Conte: “Inaspriremo le pene per la violenza sessuale”
“Inaspriremo le pene per il reato di violenza sessuale oltre all’equo indennizzo a favore delle vittime”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato per il voto di fiducia al governo.
12.45 – Conte: “Riformeremo anche la prescrizione”
“Riformeremo anche la prescrizione, che deve essere restituita alla sua funzione originaria, non più ridotta a mero espediente per sottrarsi al giusto processo”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato per il voto di fiducia al governo. Nel passaggio sulla prescrizione, il presidente del Consiglio ha concentrato il proprio sguardo nell’Aula del Senato verso i banchi dei senatori di Forza Italia.
12.44 – Conte: “Europa nostra casa, ma sia più forte e più equa”
“L’Europa è la nostra casa. Quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un’Europa più forte e anche più equa, nella quale l’Unione economica e monetaria sia orientata a tutelare i bisogni dei cittadini, per bilanciare più efficacemente i princìpi di responsabilità e di solidarietà”. Così il premier Giuseppe Conte durante il suo discorso programmatico in Senato. “Più forte e più equa” è l’espressione usata da Paolo Savona, ministro per gli Affari europei, nella nota che ha preceduto il rifiuto di Mattarella di firmare la sua nomina a ministro dell’Economia.
12.40 – Renzi dà il via all’applauso a appartenza a Nato (unico bipartisan)
Matteo Renzi da il via all’applauso dell’Aula del Senato, il primo bipartisan della giornata, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Cinte ribadisce la fedeltà dell’Italia alla Nato. Quando Conte sottolinea l’attenzione alla Russia, il Pd non applaude e Renzi torna a riportare la calma tra i suoi.
12.39 – Conte: “Crescita in quadro di stabilità finanziaria”
“L’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.38 – Applausi scroscianti quando Conte rivendica “populismo”
 
Diversi applausi hanno interrotto più volte il discorso del premier Giuseppe Conte in Senato prima del voto di fiducia. Uno particolarmente lungo si è alzato dai banchi dell’emiciclo quando il presidente del Consiglio ha rivendicato il “populismo” e l’essere “antisistema” di Lega e M5S, dando un’accezione positiva al significato dei due termini. Applausi scroscianti anche quando Conte promette: “Metteremo fine al business dell’immigrazione che è cresciuto a dismisura sotto il mantello della solidarietà”.
12.37 – Conte: “Taglieremo pensioni d’oro a 5mila euro”
“Le cosiddette pensioni d’oro sono un esempio di ingiustificato privilegio che va contrastato. Interverremo sugli assegni superiori ai 5mila euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati”. Lo dice il presidente del consiglio Giuseppe Conte in Senato.
12.36 – Conte: “Usa alleato privilegiato, ma noi fautori di apertura a Mosca”
“Intendiamo ribadire la convinta appartenenza del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato. Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.35 – Salvini twitta mentre parla Conte: “Finalmente agenda su tasse, lavoro, migranti”
“Qui Senato, bella squadra, operativi! Finalmente un governo che ha in testa alla sua agenda i temi delle tasse, del lavoro e dell’immigrazione”. Lo dice il ministro dell’Interno, Matteo Salvini in un tweet, durante il discorso programmatico del premier Giuseppe Conte.
12.34 – Conte: “Il vento del cambiamento sta soffiando dappertutto”
“Se anche realizzassimo solo le innovazioni che ho appena enunciato, i cittadini percepirebbero immediatamente che il vento nuovo non ha soffiato invano. Percepirebbero che il vento del cambiamento sta soffiando dappertutto: nelle grandi città e nei piccoli comuni. Percepirebbero che la loro qualità della vita è migliorata e si sentirebbero anche più uniti e orgogliosi di vivere in questo nostro bellissimo Paese. Questo è in definitiva il nostro obiettivo”. Lo ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte al Senato.
12.35 – Conte: “Vogliamo un nuovo patto sociale trasparente ed equo”
“In questo tempo di crisi e difficoltà ci impegniamo a dare sostanza alla previsione contenuta nel primo articolo della nostra Costituzione, che fonda la Repubblica sul lavoro. Vogliamo costruire un nuovo patto sociale trasparente ed equo, fondato sulla solidarietà ma anche sull’impegno, consapevoli che solo con la partecipazione di tutti allo sviluppo del Paese potremo garantire un futuro di prosperità anche ai nostri figli”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato per il voto di fiducia al governo.
12.34 – Renzi “calmiere” tra i senatori del Pd
Matteo Renzi “calmiere” tra i senatori del Pd durante le dichiarazioni programmatiche del presidente de Consiglio Giuseppe Conte. Ad un passaggio del premier qualche senatore democratico stava per alzare la voce in polemica. Ma Renzi ha fatto il gesto di star tranquilli con le mani. Intanto, durante i discorso, continua ad appuntarsi delle parole su un foglio.
12.33 – Conte: “Cambiamento anche nel metodo: ascolto, esecuzione e controllo”
“Il cambiamento non sarà solo nelle parole e nello stile, ma soprattutto nel metodo e nei contenuti. Dal punto di vista metodologico, la nostra iniziativa si articolerà su tre fronti”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato. I tre fronti, ha spiegato, sono ascolto, esecuzione e controllo. anche attraverso “i nuovi strumenti di democrazia diretta che il contratto si propone di introdurre”.
12.32 – Conte: “Contro corrotti Daspo e agenti sotto copertura”
“Cambia che combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il “daspo” ai corrotti e con l’introduzione dell’agente sotto copertura”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato elencando i cambiamenti nei contenuti che porterà il nuovo governo.
12.31 – Conte: “Giù tasse ma anche debito pubblico”
I cittadini “hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque. C’è di nuovo che il debito pubblico lo vogliamo ridurre, ma vogliamo farlo con la crescita della nostra ricchezza, non con le misure di austerità che, negli ultimi anni, hanno contribuito a farlo lievitare”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.30 – Conte: “Salario minimo, reddito di cittadinanza, pensioni dignitose”
 
“E’ ora di dire che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.30 – Conte: “Stop al business dell’immigrazione”
“Il cambiamento è in una giustizia rapida ed efficiente e dalla parte dei cittadini, con nuovi strumenti come la class action, l’equo indennizzo per le vittime di reati violenti, il potenziamento della legittima difesa. Cambia che metteremo fine al business dell’immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidarietà”. Così il premier Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.28 – Conte: “Potenzieremo la legittima difesa”
12.27 – Conte: “Prima preoccupazione diritti sociali ora smantellati”
“Cambia il fatto che la prima preoccupazione del Governo saranno i diritti sociali, che nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente smantellati con i risultati che conosciamo: milioni di poveri, milioni di disoccupati, milioni di sofferenti”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.27 – Conte: “Populisti? Se significa ascoltare la gente, allora sì”
“Ci prendiamo la responsabilità di affermare che ci sono politiche vantaggiose o svantaggiose per i cittadini: le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo”. Lo ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte al Senato.
12.25 – Conte: “Fine ideologie, voto mostra mappa inedita”
“Presentarsi oggi nel segno del cambiamento non è scelta retorica o propagandistica ma” risponde alla “necessità di aprirsi al vento nuovo che soffia da tempo nel Paese e che ha prodotto una geografia del consenso politico completamente inedita”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato, sottolineando che “non esistono più forze politiche che come un tempo esprimono una visione del mondo” e quindi “che esprimono la loro azione in base a sistemi ideologici”.
12.24 – Solo la maggioranza applaude Conte
Solo la maggioranza applaude il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Fino ad ora, il premier ha incassato quattro applausi dai partiti che lo sostengono. Immobili, invece, tutti gli altri senatori.
12.24 – Assenze nel centrodestra, c’è Renzi
Ai banchi del governo, l’esecutivo al completo. Fra i ministri domina il grigio, tranne la ministra della Salute Giulia Grillo, in completo rosa. L’aula, presieduta da Elisabetta Alberti Casellati, presenta qualche scranno vuoto nel centrodestra e assiste attenta alle dichiarazioni del premier, compreso l’ex segretario del Pd Matteo Renzi.
12.23 – Conte: “Finite spartizioni, trasparenti anche su diversità”
“Rispetto a prassi che prevedevano valutazioni scambiate nel chiuso di conciliaboli tra leader politici per lo più centrate sulla spartizione di ruoli personali e ben poco sui programmi, ci presentiamo non nascondendo le diversità e rinunce reciproche, nel segno della trasparenza nei confronti degli elettori”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.22 – Conte: “Io avvocato del popolo italiano”
“Come già ho anticipato mi propongo a voi, e a attraverso voi, come avvocato che tutelerà l’interesse dell’intero popolo italiano. Qualcuno ha considerato questa novità in termine di cesura con la storia repubblicana, quasi un attentato alle tradizioni non scritte. Tutto vero, dirò di più: non credo si tratti di una semplice novità, la novità è che abbiamo affrontato un cambiamento radicale del quale siamo orgogliosi”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato
12.21 – Conte: “Non ho esperienza politica, sono un cittadino”
“Sono grato a chi rinunciando a legittime ambizione personali ha reso possibile la formazione del governo, e mi fanno sentire ancora più profondamente le responsabilità. Non ho pregresse esperienze politiche, sono un cittadino che si è dichiarato disponibile ad assumere eventuali responsabilità e successivamente ad accettare la responsabilità di governo”. Lo ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte al Senato.
12.20 – Conte: “Salvini e Di Maio hanno messo davanti l’interesse del Paese”
“Sono grato a chi, rinunciando a legittime ambizioni personali ha saputo porre davanti a tutto l’interesse generale” e ha “proposto il mio nome per la guida del governo di comune accordo”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato ricordando che “gli obiettivi” del governo “sono affidati alla pagina scritta perché dichiarati in modo trasparente, vincolandosi ad adottare tutte le iniziative e le misure necessarie a perseguirle”.
12.19 – Juncker incontrerà Conte a margine del G7 in Canada
Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker “incontrerà il nuovo primo ministro dell’Italia, Giuseppe Conte. L’incontro avrà luogo a margine del G7 che si terrà in Canada più avanti nel corso della settimana”. Lo annuncia il portavoce capo della Commissione, Margaritis Schinas, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
12.18 – Conte: “Portato cambiamento radicale di cui siamo orgogliosi”
12.17 – Conte: “Incarico con umiltà e determinazione”
“Assumo questo compito con umiltà e determinazione, consapevole dei miei limiti, ma anche con l’abnegazione di chi comprende il peso delle responsabilità affidatemi. Non sono spinto da nient’altro che da spirito servizio”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo in Aula al Senato per la fiducia.
12.16 – Conte: “Avverto pesante responsabilità”
“Entrando per la prima volta in questo luogo avverto pesante la responsabilità per ciò che questo luogo rappresenta”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte iniziando il suo discorso al Senato per ottenere la fiducia.
12.15 – Conte: “Fiducia per un progetto per cambiare l’Italia”
“Con questo spirito e questa consapevolezza oggi ci presentiamo a voi per chiedere la fiducia a favore non solo di una squadra di governo ma di un progetto per il cambiamento dell’Italia, formalizzato sotto forma di contratto dalle due forze politiche che formano la maggioranza parlamentare”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.15 – Conte: “Bisogna offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini”
E’ necessario “offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini: la crescente disattenzione verso le istituzioni e la perdita di prestigio devono spingere a tutti a un supplemento di responsabilità che passa attraverso una maggiore apertura alle istanze reali che vengono da chi vive fuori da questi Palazzi. L’autorevolezza del governo e del Parlamento non possono basarsi solo sui compiti affidati loro dalla Carta istituzionale ma devono essere conquistati giorno dopo giorno operando con disciplina e onore e mettendo da parte le convenienze”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nel discorso per la fiducia in Senato.
12.13 – Conte inizia con un saluto a Mattarella
“Rivolgo un saluto al presidente della Repubblica che rappresenta l’unità nazionale e che ha accompagnato le fasi di formazione di questo governo”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato per il voto di fiducia al governo.
12.12 – Iniziato il discorso programmatico di Conte
E’ iniziato nell’Aula del Senato, il discorso programmatico del presidente del Consiglio Giuseppe Conte su cui l’Assemblea si esprimerà questa sera con il voto di fiducia. Subito dopo l’intervento, i lavori di Palazzo Madama saranno sospesi per consentire al premier di depositare il discorso alla Camera. Riprenderanno quindi alle 14,30 con la discussione generale. La replica e le dichiarazioni di voto saranno a partire dalle 17.30. Le operazioni di voto per la fiducia inizieranno alle 19.15.
12.03 – Cirinnà in aula con t-shirt pro famiglie arcobaleno
Una maglietta rosa con scritto ‘famiglie arcobaleno, associazione genitori omosessuali’ per “accogliere il ministro della Famiglia Fontana”. L’ha indossata la senatrice del Pd Monica Cirinnà, promotrice della legge sulle unioni civili e la esibisce nel transatlantico del Senato dove si sta attendendo il discorso programmatico del nuovo presidente del Consiglio. “Appena entro in Aula – spiega ai cronisti Cirinnà – andrò a stringere la mano del ministro”.
12.00 – Giulia Grillo: “Orgoglio ed emozione”
“Con un po’ di orgoglio ed emozione, così la viviamo questa giornata e anche un po’ di festa perché questo governo nasce ufficialmente anche a livello parlamentare”. Così il neoministro alla salute Giulia Grillo entrando al Senato per il voto di fiducia al governo M5s-Lega. E sull’intervento del premier Conte ha aggiunto: “Mi aspetto che abbia raccolto tutto ciò che abbiamo cercato di mettere nel contratto, questo senso di discontinuità rispetto al passato che vogliamo dare e che vogliono anche cittadini – ha detto – La discontinuità comincia anche da linguaggio delle parole, non è soltanto a livello di propaganda. E poi mi aspetto azioni concrete che sono quelle che ci permetteranno di dare la sensazione reale che qualcosa sta cambiando. Ma ci vuole un pò di tempo per quello”.
11.57 – Conte al Senato da ingresso secondario: “Passaggio importante, sono emozionato”
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è giunto al Senato entrando da un ingresso secondario. “Oggi è un passaggio importante per me ed il Paese. Sono emozionato”, ha detto varcando la soglia di Palazzo Madama.
11.55 – Di Maio è arrivato al Senato
Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio è entrato a piedi al Senato per il dibattito sulla fiducia al governo Conte, senza rilasciare dichiarazioni.
11.46 – Fraccaro: “Subito al lavoro e fare bene”
“La nostra preoccupazione principale ora è metterci subito al lavoro e fare bene”. Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, arrivando al Senato dove tra pochi minuti si apre il dibattito sulla fiducia.
11.42 – Bonafede: “Contratto di governo bellissimo ed ambizioso”
“Presentiamo al Parlamento italiano un contratto di governo bellissimo e molto ambizioso”. Così il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede entrando al Senato. Il Guardasigilli ha negato che “il premier Conte sia una mia invenzione”, “sarebbe profondamente ingiusto dirlo” ha risposto Bonafede alla domanda di un cronista. “Io l’ho solo presentato al M5S”, ha aggiunto.

Chi ha ucciso Sacko Soumali? Occhio alle facili conclusioni

se il partito tanto demcoratico, solidale, antirazzista, antifascista e sue mille ramificazioni dai sindacati a giornalisti AVESSERO LOTTATO PER INTRODURRE IL REDDITO MINIMO non ci sarebbe sto problema MA POI LE COOP E LE MAFIE COME LUCRAVANO??????????

OOPS, MA SAREBBE POPULISTA E FASCISTA UNA TALE PROPOSTA, come infatti è negli intenti di questo governo di introdurre il salario minimo 
Le cose per come stanno.
“Sacko Soumayla, era un attivista USB che difendeva i diritti degli immigrati che lavorano come neoschiavi per i negrieri che li importano dall’Africa, facendoli morire a migliaia lungo il tragitto che il più delle volte finisce nelle campagne del Mezzogiorno o nelle squallide periferie della grandi città italiane.
Lo ha ucciso non la Lega ma quella mafia che la politica del PD ha fatto ingrassare e prosperare.
Se vi è un partito che andrebbe sciolto per essere diventato una associazione sovversiva e di stampo mafioso è proprio il PD, degno compagno di merende di Turiddu di Arcore, con cui il PD ha addirittura cercato di instaurare una dittatura commissaria, pur di sbarrare la strada ai giallo-verdi (criticabili quanto si vuole ma pur sempre democraticamente eletti dal popolo italiano).”
Chi ha ucciso Sacko Soumali? Occhio alle facili conclusioni
Le mafie non sono “xenofobe” per partito preso.  I clan, a cominciare da quelli calabresi, con il business dell’immigrazione ci mangiano. Questo fattura ogni anno milioni e milioni di euro e rende più della droga.
L’omicidio nel Vibonese di Sacko Soumali, bracciante del Mali, con regolare permesso di soggiorno, attivista sindacale iscritto all’Usb, ed il ferimento di altri due migranti è un crimine orribile che va fermamente condannato. Occhio però a giungere a rapide conclusioni, tirando in ballo, in assenza di maggiori elementi, ‘Ndrangheta, razzismo ed il “clima creato dal nuovo governo leghista-pentastellato”. Non si da un gran contributo alla ricerca della verità e della giustizia lanciando semplicemente slogan.
Non sempre ciò che avviene nella Piana di Gioia Tauro è lineare.
In primo luogo va detto che la ‘Ndrangheta e le altre mafie italiane non sono “xenofobe” per partito preso. Anzi… I clan con il business dell’immigrazione ci mangiano. Questo fattura ogni anno milioni e milioni di euro ed ormai rende più della droga. I clan hanno tutto l’interesse a far sì che i migranti arrivino. E che ne arrivino tanti. Le mafie gestiscono i rapporti con gli scafisti e, inoltre, metto la mano sul fuoco sul fatto che abbiano un canale diretto anche con alcune Ong corrotte. Nessuno sbarco avviene senza il loro consenso, nei territori da esse controllati. Ci sono le mafie dietro una parte consistente dei centri di accoglienza e delle aziende dell’indotto (mense, lavanderie, agenzie di pulizie, fornitori di suppellettili, ecc.). Sono loro affiliati i caporali che sfruttano barbaramente i migranti nei campi e negli agrumeti e coloro che li usano come manovalanza per lo spaccio.
Le mafie non hanno ideologie e se ne sbattono del fascioleghismo. Sicuramente tenteranno di intrattenere rapporti (o forse hanno già rapporti) con uomini vicini al nuovo governo, così come hanno fatto con i precedenti esecutivi, indipendentemente dal colore politico.
Sono doverose le mobilitazioni per chiedere giustizia sull’omicidio di Sacko Soumali, ma, anche in questo caso, attenzione a dare precipitosamente una connotazione ad esecutori e possibili mandanti. L’ultima vicenda di sangue avvenuta nella Piana di Gioia Tauro, che ha visto come vittima una migrante nigeriana, Becky Moses, arsa nel rogo di una tendopoli, ha avuto un esito ben diverso da quello pronosticato dalle organizzazioni antirazziste. Nessun raid mafioso, fascista o xenofobo: fu uccisa da connazionali, su richiesta di un’altra nigeriana, per futili motivi legati ad una storia di gelosia. Quest’ultima è stata arrestata in Val d’Aosta mentre cercava di lasciare l’Italia.
Come ho scritto sopra, la ‘Ndrangheta lucra sul traffico e lo sfruttamento dei migranti. Ho serissimi dubbi sul commissionamento da parte di quest’ultima dell’ omicidio di un migrante, soprattutto se sindacalizzato, con tutti i rischi relativi all’impatto mediatico che un caso del genere comporta.
Anche il metodo dell’assassinio non è tipicamente mafioso: un paio di fucilate sparate alla rinfusa da più di 60 metri (qualcuno scrive 100) di distanza. La ‘Ndrangheta compie esecuzioni con precisione millimetrica, con killer professionisti ed a distanza ravvicinata, mettendoci la firma. Inoltre, da parte dei clan ci sarebbero stati altri modi per mettere a tacere un migrante scomodo per il suo impegno sindacale, senza destare l’attenzione dell’opinione pubblica: avrebbero potuto piazzargli della droga nella baracca e darlo in pasto alla polizia. O farlo semplicemente “sparire nel nulla”, ricorrendo alla lupara bianca.
Questo mi sembra più il caso di un cane sciolto, di un balordo del posto non affiliato a nessuno, che ha tentato di  “spaventare” delle persone entrate in un territorio che considerava suo (forse pensando ad una sottrazione di materiale) e che la cosa sia finita male, molto male, con un morto e dei feriti. Un omicidio infame, ma non mosso da fini politici e/o razziali e senza il coinvolgimento del crimine organizzato.
In ogni caso, se NON c’è la ‘Ndrangheta di mezzo, lo sapremo presto. Molto presto. Sarà essa stessa a mettere gli inquirenti sulle tracce dell’assassino, per togliersi di dosso i riflettori e continuare a fare affari con il traffico e lo sfruttamento dei migranti.
Notizia del: 04/06/2018 di Omar Minniti