Associazione ACAD, conosciamola meglio

di Leonardo Capella

Durante il convegno “Voci di donne sulla violenza di Stato” tenutosi a Susa il 14 giugno abbiamo fatto la conoscenza dell’associazione ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa). Abbiamo intervistato una delle fondatrici di ACAD, Rossana Noris di Bergamo, per approfondire la conoscenza dell’associazione.

Quali sono le motivazioni che hanno fatto nascere questa associazione?

L’associazione è stata pensata subito dopo la morte di Federico Aldovrandi nel 2005. Questa vicenda mi ha inquietata e mi ha spinto a interessarmi quotidianamente delle vicende legate agli abusi in divisa. Grazie alla collaborazione del centro sociale bergamasco Pacì Paciana, di cui faccio parte, è quindi iniziata attività di monitoraggio costante sulle vicende di abusi in divisa. 

Come si è sviluppata la nascita dell’associazione?

Abbiamo cominciato invitando la famiglia Aldovrandi alla proiezione di un documentario su Federico. Poi nell’arco di qualche anno si sono susseguite altre vicende simili (Cucchi, Uva, Ferrulli) che ci hanno fatto comprendere che vi erano diverse situazioni di questo tipo. Quando succede un problema nella quotidianità tutti si rivolgono alle Forze dell’Ordine, ma quando il reato  viene da li a chi bisogna rivolgersi? La risposta a questa domanda ci ha spinto a far nascere una piccola rete con lo scopo di creare uno strumento concreto che potesse fungere, se non da punto di riferimento, ma almeno di appoggio per chi si trovasse in queste situazioni.

Come è organizzato oggi e quale supporto è dato oggi dall’associazione? 

Abbiamo fatto una presentazione ufficiale a gennaio di quest’anno con un a quindicina di famiglie che hanno avuto casi di abusi e nello stesso giorno abbiamo aperto un numero verde, aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, che è 800588605. Lo scopo è quello di raccogliere le segnalazioni relative a abusi subiti o visti. Il numero verde è collegato a una rete nazionale di avvocati. Crediamo sia molto importante segnalare questi abusi, anche quelli non mortali, per poter portare portare all’attenzione dell’opinione pubblica questo fenomeno che stando ai numeri delle chiamate ricevute pare preoccupante. Assume molta importanza anche  la segnalazione di abusi avvenuti in passato perché molte volte i reati non sono ancora caduti in prescrizione e quindi è ancora possibile una qualche azione. Inoltre questa rete può dare coraggio a chi intimorito non vuole esporsi. Dall’inizio dell’anno oltre 300 chiamate al numero verde indicano che siamo sulla strada giusta. 

Non avete nei vostri programmi l’inserimento di un’assistenza psicologica?

Ci stiamo ragionando, al momento interveniamo come attivisti ma ci rendiamo conto che molte situazioni richiedono una competenza specifica e che quindi un supporto psicologico professionale sarebbe più indicato.

Qualche altra iniziativa in cantiere?

Abbiamo iniziato una campagna chiamata “ACAD in ogni città” per la creazione di ACAD Point su tutto il territorio  nazionale. Speriamo che questo possa essere un deterrente al verificarsi di ulteriori abusi perché guardando i numeri abbiamo la sensazione che non si sia di fronte a “poche mele marce” ma ad un problema più vasto e qualcuno dovrà renderne conto. Per il completamento di questa campagne penso ci vorranno almeno due anni. Abbiamo notato che un numero elevato di cittadini non ha una conoscenza su quali siano le procedure di fermo, arresto, perquisizione e non conoscano appieno i propri diritti. Stiamo lavorando sulla preparazione di un opuscolo rivolto sia ai militanti che al comune cittadino dove saranno raccolte informazioni utili a comprendere come comportarsi e quali sono i diritti che tutelano il cittadino. Vogliamo inoltre indire la prima giornata nazionale contro gli abusi in divisa con una grossa manifestazione a Roma verso la fine dell’anno, per raggiungere questo scopo dobbiamo far crescere la consapevolezza perché vogliamo che davvero tutta la nazione si muova perché ormai questi abusi sono sotto gli occhi di tutti e non è più possibile fare finta di niente. 

(L.C. 10.08.14)

Associazione ACAD, conosciamola meglioultima modifica: 2014-08-10T13:54:50+02:00da davi-luciano
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