Esposto del Controsservatorio Val Susa al Tribunale Permanente dei Popoli

http://controsservatoriovalsusa.org/

Controsservatorio Valsusa. Presidiare la Democrazia

 Il Controsservatorio Valsusa ha presentato un esposto al Tribunale Permanente dei Popoli firmato anche dal presidente e dal vicepresidente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone e da numerosi sindaci e amministratori.

La nostra iniziativa è stata condivisa da numerose personalità del mondo della cultura e della scienza, di diversi paesi, che hanno voluto manifestarci il loro sostegno:

all big

Vedi tutti i sostenitori…

Sostieni anche tu la nostra iniziativa, metti la tua firma!

Ci siamo rivolti al Tribunale Permanente dei Popoli ritenendo che nei venticinque anni trascorsi da quando si è iniziato a parlare del progetto di una nuova linea Torino-Lyon siano stati sistematicamente violati alcuni diritti fondamentali dei cittadini: il diritto alla salute (propria e delle generazioni future), il diritto all’ambiente, il diritto a condizioni di vita dignitose, il diritto a una informazione corretta e trasparente, il diritto di partecipare alle decisioni che riguardano la propria vita.

In questi anni i cittadini, riuniti in comitati e sostenuti dalle amministrazioni locali, hanno ripetutamente denunciato le violazioni documentando ampiamente l’inutilità dell’opera, i danni per l’ambiente e i rischi per la salute, lo sperpero di danaro pubblico. Tecnici, esperti e scienziati di fama internazionale hanno supportato le loro ragioni presentando studi e analisi di innegabile validità scientifica.

Non ci è stato dunque difficile raccogliere e allegare al nostro esposto una prima raccolta di documentazione che ripercorre le diverse fasi dell’opposizione al TAV Torino-Lyon. Così come non è stato difficile indicare un elenco di possibili testi in grado di offrire testimonianze significative sui diversi aspetti su cui abbiamo investito il TPP e suggerire una bibliografia minima sul rapporto fra democrazia, partecipazione e movimento con particolare riferimento alla Val Susa.

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Vogliamo che la nostra democrazia torni in buona salute

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oltre 4000 firme si sono già aggiunte alle nostre: FIRMA ANCHE TU!

 

 

 

 

Duplice allarme bomba alla Procura di Brescia: Jihad o No Tav?

Una notizia poco diffusa che la dice lunga su come lo Stato si posizioni in vista di possibili disordini sociali. Già i media hanno cominciato a spianare la strada con la consueta manipolazione ma la Procura torinese è in netto vantaggio.

Pochi sanno che nella prima settimana di Luglio, per ben due volte in quattro giorni (martedi 8 e venerdi 11) la Procura della Repubblica di Brescia con annesso Tribunale è stata sgomberata d’urgenza per un allarme bomba. Al palazzo sono accorsi tutti i corpi di polizia oltre ai Vigili del Fuoco in un ben visibile flusso superiore alla norma. Tutta l’area veniva chiusa ed il personale della Procura sgomberato. La motivazione diffusa ai dipendenti e ai media è stata una telefonata di avvertimento proveniente da soggetti terroristici: Jihad o No Tav.

jihadist

A distanza di 48 ore dalla seconda evacuazione,Repubblica e Rai News 24 hanno collegato i fatti con un testo di prossima pubblicazione di Marco Minniti, sottosegretario Pd con delega all’intelligence, sulla rivista Italiani Europei diMassimo D’Alema in cui si descrive il pericolo legato ai reduci jihadisti di origine europea di ritorno in patria. Ciò che suona inquietante è il seguito dello scritto che con una piroetta cambia prospettiva e dichiara che “resta alta l’attenzione in Italia all’estremismo antagonista…alle rivendicazioni ambientaliste, sul diritto al lavoro e alla casa” sottolineando “la potenzialità dell’eversione di matrice anarco-insurrezionalista” capace di “infiltrare manifestazioni di dissenso, come la mobilitazione No Tav“.

Nella foto: Jihadisti o No Tav?

Preso atto che paghiamo il sig. Minniti e chissà quanti esperti di intelligence per propinarci banalità sotto forma di proclami allarmistici (se si esclude una guerra mondiale, il pericolo per uno Stato e per l’ ordine pubblico non può che venire da terrorismo o da rivolte sociali) non possiamo che osservare che la tendenza ad equiparare le lotte sociali e territoriali, ora anche ambientaliste, in particolare la resistenza No Tav, con il terrorismo sta prendendo velocità e sostanza già da qualche mese con gli arresti dei quattro ragazzi accusati di aver partecipato all’ “assalto” notturno al cantiere di Chiomonte.

Come sappiamo, il teorema che riassume anni di lotte valsusine come un progetto organicamente terrorista è stato formulato gradatamente da una campagna dei due quotidiani della lobby del tav La Stampa e Repubblica e applicato dal procuratore Pd Caselli. L’accostamento tra violenza, anarco-insurrezionalisti e No Tav è portato avanti ormai permanentemente dalle redazioni dei due quotidiani. E allora è forse un caso che il 17 Luglio su La Stampa, un articolo del solito Massimo Numa, informatissimo da questura, procura, e straordinariamente in sintonia con Minniti e gli ambienti a lui collegati, accosti per la prima volta tutti gli ingredienti ? Difficile sottrarsi al dubbio. Ecco quindi che, in un capolavoro di insinuazioni e “accostamenti tematici”, il ritratto di Anonymous, oggetto dell’informativa, include i seguenti messaggi: “azioni criminali“, i suoi collaboratori “di area anarchica“, gli attacchi ai siti “…l’ultimo a un’azienda che lavora per la Tav” e infine “seguace di Hamas“. Deve aver studiato per confezionarlo.

Con l’assoluzione di Berlusconi in Appello tutti gli osservatori concordano nel prevedere lunga vita alle Larghissime Intese, una prospettiva di regime senza opposizione per realizzare i programmi del capitalismo transnazionale. L’operazione per indicare preventivamente i nemici del renzismo e del Pensiero Unico e inchiodare qualsiasi opposizione alla remissività è dunque già in corso: i guastafeste sono i 5 Stelle in Parlamento (che i media attaccano senza tregua cercando di minarne unità e credibilità) e le lotte sociali che potranno venire quando la situazione economica si farà insopportabile e la maschera del regime non reggerà più equilibrismi, balle spaziali, vuote promesse, conti taroccati da aggiornare ogni trenta giorni. Tutti equiparati ai terroristi. Il giornalista Robert Fisk ci racconta che la tecnica mediatica di attribuire tale qualifica al “nemico” è stata utilizzata fin dall’invasione del Libano da Israele. Da allora, e soprattutto dopo l’11 Settembre, è diventato abituale utilizzare il termine per qualsiasi nemico che non sia riconosciuto da Stati o istituzioni ufficiali. Oggi si sta compiendo un ulteriore passo: la criminalizzazione delle lotte sociali. La Val Susa è un laboratorio anche per lo Stato: inganni, menzogne, militari in ordine pubblico, attentati ai presidii, costruzioni giudiziarie, disinformazione mediatica. E non è escluso che alla teoria possano seguire fatti. Siamo tutti avvertiti: stiamo in campana.

(F.S. 19.7.2014)

Contro lo scempio della Carta, io ci sto!

20.07.2014 IL FATTO QUOTIDIANO

Cari amici, pubblico il testo del mio articolo pubblicato oggi a pag. 2 de ‘Il fatto quotidiano’:

LE MIE 10 RAGIONI PERCHE’ CI STO

 Ci sto. Firmo e sottoscrivo l’appello lanciato da “Il Fatto Quotidiano” contenente 10 concrete e specifiche proposte per una riforma istituzionale finalizzata a realizzare una migliore “Democrazia partecipata”.

Ci sto. Anche se continuo a rimanere dell’idea che – nelle condizioni di povertà economica e di disagio sociale in cui si trova il nostro disgraziato paese – le emergenze da affrontare dovevano e devono essere altre che non le cosiddette “riforme”, tanto sbandierate dal nostro intraprendente Presidente del Consiglio e dalla sua giovane Corte che l’attornia, riforme che di fatto non risolvono ma anzi aggravano le difficoltà in cui si trovano a vivere gli italiani.

Ci sto. Anche se ritengo politicamente scorretto ed eticamente criticabile che a cambiare la Costituzione sia un Parlamento i cui componenti sono stati eletti con una legge elettorale già dichiarata incostituzionale – e quindi illegittima – dalla Corte Costituzionale.

Ci sto. Perché intendo mettere “nero su bianco” la mia posizione di ferma opposizione al disegno di “Democrazia Autoritaria” che sarà la logica conseguenza della nuova legge elettorale per la composizione della Camera dei Deputati (Italicum) e la riforma costituzionale del cosiddetto “Senato delle Autonomie”.

Ci sto. Perché non voglio stare a guardare come a suo tempo fece Ponzio Pilato, lasciando così morire definitivamente – per ignavia e per menefreghismo (o, peggio, per complicità) – la democrazia scritta nella nostra carta costituzionale che, con tanti sacrifici (anche di vite umane) ci hanno donato i nostri padri costituenti (compreso il mio povero papà, che – come tanti altri – era  sì povero ed anche analfabeta, ma si è pure lui fatto anni ed anni di guerra e di dura prigionia per salvare il mio paese dall’oppressione fascista).

Ci sto. Perché le proposte lanciate da Il Fatto Quotidiano hanno tre chiari obiettivi: ridare credibilità alle istituzioni politiche (riduzione del numero dei deputati e senatori, dimezzamento delle loro indennità, limitazione del numero dei mandati parlamentari, diritto di tribuna ai partiti minori, immunità parlamentare limitata alla sola insindacabilità per le opinioni e per i voti espressi, Capo dello Stato eleggibile per una sola volta), assicurare una completa indipendenza alla magistratura (ineleggibilità dei magistrati prima di tre anni dalla cessazione delle loro funzioni, concreta indipendenza dei Pubblici Ministeri non solo rispetto a poteri esterni ma anche rispetto alla scala gerarchica interna degli Uffici giudiziari, CSM composto da componenti togati eletti a sorte e componenti laici di cui non potranno più far parte i politici) ed infine  rendere più libera ed obiettiva l’informazione e più possibile la partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica (RAI non più in mano ai partiti, eliminazione dei sussidi pubblici alla stampa, editori puri per la carta stampata e nuove leggi per agevolare i referendum e le leggi di iniziativa popolare).

Ci sto. Perché voglio che si vada a votare al più presto, Non mi sta bene che in Italia ci sia uno Governo retto da una maggioranza non scelta dal popolo ma frutto di un accordo (rectius, inciucio) avvenuto dopo le elezioni fra due opposti schieramenti che si sono messi insieme non per “salvare” il paese ma per mantenere le proprie poltrone.

Ci sto. Perché non possiamo più solo limitarci a contestare ed opporci a leggi e provvedimenti che non condividiamo ma dobbiamo anche noi essere propositivi e assumerci le nostre responsabilità, proponendo soluzioni alternative da sottoporre al vaglio dei cittadini, degli elettori e del pubblico confronto.

Ci sto. Perché interpellare direttamente i cittadini – come ha fatto e sta facendo in questi giorni Il Fatto quotidiano – per chiedere a loro personalmente come la pensano è un’azione nobile ed altamente democratica che serve anche per riavvicinare la società civile alla politica attiva e ridare credibilità ed efficacia alla nostra già troppo martoriata democrazia.

Ci sto. Perché mi sono stufato di ascoltare “venditori di fumo” che ogni giorno promettono qualcosa di nuovo che faranno domani per far dimenticare quel che hanno promesso invano ieri, ed intanto oggi c’è gente che muore di fame.

Antonio Di Pietro (magistrato che fu e contadino che è)

– See more at: http://www.antoniodipietro.it/2014/07/contro-lo-scempio-della-carta-io-ci-sto#sthash.QtjM5yQs.dpuf

Gaza, giornalista CNN licenziata per critiche mosse a Israele

ah giusto. La lobby che non esiste…certo che per non esistere ne ha di influenza

Sabato, 19 Luglio 2014 13:48

Londra – I media mainstream dediniscono un “piccolo incidente diplomatico” il caso di Diana Magnay, reporter della CNN, rimossa dall’incarico solo per aver espresspo la sua opinione sugli sviluppi di Gaza.
La Magnay era infatti la corrispondente della CNN nella Striscia assediata e bersagliata dal regime criminale sionista. La giornalista e’ stata licenziata dopo un post in cui ha definito “feccia” (scum) gli israeliani che esultavano per le bombe sulla popolazione di Gaza.  Diana Magnay era in collegamento da una collina che domina il confine fra Israele e Gaza e mentre dava un aggiornamento sugli ultimi eventi, un gruppo di israeliani ha esultato dopo il lancio di missili su Gaza. Dopo il collegamento, la giornalista ha twittato: “Gli israeliani sulla collina sopra Sderot esultano mentre le bombe cadono su Gaza; minacciano di distruggere la nostra auto se dico una parola sbagliata. Feccia”. Il tweet e’ stato subito rimosso, ma non prima di essere ritwittato più di 200 volte. Un portavoce della CNN ha cercato di spiegare il gesto: ” Diana Magnay ha reagito con rabbia su Twitter dopo essere stata minacciata prima e dopo il collegamento in diretta”, ha aggiunto. Ma a quanto pare le giustificazioni non sono servite a nulla …

Questa si che e’ la liberta di opinioni.
http://italian.irib.ir/notizie/palestina-news/item/164234-gaza,-giornalista-cnn-licenziata-per-critiche-mosse-a-israele

GAZA: KERRY, ISRAELE HA DIRITTO DIFENDERSI

un democratico è migliore a prescindere

Obama potrebbe chiedermi di tornare a breve (ANSA) – NEW YORK, 20 LUG

Israele «ha tutti i diritti del mondo di difendersi». Lo afferma il segretario di Stato, John Kerry, sottolineando che nessuno paese sotto attacco resterebbe immobile. Kerry ritiene che il presidente americano, Barack Obama, gli chiederà di tornare in Medio Oriente a breve per lavorare a un cessate il fuoco.

(ANSA). DRZ 20-LUG-14

GAZA:KERRY A MICROFONO APERTO,«ALTRO CHE OPERAZIONE PRECISA»

Commento frustrato durante uno stop per la pubblicità (ANSA) – NEW YORK, 20 LUG –

Il segretario di Stato americano, John Kerry non si accorge – durante uno stop pubblicitario mentre era in un’intervista a Fox – di avere il microfono aperto e, parlando con una persona del suo staff telefonicamente, si lascia andare a un commento che sembra mostrare la sua frustrazione nei confronti dell’invasione da parte di Israele di Gaza. «Altro che operazione di precisione», afferma Kerry in modo sarcastico. «L’escalation è significativa», mette in evidenza Kerry. «Dobbiamo andare. Dobbiamo andare stasera». Incalzato da Chris Wallace, il giornalista che lo stava intervistando, sulla possibilità che Israele si fosse spinto troppo in là e questo lo frustrasse, Kerry risponde: «È difficile avere questo tipo di operazioni. L’ho detto pubblicamente e lo ripeto. Difendiamo il diritto di Israele a fare quello che sta facendo».

(ANSA). DRZ 20-LUG-14

Gas tossici e missili che inducono il cancro contro la Striscia di Gaza

Evidenza – 19/7/2014

Gaza-InfoPal. Israele sta usando “strani gas tossici” contro la popolazione della Striscia e missili che provocano il cancro. L’accusa arriva da due medici: il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, dott. Ashraf al-Qudra, e il Erik Fosse, volontario norvegese.
Giovedì, al-Qudra ha dichiarato che “decine di palestinesi, compresi bambini, sono arrivati in ospedale con sintomi di soffocamento, dopo aver respirato gas sparati dall’esercito israeliano contro il nord e il sud della Striscia di Gaza”.
Il dott. Erik Fosse ha dichiarato a Press TV che alcuni palestinesi sono stati feriti da un nuovo tipo di arma che anche i medici con precedenti esperienze in zone di guerra non riescono a riconoscere.
Fosse ha aggiunto che la maggioranza dei pazienti ricoverati negli ospedali di Gaza sono civili feriti in attacchi contro le loro case, e circa il 30 per cento sono bambini.

DIME e esperimenti sui palestinesi.

Dense Inert Metal Explosive, conosciute come DIME, sono già state testate più volte sulla popolazione di Gaza (anche durante Piombo Fuso, nell’inverno 2008-2009), che, secondo quanto scrive Electronic Intifada, sono usati come topi da laboratorio da tempo dall’industria bellica israeliana.

Le DIME contengono tungsteno, un metallo che provoca il cancro e che produce esplosioni che tagliano la carne e le ossa, spesso distruggendo completamente gli arti inferiori delle persone all’interno del raggio di esplosione.

Si vedano le immagini contenute in questo link: gli effetti delle bombe israeliane DIME su Gaza-Articoli e galleria

Nel passato, Israele ha usato armi proibite, comprese quelle all’uranio impoverito e al fosforo bianco, che è quasi impossibile da estinguere e lascia la vittima terribilmente bruciata e scarnificata, dovesse mai sopravvivere a un tale attacco.

(Fonti: Quds Press, Imemc, Electronic Intifada)
http://www.infopal.it/gas-tossici-e-missili-che-inducono-il-cancro-contro-la-striscia-di-gaza/

Doctor in Gaza Reports Injuries Indicating Israeli Use of Banned Weapons

http://www.imemc.org/article/68456

Spagna, uccisa a colpi di pistola la politica con 12 stipendi pubblici

un pò vecchia ma non lo sapevo. I sostituti della nuova monarchia opulescente e ricca oggi sono politici con mille incarichi

BY  ANGELO IERVOLINO  – 20 MAGGIO 2014

  
Il popolo spagnolo reagisce alla crisi con un omicidio.
 
Angelo Iervolino 20 maggio 2014 – La crisi economica sta attanagliando molti paesi Europei. Quasi finita la prima fase dove molta gente si è suicidata, sta iniziando la seconda fase, quella della reazione popolare. In Spagna alcuni giorni fa è stata uccisa Isabel Carrasco presidente della Provincia spagnola di Leon. Sarebbero state due donne, madre e figlia, ad aver freddato a colpi di pistola la donna 59 enne, esponente del Partito Popolare. Si presume per il licenziamento della giovane, Monteserrat Triana Martinez, congedata dall’amministrazione provinciale. A riconoscere le due donne, che sono la moglie e la figlia di un ispettore della polizia spagnola, è stato un agente in pensione, testimone dell’agguato. Di certo ormai la pressione sulla popolazione in molti paesi d’Europa sta diventando insostenibile e quindi tasse elevate e licenziamenti nel settore pubblico potrebbero scatenare delle razioni a catena molto pericolose che potrebbero costare la vita a molti politici, ovviamente nessuno ci sta a morire senza reagire, e dopo l’ondata di suicidi si prevede una ondata di omicidi, da parte di gente disperata che non ha nulla da perdere, quindi può succedere di tutto, la bomba Europa sta per esplodere.
 
La deputata del Partito Popolare Isabel Carrasco, oltre ad essere indagata per cattiva gestione di denaro pubblico e corruzione, ricopriva ben 12 incarichi pubblici, percependone i relativi stipendi:
 
Presidente del Partito Popolare di León.
Consigliere del Comune di León.
Presidente della Provincia di León.
Presidente del Consorzio dell’Aeroporto di León.
Presidente dell’Istituto Leonese di Cultura.
Presidente del Consorzio Provinciale del Turismo.
Presidente di Gersul, Consorzio per la gestione dei residui solidi urbani di León.
Consigliera di Tinsa, società di tassazione leader del mercato immobiliare spagnolo (fino al 2010).
Consigliera della banca Caja España.
Consigliera dell’Assemblea Generale di Caja España.
Consigliera di Viproelco (gestita al 50% da Caja España), che gestisce il mercato delle case popolari.
Consigliera della rete immobiliaria Inmocasa.
Vicepresidente di Invergestión, società d’investimenti nel mercato immobiliare.
 
Isabel Carasco era in politica da 30 anni. Uno dei suoi primi incarichi, nel 1987, fu la nomina da parte dell’allora presidente della giunta di Castilla y Leon José Maria Aznar, a delegata territoriale della giunta provinciale, incarico che mantenne fino al 1991.
 
Entrata al Senato nel 2003, un anno dopo fu nominata presidente provinciale del Partito Popolare. Eletta nel 2007 presidente della Provincia di Leon grazie alla maggioranza assoluta conquistata nelle urne, da febbraio era indagata per presunti episodi di malversazione di fondi pubblici.
 
Fonte 

La Sperimentazione animale è una presa in giro?

Ennesimo articolo sul British Medical Journal (la più importante rivista di Medicina a livello planetario) in cui, sostanzialmente, gli autori si chiedono se la sperimentazione animale non sia una presa in giro molto ben organizzata, che nasconde solo interessi finanziari e che porta ad una medicina scadente per gli esseri umani.

E’ bene chiarire una cosa: utilizzando in modo dubitativo le parole “evidence-based” già nel titolo, di fatto questi ricercatori stanno paragonando la sperimentazione animale all’omeopatia, ossia a pratiche prive di una solida base fattuale, e che vengono quindi annoverate tra le pseudo-scienze.

Ma ci rendiamo conto che siamo nel 2014? Quando finirà questa crudele farsa?

http://www.bmj.com/content/348/bmj.g3387

Carlo Martini
Fonte: www.facebook.com

Aereo abbattuto: prove alterate? Malaysia non conferma il ritrovamento della scatola nera – Governo malese: “Indizi sono alterati”

ROMA / KUALA LUMPUR – Non c’è nessuna conferma che la scatola nera del boeing della Malaysia Airlines abbattuto nell’Ucraina dell’est sia stata trovata, così come annunciato ieri dai ribelli filorussi. Lo fa sapere il ministero dei Trasporti malese.

Intanto il governo malese ritiene che siano stati alterati indizi fondamentali nella zona dove si è schiantato il Boeing 777 e che questo rappresenti “un tradimento nei confronti di chi ha perso la vita”. “L’integrità del sito è stata compromessa e non vi sono indicazioni secondo cui gli indizi fondamentali siano stati conservati in loco. Inquinamento sulla scena dell’incidente possono distorcere l’indagine stessa”, ha detto il Ministro dei trasporti malese Liow Tiong Lai.
http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/111205/aereo-abbattuto-prove-alterate.html


MH17 HOAX DUMMY NOT DEATH PEOPLE – VIDEO


Ministro Malesia: Russia fa di tutto per proteggere esperti

Il Ministro dei Trasporti della Malesia Liou Tiong Laya ha dichiarato che la Russia sta facendo tutto il possibile per proteggere il viaggio degli esperti verso il luogo del disastro dell’aereo di linea malese, il Boeing 777, in Ucraina orientale.
Il Governo dell’Ucraina ha invitato a partecipare alle indagini i rappresentanti di autorità aeree della Malesia e dei Paesi Bassi, la Commissione Europea, la società Boeing, l’ICAO (L’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile), l’Eurocontrol e la National Transportation Safety Board.
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/news/2014_07_19/Il-Ministro-della-Malesia-la-Russia-fa-di-tutto-per-proteggere-gli-esperti-2102/