Rinviati a giudizio direttore e giornalista de La Stampa per diffamazione aggravata in danno a Scibona

http://www.marcoscibona.it/home/?p=533

Il giudice dell’udienza preliminare, Dr.ssa Rocci, ha oggi rinviato a giudizio Massimo Numa (giornalista La Stampa) e Mario Calabresi (Direttore La Stampa) per diffamazione aggravata in danno a Marco Scibona per un articolo comparso su La Stampa in data 1 giugno 2013. Il processo penale si terrà avanti la 1a sezione penale il giorno 11.3.15 h. 9 aula 52.

Il GUP ha così accolto la richiesta del PM e del mio avvocato che sostenevano la rilevanza diffamatoria dell’articolo ove si legge: “Scibona (5 stelle) tenta di impedire un incontro con i vertici Ltf” (http://www.lastampa.it/2013/06/01/cronaca/un-senatore-al-presidio-con-i-no-tav-a-susa-1tcddCp7gLsclo2AJnp0FP/pagina.html) anche perché non ho assolutamente posto in atto comportamenti del genere e testimoni lo hanno confermato.

Ancora una volta assistiamo ad una informazione parziale e distorta che questa volta però è chiamata, finalmente, a rispondere del lavoro superficiale che compie.

Attendo fiducioso la prima udienza per poter ancora ribadire la realtà dei fatti, nella speranza che questo procedimento possa far sì che in futuro l’informazione si attenga esclusivamente ai fatti e che non confezioni articoli arricchendoli di particolari e situazioni inesistenti o in sfavore di una parte come nuovamente ha fatto, nel recente caso degli arresti per l’infiltrazioni mafiose nelle grandi opere, nei confronti del Movimento No Tav.

Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte

Arizona: i cittadini esigono la fine delle scie tossiche

Alcuni giorni fa a Kingman, in Arizona, è stato organizzato un meeting sulla contaminazione dovuta al rilascio in cielo di sostanze chimiche. Alcune decine di cittadini di Mohave Country, avendo rilevato un incremento sensibile di metalli pesanti nel sangue, ha deciso di invitare il referente politico del territorio, la Senatrice Kelli Ward, per richiedere un’ indagine di Stato.

Durante l’incontro la cittadinanza intervenuta ha chiesto risposte concrete sulle scie chimiche rilasciate dagli aerei. Kelli Ward, da “brava”politica, per calmare gli animi si è detta certa che l’acqua e l’aria di Mohave Countri sono sicure. Poi ha scaricato la patata bollente ad altri, dichiarando che ha le mani legate perché la questione riguarda la Federal Aviation Administration. Inoltre per non perdere dei voti possibili, ha dichiarato che in qualità di medico è interessata ad organizzare un forum pubblico con il Department of Health Services, per discutere la questione della presenza dei metalli nel sangue.

Niente di nuovo sotto il cielo chimico di tutto il pianeta, tutto il mondo è paese. I politici europei come quelli statunitensi di fronte al potere militare alzano le mani in segno di resa. Da diversi anni il gioco di ruolo preferito dai nostri rappresentanti è lo scaricabarile, però è anche vero che oltrepassare il muro di gomma delle scie chimiche è veramente difficile. Le diverse interpellanze parlamentari presentate sull’argomento non hanno mai ricevuto una risposta concreta. Nel paese delle stragi di Stato impunite non suona strano un tale esito, finché il parlamento è frequentato da una maggioranza di traditori del mandato popolare sarà difficile che venga avviato un iter parlamentare per approfondire la questione.

Dato che le autorità preposte a vigilare sulla salute e sull’ambiente fanno orecchi da mercanti e i mass media tendono a mistificare la questione, non rimane che informarsi personalmente. Infatti, visto che l’ Arpa ha definito ragnatele prodotte da ragni volanti quelle le prove scientifiche, filamenti polimerici biocompatibili, raccolte in terra ma cadute dal cielo, e le testate giornalistiche etichettano come una bufala l’argomento delle scie chimiche, per saperne di più è necessario cercare altrove. A tal proposito vi consiglio di visitare il sito dell’ Associazione Riprendiamoci il Pianeta : http://riprendiamociilpianeta.it/

Insieme agli abitanti di Mohave Countri chiediamo risposte : vogliamo sapere cosa succede in cielo, cosa ricade in terra e soprattutto vogliamo appurare il grado di contaminazione del nostro corpo.

http://www.primapaginadiyvs.it/scie-chimiche-chemtrails-cittadini-usa-chiedono-risposte/

Prelievo forzoso sui contribuenti : il FMI torna alla carica

Il giornale tedesco Die Welt scrive che il 22 giugno il Fondo monetario internazionale FMI ha pubblicato un nuovo appello per ricorrere a prelievi forzosi sui contribuenti, allo scopo di aiutare a pagare i debiti degli Stati.
Il FMI prepara una nuova tornata di espropri per i risparmiatori, titolava Die Welt sabato 28 giugno: “Un piano del Fondo monetario internazionale prevede che in futuro la riorganizzazione dei debiti sarà più rapida e applicata in maniera più radicale. A essere colpiti in primo luogo saranno i detentori di assicurazioni sulla vita e i fondi pensione.
Il punto fondamentale è che sarà applicata una manovra più flessibile. Questo potrebbe sembrare una buona cosa, ma la conseguenza sarà che in futuro i creditori dovranno collaborare.
In Europa questi creditori sono essenzialmente detentori di polizze di assicurazione sulla vita e altre forme di fondi pensione.”
Il giornale consiglia di investire direttamente in imprese e società e non in fondi pensione e piani di assicurazione sulla vita, in quanto non sarà possibile impedire al FMI di attuare i suoi prelievi forzosi. In altre parole, per investire i propri soldi sono finiti il risparmio e la previdenza. E’ più sicura la speculazione in Borsa. (Fonte : solidariteetprogres.org) Fonte: www.ticinolive.ch
Link: http://www.ticinolive.ch/2014/06/30/prelievo-forzoso-sui-contribuenti-il-fmi-torna-alla-carica/
30.06.2014

Sale a 589 il numero di palestinesi sequestrati dall’esercito israeliano in 3 settimane

Evidenza – 30/6/2014

Cisgiordania-InfoPal. Secondo quanto ha riferito lunedì 30 giugno la Società del Prigioniero palestinese, il numero di cittadini sequestrati dalle forze di occupazione israeliane durante la campagna militare delle ultime tre settimane contro la Cisgiordania occupata è salito a 589, tra cui 11 deputati e due ex ministri. Tra questi, il capo del Consiglio legislativo palestinese Aziz Dweik e il parlamentare Azzam Salhab.

219 palestinesi sono stati sequestrati a Hebron; 91 a Nablus; 81 a Betlemme; 56 a Jenin; 52 a Ramallah; 38 a Gerusalemme; 24 a Tulkarem; 13 a Qalqiliya; 7 a Tubas; 7 a Salfit; 1 a Gerico.

http://www.infopal.it/sale-a-589-il-numero-di-palestinesi-sequestrati-dallesercito-israeliano-in-3-settimane/

Jared Cohen? chi è costui…

www.cubainformazione.it

La valigetta che Google ha portato a Cuba

Iroel Sánchez
http://lapupilainsomne.wordpress.com

La visita a Cuba di quattro dirigenti della società Google, guidati dal suo presidente Eric Schmidt, ha suscitato la curiosità dei media.

Tuttavia, poco è stato detto circa la presenza nella delegazione del direttore di ‘Google Idee’, Jared Cohen. Cohen è un ex alto funzionario del Dipartimento di Stato, che il leader di Wikileaks, Julian Assange, ha qualificato come “direttore del cambio di regime di Google” e “canalizzazione del Dipartimento di Stato nella Silicon Valley”.

Jared Cohen, che ha servito come consulente della Segretaria di Stato  tanto con Condoleezza Rice come con Hillary Clinton, ha dedicato tempo e potere di convocazione a Cuba. Ha presieduto, il 21 marzo 2012, un evento di Google Idee nell’ultraconservatrice Heritage Foundation di Washington DC dal titolo “Cuba ha Bisogno di una (Tecnologica) Rivoluzione: Come Internet Può Scongelare un’Isola Congelata nel Tempo”, a cui sono intervenuti solo noti nemici della Rivoluzione cubana come il senatore della Florida, Marco Rubio, l’ex sotto Segretario di Stato, Roger Noriega, il direttore di Radio e TV Martí, Carlos García Pérez, il Condirettore del Cuba Study Group, Carlos Saladrigas, il Direttore Esecutivo dell’Istituto George W. Bush, James Glassman, e Mauricio Claver Carone, direttore del US-Cuba Democracy PAC.

A proposito di Jared Cohen ha scritto Assange – al sapersi “grazie a Edward Snowden, che Google e altre aziende di alta tecnologia degli USA hanno ricevuto milioni di dollari dalla NSA per la loro complicità con il sistema di sorveglianza di massa PRISM” – in un articolo intitolato “Google e la NSA: Chi ha il “sacco di merda” ora?”:

“Documenti pubblicati l’anno scorso da Wikileaks, ottenuti dal contrattista dell’ intelligence degli Stati Uniti Stratfor, mostrano che nel 2011 Jared Cohen, allora (come oggi), direttore di Google Idee, stava partecipando a missioni segrete sino al confine dell’ Iran, in Azerbaigian. In queste e-mail interne, Fred Burton, Vicepresidente d’ Intelligence di Stratfor ed ex alto funzionario del Dipartimento di Stato, descrive Google come segue:

“Google sta ricevendo dalla WH [Casa Bianca] e dal Dipartimento appoggio e copertura aerea. In realtà loro stanno facendo cose che la CIA non può fare … [Cohen] rischia di farsi rapire o uccidere. Potrebbe essere la cosa migliore che può accadere per esporre il ruolo segreto di Google nelle effervescenti sollevazioni, ad essere sinceri. Il Governo degli Stati Uniti può negare la sua conoscenza e Google rimane con il “sacco di merda” ”

“In un’altra comunicazione interna, Burton di seguito chiarisce le sue fonti sulle attività sia di Cohen come di Marty Lev, direttore della protezione e sicurezza di Google ed .. Eric Schmidt.

“I cablo di WikiLeaks rivelano anche che prima Cohen, lavorando per il Dipartimento di Stato, era in Afghanistan cercando di convincere le quattro principali società di telefonia mobile afghane a spostare le loro antenne in basi militari statunitensi. In Libano ha lavorato segretamente per stabilire, per conto del Dipartimento di Stato, un think tank sciita anti-Hezbollah. E a Londra? Egli stava offrendo fondi ai dirigenti del cinema di Bollywood per inserire contenuti anti-estremista nei film di Bollywood e la promessa di connetterli a reti relazionate in Hollywood. Questo è il Direttore di Google Idee. Cohen, l’efficace direttore di un cambiamento di regime di Google. Egli è la canalizzazione del Dipartimento di Stato nella Silicon Valley”.

Coerentemente con questa descrizione, Cohen e due dei suoi accompagnatori visitarono a Cuba la collaboratrice dell’ ambasciata degli Stati Uniti più menzionata nei dispacci diplomatici segreti trapelati da Wikileaks, Yoani Sanchez.

I visitatori di Google hanno evitato di parlare a Cuba con la stampa, sia nazionale che estera. A quanto pare, questa posizione ha avuto l’intenzione di regalare la primizia informativa alla signora Sanchez. Ciò è dimostrato dall’immediato ritwitt di Cohen, già di ritorno negli Stati Uniti, ad un’informazione sul viaggio a Cuba dei dirigenti di Google pubblicata dal “giornale” che Yoani fa su ordine del governo USA.

Né i media hanno detto che Eric Schmidt è presidente della Giunta della New America Foundation, principale beneficiaria dei fondi USAID per i programmi “pro-democrazia” a Cuba, incaricata del progetto Commotion che il ‘New York Times’ ha rivelato come destinato al nostro Paese. New America Foundation  ha ricevuto, nel settembre 2013, 4,3 milioni di dollari dall’ USAID per sviluppare progetti a Cuba per tre anni.

Starà Google, come dice Fred Burton, facendo ciò che la CIA non può fare? Sembra di sì, perché è ovvio che anche qui Cohen stava “eseguendo missioni segrete” e portava l’imbarazzante valigetta in cui occupa un qualche posto la promozione di personaggi che gli USA pagano e organizzano per il “cambio di regime” a Cuba.

Comunque penso che questa visita sia positiva. Oltre dell’esplicita dichiarazione a favore di un cambiamento nella politica USA nei confronti di Cuba che Schmidt ha sottoscritto dal tuo profilo Google+, sicuramente i dirigenti statunitensi che – secondo una pubblicazione di Miami – furono in istituzioni come l’Università di Scienze Informatiche e Infomed, poterono comprovare il livello tecnico e la professionalità degli specialisti cubani nell’affrontare le limitazioni che, tanto la sua azienda come il suo governo, ci impongono e confrontarli con la mediocrità degli amici per cui gli USA spendono il  denaro.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=72489

Haaretz: dietro le quinte del rapimento dei 3 ragazzi israeliani

Sintesi personale
 
Il  ritrovamento ( http://translate.googleusercontent.com/translate_c?depth=1&hl=it&rurl=translate.google.com&sl=auto&tl=it&u=http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/.premium-1.602280&usg=ALkJrhiNJ63OBxWJkH7PotHmTkundm_DzQ ) dei corpi dei tre ragazzi rapiti consente la pubblicazione di alcune delle informazioni raccolte durante i 19 giorni   e conferma l’ipotesi  che i ragazzi sono stati assassinati poco tempo dopo il loro rapimento
 
La cattiva gestione della hotline della  polizia ( http://translate.googleusercontent.com/translate_c?depth=1&hl=it&rurl=translate.google.com&sl=auto&tl=it&u=http://www.haaretz.com/news/national/1.602157&usg=ALkJrhisVcDyd89PnbUAG5Zt6tTXho4ORA ) dopo la  chiamata disperata di un ragazzo,  ha  ritardato la risoluzione del caso e apparentemente permesso ai rapitori di fuggire,ma rimane il dubbio che  i ragazzi avrebbero potuto essere salvati, anche se la hotline fosse stata più efficiente.
La maggior parte delle informazioni è stato raccolta nei primi giorni dopo il rapimento   da   parte   del  servizio di sicurezza  dello Shin Bet e  di  altre agenzie di intelligence,ma fino a ieri sera  nessuna di queste informazioni ha permesso di individuare i corpi.
I ragazzi sono stati rapiti   circa  alle  22:00 di Giovedi, June 12, mentre facevano l’ autostop nei pressi di Kfar Etzion.  I rapitori, Marwan Qawasmeh e Amar Abu Aisha, sono arrivati su una Hyundai ed i tre ragazzi ci sono saliti
 
Poco dopo la macchina apparentemente ha  fatto un’inversione. Alle 10:25 uno dei ragazzi   ha chiamato il numero verde del quartiere della West Bank della polizia e ha sussurrato : «Hanno rapito me,”ma l’ operatore  ha pensato che fosse un falso allarme o uno scherzo. Staff Hotline ha chiamato il cellulare di Shaar otto volte, ma non ha ricevuto risposta. Loro non si sono preoccupati di controllare  chi possedeva il telefono o se la sua famiglia avesse perso il contatto con lui.
Come risultato i servizi di sicurezza hanno perso cinque ore preziose, fino a quando il padre di Shaar è arrivato alla stazione di polizia Modi’in    alle ore 03:30 , e ha denunciato la scomparsa,ma  la polizia e l’esercito non hanno  davvero iniziato le ricerche  fino alle  08:00
Venerdì mattina presto i vigili  palestinesi del fuoco  hanno trovato la Hyundai  in  fiamme a circa 15 chilometri a sud della località dove furono  trovati i corpi. Quando i palestinesi hanno riferito la loro scoperta, la ricerca per i ragazzi era già iniziato così gli investigatori  hanno collegato i fatti. L’ Autorità palestinese ha consegnato la vettura alle autorità israeliane e  gli investigatori sono stati in grado di ottenere un quadro migliore di quello che era  successo.
Non essendoci nessuna  rivendicazione da parte dei rapitori, la valutazione che i ragazzi fossero stati uccisi poco dopo il rapimento  si è  rafforzata
 
In mancanza di prove conclusive   il primo ministro e  il  ministro della difesa hanno scelto di non dichiarare i ragazzi morti.,ma alcuni sforzi sono stati fatti per smorzare le speranze del pubblico, come quando il  capo delle Forze di Difesa Benny Gantz, ha detto una settimana fa : ” più passa il tempo, più si teme per la vita dei ragazzi.”
 
Pochi giorni dopo il sequestro gli investigatori sapevano più o meno quello che era successo e dove erano stati probabilmente scaricati i corpi,ma mancavano indicazioni precise dei servizi segreti ,per cui  non  potevano fare  altro che setacciare la zona finoal ritrovamento.
 
1.07.2014

Un parco di Tel Aviv dedicato all’irpino Antonio Manganelli

30/06/2014 / 12:50
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(Antonio Manganelli)
(Foto: Carmine Bellabona)
Un parco israeliana sarà dedicato all’irpino Antonio Manganelli ex Capo della Polizia, scomparso dopo una lunga malattia il 20 marzo 2013. Il parco è collocato nell’area di Shaar Hagi, all’interno di Yitzah Rabin park in Israele vicino a quello dedicato ai caduti di Nassiriya.
Alla cerimonia che si terrà nel pomeriggio, oltre alle autorità israeliane, parteciperanno la signora Manganelli, il Presidente del Senato Pietro Grasso e il Capo della Polizia Prefetto Alessandro Pansa.
“Manganelli era un amico sincero della Comunità ebraiche in Italia e un amico dello Stato di Israele”. Si legge in una nota della Polizia di Stato. “Nell’ambito dei suoi incarichi si è sempre distinto per un grande impegno a garanzia della sicurezza delle istituzioni ebraiche e dei suoi rappresentanti italiani”.