VICINO AL CANTIERE DI CHIOMONTE
La serata di protesta contro la linea ferroviaria ad alta velocità. Un blitz improvviso, a sorpresa, durato alcuni minuti, seguito da una fuga repentina nei boschi
di Elisa Sola
Blitz improvviso
Un blitz improvviso, a sorpresa, durato alcuni minuti, seguito da una fuga repentina nei boschi. Le tensioni sono finite alle due e trenta di notte, con il lancio di numerosi fuochi d’artificio nei boschi vicini al viadotto autostradale. Le forze dell’ordine hanno risposto agli attacchi con il lancio di circa duecento lacrimogeni. È rimasto ustionato a una caviglia un poliziotto, sfiorato da una bomba carta. Nei boschi intorno al cantiere la Digos aveva sequestrato, prima dell’inizio delle tensioni, un ponticello di legno utile per oltrepassare il torrente Clarea, che si snoda nella valle sotto e intorno all’area di scavo. La Torino-Bardonecchia è stata riaperta alle tre e mezza di notte. «L’avevamo detto e l’abbiamo fatto – hanno scritto i No Tav su twitter al termine della manifestazione – ancora una volta i No Tav si sono ripresi i luoghi storici della lotta».
(E. Sola)
Il corteo
La serata di protesta contro la linea ferroviaria ad alta velocità è iniziata alle 22, quando circa 250 persone, partite dal campeggio No Tav estivo allestito a Venaus, si è radunata a Giaglione. Valligiani, autonomi, anarchici, sono presenti varie componenti del movimento. Dopo aver marciato nei boschi della Val Clarea, il gruppo si è diviso lungo il percorso. Una cinquantina di attivisti è arrivata al ponte Clarea, sotto cui scorre l’omonimo torrente. Qui, di fronte a decine di poliziotti e carabinieri schierati in tenuta antisommossa, sono partiti cori e slogan contro la Tav e contro la polizia. Pochi minuti dopo, un altro gruppo di manifestanti è arrivato, passando dai boschi, sull’autostrada. Dopo il blitz sono intervenuti i vigili del fuoco per domare le fiamme sulla carreggiata, che hanno riempito di fumo la galleria in direzione Bardonecchia. Poco dopo la mezzanotte, i due gruppi di No Tav si sono dileguati nei boschi.
Bombe carta e lacrimogeni
A mezzanotte e 30 sono stati esplosi fuochi d’artificio lungo il perimetro Sud dell’area di cantiere. Poi, è partito il doppio attacco: un lancio di bombe carta, da sopra la galleria autostradale verso la carreggiata. E un secondo lancio di petardi dalla parte opposta, nel punto più alto del cantiere, dove si trova l’area archeologica. All’una e 30 , all’altezza della galleria autostradale di Giaglione, sono partiti alcuni razzi. Le forze dell’ordine hanno risposto con lacrimogeni.
Il precedente
L’autostrada Torino- Bardonecchia era già stata bloccata mercoledì 23 luglio, per una ventina di minuti. Erano stati piazzati in mezzo alla carreggiata in direzione Bardonecchia due bagni chimici ed era stato esposto uno striscione con scritto “Francesco, Lucio e Giuliano liberi. Padalino e Rinaudo non ci fermerete mai”. I tre nomi si riferiscono ai tre anarchici milanesi arrestati alcuni giorni fa per l’assalto al cantiere della Tav del 14 maggio 2013. Proprio il 23 luglio in tribunale a Torino si e’ svolta l’udienza del Riesame relativamente alle loro posizioni. Coordinano l’inchiesta la Digos e i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo. La manifestazione notturna era stata annunciata da giorni dal movimento No Tav, così come il corteo che si dovrebbe svolgere sabato prossimo, durante il giorno.