Inizia il processo per l’occupazione della Geovalsusa

post — 10 luglio 2014 at 15:13

notav processoda Infoaut.org – Si è aperto questa mattina al Tribunale di Torino il processo a carico di una ventina di No Tav per loccupazione dello studio della Geovalsusa srl avvenuta il 24 agosto del 2012.

Quell’estate, durante il campeggio di lotta di Chiomonte, erano state infatti decise diverse iniziative, molte delle quali legate alla campagna “C’è lavoro e lavoro” lanciata dal movimento No Tav in merito alle ditte coinvolte nella realizzazione della Torino-Lione. Tra queste anche la Geovalsusa, che come molte altre aziende che partecipano alla grande abbuffata del Tav vanta personaggi e un passato non proprio immacolati…

Quel pomeriggio alcune decine di No Tav decisero quindi di far visita alla sede torinese della ditta, appendendo uno striscione contro la militarizzazione e la devastazione della Valle di Susa dal balcone della palazzina e distribuendo alcuni volantini all’esterno spiegando le ragioni dell’iniziativa. Il tutto si svolse in maniera assolutamente tranquilla, senonché qualche mese dopo, a novembre, a pochi giorni dal corteo No Tav a Lione, Procura e Questura confezionarono una nuova operazione repressiva “a orologeria” contro il movimento proprio a partire da quei fatti: 7 arresti domiciliari, 4 provvedimenti di obbligo di non dimora a Torino e 6 obblighi di firma, il tutto con una palese sproporzione tra i fatti contestati e le misure cautelari applicate.

Questa mattina si è dunque aperto il processo a carico dei No Tav coinvolti: a rappresentare la Procura è Manuela Pedrotta, già impegnata assieme ai più noti colleghi Padalino e Rinaudo in altri procedimenti contro il movimento, che oggi ha ascoltato e interrogato i primi testimoni dell’accusa. Si tratta di due agenti della Digos e un agente di polizia che intervennero sul posto perché chiamati dai dipendenti della Geovalsusa. I tre hanno ricostruito gli avvenimenti di quel pomeriggio, con qualche confusione su orari e numeri dei partecipanti…ben poco altro c’è da aggiungere per ora, dal momento che le stesse testimonianze dei tre agenti hanno confermato l’inconsistenza delle accuse (la maggior parte dei No Tav sono stati inseriti nell’operazione semplicemente perché si trovavano all’esterno della sede a distribuire dei volantini!), gonfiate ad hoc dalla Procura per far apparire l’iniziativa come un grave caso di intimidazione e tentare di intimidire il movimento con una delle tante operazioni che abbiamo visto susseguirsi in questi anni.

Le prossime udienze del processo riprenderanno in autunno a ritmi piuttosto serrati, com’è peraltro ormai abitudine per tutti i procedimenti che vedono coinvolti i No Tav…

a sarà dura!

Niente rinvio a giudizio per Nicoletta Dosio, Luca Abbà e Gianni Vattimo!

post — 10 luglio 2014 at 13:21
AZZ_PMSonora battuta d’arresto nell’azione repressiva condotta dalla Procura di Torino nei confronti del Movimento Notav.

Questa mattina, infatti, il Gip Alessandra Pfifner ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Nicoletta Dosio e Luca Abbà, ed ha rinviato gli atti in Procura per Gianni Vattimo al fine di valutare la sussistenza di eventuale diverso reato, stabilendo, in sostanza, l’insostenibilità in giudizio dei reati di falso ipotizzati dalla pubblica accusa, come sempre rappresentata dai PM Andrea Padalino e Antonio Rinaudo.

La vicenda riguarda le visite ai detenuti rinchiusi nel carcere delle Vallette (tra i quali alcuni militanti Notav) che l’allora europarlamentare Gianni Vattimo fece nell’agosto e settembre 2013 accompagnato da Nicoletta e Luca nella qualità di consulenti per i movimenti sociali.

A dispetto di quanto, maldestramente, sostenuto dalla Procura nessuna falsa dichiarazione è stata fatta da Nicoletta e Luca al momento dell’ingresso in carcere.

Visibilmente irritati dalla decisione del Giudice, i due PM hanno immediatamente dichiarato l’intenzione di presentare ricorso in cassazione contro la sentenza che archivia le posizioni degli imputati in quanto il fatto non sussiste.

Nel frattempo incassiamo questa indubbia vittoria ben sapendo che la lotta, dentro e fuori dalle aule, giudiziarie, sarà ancora lunga, ma anche che abbiamo gli strumenti per affrontarla e la determinazione che deriva dalla consapevolezza di essere dalla parte giusta della Storia.

Bersani, ti sei bevuto anche le autostrade?

9 luglio 2014
  
di GIOVANNI D’ACQUINO
 
Bersani, ti sei bevuto anche il gas? E, peggio ancora, pure le autostrade?
Le ultime statistiche degli instancabili artigiani di Mestre ti inchiodano davanti al sudario delle tue lenzuolate sulle liberalizzazioni. Quelle, per intenderci, che avevano dato il via al rilancio del Pil facendo incazzare a morte i tassisti, che erano stati i primi bersagli dello Stato monopolista in economia. Insomma, una boiata pazzesca.
 
Adesso i numeri parlano di rincari mostruosi, da record dei record. “Negli ultimi 10 anni – scrive la Cgia – l’acqua è aumentata dell’85,2 per cento, i rifiuti dell’81,8 per cento e i pedaggi autostradali del 50,1 per cento. Purtroppo, le liberalizzazioni non hanno prodotto gli effetti sperati”. E siccome siamo un popolo di telefonisti, solo i servizi telefonici hanno subito una diminuzione: -15,9 per cento. Sempre nel periodo considerato, l’inflazione, invece, è aumentata del 23,1 per cento.
“Gli aumenti del gas – spiega il segretario Bortolussi – hanno sicuramente risentito del costo della materia prima e del tasso di cambio, mentre l’energia elettrica dell’andamento delle quotazioni petrolifere e dell’aumento degli oneri generali di sistema, in particolare per la copertura degli schemi di incentivazione delle fonti rinnovabili. I trasporti urbani, invece, hanno segnato gli aumenti del costo del carburante e quello del lavoro. Non va dimenticato che molti rincari sono stati condizionati anche, e qualche volta soprattutto, dall’ aggravio fiscale . Tuttavia, nonostante i processi di liberalizzazione avvenuti in questi ultimi decenni abbiano interessato gran parte di questi settori, i risultati ottenuti sono stati poco soddisfacenti. In linea di massima oggi siamo chiamati a pagare di più, ma la qualità dei servizi non ha subito miglioramenti sensibili”.
 
E i poveri tassisti, che fine hanno fatto? “Il servizio taxi ha subito l’ incremento percentuale più contenuto tra tutte le voci analizzate”.
 
Allora, caro Bersani, e cari politici che guardate ai cosiddetti territori, chi può alzare la mano per spiegare come mai le assicurazioni sui mezzi di trasporto sono aumentate del 197,1 per cento (4 volte in più dell’inflazione), i pedaggi autostradali del 62,7 per cento (1,7 volte in più dell’inflazione), i trasporti ferroviari del 57,4 per cento (1,7 volte in più dell’inflazione), il gas del 53,5 per cento (2,3 volte in più dell’inflazione), mentre i servizi postali hanno subito un incremento del 37,8?
 
Da un monopolio ad una oligarchia. Specialmente per le tante società autostrade che sono piene nei loro consigli di amministrazione di politici espressione dei partiti delle riforme, delle rivoluzioni, delle macroregioni, dell’Europa, e compagnia spendendo.

RENZI VATTI A NASCONDERE, GUARDA CHE STIPENDI IN SVIZZERA

eh beh quando i difensori dei deboli che monopolizzano le piazze e non consentono ad altri di andari CONSIDERANO soggetti degni di tutela SOLO LE BANCHE succede che stipendi, lavoratori, disoccupati, pensionati vadano a gambe all’aria. Proprio come piace al sistema…..

10 luglio 2014

democrazia digitale

Caro Renzi, con le tue 80 euro e il tuo nulla di fatto in Europa (di te parlano solo i giornali italiani, all’estero nessuno della stampa ti fila) perdi il confronto con chi il lavoro lo rispetta e paga come Dio comanda.

Scendendo dalle mie montagne verso la zona pedemontana, lo sguardo mi è scivolato sui declivi dei cugini svizzeri. Volevo capire come vivessero appena superata l’invisibile barriera del confine. I lavoratori elvetici, frontalieri compresi (quelli che restano, ormai…), hanno stipendi di tutto rispetto. E’ vero, poi devono pensare da sè all’assicurazione, alla sanità… a tutti questi pilastri, come li chiamano i nostri politici. Intanto però abbiamo tutto da imparare.

Sono andato a vedere su un sito, carriera.ch, e ho trovato un mare di numeri e offerte di lavoro, compresa una bella panoramica dei salari in Svizzera.

E così, scopro che – lo scrivono proprio loro – il salario lordo mensile nel Canton Ticino è di 5121 franchi.

Poi arrivano molte tabelle, a partire dai  salari medi nel Canton Ticino per quelli che loro indicano come i venditori e le venditrici che effettuano la vendita al dettaglio. I commessi, insomma.

Poi offrono diverse statistiche dei salari suddivise per diploma conseguito,  per permesso di lavoro e per professione. Infine mostrano i salari dei Top Manager in Svizzera nel 2012.
Alcuni esempi: vendita al dettaglio

Coop (Contratto collettivo)
Venditore/venditrice: ~3800 CHF/mese
Vendita al dettaglio: ~4000 CHF/mese
Amministratzione: ~4100 CHF/mese
Migros (contratto collettivo)
Venditore/venditrice: ~3800 CHF/mese
Vendita al dettaglio: ~3900 CHF/mese
Amministrazione: ~3900 CHF/mese
Lidl (contratto collettivo)
Venditore/venditrice: ~3800 CHF/mese
Vendita al dettaglio: ~3900 CHF/mese
Amministrazione: ~4000 CHF/mese

Kiosk (contratto collettivo)
Venditore/venditrice: ~3800 CHF/mese
Vendita al dettaglio: ~3900 CHF/mese
Amministrazione: ~3900 CHF/mese

Aldi
Venditore/venditrice: ~3800 CHF/mese
Vendita al dettaglio: ~3900 CHF/mese

Renzi, che te ne pare?

Ed ecco i salari nel Canton Ticino suddivisi per diploma

Le statistiche mostrano gli stipendi medi in funzione del diploma conseguito. “Dalle statistiche si può evincere che esiste una relazione diretta fra la formazione e il salario lordo mensile.

Nel caso di una formazione specifica (es. vendita al dettaglio) il salario lordo si aggira sui 4000 franchi al mese. Anche se l’attività lavorativa fosse di tipo manageriale, la media si aggira sui 5000 franchi (20% in più).

Nel caso invece di una formazione universitaria il salario medio si aggira sui 7400 franchi mensili.
Se l’attività lavorativa è di tipo manageriale lo stipendio lordo mensile medio supera i 10’500 franchi (30% in più)”.

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Salari nel Canton Ticino suddivisi per permesso di lavoro. Ebbene, i lavoratori con permesso L, B oppure C guadagnano in media meno degli svizzeri. La differenza si aggira fra il 10% e il 25%.

Tuttavia, per le posizioni manageriali, i non Svizzeri guadagnano in media il 10% in più. Pertanto, scrive la redazione di carriere.ch, la formazione, l’esperienza e le capacità manageriali hanno il sopravvento sulla “nazionalità”.

Ogni media per permesso di lavoro è rappresentata da 3 colonne:

– la prima è la media dei salari (colonne blu),
– la seconda (rosso) è il salario medio per le donne
– mentre la terza colonna (verde) è il salario medio per settore per gli uomini.

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Salari nel Canton Ticino suddivi per attività di lavoro

Vediamo le altre categorie come se la passano.

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da L’indipendenza

Per il TTIP l’Ue vuole “garanzie” di accesso alle risorse energetiche degli Usa.

Documento trapelato
 L’Unione Europea vuole che gli Usa restringano le limitazioni nell’esportazione di gas e petrolio come una clausola fondamentale per la conclusione delle trattative per la formazione dell’immensa area di libero scambio tra i due blocchi (TTIP). La strategia emerge in un documento trapelato dell’Ue, e ottenuto dal Washington Post, in cui si chiede agli Usa “un impegno legale vincolante a garanzia della libera esportazione delle risorse petrolifere e di gas”.
La prossima settimana alti ufficiali dell’Ue e degli Usa terranno il sesto round di negoziati in vista della formazione del TTIP, che dovrebbe nelle loro speranze (incubi per le popolazioni) formalizzarsi nel 2015. Per Bruxelles la priorità è chiara ed è trovare un’alternativa alla dipendenza energetica russa dopo la crisi ucraina e accedere alle risorse americane, in particolare al cosiddetto gas di scisto ottenuto attraverso il fracking, un procedimento drammatico per l’ambiente.
In una nota di ieri, Natacha Cingotti, portavoce della Ong Friends of the Earth, ha accusato l’Ue di voler eliminare i regolamenti sul commercio che “ci proteggono dal cambiamento climatico”. Per Ilana Solomon, direttore di Sierra Club, una Ong americana: “l’Unione europea vuole un lascia passare ai peggiori combustibili fossili dell’Unione Europea”.
Notizia del: 09/07/2014

Francia: Ump a rischio bancarotta con 74.5 milioni di euro di debiti

Le Figaro scrive oggi come il partito di centro-destra dell’UMP sia a rischio bancarotta dopo che un controllo contabile indipendente ha fatto emergere un buco da 74.5 milioni di euro di debiti.
La Camera bassa del Parlamento francese ha, intanto, approvato ieri una norma che prevede un tetto di 50 milioni di euro di spesa pubblica per i prossimi tre anni, al fine di trovare i fondi per ridurre le tasse per le imprese. 33 deputati socialisti si sono astenuti, mostrando una frattura sempre più grande all’interno del partito di Hollande
Notizia del: 09/07/2014

Per gli assistenti degli europarlamentari uscenti interviene il generoso, con loro si, Welfare europeo

DA NOI MANCO IL REDDITO DI CITTADINANZA, GRAZIE UE
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EurActiv riporta come gli assistenti degli europarlamentari uscenti che non hanno trovato un lavoro dopo le ultime elezioni beneficeranno dei benefici alla disoccupazione dell’Unione Europea, percependo il 60% del loro salario per un anno.
 
Secondo Pieter Cleppe di Open Europe: “Sicuramente gli assistenti dei Parlamentari europei stanno perdendo un’opportunità di mostrare un po’ di solidarietà, qualcosa che molti di loro a parole hanno ripetuto spesso, verso i tartassati contribuenti europei”.
Notizia del: 09/07/2014

La Russia proporrà la creazione di una banca di riserva di combustibile e un Istituto di politica energetica

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Il consigliere presidenziale di Vladimir Putin, Iuri Ushakov, ha anticipato che al sesto vertice dei Brics, che si terrà dal 14 al 16 luglio a Fortaleza, in Brasile, la Russia proporrà la creazione di una banca di riserva di combustibile e un Istituto di politica energetica.
 
“La Russia ha intenzione di proporre la valutazione di diverse  tematiche, in particolare: la creazione di un partenariato energetico tra i Paesi Brics, le cui attività saranno volte alla garanzia della sicurezza energetica dei Paesi membri”, ha spiegato.
 
Durante il vertice dei BRICS a Fortaleza, i leader di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica lanceranno la  Banca per lo sviluppo, la cui sede principale sarà a Shanghai. Oltre alla Banca, i paesi BRICS creeranno un Fondo di riserva monetaria con un budget di 100.000 milioni di dollari. Gli obblighi dei paesi saranno distribuiti come segue: Russia, India e Brasile 18.000 milioni ciascuno, Sudafrica 5000 milioni e la Cina  41.000 milioni.
Notizia del: 10/07/2014
 

La Camera boccia la proposta di legge M5S per la soppressione di Equitalia + Lo strozzinaggio di Equitalia continua a fare vittime

ECCO LO STATO DI DIRITTO. I DIFENSORI DEI DEBOLI E LA PARTE MORALMENTE SUPERIORE DEL PAESE UCCIDE PUR DI INCASSARE LE TASSE DAGLI “EVASORI” come fa la mafia. Son tutti evasori, come si fa a non dichiarare REDDITI DA FAVOLA in questa nazione con una crescita economica STRATOSFERICA NO?

Devi essere per forza un ladro e le banche, vera parte considerata debole da questi soggetti DEVONO ESSERE AIUTATE, SONO LORO IN DIFFICOLTA’
SEL, GIà PROTRETTRICE DELLE BANCHE CON IL DECRETO BAKINTALIA E PD HANNO VOTATO CONTRO LA SOPPRESSIONE.
I deboli e gli ultimi sono le BANCHE per costoro.
ASSASSINI CRIMINALI

La Camera boccia la proposta di legge M5S per la soppressione di Equitalia
giovedì, 10, luglio, 2014
L’Aula della Camera ha affossato la proposta di legge presentata da M5S per la soppressione di Equitalia con il trasferimento delle sue competenze all’Agenzia delle Entrate. L’Assemblea ha approvato l’emendamento interamente soppressivo del testo con 271 voti a favore, 180 contrari e sette astenuti.
http://www.imolaoggi.it/2014/07/10/la-camera-boccia-la-proposta-di-legge-m5s-per-la-soppressione-di-equitalia/

Lo strozzinaggio di Equitalia continua a fare vittime
Mercoledì 09 Luglio 2014

Nelle scorse settimane i maggiori quotidiani si apprestavano a dare la notizia della fine della sanatoria di Equitalia, ridando il via alle riscossioni selvagge, pignoramenti e cartelle esattoriali degne di ogni profondo sconforto, destinato ad una larga fascia di contribuenti. Dopo la fine della sanatoria che prevedeva la possibilità di saldare i conti senza interessi per circa sei mesi, Equitalia ha ancora azzardato (dandone l’annuncio giovedì scorso) il giochetto della raiteizzazione dei debiti fiscali per 20 miliardi di euro, uno specchietto per le allodole che poco può di fronte a chi si trova oggettivamente in gravi difficoltà economiche. E così, l’incubo Equitalia, che benchè si cerchi di nascondere tra sanatorie e rateizzazioni, rimane latente, mentre raramente le grandi testate giornalistiche riservano spazio tra le loro pagine per offrire una degna rappresentazione della realtà, fatta di disperazione e strozzinaggio verso coloro che versano in condizioni sociali e economiche angoscianti.

Nella giornata di ieri, l’ennesimo caso tragico di una donna che, trovatasi di fronte una cartella esattoriale di 60mila euro, ha tentato il suicidio da una delle finestre degli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Torino. Non è il primo caso che si verifica in provincia di Torino. Un’altra donna, un medico, si era infatti impiccata in casa lo scorso 8 maggio, dopo essersi vista recapitare una cartella esattoriale da 19mila euro. Ma l’usura di Equitalia non riserva poche vittime, in Italia, da nord a sud, sono in molti ad essere vittima di cartelle esattoriali inimmaginabili e in diversi hanno attuato il gesto disperato di togliersi la vita; eppure troppo spesso si dimentica di chi sono le responsabilità di quelle condizioni così precarie e del meccanismo di ladrocinio messo in atto da Equitalia e dalle agenzie di riscossione a lei affini.

InfoAut Torino

http://www.infoaut.org/index.php/blog/precariato-sociale/item/12271-lo-strozzinaggio-di-equitalia-continua-a-fare-vittime-donna-tenta-il-suicidio

Milano: 23enne massacrata di botte e violentata in strada da due romeni

sappiamo benissimo che se gli stupratori fossero stati indigeni si sarebbero già organizzati presidi di solidarietà e fiaccolate.
Ma pensare a tutelare le donne è un campo minato, se l’aggressore è straniero, si passa da razzisti a chiedere GIUSTIZIA.
Peccato che le figlie dei VIPS E DEI POLITICI SIANO PROTETTI DA SCORTE CHE LE DONNE COMUNI NON HANNOgiovedì, 10, luglio, 2014

Una studentessa polacca di 23 anni è stata massacrata di botte e violentata da due giovani alle tre di notte dell’otto giugno scorso in un parchetto in piazza Santissima Trinità a Milano.
La ragazza aveva passato la serata con altri studenti, a Milano per l’Erasmus, in un locale di via Tito Speri dal quale poi si era incamminata a piedi da sola verso casa. Ad un tratto è stata avvicinata da un giovane che ha tentato un approccio che lei ha respinto e dopo aver attraversato piazza Firenze è stata aggredita in piazza Santissima Trinità dallo stesso giovane insieme con un amico. I due l’hanno picchiata e trascinata nei giardinetti dove l’hanno violentata entrambi continuando a picchiarla e poi si sono dileguati.
La ragazza, sotto schok, sporca di sangue e con i vestiti laceri si è trascinata fino alla Stazione Sempione dei carabinieri dove è stata soccorsa. Trasportata alla clinica Mangiagalli, i medici hanno confermato la violenza sessuale.
Dopo venti giorni, il 28 giugno scorso, ma la notizia è stata diffusa soltanto oggi, i carabinieri della Compagnia Duomo, coordinati dal pm Gianluca Prisco, hanno individuato e bloccato uno dei due presunti stupratori a cui è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: si tratta di O.S., ventenne romeno senza fissa dimora identificato con certezza non solo dalle immagini delle telecamere di sicurezza della zona dove è avvenuta la violenza ma anche dall’esame del Dna sulle tracce biologiche raccolte dopo lo stupro. Un suo connazionale e coetaneo, destinatario della medesima misura, risulta irreperibile e probabilmente è ritornato in Romania. Secondo quanto riferito dai militari i due vivevano di espedienti e rapine ai danni dei clienti dei locali della zona di corso Como e dormivano nei cunicoli della metropolitana. tiscali