San Giorgio a Cremano: Senza casa e lavoro, due sorelle vivono in auto da 3 mesi

nessuna società civile a san giorgio a cremano? La chiesa?!? Già, per aiutare gli italiani niente 35 euro a testa, quindi niente solidarietà ma non è razzismo
 
La crisi le ha ridotte a dormire in una vecchia Fiat 500. Chiara e Francesca, nomi di fantasia per due sorelle di San Giorgio a Cremano di 50 e 40 anni, da tre mesi hanno scelto l’auto come giaciglio non potendosi più permettere di mantenere la casa che avevano in affitto. La loro disavventura è cominciata quindici anni fa con la morte dei genitori. La casa di proprietà venduta per andare in affitto in una casa più piccola fino a quando “ad un certo punto non ci è stato più possibile pagare le mensilità”. Da qui la scelta di dormire in strada. ”Ci siamo rivolte al Comune di San Giorgio ­ raccontano ­ ma ci hanno detto che alloggi disponibili non ce ne sono”. Da maggio una ‘Fiat 500′ vecchio modello è la loro casa. ”Vogliamo una casa vera ma soprattutto un lavoro” chiedono.
Published On: gio, ago 20th, 2015

49enne sgozzato a Crotone, arrestato nigeriano. Aveva chiesto asilo in Svizzera

stampa razzista. Solo se la vittima fosse stata straniera era delitto ovviamente a sfondo razzista.
 
giovedì, 20, agosto, 2015
 
Ha chiesto la protezione internazionale e lo status di rifugiato, dopo essersi recato di una Coop sociale di Capo Rizzuto, Clement Ebuh, il ventiduenne nigeriano fermato in Svizzera perché accusato dell’omicidio di Pietro Scida ucciso a coltellate a Crotone qualche giorno fa
 
Ebuh-Clement
È stato fermato dalla polizia di Stato in Svizzera il nigeriano Clement Ebuh, di 22 anni, ritenuto l’autore dell’omicidio di Pietro Scida, ucciso a coltellate nei giorni scorsi a Crotone. Ebuh è stato identificato attraverso alcune immagini delle telecamere di videosorveglianza. Nel corso delle indagini è emerso che  la vittima anche a giugno aveva avuto un litigio con il nigeriano il quale aveva cercato insistentemente di entrare in casa di Scida, con il quale aveva una frequentazione.
 
Pietro Scida, 49 anni, è stato ucciso l’11 agosto con due fendenti al collo inflitti con un coltello da cucina con manico nero e lama di circa 15 cm, che è stato lasciato infilato nella gola della vittima.
 
Acquisiti i primi elementi, sono state così avviate ininterrotte attività investigative, e grazie ai filmati acquisiti da alcune telecamere dei circuiti di videosorveglianza presenti in prossimità dell’abitazione della vittima, è stato notato il giovane di colore.
 
La perquisizione compiuta dai poliziotti nel posto letto di Ebuh all’interno della Coop ha permesso di recuperare, nascosti tra il materasso e la rete del letto, la maglietta ed i bermuda indossati la sera dell’omicidio.
 
Durante le indagini i poliziotti hanno seguito il nigeriano anche attraverso tracce telefoniche. Nelle scorse ore infatti, il telefono di Ebuh è stato rintracciato proprio al confine con la Svizzera dove veniva fermato dalla Polizia del Cantone, in attesa della trasmissione degli atti giudiziari emessi dall’A.G. di Crotone. Il ricercato aveva anche chiesto asilo presso una struttura di Chiasso

Violenta una ragazzina di 17 anni Arrestato profugo arrivato dal Mali

bisogna essere accoglienti, una donna vittima di stupro è tale  e degna di solidarietà solo se stuprata dal marito o fidanzato. Nessuna fiaccolata? Giusto, sarebbe razzista
Accusato di violenza sessuale nei confronti di una minorenne padovana
Il sindaco Bitonci: «Vergognoso, in questo caso propongo la castrazione chimica»
 

Giovedì 20 Agosto 2015
 
PADOVA – Un profugo è stato arrestato per violenza sessuale nei confronti di una minorenne padovana. L’espisodio è avvenuto in un Comune dell’hinterland cittadina.
Una ragazzina di 17 anni stava camminando per strada quando il migrante, arrivato in bicicletta, l’ha avvicinata e le si è avventato contro iniziando a palpeggiarla. Momenti di terrore, poi la giovane è riuscita a fuggire e tornata a casa in lacrime a raccontato tutto al padre che ha subito informato i carabinieri. I militari hanno individuato l’africano, originario del Mali, e lo hanno arrestato.
L’uomo, 22 anni, era stato fotosegnalato il 31 maggio scorso a Lampedusa dopo essere sceso da un barcone. Non si sa ancora se e in quale comunità fosse attualmente ospitato.
 
«Spero che la gente si renda conto di avere clandestini che girano per le strade senza controllo – commenta il sindaco Massimo Bitonci -. Non sappiamo chi sono, che precedenti hanno. È vergognoso che girino per la città come cittadini normali: non lo sono. In questo caso propongo la castrazione chimica, avevo già segnalato episodi di molestie in corso Milano. Ribadiscono all’accoglienza si ai campi in nord Africa»
 
«Uno delle migliaia di fantasmi senza volto né identità che girano liberamente nel Veneto ha colpito. Purtroppo eravamo stati facili profeti nel lanciare, inascoltati dal Governo e dall’intero impero romano, un forte e ripetuto segnale d’allarme rispetto alla possibilità che, nel caos che regna sovrano, si verificassero reati e atti rivoltanti come questo». Lo dice il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. «Questo delinquente i Carabinieri l’hanno preso e ora non resta che buttare le chiavi – rileva il governatore – ma siamo di fronte alla prova inconfutabile, non la prima e, temo, purtroppo non l’ultima, del fallimento totale e colpevole di un meccanismo di identificazione che fa acqua da tutte le parti, della disfatta organizzativa di un Governo privo di autorevolezza internazionale e incapace di gestire la situazione anche a livello interno, al punto che può servire anche un anno per decidere chi è profugo e chi no. E comunque quando si è deciso nessuno caccia fisicamente i tanti che non hanno diritto all’asilo». «La situazione – conclude – è intollerabile e vicina all’ esasperazione. Mi stringo alla vittima e alla sua famiglia con affetto e condivisione, sperando che possano riuscire a seppellire il ricordo di questo orrore».

Piacenza, vince a tombola contratto lavoro di 4 mesi con un biglietto da 2 euro

NIENTE MALE. E’ questo il risultato di “lotta dura senza paura” per la classe operaia?!???!??!!! E’ progresso…..
 
salumi
Emilia Romagna
Il premio era in palio in occasione della festa di san Rocco a Pontedellolio, sulle colline della Valnure. A offrirlo il salumificio San Bono che in alternativa propone di convertire la vincita in una fornitura di salumi per tutto l’anno
 
In tempo di crisi sono cambiati i premi anche della tombola nelle feste patronali. E così con un biglietto da due euro Manuela Cavalli ha vinto un posto di lavoro, il primo premio in palio l’altra sera, 16 agosto, in occasione della festa di san Rocco aPontedellolio (Piacenza), sulle colline della Valnure. Si tratta di un contratto a tempo determinato di quattro mesi offerto dal salumificio San Bono di Nicolas Piazza, con stabilimento nell’antico borgo commerciale della Valnure.
 
Ora la vincitrice, che ha già un lavoro, deve decidere se girare l’offerta a qualche parente o convertire la vincita in una fornitura di salumi per tutto l’anno. Infatti, le clausole dello sponsor prevedono anche questa opzione. La tombola, divisa in tre partite, ha richiamato oltre un migliaio di partecipanti provenienti da tutto il territorio della provincia piacentina. Quella della donna è stata la cartella vincente sulle oltre 1500 vendute.
 
di F. Q. | 18 agosto 2015

Rimini, 19enne tedesca denuncia stupro in spiaggia: sarebbe la terza violenza sessuale in pochi giorni

pazienza, una volta chi toccava le donne era linciato, giustamente, Ora bisogna essere accoglienti e le donne non sono PIU’ soggetti degni di tutela
 
stup
di Stefania Piras
È paura stupri a Rimini. Ci sarebbe un terzo episodio di violenza sessuale, l’ultimo in tre giorni.
 
Sarebbe, perché questo terzo caso è ancora al vaglio dei carabinieri che stanno cercando riscontri. La vittima di questa, ancora presunta, aggressione è una turista tedesca di diciannove anni che ha deciso di passare le vacanze in Riviera con un’amica. E’ stata trovata all’alba, sulla spiaggia di Miramare, nella zona sud di Rimini, e non era del tutto cosciente. Un passante l’ha notata e ha avvertito i carabinieri. Ha dichiarato di essere stata violentata, è riuscita a dire solo questo perché era molto provata. Ma il suo racconto è parso confuso, colpa probabilmente dell’alcol bevuto la sera prima. Il tasso alcolemico era alto, superiore a 2, quando 0,5 è considerato lo stadio di sobrietà. La giovane è stata comunque portata in ospedale, per tutti gli accertamenti del caso, e lì i medici le hanno riscontrato alcune lesioni agli organi genitali compatibili con una violenza. Ieri pomeriggio, però, la ragazza non ha saputo fornire altri dettagli ai carabinieri e non ha ancora sporto denuncia. Un vuoto di memoria e perciò non c’è un identikit sul presunto aggressore, non si conoscono ancora particolari e circostanze in cui si sarebbe consumato lo stupro. I carabinieri sono al lavoro per ricostruire la serata della giovane nei locali della zona. Ma dalla caserma trapela solo molto riserbo: “si stanno eseguendo approfondimenti e verifiche”. Il caso si aggiunge alle altre due violenze accadute pochi giorni fa, sempre sulla spiaggia di Rimini. La notte di Ferragosto, una ventenne milanese è stata violentata a Miramare. La giovane era in Riviera per passare qualche giorno di vacanza. Quella notte, è scesa in spiaggia da sola alle cinque del mattino, voleva rientrare in hotel ma non aveva i soldi per prendere un taxi ed è andata alla ricerca degli amici con cui aveva partecipato a una festa. A un certo punto è stata approcciata da un uomo: prima ha usato modi e parole gentili, poi è diventato insistente, l’ha assalita e trascinata fra le cabine, e lì l’ha violentata. La ragazza ha gridato per chiedere aiuto e lo stupratore si è dileguato soltanto quando si è accorto che alcuni passanti si sono avvicinati per capire cosa stesse succedendo. Attualmente l’uomo è ricercato e grazie alle descrizioni della ragazza c’è anche un identikit: nero, alto, snello e con le treccine. La stessa notte, una ventiquattrenne riminese ha subito una tentata violenza sessuale. La donna è stata aggredita sulla battigia mentre all’interno dello stabilimento si stava svolgendo una festa. Era l’una e mezza di notte e si era allontanata dalla folla per raggiungere la spiaggia. Lì è arrivato un uomo che l’ha afferrata per le spalle e l’ha scaraventata a terra, immobilizzandole i polsi e schiacciandola col peso del proprio corpo. La ragazza è riuscita a liberarsi lottando contro l’aggressore, è scappata, ha raggiunto la strada e ha chiesto aiuto. La violenza non si è consumata ma per il codice penale non c’è differenza. Dopo un breve inseguimento la polizia è riuscita a fermare e ad arrestare l’aggressore: è un marocchino di 39 anni. È stato riconosciuto dalla vittima.
 
Mercoledì 19 Agosto 2015, 18:28 – Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 13:23

Azzurra, italiana senza casa e lavoro: “Profughi coccolati, io per strada”

non è che italiani in queste condizioni manchino nelle cittadine dei compagni tanto tanto solidali (ah giusto, come ha detto Chaouki del Pd sono invenzioni della stampa razzista)
Livorno, l’appello della donna disoccupata e con due figli minorenni lasciata senza un tetto dal M5S: “Ho scritto all’assessore, ma non mi ha risposto”
Claudio Cartaldo Ven, 21/08/2015 – 12:56
 
Ha 33 anni e due figlie minorenni. I bambini hanno 11 e 13 anni, ma sono costretti a vivere senza un tetto sopra la testa.
 
azzurra
Azzurra Agilli, infatti, la loro madre di 33anni è rimasta senza lavoro e senza una casa. Ha chiesto aiuto al Comune di Livorno, ma per lei “non ci sono soluzioni disponibili”. Eppure, nello stesso momento, sono state trovate risorse e strutture per gli immigrati inviati nella città governata dal M5S.
 
Così Azzurra ha deciso di fare un appello, raccontando la sua storia a La Nazione: “Mi sono separata da mio marito – racconta – e sia lui sia io siamo tornati a vivere dai nostri genitori. Lui è un ex operaio Trw in mobilità, io sono disoccupata. Il mio ex marito provvede tuttavia al mantenimento mio e dei nostri due figli”.
 
Dal 14 luglio, però, “dopo l’ennesima discussione con mio padre io e i miei figli siamo stati messi alla porta”. Oltre ai rapporti tesi con il genitore, a peggiorare la situazione anche la coabitazione in un alloggio popolare di 47 metri quadrati.
 
Così adesso è rimasta senza casa. “Io ho anche dormito nei sottoscala e non mi importa se ho ricoveri di fortuna, ma i miei bambini non possono state in mezzo alla strada. Un po’ stanno con il padre, oppure in casa di amici che a turno ci ospitano e ci garantiscono pasti caldi. Non so più cosa fare. Le istituzioni non hanno soluzioni per me».
 
Giovanni De Bonis, responsabile dell’ufficio casa del Comune, ha ricevuto dall’assistente sociale che segue Azzurra una relazione dettagliata, “ma quando mi ha ricevuta mi ha detto che per ora non ci sono soluzioni perché gli alloggi vuoti di risulta sono inutilizzabili perché da sistemare”. Insomma, gli alloggi ci sarebbero ma sono in ristrutturazione. Così Azzurra deve arrangiarsi.
 
“Io sono disposta a provvedere da me – aggiunge. Poi lo sfogo contro uno Stato ed un Comune che trovano risorse per gli immigrati e si chiudono gli occhi davanti alle sofferenze degli italiani: “So che a famiglie straniere con figli sono stati assegnati alloggi per l’emergenza abitativa. Perché a me no, nonostante abbia fatto domanda?”
 
“Ho scritto all’assessore al sociale (Dhimgjini Ina, NdR) una mail per chiederle aiuto – aggiunge – Non mi ha mai risposto”. A Livorno, dopo le ultime elezioni comunali, la poltrona di sindaco è andata a Filippo Nogarin, del M5S.
 
Sulla vicenda è intervenuto anche il commissario privinciale della Lega Nord, Alessandro Scipioni, che commenta: “Nel momento in cui Azzurra chiedeva aiuto, non hanno faticato a trovare subito casa ai 5 clandestini che, ironia della sorte, sono stati ospitate non senza destare stupore e preoccupazione, proprio nella Casa Famiglia Il Melo, struttura nata apposta per accogliere donne e ragazze madri con bambini, come è il caso della Signora Agilli”.
 
Evidentemente essere italiani, ad oggi, è una sfortuna.

Decimomannu: Dipendenti senza stipendio protestano davanti alla base

quattordicesima?!? ci sono ancora privilegiati a quanto pare
 
Sit-in dei dipendenti civili dell’aeroporto militare di Decimomannu che protestano perché non hanno ancora ricevuto la quattordicesima, lo stipendio di luglio e il rimborso delle tasse in base alla dichiarazione dei redditi. Si tratta di un centinaio di lavoratori impiegati nelle pulizie e nella mensa, alle prese con il solito problema: le ditte d’appalto incassano la fattura dal Ministero della Difesa ma poi non versano quando dovuto agli operai.(…)
Published On: ven, ago 21st, 2015
Leggi tutto su unionesarda