Olimpiadi, ecco il dossier Torino: budget intorno ai due miliardi di euro

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Il polo degli sport del ghiaccio in città con una appendice a Pinerolo. La Medal Plaza al Valentino, per il Villaggio olimpico si pensa all’ex Manifattura Tabacchi

La Medal Plaza al Castello del Valentino, il nuovo Villaggio olimpico nella zona nord della città, magari alla Manifattura Tabacchi, o in un’altra delle aree che da anni attendono un’opportunità di rinascita. Il modello con cui Torino vuole proporsi prima al Coni, e poi al Cio per ospitare le Olimpiadi invernali nel 2026 è quello che viene definito della «doppia eredità»: quella del 2006, da riutilizzare negli impianti, ma anche nelle conoscenze per costruire un evento low cost; e quella che i Giochi lasceranno all’indomani della cerimonia di chiusura. Per il futuro: residenze universitarie e sociali, luoghi per le imprese innovative, impianti gestibili anche dopo, per dare slancio al turismo nelle valli olimpiche. Ecco la mappa dell’Olimpiade, o masterplan come lo definisce l’autore dello «studio di fattibilità», l’architetto Alberto Sasso, emerge dalle 128 pagine del pre-dossier per la «Candidatura di Torino quale sede dei Giochi olimpici e paraolimpici invernali 2026». Il documento classificato come «riservato» è lo stesso che la sindaca Chiara Appendino ha portato nella borsa quando mercoledì scorso ha incontrato il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Si tratta di una bozza — datata 11 giugno —, che sarà affinata per arrivare a una versione definitiva entro il 3 luglio. Ed stata alla base dei ragionamenti esposti ieri dalla prima cittadina durante un incontro con il presidente della Regione, Sergio Chiamparino. 

 
La «doppia eredità»

I giochi olimpici si svolgeranno dal 9 al 25 febbraio 2026, quelli paraolimpici dal 9 al 18 marzo. Torino si propone di ospitarli utilizzando «un perfetto modello di doppia legacy», cioè di eredità, per il riutilizzo degli impianti (previsto per la gran parte di essi) e per il bagaglio di conoscenze acquisite ai tempi di 2006: la città riutilizzerà infatti «l’eredità ricevuta» e «lascerà una eredità». Il decalogo di Torino I principi a cui si ispira il modello Torino sono dieci: riuso degli impianti esistenti; nuove strutture destinate sin da subito al post per residenze, cultura, imprese e innovazione; riduzione del consumo di suolo; un piano di gestione prestabilito per gli impianti sportivi che guardi al dopo; trasparenza nella gestione; progettazione partecipata; programmi educativi; innovazione e sostenibilità; prevenzione dell’illegalità anche in relazione ai contratti di lavoro; basso impatto ambientale.

I luoghi dell’Olimpiade

Gli sport del ghiaccio si giocheranno a Torino, con una appendice a Pinerolo. In città ci sarà anche il villaggio olimpico, da costruire in un’area della zona nord, mentre al Lingotto Fiere verrà allestito il Media Center, a due passi dall’Oval. Gli impianti utilizzati saranno gli stessi del 2006, mentre gli sport acrobatici, big air e cross country saranno ospitati anche al Valentino, dove sarà allestita la Medal Plaza (dodici anni fa in piazza Castello) per le premiazioni; le cerimonie di apertura e chiusura si terranno invece allo Stadio Olimpico. In montagna lo spazio sarà tutto per lo sci alpino a Sestriere; per lo snowboard a Bardonecchia; per il cross country, il biathlon (da costruire nuovo) la combinata nordica, il salto e lo sci di fondo a Pragelato; per il bob a Cesana; per lo sci alpino a San Sicario e per il free style a Sauze d’Oulx. Prali, Claviere e Chiomonte per gli allenamenti.

I villaggi degli atleti

Mentre in montagna gli atleti tornerebbero a essere ospitati a Sestriere e Bardonecchia, in la città si prevede la costruzione di un nuovo villaggio olimpico da 1900 posti. L’indicazione di massima è di concentrarsi nella zona nord, sfruttando le varianti urbanistiche già imbastite. Le località candidate: Manifattura Tabacchi, ex Scalo Vanchiglia, caserma La Marmora, ex Mardichi e corso Marche. Lasciando uno spazio di manovra anche sull’ex Moi. Il pre-dossier di Sasso indica anche le disponibilità alberghiere: 30.461 in città e 37.035 in montagna.

Il nodo trasporti

Rispetto al 2006, Torino oggi può contare, oltre che su un aeroporto, sulla linea ad alta velocità con Milano. E in vista del 2026 si prevede di sfruttare il completamento del tunnel di corso Grosseto, che renderà più veloce il collegamento con Caselle. E quindi più facile per atleti e famiglia olimpica raggiungere la sede dei Giochi.

L’incognita del budget

Per elaborare il dossier di candidatura da presentare al Cio viene stimato un costo di 5,7 milioni di euro, prendendo come riferimento il lavoro fatto per Roma 2024. Costi che si conta di coprire per 4,4 milioni con contributi del Coni, della città e della Regione, e per 1,3 milioni con sponsor privati. Un altro discorso vale, invece, per il budget vero e proprio, che ancora da definire nel dettaglio, ma si stima possa aggirarsi attorno ai 2 miliardi di euro, uno in meno rispetto a Milano, dove gli impianti sarebbe tutti da realizzare ex novo.

Il post-olimpico

Il lascito dei Giochi andrà alla città e alle valli, che torneranno ad avere impianti pienamente funzionanti e accessibili. «L’obiettivo è ricollocarsi nel panorama nazionale e internazionale del circuito sportivo e turistico», si legge nel dossier. Per assicurare la riconversione dopo le Olimpiadi sarà costituito un «fondo di legacy» gestito dall’Agenzia 2026, che servirà anche a rinaturalizzare i luoghi usati in maniera temporanea e demolire eventuali strutture provvisorie. A Torino questo si tradurrà in particolare in una risposta al problema della casa: «Le strutture del villaggio olimpico (quello nuovo, ndr) e dell’ex Moi saranno riqualificate in spazi e servizi dedicati a residenze universitarie, sociali e servizi di quartiere o per lo sviluppo di imprese giovanili, start up e poli di ricerca». L’idea di fondo è proiettare Torino nel futuro grazie alle Olimpiadi, considerate un «motore di sviluppo»: «I Giochi possono mettere di fronte alla scena internazionale — si legge nel documento — una città nuova e pronta per le sfide del futuro: l’auto elettrica, la mobilità urbana a guida autonoma, l’utilizzo dell’innovazione nello sport e nella medicina».

Olimpiadi, ecco il dossier Torino: budget intorno ai due miliardi di euroultima modifica: 2018-06-21T11:18:23+02:00da davi-luciano
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