Ecco perché gli inglesi volevano uccidere Skripal

ed un governo non voluto, imposto, detestato e scaduto come quello italiano si è permesso di espellere diplomatici russi

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Secondo il sito WhatDoesItMean, l’agente doppio Sergej Skripal e la figlia sono stati avvelenati dall’MI6 perché volevano tornare in Russia in cambio di documenti in loro possesso che provano che il dossier sulla falsa collusione “Trump-Russia” o “RussiaGate” è completamente ideato dall’MI6. Negli articoli “Il Regno Unito usa l’avvelenamento sotto falsa bandiera per accusare la Russia” e “Una spia avvelenata: esiste un legame con la campagna anti-Trump?” si era visto che gli inglesi avvelenarono l’ex-agente doppio Sergej Skripal e sua figlia a Salisbury, col gas nervino, nel Regno Unito, il 4 marzo 2018. Come naturalmente avviene in occidente, il governo inglese sostiene che il gas utilizzato è il Novichok prodotto solo nell’ex-Unione Sovietica. Ma l’unica fabbrica di armi chimiche sovietiche che produceva tale gas si trovava nell’Uzbekistan, smantellata dagli Stati Uniti dopo il crollo dell’Unione Sovietica… Stati Uniti e Regno Unito quindi sanno come fabbricarlo. Per coincidenza, il laboratorio di armi chimiche dell’esercito inglese di Porton Down è a sole 8 miglia da Salisbury, dove gli Skripal sarebbero stati avvelenati. Il governo inglese sostiene che Porton Down avesse identificato l’agente che sarebbe stato usato sugli Skripal. Ma il laboratorio è perfettamente in grado di produrre il Novichok, così come altri laboratori simili in altri Paesi. Inoltre, il vicino centro di addestramento nucleare chimico, biologico e radiologico CBRN Defense Center di Winterbourne Gunner, è a soli 4 km da Salisbury.
Tuttavia, all’inizio di febbraio il servizio di sicurezza federale russo (FSB) fu contattato da Julja Skripal, che viveva a Londra dal 2011 e si preparava a tornare in Russia per sposare il figlio di un alto funzionario della sicurezza russa. Sergej Skripal, già demoralizzato dalla morte del figlio l’anno scorso, e della moglie nel 2012, voleva tornare in Russia con lei. Per consentirlo, Sergej Skripal avrebbe fornito la prova che l’MI6, in collaborazione col regime di Obama-Clinton, aveva completamente creato ciò che ora è noto come dossier Trump, progettato per distruggere la legittimità del presidente Trump. Sergej Skripal è un ex-ufficiale dell’intelligence militare russa reclutato dall’MI6 come agente doppio. Il suo reclutamento fu orchestrato dall’agente dell’MI6 Pablo Miller che lavorava direttamente sotto l’egida del creatore del “Dossier Trump”, l’ufficiale dell’MI6 Christopher Steele. Da parte sua, Skripal aveva lavorato per l’Orbis Business Intelligence, il team di Steele che fabbricò il famigerato “Dossier Trump”. Le due spie dell’MI6, Miller e Steele, lavoravano anche per la stessa compagnia. Qui il ciclo si chiude.
Sebbene i dettagli dell’offerta di Skripal all’FSB per assicurarsi il ritorno in Russia restino segreti, è confermano che Julija Skripal ne discutesse col padre il 4 marzo, quando furono aggrediti ed abbandonati in condizioni critiche. Contemporaneamente, il quotidiano The Telegraph scriveva che tutti i collegamenti su Internet tra Skripal e Orbis Business Intelligence di Steele furono cancellati. Nello stesso tempo, tutti i collegamenti Internet tra Skripal e i creatori del falso “Dossier Trump” scomparvero. Parallelamente a tali azioni organizzate da professionisti dell’intelligence, il governo inglese accusò improvvisamente la Russia di aver avvelenato la spia e la figlia col gas nervino. Ma quando la Russia chiese le prove, gli inglesi le rifiutarono categoricamente, nonostante ciò che dice la Convenzione sulle armi chimiche, che il Regno Unito ha firmato come la Russia. E quando Jeremy Corbyn, leader del Labour Party, chiese perché il Regno Unito reagisse in questo modo, le forze favorevoli alla premier Teresa May lo presero in giro, seguite dal segretario della Difesa Gavin Williamson che disse che “la Russia dovrebbe andarsene e stare zitta“. Mentre il Presidente Putin disse alla riunione del Consiglio di Sicurezza russo di essere “estremamente preoccupato” dalla posizione lesiva e provocatoria del Regno Unito, il governo inglese continuava a scatenare l’isterismo bloccando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su un progetto sponsorizzato dalla Russia che chiede un’”inchiesta urgente” in conformità cogli standard internazionali. Ciò portava il senatore russo Sergej Kalashnikov ad avvertire: “L’occidente ha lanciato una massiccia operazione per espellere la Russia dal Consiglio di sicurezza dell’ONU… La Russia è ora un attore molto fastidioso per gli occidentali e ciò spiega i recenti attacchi al nostro Paese”.
È importante notare che nessuno in occidente si prende la briga di chiedersi perché la Russia avrebbe infranto la prima regola cardinale dell’”etichetta dello spionaggio” prendendo di mira una spia scambiata con altre spie, che Unione Sovietica e Russia hanno mai violato in oltre 70 anni. Come sottolinea il professor Anthony Glees, direttore del Center for Security and Intelligence Studies della Buckingham University, se la Russia ha davvero avvelenato Skripal, “Nessuno scambierebbe mai più con essa“, ponendo la domanda logica: “Se la Russia voleva davvero uccidere Skripal, perché non l’ha fatto quando era in prigione in Russia?
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Scienziati inglesi non collegano il gas nervino alla Russia, nonostante le pressioni
Craig Murray, ex-diplomatico ed ex-ambasciatore inglese
Ora ho ricevuto conferma da una fonte ben piazzata nel Ministero degli Esteri del Regno Unito, che gli scienziati di Porton Down (il laboratorio scientifico del ministero della Difesa) non sanno dire che il gas neurotossico sia un prodotto russo nonostante la pressione subita a dirlo. Porton Down non poteva che formulare “un tipo sviluppato dalla Russia”, dopo un incontro piuttosto difficile in cui questa formulazione fu concordata come compromesso. Per chi conosce Whitehall (governo), questo era ovvio da diversi giorni. Il governo non ha mai detto che l’agente nervino sia stato fabbricato in Russia o che possa essere fabbricato solo in Russia. L’esatta dicitura “un tipo sviluppato dalla Russia” fu utilizzata da Theresa May in parlamento, dal Regno Unito nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, da Boris Johnson alla BBC e, ancora più rivelatore, “di un tipo sviluppato dalla Russia” è la frase utilizzata nella dichiarazione congiunta rilasciata da Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Germania.
Conoscevate questi fatti interessanti?
Gli ispettori dell’OPCW hanno avuto pieno accesso a tutti gli impianti per armi chimiche russi per più di un decennio, compresi quelli identificati dal presunto informatore sul “Novichok” Mirzajanov, e l’anno scorso gli ispettori dell’OPCW completarono la distruzione delle ultime 40000 tonnellate di armi chimiche russe. Al contrario, il programma di distruzione delle scorte di armi chimiche degli Stati Uniti richiede cinque anni. Israele ha grandi scorte di armi chimiche ma ha costantemente rifiutato di dichiararle all’OPCW. Israele non ha firmato la Convenzione sulle armi chimiche, ne è membro dell’OPCW, che Israele sottoscrisse nel 1993 ma si rifiutò di ratificare perché significava ispezioni e distruzione delle sue armi chimiche. Israele ha indubbiamente la capacità tecnica come qualsiasi altro Stato di sintetizzare il Novichok. Porton Down non è ancora sicuro che siano stati i russi a sintetizzarlo, perciò “un tipo sviluppato dalla Russia”. Nota: sviluppata non prodotta. L’operazione è ovviamente propaganda formulata molto attentamente, un tipo elaborato di bugia.
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Traduzione di Alessandro Lattanzio
Numidia Liberum 23 marzo 2018
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Ecco perché gli inglesi volevano uccidere Skripalultima modifica: 2018-03-30T17:51:42+02:00da davi-luciano
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