Gentiloni tranquillizza Junker

di Luciano Lago

BRUXELLES  – A poche settimane dal voto in Italia, dall’oligarchia della Ue si manifesta una presa di posizione netta sugli scenari post-voto in Italia.
Arriva il messaggio dal più alto rappresentante dei tecno burocrati della UE, Jean Claude Juncker, il quale ha voluto commentare gli scenari del dopo elezioni in Italia, il presidente della Commissione Europea ha levato il suo “monito”. Junker, in un momento di sobrietà, non ha usato giri di parole e ha lanciato un allarme sul nostro Paese: “C’è un inizio di marzo molto importante per l’Ue. C’è il referendum Spd in Germania e le elezioni italiane, e sono più preoccupato per l’esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell’Spd. Dobbiamo prepararci allo scenario peggiore, cioè un Governo non operativo in Italia”.
Di fatto Juncker ha voluto collegare gli scenari del voto anche agli equilibri sui mercati internazionali:È possibile una forte reazione dei mercati nella seconda metà di marzo, ci prepariamo a questo scenario”.
Le parole di Juncker arrivano poco prima della conferenza sul Sahel che si terrà domani a Bruxelles. Al centro del vertice i rapporti tra Ue e Africa: “Siamo il primo partner del Sahel e dell’Africa in generale. Vogliamo aiutare questa Regione a essere più sicura e più forte e offrire opportunità per il futuro dei suoi abitanti, in particolare i giovani”. Una grande sensibilità dimostrata da Junker per l’Africa e per gli africani che lui ed i suoi sodali di Bruxelles vogliono  far sbarcare  in Europa in gran numero per risolvere i loro problemi.
La Commissione Europea, indifferente ai disastri che ha provocato con le sue politiche di austerità, si preoccupa per l’esito delle elezioni in Italia e mette le mani avanti per anticipare i possibili effetti sui mercati delle elezioni nel “bel paese”, quasi a voler far intendere che, un eventuale esito delle elezioni che non sia gradito all’oligarchia della UE, potrebbe far scatenare delle conseguenze negative sui mercati, con la risalita dello spread e con l’abbassamento del rating sul debito italiano.
Già pronti quindi gli strumenti della finanza per far capire chi comanda e chi decide sull’Italia, qualunque sia il risultato elettorale, nè più nè meno di come è accaduto in Grecia. Molto chiaro il messaggio per tutti quelli che pensano che un nuovo governo italiano disponga di un qualche potere contrattuale per trattare in Europa, rimanendo ancorato all’euro ed ai trattati sottoscritti con la UE.
Gentiloni tranquillizza Soros
Quasi subito dopo le parole di Juncker è arrivata puntuale e deferente la risposta del premier Paolo Gentiloni: “Tranquillizzerò Juncker, i governi sono tutti operativi. Non ci sono governi più operativi e meno operativi. I governi governano”.
Gentiloni ha colto l’occasione per lanciare anche lui un allarme sul “pericolo del fascismo” dichiarandosi preoccupato dal ritorno di posizioni fasciste, “un fenomeno però non solo italiano ma che sta coinvolgendo l’Europa: “Il disagio sociale molto spesso si trasforma in forme di nazionalismo, intolleranza verso gli stranieri e questo va evitato….”
Si scopre quindi la strategia di Gentiloni e della sinistra del PD e soci minori: coprirsi le spalle con il pericolo del “ritorno del fascismo” e convincere l’opinione pubblica che soltanto il PD e soci possa garantire la stabilità dei mercati, oltre naturalmente all’attuazione delle direttive che Bruxelles e Francoforte hanno già predisposto per l’Italia. Per il “nostro bene” naturalmente.
gentiloni

GAD LERNER DISPERATO PER L’ESITO DELLE ELEZIONI, APPELLO ALLA SINISTRA: “FERMATE IN QUALCHE MODO MATTEO SALVINI”

“La sinistra che recide il suo legame storico con le classi subalterne prima si snatura e poi si squaglia”

già e di chi è colpa, se la sinistra il popolo lo ha abbandonato da tempo TANTO DA SCHIFARE LA STESSA PAROLA e dichiarando guerra a chi invece delle classi popolari importa
05/03/2018
Paura, eh? Già, perché Gad Lerner pare terrorizzato dall’esito di questo voto, che marca il botto del M5s e l’avanzata della Lega, tutto ciò che non sopporta.
E così, il suo pensiero corre su Twitter. “La sinistra che recide il suo legame storico con le classi subalterne prima si snatura e poi si squaglia”, premette Lerner. Dunque, aggiunge: “Mi auguro che chi la rappresenta ancora in Parlamento agisca per scongiurare un’alleanza tra il M5s e la Lega. Meglio un governo di Luigi Di Maio senza Matteo Salvini”, conclude. L’appello, insomma, è chiaro: fermate Salvini in qualunque modo.
Di seguito, il tweet di Gad Lerner:
via Libero

Solidarietà ad Ottavio

Solidarietà ad Ottavio

Siamo arrivati al punto di non ritorno
Sono riuscito a riattivare il profilo giusto in tempo di comunicarvi che stasera sono stato aggredito. Stavo entrando a vedere l’iniziativa di Bagnai erano fuori i soliti noti per insultare, uno di loro mi è venuto incontro e mi ha aggredito, e poi minacciato di venirmi a cercare, davanti a polizia e giornalisti. Chi mi conosce sa bene che non sono etichettabile, non sono mai stato fascista, ho un passato da militante a sinistra, e il 4 Marzo voterò il partito Comunista di Rizzo, ho amici sia a destra che a sinistra perché ,come ho spiegato più volte, va superata la diatriba destra e sinistra per una politica antieuroeista ed antiliberista. Dico la mia e faccio solamente satira politicamente scorretta qui sul web. Questo clima di odio e di violenza in questa città deve finire, non se ne può più. Questo non è antifascismo, e’ farwest.
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Aspettiamoci altre rappresaglie da chi si dichiara antifascista èusa metodi violenti verso chi non la pensa come loro. Oltretutto se la prendono con persone che si dichiarano apertamente antiliberiste, questo dovrebbe far capire quanto siano collusi con il sistema
Maura Alpaca Brugnoli fb

LA FRANCE HORS JEU AU PROCHE-ORIENT (I) : COMMENT PARIS S’EST ISOLEE EN SYRIE

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE/

Luc MICHEL pour EODE/

Quotidien géopolitique – Geopolitical Daily/

2018 02 06/

LM.GEOPOL - Paris hors-jeu en orient I syrie (2018 03 06) FR 5

« «Nous avons en effet changé la doctrine française à l’égard de la Syrie pour pouvoir avoir des résultats concluants et travailler de manière très étroite avec nos partenaires, en particulier les États-Unis d’Amérique »

– Emmanuel Macron (juillet 2017).

images (6)

La Syrie accuse la France de vouloir créer « une marge de sécurité pour les terroristes » !

Le ministère syrien des Affaires étrangères a envoyé ce 22 février deux lettres séparées, l’une à l’adresse du secrétaire général de l’Organisation des Nations unies et l’autre, à l’attention du président du Conseil de sécurité, afin de leur faire part de « son opposition à l’implication de la France dans le processus de paix en Syrie ». « l’actuel gouvernement français, tout comme ses prédécesseurs, en soutenant les bons terroristes a terni encore davantage l’image de la France dans la région et dans le monde ».

A force de porter les valises de Washington, Macron et Le Drian, à la suite de Hollande, ont mis Paris hors jeu en Syrie. Pour le pays de l’UE le plus impliqué au Proche-Orient, à la fois ancien protecteur des chrétiens d’Orient et ex mandataire colonial au Levant, dans une région où le Français reste pratiqué largement, la perte d’influence est sévère …

LE SOUTIEN DE LA FRANCE AU TERRORISME QUI SEVIT EN SYRIE MIS EN CAUSE PAR DAMAS

Le ministère syrien des Affaires étrangères dénonce, dans ses lettres, « le soutien de la France au terrorisme qui sévit en Syrie ». « Paris n’est pas digne de faire partie du processus de paix en raison de son soutien au terrorisme en Syrie. La France ne cesse de lancer des accusations mensongères contre Damas et cela dans l’objectif de créer une marge de sécurité pour le Front al-Nosra, placé par le Conseil de sécurité de l’ONU sur la liste noire des groupes terroristes », peut-on lire dans les lettres.

La France « n’est qualifiée à jouer aucun rôle dans la paix en Syrie tant qu’elle soutient le terrorisme », conclut Damas. Le ministère des AE et des Expatriés a ajouté que « la Syrie rejette les positions françaises hostiles qui visent à exercer davantage de pressions politiques et de menaces agressives contre la souveraineté de la Syrie, assurant que la France n’est qualifiée à jouer aucun rôle dans la paix en Syrie tant qu’elle soutient le terrorisme ».

Dans un message qu’il a adressé au Secrétaire général de l’ONU et au président du Conseil de sécurité en riposte au message adressé par l’ambassadeur permanent de la France, le 7 février 2018, au président du Conseil de sécurité, le ministère a fait noter que « la politique française au Conseil de sécurité n’avait pas cessé de véhiculer des mensonges et des allégations qui ne sont pas crédibles en adressant des messages ayant pour objectif de renverser les faits et de protéger le réseau terroriste du ‘Front Nosra’ affilié à Al-Qaïda ».

Et le ministère de conclure : « La République arabe syrienne incite le Conseil de sécurité à mettre fin aux pratiques françaises qui portent atteinte à la crédibilité du Conseil de sécurité, qui transgressent ses résolutions et qui accordent aux terroristes une voix, une représentation et une protection au sein du Conseil de sécurité ».

« LES CONDITIONS REQUISES POUR UNE MEDIATION FRANÇAISE POUR LA PAIX EN SYRIE NE SONT PAS REUNIES. DAMAS N’EN VEUT PAS, CAR LA FRANCE N’EST PAS A LA HAUTEUR D’UN TEL ROLE » (MINISTERE SYRIEN DES AFFAIRES ETRANGERES)

La diplomatie syrienne a donc rejeté, ce 23 février, l’offre de médiation de la France pour résoudre la crise syrienne. « Les conditions requises pour une médiation française pour la paix en Syrie ne sont pas réunies. Damas n’en veut pas, car la France n’est pas à la hauteur d’un tel rôle », note le ministère syrien des Affaires étrangères, dans un message qu’il adresse au Secrétaire général de l’ONU et au président du Conseil de sécurité. Réitérant sur l’opposition du gouvernement syrien aux positions « hostiles » de la France dont l’objectif n’est rien d’autre que d’augmenter la pression sur Damas, la diplomatie syrienne a déclaré qu’il faut transmettre le dossier à un médiateur « compétent ».

« Les politiques de la France prises, depuis le début du conflit, envers Damas, au Conseil de sécurité étaient toujours basées sur de fausses accusations et mensonges. La France qui a été le porte-étendard du soutien aux groupes terroristes actifs en Syrie, dont et notamment le Front al-Nosra (branche syrienne d’Al-Qaïda) et ses groupuscules alliés, et cela dès les premiers jours du conflit, n’a pas les compétences d’une médiation pour la paix en Syrie », insiste Damas dans sa missive à l’adresse de l’ONU et en réponse à une lettre de l’ambassadeur français envoyée le 7 février à l’ONU proposant une médiation de la France.

Fustigeant l’absence de volonté politique de Paris sur la crise syrienne, la diplomatie syrienne a déclaré que « l’actuel gouvernement français, tout comme ses prédécesseurs, en soutenant les bons terroristes a terni encore davantage l’image de la France dans la région et dans le monde ». « Certes la France ne veut pas s’interposer pour sauver les civils et stopper les bains de sang provoqués par les terroristes, mais un autre intérêt l’incite à intervenir : la richesse en pétrole et en gaz de la Syrie », peut-on lire toujours dans la lettre.

Le ministère syrien des Affaires étrangères a appelé le Conseil de sécurité de l’ONU à « mettre fin aux tentatives de la France visant à offrir une tribune aux terroristes ». « Ces gestes de la France ternissent l’image de l’ONU et vont à l’encontre des résolutions de cette instance internationale », conclut la lettre.

« Nous avons en effet changé la doctrine française à l’égard de la Syrie pour pouvoir avoir des résultats concluants et travailler de manière très étroite avec nos partenaires, en particulier les États-Unis d’Amérique », avait prétendu Emmanuel Macron, lors d’une conférence de presse conjointe avec son homologue américain Donald Trump à l’Élysée, en juillet dernier (1).

LA STRATEGIE TRIPARTITE DE PARIS :

LA FRANCE AUX COTES DE WASHINGTON ET DES SAOUDS

« La France restera présente en Syrie dans le cadre de la coalition » (dite anti-Daech), dit le Quai d’Orsay. La France cherche à consolider son rôle dans la région, en particulier en Syrie, sur la base de sa stratégie tripartite qui la rapproche des États-Unis et de l’Arabie saoudite.

Abdollah Mehraban, spécialiste des affaires européennes, explique les raisons de la mise en pratique de la politique étrangère de la France en Syrie dans un entretien avec l’agence de presse iranienne, ILNA: « La réalité est que dans la crise syrienne, la France veut s’assigner un rôle historique et traditionnel suivant les accords de Sykes-Picot.

Les récentes déclarations du président français prouvent que Paris désire s’impliquer davantage en Syrie (…) Précisons que l’actuel président français est un jeune diplomate qui cherche à se hisser dans le monde de la politique européenne et internationale. Pourtant il n’a toujours pas réussi à mener ses promesses comme prévu. Il relance donc le défi de frapper la Syrie.

Deux coalitions antagonistes sont actives en Syrie: l’axe Russie-Iran-Syrie, « l’axe de la résistance » en général, et d’autre part, une coalition instable composée de l’Arabie saoudite, Israël, les États-Unis et leurs alliés européens, que la France a intégré dans lapratique.

« Dans la situation actuelle syrienne, le groupe terroriste Daech tente de restructurer ses actions en Syrie et en Irak : l’opération turque Rameau d’Olivier, ainsi que le F-16 israélien abattu par la DCA syrienne en sont les prémices », dit Abdollah Mehraban. « La France sait bien que la situation en Syrie est fluide, qu’elle est en perpétuel changement et que des évolutions sont en cours. Ainsi, il lui faut saisir l’occasion de se faire une place dans ce champ complexe ». « Chaque partie poursuit ses intérêts sur le terrain de jeu syrien. Les points de convergence et de divergence entre elles sont nombreux. Primo, la France d’Emmanuel Macron veut avant tout afficher son hégémonie en tant que pays européen; secundo, le gouvernement Macron cherche sa part dans la terre brûlée de la Syrie et tertio, l’Elysée essaie de rétablir son rôle traditionnel dans la région ».

Selon les observateurs, « la France continuera d’être présente en Syrie dans le cadre de la coalition internationale anti-Daech, qui cependant, après sept années d’existence, commence à s’effriter. C’est la raison pour laquelle elle a opté pour une union avec les Forces alliées comme à l’époque de la Seconde Guerre mondiale. Elle propose aussi la tenue d’une réunion internationale sur la Syrie. Mais tout le monde sait qu’il est impossible de résoudre la crise à court ou moyen terme par la voix politique ».

PARIS ENTRE NOSTALGIE DE LA « GRANDEUR FRANCAISE » ET VASSALISATION AUX USA ET A L’OTAN …

Dans cette analyse que je partage, on retrouve les deux axes de la manipulation américaine de ses vassaux de l’OTAN : l’utilisation des nostalgies de grandeur géopolitique obsolètes et la vassalisation politico-militaire des dirigeants de l’OTAN (2).

Ici Paris se rêve encore en grande puissance et use et abuse d’un langage néo-gaullien, purement virtuel. Loin de la politique d’indépendance national de de Gaulle, de la « grande politique arabe » de Paris, la France des Sarkozy – Hollande – Macron est totalement alignée sur les USA. Dans une interview à l’influente revue anglo-saxonne ‘Monocle’ (éditée à New-York, Londres et Hong-Kong) … Et dans la crise syrienne, le porte-avion ‘Charlesde gaulle’ était placé sous le commandement américain de la Vie Flotte US ;

Washington utilise habilement la nostalgie à Paris d’une GRANDE France, puissance mondiale, dominant l’UE, gendarme de l’Afrique. On est à Paris dans une incompréhension tragique de la « Géopolitique de la Grande-Europe » (Thiriart, Von Lohausen), puisque c’est précisément le réalignement de Paris et le retour dans l’OTAN orchestré en

2007-2008 par le « parti américain en France » (dixit Thiriart et le général de Gaulle), les Sarkozy, Hollande, Valls, Macron, Le Drian et cie, qui a mis un terme au rôle géopolitique mondial de la France, organisé par de Gaulle, précisément en tournant le dos aux USA.

Et on en revient à la « Géopolitique de la Grande-Europe », dont l’un des théoriciens, le général autrichien Von Lohausen (3) (disciple de

Thiriart) (4), disait précisément à propos des guerres du Golfe et de l’Afghanistan que « la participation des dirigeants européens aux guerres des USA et de l’OTAN se faisait contre les intérêts fondamentaux à long terme de leurs peuples » (5) !

COMMENT PARIS A AGACE MOSCOU :

DEUX MINISTERES RUSSES REAGISSENT AUX ALLEGATIONS DU MINISTRE FRANÇAIS DES AE SUR LA LUTTE ANTI-TERRORISTE

Paris s’est aussi coupée de Moscou, par les maladresses arrogantes du ministre Le Drian. Le 11 décembre dernier, les ministères russes de la Défense et des Affaires étrangères ont réagi aux déclarations du chef de la diplomatie française lequel s’était montré étonné par « la victoire de la Russie contre Daech en Syrie ». Pour répondre à Paris, Moscou rappellait à juste titre « les échecs enregistrés par la soi-disant coalition anti-Daech internationale dans la lutte contre le terrorisme en Syrie, en Irak, en Libye et en Afghanistan », rapporte l’agence Interfax.

Le communiqué du ministère russe de la Défense précise « qu’après trois ans d’opérations militaires illégitimes en Syrie, c’était seulement ces derniers temps que la coalition américaine dirigée par les États-Unis a obtenu un acquis dans la lutte contre Daech ; et ça aussi était obtenu par le bombardement destructeur de la ville de Raqqa et le massacre de ses habitants », précise le communiqué.

Auparavant, le ministre français des Affaires étrangères, Jean-Yves Le Drian, avait prétendu à BFMTV que « la Russie s’était approprié la victoire contre Daech tandis que le rôle essentiel a été joué par les forces de la coalition internationale » (sic). « Les forces de la coalition ont même permis aux terroristes de Daech de quitter librement Raqqa pour aller rejoindre d’autres groupes terroristes dans la province de Deir ez-Zor et lutter contre l’armée syrienne », ajoute le communiqué russe en réplique.

Par ailleurs, la porte-parole du ministère russe des Affaires étrangères, Maria Zakharova, a, elle aussi, réagi le 10 décembre aux déclarations du chef de la diplomatie française. Citée par RT, Zakharova y a réagi en ces termes, d’un ton sérieux marqué pourtant par un sens d’humour : «Les partenaires occidentaux font ces derniers jours des déclarations affirmant que ce n’est pas la Russie, mais eux, la coalition [internationale dirigée par les États-Unis, NDLR] qui ont remporté la victoire sur Daech en Syrie. La dernière affirmation en date est celle du ministre français des Affaires étrangères, M. Le Drian, a écrit Maria Zakharova sur sa page Facebook. Messieurs, arrêtez! Vos succès, ce sont l’Irak, la Libye et l’Afghanistan.

Vantez-vous-en.»

NOTES :

(1) Voir sur le Site de l’Elysée :

http://www.elysee.fr/video/x5tg2jg

(2) Sur la manipulations par les USA, via l’OTAN, des nostalgies de grandeur géopolitiques de ses vassaux, cfr. :

* Sur EODE THINK TANK :

Luc MICHEL, LA NOUVELLE GEOPOLITIQUE DE L’UE CE SONT LES TROIS POINTS D’APPUI DE L’IMPERIALISME AMERICAIN DANS L’UNION EUROPEENNE : PARIS – BERLIN – VARSOVIE

sur http://www.eode.org/eode-think-tank-geopolitique-la-nouvelle-geopolitique-de-lue-ce-sont-les-trois-points-dappui-de-limperialisme-americain-dans-lunion-europeenne-paris-berlin-varsovie/

* Sur EODE-TV :

RADIO SPUTNIK. LUC MICHEL. OTAN ET NOSTALGIES GEOPOLITIQUES. QUAND BUCAREST CIBLE KICHINEV ET AGRESSE TIRASPOL !

sur https://vimeo.com/123306252

* Et LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/

LE FANTOME GEOPOLITIQUE DE LA MITTELEUROPA (II). NOSTALGIES DE PUISSANCES DEFUNTES INSTRUMENTALISEEES AU SERVICE DE LA DOMINATION AMERICAINE

sur http://www.lucmichel.net/2017/09/27/luc-michels-geopolitical-daily-le-fantome-geopolitique-de-la-mitteleuropa-ii-nostalgies-de-puissances-defuntes-instrumentaliseees-au-service-de-la-domination-americaine/

(3) Le général et géopolitologue autrichien Lohausen (1907-2002), ancien membre de l’Etat major du Maréchal Rommel, proche des patriotes anti-nazis du 20 juillet 1944 (Stauffenberg), s’inscrit dans la suite des thèses géopolitiques de Jean Thiriart sur « l’Europe de Vladivostok à Dublin ». Jordis VON LOHAUSEN a écrit des pages élogieuses sur le projet européen de THIRIART dans les Années 1960-75, sous le titre « REICH EUROPA », en Français « L’EMPIRE D’EUROPE ».

Nous avons largement diffusé cette longue analyse publiée en Allemand et l’avons traduite en Français, Anglais, Italien, Espagnol et Russe.

Le livre principal de géopolitique du général, « MUT ZUR MACHT. DENKEN IN KONTINENTEN » (Vowinckel, Berg am See, 1979), traduit pour la petite histoire en Français par une des secrétaires de THIRIART, s’inscrit dans l’Ecole d’HAUSOFER, mais reprend aussi de nombreuses conceptions de THIRIART.  LOHAUSEN parle notamment de « l’Europe de Madrid à Vladivostok ». Dans l’exemplaire offert par LOHAUSEN à THIRIART en 1983 (et qui m’a été légué avec sa bibliothèque en 1999) figure la dédicace suivante : « En respectueux hommage à un grand Européen ».

LOHAUSEN a aussi visiblement été influencé par le concept du « Grand Espace continental de Flessingue à Vladivostok » de Ernst NIEKISCH.

Dont on méconnaît profondément l’influence sur les jeunes officiers allemands des Années 1930-34, qui recherchaient une alternative au Nazisme (notamment avec les initiatives du Général SCHLEICHER, le « général rouge »  qui voulait barrer la route à HITLER avec un Front uni des syndicats, de la Reichwehr et des nationalistes à la gauche du NSDAP », le « Querfront », le Front Transversal).

Pour Lohausen, « l’Europe puissance passe par la réunion de la grande communauté de peuples européens au sein d’un espace continental allant de ‘Cadix à Vladivostok’, il s’agit donc de construire une ‘Europe grand-eurasienne’. »

(4) « A partir des années 1960, Jean Thiriart,  le politologue et géopoliticien belge bien connu, a commencé à développer en détail cette thèse d’opposition des deux continents: de l’Europe et de l’Amérique. Plus tard, ses conceptions ont été approfondies par des théoriciens militaires allemands, en particulier, par Jordis von Lohausen  (…) ainsi que par certains adeptes de Charles de Gaulle. Le principe de base de cette opposition est le suivant : l’Europe, ensemble avec la Russie, contre les Etats-Unis » (DYENN, n°2 (30), Moscou, 10-18 janvier 1992).

(5) Cfr. LUC MICHEL’S GEOPOLITICAL DAILY/ GEOPOLITIQUE RETROSPECTIVE : LES GUERRES DES USA SONT DES GUERRES CONTRE LA ‘GRANDE-EUROPE’ ET POUR LA DOMINATION DE L’EURASIE AU XXIe SIECLE. OU COMMENT LES POLITICIENS DE L’UE ET DE L’OTAN FONT CES GUERRES CONTRE LES INTERETS VITAUX DE LEURS PEUPLES … (LES GUERRES DE YOUGOSLAVIE III) sur http://www.lucmichel.net/2017/11/26/luc-michels-geopolitical-daily-geopolitique-retrospective-les-guerres-des-usa-sont-des-guerres-contre-la-grande-europe-et-pour-la-domination-de-leurasie-au-xxi/

(Sources : SANA – AFP – ILNA – Iterfax – EODE Think-Tank)

Cartes :

Nostalgies géopolitiques et coloniales de la France au Levant …

Le Levant colonial français était la partie du Levant incluant les deux seuls protectorats français de 1920 à 1946, c’est-à-dire la Syrie et le Liban dont le nom à cette époque était : « État du Grand Liban ». Et où Paris pratiquait déjà la manipulation ethno-religieuse du « diviser pour régner ». Il s’était érigé sur le partage des dépouilles de l’Empire ottoman, par les « Accords Sykes-Picot » de 1916. Déjà la France agitait là la nostalgie géopolitique des Royaumes francs d’Orient, du temps des Croisades … Le drapeau des soi-disant « rebelles syriens », à trois bandes noire-blanche-verte, est précisément, dans un cynisme absolu, le drapeau de la Syrie colonisée par Paris d’avant 1946.

LUC MICHEL (ЛЮК МИШЕЛЬ) & EODE

* Avec le Géopoliticien de l’Axe Eurasie-Afrique :

Géopolitique – Géoéconomie – Géoidéologie – Néoeurasisme – Néopanafricanisme (Vu de Moscou et Malabo) :

PAGE SPECIALE Luc MICHEL’s Geopolitical Daily https://www.facebook.com/LucMICHELgeopoliticalDaily/

________________

* Luc MICHEL (Люк МИШЕЛЬ) :

WEBSITE http://www.lucmichel.net/

PAGE OFFICIELLE III – GEOPOLITIQUE

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel.3.Geopolitique/

TWITTER https://twitter.com/LucMichelPCN

* EODE :

EODE-TV https://vimeo.com/eodetv

WEBSITE http://www.eode.org/

L’AFRIQUE NOIRE DANS LE VISEUR SAOUDIEN (II). DU YEMEN A L’AFRIQUE

* Sur PANAFRICOM-TV/
LE ‘ZOOM AFRIQUE’ DE PRESS TV – ED. DU 2 MARS 2018 – AVEC LUC MICHEL:
L’AFRIQUE NOIRE DANS LE VISEUR SAOUDIEN (II).
DE LA GUERRE DU YEMEN A SES CONSEQUENCES EN AFRIQUE (PRESS AFRIQUE)

sur https://vimeo.com/258416609

LM.PRESS TV - ZOOM AFRO saouds afrique II (2018 03 02)

Dans cette édition du 2 mars 2018 :
L’Afrique noire dans le viseur saoudien (Partie II) :

Le géopoliticien Luc MICHEL analyse l’impact en Afrique de la guerre du Yemen (la « sale guerre du Yemen », la seconde guerre du
Proche-Orient) déclenchée par l’Arabie saoudite.
En particulier sur le Soudan et l’Egypte …

* Voir aussi la Partie I sur :
PANAFRICOM-TV/
LE ‘ZOOM AFRIQUE’ DE PRESS TV – ED. DU 1er MARS 2018 – AVEC LUC MICHEL: L’AFRIQUE NOIRE DANS LE VISEUR SAOUDIEN

sur https://vimeo.com/258231981

(Vignette : soldats soudanais au Yemen)

LE TOGO TRAHI PAR LES USA. COMMENT WASHINGTON DÉSTABILISE LE TOGO

 

* Sur PANAFRICOM-TV/

LE ‘ZOOM AFRIQUE’ DE PRESS TV – ED. DU 2 MARS 2018 – AVEC LUC MICHEL:

LE TOGO TRAHI PAR LES ETATS-UNIS.

COMMENT WASHINGTON DÉSTABILISE LE TOGO

(PRESS AFRIQUE)

sur https://vimeo.com/258417043

W.TCHAD - Tchad bma canada (2018 03 04) FR

* Dans cette édition du 2 mars 2018 :

Quand l’Amérique trahit le Togo !

PRESS TV confirme l’analyse du géopoliticien Luc MICHEL, qui dénonce depuis des mois l’implication directe des USA et de l’ambassadeur américain Gilmour dans la déstabilisation du Togo, où ils organisent l’hostilité entre gouvernement et opposition …

L’EMISSION QUI A FAIT DEBAT AU TOGO MEME …

* Voir sur PANAFRICOM-TV/

Emission complète « Reportage »

LUC MICHEL : L’AMBASSADEUR AMERICAIN MET LE FEU AU TOGO

sur https://vimeo.com/238964549

* Lire sur PCN-SPO – REVUE DE PRESSE/

LUC MICHEL SUR ‘BENIN WEBTV ‘:

‘CRISE AU TOGO : IL Y A-T-IL UNE MAIN INVISIBLE ?’

sur http://www.lucmichel.net/2017/11/14/pcn-spo-revue-de-presse-luc-michel-sur-benin-webtv-crise-au-togo-il-y-a-t-il-une-main-invisible/

LE DUEL DES DJIHADISTES DU ‘GISM’ ET DU G5-SAHEL ENSANGLANTE OUAGADOUGOU

* Sur PANAFRICOM-TV/
LE ‘ZOOM AFRIQUE’ DE PRESS TV – ED. DU 4 MARS 2018 – AVEC LUC MICHEL:
LE DUEL DES DJIHADISTES DU GISM (AL-QAIDA) ET DU G5-SAHEL ENSANGLANTE OUAGADOUGOU (PRESS AFRIQUE)

sur https://vimeo.com/258579401

Dans cette édition du 4 mars 2018 :
L’impact des attentats à Ouagadougou sur le G5 Sahel

Le géopoliticien Luc MICHEL analyse la montée en puissance des djihadistes du GISM.
Comme il le prévoyait le 3 mars au soir dans cette interview avec PRESS TV (Iran), diffusée le lendemain, l’actualité a confirmé son analyse. Et les attaques de Ouagadougou viennent d’être revendiquées par le chef djihadiste malien Iyad Ag Ghaly du «Groupe pour le soutien de l’islam et des musulmans » (GSIM) , mais qui est aussi et surtout le leader de ce « Front islamiste sahélien » (qui regroupe 6 groupes djihadistes, dont notamment AQMI et Al Morabitoum de Mokhtar Belmokhtar). Affilié à Al-Qeida !
A nouveau, dit Luc MICHEL « les théoriciens du complot nous ont servi immédiatement la soupe frelatée du ‘False flag’, français cette fois.
De pseudo analyses qui ne tiennent pas compte de la réalité stratégique sur le terrain » …

LES DERNIERES INFOS :

Le « Groupe pour le soutien de l’islam et des musulmans » (GSIM) a donc revendiqué ce samedi soir les attaques de Ouagadougou, affirmant « avoir agi en représailles à une opération française au Mali », dans un message parvenu samedi à l’agence privée mauritanienne “Al Akhbar”.
Le groupe dirigé par le Touareg malien Iyad Ag Ghaly a mené ces attaques « en réponse à la mort de plusieurs de ses dirigeants dans un raid de l’armée française dans le nord du Mali il y a deux semaines », selon cette source.
Huit membres des forces de l’ordre burkinabè ont été tués -deux gendarmes devant l?ambassade de France et six militaires au niveau de
l’état-major- et 12 blessés sont en état d’urgence absolue, selon un bilan officiel. Aucun ressortissant français n’a été tué ou blessé. Au total, plus de 80 personnes ont été blessées, selon une source sécuritaire proche de l’état-major.

LE TCHAD IMPLIQUE DANS UN NOUVEAU VOLET DES ‘BIENS MAL ACQUIS’ AU CANADA. LE DESSOUS DES CARTES

LUC MICHEL: 

WEBTV.TCHAD /

LE ‘ZOOM AFRIQUE’ DE PRESS TV – ED. DU 4 MARS 2018 –  AVEC LUC MICHEL:

LE TCHAD IMPLIQUE DANS UN NOUVEAU VOLET DES ‘BIENS MAL ACQUIS’ (BMA) AU CANADA. LE DESSOUS DES CARTES … (PRESS AFRIQUE)

https://vimeo.com/258582205

W.TCHAD - Tchad bma canada (2018 03 04) FR

Dans cette édition du 4 mars 2018 :

Le dessous des cartes dans l’enquête sur les « Biens mal acquis » au Canada

Le géopoliticien Luc MICHEL analyse le dessous des cartes des ce nouveau volet des BMA au Canada, où le Tchad et le Président Idriss Déby Itno est impliqué par les ennemis de l’Afrique… Alors que les dossiers dits des « Biens mal acquis » ne tournent pas comme l’espéraient et le voulaient les réseaux qui les ont montés (notamment le fait que la Guinée Equatoriale a traîné Paris devant la Cour Internationale de Justice de La Haye, la CIJ ou « Cour Mondiale »), voilà que les mêmes manipulateurs, les Bourdon, Sorös et cie, tentent d’ouvrir de nouveaux dossiers. Après la Suisse, voici le Canada …

« Dans le viseur, une vingtaine de politiciens, hommes d’Etat et hauts gradés en Afrique, allant des membres de la famille Bongo (Gabon) à Sassou Nguesso (Congo-Brazzaville), en passant par les proches autour d’Idriss Déby (Tchad), notamment. William Bourdon, président et fondateur de Sherpa, les accuse de s’être constitué un patrimoine immobilier à travers des opérations de blanchiment d’argent au Canada », dit RFI, ce 2 mars 2018.

Luc MICHEL vous dit tout sur cette affaire, ce qu’elle dissimule et ce que taisent les médias de l’OTAN !

ALLER PLUS LOIN :

* Lire sur PANAFRICOM :

Luc MICHEL, ENQUETES SUR LA DESTABILISATION DE L’AFRIQUE (XVI) : VERS UN VOLET CANADIEN DES DOSSIERS DITS DES ‘BIENS MAL ACQUIS’ …

sur panafricom-tv.com/2018/03/03/panafricom-enquetes-sur-la-destabilisation-de-lafrique-xvi-vers-un-volet-canadien-des-dossiers-dits-des-biens-mal-acquis/

* Lire aussi l’enquête de fond de Luc MICHEL :

pour le MAGAZINE INTERNATIONAL AFRIQUE MEDIA/ DESTABILISATION DU CONGO BRAZZAVILLE (IV) :

L’AFFAIRE DITE DES ‘BIENS MAL ACQUIS’ LEVIER POUR DESTABILISER BRAZZAVILLE

sur panafricom-tv.com/2017/10/14/magazine-international-afrique-media-destabilisation-du-congo-brazzaville-iv-laffaire-dite-des-biens-mal-acquis-levier-pour-destabiliser-brazzaville/

OBSERVATOIRE DES ELECTIONS/ ELECTIONS LEGISLATIVES EN ITALIE: LE CHAOS POLITIQUE SE CONFIRME. LA COALITION DE DROITE EN TETE, LE MOUVEMENT 5 ETOILES PREMIER PARTI, SELON LES SONDAGES A LA SORTIE DES URNES

LM/ EODE – Observatoire des Elections/
Avec ITA – AFP/ 2018 05/

Elections législatives en Italie:

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La coalition (instable idéologiquement) de droite en tête, le ‘Mouvement 5 Etoile’s premier parti italien à 30%, selon les sondages à la sortie des urnes … Les premières tendances commencent à tomber concernant les élections législatives en Italie. Les résultats officiels devraient tomber dans le courant de la nuit.

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Quelque 46 millions d’Italiens étaient appelés à voter pour élire 630 députés et 315 sénateurs. Les bureaux de vote ont fermé à 23H00 (22H00
GMT) et les premiers résultats officiels ne sont pas attendus avant tard dans la nuit. « Nombre d’électeurs se sont montrés amers ou désabusés » dit l’AFP, à la sortie des bureaux de vote, après une campagne aux accents parfois violents, dominée par les questions liées à l’immigration, l’insécurité ou la faiblesse de la reprise économique en Italie. “Je n’envisage pas vraiment un bon résultat. je pense que Berlusconi va gagner, mais dans tous les cas, je pense qu’ils sont tous pareils et, quelque soit le vainqueur, je ne pense pas que les choses changeront vraiment”, a expliqué, désabusée, Giovanna, une retraitée romaine, âgée de 79 ans.

LA COALATION DE DROITE : UNE ARNAQUE ELECTORALE

La coalition de droite et d’extrême droite arrive en tête des législatives dimanche en Italie, mais sans certitude sur une majorité parlementaire stable, à l’issue d’une campagne marquée par les thèmes de l’immigration et de l’insécurité. De plus cette coalition, « attrape-tout électoral », comprend des partis euro-sceptiques néofascistes et le parti de droite de Berlusconi pro-UE. Cerise sur le gateau, Berlusconi est toujours inéligible (condamnation pour fraude
fiscale) et ne pourra pas diriger un gouvernement avant 2019. Une fois de plus le Parlementarisme petit-bourgeois dce l’UE se moque des citoyens électeurs. Selon les premières estimations données par deux télévisions italiennes, la coalition de droite et d’extrême droite, emmenée par le milliardaire de 81 ans et ancien chef du gouvernement italien Silvio Berlusconi, a obtenu entre 30 et 41% des voix.

Son allié d’extrême droite, la Ligue de Matteo Salvini, fait pratiquement jeu égal avec son propre parti, Forza Italia. La Ligue, passée du régionalisme lombard à un souverainisme inspiré du Front national français, obtiendrait entre 12 et 16%, contre 13% et 16% à Forza Italia. Inéligible depuis une condamnation pour fraude fiscale, M. Berlusconi, a choisi Antonio Tajani, président du Parlement européen, pour diriger le gouvernement en cas de victoire.

LE ‘MOUVEMENT ETOILES’ ANTI-SYSTEME PREMIER PARTI ITALIEN !

Les soi-disant « populistes » du ‘Mouvement 5 Etoiles’ (M5S), parti anti-système, confirment de leur côté leur montée en puissance, devenant le premier parti en Italie avec un score compris entre 28 et 32%.

Le ‘Mouvement 5 Etoiles’, fondé par le comédien Beppe Grillo en 2009, avait déjà créé la surprise en raflant 25% des voix aux dernières législatives de 2013, et s’assure une position centrale dans le futur parlement si son score est confirmé.

UNE LOI ELECTORALE QUI ORGANISE LE CHAOS

Ces chiffres sont toutefois à prendre avec précaution, compte tenu d’une marge d’erreur de quelque 4%, et de la complexité du mode de scrutin pour l’élection de la Chambre des députés et du Sénat. La nouvelle loi électorale mélange les systèmes proportionnel et majoritaire, et ces estimations ne permettent donc pas de donner une idée précise de la composition des deux chambres. Selon les experts, le seuil pour obtenir la majorité des sièges est de 40 à 45%.

Il est donc encore trop tôt pour savoir si ce résultat aboutira inévitablement à l’absence de majorité pour la coalition emmenée par Silvio Berlusconi. Le magnat des médias, qui s’était présenté en Europe comme « le seul rempart contre les populistes », n’est pas certain d’avoir remporté son pari. En revanche, le Parti démocrate (PD, centre-gauche) de Matteo Renzi a confirmé dans les urnes le mauvais résultat anticipé par les sondages avec un score compris entre
21 et 23,5%, toujours selon ces estimations encore très provisoires.

L’incertitude entourant ce résultat ouvre la voie à tous les scénarios
possibles: majorité de droite, ou grande coalition entre Forza Italia et centre-gauche, bien que celle-ci semble s’éloigner, selon les commentateurs italiens ….

UNE CAMPAGNE RADICALISEE

Durant la campagne, le ton est souvent monté, en particulier autour des migrants, comme cela avait été le cas lors de la campagne pour le Brexit en 2016 ou les législatives en Allemagne comme en Autriche en 2017. En outre, les mouvements néofascistes ont multiplié les rassemblements publics, ce qui a provoqué des tensions avec les militants d’extrême gauche, en particulier après les coups de feu d’un militant d’extrême droite contre des Africains à Macerata (centre), en représailles à un fait divers sordide attribué à des Nigérians.

“Je pense que l’extrême-droite va gagner des points, je ne suis pas très optimiste. C’est très préoccupant pour moi, cette rhétorique anti-Europe et des gens au Parlement avec des opinions racistes”, expliquait dimanche à la sortie d’un bureau de vote de Rome, Laura Sciotola, 58 ans.

EODE / OBSERVATOIRE DES ELECTIONS/
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