INCONTRO A LA SPEZIA CON IL DOCUFILM “L’ITALIA AL TEMPO DELLA PESTE”

In allegato, a La Spezia , il 30 maggio, Fulvio Grimaldi presenta il docufilm “L’ITALIA AL TEMPO DELLA PESTE – GRANDI OPERE, GRANDI BASI, GRANDI CRIMINI”,  un lungometraggio che, tra altri scempi militari e civili inflitti al nostro paese, tratta anche l’assalto dei trafficanti di rifiuti alla città del Golfo dei Poeti, che, insieme ad altre industrie inquinanti, ne ha devastato il territorio e la vita.

Il Comitato Difesa Ambiente Pitelli La Spezia – Associazione Comitati Spezzini

http://comitatispezzini.blogspot.it/

Sabato 30 maggio ore 16,45

Sala Conferenze COOP del Canaletto Via Sapri, La Spezia

invitiamo la popolazione alla presentazione del film-documentario di Fulvio Grimaldi

 L’ITALIA AL TEMPO DELLA PESTE.

Grandi opere, grandi basi, grandi crimini.

Proiezione e dibattito con l’autore. In questo nuovo documentario Fulvio Grimaldi, da sempre in prima linea per documentare fuori dagli schemi ufficiali dell’informazione, le ingiustizie sociali e le aggressioni al territorio, all’ambiente, alla salute e alla legalità, da tempo si è occupato con RAITre dello scempio paesaggistico e dell’invasione delle discariche nel levante del Golfo dei Poeti alla Spezia e del triangolo tossico di Pitelli, Pagliari, Ruffino. Il film percorre i più significativi scempi perpetrati contro territorio, salute, ambiente, sovranità, legalità e lo scandalo ambientale di Pitelli e La Spezia.

Nuova immagine

Fin dal lontano 1995 il giornalista Fulvio Grimaldi, denunciava in due storici servizi per il TG3 nazionale, seguiti da molti altri, la situazione di grave disagio delle popolazioni delle colline del levante spezzino, sottoposte da decenni ad un assalto ambientale senza precedenti che vedeva riunite incredibilmente nel ristretto spazio di 2 Km quadrati la mega centrale a carbone dell’Enel, la più grande fabbrica di armi d’Europa, la polveriera della Marina Militare, il porto  e, adiacenti,  ben 12 discariche fra legali e abusive, fra cui alcune per rifiuti speciali con inceneritori per rifiuti tossici. Con l’inchiesta e gli arresti del 1996 operati dalla Procura di Asti, Grimaldi ha continuato a documentare per Rai3 gli sviluppi dello scandalo, che ha coinvolto poteri locali, notabili civili e militari, lobbie di potere e logge massoniche deviate. Nonostante le proteste dei cittadini, le manifestazioni organizzate dal Comitato Difesa Ambiente di Pitelli e dall’Associazione Comitati Spezzini, gli esiti del lungo processo ha stupito l’intero ambientalismo nazionale con  le discusse assoluzioni e prescrizioni. Nonostante le continue lamentele delle popolazioni , le discariche sopra i paesi e in aree panoramiche sul golfo continuano a funzionare, con rinnovate priorità e società, e con nuovi progetti di espansione.

“Compensazioni ed amministrazioni NoTav, due percorsi incompatibili”.

http://www.marcoscibona.it/home/?p=867

Pur comprendendo che il percorso politico di ognuno è libero e non necessariamente debba coincidere con la coerenza che si dovrebbe mantenere quando ci si erge a rappresentanti istituzionali di un certo modo di vedere il futuro politico del proprio territorio, non posso che sottolineare che le dichiarazioni fatte dall’amministrazione comunale segusina, riguardo la necessità di ottenere le compensazioni del TAV per realizzare lavori pubblici, siano totalmente in contrasto con la visione politica che il movimento NoTav ha sempre avuto.

Il fatto di avere necessità di finanziamenti per il proprio Comune è innegabile. Quale Comune può dire di ricevere i giusti finanziamenti e quale cittadino può dire di essere soddisfatto dei servizi che lo Stato realizza per lui? Ma prendere soldi, anche per giusti fini, identificabili come compensazione alle avversate opere distruttive del TAV, è inaccettabile.

Inaccettabile, in primo luogo, per ciò che si è sempre professato e per i palchi calcati ad ogni occasione di visibilità proposta dal movimento NoTav.
Inaccettabile poi perché lo Stato deve fare lo Stato e, in cambio del notevole impegno economico che chiede ad ogni cittadino lavorativamente o finanziariamente attivo, deve e ripeto deve intervenire con adeguati servizi ai cittadini che rendano la loro vita degna di un Paese civile.

Per tutte queste ragioni auspico che quanto prima l’ Amministrazione comunale di Susa riveda la propria posizione nei confronti delle compensazioni o, in alternativa, che le componenti movimentiste e non politicizzate di quella Amministrazione non diano appoggio, con la propria presenza, a politiche che non rappresentino la loro natura NoTav.

Marco Scibona – Senatore M5S

Si continuano a scoprire azioni Incostituzionali dei Governi passati e correnti Italiani

… senza che i Media ne parlino più di tanto e li evidenzino per quello che sono: Atti Criminali!

Leggete la sentenza:

 …
Quanto affermato dalla Corte Costituzionale è un feroce atto d’accusa verso le politiche adottate dai governi italiani in questi ultimi anni. La sentenza recita:

“sono stati valicati i limiti di ragionevolezza e proporzionalità, con conseguente pregiudizio per il potere di acquisto del trattamento stesso e con irrimediabile vanificazione delle aspettative legittimamente nutrite dal lavoratore per il tempo successivo alla cessazione della propria attività. Sono stati quindi intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita (art. 36 Costituzione) e l’adeguatezza (art. 38).”
L’ex premier Monti prova a difendere il provvedimento scaricando le colpe sull’Europa: Il blocco delle indicizzazioni sulle pensioni era strettamente indispensabile. Quello della Corte è un mondo calmo, riflessivo, che deve ragionare ex post e non è esposto alle tempeste che i governi devono affrontare in situazioni di emergenza (vedasi attacco dell’Ue al governo Berlusconi sulla vicenda spread). Il nostro primo dovere allora era evitare il default. In quel caso, come oggi in Grecia, sarebbero state a rischio le pensioni, non solo il loro aumento per recuperare l’inflazione. Ancor più goffa la difesa d’ufficio di Zanetti, che all’epoca era sottosegretario alle Finanze:
È ingiusto rimborsare tutti, niente soldi sopra i cinquemila. Sarebbe amorale. Strano non abbia applicato la stessa veemenza quando furono risarciti i pensionati d’oro! La sentenza del 2013 emessa dalla Corte Costituzionale sanciva che il prelievo straordinario del 5/10% alle pensioni sopra i 90/150mila euro era incostituzionale e costò 80milioni di euro allo Stato Italiano. Si sa, alcuni pensionati valgono più di altri e la morale funziona a intermittenza, secondo il soggetto alla quale si applica.

Trovato Qui … su un periodico online Russo!:

“E dopo le pensioni, sono incostituzionali anche gli 80 euro?”

http://it.sputniknews.com/italia/20150518/405711.html

UKRAINE : L’OBJECTIF REEL DE WASHINGTON. OU COMMENT KIEV N’EST QU’UN PION SUR LE GRAND ECHIQUIER EURASIATIQUE

# NOVOROSSIYA INFO /  Fabrice BEAUR pour Novorossiya Info/ 2015 05 18/

avec PCN-SPO/

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NOVO - FB le pion ukrainien (2015 05 18) FR

On entend tout et son contraire au sujet de la guerre en Ukraine et de l’intervention US dans celui-ci. Car la réalité est bien celle-là : Coup d’Etat pro-US à Kiev le 21 février 2014 et la suite avec la Junte néo-bandériste et son cortège de mensonges, d’outrages, de crimes et d’horreurs.

 Alors quel est le but yankee ?

 Ce n’est pas l’Ukraine en soi, ni même une intégration à l’OTAN – ce qui est impossible statutairement du fait de l’existence d’un conflit territorial avec un voisin (Crimée-Russie) et d’une guerre sur son territoire (Donbass) – mais la création d’une coupure durable entre les deux Europe (celle de Bruxelles et la seconde, celle de Moscou) afin d’empêcher l’union ou la fusion de celles-ci ce qui serait le début de la fin de Yankeeland.

 Sans sa colonie européenne, les USA ne sont qu’une puissance régionale à l’outil militaire surdimensionné.

 La lutte des républiques populaires de Donetsk et de Lugansk dans le Donbass est donc une lutte POUR la liberté de la Grande-Europe dans son ensemble. Et il n’est pas si facile que cela pour Moscou de répondre correctement à ces provocations sans tomber dans le piège même de celles-ci.

 Cela rend encore plus méritant le rôle du président de la Fédération de Russie, Vladimir POUTINE, pour garantir la Paix sur notre continent tout est répondant de manière proportionné à l’ingérence active de Washington.

 Fabrice BEAUR (Фабрис Бэор)

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MEDIAS DE L’OTAN : IMPOSTURE MEDIATIQUE ET TELEVISIONS DU SYSTEME. VOICI LE CAS BOUGRAB …

Luc MICHEL  pour PCN-Info/ 2015 03 13 / Avec AFP – ALAC & ELAC – PCN-SPO/

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PIH - Le cas Bougrab (2015 05 17) FR

Faux débats, faux opposants, fausses questions, mais vraies manipulations et vrais médiamensonges.

On se souvient de ce débat en 2011 chez Taddei sur l’agression de l’OTAN en Libye, où Luc Michel, nommé par la Jamahiriya comme “représentant des associations soutenant la Libye” en Europe et en Afrique, avait été écarté au profit d’un trouble journaliste soi-disant altermondialiste, n’ayant jamais mis les pieds en Libye, et qui commença son intervention par un retentissant “oui Kadhafi est un dictateur, oui il a des comptes en Suisse” (sic) …

 Voici le cas Bougrab, figure nombriliste de proue du Néo-conservatisme à la française,

qui est en fait aussi le cas Charlie-Fourest-Lobby sioniste …

 * Lire :

http://www.alterinfo.net/Jeannette-Bougrab-chez-Ruquier-les-9-questions-derangeantes-qui-furent-passees-sous-silence_a113974.html

 MAIS QUI EST JEANNETTE BOUGRAB NEOCONSERVATRICE A LA FRANCAISE ?

 C’est une figure de proue du néo-conservatisme à la française (celui de BHL, Sarkozy ou Valls), convaincue et obtuse, ayant pour fréquentations Patrick Buisson (de Minute à Sarkozy, aujourd’hui conseiller de Marion Maréchal-Le Pen), Philippe Val (de Charlie Hebdo à France Inter qu’il a épurée), l’avocat Malka (conseil de Charlie Hebdo et Manuel Valls) et Gilles William-Goldanel, le clan hexagonal du racisme anti-arabe, du sionisme et de l’islamophobie …

 Bougrab aime les victimes, à commencer par elle-même. Mais chez Bougrab pas un mot, pas une ligne sur ces petites martyres que sont les fillettes palestiniennes massacrées par centaines tous les deux ans, et dont les Écoles, Collèges et Lycées sont systématiquement détruites par une armée criminelle commandée par des fascises. Rien aussi au sujet du demi million d’enfants irakiens morts suite à l’embargo meurtrier de ces amis néo-conservateurs américains, avec la complicité de leurs supports français. Sans parler de l’éclatement général de l’Irak que nous vivons aujourd’hui encore ses terribles conséquences avec leur lot de mort et de destruction et qui est le résultat direct de la haine crasse de ces mêmes néo-conservateurs.

 BL

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L’AFFAIRE KERVRIEL REBONDIT : NOUS AURAIT-ON UNE FOIS DE PLUS MENTI POUR ENGRAISSER DES BANKSTERS ??!

# LUCMICHEL. NET /  KH/ En Bref/

Avec Libération – Médiapart/ 2015 05 18/

LM.NET - EN BREF l'affaire kerviel rebondit (2015 05 18) FR 1

La GENERALE savait-elle ce que faisait Kervriel ? Une affaire d’Etat ?

Jérôme Kerviel vient de marquer un point contre la Société générale. Le trader déchu bénéfice désormais du témoignage d’une policière, entendue début avril, évoquant du «sentiment puis de la certitude que sa hiérarchie était au courant.» …

Lundi, le « socialiste » Yann Galut réclamait l’ouverture d’une commission d’enquête parlementaire. En cause, la déduction fiscale de 2,2 milliards d’euros dont a bénéficié la banque suite aux pertes imputées à Kerviel. Il entend également «saisir Michel Sapin», le ministre des Finances, en vue d’en obtenir remboursement. Car si la Générale n’a jamais été en déficit pour cause de Kerviel (même en 2007, elle affichait un bénéfice de 900 millions d’euros), les pertes qu’elle lui a imputé ont été déductibles de ses revenus imposables …

LM.NET - EN BREF l'affaire kerviel rebondit (2015 05 18) FR 2

 * LIRE /

http://www.liberation.fr/politiques/2015/05/18/affaire-kerviel-ce-que-change-le-nouveau-temoignage_1311708

 * ET/ Dimanche, MEDIAPART a publié le procès-verbal d’une policière en charge de l’enquête initiale contre Kerviel. Nathalie Le Roy y affirme que «son activité était connue» de la direction, alertée notamment par un mail «avec une tête de mort pour attirer son attention.» …

http://www.mediapart.fr/journal/france/170515/le-temoignage-dune-commandante-de-police-fait-exploser-le-dossier-kerviel

 * ET AUSSI/ Edwy Plenel (MEDIAPART) : «Le silence des salariés de la Société générale a été acheté». « Selon le journaliste, la journaliste et enquêtrice spécialiste des questions financières et économiques a fait remarquer que «des scellés n’ont pas été ouverts, les enregistrements des conversations entre Kerviel et les autres opérateurs n’ont pas tous été écoutés et ont même été tronçonnés avec des blancs. Il y a eu des indemnités avec des ponts d’or pour acheter le silence d’autres salariés et il y a eu des procédures qui montrent que la hiérarchie ne pouvait pas ne pas savoir» (…)

http://www.liberation.fr/video/2015/05/18/edwy-plenel-le-silence-des-salaries-de-la-societe-generale-a-ete-achete_1311646

 KH / PCN-SPO

 Dessin de na! « Comme l’hirondelle au printemps, le Kerviel revient dans l’actu ».

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Luc MICHEL /

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In treno a Pechino con l’alta velocità

http://www.alinews.it/2015/05/15/treno-pechino-con-lalta-velocita/

Alinews

di , 15 maggio 2015 

Frecciarossa
(Alinews.it) – Torino, 15 mag 2015 – Da Torino a Pechino in due giorni in treno. I circa 10.500 km di distanza sono infatti percorribili con un Frecciarossa 1000 in meno di 2 giorni. E’ la sfida della nuova Via ferroviaria della Seta, che dovrebbe collegare in alta velocità i Paesi dall’Atlantico al Pacifico in un orizzonte temporale previsto al 2050 e di cui si è discusso oggi al Salone del Libro. Non un libro dei sogni assicurano i promotori perchè i tasselli principali sono già posizionati: ad ovest le reti di trasporto trans-europee denominate Ten-T in fase di realizzazione avanzata (Corridoio Mediterraneo Torino-Lione e Corridoio Rhin Alpes San Gottardo), incluse le parti italiane, mentre ad est la pietra miliare è rappresentata dal memorandum d’intesa firmato l’8 maggio tra Cina e Russia per la realizzazione della tratta in alta velocità tra Mosca e Kazan nel Tatarstan russo – progetto pilota della futura linea Mosca – Beijing – con un investimento non inferiore a 6 miliardi di dollari. Tra i due estremi, la parte centrale, e ancora da definire è rappresentata dalla regione Metr, Medio Oriente Europa, Turchia, Russia. Si tratta di un’area cruciale dove gli scambi culturali e commerciali del passato hanno rappresentato un elemento fondamentale del mondo moderno. Si tratta di un’area cruciale dove gli scambi culturali e commerciali del passato hanno rappresentato un elemento fondamentale del mondo moderno. Oggi l’area vive un periodo delicato, dal punto di vista sociale, politico ed economico: nell’ambito del processo di stabilizzazione della regione è stata sviluppata una strategia condivisa sovranazionale per la creazione delle infrastrutture e delle reti di mobilità. Un progetto ferroviario in alta velocità/alta capacità che connette tutti i Paesi dell’area Metr con le tratte già in essere e in fase di realizzazione in Europa e Asia. Nell’Europa comunitaria i nove Corridoi prioritari della rete Ten-T creano per i passeggeri una sorta di grande Metropolitana Continentale, un Euro-Metro che ha come stazioni le città del vecchio continente e che consente un inedito sistema di relazioni per gli scambi, la conoscenza e la circolazione delle persone e delle idee. Il concetto della “metro” è molto importante in quanto permette sottolineare l’interdipendenza dell’intera regione Metr. In questo quadro di respiro transcontinentale Torino vuole essere punto di riferimento per sostenere il progetto e gli interessi di stakeholder e investitori. Parte infatti da Torino la call for action verso i sindaci delle principali città della regione Metr, tra cui Siviglia, Lione, Budapest, Vienna, Berlino, Istanbul, Kazan, Astana e Mosca, affinché si impegnino nel sostegno del processo e nella sottoscrizione della Carta di Torino, promossa e inviata dal sindaco Piero Fassino ai suoi omologhi delle città euroasiatiche e già condivisa da 20 sindaci. Per questo Torino propone di dar vita ad  un “Forum delle Città della Nuova Via Ferroviaria della Seta” per creare dal basso le condizioni politico-culturali necessarie al decollo dei progetti operativi nel prossimo futuro, come sviluppo ad est del Corridoio Mediterraneo o sviluppo ad ovest della linea che unisce Cina, Kazakistan e la Russia.

Vicenza – Un fiume umano per fermare il Tav

 1500 persone illuminano il centro di Vicenza contro la grande opera devastante per la città.

15 / 5 / 2015

 Un fiume in piena ha attraversato le vie del centro storico di Vicenza, ieri sera. Un corteo illuminato da centinaia di fiaccole per dire e ribadire che la città non vuole il progetto del Tav fatto da Confindustria, Camera di Commercio e Comune. Quasi 1500 persone di tutte le età, comitati di quartiere in testa, associazioni, sindacati, partiti ma soprattutto tantissimi cittadini e cittadine che hanno deciso di praticare la democrazia dal basso. Dall’approvazione dello studio di fattibilità del 13 gennaio scorso, sono state numerose le assemblee di quartiere, le raccolte firme, i banchetti, le iniziative di vario genere. A fine aprile più di 500 persone hanno riempito il Teatro Astra per un grande convegno sull’impatto dell’opera prevista a Vicenza e sulle grandi opere nel Veneto e in Italia.

La fiaccolata di ieri chiedeva a grande voce all’Amministrazione Comunale e al Sindaco di fermare il progetto definitivo e di aprire un processo di partecipazione e di consultazione vero. Non bastano gli annunci fatti la scorsa settimana da Variati, di questionari inviati ai cittadini entro la fine dell’anno solamente su alcuni punti del progetto. Che senso ha consultare la città a giochi fatti, quando è già tutto deciso e quando le lettere degli espropri saranno già arrivate? Per poi dire che la volontà dei vicentini non conterà perchè si tratta di un progetto sovracomunale. Il confronto con la città deve avvenire immediatamente e invece pare chiaro che prima del prossimo autunno le assemblee di quartiere in cui il Sindaco dovrebbe discutere con i cittadini promesse per aprile, non si vedranno.

Piazza dei Signori ieri sera era gremita, mentre la testa del corteo usciva la coda doveva ancora entrare. Nemmeno il Vicenza Jazz Festival che si tiene in questi giorni nel capoluogo berico ha raccolto così tanta gente nella piazza principale della città. La maggior parte dei media locali, schierati a favore del Tav, oggi parlano di qualche centinaio di persone cercando di sminuire la portata della mobilitazione. Chi c’era ieri però ha visto con i propri occhi che Vicenza ha preso una posizione chiara e che sarà difficile negare l’evidenza dei fatti.

La manifestazione si è conclusa nella Stazione dei treni in quanto simbolo della mobilitazione contro l’opera dell’Alta Velocità. Una stazione a pochi passi dal centro storico, che dovrebbe essere chiusa per costruirne altre due, una in Zona Fiera per i treni veloci e una a Borgo Berga per i regionali ma in un territorio ad altissimo rischio idrogeologico.

La fiaccolata è stata il risultato di mesi di lavoro nei quartieri e di discussione tra le tante realtà diverse ma unite verso lo stesso obiettivo, fermare il progetto appunto. Rappresenta però una tappa di un lungo percorso che continua e proseguirà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Chi pensava che sarebbe stato facile far passare questa ennesima grande opera più velocemente di un treno, ora dovrà ricredersi del contrario.