Il Fatto del lunedì del 25 maggio: come investireste i soldi di grandi opere inutili?

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Il Fatto del lunedì del 25 maggio: come investireste i soldi di grandi opere inutili?

Il Fatto del Lunedì
I costi dei cantieri sono lievitati in modo vertiginoso, così come i tempi per ultimare i lavori. Il sondaggio per i lettori per capire come meglio razionalizzare l’enorme tesoro della legge obiettivo

di  | 24 maggio 2015

La legge obiettivo destinò alle grandi opere 383 miliardi di euro. Un tesoro. Ma il costo è cresciuto del 40 per cento. E soltanto l’8 per cento dei progetti è stato terminato.
Siamo andati a vedere come potrebbero essere utilizzati altrimenti i miliardi destinati alle opere più discusse. A cominciare dallaBrebemi, l’autostrada lombarda dove dovevano transitare 60mila auto al giorno e che invece ne vede passare soltanto 20mila. Doveva costare 1,4 miliardi, ma i costi sono cresciuti di un miliardo. Totale 2,4 miliardi. Mentre in Italia si destinano soltanto 1,4 miliardi alla ricerca biomedica.
C’è anche il Terzo Valico, realizzazione dall’utilità molto discussa. Di certo c’è soltanto che interessa alle lobby e alla politica. Nelle intenzioni dovrebbe collegare via treno la Liguria alla Pianura Padana. Costo previsto: 6 miliardi di euro. La stessa cifra richiesta per ristrutturare le scuole italiane che perdono i pezzi. Oppure per compiere gli interventi di prima necessità per prevenire le alluvioni.
Infine le grandi opere finite in mega sprechi. Come il progetto per ilG8 della Maddalena. Costo 500 milioni. Sarebbero bastati per rinnovare metà del parco treni per i pendolari italiani.
Un’inchiesta con l’intervento di Luca Mercalli.
E voi che cosa ne pensate?

ПРЕЗИДЕНТ. ФИЛЬМ ВЛАДИМИРА СОЛОВЬЕВА/ PRÉSIDENT. LE FILM DE VLADIMIR SOLOVIEV/

# PCN-TV DIFFUSION /   PCN-TV & ROSSIA 1/ 2015 05 22/

 Президент . Фильм Владимира Соловьева/

Président. Le Film de Vladimir Soloviev sur le parcours de Vladimir Poutine …

PCN-TV - Film PRESIDENT sur Poutine (2015 05 22) RU + FR

 Video sur : https://vimeo.com/128418195

 

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DIFFUSION/ LUC MICHEL PARLE DE LA REHABILITATION DU FASCISME PAR LA JUNTE DE KIEV SUR AFRIQUE MEDIA ET CITOYEN TV

PCN-TV/ 2015 05 20/

 Video sur : https://vimeo.com/128517647

PCN-TV - AM & CITOYEN TV lm réhabilitation des banderistes (2015 05 20) FR

Sur AFRIQUE MEDIA TV, dans l’émission LE DEBAT PANAFRICAIN (17 mai 2015), Luc MICHEL parle (à 10 min 19) de la réhabilitation du fascisme et des milices banderistes de 1941-1945, complices du génocide nazi et auteurs de nombreux pogroms contre les minorités polonaises, juives et russes d’Ukraine. Il dénonce la passivité et la complicité des USA, de lOTAN et surtout de l’Union Européenne, dont les « valeurs » se dissolvent dans la Russophobie …

 Extrait monté et rediffusé par CITOYEN TV

Dans LE JOURNAL de ce 20 mai 2015

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RADIO SPUTNIK : BURUNDI. UNE REVOLUTION DE COULEUR AFRICAINE MADE IN USA (GROS PLAN SUR L’AFRIQUE)

Les experts internationaux de EODE sur les médias …

EODE-TV & RADIO SPUTNIK (Moscou)/

Avec EODE Press Office/ 2015 05 16/

 Intervention de Luc MICHEL,

Administrateur-général de EODE, depuis Bruxelles :

 Podcast audio sur le Website d’EODE-TV https://vimeo.com/128540897

 EODE-TV - EXPERTS lm BURUNDI REVOL. DE COUL. (2015 05 16)  FR

Parmi les thèmes abordés :

La crise politique au Burundi et la déstabilisation occidentale.

La nouvelle vague de révolutions de couleur en Afrique, made in USA.

Sommet USA-African Leaders début août 2014 à Washington : Obama et Kerry annoncent une série de changements de régime, imposés par les USA, dans 13 pays africains.

La technique et les scénarios des révolutions de couleur importés en Afrique par les organismes américains spécialisés : NED, NDI, Soros, les ONG occidentales, les intellectuels complices …

 Diffusé sur RADIO SPUTNIK

Ce 16 mai 2015 dans l’émission hebdomadaire GROS PLAN SUR L’AFRIQUE,

interview et commentaires par Igor YAZON.

 EODE-TV / EODE Press Office / 2015 05 20 /

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Bastonate ai No Tav, chiesta messa in prova per un carabiniere

Bastonate ai No Tav, chiesta messa in prova per un carabiniere

L’assalto al cantiere della Tav nel 2011 a Chiomonte 

E’ accusato di avere picchiato a bastonate due attivisti No Tav nel corso degli scontri al cantiere di Chiomonte del 3 luglio 2011. La richiesta è stata avanzata stamattina dai suoi legali al giudice monocratico

25 maggio 2015

 
 Si profila la messa in prova per il carabiniere accusato di avere picchiato a bastonate due attivisti No Tav nel corso degli scontri al cantiere di Chiomonte del 3 luglio 2011. La richiesta è stata avanzata stamattina dai suoi legali al giudice monocratico Giorgio Gianetti, che dovrà esprimersi il prossimo 10 luglio. Il carabiniere, appartenente al gruppo dei ‘Cacciatori di Sardegna’, era stato identificato da un tatuaggio riportante una frase della seconda lettera di San Paolo a Timoteo.

IN VAL SUSA ARRIVA ANCHE L’ELETTRODOTTO. 25 KM DI CANTIERI SOTTO LE STATALI. TERNA INCONTRA I PAESI INTERESSATI / ECCO LE DATE

BY 
 – PUBLISHED: 05/25/2015 

Per raccogliere osservazioni e quesiti delle comunità interessate dal passaggio sul proprio territorio di una variante al collegamento “Italia-Francia”, Terna, gestore della rete elettrica nazionale, ha organizzato una consultazione pubblica nei comuni di Salbertrand (27 maggio), Exilles (28 maggio), Chiomonte (29 maggio), Gravere (9 giugno), Susa (10 giugno) e Bussoleno (11 giugno). Conclusa questa fase, la variante proposta da Terna dovrà essere approvata dai Ministeri competenti (Sviluppo Economico, Ambiente, Trasporti) e dalla Regione Piemonte.

Durante le giornate designate, dalle ore 11 alle ore 21, i tecnici di Terna spiegheranno le caratteristiche della variante e le modalità di esecuzione dei lavori, fornendo anche materiale informativo ai partecipanti. I cittadini potranno presentare a Terna domande e osservazioni anche compilando e consegnando un modulo di richiesta. A tutti saranno date risposte e spiegazioni entro 15 giorni. Gli incontri si svolgeranno nelle sale consiliari dei comuni interessati, tranne a Chiomonte dove il confronto si svolgerà nella chiesa di S. Caterina.

Le persone interessate potranno informarsi sulle caratteristiche della variante al progetto di interconnessione “Italia–Francia” scaricando la documentazione progettuale da una sezione dedicata sul sito Terna (terna.it). La società ha attivato un indirizzo e-mail (info-piemontesavoia@terna.it) per consentire, entro il 24 giugno, l’invio di domande e osservazioni. Anche in questo caso le risposte ai quesiti saranno fornite entro 15 giorni.

Il progetto originale di interconnessione prevedeva il passaggio del cavo esclusivamente lungo l’A32 (Torino- Bardonecchia). L’esigenza di una variante nasce da una disposizione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, per il passaggio del cavo tra i comuni di Bussoleno e Salbertrand, impone la realizzazione di nuovi cunicoli nei fornici delle gallerie esistenti, con notevoli difficoltà tecniche nella realizzazione dei lavori.

Per questo motivo Terna ha ritenuto meno impattante il passaggio del cavo interrato lungo le strade statali e provinciali che costeggiano i comuni di Salbertrand, Exilles, Gravere Chiomonte, Bussoleno e Susa.

La finalità dell’interconnessione “Italia-Francia” è di creare un collegamento elettrico tra i due Paesi, dalla stazione elettrica di Piossasco (Piemonte) a quella di Grand’Ile (Savoia), per garantire un adeguato approvvigionamento di energia e ridurre drasticamente le congestioni di rete. Il collegamento sarà realizzato con cavo interrato e in corrente continua, che rende trascurabili gli effetti delle emissioni di campi elettromagnetici. L’entrata in funzione della linea incrementerà del 60% la capacità di interscambio di energia tra Italia e Francia, garantendo una maggiore sicurezza di esercizio. Nell’esecuzione dei lavori saranno coinvolte oltre 70 imprese italiane e più di 500 lavoratori.

Per raccogliere osservazioni e quesiti delle comunità interessate dal passaggio sul proprio territorio di una variante al collegamento “Italia-Francia”, Terna, gestore della rete elettrica nazionale, ha organizzato una consultazione pubblica nei comuni di Salbertrand (27 maggio), Exilles (28 maggio), Chiomonte (29 maggio), Gravere (9 giugno), Susa (10 giugno) e Bussoleno (11 giugno). Conclusa questa fase, la variante proposta da Terna dovrà essere approvata dai Ministeri competenti (Sviluppo Economico, Ambiente, Trasporti) e dalla Regione Piemonte.

Durante le giornate designate, dalle ore 11 alle ore 21, i tecnici di Terna spiegheranno le caratteristiche della variante e le modalità di esecuzione dei lavori, fornendo anche materiale informativo ai partecipanti. I cittadini potranno presentare a Terna domande e osservazioni anche compilando e consegnando un modulo di richiesta. A tutti saranno date risposte e spiegazioni entro 15 giorni. Gli incontri si svolgeranno nelle sale consiliari dei comuni interessati, tranne a Chiomonte dove il confronto si svolgerà nella chiesa di S. Caterina.

Le persone interessate potranno informarsi sulle caratteristiche della variante al progetto di interconnessione “Italia–Francia” scaricando la documentazione progettuale da una sezione dedicata sul sito Terna (terna.it). La società ha attivato un indirizzo e-mail (info-piemontesavoia@terna.it) per consentire, entro il 24 giugno, l’invio di domande e osservazioni. Anche in questo caso le risposte ai quesiti saranno fornite entro 15 giorni.

Il progetto originale di interconnessione prevedeva il passaggio del cavo esclusivamente lungo l’A32 (Torino- Bardonecchia). L’esigenza di una variante nasce da una disposizione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, per il passaggio del cavo tra i comuni di Bussoleno e Salbertrand, impone la realizzazione di nuovi cunicoli nei fornici delle gallerie esistenti, con notevoli difficoltà tecniche nella realizzazione dei lavori.

Per questo motivo Terna ha ritenuto meno impattante il passaggio del cavo interrato lungo le strade statali e provinciali che costeggiano i comuni di Salbertrand, Exilles, Gravere Chiomonte, Bussoleno e Susa.

La finalità dell’interconnessione “Italia-Francia” è di creare un collegamento elettrico tra i due Paesi, dalla stazione elettrica di Piossasco (Piemonte) a quella di Grand’Ile (Savoia), per garantire un adeguato approvvigionamento di energia e ridurre drasticamente le congestioni di rete. Il collegamento sarà realizzato con cavo interrato e in corrente continua, che rende trascurabili gli effetti delle emissioni di campi elettromagnetici. L’entrata in funzione della linea incrementerà del 60% la capacità di interscambio di energia tra Italia e Francia, garantendo una maggiore sicurezza di esercizio. Nell’esecuzione dei lavori saranno coinvolte oltre 70 imprese italiane e più di 500 lavoratori.

L’interconnessione Italia – Francia

L’interconnessione Italia – Francia (denominata “Piemonte – Savoia”) prevede la realizzazione di 190 km di linea (95 km in Italia e 95 km in Francia), totalmente in cavo interrato in corrente continua, per collegare le stazioni elettriche di Piossasco (Italia) e Grand’Ile (Francia).

L’intervento, autorizzato nel 2011 e in realizzazione dal 2013, consentirà di aumentare del 60% la capacità d’importazione di energia elettrica dalla Francia verso l’Italia: realizzerà perciò una maggiore sicurezza della rete nazionale e un notevole incremento delle capacità di mutuo soccorso tra i due Paesi.

Inoltre, l’interconnessione garantirà una riduzione del problema delle congestioni di rete tra gli stati europei (cioè i “colli di bottiglia”, ove il flusso di energia risulta superiore alle capacità di transito) e una riduzione del prezzo dell’energia sul mercato elettrico in Italia, cioè una riduzione del costo delle bollette per cittadini e imprese.

Si tratta di un progetto unico al mondo per soluzioni ingegneristiche, tecnologiche e ambientali utilizzate: sarà realizzato in completa sinergia con le infrastrutture stradali e autostradali esistenti, compresa la galleria di sicurezza del tunnel del Fréjus, in modo da azzerare l’impatto visivo sui paesaggi di pregio ambientale e rendere trascurabili gli effetti delle emissioni di campi elettromagnetici.

La variante localizzativa

Perché

Il progetto autorizzato prevede, secondo una prescrizione impartita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che – in corrispondenza delle esistenti gallerie dell’autostrada A32 comprese tra i Comuni di Bussoleno e Salbertrand (“tratta media”) – i cavi elettrici siano alloggiati all’interno di nuovi cunicoli appositamente dedicati, da realizzarsi in prossimità dei fornici delle gallerie esistenti. La realizzazione di nuovi cunicoli dedicati ai cavi crea notevoli difficoltà tecniche nella realizzazione, allunga le tempistiche e soprattutto aumenta l’impatto sul territorio (scavi importanti, movimentazione terre con trasporti pesanti e significative dimensioni dei cantieri).

Per queste ragioni nasce la necessità di apportare una variante progettuale al tracciato autorizzato.

Dove

La variante localizzativa riguarda 26 km dell’interconnessione (dei 95 km complessivi sul lato italiano): coinvolge il territorio della cosiddetta “tratta media” autostradale, ossia i territori diBussoleno, Susa, Gravere, Chiomonte, Exilles e Salbertrand.

Cosa prevede

La variante prevede il passaggio della linea in cavo interrato su strade statali, provinciali e comunali esistenti, al di fuori dell’autostrada A32. Il tracciato identificato nella variante coinvolge principalmente la strada 24 del Monginevro: il tratto di strada provinciale SP24 da Bussoleno a Susa e il tratto di strada statale SS24 da Susa a Salbertrand, con alcune deviazioni su percorsi esterni alla stessa con lo scopo di minimizzare sia gli impatti nelle zone di più elevata presenza di attività umana, sia l’utilizzo di terreni di privati cittadini, o per agevolare la futura posa dei cavi.

Il collegamento elettrico proposto (cavo interrato e corrente continua) si presenta come uno dei sottoservizi di pubblica utilità (acquedotto, fibra ottica, gas, fognatura, ecc.) collocati sotto il manto stradale a servizio della collettività.

modalità di realizzazione

La variante sarà realizzata con la tecnica dei cavi in trincea a bauletto, innovazione tecnologica usata per la prima volta in Italia che minimizza i volumi di scavo, i tempi di realizzazione e le occupazioni dei cantieri. La trincea sarà realizzata con uno scavo profondo 170 cm e largo 70 cm.  Circa il 70% dei materiali di scavo saranno riutilizzati in loco per i rinterri. I lavori si concluderanno con il ripristino delle strade, realizzato secondo le indicazioni dei Comuni e degli Enti interessati.

Nei rari casi in cui non sarà possibile intervenire con gli scavi in trincea, la variante sarà realizzata con la trivellazione orizzontale guidata o la perforazione mediante spingitubo. Per attraversare i corsi d’acqua, è previsto l’ancoraggio dei cavi ai viadotti esistenti, oppure la realizzazione di passerelle metalliche protette nelle quali alloggiare i cavi.

Contenimento degli impatti di cantiere

Gli impatti del cantiere saranno contenuti grazie alla realizzazione dell’opera con tecnica di scavo in trincea a sezione obbligata che permette di:

–  ridurre il numero dei camion necessari alla movimentazione delle terre

 –  ridurre i tempi di realizzazione

 –  ridurre gli spazi di cantierizzazione

 – ridurre l’impegno sulla viabilità, garantendo il normale scorrimento del traffico locale

 –  non aumentare il grado di pericolosità geologica dei luoghi, grazie alla sezione di trincea contenuta e posta lungo la viabilità principale esistente, già dotata di opportuni sistemi di protezione e difesa.

 Per ridurre le interferenze con la viabilità si tenderà a concentrare i lavori su una singola tratta prima di aprirne una nuova, a sospendere i lavori durante i fine settimana e a limitare i lavori nei periodi di maggiore affluenza turistica.

Tempistiche

Per la realizzazione della variante si stima una durata di circa 24 mesi (meno della metà dei 54 mesi stimati per realizzare i tunnel del progetto autorizzato). In ogni caso, in considerazione dell’urgenza e della strategicità dell’opera, saranno intraprese tutte le azioni volte ad anticipare il più possibile il completamento dell’impianto e la conseguente messa in servizio.

Campi elettromagnetici e salute

Il collegamento “Italia – Francia” sarà realizzato con tecnologia di trasmissione in corrente continua. Tale tecnologia realizza un campo elettrico e magnetico statico. La presenza della linea non crea quindi alcun pericolo per la salute.

Campo magnetico

Rispetto ai limiti indicati nella normativa comunitaria (Raccomandazione del Consiglio Europeo del 12 Luglio 1999), con la posa in trincea a 1,2 m di profondità il valore del campo magnetico è:

–    circa 250 volte inferiore al limite di legge al livello del suolo

 –   circa 450 volte inferiore al limite di legge a un metro di altezza

 Campo elettrico

Per il campo elettrico la stessa Raccomandazione del Consiglio Europeo del 12 Luglio 1999 e le succitate “Linee guida” non indicano valori limite, trattandosi di campo elettrico statico. In ogni caso il progetto prevede l’utilizzo di cavi in cui intrinsecamente  il campo elettrico esterno al cavo è nullo, in quanto la guaina metallica del cavo è connessa direttamente a terra lungo il percorso del cavidotto.

Gli interessi degli Usa e dell’UE in Macedonia

maggio 22 2015
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– di Salvatore Lazzara –
 
Come annunciato comincia la protesta finanziata dagli Stati Uniti d’America per rovesciare il governo macedone, reo di permettere il passaggio del gasdotto che dalla Grecia porterà alla Serbia il gas russo, sostituendo il south stream che vedeva un ruolo primario dell’Italia e che è stato abbandonato dai servi USA della nostrana governance politica.  Comincia ad emergere con grande fatica ciò che avviene in quella sperduta regione. In pochi –annota Alessia Lai-,  hanno riportato i recenti incidenti nei quali si sono registrati 22 morti, 8 poliziotti e 14 terroristi, in seguito a una lunga operazione delle forze dell’ordine macedoni a Kumanovo, area di etnia albanese (il 25 percento della popolazione della Macedonia) nel nord del Paese.
 
Il tema caldo da considerare sullo sfondo è la questione energetica. Inutile negare che la partita giocata in Ucraina aveva alle spalle il gravoso problema del gas che dalla Russia ogni giorno arriva in Europa. Ebbene, solo qualche mese fa Putin ha dovuto rinunciare al South Stream, un gasdotto che doveva attraversare il Mar Nero, la Bulgaria, altri paesi balcanici per arrivare fino all’Ue. Dopo lo stop alla pipeline da parte della Bulgaria, il presidente russo ha cambiato strategia, stringendo un accordo con la Turchia per un gasdotto che attraversi i territori di Ankara. Il progetto del Balkan Stream (Turkish Stream) prevede che il gas dopo aver lasciato la Turchia passi per la Grecia, la Macedonia e arrivi infine in Austria. Aggirando così la Bulgaria.
 
I ripetuti contatti tra Putin e Tsipras hanno aperto le porte di Atene al Balkan Stream, spaventando l’Europa e, soprattutto, gli Stati Uniti. Anche la Macedonia ha detto sì al progetto, e già la società russa “Stroytransgaz” sta costruendo un gasdotto in territorio macedone che potrebbe esser poi collegato al Turkish Stream. Tutti i ministri e capi di Stato dei paesi balcani sono preoccupati della crisi macedone. “Per la prima volta sono un pò preoccupato”, ha detto il ministro degli Esteri serbo, Aleksandar Vucic. I timori sono giustificati, viste le recenti guerre combattute in quei territori, insanguinate da rivalità etniche e religiose.
 
Eppure, dietro la rivolta di Skopje, non è possibile escludere che ci sia anche una partita più grande. Che lega con i tubi del gas la Russia, l’Europa e gli Stati Uniti. Quale il crimine del governo macedone? Aver accettato il progetto russo del gasdotto Turkish stream che, bypassando l’Ucraina porterebbe preziosa fonte energetica, attraverso la Macedonia e la Serbia in Ungheria il che costituirebbe un grande guadagno per l’Europa ma non per la UE che è antagonista ormai (non ci dovrebbero esserci dei dubbi in merito) ai popoli dell’Europa.
 
Non solo.  Il governo macedone, con il benestare della Serbia, ha approvato che la “Via della Seta” cinese potesse collegarsi tramite ferrovia a Budapest, attraverso Macedonia e Serbia a partire dal porto di Atene . Gli ultimi scontri di frontiera tra miliziani Kosovari e polizia macedone rientrano nella strategia Usa/Nato/UE di destabilizzare la Macedonia facendo leva sugli albanesi ivi presenti sul territorio e sul “presunto” deficit di democrazia che come si sa risulta insopportabile per Nato e soci. Con un copione che sembra molto simile agli interventi tipici degli States di esportazione della democrazia, si vuole rovesciare il governo legittimo della Macedonia per iniziare il progetto di annessione dei Balcani che potrebbe comprendere, oltre la Serbia , anche la stessa riottosa Grecia qualora non si ravvedesse delle sue ultime bizzarre proposte di politica monetaria.
 
Ogni volta che nel quadro geopolitico europeo, si muove qualcosa o qualcuno contrario alle mire economiche degli USA e dell’UE, magicamente i media portano alla ribalta questioni che creano reazioni negative nell’opinione pubblica. Lo spettro della corruzione, della mancanza di libertà, legittimano le potenze occidentali con a capo l’America a intervenire. Conosciamo fin troppo bene quali sono gli interessi dell’Occidente. Contrastare con tutti i mezzi, l’avanzata della Russia, usando i temi legati alla democrazia. Gli interventi dei media, addirittura paragonano la questione della Macedonia, all’Ucraina, facendo dei parallelismi pericolosissimi:  “è l’altra Ucraina –commenta il giornale-. Per tanti motivi fa meno notizia, tra cui il fatto che conta soli due milioni di abitanti. Ma in Macedonia in questi giorni stanno avvenendo rivolte che ricordano molto quelle di piazza Maidan a Kiev, anche se i protagonisti sembrano essere invertiti”.
 
Creare paragoni dolorosi, intrisi di sangue, per giustificare l’intervento armato e la ribellione, è servilismo puro per conto di quanti, invece di cercare il bene del popolo, proteggono soltanto i propri interessi. Addirittura, viene “giustificata la manifestazione di Skopie “cui hanno partecipato circa 20.000 persone e che chiedeva le dimissioni del premier Nikola Gruevski. Il capo dell’esecutivo macedone è accusato di corruzione ed è considerato il responsabile di uno scandalo intercettazioni a carico di 20.000 persone, ascoltate illegalmente dai servizi segreti locali”.
 
E’ arrivato il momento di porre fine a tanta ipocrisia. Non si può giocare con la vita della gente. Ogni stato in democrazia ha diritto di stabilire la sua politica. Altrimenti cadiamo nella dittatura, che con il passare del tempo produrrà sempre di più morte e distruzione.
 
Fonte: Sponda Sud

LA PRIMA CASA E’ IMPIGNORABILE, LA SECONDA E LA TERZA ESPROPRIABILE PER PUBBLICA UTILITA’ IN FAVORE DEGLI IMMIGRATI. (PAROLA DEI PDDINAMITARDI)

tranquilli, chi presenta tessera del Pd sarà esonerato dal “contribuire” alla solidarietà, l’accoglienza è un obbligo per gli altri, come conferma Morandi e Moretti ad esempio

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maggio 22 2015
  
Siamo alla svolta stalinista.
 
Appurato che la questione quote immigrati da sobbarcarsi tra stati europei è un fallimento totale, perché 12 paesi su 28 se ne fottono e il resto accetta solo veri profughi e non presunti tali – sfruttabili dalle coop rosse che ci prosciugano le tasche con le porcate del Mare Loro a scapito dei tritoni che si bevono ogni cazzata somministrata come il lavoro temporaneo e sottopagato all’EXPO – non resta che una soluzione straordinaria da trasformare in ordinaria e poi in Legge coercitiva contro la Proprietà Privata immobiliare dei risparmiatori italici.
 
Quelli dell’Istat la sanno lunga sui numeri che ci riguardano, in particolare sanno quanto mediamente campiamo e quanta eredità trasferiremo o riceveremo nel corso della nostra misera esistenza di sostenitori a tempo indeterminato del debito pubblico, quindi dei privilegi di casta, mafie e parrocchie di questa dittatura parlamentare connivente con l’esercito della bestia europoide.
 
Dopo le recenti svendite a garanzia dell’acquisto massiccio di Titoli di Stato italiano spazzatura a lunga scadenza da parte degl’iperinflazionati giapponesi che stampano yen come se niente fosse (regalino Breda-Ansaldo), ora tocca ai 5 milioni di immobili sfitti censiti dal catasto.
 
Problema di non poco conto, perché dopo anni di recuperi fiscali per la ristrutturazione Prima Casa oscillanti tra il 36 e il 65% delle spese sostenute da un minimo di 48.000 a un massimo di 96.000 euro, che lo stato ha “garantito” per risollevare le sorti dell’edilizia  quasi azzerata da un mercato immobiliare pressoché DEFUNTO, siamo oltre il fondo del barile.
 
Che fare? Si chiedono i soloni de ri mortacci loro e delle nostre tasche.
 
Il mattone non rende, anzi, con il continuo svalutarsi e il parallelo aumento di tassazioni inique, TASI TARI cazzi amari, l’italidiota vorrebbe svenderlo piuttosto che tenerselo sul groppone.
Ma niente, la gggente non c’ha soldi, le visite non ci sono e le agenzie immobiliari chiudono i battenti.
Centri storici svuotati, periferie cadenti e marcescenti, ruderi di campagna al quale meglio togliere il tetto come per i capannoni commerciali per non pagare l’IMU e non vederseli okkupati dai poveri Rom/Sinti in via di integrazione.
 
Renzi che biascica in perfetto inglese nell’aula parlamentare di Bruxelles semivuota (sproloquia con se stesso) che la base è solida e adesso si può serenamente guardare ai prossimi 20 anni di ripresa del miracolo italiano tutto Farinetti, Cracco e gran fumo magico in cucina con arrosto praticamente carbonizzato.
 
Andiamo al sodo:
 
Girano voci che i pensionati al minimo, vedove o vedovi con reversibilità decurtata del 60%, tutti inesorabilmente con le pezze al culo, con a disposizione qualche metro quadro libero nelle loro case, potranno ospitare immigrati in via di regolarizzazione per “1/6 mesi” ricevendo un contributo di 35 euro cadauno al giorno, offrendo vitto e alloggio. (pastina in brodo e letti a castello?)
 
Noi di pauperclass, che siamo scaltri, sappiamo che qualcuno ci vuole lucrare  e lasciamo a voi lettori indovinare di chi si tratta.
 
Farò una lieve digressione tecnicista.
 
L’impignorabilità della PRIMA CASA  è una legge straordinaria che seda un conflitto tra privati, Banche e cittadini, serve per imbonire la gggente e regalare Titoli di Stato Spazzatura di cui sopra ai Cda di MPS, CreditiCooperativi e sodali.
 
Non è un sentito dono ai contribuenti, ma un cappio al collo, così che continuino a pagare dazi, in quanto le Banche, molto più scaltre di noi di pauperclass, fanno in fretta a evadere e se rientrano in possesso dei beni immobiliari grazie alle ipoteche, per lo Stato son cazzi acidi, non certo per i finanziatori del PIDDI’, Diego Serra et similia, che pasteggiano sui fallimenti delle Piccole Medie Imprese che debbono ancora essere ripagate di IVA per oltre 100mld di euro e si vedono cautelativamente sottratti dei mezzi per poter lavorare.
 
Esco dal tecnicismo che fa sempre noia, nausea e ribrezzo e vi dico, candidamente come il Candido volteriano che, se non vi affrettate ad occupare con i vostri famigli ogni buchetto di mattoni che non riuscite ad affittare o a vendere, il governo dei più buoni ve lo ESPROPRIERA’ e senza la vasellina dei 35 euro che, ad onor del vero, sembra sarà cifra ripartita in 25 euro alle coop e 10 euro cadauno al proprietario dell’immobile.
 
Ergo, con un bel golpe legislativo che stralcerà definitivamente il libro della Proprietà Privata dai Codici Civili, si risolverà il blocco delle compravendite immobiliari, s’innalzeranno le pensioni minime, e noi intendiamo minime anche quelle da 1500 euro, si offrirà compagnia domestica ai vecchi dementi che pesano sulle casse previdenziali, cosicché se ne andranno all’altro mondo più in fretta, causa convivenza forzata con persone che li ameranno da subito e saranno riconoscenti dell’ospitalità più dei loro cagnetti.
 
Chiaro che negli appartamenti del Pincio, in Via Montenapoleone, nei cottage a Cortina, etc, la suddivisione socialista dei metriquadri non avverrà, perché il motto che ti falcia e martella sui coglioni è ancora valido:
 
QUELLO CHE È TUO, È MIO.
 

IN CULO AI POVERI – I GRANDI GRUPPI GUADAGNANO CON LA CRISI MENTRE LE FAMIGLIE SONO ALLA CANNA DEL GAS. LO DICE L’OCSE IN UN RAPPORTO SULLA DISPARITA’ DEGLI STIPENDI. CILE E MESSICO I PEGGIORI, POI TURCHIA, ISRAELE E STATI UNITI – QUI LA TABELLA

ma dai? Ma come in Occidente non esiste la povertà, siam tutti ricchi per questo possiamo regalare 35 euro al business della mafia per chiunque approdi qui, siam ricchi.22 MAG 2015 19:56
Introiti più bassi non permettono alle persone di realizzare il loro capitale umano, con ripercussioni negative sull’intera economia. C’è un nesso tra l’aumento della disparità negli stipendi e la crescita del Pil: il mondo avrebbe potuto crescere di 4,7 punti in più all’anno con stipendi più equi…
 
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I PAESI SVILUPPATI CON MAGGIORI DISPARITA?? DI REDDITO
 
Un studio dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico dimostra come la disparità di reddito ostacoli la crescita economica e rovini il tessuto sociale.
Nel rapporto OCSE si vede come la differenza tra ricchi e poveri cresca sia in tempi di prosperità sia in periodi di crisi, e come i grandi gruppi si spartiscano i profitti maggiori lasciando poco o niente alle famiglie.
L’Italia si trova nella parte bassa della classifica, ma non tra i 10 stati peggiori, che sono, nell’ordine: Cile, Messico, Turchia, Stati Uniti, Israele, Regno Unito, Grecia, Estonia, Portogallo e Giappone.
La tabella dell’OCSE:
In cambio, la disparità influisce negativamente sul PIL: si vede, infatti, come nei 34 stati membri dell’OCSE l’aumento delle disuguaglianze tra gli stipendi dal 1985 al 2005 abbia causato un rallentamento della crescita complessiva, con una media di 4.7 punti percentuali in meno tra il 1990 e il 2010.
“Introiti più bassi non permettono alle persone di realizzare il loro capitale umano, con ripercussioni negative sull’intera economia”, si legge nel rapporto dell’OCSE.
I ricercatori hanno messo i cosiddetti “paesi sviluppati” in una tabella in base alla differenza di reddito nella popolazione. L’OCSE sostiene che il rapporto non riguardi solo l’economia, ma anche la politica e il sociale.
L’Organizzazione ha invitato i leader mondiali ad adottare politiche contro la polarizzazione tra ricchi e poveri, contro le differenze di genere e la concentrazione dei grandi patrimoni.