Saremar, 44enne licenziato si toglie la vita sul traghetto

guai a garantire vitto e alloggio a chi perde il lavoro

domenica, 24, maggio, 2015

Tra disoccupazione e licenziament, si allunga la fila di italiani disperati che non riescono a far fronte alle difficoltà. Un marittimo, di 44, della Saremar si è tolto la vita a bordo del traghetto proveniente dalla Corsica, mentre attraccava a S.Teresa di Gallura.
Come denunciato dal deputato Mauro Pili (Unidos) su Facebook: “La tragedia sul traghetto Ichnusa. Anche il marittimo, come tutti i dipendenti Saremar, aveva ricevuto la comunicazione con la quale era stata di fatto avviata la procedura di licenziamento. Tra i marittimi cresce la preoccupazione per il futuro”.
Sul fatto 2 le inchieste di Procura e Capitaneria.

http://www.imolaoggi.it/2015/05/24/saremar-44enne-licenziato-si-toglie-la-vita-sul-traghetto/

ENTRE ESCROQUERIE FINANCIERE ET ESCROQUERIE POLITIQUE : SYRIZA IMPUISSANTE FACE A L’UE ET A LA BCE DE FRANCKFORT

Luc MICHEL/ En Bref / Avec AFP – Sputnik News/ 2015 05 24/

LM.NET - EN BREF syriza impuissante (2015 05 24) FR

Varoufakis, le flamboyant mistre grec des finances, a publié ce message sur son blog après la diffusion d’une interview au ton très libre publiée dimanche par la BBC. Le ministre y déclare que c’est au tour des institutions de faire le reste du chemin vers un accord : « Nous avons fait les trois quarts du chemin, à eux de faire le quart restant ». La Grèce, à court d’argent, doit rembourser 1,5 milliard d’euros en juin au FMI, en quatre tranches à partir du 5, tout en devant payer les fonctionnaires et les retraites pour à peu près le même montant. Syriza démontre chaque jour davantage son impuissance face aux institutions de l’UE et à la BCE de Franckfort.

 Il n’y a rien à attendre du parlementarisme occidental ni des promesses électoralistes des politiciens de ce système.

La solution révolutionnaire – mais Syriza et ses clones comme le FdG, ou leurs cousins du NPA français ou du PTB-PVDA belgicain, ne le sont pas, ce sont malgré toute leur jactance des petits-bourgeois – c’était de prendre la main et l’aide réelle que proposait POUTINE  et la Russie.

Quitter l’UE qui a trahit l’Europe véritable, l’Europe-continent ? Oui !

 Tsipras a choisi la voie de la soumission au camps atlantiste. Hier Kiev nous apprenait même qu’Athènes travaillait avec Kiev et que Poroshenko avait eu des entretiens privés avec Tsipras lors du très anti-russe Sommet de l’UE à Riga. C’est à dire au cœur de la politique anti-russe de l’UE, des pays qui “travaillent à l’association de Kiev avec l’UE”, clé de la politique pro-américaine de Bruxelles qui vise à isoler Moscou.

Elu sur une politique antifasciste rappelant l’occupation de la Grèce par l’Allemagne nazie, voici Syriza qui intrigue dans la coulisse avec la Junte néo-bandériste de Kiev qui vient de voter une loi réhabilitant les fascistes ukrainiens de 1941-45 …

Vous avez dit escroquerie parlementaire ?

 Luc MICHEL

 Dessin de l’excellent Vadot (Le Vif-L’Express, Bruxelles)

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Istat: in Italia oltre un milione di genitori senza lavoro

A LORO TOLGONO I FIGLI SE SONO POVERI CERTO NON DANNO VITTO E ALLOGGIO GRATIS

lunedì, 25, maggio, 2015

Un milione e 182 mila sono i genitori italiani tra i 25 e i 64 anni, con uno o più figli, che nel 2014 erano alla ricerca di un lavoro. Aumentano del 6,2% rispetto al 2013. Aumentano contestualmente e di poco anche i genitori che un posto ce l’hanno (+0,5%), rispetto all’anno precedente.

Le tavole non riportano le informazioni sulla condizione dei figli ma a un genitore a caccia di un lavoro si potrebbe accompagnare anche un figlio disoccupato, soprattutto se ci si sofferma su padri e madri in avanti con l’età, cioè tra i 108mila over55. Questi i numeri riportati nelle tavole sulla media annua redatte dall’Istituto di statistica che fotografano la situazione lavorativa e la tipologia familiare nel 2014, permettendo di capire come varia l’una al mutare dell’altra.
Sono 146 mila le madri o i padri soli, cioè nuclei monogenitore, e 1 milione 36 mila, invece, vive con il coniuge o il convivente.
Sempre dalle tabelle dell’Istat, emerge un altro dato preoccupante: lo scorso anno in 1 milione 181 mila famiglie, tutti i componenti erano disoccupati. In queste famiglie non esiste una busta paga, ovvero non vi sono entrate da reddito di lavoro. Il loro numero è risultato in aumento rispetto al 2013 del 4,6%. Più numerose le mamme (628 mila) che sono alla ricerca di un lavoro rispetto ai papà (554 mila).
http://www.imolaoggi.it/2015/05/25/istat-in-italia-oltre-un-milione-di-genitori-senza-lavoro/

Video – Mestre: antifascisti vogliono raggiungere Salvini, fermati dalla polizia

video in fondo delle prodezze dei difensori del Pd e del business più redditizio della droga che tanto piace alla criminalità organizzata. Peccato che tanta veemenza non sia messa anche contro i provvedimenti del terzo governo non eletto. Sarà perché è un governo amico che non lo si contesta?

lunedì, 25, maggio, 2015

In via Palazzo a Mestre polizia e centri sociali, che perseguitano il leader della Lega fin dall’inizio della campagna elettorale, entrano in contatto, quando alle 21, poco distante, arriva Matteo Salvini in Piazza Ferretto. Tafferugli, petardi, gli agenti respingono i contestatori che avanzano riparandosi con dei gommoni, alzando i manganelli.
 
Di Antonella Gasparini.

Libia: bombardata nave senza bandiera che scaricava armi e miliziani

ed i barconi ovviamente non li vedono eh?

domenica, 24, maggio, 2015

Jet militari del governo libico di Abdullah Al Thani, riconosciuto dalla comunita’ internazionale, hanno bombardato una nave al largo di Sirte.
Lo ha riferito il comandante dell’aviazione libica, Saqer al-Joroushi.
“I nostri caccia hanno contattato l’equipaggio di una nave senza bandiera, al largo della citta’ di Sirte, ma hanno ignorato l’avvertimento”, ha annunciato Joroushi.
“Abbiamo dato la possibilita’ di valutare la situazione, poi i nostri jet hanno attaccato la nave che stava scaricando miliziani e armi”, ha aggiunto. Lo scorso 11 maggio, un mercantile turco era stato attaccato dall’esercito libico davanti alle coste di Tobruk.

(AGI) .

http://www.imolaoggi.it/2015/05/24/libia-bombardata-nave-senza-bandiera-che-scaricava-armi-e-miliziani/

Elezioni in Puglia:Il Pd sta comprando voti, guardate il video e diffondetelo ovunque.

Un ragazzo chiede informazioni a tale signora Tina: “Ho saputo che cercate personale per volantinaggio“. E lei parte: “Stiamo cercando ragazzi che possano sostenere il nostro candidato alle Regione. Cerchiamo giovani che possano fare volantinaggio, rappresentanti di lista e attacchini: ovviamente, tutto retribuito”.
 
La donna lo invita quindi a un incontro per “domani pomeriggio” in un locale di Corato (Bari), aperto “a tutti coloro che vogliono far parte dello staff”. E aggiunge: “Porti documento di identità etessera elettorale”. Il ragazzo chiede: “Perché anche la tessera?”. E la signora spiega: “Per dare riscontro del tuo voto. Abbiamo bisogno dei vostri voti e dei vostri parenti, è ovvio”.
 
La donna non cita mai Filomeno. Ma il video mostra subito dopo l’invito a un incontro dell’associazione Logos per il pomeriggio del 12 maggio, presso lo stesso locale della stessa città citata dalla signora. Il testo è in un italiano stentato: “Il responsabile dell’associazione Logos, Giovanni Filomeno, e il suo staff sono lieti di invitare i giovani under 29 e le imprese per conoscere le opportunità date dal programma garanzia giovani”. Proprio quello illustrato da Filomeno assieme a Emiliano.
 
Si riprende con le immagini, e si sente di nuovo la voce della signora Tina, che si rivolge a dei ragazzi: “Ascoltatemi, io sono Tina, questo è il mio recapito, sono reperibile anche di notte”. Segue numero di cellulare (coperto dal bip). “Andate oltre i familiari, allargate… allargate”, esorta. Una ragazza obietta: “Non ci abbiamo capito molto, siamo venuti per altro”. Compare Filomeno. Giacca e camicia azzurra, spiega: “Quello che ci serve è organizzare, uno per famiglia. Quello da dire ai ragazzi è: ‘Tu sei libero di votare, di fare campagna elettorale? La tua famiglia è libera?”. Qualcuno chiede: “Trenta euro?”. E Filomeno replica: “Sì, sì, certo, è normale: un rimborso spese”. Una ragazza: “Ma è voto di scambio“. Lui nega: “No, è rimborso spese”. Lei non molla: “Sono venuta per fare la rappresentante di lista, perché la signora Tina mi ha detto che cercava un rappresentante in cambio di 30 euro”. Filomeno si irrigidisce: “Ti hanno dato un’informazione sbagliata, tu lo devi fare perché ci credi“.
 
Ecco il video
pdpuglia

Immagini agghiaccianti Mondreale, il Comune fa morire di fame i cagnolini

PER FAVORE TROVIAMO FAMIGLIA A QUESTI VENTISETTE PICCOLI SFORTUNATI MALTRATTATI DALLE STESSE AUTORITA’

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I cani randagi di Monreale? Vengono lasciati morire di fame all’interno delle strutture comunali, nell’indifferenza anche del sindaco Pd. La denuncia arriva da Lida e Liv di Palermo, associazioni che si occupano di salvare gli animali abbandonati e che hanno denunciato amministrazione, vigili urbani e Usl per una vicenda davvero scandalosa.

 Una storiaccia che inizia all’Acetilene, struttura di proprietà del Comune di Monreale, Provincia di Palermo, guidato dal sindaco Pietro Capizzi (eletto alle ultime Comunali in una lista appoggiata proprio dal Partito democratico). Più precisamente in un ex magazzino, in cui un tempo venivano posteggiati i mezzi dell’ente e persino i vecchi cassonetti dell’immondizia. «Un ricovero per spazzatura, insomma» spiega il presidente della Liv, Alessio Di Dino. Ora, una legge del 2000 dispone, a livello nazionale, che ogni Comune debba avere il proprio ambulatorio sanitario per la sterilizzazione dei randagi e per inserire ai nuovi cani il microchip. Monreale, però, è tra le amministrazioni che ancora non s’è adeguata alla direttiva. «In realtà – prosegue Di Dino – un paio d’anni fa l’ex sindaco fece stanziare 80mila euro per ristrutturare i locali dell’Acetilene, in modo da ricavarne stanze in cui allestire l’ambulatorio. Peccato che quei soldi pare siano spariti. Tanto che abbiamo sporto denuncia alla Procura di Palermo, e c’è tuttora un’indagine in corso che vede coinvolta la vecchia giunta. L’attuale primo cittadino ha acconsentito a portare avanti il progetto, però in economia, visto che il Comune di Monreale ha dei buchi in bilancio. E dunque,come associazioni della zona, ci stavamo dando da fare per recuperare fondi e aiuti per creare l’ambulatorio».

 E si arriva a quattro giorni fa. Quando l’amministrazione comunica che otto cuccioli meticci sono stati ricoverati proprio all’Acetilene per essere accuditi. «La cosa ci è parsa subito strana – chiarisce il presidente della Liv -, così abbiamo chiesto delucidazioni, senza però avere risposta. Assieme ai rappresentanti di Lida e Ugda siamo allora andati a verificare. Con nostra grande sorpresa abbiamo trovato sul posto un impiegato comunale, addetto a suo dire alla pulizia dell’area, e il presidente dell’Una, un’altra associazione animalista che avrebbe dovuto nutrire i cuccioli. Ma quando siamo entrati non potevamo credere ai nostri occhi. Ventisette cagnolini pelle e ossa, così denutriti da non reggersi in piedi. Cinque di questi avevano necessità di essere ancora allattati perché troppo piccioli. Ci è stato detto che due erano morti la sera prima, uno poco dopo, ma gli altri stanno tutti molto male».

 Così i volontari hanno preso i cuccioli. Sei sono ricoverati nelle cliniche veterinarie di Palermo a spese dell’associazione, cinque si trovano in stallo da una volontaria, gli altri ancora all’Acetilene. «Se nessuno interverrà – spiega la segretaria della Lida, Marilena Oddo – i cuccioli moriranno. Per questo ci appelliamo a chiunque possa darci una mano». E Di Dino rincara la dose: «Sotto questo punto di vista la situazione a Palermo e Monreale è tragica, ma se ci si mette anche l’amministrazione è finita. Abbiamo chiamato i vigili e la Usl, non si sono degnati di venire, e allora siamo andati dai carabinieri a sporgere denuncia. Il sindaco, a parole, assicura che non ne sapeva niente e che farà qualcosa, ma per adesso non ha mosso un dito».

 Chiunque volesse dare una mano, prendendo in affido uno dei cuccioli, non appena staranno bene (in Sicilia), può chiamare Di Dino, al numero 392-7260378.

 di Chiara Giannini

 22 Agosto 2014

http://www.liberoquotidiano.it/news/animali/11676484/Mondreale–il-Comune-fa-morire.html

L’attesa dichiarazione del Leader degli HEZBOLLAH libanesi, HASSAN NASRALLAH

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Di fronte ad un quadro di combattenti del Partito di Dio (Hezbollah *), tra cui decine di feriti, in occasione della “Giornata del Resistente ferito”, il Segretario Generale degli Hezbollah, Sayed Hassan Nasrallah, ha dichiarato:

“Combattere le orde takfiri nelle (città siriane) Aleppo (nord) e Homs (centro) e Damasco (Sud), ci ha evitato di combatterli a Baalbek, al Hermel, a Sidone, a Tiro, al Nabatiyeh e altri villaggi, paesi e città del Libano.

 Noi diciamo agli illusi: abbiamo due scelte, o combattere o essere sgozzati.

Oggi la nostra posizione è assai migliore.

In questa guerra, la metà di noi potrà cadere martire per assicurare la dignità all’altra metà che vivrà.

E’ sempre meglio di vivere come profughi privi di dignità che mendicano in altri paesi.

 Noi combatteremo queste orde ovunque si trovino.

Combatteremo senza alcuna titubanza e senza alcun indugio, combatteremo con occhi aperti.

A chi non gli piace la nostra decisione e cerca di sminuire le nostre vittorie, potrà fare tutto ciò che riterrà opportuno.

Oggi è giunto il momento per la chiamata alle armi, ognuno dovrà dare il suo contributo, lo scienziato dovrà parlare, il padre del Martire dovrà parlare e voi cari fratelli feriti dovete parlare, i nostri prigionieri dovranno parlare.

Chiunque sta fra la gente e ha una credibilità dovrà contribuire.

 La chiamata alle armi giungerà presto, in passato ho detto che siamo in Siria dove dobbiamo essere, e non permetteremo a questo disegno criminale di realizzarsi.

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D’ora in poi non concederemo sconti a nessuno, forse combatteremo ovunque e nessuno potrà azzittirci.

Noi possediamo molte elementi di forza che non abbiamo mai svelato, ma è giunta l’ora per mostrare tutta la forza.

Gli sciiti che mendicano alle porte delle ambasciate Usa sono degli stupidi, dei traditori e dei collaborazionisti.

Nessuno al mondo potrà cambiare le nostre convenzioni, non faremo sconti a nessuno ma sopratutto non tollereremo alcun sopruso ed imposizione”.

 Sayed Hassan Nasrallah

 Traduzione: Ouday Ramadam

 

* Chi sono gli Hezbollah. Vedi: Hezbollah: l’avanguardia invisibile della Resistenza

 In alto: funerale di caduti in battaglia, martiri di Hezbollah

 Al centro: sostenitori di Hezbollah con la foto del leader Hassan Nasrallah

http://www.controinformazione.info/lattesa-dichiarazione-del-leader-degli-hezbollah-libanesi-hassan-nasrallah/

Arriva la Bad bank. Tradotto: saranno gli ignari cittadini italiani a pagare i debiti delle banche!

ma che vogliamo insinuare che il gov compagno faccia gli interessi delle banche? Guai. Siete antidemocratici, ma per fortuna gli antagonisti si presentano in piazza per contestare chi osa mettere in pericolo questo terzo governo non  eletto… Le banche soffrono, i cittadini italiani si sà son ricchi

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maggio 22 2015
 
 E’ in arrivo un nuovo imbroglio da parte del governo Renzi: la Bad bank. Per salvare le banche praticamente fallite perché piene di ‘sofferenze’ e di ‘derivati’ non resta che una via: fare pagare il conto ai cittadini nel silenzio generale. Nascondendo questo nuovo ladrocinio di Stato con gli ‘inglesismi’…
Quella di nascondere norme, leggi e scelte di governo dietro nomi inglesizzanti è ormai una prassi abituale. Si pensi alla spending review, la norma che prevede l’obbligo della riduzione della spesa per  gli enti pubblici (cosa mai avvenuta); o al Jobs Act, la legge voluta a tutti i costi dal governo Renzi, che avrebbe dovuto creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, ma che finora è servita ad eliminare il famoso art. 18 e a rendere più facili i licenziamenti per le  grandi imprese (per le piccole e medie imprese, ovvero la quali totalità delle imprese italiane, non è cambiato quasi niente).
 
A questo modo di dire senza dire, recentemente si sono aggiunti due termini, come tutti gli altri sconosciuti alla maggior parte della gente: “Bad bank” e “Non performing loans”. Ovviamente nonostante entrambi siano ormai una realtà (c’è chi dice che potrebbero essere portati in Parlamento addirittura entro pochi giorni) solo pochi  tecnici sanno di cosa si tratta. Per capire meglio cosa sta avvenendo sotto gli occhi (e dentro le tasche) degli italiani, forse è necessario fare un passo indietro nel tempo.
 
L’Italia sta attraversando forse la peggiore crisi a memoria d’uomo. Gli economisti sanno bene (tutti ad eccezione, forse, di quelli che sono stati incaricati di gestire il Belpaese) che, nei periodi di crisi, gli acquisti si riducono e la gente tende a mettere i propri pochi risparmi sotto il mattone. Diminuendo gli acquisti, anche le aziende, in breve, ne risentono. Soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni. Circola poca moneta contante (sostituirla con moneta virtuale non serve a molto) e, in breve, si genera una spirale che finisce per influenzare tutti i settori della società: quello produttivo, quello economico, ma anche quello bancario: se la gente è povera, anche i mutui per l’acquisto di immobili o di altri beni calano e quelli sottoscritti nel periodo antecedente la crisi spesso finiscono “in sofferenza” a causa di interessi troppo alti.
 
A questo si aggiungono altre “sofferenze” per le banche. A cominciare dai ‘derivati’, quelli che la stessa Corte dei Conti ha definito una “spirale perversa”. Finito il tempo delle vacche grasse, quando banche e istituti bancari si divertivano a vendere (spesso anche al di fuori delle regole borsistiche) queste “scommesse” a enti pubblici e privati a tassi altissimi e a condizioni capestro, oggi, tra i soggetti pubblici, l’unico a poter ancora acquistare ‘derivati’ è lo Stato. Dal giugno 2008 Comuni, Province e Regioni non possono più acquistare derivati, ciò nonostante, nelle loro ‘casse’ giacciono ancora diversi miliardi di euro di contratti di questo tipo che, se venissero chiusi oggi (e la situazione delle ‘casse’ pubbliche non lascia certo ben sperare), provocherebbero perdite per centinaia e centinaia di milioni di euro (la stima a metà dello scorso anno parla di perdite per 922 milioni). A questo si aggiungono le sofferenze derivanti dal calo dei tassi di interessi e l’aumento delle tasse sui depositi imposte negli anni passati: cose che certo non hanno fatto bene ai bilanci delle banche.
 
La conseguenza è che, oggi, come riportato in uno studio sul sistema bancario italiano condotto dall’Associazione bancaria italiana (Abi), in collaborazione con il Cerved, le “sofferenze” delle banche italiane ammontano alla cifra spaventosa di 189 miliardi di euro, con un’incidenza sul totale dei crediti erogati a livello Paese che è doppia rispetto alla media aggregata dell’Eurozona (dati confermati anche dalla Banca d’Italia a dicembre scorso). Una situazione che peggiora con un ritmo impressionante:  in pochi anni è aumentata del 400% (a dicembre 2008 la sofferenza delle banche era stimata in 43 miliardi di euro). E la situazione peggiora vertiginosamente ogni giorno che passa: basti pensare che, in un solo mese (da febbraio a marzo 2015), le sofferenze delle banche italiane sono aumentate di quasi due miliardi e mezzo di euro (da 187.300.000.000 a 189.500.000.000)!
 
La realtà è che le ‘casse’ delle banche sono piene di “sofferenze”, cioè di prestiti che non rendono nulla, i “non performing loans”, e di titoli inutili che comportano un rischio enorme per le stesse banche. Un rischio tanto grande che, se le banche non fossero “banche” ma semplici aziende, nessuno potrebbe concedere loro prestiti o aiuti (lo vietano gli accordi di Basilea) e molte di loro, senza gli aiuti e i prestiti ricevuti dai governi che si sono succeduti, sarebbero già fallite da tempo.
 
Né pare che la situazione possa migliorare nell’immediato futuro (nonostante le promesse di chi, al governo, continua a dire che l’Italia è fuori dalla crisi). Nello studio di Abi e Cerved si dice che “il flusso di nuove sofferenze delle imprese indica che questo stock non è destinato a ridursi nei prossimi mesi”. Una situazione ben chiara a società attente al mercato. Come la statunitense Goldman Sachs che, a marzo scorso, parlando dei “non performing loan”, le sofferenze delle banche italiane, ha detto eufemisticamente che è presto per dire che il peggio è passato: i rischi che pesano sulle aziende bancarie del Belpaese sono ancora molti. Le situazioni più gravi sarebbero quelle di banche come il Banco Popolare, in cui le sofferenze nette sono il 105% del “tangible equity” (un altro inglesismo), e di Banca Monte dei Paschi di Siena, in cui sono il 92 per cento. E questo nonostante le modifiche dopo l’asset quality review (ma non sarebbe più semplice chiamarlo con un nome italiano: “rafforzamento dello stato patrimoniale”?) imposto dalla Bce dopo l’ultimo “stress test” (altro inglesismo).
 
Una situazione che non può non pesare anche sulla Banca d’Italia che, è bene ricordarlo, non è “dell’Italia”: è una società per azioni di proprietà di banche private. A poco o a niente sono servite finora le misure proposte dalla Bce. Come ha comfermato Egon von Greyerz (Gounder e Managing Partner di Matterhorn Asset Management AG e GoldSwitzerland) le misure di quantitative easing (allentamento quantitativo) non avranno un effetto duraturo nell’economia europea. Il problema dei debiti delle banche, infatti, non è solo italiano: riguarda molte delle banche private e delle banche nazionali di molti Paesi europei. E anche negli Usa i problemi non sono molto diversi (come dimostra ciò che sta avvenendo alla Federal Reserve).
 
“Un crollo globale totale è ora di fronte a noi”, ha detto von Greyerz King, “tutte le banche centrali si sono intrappolate in un angolo”. E lo stato di deflazione al quale gli ultimi governi hanno condotto l’Italia non ha fato che peggiorare la situazione: “Loro hanno tassi di interesse a quota zero o negativi, stanno stampando più soldi, e stanno comprando più beni che non possono vendere e che valgono molto meno di quello che li pagano. Così ogni singola banca centrale in tutto il mondo è in bancarotta perché non potrà mai, mai ottenere, per i loro beni, il prezzo che li hanno pagati”, ha continuato von Greyerz King. Il rischio, secondo von Greyerz King, è quello di un “collasso globale totale”. Un rischio dal quale le banche (che pure questa situazione hanno creato) non sono in grado di uscire. Né pare siano capaci di farlo la Banca d’Italia o la Bce.
 
L’unica soluzione (ammesso che di soluzione si possa parlare) per l’Italia è fare quello che hanno fatto altri Paesi: creare una Bad bank. Ovvero una società che dovrebbe acquistare i crediti in sofferenza delle banche private. In questo modo il rischio derivante da questi titoli non peserà più sui bilanci della banche private, ma sulle spalle (e sulle tasche) dei cittadini. Che non potranno far altro che sperare che i danni non siano eccessivi, magari grazie al fatto che la Bad bank gode di un regime fiscale favorevole o grazie al fatto che è gestita da speculatori esperti (o grazie a qualche magia della fata turchina)…
 
Entro pochi giorni (come ha confermato il ca­po del­la se­gre­te­ria tec­ni­ca del Mef, Fabri­zio Pa­ga­ni, a mar­gi­ne di un con­ve­gno Con­sob), anche l’Italia potrebbe salvare dal fallimento le banche i cui bilanci sono in condizioni disastrose. Non tutte le banche, però. Grazie ai soldi degli italiani, quasi certamente si salveranno quelle banche che da anni ormai continuano regolarmente ad acquistare titoli di Stato. Un sistema, quello di emettere continuamente titoli di Stato pluriennali, che secondo molti sarebbe stato suggerito agli inizi degli anni Ottanta da Monti (allora “solo” professore): sarebbe stato lui (come riportato da Italia Oggi) a suggerire di risolvere il problema del debito pubblico del Belpaese, emettendo con cadenze regolari titoli di Stato a lungo termine. Titoli che furono (e sono ancora oggi) acquistati principalmente dalle banche. Un modo di gestire la finanza pubblica che, per anni, ha permesso di far apparire i bilanci statali a posto.
 
Nessuno, però, ha avvertito gli italiani che, in questo modo, le banche, grazie ai titoli acquistati, acquisivano un potere enorme sullo Stato (forse anche maggiore di quello derivante dall’emissione di valuta). Un potere che oggi, in un momento di crisi economica e finanziaria senza precedenti legato a speculazioni sbagliate, le banche stanno usando per costringere lo Stato a far propri i loro titoli spazzatura,  creando una Bad bank.
 
Sempre, naturalmente, che la Com­mis­sio­ne eu­ro­pea non faccia il proprio dovere e blocchi tutto chiamando “aiu­to di Sta­to” questo modo di favorire banche quasi sull’orlo del fallimento…
 

CASTELVETRANO: 27ENNE SI SUICIDA IMPICCANDOSI, È IL TERZO SUICIDO IN POCHI GIORNI

che importa. Perché dare 35 euro ai disoccupati italiani? Sarebbe razzismo, basta negare i suicidi per crisi, PER POVERTA’ e mancanza di prospettive e la coscienza dorme sogni tranquilli. I poveri in Italia non esistono

22 maggio 2015

Terzo suicidio a Castelvetrano nel giro di pochissimi giorni. Autore del tragico gesto un giovane castelvetranese 27enne Danilo D’Angelo il quale, stando alle prime informazioni, si è tolto la vita impiccandosi nel tardo pomeriggio di oggi Danilo abitava nella Via Nunzio Nasi a Castelvetrano. La tragedia è stata scoperta dai familiari poco dopo l’nsano gesto avvenuto secondo il medico legale il Dott Antonino Margiotta intorno alle 19.
Danilo aveva poblemi solo legati al lavoro come dicono anche gli amici.
La stessa mattina di ier aveva pare avuto un colloquio di lavoro presso una struttura alberghiera di Torretta Ganitola. Danilo aveva anche lavorato la scorsa estate presso una pizzeria di Triscina. Rgazzo serio e sensibile che probabilmente non ha retto al peso di questa mancanza di lavoro a tempo pieno.
Shock e disperazione per amici e parenti che, appresa la notizia, non riescono a capacitarsi del motivo che possa aver spinto il giovane a togliersi la vita..
Alla famiglia vanno le condoglianze della Redazione.

Fonte castelvetranonews