Renzi trova dei salvatori stranieri anche per queste imprese?

qui seguono solo i licenziamenti degli ultimi giorni, che il tg non si spreca ad elencare tantomeno a preoccuparsi degli ex dipendenti, ma al link Perdita posti di lavoro si accede a pg aggiornata dei licenziamenti (quelli resi noti almeno)

AVEZZANO: CHIUDE LA CARTIERA BURGO, 220 DIPENDENTI SENZA LAVORO

26 agosto 2014

Il gruppo Burgo chiuderà lo stabilimento di Avezzano (L’Aquila). L’azienda lo ha annunciato ai sindacati parlando di “gravi difficoltà economiche della società che non consentono di effettuare investimenti sullo stabilimento marsicano”. La fabbrica, che non riaprirà dopo la chiusura estiva, occupa circa 220 dipendenti. “Una notizia gravissima e inaspettata – dichiarano Fistel-Cisl, Slc-Cgil e Uilcom-Uil – Facciamo appello alle istituzioni affinché si attivi subito un tavolo governativo”.
Fonte Ansa

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PALERMO: CALL CENTER 4U, 388 LAVORATORI A RISCHIO LICENZIAMENTO

23 agosto 2014

Scendono in campo con una lettera aperta scritta alle istituzioni i 388 lavoratori di 4U Servizi, che rischiano il posto di lavoro. L’azienda di telecomunicazioni, che opera sul territorio palermitano dal febbraio 2004, il 4 agosto ha infatti aperto una procedura di mobilità per 146 operatori di call center, dichiarando un esubero di circa 15000 ore di lavoro al mese. I lavoratori, nella missiva rivolta alle istituzioni nazionali, regionali e locali, denunciano il “silenzio assordante e inspiegabile” che sta avvolgendo il loro licenziamento. “Forse perché siamo solo una realtà locale palermitana? Noi continuiamo a lavorare malgrado a peggiorare il tutto si aggiunga il ritardo dei nostri stipendi – scrivono – Siamo lavoratori come tutti gli altri e come tali vogliamo essere considerati. Chiediamo solo di mantenere il nostro posto di lavoro senza essere costretti a rinunciare alla nostra terra. Questa lettera vuole essere un richiamo all’attenzione di tutte le istituzioni affinché gli operatori di 4U non rientrino nell’ennesimo caso di lavoratori trasformati in fantasmi”. Nella lettera gli operatori del call center ricordano di prestare il lavoro per committenti come Sisal, Infostrada, Illumia, Edison, Poinx, Vodafone Casa, di aver raggiunto negli anni livelli di professionalità elevati e di aver lavorato con dedizione e attaccamento. “Per noi questo lavoro è iniziato quasi come una scommessa ed è diventato nel tempo il “lavoro della vita”con cui creare famiglie, investire sul proprio futuro professionale e personale, pagare mutui, bollette, sopravvivere – aggiungono i lavoratori di 4U – Siamo consapevoli del fatto che uscire dal ciclo occupazionale, in una terra arida qual è la Sicilia rappresenta per tutti noi certamente la morte lavorativa”. I lavoratori ripercorrono le tappe della loro vicenda e ricordano che la 4U Servizi ha usufruito, sin dalla sua nascita, di diverse agevolazioni pubbliche: la legge 407/1990, il progetto IN.LA (ministero del Lavoro), i contratti di apprendistato, i contratti di solidarietà di tipo B art. 5 comma 5 legge n° 236/93. Negli anni l’azienda, aggiungono nella lettera-denuncia, si è evoluta in positivo con bilanci in attivo e fatturato in crescita, tanto da vedere la nascita di una nuova struttura di franchising, che vanta più di 17 call-center in Italia e all’estero, con la forma del sub-appalto di committenza, e un marchio Key-4U che si va espandendo nel campo dell’outbound.(…)

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SIENA: AZIENDA BIOTECH DELLA FONDAZIONE MPS APRE PROCEDURA DI LICENZIAMENTO PER 10 DIPENDENTI

20 agosto 2014

Un altro nodo della lunga crisi senese arriva al pettine. Dal prossimo 31 agosto dieci persone se ne andranno dalla Siena Biotech, l’azienda strumentale della Fondazione Mps, in cui l’ente – negli anni grassi – aveva investito molto, realizzando una nuova sede e assumendo personale Forse più di quanto fosse necessario. La stessa cosa accadde molti anni fa alla Sclavo, che entrò in crisi dopo una gestione che aveva gonfiato gli organici, e fu venduta a pezzi dalla famiglia Marcucci. Nel marzo di quest’anno alla Siena Biotech era stata aperta una procedura di licenziamento collettivo riguardante 36 dipendenti sui 72 allora in organico. Il numero si è ridotto a 17 e tra queste ci sono le dieci persone che lasceranno il lavoro. Racconta una fonte che alcune di queste dieci persone sono state in cassa integrazione in deroga a zero ore dal 26 aprile del 2012 fino ad oggi, escludendo il periodo tra l’ottobre del 2013 e il marzo 2014 quando la cassa integrazione era di un giorno alla settimana. “In tutto questo tempo la Siena Biotech – spiega la fonte- non ha mai avuto un minimo di solidarietà per le persone che erano a zero ore e non ha mai accettato di fare la minima rotazione fra le persone in cassa e quelle che erano rimaste dentro, anche se il carico di lavoro non era tale da giustificare delle differenze nel trattamento delle persone e soprattutto non c’era un piano industriale che indicasse una nuova pianificazione lavorativa e tantomeno organizzativa” Lo scorso 9 luglio l’azienda, il sindacato e la Rsu – presenti anche Confindustria Siena e il sindacalista Marco Goracci della Cgil chimici – è stato firmato un accordo di conciliazione per l’incentivo all’esodo di chi ha ricevuto la lettera di licenziamento firmata dal direttore generale dell’azienda Russel Thomas. In essa si fanno presenti le cause che hanno portato alla riduzione di personale. ”Dovute – vi si legge – a fattori esterni all’azienda e alle mutate condizioni economiche e finanziarie dell’azionista unico (la Fondazione Mps -ndr), che non consentono alla Siena Biotech di sviluppare la propria attività di ricerca scientifica ad alto rischio e il ritorno economico dall’esito molto incerto se non modificando il proprio modello di business”. Considerazioni alle quali seguono le comunicazioni del licenziamento.(…)

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PALIANO: TORNANO DALLE FERIE E TROVANO LA FABBRICA CHIUSA. A CASA 50 OPERAI

19 agosto 2014

Ancora un duro colpo per la già disastrata economia palianese. Altri 50 lavoratori a casa e senza appello, senza neanche usufruire della Cassa integrazione. L’ex Alceo Blasi, oggi Italia Alimentari, che dava lavoro a 50 dipendenti di Paliano e di tutta la zona da una trentina di anni, ed è sita nella zona industriale a Ponti della Selva, recentemente passata al gruppo del Cavalier Cremonini CHEF Express che ha in gestione anche degli autogrill sulle autostrade italiane, non ha fatto rientrare al lavoro i dipendenti che questa mattina al rientro dalle ferie estive hanno trovato la brutta sorpresa. Nella giornata di ieri mentre vi erano in corso lavori di manutenzione sono arrivati dei grossi TIR dal nord Italia che sono stati riempiti di materiale lavorato (insaccati e salumi vari) e parte dei macchinari. Lo stabilimento è rimasto quasi completamente vuoto. Da questa mattina gli operai affiancati dal sindacalista della FLAI CIGL Stefano Morea, stanno presidiando lo stabilimento ed hanno ricevuto la visita di solidarietà di tutta la giunta comunale con a capo il vice sindaco Valentina Adiutori (il sindaco è fuori per le ferie). “Sto in contatto costante con il Sindaco – ci dice il rappresentante provinciale della CGIL – per vedere come arrivare al Prefetto. Questa mattina, comunque sono riuscito a mettermi in contatto con alcuni dirigenti della Cremonini e mi hanno risposto che la crisi è irreversibile ed entro oggi arriveranno le lettere di licenziamento a tutti. E’ una storia incredibile, anche perché si stavano rinnovando i pavimenti e quindi questa decisione è arrivata come un fulmine a ciel sereno”. Gli operai, una cinquantina compresi l’indotto, tutti intorno agli anta, questa mattina hanno protestato in maniera decisa ma con dignità. Uno di loro ha messo un’autovettura di traverso per non far uscire un automezzo che stava finendo di caricare altro materiale.
Il presidio è stato posto a tutela dello stabilimento perché l’azienda ha tolto anche la vigilanza. Una situazione davvero drammatica che va ad aggiungersi alle altre aziende palianesi in crisi, che mette ulteriormente nel baratro le famiglie che magari stavano pagando mutui e si stavano creando una vita.
Insomma, 50 famiglie in mezzo alla strada nel pieno ferragosto, senza avviso, anche se i sindacati avranno un incontro ufficiale il 27 di questo mese presso l’Assocarni di Roma, ma le premesse, purtroppo, sono negative.(…)

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CATANZARO: TPL, AVVIATE PROCEDURE PER 1000 LICENZIAMENTI. DA SETTEMBRE NON GARANTITI I SERVIZI

19 agosto 2014

Le aziende di trasporto pubblico locale hanno avviato le procedure per il licenziamento di circa mille dipendenti. Lo rendono noto i sindacati comunicando che dal primo settembre prossimo ”non sarà garantito alcun servizio di trasporto pubblico nell’intera Regione”.(…)

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BRESCIA: PERSI ALTRI 900 POSTI DI LAVORO, IL SALDO 2014 SARÀ ANCORA NEGATIVO

15 agosto 2014

Anche il 2014 sarà un anno negativo per l’occupazione in provincia di Brescia. Lo dicono i dati sulle assunzioni previste dalle imprese artigiane, contenuti nell’approfondimento specifico del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, che evidenziano come Brescia è destinata a perdere altri 940 posti di lavoro artigiano a fronte di 2.100 nuove assunzioni e 3.040 esuberi. Significa che il numero totali dei lavoratori dipendenti dell’artigianato è destinato a scendere di due punti percentuali, dati dal saldo tra la crescita del 4,5% e la perdita di un 6,5%.
SE DA UNA PARTE è vero che aumentano le imprese artigiane che quest’anno intendono assumere nuovo personale: sono circa 42.100 a livello nazionale, pari al 10,1% del totale (erano il 9,6% nel 2013), è altrettanto vero che l’incremento non basta però a bilanciare le difficoltà congiunturali e occupazionali ancora evidenti nel settore, come dimostra la perdita di altri 41.000 lavoratori stagionali e non stagionali (pari a una flessione del -3,2% dello stock degli occupati alle dipendenze nell’artigianato) e la diminuzione dei contratti di lavoro dipendente e atipico che verranno attivati nel corso del 2014 (-0,3% rispetto allo scorso anno).
A livello nazionale cominciano però a intravedersi segnali di recupero. Le entrate nel 2014 vedranno 77.600 assunzioni stagionali e non stagionali, 14.500 contratti atipici. Sono invece 118.600 le uscite preventivate di personale dipendente, con un saldo negativo pari a 41mila unità.
Per quanto riguarda gli ingressi, la quota più rilevante si concentra nelle costruzioni (23.700 unità, pari al 31% delle entrate previste nel 2014 nelle imprese artigiane). Il 38% delle assunzioni sarà per operai specializzati.(…)

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PADOVA: CALL CENTER MACH, LICENZIATI IN 34 VIA EMAIL A POCHE ORE DALLE FERIE

15 agosto 2014

Licenziati via mail con una lettera di posta certificata dell’azienda proprio l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie. La disavventura è toccata a 34 dipendenti della Mach 10 di via San Crispino, una call center affiliato a Fastweb. Ora più che in ferie si ritrovano disoccupati. I dipendenti vendevano contratti via telefono, un lavoro non facile e avevano degli stipendi variabili – a seconda che fossero part time o a tempo pieno, tra i 300 e i 600 euro mensili. L’azienda era stata aperta a gennaio, ma in questi mesi i dipendenti avevano ruotato parecchio e parecchi lavoravano lì solo da poche settimane. Sabato scorso l’amara sorpresa per chi aveva il turno mattutino (una dipendente arrivava pure da Rosolina), con la sede chiusa e un foglio sulla porta con scritto: “Chiuso per ferie, per informazioni chiamare …”. Tutto ciò permesso dal già famoso contratto a progetto che prevede appunto la risoluzione del rapporto, sia per il datore di lavoro che per il dipendente, senza preavviso. I dipendenti sono così scesi sul piede di guerra, perchè già in precedenza lamentavano dei comportamenti insoliti da parte della società che gestisce il call center. In fase di assunzione gli venivano offerti 4.3 euro netti per ogni ora lavorata: ma nell’arco dei mesi, a loro dire, mai nessuno aveva avuto una retribuzione che combaciasse con le ore lavorate, ma sempre in difetto (chi di 5 euro chi anche di 100/150 euro) e l’azienda, alla richiesta di spiegazioni si appellava al mancato raggiungimento della percentuale di resa prevista dal contratto (percentuali non presenti all’interno del contratto), ma riprometteva il recupero se il dipendente si fosse impegnato di più il mese successivo.
Sempre in fase di assunzione veniva mostrato loro un foglio con su scritti i vari livelli delle provvigioni (da 10 fino a 25 euro con aumento della paga fino a 5 euro netti all’ora) ma assicurano mai nessuna provvigione è stata pagata. Inoltre nel contratto veniva citata un’unica provvigione di 30 euro a contratto concluso e non si faceva alcuna menzione delle altre provvigioni.(…)

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Renzi trova dei salvatori stranieri anche per queste imprese?ultima modifica: 2014-08-27T20:50:30+02:00da davi-luciano
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