DRAGHI, LA SOVRANITÀ NAZIONALE E LA SINISTRA CHE HA VENDUTO L’ANIMA AL DIAVOLO

mi han ripetuto per anni ed anni che la sovranità è una cosa brutta, da estremisti di destra. Quindi fare i servi è da civili moralizzatori democratici anti fa? di Piemme
draghi
9 agosto.
Eugenio Scalfari, ben consapevole che il governo Renzi andrà incontro al fallimento, ha apertamente invocato il sopravvento della troika.Un segnale che in certi circoli delle classi dominanti a tutto si è disposti pur di salvare l’euro e l’Unione europea, anche a costo di privare il Paese degli ultimi brandelli di sovranità politica.
 
Un’affermazione gravissima, che in altri tempi avrebbe suscitato un generale moto d’indignazione, e che invece è passata come se fosse una cosa normale, un esito che starebbe nell’ordine delle cose.
 
Gli ha fatto eco Mario Draghi l’altro ieri quando, non in un fuori onda, ma in una sede ufficiale ha dichiarato: “Per i Paesi dell’Eurozona è arrivato il momento di cedere sovranità all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali“.
 
Anche in questo caso: assuefazione. Nessun sussulto, nessuna protesta si è seriamente levata, né da parte dei diversi partiti politici, né da parte delle istituzioni. Anche a sinistra, silenzio tombale.
 
E’ vero, e noi lo diciamo da tempo, che il nostro Paese è, almeno dal 2012, in una specie di “Stato d’eccezione”, quindi commissariato”, sottoposto ad un regime di “protettorato” europeo.
 
Soli, o quasi completamente soli, noi di MPL lanciammo l’allarme: occorreva respingere la cessione di sovranità, per due principali ordini di motivi: quella cessione era strumentale a piani di austerità antipopolari draconiani e, in secondo luogo implicava sospendere la democrazia costituzionale, e quindi imboccare la strada di una stretta autoritaria.
 
A sinistra, per questo nostro invocare la difesa della sovranità nazionale, venimmo accusati di essere “nazionalisti”, e quindi additati al pubblico ludibrio. Era il segnale che la sinistra “radicale” non solo non avrebbe ingaggiato questa battaglia democratica, ma che era di fatto succube del Partito democratico. Nemmeno i cinque stelle, che tanto sbraitano in difesa della democrazia, hanno denunciato le affermazioni gravissime di Draghi e chiamato alla resistenza.
 
E’ di una inaudita gravità che questa sinistra non comprenda che togliere la sovranità nazionale implica eliminare quella popolare, col che addio democrazia. Ed infatti guardate ciò che stanno facendo Renzi e Berlusconi: il mix tra riforma costituzionale e elettorale sta facendo nascere una terza repubblica in cui non più il Parlamento è l’organo sovrano, ma il governo. Lo stesso tipo di passaggio che in Italia e in Germania precedette l’avvento di fascismo e nazismo.
 
Che certe sinistra dottrinarie e estremistiche se ne fottano di difendere la “democrazia borghese”, questo non poteva stupirci. Ma che se ne freghino pure quelle che per decenni hanno osannato la Costituzione come se fosse la “più bella del mondo”, questo è davvero un fatto inaudito.  Tutto in nome del mito dell’europeismo. Quanti danni può fare il tabu del “nazionalismo”!
 
Chissà se ora, dopo che Draghi ha apertamente invocato il predominio esterno (quello delle oligarchie espressione della grande finanza predatoria) ciò che resta della sinistra, quella che non si è ancora venduta, riuscirà a ravvedersi? Questa è davanti all’ultimo bivio: lascerà alle destre la battaglia in difesa della sovranità nazionale  democratica o se ne farà paladina? Farà autocritica o persevererà nella strategia del suicidio?
 
La sovranità… sarà uno dei temi al centro del Forum europeo che si svolgerà ad Assisi dal 20 al 24 agosto prossimi. vale la pena esserci.
DRAGHI, LA SOVRANITÀ NAZIONALE E LA SINISTRA CHE HA VENDUTO L’ANIMA AL DIAVOLOultima modifica: 2014-08-10T21:13:40+02:00da davi-luciano
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