da www.fulviogrimaldicontroblog.info:” MH17, False Flag 2 – I soliti noti”
Archivi giornalieri: 23 luglio 2014
Tav, Plano: “Tutti compatti contro un’opera inutile”
Il sindaco di Susa al consiglio comunale aperto degli amministratori contrari alla Torino-Lione. “L’osservatorio di Virano è statonun fallimento”. Tra il pubblico anche Alberto Perino: “Ci sarà una stagione di lotta totale al progetto”
di FABIO TANZILLI
“La politica torinese è in una fase di rimbecillimento totale. Come si fa, in un momento simile, ad approvare e sostenere un’opera inutile come la Tav?”. Il sindaco di Susa del Pd, Sandro Plano, è intervenuto così stamattina a Bussoleno, con altri sindaci nei prati di Isolabella, borgata che in futuro potrebbe ospitare dei cantieri della Torino-Lione, per rinnovare l’alleanza con il Movimento No Tav. “Siamo compatti come nel 2005, ed è la prova più lampante del fallimento dell’Osservatorio di Mario Virano” ha aggiunto Plano. Si è tenuto così il consiglio comunale aperto, organizzato dal sindaco di Bussoleno Anna Allasio, del Pd, per approvare una delibera durissima contro il progetto. Testo approvato e apprezzato anche dall’ala radicale del movimento, come ha sottolineato il portavoce Luigi Casel, che proprio alle ultime elezioni comunali aveva sfidato la Allasio. Al consiglio comunale “condiviso” – nonostante l’orario di convocazione non facile – sono intervenuti undici Comuni oltre a Bussoleno, sindaci e amministratori con addosso le fasce tricolori: da Sant’Ambrogio a Venaus, da Bruzolo a Mattie, da Condove (altro Comune con amministratori del Pd) a Caprie. Tutti per ribadire il no all’opera.
Tra il pubblico, ad assistere al rinnovo del patto, c’erano anche alcuni leader del Movimento: Nicoletta Dosio della lista Tsipras, Mario Cavargna e Alberto Perino: “Questa delibera firmata nei prati di Bussoleno è un’ottima cosa, preannuncia una stagione proficua di lotta , di opposizione totale al progetto – ha detto Perino – mi ricorda alcuni momenti chiave dell’unità istituzionale raggiunta dai sindaci No Tav proprio nel 2005”. Plano ci ha tenuto però a ribadire la posizione dei Comuni “a favore del dialogo, con il governo e gli altri enti superiori a patto che ci vogliano ascoltare – ha puntualizzato
Ma LTF la conta giusta sulle polveri a senatori, poliziotti e valsusini?
Questa la lettera che abbiamo spedito alla Luna Nuova.
Gentile direttore,
abbiamo letto con stupore le dichiarazioni di Achille Sorlini, referente del monitoraggio ambientale, sulle polveri all’interno del cantiere di Chiomonte (Luna Nuova n. 54, 18 luglio 2014, p. 3). Sostiene l’ingegnere che “in 16 mesi le soglie di superamento dei limiti normativi sono state superate soltanto in cinque occasioni”. Tale dichiarazione è stata fatta di fronte a 2 senatori e a rappresentanti dei sindacati di polizia.
I dati che ha consegnato Arpa, raccolti per conto di LTF dal consorzio Eraclito, sono però assai diversi. Prendiamo il PM10 rilevato dalla centralina posta all’interno del cantiere e denominata postazione 1. Nel mese di novembre 2013 (purtroppo l’ultimo dato in nostro possesso) il limite di 50µg/m3 è stato superato 9 volte (e spesso gli sforamenti sono stati rilevanti, per esempio 97µg/m3 il 29, 106µg/m3 il 27 e 94µg/m3 l’8). A ottobre 2013 sono stati registrati 7 sforamenti (particolarmente elevati i dati dal 26 al 29 di 83µg/m3, 122µg/m3, 117µg/m3 e 114µg/m3). In generale nella postazione 1 da luglio a novembre (5 mesi) ci sono stati 27 superamenti della soglia dei 50µg/m3 stabilita dalla legge.
Come possono l’ingegnere e LTF sostenere che nel cantiere vi sono stati solo 5 sforamenti? Noi un’idea ce l’abbiamo. Probabilmente si riferiscono al superamento della soglia di intervento, che LTF ha stabilito essere superiore del 30% al limite di legge protratta per 2 giorni consecutivi. Ciò significa che se per 2 giorni il PM10 è superiore a 65µg/m3 LTF deve attivare una serie di azioni fino a rientrare nei limiti. Ora, se per 5 giorni consecutivi viene superata la soglia di intervento LTF e Sorlini non possono dire che questo equivale a 1 superamento. Se lo hanno fatto per ignoranza c’è da preoccuparsi, ma se lo hanno fatto consapevolmente hanno preso in giro senatori, forze dell’ordine e valsusini, mescolando soglia di intervento con limiti normativi. A tal proposito sarebbe interessante sapere quali provvedimenti sono stati messi in atto in queste occasioni, perchè leggendo i dati l’unico intervento che pare aver abbassato la concentrazione di polveri sottili sono state le precipitazioni atmosferiche…
Ma anche se consideriamo le soglie di intervento e non le decine di sforamenti i conti non tornano, perchè Sorlini e LTF avrebbero dovuto conteggiare anche i superamenti del PM2.5. Per questo valore abbiamo i dati solo da metà gennaio a metà luglio 2013. In questi 6 mesi la soglia di attenzione (25µg/m3 corrispondente al limite normativo per la media annuale) nella postazione 1 è stata superata ben 32 volte. Il valore del PM2.5 è in costante aumento fino ad avere un valore medio di 35,4µg/m3nei dati di luglio e la soglia di intervento è stata superata 3 volte (2 giorni consecutivi con PM2.5 superiore a 32,5µg/m3). Cosa ha fatto in questi casi LTF? Che interventi ha messo in campo?
Che LTF cerchi, per così dire, di nascondere la polvere sotto il tappeto non ci stupisce. Ma a fianco di Sorlini c’era il direttore di Arpa Piemonte, Angelo Robotto. Lui questi dati dovrebbe conoscerli, dovrebbe addirittura controllarli. Perchè mai non ha contestato ciò che andava dicendo Sorlini? Stiamo facendo retorica, perchè in realtà che il direttore di Arpa avvalori le tesi di LTF non stupisce affatto. Basta ricordare che Robotto il 27 marzo 2014 dichiarò che la moria di pesci in Clarea era “causata da condizioni di elevata torbidità associata a una scarsità di portata del torrente in quel momento”. Peccato che in un documento ufficiale dell’Arpa del dicembre 2013 (4 mesi prima!) ci sia scritto “in prima istanza, essendo stato riscontrato nel corso del sopralluogo un fenomeno di elevata torbidità sia a monte che a valle del cantiere associata ad una minima portata del torrente verificatasi nei giorni precedenti all’evento, non si poteva escludere la possibilità di una causa esterna al cantiere. Dalle informazioni successivamente acquisite è invece possibile affermare che la causa della moria possa essere connessa ad apporti di materiale utilizzato nelle operazioni di jet grouting che potrebbe essere giunto al Clarea per infiltrazione nel terreno frapposto tra il cantiere ed il torrente stesso”
Questa vicenda ci dimostra ancora una volta l’impossibilità di fidarsi di LTF e del direttore dell’Arpa. Non solo le serie di dati che ci hanno consegnato sono incomplete, lacunose e risalenti a mesi fa, ma anche l’interpretazione che ne danno è sballata, faziosa e non indirizzata a tutelare la salute di valsusini, operai e forze dell’ordine, ma solo il proseguimento senza scossoni dei lavori.
A noi, ovviamente, tutto questo non sta bene. Ribadiamo la richiesta della pubblicazione integrale dei dati e di un incontro pubblico con LTF e Arpa.
Grazie dell’ospitalità
Di seguito i documenti provenienti da Ltf che abbiamo utilizzato:
Tabella di sintesi Misure Polveri Metalli IPA
Rapporti di prova postazione 1:
[Nota Bene: abbiamo rinominato per date i pdf per consentirne una lettura più agevole, in origine erano archiviati secondo il numero del rapporto di prova. Nella tabella troverete in alcuni giorni dei valori doppi, si riferiscono a delle campagne di monitoraggio affiancate alla postazione fissa per brevi periodi (PM CAMP). Per i giorni dal 25 al 30 novembre non abbiamo a disposizione il rapporto del laboratorio di analisi ma solo il dato in tabella, confermato però dal rapporto settimanale. Nella tabella manca il 24 luglio, ma nei rapporti del laboratorio a mancare è il 23. La serie di dati in nostro possesso relativa al PM2.5 si ferma al 7 luglio. Nella tabella per il giorno 25 giugno è segnalato un improbabile valore del PM10 di 381µg/m3 mentre per il giorno 28 giugno 94µg/m3, dato che per questi due giorni non abbiamo i rapporti di laboratorio, e dato che non abbiamo neppure il riscontro dei rapporti settimanali o le presentazioni dei dati analitici abbiamo preferito escluderli. A gennaio e a febbraio i dati sono incompleti sia per il PM2.5 che per il PM10. Segnaliamo un’ulteriore anomalia: il 26 maggio la misura del PM2.5 appare superiore a quella del PM10, situazione analoga per il 19 gennaio]
PM 1 Cantiere 13:10:28 – 13:11:3
PM 1 Cantiere 13:9:30 – 13:10:6
PM 1 Cantiere 13:8:26 – 13:9:1
PM 1 Cantiere 13:7:29 – 13:8:4
PM 1 Cantiere 13:5:27 – 13:6:2
PM 1 Cantiere 13:4:29 – 13:5:5
PM 1 Cantiere 13:3:26 – 13:4:1
Assemblea popolare No Tav. Plano: Si al rapporto degli amministratori con lo Stato ma senza Virano. Ha fallito su tutta la linea e ha barato!
Un duro applauditissimo attacco a tutto campo di Plano, la mobilitazione per i prossimi giorni, una mozione che chiede alle ambigue amministrazioni di Condove e S. Antonino di abbandonare il Tavolo di Concertazione, un Consiglio comunale congiunto Susa/Bussoleno. Il Pd, le banche e le ditte che lavorano al cantiere sono la controparte di chi chiede il cambiamento
Il Commissario di Governo ha fallito su tutta la linea: la Valle è No Tav come e più che nel 2005 e Virano ha trasceso il suo ruolo di mediazione assumendo quello politico. Ha fallito su tutto, vada via! Gli amministratori sono disponibili a discutere con lo Stato ma non più con lui. La Valle non si è divisa neanche di fronte a un attacco mediatico e giudiziario senza precedenti e le sue tre gambe, amministratori, tecnici e comitati, si muovono sempre insieme. Domani martedi 22 infatti, un ennesimo segno politico di unità verrà dato con il Consiglio comunale congiunto Bussoleno/Susa (Borgata Isolabella, via Susa, loc. Maira), aperto alla popolazione: unico punto all’OdG la contrarietà all’opera.
Questo il succo dell’intervento di apertura di Sandro Plano all’assemblea popolare di ieri sera, lunedi 21, a Bussoleno, affollata come al solito e rimpinguata dai partecipanti solidali al campeggio itinerante che sta toccando tutti i paesi, giorno dopo giorno: un’iniziativa che la controparte non ha capito, non ha contrastato, e che sta rinforzando i vincoli tra i paesi della bassa Valle.
Il progetto Osservatorio è fallito con il suo ideatore – ha continuato Plano – Non c’è stato sviluppo economico, non ci sono stati i posti di lavoro promessi, non ci sono fondi (per quello sono cosi lenti), e quelle che chiamano compensazioni sono un diritto che non comporta soggiacere ai ricatti (“perchè per restaurare il Teatro o fare una rotonda devo accettare il Tav?“).
Un accenno al giornalismo d’accatto (il riferimento è a un articolino del vice-Numa Travan su La Stampa) che non sa più dove appigliarsi per attaccare i No Tav e se la prende con una dipendente del Comune di Susa che fuori orario di lavoro va a dipingere il nuovo presidio di San Giuliano: “Una dipendente modello che fuori dal suo ufficio può fare quel che vuole. Vergogna! Se quello è giornalismo, è proprio alla frutta!”
E’ un fiume di iniziative quelle in preparazione per i prossimi giorni: da un presidio mercoledi 23 al Tribunale per il riesame delle imputazioni degli arrestati per l’incendio del compressore, alla passeggiata notturna da Giaglione del 24, alla marcia alle reti di sabato 26.
Tutti i più abili sono chiamati alla passeggiata notturna che sarà preceduta da un pomeriggio di giochi sui sentieri, come il concorso Scova la telecamera! che ha come obiettivo il recupero del maggior numero delle 170 telecamere danneggiate da umidità e agenti naturali, disseminate dalla Digos nei boschi l’inverno scorso con un grave errore: averle piazzate sugli alberi senza foglie…Quelle raccolte verranno restituite al mittente.
Qualche buontempone suggerisce di portare alla marcia anche i cani da caccia per sniffare i Carabinieri Cacciatori che si nascondono nei boschi mimetizzati e con i visori notturni qualche ora prima di ogni “intrusione”. Dovranno cospargersi di fango come Rambo per non farsi scovare o per non farsi fare pipi sopra!
Nella foto: Il Comm.Virano. Un fallimento totale
La mozione che chiede ai Comuni recalcitranti come Condove (ma non è una Giunta No Tav?), Susa e S. Antonino di ritirarsi dal Tavolo di Concertazione viene approvata per acclamazione (*) poi è la volta degli interventi dei “campeggiatori” che raccontano l’esperienza e puntano il dito contro il “nemico” di chi vuole cambiare modello di sviluppo, di chi chiede un cambio di politiche sociali e ambientali: il Pd, partito della svolta autoritaria, del capitalismo transnazionale, delle Grandi Opere utili solo al sistema corrotto dei partiti e alla mafia, la banca Intesa San Paolo che finanzia il Tav invece di concedere mutui e prestiti a chi deve lavorare, le ditte “nominate” (e anche pregiudicate) che lavorano al cantiere.
E non mancano letture delle lettere dal carcere degli arrestati e la solidarietà piena ai Palestinesi.
Insomma le idee sono tante e chiare. Cosa bisogna fare per annientare la Val Susa? (F.S. 22.7.2014)
(*)
L’ASSEMBLEA POPOLARE DEL MOVIMENTO NO TAV
riunita a Bussoleno la sera del 21 luglio 2014
dopo aver ascoltato l’intervento del sindaco di Susa Sandro Plano molto critico nei confronti dell’osservatorio e in particolare del suo presidente Virano
valuta che
i comuni che si dichiarano contrari alla realizzazione della Nuova Linea Torino Lyon non possano pensare di rimanere nell’osservatorio ca mbiando i tecnici che li rappresentano sostituendoli con tecnici di provata fede NO TAV;
i comuni che si dichiarano contrari alla realizzazione della Nuova Linea Torino Lyon debbano al più presto comunicare ai Governi italiano e francese, alla CIG, alla Regione eall’Osservatorio che ora questi comuni sono retti da amministrazioni contrarie alla realizzazione della NLTL e che pertanto coerentemente con il disposto governativo abbandonano il tavolo di concertazione.
Per quanto detto sopra l’Assemblea Popolare del Movimento NO TAV
chiede
alle amministrazioni comunali di CONDOVE, SANT’ANTONINO e SUSA, che in campagna elettorale si sono dichiarati contrari alla nuova linea Torino-Lyon, di uscire in tempi brevissimi dall’Osservatorio ritirando i tecnici di loro nomina, dandone il più ampio risalto mediatico.
Approvato per acclamazione.
Bussoleno 21 luglio 2014
LUC MICHEL INTERVIEWE PAR ‘LA VOIX DELA RUSSIE’: « CUI PRODEST ? » … A QUI PROFITE LE CRASH DU BOEING 777 DE LA MALAYSIA AIRLINES?
Igor YAZON, pour la Radio ‘LA VOIX DELA RUSSIE’ (Rossiya Segodnya), interroge Luc MICHEL à propos du crash du Boeing d’Air Malaisia au dessus de Donetsk. Mais aussi des sanctions contre la Russie et de la compétition entre les industries d’armement occidentales et russes. Tous dossiers étroitement liés à la crise ukrainienne et au dossier d’Air Malaisia …
PCN-SPO avec La Voix de la Russie / 2015 07 21/
« CUI PRODEST ? » … A QUI PROFITE LE CRASH DU BOEING 777 DE LA MALAYSIA AIRLINES?
# Igor YAZON / LVdlR :
Cui prodest ?
# Luc MICHEL :
A qui profite le crime ? C’est assez simple, déjà il faut regarder a qui il ne profite pas. Certainement pas à la République du Donbass car c’est une catastrophe pour eux en terme d’image en Occident. D’autant plus que sur le front militaire, et cà c’est dissimulé par les médias de l’OTAN, le départ de Slaviansk n’a été qu’un repli tactique, depuis une grosse semaine maintenant, les forces de l’armée du Donbass mènent une offensive victorieuse. Cette offensive a lieu autour de la colline stratégique de Saur-Mogila, et vous constaterez comme par hasard que le crash de l’avion est dans la même région. A Saur-Mogila, les forces de Kiev ont été écrasées, le front des forces de Kiev a été brisé en deux, le fameux bataillon ukrainien Azov, constitué de néonazis ukrainiens et européens, ainsi que de mercenaires français, italiens, britanniques, polonais qui se battent en Pologne, du coté des forces de Kiev, a été décimé.
Il y a des témoignages, j’en ai publié sur les réseaux sociaux. Ce sont des jeunes soldats de la garde nationale qui téléphonent dans des émissions de télévision a Kiev, où il y a un grand mouvement de mères, de mamans, voulant arrêter la guerre. Et ces soldats témoignent que leurs unités sont détruites à 90%. Il y a un document du Ministre de l’Intérieur de Kiev Avakov qui circule et évoque des milliers de morts. Donc, voir arrêter cette offensive, cela arrive au bon moment.
Deuxièmement ce qui permet encore Kiev de garder une présence militaire, ce sont les bombardements aériens. Pendant que la presse occidentale pleure les morts du crash – et elle a raison de le faire -, elle oublie de pleurer les dizaines et dizaines de civils à Lougansk, Donetsk et dans les petites villes autour, massacrés chaque nuit par l’aviation de Kiev. Donc pour la république du Donbass c’est une catastrophe.
Deuxièmement, cela ne profite pas à Moscou, c’est l’occasion d’une campagne de russophobie, complétée par le « Poutine bashing ». LIBERATION (Paris) a fait une grande couverture samedi, avec le grand portrait de Poutine, et le titre « Poutine accusé ». Donc, cela ne profite pas à Moscou. De plus Moscou pour l’instant a eu une action importante pour essayer de lancer un processus de paix en Ukraine, et Moscou sort d’un grand succès en Amérique latine. C’est l’émergence d’un bloc des BRICS autour de Moscou. Donc cela ne profite ni a Poutine, ni a Moscou.
Donc, à qui profite ce crime ?
Tout d’abord a la junte de Kiev, qui mène une sale guerre. Une guerre menée avec des armes interdites contre leur propre population. L’aviation, l’artillerie lourde. On se rappelle en 2011 de la campagne contre Kadhafi, quand on a prétendu a tort que Kadhafi faisait bombarder sa propre population. La, immédiatement, le Conseil de Sécurité s’est réuni, et on a fait la fameuse « zone d’exclusion aérienne ». Et l’OTAN a bombardé directement l’armée de Kadhafi. Mais a Kiev, il n’y a rien de tout cà. Tous les jours, l’armée de Kiev commet des crimes de guerre. Dans la sale guerre contre le Donbass, qui n’est pas une opération antiterroriste, mais une guerre civile. Et on peut même dire que du point de vue du Donbass, c’est une guerre de libération nationale. On emploie des bombes au phosphore, des missiles contre la population, des bombes a sous-munitions, des armes chimiques. Rappelez-vous des hurlements quand on a prétendu que Bashar Al-Assad avait utilisé l’arme chimique dans la banlieue de Damas. On a failli avoir des frappes occidentales (américaines, britanniques et françaises) sur Damas. Quand Kiev fait la même chose, personne ne bouge.
Donc, grâce au crash d’Air Malaysia, la junte de Kiev a reçu un blanc-seing des occidentaux pour continuer la sale guerre. Le Président de droite polonais, par exemple, a déclaré que Kiev avait raison d’utiliser tous les moyens possibles, dont l’aviation pour combattre les « terroristes du Donbass ». Au passage, le président polonais oublie les centaines de milliers de victimes polonaises des pogroms bandéristes entre 1941 et 1945. Les gens au pouvoir a Kiev sont les héritiers directs de Bandera. Et cà le président polonais l’a oublié, car grâce aux américains la Pologne est revenue à avoir les rêves géopolitiques qu’elle avait avant 1940. C’est-à-dire une Pologne qui dominerait en tout cas une partie de l’Ukraine, en n’oubliant pas que certains territoires ukrainiens ont été polonais jusqu’en 1939. Kiev a reçu un blanc-seing d’Obama, des français et des britanniques également pour continuer la sale guerre.
A qui cela profite en dernier ressort ?
Ce sont aux américains eux-mêmes, l’administration Obama ou encore ceux que j’appelle les nouveaux faucons de Washington.
Qui gouverne les Etats-Unis actuellement ?
Ce sont les faucons, ceux voulant une nouvelle guerre froide. On revoit les fameux néo-conservateurs de l’ère Bush, les neocons, ainsi que Brezinski qui veut absolument la confrontation et le fameux lobby antirusse, constitué notamment autour de John McCain, du sénateur Lieberman, et du vice-président Joe Bidden. Ces gens veulent la confrontation avec la Russie, et son démembrement en dernier ressort. Un plan de Brezinski vise à démembrer la fédération russe en trois Etats : Moscovie, Oural, et Sibérie orientale. C’est exactement ce qu’étaient les plans du IIIe Reich en 1941 pour détruire l’Union Soviétique.
Donc, ces gens poussent à la guerre, pour relancer la course aux armements. L’avantage de la course aux armements étant que le lobby militaro-industriel fera à nouveau énormément d’argent, avec de nouveaux contrats juteux pour tous ces industriels. Ce lobby est constitué de politiciens et de marchands d’arme. Autre avantage de cette course aux armements, c’est qu’elle empêchera la ré-émergence de la Russie du stade de puissance régionale à celui de puissance mondiale. Il faut se souvenir de la leçon des ‘Années Reagan’ a partir de 1980. Ce qui a détruit l’union soviétique ? Qui n’a pas perdu la guerre idéologiquement, cela est un fantasme occidental, ni militairement. Il y avait encore une armée soviétique intacte, qui va devenir l’armée russe. Ce qui explique qu’actuellement l’armée russe est encore une grande puissance. En Afghanistan, l’armée rouge avait gagné militairement sur le terrain. Mais l’Union soviétique a perdu face à l’Occident dans la course aux armements. Cette course aux armements a saigné a mort l’économie de l’Union Soviétique mais aussi de tout le bloc du Pacte de Varsovie. Et donc, le résultat en est qu’on ne savait plus produire de biens de consommation, la population était mécontente et l’économie s’est effondrée. C’est cela, que les faucons aux Etats-Unis veulent de nouveau, et donc, le crash d’Air Malaysia est pour eux « une divine surprise ». Cela tombe au bon moment et dans la bonne situation.
# Igor YAZON / LVdlR :
M. Luc, vous avez mentionné que l’Occident est plus intéressé à affaiblir la Russie. Voila ce qui est indiqué ce dimanche par l’agence des actualités économiques Bloomberg. Il est écrit que le premier ministre britannique, David Cameron, « multiplie les démarches auprès de l’Union Européenne pour durcir les actions contre Moscou et introduire des mesures punitives contre l’industrie de défense russe ».
# Luc MICHEL :
Mais c’est évidemment l’un des aspects ! Les occidentaux, qui se présentent comme des pacifiques, sont les plus gros exportateur d’armes. Dans le marché des armements, il n’y a actuellement qu’un grand concurrent pour les industries occidentales d’armement, c’est évidemment la Russie. C’est l’un des aspects aussi de la crise ukrainienne, c’est-à-dire que les industries d’armement ukrainiennes, russes, et biélorusses sont des industries pour le moment intégrées. Certains experts économiques disent qu’une des raisons pour lesquelles les occidentaux veulent contrôler l’Ukraine est à fin de détruire l’industrie d’armement ukrainienne. Il y a aussi un autre aspect, la technologie : on sait déjà que la junte ukrainienne a vendu des données technologiques de son industrie d’armement aux occidentaux. Donc on est dans un problème directement lié.
L’autre problème est la question des navires Mistrals. Dès que le crash est arrivé, Mme Merkel – il faut rappeler que l’Allemagne n’est ni l’alliée ni l’amie de la Russie, il y a en Allemagne un lobby pro-russe avec notamment l’ancien chancelier Schröder, prônant une alliance avec la Russie, ce sont des gens désormais extrêmement minoritaires. Comme les gens qui prônent un axe Paris-Moscou dans la classe politique française – donc Merkel est directement intervenue pour dire à la France qu’elle devait » « respecter les sanctions contre la Russie », notamment en ne vendant pas les Mistrals. Et pour une raisons psychologique, et médiatique, l’affaire des Mistrals est très importante pour les Occidentaux. Cela donc veut dire la faillite des chantiers navals de Saint-Nazaire. Ceux-ci ne tiennent plus que par ces commandes là, mais cela, tout le monde s’assied dessus.
Comme les sanctions dans les mois qui viennent, c’est la faillite de la dernière sidérurgie lourde européenne. On va perdre des milliers d’emplois en Belgique qui est le premier Etat concerné, a Vérone en Italie, ou au Danemark. La dernière industrie lourde européenne, elle, est a capitaux russes, elle est tenue par l’industriel russe Libzinski, c’est le groupe KLP, qui a déjà averti que » les sanctions ne lui permettaient plus d’apporter l’argent nécessaire dans l’Union Européenne pour une industrie qui n’est plus compétitive ». Voila où l’on en est.
La question des armements est très importante car l’un des buts des occidentaux est d’éliminer la Russie sur le marché mondial des armements. Cela a des implications militaires mais aussi politiques et diplomatiques. Pour le moment, la Russie offre une porte de sortie pour les Etats qui ne veulent pas dépendre de l’Occident.
Alors qu’est-ce que dépendre de l’Occident ?
Je vais vous donner un cas pratique là-dessus, afin d’être bien compréhensible. Le fournisseur d’armement, vous dépendez de lui en cas de conflit.
Pour vous donner un cas très pratique, pendant la guerre Iran-Irak (1980-1988), toute l’armée iranienne, qui était encore largement l’armée du Shah, avait besoin de pièces d’avion américaines. Les iraniens ont donc du se faire livrer par des circuits très compliqués pour avoir des pièces d’avion, qui passaient d’ailleurs par Israël, c’est la fameuse « affaire de l’Iran Gate ».
A un moment donné, l’armée de Saddam Hussein dépendait de pièces d’avion françaises à la fin de la guerre. Et à la fin de la guerre de Golfe, elle ne les avait plus.
En 1985, il y a eu le fameux raid des aviations britannique et américaine sur Tripoli (Libye), on a bombardé Tripoli et même la résidence de Kadhafi (tuant une de ses filles), il y a eu des centaines de morts, puis Kadhafi s’est rendu compte que les avions français par exemple qu’il avait achetés et qui fonctionnaient avec des radars français, n’ont pas fonctionné comme par hasard pendant l’attaque des forces de l’OTAN.
Donc la Russie, offre à tous ces gens une porte de sortie, une alternative. Imaginez par exemple Bashar Al-Assad dépendant des fournitures occidentales, il ne serait plus là maintenant. Donc l’industrie russe et celle des pays alliés, c’est une des cibles prioritaires de l’agression actuellement des occidentaux en Ukraine et ailleurs.
# Article original + Interview audio MP3 de Luc MICHEL sur :
http://french.ruvr.ru/radio_broadcast/5646129/274979301/
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Se i piloti israeliani si rifiutano di bombardare Gaza
MH-17. Le autorità di Donetsk consegnano le scatole nere al rappresentante malese
Il primo Ministro dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Alexander Borodái, ha consegnato le scatole nere del boing malese abbattutto sullo spazio aereo ucraino al rappresentante speciale del governo della Malesia, il colonnello Mohd Saqri. Lo riferisce Interfax. Saqri ha confermato che le scatole nere non hanno subito alcuna “manipolazione esterna”.
Il Vice Procuratore Generale della Repubblica Popolare di Donetsk, Eduard Yakubovski, e Mohd Saqri hanno firmato un memorandum che certifica l’atto. “Secondo il memorandum, la parte malese deve trasmettere le scatole agli esperti ICAO”, ha detto Borodái.
Notizia del: 22/07/2014
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=8453
Aereo abbattuto, le scatole nere saranno analizzate dai britannici
martedì, 22, luglio, 2014
Saranno gli esperti britannici a recuperare i dati dalle scatole nere del volo MH17 della Malaysia Airline. Lo rende noto il primo ministro britannico, David Cameron, spiegando che la decisione e’ stata presa in seguito alla richiesta in questo senso da parte delle autorita’ olandesi.
Gli esperti, di base a Farnborough, avranno quindi il compito di recuperare i dati che saranno poi sottoposti ”ad analisi internazionali”.
Intanto in Olanda il Consiglio dei Ministri esteri, senza sapere come sono andate le cose, nè da chi è stato abbattuto l’aereo, ha deciso che la Russia è colpevole e prescindere. Ha deciso che la lista dei russi sanzionati sarà allargata” sulla base di quanto deciso dal vertice di mercoledì scorso e tale lista “sarà sottoposta al Coreper entro giovedì”. Lo dice il ministro degli esteri olandese Frans Timmermans. “Alla Commissione europea”è stato chiesto di fare proposte di ulteriori misure che impongano ‘restrizioni sui materiali militari ed i servizi finanziari’
QUI SONT LES NEONAZIS DE KIEV ? / LE BATAILLON AZOV: REPORTAGE DE IL GIORNALE
PCN-TV avec PCN-SPO / 2014 07 22 /
Video 1 sur : https://vimeo.com/101420840
Video 2 sur : https://vimeo.com/101422751
Reportage de IL GIORNALE (Rome). On y voit notamment le mercenaire français Besson, « le recruteur » et le Suédois Mike, « sniper ».
Mike a été capturé ce 21 juillet par l’Armée du Donbass.
Le Bataillon AZOV a été décimé, à 80%, lors de la Bataille de Saur-Mogila la semaine précédente …
Crédit video:
Fausto Biloslavo, war reporter
Realizzazione e montaggio video a cura di Roberto Di Matteo
Copyright per le immagini Angenformedia
# LES MERCENAIRES NEONAZIS DU BATAILLON AZOV
Selon IL GIORNALE (Rome), « des mercenaires de France, de Suède, de Finlande et de pays baltes font partie du bataillon spécial Azov », chargé de réprimer la révolte populaire qui a éclaté en Ukraine suite au renversement du président Ianoukovitch le 22 février dernier. Le bataillon est financé par l’oligarque et gouverneur de Dniepropetrovsk, Igor Kolomoïski.
Luc MICHEL avais expliqué déjà aussi sur la Radio LA VOIX DE LA RUSSIE la nature de ces bataillons spéciaux et aussi la présence massive de mercenaires en Ukraine, dans l’entourage des oligarques …
* Lire PCN-SPO/LE BATAILLON AZOV: LE VRAI VISAGE DES NEONAZIS DE KIEV!
http://www.lucmichel.net/2014/07/21/pcn-spole-bataillon-azov-le-vrai-visage-des-neonazis-de-kiev/
* Lire « GLI UOMINI NERE » sur le site de Il Giornale :
http://www.ilgiornale.it/static/reportage/ucraina/uomini_neri.htm
* Voir un Album Photos sur le BATAILLON AZOV, sur la page officielle de PCN-SPO, le Service de Presse du PCN :
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.745340295530925.1073741830.161681187230175&type=1
PCN-SPO / PCN-TV /
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KIEV ASKED THE PICS. MOSCOU PUBLISH IT …
With RIA Novosti / 2014 07 23 /
Why was a large group of air defense systems deployed to the militia-held area if the self-defense forces have no planes?
“As far as we know, the Ukrainian military had three or four air defense battalions equipped with Buk-M1 SAM systems deployed in the vicinity of Donetsk on the day of the crash. This system is capable of hitting targets within the range of 35 km at the altitude of up to 22 km.”
Pic : Buk missile defense units in Donetsk Region, 5km north of Donetsk city, on July 14, 2014. (RIA Novosti). On other pic on July 17, after the crash, no more Ukrainian units on this zone …