Archivi giornalieri: 26 giugno 2015
Russia: Putin vuole l’ergastolo a chi ruba soldi pubblici. In Italia vengono premiati
Emission LE MERITE PANAFRICAIN
# CE VENDREDI SOIR 26 JUIN 2015/
SUR AFRIQUE MEDIA TV : Emission LE MERITE PANAFRICAIN
Vers 20H00 (Douala) et 21H (Bruxelles)…
Présentée par Alain Michel Yetna
En direct sur streaming sur http://lb.streamakaci.com/afm/
Avec tous les panelistes et Luc MICHEL (depuis Bruxelles)
# THEMES DE L’EMISSION ‘LE MERITE PANAFRICAIN’
DU VENDREDI 26 JUIN 2015
I- CONSTITUTION DES ETATS AFRICAINS :
Est-il normal de modifier la constitution ?
II- LES COMPTES DES OPERATIONS :
Les africains veulent en savoir plus.
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GROUPE OFFICIEL AFRIQUE MEDIA TV
(administré par Bachir Mohamed Ladan et Luc Michel)
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ESPOSTO IN PROCURA SUL DEPOSITO DI SMARINO DELLA MADDALENA
Il deposito di smarino della Maddalena è illegale, viola le disposizioni CIPE e determina un danno erariale di oltre 15 milioni. E’ il contenuto dell’esposto che a breve sarà depositato in Procura della Repubblica a Torino e firmato dal Senatore M5S Scibona, dal Consigliere regionale M5S Frediani e dal presidente di Pro natura Piemonte Mario Cavargna.
Perché è illegale? La Deliberazione CIPE 86/2010 del 18/11/2010 autorizzava lo stoccaggio in loco dello smarino proveniente dallo scavo del tunnel geognostico della Maddalena. Ma la successiva Deliberazione CIPE 57/2011 del 3/8/2011 relativa al Progetto Preliminare della tratta Italo/Francese cambiava totalmente la prescrizione relativa al sito di deposito stabilendo che “Svincolo di Chiomonte: la funzione principale dello svincolo autostradale di Chiomonte durante le fasi di cantiere sarà quella di consentire il conferimento ai siti di deposito anche dello smarino prodotto con lo scavo del cunicolo esplorativo de La Maddalena, evitando lo stoccaggio nel sito già individuato nel procedimento autorizzativo relativo al cunicolo stesso”.
E’ chiaro che LTF si sarebbe dovuta subito adeguare alla prescrizione annullando la gara di appalto indetta proprio per la realizzazione del sito di deposito interno al cantiere, l’annullamento non avrebbe creato alcun problema in quanto si era chiusa da poco la gara con le offerte e non vi sarebbe stata nessuna penale a carico di LTF. Avrebbe dovuto da subito procedere alla realizzazione dello svincolo di Chiomonte che comunque sarebbe rientrato nelle opere di studio e progettazione con la stessa valenza giuridica della costruenda galleria di San Martin la Porte. Considerando che comunque lo svincolo di Chiomonte andrà realizzato, l’annullamento della realizzazione del sito di deposito, oltre che rispondere alla prescrizione, avrebbe evitato di spendere 13 milioni di euro. Nonostante l’evidenza LTF ha proseguito nell’affidamento e nella realizzazione dei lavori per un importo iniziale di circa 13 milioni di euro incrementati poi recentemente da TELT ad oltre 15 milioni di euro.
Già nel 2015 Pro Natura Piemonte aveva chiesto spiegazioni al Prefetto di questa palese illegalità, il Prefetto aveva inoltrato la richiesta al Commissario Straordinario Virano che, come gli capita sovente, non aveva risposto alla domanda.
La società TELT subentrata a LTF, con a capo l’ex Commissario Straordinario Virano ha addirittura comunicato che incrementerà il sito di deposito proseguendo quindi sulla linea di illegalità e disprezzo per le prescrizioni CIPE portata avanti da LTF.
Di recente si sentono vaneggiare alcuni amministratori locali su compensazioni che servirebbero per realizzare rotonde stradali in bassa valle, ristrutturare il teatro di Susa o altre opere simili. Il tutto sempre per poche centinaia di migliaia di euro o, nel caso del teatro di Susa, per pochi milioni di euro. Mentre appunto si rischia di vanificare oltre venti anni di lotta al TAV accettando l’elemosina offerta per realizzare due rotonde o un campo sportivo, coloro che stanno devastando la nostra valle sperperano oltre 15 milioni di euro senza che nessuno alzi un dito, o quasi.
Francesca Frediani – Consigliere regionale M5S Piemonte
Marco Scibona – Senatore M5S, Segretario 8a Commissione permanente Lavori pubblici e comunicazioni
Mario Cavargna – Presidente Pro Natura Piemonte
DOPPIO BINARIO. MEGLIO, CONVERGENZE PARALLELE. PCI RISORTO, GRECIA, SOFRI, MEDIORIENTE, RUSSIA, CUBA-USA, CURDI, LIBIA, BLAIR
MERCOLEDÌ 24 GIUGNO 2015
Val Susa come pesci nell’acqua.
Una lettera aperta dalla Val Susa, un grido di dolore per lo sfregio imposto a una delle più belle valli del Piemonte a causa dello sterco del demonio.
di Gabriella Tittonel.
Effimere parole. Che da venticinque anni turbinano intorno alla questione del Tav in Val Susa. Parole per sponsorizzare le magnifiche qualità e prospettive dell’opera in questione, sul palco di una commedia nata per arricchire qualcuno a scapito dell’intera società che ha ben altri traguardi di quelli dell’alta velocità a tutti i costi.
Parole che in questi anni hanno narrato, attraverso le pagine dei giornali, episodi epici, lontani dalla realtà e dalle ragioni vere di un dissenso mai sopito, racconti vissuti in quel ciberspazio che non sa più distinguere il mondo del reale da quello dell’immaginario.
E parole che sono diventate condanne pesanti nei tanti appuntamenti scadenzati nelle aule dei tribunali.
Parole oggi che parlano ufficialmente di aria salubre, cantiere ideale, acque limpide, dissenso sopito… ma parole di un angolo valsusino così ben sorvegliato da richiedere alti muri di reti e fili spinati e centinaia di occhi ed orecchie tecnici ed insultanti…
Ma la realtà, per chi frequenta quotidianamente quel territorio da ben quattro anni consegnato ai poteri antidemocratici, è tutt’altra cosa.
Da quasi tre anni intanto questo è divenuto il regno delle infinitesimali polveri, con le quali si possono fare scommesse, come per le più impalpabili della radioattività, polveri innocenti per alcuni ( i promotori della grande opera ) ma maligne. E rese senza patria, senza onore e senza nome da sondaggi mai avvenuti o deliberatamente ed accuratamente tenuti sotto chiave.
Polveri che oggi salgono dalla bocca della galleria miste al vapore, polveri dei tanti camion che salgono e scendono lungo le pendici della nuova e misteriosa collina dove la galleria vomita le sue viscere di pietra. E polveri che si cerca di tenere a bada con abbondanti lavaggi dei mezzi, del terreno, salvo poi ritrovarle, invisibili, nuovamente nell’aria, appena asciugate.
Da anni queste piccole creature di pietra salgono dalla piana del cantiere, si conquistano la striscia dell’autostrada e poi s’allargano su tutta la valle, iniziando quel percorso senza fine avanti ed indietro… le polveri sono ovunque ormai, con buona pace di chi giura sull’aria salubre in un territorio che già ha sopportato e sopporta altri “doni”.
Aria. Ma anche acqua. Perché anch’essa sopporta il lavorio della grande opera, raccogliendo quanto dal cantiere, a valle, fuoriesce…. Pesci morti ce ne sono stati, fanghiglia se ne vede, schiume…… Intorno il bosco dà segni di sofferenza… segnali…..
Tutto ciò ricordando che quanto sta avvenendo in Clarea è lo scavo di un tunnel geognostico, ossia di un tunnel che dovrebbe dare precise ed immediate informazioni su quanto contiene la montagna, sull’impatto che questo può arrecare all’ambiente. Indicazioni irrinunciabili per decidere se fare o no la grandiosa, inutile e dispendiosa opera. Di tutto ciò nulla sta avvenendo, preferendo far diventare la questione una guerra fra persone, con i lavoratori che lamentano di essere presi a sassate ed insulti dai fautori del dissenso e questo proprio mentre le vere pietre se le sistemano personalmente all’interno del corpo. Con le forze dell’ordine in assetto di guerra, brutta cosa questa, guerra fra umani, così simile alle tante che in questi anni avvengono sulle piazze, ai confini, seguendo ordini perentori che vengono dall’alto ( o dal basso…. ). Guerre, insomma, volute per far dimenticare la questione vera, quella di un territorio di fatto condannato a morire. Per l’inquinamento. Che allontanerà quel prezioso e tanto ricercato turismo, ma che anche vanificherà i tanti sovrumani sforzi volti ad un’agricoltura rispettosa e sostenibile. Non è cosa nuova questa. Basti pensare a quanto si va scoprendo nelle terre dei fuochi in questi giorni. O quanto continua ad avvenire all’Ilva di Taranto. O alle parole di una inascoltata giornalista al tempo del Vajont. Parole derise da quei poteri forti, parole sepolte, parole divenute vite stroncate brutalmente.
Parole che anche oggi vengono messe al muro attraverso altre che compaiono, compiacenti, sui giornali, parole rassicuranti, come quelle di chi assiste il moribondo e gli parla di una passeggera influenza.
La realtà, invece, che piaccia o no, è un’altra. In questa valle d’aria, dove tutti noi ci muoviamo come tanti pesci nell’acqua, nulla, di quanto viene a farne parte, scompare. Stiamo segnando il futuro, soprattutto quello dei nostri figli che diciamo di amare così teneramente.
Un futuro che noi stiamo costruendo e verso il quale, senza possibilità di equivoci, ci interroga l’enciclica di Papa Francesco. Una lettera la sua fatta anche per questa martoriata terra valsusina che ha bisogno di ritrovare coraggio, consapevolezza e forza. Tutto ciò se saprà rinunciare alle lusinghe delle tante sirene di passaggio. Abbandonando l’osso spolpato delle compensazioni promesse, novelli trenta denari di una storia ben nota di duemila anni fa. Compensazioni che hanno, come sempre e più di prima, un prezzo intollerabile. Il prezzo del tradimento dell’uomo.
(G.T. 19.06.15 – Valsusina)
Comunicati Stampa Movimento 5 Stelle Piemonte
COMUNICATI STAMPA DEL GRUPPO CONSILIARE DEL MOVIMENTO 5 STELLE PIEMONTE
TAV – FREDIANI (M5S): “INDAGINE DELLA PROCURA SUL CANTIERE DI CHIOMONTE? FORSE E’ LA VOLTA BUONA!”23 giugno 2015
La Procura della Repubblica di Torino indaga sulla sicurezza degli operai nel cantiere TAV di Chiomonte? E’ quanto emergerebbe da una risposta dello SPRESAL inoltrata dall’ASL TO3 ad una richiesta di accesso agli atti formulata dal Consigliere regionale M5S Francesca Frediani.
“Sentito il parere dell’ufficio del Procuratore dr. Guariniello R. della Procura della Repubblica di Torino – si legge nella risposta dell’ASL TO3 -, non risultano atti relativi alla vigilanza effettuata presso il cantiere TAV di Chiomonte che possano essere dati in visione, ritenendo che anche gli atti effettuati dal personale della SC SPRESAL nell’ambito di attività amministrativa che hanno dato origine a notizie di reato trasmesse all’Autorità Giudiziaria siano coperti da segreto istruttorio e pertanto siano sottratti all’accesso (…). Il soggetto dovrà pertanto rivolgersi alla Procura della Repubblica per chiederne visione”.
“Tutto è partito da un’interrogazione sugli effetti del cantiere sulla salute dei cittadini della Valsusa – spiega Frediani – è stato lo stesso assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ad indicarmi che non esistevano studi rivolti alla popolazione, ma solo uno condotto dallo SPRESAL sui lavoratori del cantiere. Dunque ho chiesto un accesso agli atti per conoscere meglio la questione. La notizia dell’apertura di un’indagine probabilmente relativa agli effetti sulla salute prodotti dal cantiere TAV è sicuramente positiva. Da tempo infatti denunciamo non solo la devastazione ambientale, ma anche i possibili effetti negativi sulla salute pubblica e di chi vi lavora”
(In allegato la risposta dell’ASL TO3)
Al seguente link l’interrogazione di Frediani del 31/3/2015
e la risposta dell’assessore Saitta
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte
CANTIERE TAV, ESPOSITO E FERRENTINO CONTRO LA DENUNCIA DEI GRILLINI: “È UN’ALTRA BUFALA, FREDIANI E SCIBONA RIMANDATI A SETTEMBRE”
di STEFANO ESPOSITO (Senatore Pd) e ANTONIO FERRENTINO (Consigliere regionale Pd)
La notizia del giorno ha fatto in fretta il giro del web e dei media: FREDIANI – SCIBONA (M5S): “ESPOSTO IN PROCURA SUL DEPOSITO DI SMARINO DELLA MADDALENA, VIOLA LE DISPOSIZIONI CIPE E DETERMINA UN DANNO ERARIALE DI OLTRE 15 MILIONI” – peccato che sia un’altra BUFALA!
Ricostruiamo la vicenda per capire il perché.
La Deliberazione CIPE 86/2010 del 18/11/2010 riguardava l’Approvazione del progetto definitivo e il finanziamento della Galleria geognostica della Maddalena e autorizzava lo stoccaggio in loco dello smarino proveniente dallo scavo del tunnel dando anche precise indicazioni sulla conformazione del sito di deposito e la sua rinaturalizzazione, oltre alle indicazioni sul monitoraggio ambientale.
Circa un anno dopo la Deliberazione CIPE 57/2011 del 3/8/2011 relativa al Progetto Preliminare della tratta Italo/Francese (quindi un altro progetto, con tempistiche differite, di cui la Maddalena costituisce solo un’opera propedeutica) si esprimeva sul progetto dello svincolo di Chiomonte, che è un’opera necessaria per la fase di cantiere del tunnel di base, precisando: “la funzione principale dello svincolo autostradale di Chiomonte durante le fasi di cantiere sarà quella di consentire il conferimento ai siti di deposito anche dello smarino prodotto con lo scavo del cunicolo esplorativo de La Maddalena, evitando lo stoccaggio nel sito già individuato nel procedimento autorizzativo relativo al cunicolo stesso”.
Ripetiamo, si trattava della Deliberazione di approvazione del Progetto Preliminare, cui fino a prova contraria secondo l’ordinamento italiano seguono ben altri due livelli di progettazione: il Definitivo e l’Esecutivo. La delibera approvava con prescrizioni e raccomandazioni che il progettista avrebbe dovuto tenere in conto nella redazione del Definitivo, cosa che è successa.
Due anni dopo il Progetto Definitivo di LTF del 2013 nella relazione di Ottemperanza alle prescrizioni CIPE affrontava appunto il tema dell’ottemperanza alla prescrizione sullo Svincolo affermando che: “Come da ottemperanza alla prescrizione n.2, la configurazione geometrica dello Svincolo di Chiomonte consente il trasporto dello smarino.”
Il Progetto Definitivo è stato approvato dal CIPE il 20 febbraio 2015, la deliberazione non è ancora stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, e la realizzazione dello svincolo non avrebbe potuto in nessun modo essere anticipata rispetto al progetto che lo contiene e se tutto va bene i lavori per lo svincolo potranno cominciare nel 2017.
Per quale motivo LTF anni fa avrebbe dovuto annullare la gara d’appalto per la realizzazione del sito di deposito nel cantiere della Maddalena? Come avrebbe portato via lo smarino nel frattempo?
Probabilmente chi ha costruito l’esposto non conosce molto bene l’iter del progetto, altrimenti stupisce come sia stato possibile anche solo considerare la possibilità che LTF, in barba a tutte le procedure di legge sugli appalti pubblici, costruisse uno svincolo prima di ottenere il via libera del CIPE (che oltre tutto deve dare il via libera al finanziamento!). Questo sì che sarebbe stato un bel danno erariale.
Ancora una volta, il Movimento 5 Stelle, ci da la dimostrazione del loro pessimo livello di conoscenza dei fatti; a nostro avviso, prima di fare simili proclami, farebbero bene a studiare in maniera approfondita la materia per evitare simili scivoloni, e per evitare di far perdere inutilmente del tempo in Procura.
Frediani e Scibona rimandati a Settembre!
Calunnia ai No Tav prosegue il processo
Prosegue il processo per calunnia intentato dai No Tav verso Barbara Bonino assessore ai trasporti.
di Redazione.
Fonte:Newsbiella.it
E’ proseguito in tribunale, con l’audizione dei sindaci di Susa e Chiomonte, il processo che vede accusata di calunnia, da parte dei NoTav, Barbara Bonino, già assessore regionale ai trasporti, e il direttore di un periodico di Torino. La vicenda era partita dalla querela sporta dal leader del movimento valsusino, Alberto Perino, oggi, come sempre, presente in aula, e da alcuni legali del movimento, dopo un’intervista rilasciata dalla Bonino al giornale. In particolare, quest’ultima, secondo il capo di imputazione, avrebbe tacciato i NoTav di essere dei professionisti della strategia della tensione. E secondo i due primi cittadini, i disordini pesanti iniziarono un anno dopo le dichiarazioni di Barbara Bonino. Fino al 2010, a loro dire: “Si percepiva solo una leggera tensione”. Si torna in aula il prossimo 11 novembre, per sentire gli agenti della Digos e i funzionari del ministero.
Scorie nucleari attraversano ancora la Val Susa.
Un nuovo viaggio – segreto – delle scorie nucleari attraverso la Val Susa. I sindaci sono stati avvisati all’ultimo momento con una telefonata.
di Valsusa Report.
Nuovo passaggio di scorie nucleari in Valsusa
I servizi segreti gestiscono insieme ai militari il trasporto, affidato all’ultimo alle forze dell’ordine.
Per un lungo periodo i trasporti di scorie nucleari non erano partiti, i problemi sul cambio di materiali e specifiche di sicurezza avevano fatto rallentare la macchina dei trasporti. Forse anche l’anticipo dei presidi in Valle di Susa ha fatto si che ad occuparsi dell’organizzazione siano stati i servizi segreti italiano e francese in collaborazione, si apprende da alcune fonti che dei lavoranti vicino ai movimenti sono stati tenuti all’oscuro ed in Francia anche sollevati dall’incarico.
Partito su gomma, il castor con il nuovo carico, ha percorso il viaggio da Trino nel vercellese a Tricasten in Francia passando dalla Valle di Susa, proseguirà per la Hague nella giornata di oggi. Manca solo più un trasporto alla conclusione del ciclo, poi vedremo tornare indietro tutto il materiale radioattivo stabilizzato ed impoverito dall’estrazione di uranio.
Il Prefetto di Torino con una telefonata intorno alle 18 ha avvisato in forma riservata alcuni sindaci della Valle di Susa che come procedura prevede hanno operato secondo il piano di sicurezza redatto dal governo, allertando chi di dovere, protezione civile o unità di crisi in base all’organizzazione del comune. Dalla telefonata fatta ai sindaci la prefettura fa capire bene il livello di segretezza, “voi non dovete fare nulla, c’è un piano provinciale e regionale a cui attenersi – e ancora – la notizia è riservata”. Il Sindaco di S.Ambrogio e di Avigliana ci dicono “abbiamo le mani legate siamo in bilico tra la riservatezza dell’ordine che ci impartisce la prefettura e il procurato allarme”, il Sindaco di Susa Sandro Plano “mi hanno cercato ad uffici chiusi, riuscire a far qualcosa in questa situazione diventa un problema”. Insomma un problema serio se si considera che nei piani di sicurezza dovrebbe essere avvertita e al limite evaquata la popolazione nei primi 300 metri dalle rotaie.
Il treno nucleare a trasporto radioattivo di scorie del pregresso storico nucleare italiano ha visto comparire a Bussoleno, Avigliana e lungo la valle le forze dell’ordine alle ore 3 del 24 giugno il treno è passato alle 5e30.
La notizia su La Sesia di Vercelli e provincia.
V.R. 24.6.15