ma basta con queste notizie razziste, le gang latinos fanno tanto bronx style, sono cool, sono fighe, sono i trend americani che ci “contaminano”, un grande esempio di “società aperta”…..
Se i latinos risolvono così le loro dispute pazienza, tolleriamo no? Mica si può chiedere il rispetto del vivere civile come lo intendiamo noi eh sarebbe razzismo. E poi una donna è vittima solo se viene assassinata dal marito o fidanzato, se muore “accidentalmente” così, fa niente. Tradotto da il Repubblica politically correct pensiero
Il delitto è avvenuto in un appartamento popolare in zona Lambrate, periferia est. La vittima, Antonietta Gisonna, è una 51enne con precedenti per spaccio. Carlos Julio Torres Velasca è stato fermato mentre si accaniva sul cadavere. “Una scena raccapricciante” raccontano i carabinieri. Ancora da ricostruire il movente
di F. Q. | 14 giugno 2015
La testa mozzata in cortile. Il corpo decapitato nel corridoio, all’ingresso di casa. L’assassino, in ginocchio, si accanisce sul cadavere a colpi di coltello. Sono questi i fermi immagine dell’orrore che si sono presentati davanti agli occhi dei carabinieri di Milano che questa notte intorno alle due sono intervenuti in un appartamento Aler di via Giovanni Antonio Amadeo, zona Lambrate, periferia est della città, dopo essere stati avvertiti da alcuni residenti. “Una scena raccapricciante” dice il colonnello Biagio Storniolo, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Milano. Il sangue di Antonietta Gisonna, 51 anni, con alle spalle precedenti per spaccio, “era ovunque”, mentre Carlos Julio Torres Velasca, transessuale ecuadoregno di 21 anni, completava lo scempio di quello che rimaneva della donna.
Il ragazzo, ferito con un taglio alla mano, è stato fermato dai militari, trasportato al Policlinico in codice giallo, medicato e infine arrestato in flagranza dagli uomini del nucleo investigativo guidati dal tenente colonnello Alessio Carparelli. L’accusa nei suoi confronti è omicidio volontario aggravato. E’ stato lui – hanno ricostruito i detective dell’Arma – a sferrare una decina di fendenti con un coltello trovato in casa, prima di mozzare la testa di Antonietta Gisonna e gettarla nel cortile interno della palazzina. E’ stato questo l’epilogo di una violenta lite. Anche se ancora non è chiaro il movente del delitto né se i due convivessero nell’appartamento popolare di via Amadeo.
di F. Q. | 14 giugno 2015
