Victoire !

# AFRIQUE MEDIA TV/
VICTOIRE. LA JUSTICE CONTRE L’INIQUITE DE LA CNC …
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La Chambre administrative de la Cour d’Appel suprême du Cameroun a désavoué le CNC et annulé la suspension de AFRIQUE MEDIA et des journalistes Juliana TADDA et Bachir Mohamed LADAN !
La forte émotion et l’indignation qui ont soulevé depuis plusieurs jours le peuple du Cameroun ont sans doute pesé lourd dans la balance. La colère contre les fantoches iniques, ces ‘nègres de maison’ qui se couchent devant cette Françafrique épuisée, de la CNC aussi. AFRIQUE MEDIA TV c’est la Télévision du peuple. Certains viennent de le comprendre !
LM

L’assemblea Pubblica respinge il progetto del Megaelettrodotto

post9 giugno 2015 at 09:37

elettrodotto (1)

Ordine del Giorno

L’assemblea Pubblica riunita a Bussoleno lunedì 8 giugno 2015

contro il Megaelettrodotto a 320.000 Volt Moncenisio  Piossasco

Respinge tale progetto e chiede alle Amministrazioni ed ai Consigli  Comunali dei territori interessati di respingerlo

    • perché  finalizzato al trasporto energetico dalle centrali nucleari francesi all’Italia e all’Europa , dunque   funzionale ad un modello di sviluppo insostenibile e pericoloso,  a cui il popolo  Italiano ha detto NO  con ben due referendum contro il nucleare, nel 1987 e nel 2011
    • perché  inutile: infatti l’Italia ha un surplus di energia disponibile  di ben 25 GigaWatt, cioè il 50% in più del fabbisogno totale italiano, e l’utente paga in bolletta il non utilizzo come rimborso per il mancato profitto dell’Enel
    • perché  costosissimo, pagato con denaro pubblico a totale profitto privato
    • perché  causa di servitù ai danni dei territori  attraversati e di disagi infiniti  nel momento della posa in opera; infatti il megaelettrodotto, da Salbertrand a Bussoleno compresi, passerebbe lungo la strada statale 24 e dentro i paesi, ad un metro di profondità.
    • perché in aperta contraddizione con i principi del risparmio energetico, della salute, della salvaguardia ambientale e della sovranità popolare, nonché in contrasto con lo sviluppo delle fonti energetiche piccole, pulite e rinnovabili.

Rifiuta il metodo delle consultazioni private adottato da Terna, in quanto lo considera un espediente per aggirare l’obbligo della consultazione e dell’informazione pubblica e trasparente

Decide i seguenti presidi di controinformazione:

Martedì 9/6  ore 10,  davanti al Comune di Gravere.

Mercoledì 10/6, ore 10  davanti al Comune di Susa

Giovedì 11/6, ore 9,  davanti alla Sala Consiliare di Bussoleno, via Torino 62.

Il Cociv distrugge presidio No Tav a Pontedecimo in spregio al regolamento del verde

Pubblicato Mercoledì, 10 Giugno 2015 05:40
Scritto da Super User

Proprio il giorno dopo le dichiarazioni del Sindaco di Genova Marco Doria che chiede al governo di accelerare sul Terzo Valico, il consorzio Cociv ha proceduto allo smantellamento del presidio No TAV di via Coni Zugna abbattendo un muro e alcuni alberi.

Bisogno essere proprio ostinati a continuare i lavori per un’opera, bocciata tre volte in Valutazione Impatto Ambientale che costa come la ricostruzione della striscia di Gaza, nonostante non siano finanziate le gallerie dove passerebbe il treno. In spregio a tutti i regolamenti, compresa quello del verde che proibisce di abbattere gli alberi con nidi, cosi’ come quelli che stanno per essere tagliati proprio adesso. Qualcuno potrebbe sorridere, a ragione, ma Al Capone fu incarcerato per reati fiscali….

Antonio Bruno, capogruppo FdS Comune di Genova

Davide Ghiglione, capogruppo FdS V Municipio Valpolcevera

Megaelettrodotto Terna, un altro sfregio alla Val Susa.

Megaelettrodotto di Terna, un’altra idea per bucare qui e là la Valle di Susa.

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di Massimo Bonato per _Omissis_.

La Val di Susa si trasforma nella Gran Groviera d’Italia. Del Tav, per fortuna, ormai s’è parlato e si parla anche fuori dalla valle. Nel frattempo si è provveduto a raddoppiare il tunnel autostradale del Frejus, proprio mentre si tentava di avvalorare i benefici del Tav nello smaltire il traffico merci su gomma. A questo si affianca ora un’altra grande opera: il Megaelettrodotto Terna, gestore della rete elettrica nazionale.

L’elettrodotto dovrebbe collegare Italia e Francia, dalla stazione elettrica di Grand’Ile, in Savoia, a quella di Piossasco, a pochi chilometri da Torino.

I primi progetti risalgono agli anni Ottanta, e nel ’93 gli ambientalisti riuscirono a evitare che il valico del Moncenisio diventasse un portaspilli irto di tralicci dell’alta tensione (Valsusanotizie). Dal 2013 torna Terna, con il progetto di collegare Italia e Francia attraverso cavi interrati lungo l’asse autostradale: 190 chilometri, di cui 95 in Italia. Ma costa troppo intraprendere gli scavi sotto le numerose gallerie. Oggi se ne parla in termini di varianti. Ovvero 26 chilometri lungo strade statali e paesi da Salbertrand a Bussoleno, con un abbattimento dei costi, che si aggirerebbero comunque sull’1,4 miliardi di euro, 60 milioni dei quali già spesi nel potenziamento della stazione di Piossasco (notav.info). Denaro pubblico.

Ma se è vero, come ricorda in una nota Marco Scibona, senatore del M5S, che a passare sarebbe energia in corrente continua, non dannosa alla salute dei cittadini “non si capisce quale sia il senso di incentivare lo scambio di corrente elettrica (oltretutto prodotta da fissione nucleare) tra Francia e Italia, il nostro paese non è in sofferenza di produzione di energia, anzi siamo ormai da anni in overproducing, cosa diversa invece sarebbe la realizzazione di dorsali di backup in territorio nazionale per evitare il sovraccarico in momenti di eccessivo assorbimento o i blackout in caso di incidenti”.

Perché, l’Italia ha un surplus di energia di 25 GigaWatt, che corrisponde al 50% in più del fabbisogno italiano, scrive notav.info. Perché è energia, quella che verrebbe trasferita dalla Francia all’Italia, prodotta da centrali nucleari, “dunque funzionale ad un modello di sviluppo insostenibile e pericoloso, a cui il popolo Italiano ha detto NO con ben due referendum contro il nucleare, nel 1986 e nel 2011”.

Il movimento No Tav si è riunito, con i cittadini in una assemblea pubblica l’8 giugno, per valutare punto per punto ciò che si profila come una nuova minaccia per la Val di Susa e per l’economia nazionale. Verranno allestiti punti informativi, in concomitanza con quelli che Terna sta organizzando di giorno in giorno nei comuni della valle prima dell’approvazione del progetto da parte dei ministeri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e dei Trasporti e dalla Regione Piemonte (ValsusaOggi). Cantierizzazione della valle, danni e disagi della posa in opera affrontati con la solita strategia della compensazione a una politica “in aperta contraddizione con i principi del risparmio energetico, della salute, della salvaguardia ambientale e della sovranità popolare, nonché in contrasto con lo sviluppo delle fonti energetiche piccole, pulite e rinnovabili”.