Le lacunose risposte di Virano alla commissione antimafia

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Spinta dal Bass

Le lacunose risposte di Virano alla commissione antimafia

Poche settimane fa il Commissario Anticorruzione Raffaele Cantone aveva lanciato l’allarme sulla Torino-Lione definendolo un caso clamoroso per l’impossibilità di effettuare controlli antimafia: “quelli della Torino-Lione saranno lavori in cui non ricorreranno interdittive antimafia perché sono svolti in base al diritto francese, dove l’interdittiva antimafia non c’è”.

Immediate si erano levate le voci a difesa della Grande Opera, prima fra tutte quella del Commissario di Governo Mario Virano secondo cui Cantone “non tiene conto del lavoro svolto negli ultimi mesi. Per le opere sul versante italiano vigono integralmente le norme antimafia previste nel nostro Paese. Non solo: grazie all’intervento del Viminale, c’è l’intesa con la Francia per estenderle anche sul lato francese. In altri termini, la Tav sarà ‘crime free’, a prescindere dall’ubicazione dei cantieri”. Anche il senatore PD Stefano Esposito si era sentito in dovere di dire la sua per contraddire le affermazione di Cantone: “problema inesistente semmai l’abbiamo risolto”.

Ma è di un paio di giorni fa un nuovo capitolo di questa vicenda. La “Commissione di Promozione della Cultura della Legalità e del Contrasto dei Fenomeni Mafiosi” del Comune di Torino ha pubblicato il suo Rapporto Conclusivo, e c’è spazio anche per la Torino Lione. In due occasioni la commissione ha audito Mario Virano. L’architetto, come suo solito, si è prodigato in rassicurazioni: ha “illustrato gli sforzi per armonizzare la legislazione francese ed italiana” su appalti e antiriciclaggio e “annunciato l’accordo per l’utilizzo della normativa antimafia”. Ma oltre ai buoni propositi c’è dell’altro. Perchè la Commissione rileva come “molto lacunose e preoccupanti invece erano state le risposte riguardanti le opere preliminari e collaterali di importo notevole (alcune centinaia di milioni di euro) che sono state realizzate e saranno realizzate al di fuori delle suddette normative ed accordi bilaterali”. Prendiamo atto che il Commissario di Governo Mario Virano dà risposte lacunose e preoccupanti su temi così delicati. Non basterà all’architetto usare qualche termine inglese (crime free!) per difendere la sua imbarazzante posizione.

E quali sono i lavori realizzati all’infuori di queste normative? Scrive la commissione “fra questi spicca la realizzazione del cantiere della Maddalena realizzato nel 2011, già attenzionato dalla magistratura proprio nel corso dell’indagine San Michele, e chiaramente oggetto di tentativi di infiltrazione. Sui fatti oggetto di indagine, sui meccanismi amministrativi, sulla scelta dei soggetti esecutori e loro subappaltatori le risposte necessitano di ulteriori approfondimenti e verifiche”. Il cantiere più presidiato d’Italia, quello usato come sfondo per le passerelle di politici di ogni ordine e grado! A noi non serve la relazione della Commissione del Comune di Torino per sapere queste cose, da tempo il movimento no tav ha svelato il funzionamento del cantiere di Chiomonte, dei suoi appalti e subappalti, e del sistema Tav in generale (ricordate questa vicenda? E questa? E la ditta al centro dell’inchiesta San Michele sulla ‘ndrangheta che posa l’asfalto per le fdo nel cantiere di Chiomonte? Come dice Virano, crime free! E che dire “della scelta dei soggetti esecutori” fin dallo sgombero della Maddalena?). Ma nonostante questo ci paiono indicativi i rilievi della Commissione perchè svelano alcune crepe che si stanno allargando sempre più e mettono in discussione un personaggio come Virano che fino a poco fa si credeva un intoccabile.

Disastro ambientale nel Mar Nero. Una marea di petrolio lungo la costa

Mar-Nero_2

L’oleodotto della Trafnet investito da una frana sversa una marea di petrolio nel Mar Nero per 9 chilometri di costa.
omissisnews on 01/01/2015 – 14:11 in AmbienteDisastri ambientaliPetrolio

La notizia trapela soltanto il 29 dicembre, ma sin dalla settimana precedente un oleodotto sversa petrolio nel Mar Nero. Il 23 dicembre è esploso l’oledotto della Chermont Transneft nei pressi della città di Tuapse creando un’immensa chiazza nera sul litorale. La tempesta che imperversava non ha reso le acque sicure per le prime operazioni di pulizia e neanche una valutazione complessiva dei danni.

Tuapse-map

Stando a quanto riferisce la Chermont, filiale della principale compagnia di trasporti di petrolio Transfnet, che opera a sua volta per il colosso petrolifero Rosfnet, si sono riversati in acqua 8,4 metri cubi di petrolio, ma i tecnici delWwf russo sono convinti che la quantità debba essere almeno di dieci volte superiore e interessare 9 chilometri di costa. Danno che ora gli ambientalisti imputano alla lentezza con cui le compagnie Rosfnet e Transfnet hanno comunicato l’incidente.

L’oleodotto sembra essere stato investito da unafrana, ma le tempeste che hanno investito il Mar Nero, provocando onde alte fino a 10 metri hanno impedito l’uscita di navi adatte ai primi accertamenti e alle prime operazioni di pulizia, così che il giorno di Natale è stato dichiarato lo stato di emergenza, da quanto reso noto dal sito governativo della regione di Krasnodar. A oltre una settimana dall’incidente, ancora 300 operai stanno lottando per contenere la fuoriuscita di petrolio.

Fonti: inhabitat.com, phys.org

M.B.

L’Italietta di Renzi

 
Pubblicato 01 Gennaio 2015

 Il capo dei servizi segreti “cede” il suo fidato autista e lo mette, come “un’antenna”, accanto a Renzi (che aveva detto di non volere la scorta perché “la gente mi proteggerà”).

Per la sua sicurezza Matteo Renzi ha chiesto ai servizi segreti interni dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) la minima scorta possibile. Rispetto alla trentina di persone che componevano il dispositivo di sicurezza di Berlusconi, oggi solo un pugno di 007 segue il presidente del Consiglio nei suoi spostamenti. Il nuovo caposcorta è un militare dell’Arma con grande esperienza (era al servizio anche del presidente Cossiga), mentre il capo dell’Aisi Arturo Esposito sembra abbia voluto scegliere personalmente l’autista di Matteo. La macchina di Renzi è ora guidata dallo chauffeur storico di Esposito, un carabiniere da sempre uomo di fiducia del generale. Se qualcuno apprezza la generosità di Esposito che ha rinunciato al suo autista, all’Aisi i soliti malpensanti storcono il naso: «guarda caso ha scelto un suo fedelissimo. Noi spioni, in gergo, diciamo che gli ha messo l’antenna vicino».  Quanto sopra lo riporta il settimanale l’Espresso.

Tutto torna. Il generale dei carabinieri Esposito, classe ‘49, per legge pensionato, resiste oltre il “generale milleproroghe” Gallitelli, e non si schioda dalla poltrona di capo dei servizi segreti. Infatti, nonostante la legge stabilisca che chi supera i limiti di 65 anni di età dev’essere pensionato, il governo non ha nominato il sostituto. E’ il suicidio dello Stato di diritto.

Articoli correlati: La giustizia di Renzi

Suicidio di Stato

Fisico russo: materia oscura si troverebbe anche nel Sole

http://italian.irib.ir/notizie/scienza/item/177227

irib

Venerdì, 02 Gennaio 2015 18:00

Fisico russo: materia oscura si troverebbe anche nel Sole

MOSCA – La materia oscura, che costituirebbe la grandissima parte della massa presente nell’universo, si troverebbe anche nel Sole. Lo ha affermato il professor Alexander Dolgov, del Dipartimento di fisica e dell’INFN di Ferrara e capo ricercatore a Mosca presso l’Istituto di Fisica teorica e sperimentale.
Dolgov dirige anche un laboratorio di cosmologia e particelle elementari a Novosibirsk, presso l’Università statale. “L’accuratezza delle osservazioni continua a migliorare” ha detto. E , attraverso l’annientamento di particelle di materia oscura” ha detto. Dolgov ha aggiunto che il suo laboratorio a Novosibirsk ha già costruito un secondo prototipo di rivelatore di materia oscura. Tali dispositivi sono in grado di rilevare particelle super-leggere, neutrini a bassa energia, che possono interagire con i nuclei atomici, ma senza produrre elettroni. Nel 2011, l’università di Novosibirsk, con una grossa sle osservazioni “confermerebbero che il Sole ha una fonte insolita di energiaovvenzione concessa dal governo russo, ha istituito un laboratorio di cosmologia e particelle elementari, per studiare la materia oscura e l’antimateria. Dolgov, allievo della scuola russa di fisica teorica che faceva capo a Landau e a Zeldovich, ha svolto la sua carriera scientifica prima in Russia e quindi in Europa occidentale, al CERN di Ginevra e nei piu’ prestigiosi istituti europei, nelle Università del Michigan, Valencia, Kyoto e alla Normale di Pisa. A Mosca ha ricevuto il prestigioso premio Bruno Pontecorvo, attribuito ogni anno all’autore delle più significative ricerche nel campo della fisica delle particelle elementari. La motivazione del premio riguardava il ruolo dei neutrini nella cosmologia, un tema sul quale Dolgov ha dato importanti contributi negli anni e che si innesta sul filone della fisica del neutrino, particolarmente sviluppato nell’Ateneo di Ferrara.

RISPOSTA AL COMUNICATO DEL 26.12 2014 FIRMATO ANARCHICI PISTOIESI PUBBLICATO AL LINK

Tristezze anarchiche, sui sabotaggi e i lamenti che ne conseguono… « anarchicipistoiesi

Venerdì 26 dicembre alle 17 e 30 interviene a radio BlackOut, nella trasmissione che faccio da vent’anni, Tobia Imperato, imputato del processo dei 53 no tav e autore de LE SCARPE DEI SUICIDI, la storia di Sole Silvano e Baleno.
Tobia collabora costantemente con la trasmissione da quando è uscito dal carcere dove era finito con altri 25 no tav. Alla domanda  su cosa ne pensi degli ultimi avvenimenti (sabotaggi sulle linee ferroviarie) esprime alcune – blande – critiche a queste azioni.
Immediatamente, da un numero sconosciuto, arriva un messaggio infarcito di insulti personali e politici al plurale: “buffoni”, “socialdemocratici”, “fatevela con Imposimato” ecc…. Richiamo, il telefono è staccato e in seguito non risponderà. Si vede che il mittente che – usa il plurale maiestatis – era già impegnato a stilare il messaggio firmato anarchici pistoiesi (dello stesso giorno) sulle tristezze anarchiche, sabotaggi e lamenti conseguenti.
Vengo al comunicato e parto dal titolo. Come molti sanno Tobia non è avvezzo a tristezze anarchiche e tanto meno ai lamenti. Infatti nel comunicato pistoiese si fa riferimento ad un altro episodio che francamente mi ero fatto mancare e cioè ai “faisti (che) presero un bel granchio, condito dalle lamentatio su rainews 24, piangendo all’anarchismo ferito su uno dei media “di regime””. Ma questa è un’altra cosa, fatta da altri su un altro argomento, inoltre radio BlackOut, chiusa, perquisita, denunciata, multata e con un certo numero di redattori e collaboratori agli arresti, non mi pare un media di regime. Ma lo scrittore anonimo vuole accomunare Tobia e me a questo episodio e ci chiama “socialdemocratici in bandiera rossonera”…
A proposito, la mia bandiera, che sono pronto a calpestare, è nera! E’ uno straccio, un riferimento e nulla più, non un mito. Per Tobia penso sia lo stesso, non glielo ho mai chiesto.
Nella prosa ricca ma un po’ convulsa del comunicato emerge, dopo un po’, il pomo della discordia che ha scatenato tutte queste reazioni dell’anarchico pistoiese “aver fatto una cazzata colpendo i poveri pendolari” (si allude ai sabotaggi sulle linee ferroviarie prima di natale). Al ché parte un’esegesi su quanto possa “ai sabotatori interessare quel che pensa il volgo” e per essere più precisi il “popolino notavico”.
Sono frasi difficilmente accettabili da un anarchico che denotano un’indubbia arroganza antipopolare di chi tende dichiaratamente ad esempi sublimi, come quello del nostro povero compagno Bruno Filippi morto “in un fulgor di gloria” mettendo una bomba al circolo dei nobili nella galleria di Milano, nel 1919. Confesso che, nell’azione diretta, non mi sono mai posto la domanda retorica “chissà Bruno Filippi cosa ne penserebbe” sono un anarchico e non contemplo né autorità né santi. Rispondo solo a me stesso. Casomai cerco di non esibirmi proprio in quei numeri che mi rendono incompatibile con un movimento popolare che – unico in Italia – rivendica il sabotaggio e dove, eccezionalmente in tutta la mia vita, non mi sento sempre straniero.
L’anarchico pistoiese forse pensa che chi ha una trasmissione alla radio si metta d’accordo sui dettagli di ogni intervista. Non è così. Tobia dice quel che vuole, a volte concordo, a volte no, a volte lo dico a volte no e taglio corto.
Poi l’anonimo scrittore trae conclusioni false e mai dette citando la ballata del Pinelli “un compagno non può averlo fatto” (sfido a trovare questa frase nell’intervista di Tobia o in ciò che ho detto), parlando di “leso movimento no tav”, bella la definizione del “anarcolecosesidecidonoinassembleaaltrimentinonsifanno”, ma anche questa è forzata.
Aggiungo, visto che le accuse – false – sono al plurale, che nessuno, né io né Tobia, siamo mai stati “fianco a fianco” con procuratori e giudici come Imposimato o Pepino.
Quando un magistrato venne a parlare dove lavoro, mi sono incatenato trascinando metri di catene per tutto il tempo della sua orazione, una dovuta colonna sonora.
In un recente scritto di analisi (16.12.2014) ho auspicato che al tavolo della presidenza delle assemblee no tav non abbiano più ad insediarsi personaggi del potere o loro complici (ricordate Bertinotti, Agnoletto, don Ciotti e naturalmente i magistrati).
Peccato per il livore, perché nel comunicato, alcuni elementi sono interessanti. Il fatto che il movimento che parte dal no tav non debba rinchiudersi nelle dimensioni di una vertenza locale. E di conseguenza che “decidere di attaccare un nodo ferroviario (non) significhi necessariamente riferirsi ad una lotta” come quella no tav.
Più in generale, viste le polemiche di fine anno e certe risposte che superano in arroganza quelle di chi ha scagliato la prima pietra, direi che un tema importante da chiarire è se il sabotaggio possa essere concepito solo se benedetto dalla decisione collettiva, o se può essere una scelta individuale e se questa scelta non sia proprio l’essenza vitale del sabotaggio, senza cui le decisioni collettive resterebbero lettera morta. Per me la risposta è già nella domanda. Anche se preferisco e ho sempre sognato una pratica dell’illegalità condivisa piuttosto che consumata nel segreto individuale. Il percorso, seppure durissimo, dei nostri accusati di terrorismo, dimostra che avere un vasto movimento che ti sostiene tiene vivi. E non mi sembra cosa da poco. Chi ama la libertà non ha bisogno di eroi e di martiri.

PS: quando si fa polemica politica non vi è alcuna giustificazione per l’anonimato così come per i nomi falsi e le sigle sfuggenti, chi le utilizza lo fa per non prendersi la responsabilità di ciò che afferma e per… insultare meglio, sperando di non essere beccato. Intere parrocchie di politicanti hanno fondato la loro “critica” su questo sistema. Eticamente è una merda. E rende perfettamente conto della miseria umana di chi usa questi espedienti. Fa parte della strategia del fine che giustifica i mezzi oppure dell’ogni mezzo necessario, che hanno sempre caratterizzato ogni risma di autoritari, dai gesuiti agli stalinisti.
La prossima firmati, grazie.
Un anarchico non può prescindere dal metodo.

mario frisetti  – schizzo –

marinobassociclista@gmail.com

Torino, 31 dicembre 2014

LIKE IN KIEV, A COLOUR REVOLUTION IN HUNGARY !

Luc MICHEL for EODE Think Tank/

With Magyar Nemzet – EODE Press Office/ 2015 01 01/

https://www.facebook.com/EODE.Think.Tank

http://www.eode.org/

EODE TT - LM revol. de couleur en Hongrie (2014 12 30) ENGL 1

There is in geopolitics as in politics “decisive years” (in the words of Spengler). We have entered a decisive decade. It is Washington’s willingness to engage in a historical cycle that aims to make “the 21st century a new American century”. According to the very terms, and identical, of all US geopolitical experts and ideologues, whether George Friedman of STRATFOR (in his book “The Next 100 Years”) or the Neocons (in line with the manifesto of PNAC) back on the front of the scene.

 The American machine has therefore launched a logic of confrontation with its two major designated enemies: Russia and China. And in the same motion, a wave of regime changes was planned, using the well-regulated machinery of “colour revolutions”: Ukraine is the first success but are also aimed Venezuela of Maduro (two attempts already), China with “Occupy Hong Kong” (1), and especially all Africa (2), where Washington intends to block China’s economic progress and the geopolitical return of Russia (enemy No. 1), and where a first “colour revolution” is underway in Gabon (3) …

 Hungary of Viktor Urban is a new colour revolution in Europe, after Ukraine, but within the European Union this time! With the enthousiastic support of THE NEW YORK TIMES and its cover of anti Orban rallies with Soviet era style flags of Orban and Putin. The cible there is clearly identified …

 “KIEV SCENARIO WITH WESTERN SPONSOR?” (MAGYAR NEMZET)

 Hungary Press Fears US-Made Maidan in Budapest. “US embassy chargé d’affaires in Budapest, Andre Goodfriend has attended anti-government demonstrations” said the major daily MAGYAR NEMZET (Dec. 28). Magyar Nemzet (Hungarian Nation) is a conservative daily close to Viktor Orban’s Fidesz party. The article below was written by its editorial board.

 It ran with the title “Kiev Scenario with Western Sponsor?”  :

Magyar Nemzet : “Although in Budapest Molotov cocktails are not flying and blood does not flow in the streets, as it did this time last year in Kiev, but to explore parallels and the logic of events at Kossuth Square.

This scenario was the first point where students and NGOs began protests in Kiev’s main square with America’s strong support.

Masses appear vital to the future of the European Union, demanding a change of government, as well as anti-corruption slogans took over the streets.

It is known in the Hungarian capital that ever since the participants in the demonstrations virtually marched under banners such as Hungarian domestic counterparts – sometimes accompanied by Andre Goodfriend, US attorney.

This was followed by the second item on the streets of Kiev scenario with the far right Right Sector appearance, and behind them the peaceful demonstrations, before the first shots, flew the first Molotov cocktails.

Today in Budapest, Kossuth Square “Nowhere to recede”, between the demonstration of beer bottle-throwing participants appeared Budaházy George, who previously was also accused of a terrorist organization as a manager of Molotov cocktail and armed attacks carried out by politicians to intimidate.

We all remember what it was over Kiev version of the story: the bloody street clashes, and there was even bloodier civil war; in the last year, it demanded a high power to play in the lives of thousands of Ukrainians in Ukraine.

It is not yet known what will be the end of the Hungarian scenario; it says a lot, about the same time that you complained Viktor Orban, about Hungary declared operational area to America.

In this context, intelligence expert Laszlo Földi between the year pointed out that if a country “action area” is declared, it means that there virtually all devices are allowed; Allied countries do not take such a step against one another – he emphasized.”

 WHY THIS COLOUR REVOLUTION IN HUNGARY?

 Because Victor Orban has committed the great sacrilege against both the ideology of the EU and against NATO designs in the East! Orban has indeed taken a stand for the EURASIAN IDEOLOGY, which is at the heart of the geopolitical project of Putin’s Russia. That is to say, an EU member country – the small rump Europe of Brussels – supports the ideology and the Russian geopolitical project, competitor of the SECOND Europe (4). And he is not the only one in Hungary, as the powerful right-wing populist party Jobik also supports Eurasianism.

Orban in his momentum criticized the EU sanctions against Russia, refused to apply them, and oriented the Hungarian economy toward Moscow and the Eurasian Economic Union, which takes off in 2015 …

 Considered by Washington and the Americanophile and Americanized politicians in Brussels as a “Russian Trojan horse”, Orban has become a target. That of a regime change in the EU organized by the US networks specialized in the “colour revolutions”. A Hungarian “maidan” on the Danube!

 Luc MICHEL

 Pic : On NYT, a pic of Protesters opposed to a planned Internet tax waved flags with the likenesses of Prime Minister Viktor Orban of Hungary and President Vladimir V. Putin of Russia during a rally in Budapest ….

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 (1) Cfr. My geopolitical show: EODE-TV & AFRIQUE MEDIA/ THE GREAT GAME (LE GRAND JEU 5): OCCUPY HONG KONG. COLOUR REVOLUTION IN CHINA

on https://vimeo.com/115401370

 (2) Cfr. My interview in French with LA VOIX DELA RUSSIE (THE VOICE OF RUSSIA):

– INTERVIEW CHOC : REVOLUTIONS DE COULEUR. VOICI LE TOUR DE L’AFRIQUE ET DE LA CHINE !

http://www.eode.org/luc-michel-sur-la-voix-de-la-russie-interview-choc-revolutions-de-couleur-voici-le-tour-de-lafrique-et-de-la-chine/

– and  INTERVIEW CHOC (2) : REVOLUTIONS DE COULEUR. VOICI LE TOUR DE L’AFRIQUE ET DE LA CHINE !

http://www.eode.org/luc-michel-sur-la-voix-de-la-russie-interview-choc-2-revolutions-de-couleur-voici-le-tour-de-lafrique-et-de-la-chine/

 (3) Cfr. My geopolitical show: EODE-TV & AFRIQUE MEDIA/ THE GREAT GAME (LE GRAND JEU 4). GABON. AN AFRICAN COLOUR REVOLUTION?

https://vimeo.com/115402925

 (4) On the geopolitical concept of “Second Europe”, cfr. (only in French) EODE THINK TANK / GEOPOLITICS / THESES ON THE “SECOND EUROPE” UNIFIED BY MOSCOW

http://www.lucmichel.net/2013/11/24/eode-think-tank-geopolitique-theses-sur-la-seconde-europe-unifiee-par-moscou/

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https://www.facebook.com/EODE.Think.Tank

http://www.eode.org/

ERDOGAN ET LA REISLAMISATION DELA TURQUIE/ SUR AFRIQUE MEDIA TV (30 NOV. 2014)

Les experts internationaux de EODE sur les médias …

EODE-TV & AFRIQUE MEDIA TV / Avec EODE Press Office/ 2014 11 30/

EODE-TV - EXPERTS inanc kutlu REISLAMISATION TURQUE (2014 11 30) FR

 Intervention de Inanç KUTLU, Administrateur de EODE Zone Turkey :

Video sur le Website d’EODE-TV https://vimeo.com/115770184

 L’introduction  de Bachir Mohamed LADAN :

TURQUIE ET G20/ Alors que la Turquie s’apprête à prendre la présidence du G20 et doit notamment lutter contre les discriminations homme-femmes, son président s’est offert une polémique sur le sujet. pour Erdogan, hommes et femmes ne sont pas égaux et c’est normal ?

Inanç Kutlu analyse les signes inquiétants de la réislamisation de la Turquie par le régime islamiste (dit « modéré », sic) de l’AKP …

 Diffusé sur AFRIQUE MEDIA TV

dimanche 30 novembre 2014 dans l’émission ‘Le Débat Panafricain’

présenté par Bachir Mohamed Ladan.

 EODE-TV / EODE Press Office

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www.afriquemedia.tv

EODE-TV sur Vimeo: https://vimeo.com/eodetv

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LES FASCISTES UKRAINIENS DE LA JUNTE DE KIEV ONT BOMBARDE LES VILLAGES GRECS DE L’EST DE L’UKRAINE

Novorossiya Info & Olympia.gr / Avec PCN-SPO/ 2015 01 01/

NOVO - villages grecs d'Ukraine (2015 01 01)  FR

La purificatuion ethnique de la Junte de Kiev s’en prend maintenant aux Grecs d’Ukraine, au nom de la xénophobie russophobe …

 Résumé français de l’article grec :

« Suite aux bombardements des villages grecs de la région de Donetsk par les forces gouvernementales de l’Ukraine, le député du Parlement grec, membre permanent du Conseil de la Défense et des Affaires étrangères, GABRIEL AVRAMIDIS a fait la déclaration suivante: “Après le refus de la Présidente de la Fédération ukrainienne des communautés grecques, Mme Alexandra Protsenko-Pitsatzi, de renoncer à l’utilisation de la langue russe par les Grecs russophones de l’Ukraine, comme il a été exigé par le gouvernement de Kiev, fait que Mme Protsenko-Pitsatzi a qualifié d’extrémisme linguistique et de violation des droits de l’homme, propre à un régime totalitaire, le régime de Kiev a répondu en bombardant des villages grecs. Les villages qui ont subi des bombardements – Styla, Komsomolsk, Telmanovo, Dokoutchaevsk et Petrovskoe – sont éloignés de la zone de conflit, mais on y compte plusieurs victimes et nombreux blessés d’origine grecque. Selon les informations provenant des grecs de la région plus de 100 maisons on été touchées.

J’ exhorte le gouvernement grec à prendre des mesures immédiates pour protéger les vies et les biens des Grecs dans la région “… »

 Article complet en Grec sur OLIMPYA.ORG :

http://olympia.gr/2014/12/08/%CE%B2%CE%BF%CE%BC%CE%B2%CE%AC%CF%81%CE%B4%CE%B9%CF%83%CE%B1%CE%BD-%CE%B5%CE%BB%CE%BB%CE%B7%CE%BD%CE%B9%CE%BA%CE%AC-%CF%87%CF%89%CF%81%CE%B9%CE%AC-%CE%BF%CE%B9-%CE%BF%CF%85%CE%BA%CF%81%CE%B1%CE%BD/

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