L’Italietta di Renzi

 
Pubblicato 01 Gennaio 2015

 Il capo dei servizi segreti “cede” il suo fidato autista e lo mette, come “un’antenna”, accanto a Renzi (che aveva detto di non volere la scorta perché “la gente mi proteggerà”).

Per la sua sicurezza Matteo Renzi ha chiesto ai servizi segreti interni dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) la minima scorta possibile. Rispetto alla trentina di persone che componevano il dispositivo di sicurezza di Berlusconi, oggi solo un pugno di 007 segue il presidente del Consiglio nei suoi spostamenti. Il nuovo caposcorta è un militare dell’Arma con grande esperienza (era al servizio anche del presidente Cossiga), mentre il capo dell’Aisi Arturo Esposito sembra abbia voluto scegliere personalmente l’autista di Matteo. La macchina di Renzi è ora guidata dallo chauffeur storico di Esposito, un carabiniere da sempre uomo di fiducia del generale. Se qualcuno apprezza la generosità di Esposito che ha rinunciato al suo autista, all’Aisi i soliti malpensanti storcono il naso: «guarda caso ha scelto un suo fedelissimo. Noi spioni, in gergo, diciamo che gli ha messo l’antenna vicino».  Quanto sopra lo riporta il settimanale l’Espresso.

Tutto torna. Il generale dei carabinieri Esposito, classe ‘49, per legge pensionato, resiste oltre il “generale milleproroghe” Gallitelli, e non si schioda dalla poltrona di capo dei servizi segreti. Infatti, nonostante la legge stabilisca che chi supera i limiti di 65 anni di età dev’essere pensionato, il governo non ha nominato il sostituto. E’ il suicidio dello Stato di diritto.

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Suicidio di Stato

L’Italietta di Renziultima modifica: 2015-01-03T11:36:37+01:00da davi-luciano
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