Scibona e Frediani-Bono su arresto Lazzaro

ttp://www.marcoscibona.it/home/?p=675

 ARRESTO LAZZARO, SCIBONA (M5S): OPACA GESTIONE DEGLI AFFARI TAV

Apprendiamo dalla cronaca odierna che l’imprenditore Ferdinando Lazzaro è stato raggiunto dalla misura cautelare dell’arresto a fronte delle indagini riferite ad una falsa fideiussione data dalla Italcostruzioni – riconducibile a Ferdinando Lazzaro – all’ex Curatore del Fallimento Italcoge – Dr. Vigna – quale garanzia dei canoni di affitto dell’azienda che lavorava al cantiere TAV di Chiomonte.

Tale indagine segue altra – sottaciuta dalla stragrande maggioranza della stampa – che vede lo stesso ex curatore Vigna indagato per interessi privati nella gestione del medesimo Fallimento Italcoge.

Dopo l’accertamento, contenuto nell’ordinanza cautelare riferita alle indagine San Michele, della presenza all’interno del cantiere gestito dalla Lyon Turin Ferroviaire dell’ndrangheta, un’altro scandalo investe la, a dir poco, opaca gestione degli affari Tav.

Alla luce dell’ennesimo scandalo, gli Onorevoli Senatori di questa Repubblica boicottano ancora la commissione di inchiesta sulla Nuova Linea Torino – Lione, non osiamo più immaginare cosa debba succedere per smuovere le loro addormentate, o inesistenti, coscienze. Non vorremmo dover pensare che esistano altri motivi per non concordare con la necessità della commissione d’inchiesta.

Marco Scibona – Senatore M5S

 http://www.m5sp.it/comunicatistampa/2014/11/tav-frediani-bono-m5s-arresto-lazzaro-la-notizia-non-ci-stupisce-intanto-la-regione-vorrebbe-regalare-soldi-ad-aziende-come-la-sua/

TAV – FREDIANI – BONO (M5S): “ARRESTO LAZZARO, LA NOTIZIA NON CI STUPISCE. INTANTO LA REGIONE VORREBBE REGALARE SOLDI AD AZIENDE COME LA SUA”

La notizia dell’arresto dell’imprenditore Ferdinando Lazzaro, ex titolare della Italcoge, non ci stupisce. Semplicemente perché “l’avevamo detto”. In tempi non sospetti avevamo denunciato possibili ombre sulla regolarità degli appalti relativi al Tav e sulle aziende che vi lavorano.
E sempre in tempi non sospetti abbiamo assistito a sperticate dimostrazioni di solidarietà da parte del Consigliere Ferrentino, vicepresidente della Commissione trasporti, nei confronti di Lazzaro che aveva denunciato chissà quali violenze subite dai No Tav. Ci chiediamo a questo punto se Ferrentino sia la persona adatta a ricoprire la carica di vicepresidente della Commissione trasporti. Il buon senso imporrebbe le dimissioni.
Proprio negli stessi giorni in cui il cosiddetto “pasticcio” dei costi Tav sta evidenziando la preoccupante leggerezza con cui è stato gestito in questi anni l’impatto economico della nuova linea Torino-Lione, ecco che gli sviluppi delle inchieste accendono finalmente i fari su uno degli altri aspetti che preoccupano i cittadini contrari all’opera: il controllo sulle ditte che lavorano nel cantiere. Lo stesso nome di Lazzaro compare, tra l’altro, nei verbali delle operazioni Minotauro e San Michele contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta calabrese in provincia di Torino ed in Valle di Susa.
Anche alla luce del recente arresto, non ci stupiremmo se si scoprisse che i responsabili delle ritorsioni contro le aziende di Lazzaro non fossero i “terribili” No Tav.
In tutto questo la Regione Piemonte, con una scandalosa delibera dell’assessore De Santis, intende regalare 500 mila euro ad aziende come quelle di Lazzaro. Con questa delibera la Regione stabilisce arbitrariamente se le aziende siano state danneggiate dai No Tav senza attendere il giudizio della magistratura. Una delibera assurda che porteremo all’attenzione della Corte dei Conti.

Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte
Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte

La colpa è vostra. VIGLIACCHI!

 lunedì, 10, novembre, 2014
 
rom3
Siamo stufi. Ora siamo stufi davvero. La neolingua e il pensiero unico imposti dall’alto sono un insulto all’intelligenza, alla libertà, al nostro essere nati uomini. E ci scusassero le femministe isteriche se usiamo la parola “uomini” per comprendere tutto il genere umano, uomini, donne, giovani, vecchi bambini, TUTTI. Con i loro complessi sessiti ci hanno rotto.
 
Siamo in guerra. E in guerra non si bada alle parole, si pensa a combattere. Cosa che puntualmente faremo. Statene certi.
 
I nostri padri e nonni rovistano nella spazzatura in cerca di cibo e voi, pecore!, pagate le bollette ai nomadi e avete paura di chiamare zingari gli zingari? Stanno  calpestando la dignità nostra e di chi ci ha messo al mondo e voi zitti.
Che diavolo è questo rispetto per gli altri che toglie rispetto a noi stessi?
 La colpa è vostra. VIGLIACCHI!
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I nostri anziani vengono massacrati per strada o in casa da gente che non ha rispetto né della fragilità dell’età, né dei capelli bianchi e voi avete paura di dire che siete stufi di mantenere migliaia di parassiti in hotel?
 
La colpa è vostra. VIGLIACCHI!
 
pesaro
foto ilrestodelcarlino.it
 
Le vostre figlie non conoscono piu’ la tranquillità di una passeggiata serale e voi non avete il fegato di urlare che non tutti gli immigrati sono portatori di cultura? Che ci bastano i nostri delinquenti e non siamo in grado di tollerare e mantenerne altri, fuori o dentro le patrie galere? Con che coraggio tornate a casa e guardate negli occhi le vostre figlie?
 
La colpa è vostra. VIGLIACCHI!
 
Vivete attaccati alle vostre miserie come fossero ricchezze, alle vostre posizioni sociali come fossero baluardi da difendere e non avete ancora capito che le vostre case non sono piu’ vostre, che le vostre posizioni sociali valgono meno della carta igienica usata e che neanche i vostri figli vi appartengono piu’.
 
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Siete dei falsi perbenisti, dei codardi che si nascondono dietro la “sciccheria” per coprire la viltà. Non avete neanche il coraggio di chiamare le cose e le persone con il loro nome. Ma non provate schifo per voi stessi quando vi negate il diritto di chiamare clandestini i clandestini solo perchè ve lo ha ordinato la Boldrini?
 
Vi siete piegati alla dittatura del pensiero unico senza neanche capire che chi vi impone una sola idea, in realtà vi ha impedito perfino di ragionare. E voi, poveri idioti, vi siete negati la libertà di poter dire pane al pane, vino al vino e stronzo allo stronzo.
 
I pavidi, i tiepidi e gli imparziali sono la rovina del mondo. Vergognatevi!
 
La colpa è vostra. VIGLIACCHI!
 
I cristiani vengono maltrattati e massacrati in ogni parte del mondo (e il fenomeno è in preoccupante aumento) mentre voi lasciate costruire moschee e avete difficoltà ad ammettere che l’islam non è una religione di pace amore e tolleranza perchè avete PAURA di essere accusati di islamofobia e perchè così vi ha ordinato Bergoglio, ultimo calcio al pilastro ormai malconcio di una cristianità morente. (Che Bergoglio si occupi delle chiese vuote invece che dei pettegolezzi di quelle poche donne che in chiesa ci vanno ancora, malgrado lui!!)
 
La colpa è vostra. VIGLIACCHI!
 
Le nostre città sono fetide latrine dove chiunque puo’ bivaccare, orinare, defecare, di giorno e di notte, dove gli pare. Sono dei suk puzzolenti dove i monumenti vengono usati come bidet per il pediluvio o come lavatoi per i panni mentre i politici spendono il nostro sangue,  le nostre tasse, per fare elargizioni miliardarie a cooperative, caritas, migrantes e tutti i carrozzoni mondialisti (ci scusassero quelli che non abbiamo nominato, ma loro sanno chi sono).
 
E voi zitti! vergognatevi!
 
La colpa è vostra. VIGLIACCHI!
 
rom-firenze
Rom lavano i panni nella vasca con fontana del Tabernacolo delle Fonticine
 
Ci viene impedito di criticare una ministra della repubblica italiana che non ha mai speso una sola parola per gli italiani e che si rifugia dietro il colore della sua pelle (è questo il vero razzismo) quando le vengono mosse critiche che riguardano le sue idee balorde, non certo il suo luogo di nascita.
 
Possiamo finire sotto processo per vilipendio  se insultiamo la persona che è capo della banda criminale che ci ha venduti ai poteri sovranazionali. Ma quale vilipendio? I vilipesi siamo noi che non abbiamo piu’ certezze del futuro, né per noi, né per i nostri figli. I vilipesi sono gli italiani rimasti senza lavoro, senza casa e senza speranza. Vilipesi sono coloro che vivono in auto o per strada, che non si curano perchè non possono pagare il ticket, che non fanno un pasto completo da mesi, che fanno le file per il pane e pure per pagare le tasse!
 
Stronzi! La colpa è vostra. VIGLIACCHI!
 
Noi qui continueremo a chiamare le cose e le persone con il loro nome perchè siamo nati liberi e moriremo liberi. Gli schiavi siete voi. Siete schiavi perchè i vostri cervelli sono schiavi.
 
Siete schiavi perchè non avete il coraggio delle vostre idee e delle vostre azioni.
Siete schiavi perchè vi siete piegati ai tiranni senza neanche provare a combattere. E soprattutto siete vili, siete dei conigli in gabbia, fieri di rosicchiare la carotina elargita dal padrone che vi guarda con soddisfazione e vi chiama “graziosi e politicamente corretti”.
 
Ma non vi vergognate? Che cosa è rimasto di fiero in voi? Dov’è la zampata del leone che reagisce all’insulto?
 
Stronzi! Se siamo ridotti così, la colpa è vostra. VIGLIACCHI!
 

Non ci dicono che siamo in dittatura, ma confermano che non siamo in democrazia

e certo immagino che il suo partito, quello dei moralmente superiori e responsabili non c’entri

giovedì, 6, novembre, 2014

 
Evviva! Non ci dicono che siamo in una dittatura, ma confermano che non siamo in uno Stato democratico!
 
democ
Rossella Orlandi – Agenzia delle Entrate
 
6 nov – A margine di una tavola rotonda organizzata dall’Associazione Res Magnae promossa con l’intenzione di approfondire e di individuare un modo per arginare la “piaga corruzione” dal titolo: “Emergenza corruzione: analisi e prospettive future” a cui hanno partecipato Raffaele Cantone, Presidente dell’ANAC, Maria Carmela Lanzetta, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Greco Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano e Rossella Prezzemolo Orlandi, Direttore dell’Agenzia delle Entrate (prezzemolo perchè va ovunque, perfino alla Leopolda), alla senatrice Lucrezia Ricchiuti del Gruppo Pd, anch’essa relatrice, che segue con particolare interesse questo fenomeno per essere, oltre che membro della 6ª Commissione permanente (Finanze e Tesoro), membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, tra le altre domande è stata posta questa: restando nel tema della corruzione, non le sembra che sia proprio il mondo politico il primo a dare il cattivo esempio in quanto non sono pochi i condannati che continuano ad esercitare la loro attività parlamentare?
 
Risposta della senatrice Ricchiuti: “In generale nessuno paga dazio nei reati contro la pubblica amministrazione e, difatti, in Italia per le pene secondo me lievi e, comunque, per effetto della prescrizione nessuno va in galera. Questo è il problema fondamentale, QUINDI QUESTO NON è UNO STATO DEMOCRATICO. Poi passa la percezione che tanto si può fare perché non si paga e quindi alla fine conviene evadere e corrompere”.
 

Nigeriano urina davanti ad abitazione: protesta un residente, é rissa

un razzista che non accettava questo scambio culturale che arricchisce….non si è sentito arricchito

mercoledì, 12, novembre, 2014

rissa
CALTANISSETTA – Un nigeriano senza fissa dimora è stato sorpreso ad urinare vicino ad un portone; un residente ha protestato vibratamente, costringendo lo straniero a desistere dal suo intento. Lo straniero, innervosito dal rimprovero dell’uomo, si è armato di bastone ed è tornato indietro per farsi giustizia, ma ha avuto la peggio, riportando una ferita alla testa.
 
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Sezione Volanti, in servizio di controllo del territorio e, dopo le cure del caso, il cittadino nigeriano è stato portato in questura e denunciato in stato di libertà alla locale A.G. per porto di oggetti atti a offendere.
 
Allo straniero, in relazioni alle lievi lesioni subite alla testa, è stato chiesto se voleva sporgere querela contro l’aggressore perchè in Italia funziona così: puoi urinare sulla porta di casa di qualcuno, puoi anche cercare di bastonarlo e, se l’altro si difende, puo’ essere anche denunciato.
 
12 novembre  2014

Thailand: Police to Send Migrants Back Out to Sea in Boats – NYTimes.com

La non li mettono in alberghi a 30 euro al giorno….
 
WORLD BRIEFING
By REUTERS
NOVEMBER 10, 2014
 
More than 200 migrants from Myanmar who are being held in southern Thailand will be pushed back out to sea, the police said Monday. The 259 migrants were found at sea on Saturday, accused of trying to enter Thailand illegally and arrested. They will be put on boats and sent back to Myanmar, the Thai police said. “They are Muslims from Myanmar,” said Col. Sanya Prakobphol, who runs the Kapoe district police force. “They are illegal migrants.” Tens of thousands of Rohingya Muslims have fled Myanmar’s Rakhine State since 2012, when violent clashes with ethnic Rakhine Buddhists killed hundreds and left about 140,000 homeless. Many Rohingya live in apartheid-like conditions and have little or no access to jobs, schools or health care.
 

VITERBO, UCCIDE LA COMPAGNA E TENTA IL SUICIDIO.

Fermato un 53enne albanese: ha ammazzato la fidanzata per gelosia

Scritto da Francesca Raspavolo il 12 novembre 2014.

Viterbo, uccide la compagna poi tenta il suicidio: arrestato un 53enne. L’omicidio al culmine di una lite: l’uomo è ora piantonato in ospedale. L’uomo, un 53enne albanese, ha accoltellato più volte la donna, una connazionale di 31 anni, al culmine di una lite nata forse per motivi di gelosia. E’ stato arrestato dai carabinieri.

Giunti sul posto, i militari hanno trovato il corpo della donna e accanto l’uomo che è stato soccorso e trasportato al policlinico Gemelli. Il 53enne, che è in stato di fermo, piantonato in ospedale, non sarebbe in pericolo di vita. La coppia viveva insieme da poco e la vittima era madre di due bambini, di 7 e 12 anni, che quando si è consumata la tragedia si trovavano a scuola. Sia l’uomo che la sua compagna erano attualmente disoccupati.

Italia Post
http://www.italiapost.info/169400-viterbo-uccide-la-compagna-e-tenta-il-suicidio-fermato-un-53enne-albanese-ha-ammazzato-la-fidanzata-per-gelosia/

KOBANE ET LE DOUBLE-JEU TURC ET AMERICAIN

Inanç KUTLU, secrétaire-général adjoint du PCN,

Correspondant à Istanbul et Paris de AMTV,

dans Le Débat Panafricain sur

‘Afrique Media TV’ de ce 9 novembre 2014

PCN-TV - AMTV IK kobane (2014 11 09) FR

Video sur : https://vimeo.com/111479080

 Inanç KUTLU sur AFRIQUE MEDIA TV

dimanche 9 novembre 2014 dans le ‘Débat panafricain’

avec Bachir Mohamed Ladan.

 PCN-SPO

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 https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV

LIBYE – AFRIQUE : LE CHAOS MADE IN USA / LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA TV’

Le duplex de Bruxelles avec ‘Afrique Media TV’ de ce 9 novembre 2014

Filmé en direct par PCN-TV à Bruxelles

(images brutes, non montées)

PCN-TV - AMTV LM libye afrique chaos (2014 11 09) FR

Luc MICHEL parle du vide géopolitique laissé par la destruction de la Jamahiriya de Kadhafi, état pivot de la région, et ses implications dans la zone sahélienne et subsaharienne.

Le chaos libyen conduit à la déstabilisation de nombreux états africains.

 Derrière cette déstabilisation deux choses prédominent :

* la mise en action de la « géostratégie du Chaos », développée depuis l’expérience du laboratoire somalien, non plus diviser mais « détruire pour régner » ;

* la vision géopolitique limitée, tronquée, qu’ont les USA de l’Afrique, et où l’Afrique subsaharienne est la frontière, le « limes », du « Grand Moyen Orient », frontière sud de la conquête de l’Eurasie.

 Video intégrale sur : https://vimeo.com/111363907

 Luc MICHEL sur AFRIQUE MEDIA TV

dimanche 9 novembre 2014 dans le ‘Débat panafricain’

avec Bachir Mohamed Ladan.

 PCN-SPO

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Processo ai No Tav. Non ci sono prove contro Rossetto!

 TG Valle Susa

Un brillante exploit dell’avv. La Notte accende una mattinata uggiosa dentro e fuori l’aula bunker. Poi ci pensa l’avv. Milano a confutare punto per punto tutta l’impostazione dell’accusa. Le immagini del 27 Giugno, mai prima evidenziate, dei dirigenti Ps che litigano sull’opportunità di intervenire.

di Fabrizio Salmoni

Lo dice chiaramente all’inizio della sua arringa, l’ avv. Stefano La Notte: “Non mi sono mai interessato alla questione Tav, anzi ero scettico. Pensavo che si sarebbe risolta prima o poi come tante altre grane italiane…” e ripercorre le sue sensazioni da outsider: è il suo primo processo politico. “Non ho mai portato la pettorina No Tav” – dice.  Poi ci si è ritrovato dentro in pieno perché l’imputato Giorgio Rossetto aveva rinunciato al difensore di fiducia e allora lui era stato nominato d’ufficio dal Tribunale.

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VIDEO ARRINGA AVVOCATO MILANO

Ed eccolo alle prese con atti abbondantissimi e dentro un collegio di difesa esperto di lotte sociali, di processi politici e con le idee chiare. Ci si è dedicato, si è preparato, è stato sempre presente, forse per studiare questo strano pianeta “antagonista”. Ora dice “La penso come prima anche se -ammette –  ormai mi sento  un po’ coinvolto”, e rivolto ai giudici “Vorrei essere creduto se dico che Rossetto non può essere condannato…perché se è vero come dicono i pm, che a loro interessa solo perseguire reati allora mi chiedo cosa c’entri Rossetto”. Già, perché la procura nelle sue richieste (6 anni) si è accanita contro Rossetto ma le prove non ci sono: nei filmati non si vede che compia atti di violenza, anzi, lo si vede in posa, sorridente “come in una foto su facebook”. Quando la videocamera di polizia inquadra la balaustra sopra la galleria Ramat mostra alcuni travisati che scagliano pietre ma non lui che è anche a volto scoperto quindi sarebbe ben riconoscibile. E allora? Lo accusano due digos, Raimondi e Ferrari. Il primo è un teste troppo coinvolto: lo conosce da più di dieci anni, è la sua nemesi, lo vede dappertutto, anche a distanza di 40 metri e più. Dice che l’ha visto “impugnare un estintore con una mano, prendere la mira e scagliarlo per colpire agenti sottostanti”. La Notte si burla della testimonianza, è forse il primo difensore che la butta sul ridicolo e ci riesce: ridono sommessamente colleghi, imputati e presenti tutti, non la pm Quaglino. La Notte parla di “errori della memoria”, di consuetudine persecutoria (perché Rossetto, per il poliziotto che gli si è dedicato, è un “cattivo” quindi DEVE aver fatto qualcosa…) e mostra a supporto la foto d’epoca del riconoscimento di Valpreda raggrumato e sciatto in mezzo a quattro poliziotti in cravatta con il tassista Rinaldi che dice “Se non è lui, li non c’è…”. La Quaglino si alza sconcertata per opporsi ma non fa in tempo perchè La Notte è già passato oltre. Parla di sillogismi, di riconoscimenti sbagliati e errori giudiziari, vuole insinuare nei giudici il pericolo di sbagliare.

L’altra testimonianza digos, ispettore Ferrari, smentisce quella del collega: descrive un gesto diverso, uno spruzzo di schiuma di estintore che con un tragitto simile a quello della pallottola per Kennedy (quella che, secondo la commissione Warren, compi una traiettoria quasi a zig zag colpendo anche il governatore Connally) avrebbe “attinto” chissà dove…Tutto improbabile se non impossibile! I testi a difesa, per i pm, possono essere inutili e inaffidabili ma quelli dell’accusa, per La Notte, sono decisamente inverosimili… Conclusioni lineari: niente immagini, testi che si smentiscono, ergo niente prove ergo assoluzione dovuta, ecc.

Quello di La Notte e’ un eloquio diverso da quello degli altri seriosissimi avvocati, lo si capisce dalle citazioni: film, fatti internazionali, internet, mancano solo i fumetti, ma funziona. Alla conclusione, se il presidente non fosse suscettibile si sentirebbe un applauso corale per un avvocato d’ufficio serio che ha fatto in pieno l’interesse del suo assistito. Non sarà un No Tav ma è onesto (e questo lo avvicina…) e forse, dopo l’esperienza di questo processo, sarà meno scettico di prima.

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Prima di lui aveva brevemente parlato la giovane avv. Tea Fattizzo per l’imputata Maya Cecur, identificata da altri due digos in una figura travisata, irriconoscibile mentre tira quattro sassi a parabola contro la pinza meccanica, circostanza che, realisticamente e in subordine, non può aver causato danni al mostro meccanico nè a mezzi dei CC nelle vicinanze nè tantomeno lesioni. Anche i tempi delle testimonianze presentano discrepanze se visti in sinopsi. Quindi anche per lei, richiesta di assoluzione a fronte degli eccessi dei pm (6 anni).

Risponde alle aspettative la lunga arringa dell’avv. Milano, uno che gioca all’attacco, irruente. Parte sempre calmo poi si infiamma, come Landini, e lo stesso fa stamane per dimostrare che tutto quanto accaduto quel 27 giugno è stato sbagliato, illegittimo, per ribadire che c’è stata un’aggressione poliziesca eccessiva, arbitraria che causò la reazione di alcuni: la tesi condivisa di tutta la difesa. Un’aggressione predeterminata dai decisori politici a cui prefetto e questore si adeguarono per riconquistare – “costi quel che costi” – la Maddalena alla “sovranità sottratta dello Stato” e permettere di aprire un cantiere che non aveva neanche i requisiti per essere aperto. Non ha tralasciato niente, Milano, non un dettaglio, ha parlato di tutto: dei gas, dei lacrimogeni sparati direttamente sulla gente, della natura della Libera Repubblica della Maddalena, di Venaus 2005; ha attaccato la procura sul trattamento dei testi, in particolare di Alberto Perino, ha riscontrato nell’atteggiamento dei pm “un prepotente fastidio” di natura politica nei confronti del movimento, il tentativo di stravolgere i significati sociali del processo e di influenzare la Corte tramite “mere suggestioni”. Ricorda i tanti omissis nelle relazioni di servizio della questura, “inquietanti” tanto più perchè celano le disposizioni sulle modalità  dello sgombero, ma quel “costi quel che costi” è significativo. Con quello sgombero violento – dice Milano – “si è voluto creare una frattura con la popolazione”, e chi la rappresenta, il Movimento No Tav, è “la migliore forma di contrasto alla corruzione, alle infiltrazioni mafiose”. Di fronte ad un uso eccessivo e illegittimo della forza – argomenta l’avvocato – è palese “la legittima resistenza ad atti arbitrari e illegali, a comportamenti abusivi” come stabiliscono ormai diverse sentenze e “sarebbe stato obbligo morale per un pubblico ufficiale non sparare su donne e anziani”.

Poi assesta un colpo significativo al comportamento della polizia appostata in quel 27 giugno dentro la galleria Ramat: li, episodio mai evidenziato finora, viene immortalata su video una dura discussione tra il Dr. Annunziata, che aveva il comando, e altri dirigenti dei reparti che non ritengono che le condizioni siano favorevoli alla sortita verso la Stalingrado. “: “C’è Di Gaetano (l’altro vicequestore) che sale dalla via Avanà col battaglione Padova!…” gli urlano i sottoposti ma l’Annunziata ordina l’assalto (CLICCA QUI PER VEDERE LE IMMAGINI). “…C’è stata imprudenza e negligenza – sottolinea Milano con la sua consueta esuberanza – perchè l’obiettivo era di aprire un varco di accesso, non di inseguire i manifestanti in fuga”.  Ogni sua argomentazione si collega con la tesi condivisa da tutto il collegio e ribadita in ogni arringa: c’era la volontà di aggredire una folla che aveva deciso di fare resistenza passiva ma l’aggressione violenta e preventiva ha costretto la maggioranza alla fuga e una minoranza indignata a una reazione ovviamente limitata nei mezzi, cosi anche il 3 luglio. Conseguente la richiesta di assoluzione e in subordine delle attenuanti più disparate.

A questo punto, è sempre più chiaro il dilemma che si impone ai giudici: scegliere una soluzione politica in un verso o nell’altro. La qualità delle argomentazioni delle difese e la ruvida  pochezza vendicativa dell’accusa fa ben sperare gli ottimisti ma io non ci giocherei lo scalpo. Prossima udienza il 18 Novembre. (F.S. 11.11.2014)

Paolo e Forgi sono liberi!

Mercoledì 12 Novembre 2014 12:57

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Si è svolta questa mattina al Tribunale di Torino l’udienza di appello per Paolo e Forgi, i due No Tav arrestati il 30 agosto 2013 poco prima di un’iniziativa al cantiere di Chiomonte. Assieme a loro in aula stamattina, diversi No Tav giunti a sostenere e a far sentire la propria solidarietà ai due giovani compagni.

Nel mese di marzo Paolo e Forgi erano stati entrambi condannati in primo grado a 2 anni e 2 mesi e il giudice aveva disposto che rimanessero agli arresti domiciliari.

Oggi, dopo 1 anno e 3 mesi di reclusione, sono tornati finalmente liberi. La sentenza di appello, pur confermando in buona parte l’impianto accusatorio formulato dalla Procura, ha ridotto la pena per Paolo e Forgi a 1 anno e 7 mesi (e al pagamento di una multa di più di 3000 euro). I due giovani No Tav hanno così potuto beneficiare della condizionale e il giudice ha stabilito l’immediata revoca della misura degli arresti domiciliari e la loro rimessa in libertà.

Fuori dall’aula tanti No Tav ad accogliere e riabbracciare i due compagni e la buona notizia dopo la lunga reclusione!

Libertà per tutti/e i/le No Tav!