L’Ucraina ha scelto l’Europa

si certo, lo zerbino Usa è stato scelto con somma gioia dagli ucraini, come no. (Contro il cattivo Putin..)

Bernard Guetta
Il risultato non poteva essere più netto. Secondo tre diversi exit poll il 70 per cento degli ucraini ha scelto un partito filoeuropeo.

Questo significa che nella giornata di domenica l’Ucraina ha manifestato la volontà di riavvicinarsi all’Unione europea schierandosi contro il piano di destabilizzazione di Vladimir Putin.

Gli exit poll devono ancora essere confermati, ma la tendenza è chiara. Anche se la Crimea annessa dalla Russia e le regioni orientali in mano ai separatisti avessero potuto partecipare al voto e si fossero pronunciate diversamente (cosa non scontata) la fisionomia complessiva del paese non sarebbe cambiata radicalmente.

Il voto dimostra innanzitutto che Putin, con il suo tentativo di soggiogare l’Ucraina, non ha fatto altro che invertire il corso della storia danneggiando il suo paese.

Storicamente, culturalmente e linguisticamente l’Ucraina è molto legata alla Russia. Il paese è composto da un groviglio inestricabile di popoli: alcuni guardano verso est e altri verso ovest.

I primi sono in minoranza nelle regioni occidentali, ma controllano ancora le regioni orientali la cui economia è stata vincolata in passato a quella dell’Urss e oggi lo è a quella della Russia.

Nonostante gli storici screzi la Russia è sempre stata di casa in Ucraina, ma Putin è riuscito nell’impresa di far rivoltare gli ucraini contro Mosca spingendoli verso l’Unione europea e tradendo in questo modo gli interessi del suo paese.

Il presidente si è dimostrato un pessimo russo, perché sta mettendo in grande difficoltà l’economia di una nazione che non ha mai saputo sviluppare nonostante le enormi risorse naturali e che ha esposto con le sue aggressioni alle sanzioni occidentali.

L’inquilino del Cremlino è dunque il grande perdente di queste elezioni. Ma questo significa che il riavvicinamento dell’Ucraina all’Unione è “irreversibile” come ha dichiarato domenica il presidente ucraino Petro Poroshenko?

L’affermazione dei partiti europeisti più giovani e più radicali potrebbe lasciar credere che sia così, ma la realtà è più complessa.

L’economia ucraina, infatti, è in rovina. Fmi e Unione europea non intendono intervenire senza un processo di risanamento da parte di Kiev, che comporterebbe un ulteriore peggioramento del tenore di vita.

Inoltre l’Unione è troppo impegnata con i suoi guai personali per aprire le sue porte all’Ucraina. Gli ucraini hanno scelto l’Europa, ora bisognerà capire se l’Europa sarà all’altezza di questa scelta.

(Traduzione di Andrea Sparacino)
http://www.internazionale.it/opinione/bernard-guetta/2014/10/27/l-ucraina-ha-scelto-l-europa

Georgia, in 30.000 manifestano contro il governo e contro Mosca

 si radunano i prossimi mercenari di una rivoluzione colorata?

15 novembre 2014 19.40

Protesta organizzata dall’ex presidente Saakashvili Tbilisi,

15 nov (askanews) 

Circa 30.000 sostenitori dell’opposizione si sono radunati oggi a Tbilisi per manifestare contro la politica filo-russa del governo della Georgia e il sostegno del Cremlino ai separatisti delle regioni Abkhazia e Ossezia del Sud. I dimostranti hanno sventolato le bandiere della Georgia e dell’Ucraina e hanno mostrato striscioni con su scritto Fermate Putin! , Fermate la Russia, rispondendo all’appello dell’ex presidente Mikheil Saakashvili. Mostrate al governo della Georgia che la nazione e’ unita contro la grave minaccia che incombe sulla sua indipendenza e sul suo futuro, ha detto Saakashvili in collegamento video da Kiev. L’Abkhazia, assieme all’Ossezia del sud, si e’ resa di fatto indipendente da Tbilisi nel 2008. Per queste due province, Mosca e Tbilisi hanno combattuto una breve guerra nell’estate di quell’anno. (fonte Afp) Sim

Questa è una notizia dell’agenzia Asca.

LA SITAF: ECCO PERCHÉ RADDOPPIAMO IL TRAFORO DEL FREJUS. LUNEDÌ IL MINISTRO LUPI AL CANTIERE

BY  – PUBLISHED: 11/14/2014 –
image

riceviamo e pubblichiamo da Sitaf

Il giorno 12 maggio 1979 a Bardonecchia si è svolta una manifestazione alla presenza dei ministri italiano e francese Giulio Andreotti e Raymond Barre durante la quale è stato abbattuto l’ultimo diaframma del costruendo traforo del Frejus che ha collegato l’Italia alla Francia attraverso le Valli di Susa e Maurienne.

Analogamente a quanto avvenuto 35 anni fa, il 17 novembre 2014 viene completato lo scavo della seconda galleria sotto il monte Frejus, parallela a quella in esercizio e ad essa collegata, a un interasse di 50 m, da una serie di by-pass dove sono situati impianti e rifugi di emergenza.

L’opera è stata fortemente voluta dai Governi Italiano e Francese perché gli incidenti avvenuti negli anni passati in altri trafori in Italia ed in Europa hanno fatto passare il concetto che una più efficace prevenzione degli incidenti all’interno delle gallerie si può ottenere sia mediante l’impiego di una tecnologia sempre più sofisticata dell’impiantistica, sia evitando ai conducenti il rischio di effettuare manovre errate e potenzialmente pericolose.

I veicoli prodotti di recente hanno introdotto sistemi in grado di garantire un governo più attento dei problemi che, soprattutto in un mezzo pesante, possono innescare surriscaldamenti e incendi dei veicoli ma non c’è dubbio che nei tunnel di grande estensione la suddivisione dei flussi veicolari è un ulteriore, ed importantissimo, elemento di prevenzione.

E’ per questo motivo che, partito inizialmente per una galleria di sicurezza con diametro utile di mt 5 per il solo transito dei mezzi di soccorso e manutenzione, il progetto si è via via evoluto e l’11 ottobre 2012, la Commissione Intergovernativa ha reso un parere favorevole al progetto di messa in circolazione della galleria di sicurezza. In esito al termine dei lavori, quindi, il traforo del Frejus diverrà un’opera a due canne monodirezionali ad una corsia di marcia per ogni senso. La CIG ritiene che questo progetto non ha altre finalità se non il miglioramento della sicurezza nel tunnel.

Il parere è stato condiviso, in data 3 dicembre 2012, dal Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Italiano ed il Ministro delegato in carico dei Trasporti, del Mare e della Pesca della Repubblica Francese.
La circolazione all’interno di ogni canna, pertanto, avverrà in modo unidirezionale, con una corsia dedicata per canna (la corsia con direzione Italia-Francia verrà spostata nella nuova galleria).

La separazione dei flussi di marcia, inoltre, consentirà una migliore gestione della ventilazione (il fumo andrebbe nel senso di marcia), sia nell’esercizio normale che in caso di incendio: la ventilazione viene mantenuta, incrementandola o meno, nel senso di marcia in modo che i mezzi a valle dell’incendio continuano la loro marcia senza problemi, quelli a monte dell’incendio sono in una zona di sicurezza protetti dalla ventilazione che impedisce al fumo di venire verso di loro.

Con l’abbattimento dell’ultimo diaframma si completa lo scavo della galleria e da lunedì prossimo la TBM “Anne” sbucherà sul piazzale italiano e qui, nei successivi 3 mesi, sarà smontata.
Nei successivi due anni verranno realizzati i rifugi, i by-pass carrabili le stazioni tecniche.

Con la realizzazione dei fabbricati di esercizio sui piazzali d’imbocco e gli impianti di ventilazione, illuminazione, antincendio, raffrescamento, gestione, ecc, si completeranno entro l’aprile 2019 tutte le opere e la galleria verrà aperta al traffico.

La cerimonia inizierà alle ore 11 con l’ingresso degli ospiti nella galleria di fronte al diaframma.
Nella fase successiva la talpa concluderà lo scavo ed è previsto quindi l’incontro fra le maestranze dei due Paesi con scambio delle bandiere.

Seguiranno poi gli interventi dei due Presidenti delle concessionarie SITAF e SFTRF che si concluderanno con la benedizione al cantiere affidata ad Alfonso Badini Confalonieri, vescovo di Susa.
Gli ospiti e le maestranze si trasferiranno quindi presso la sala del ricevimento dove sono previsti gli interventi delle autorità.
La cerimonia si concluderà con l’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi.

“Avete massacrato Stefano Cucchi”. Anonymous viola il sito del Sap

Anonymous penetra nel sito del Sindacato autonomo di polizia e ne diffonde il contenuto

di Daniela Giuffrida

“Vili fascisti in camicia blu della polizia, non solo avete massacrato Stefano Cucchi ma avete anche umiliato la sua famiglia con un processo farsa che ha lasciato tutti impuniti”. L’accusa che lancia Anonymous contro le forze della Polizia di Stato che avrebbero provocato la morte di Stefano Cucchi e definite dagli hacher “carnefici di Stato”.
Secondo il Fatto Quotidiano che riporta la notizia, gli hacker avrebbero violato l’archivio del sito del Sap, Sindacato autonomo di polizia e avrebbero diffuso file contenenti numeri di telefono, mailing list e i contenuti del forum interno degli iscritti, rendendo noti tutti i messaggi privati scambiati tra gli appartenenti al sindacato.
Ma gli Anonymous”non si sono fermati soltanto a pubblicare i file, nel loro comunicato hanno chiesto maggiori controlli sull’operato degli agenti e provvedimenti volti a limitare e controllare l’operato delle forze dell’ordine.
Hanno chiesto “una legge contro la tortura da parte delle forze dell’ordine, una continua video sorveglianza nelle Questure e nelle carceri, leggi che permettano di espellere dalle forze dell’ordine e di punire adeguatamente chi tra gli agenti si sia macchiato di maltrattamenti, percosse o molestie contro persone in stato di fermo, arresto o comunque sotto custodia”.
A sommuovere gli animi, tra le altre gravi cose connesse alla morte di Stefano Cucchi, ci ha pensato il segretario del Sap Giann Tonelli, il quale aveva infatti dichiarato di voler chiedere la revisione del processo per la morte di Federico Aldrovandi, in quanto convinto dell’innocenza degli agenti condannati; e per sovrammercato, dopo la decisione dei giudici di assolvere gli imputati per la morte di Stefano Cucchi, avrebbe affermato in un comunicato: “Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze”. Anonymous non si è fatto attendere.

D.G. 12.11.14

Un’Opera nella Legge Obbiettivo, non è vero fino 2010, non era urgente

Tutti gli atti che hanno condotto l’autorità allo sgombero della Maddalena per dare l’avvio alla cantierizzazione sono illegali. il Ministero delle Infrastrutture ha indotto il Tar del Lazio a commettere un errore., Chi se ne accorgerà?

di Valsusa Report.

La verità è racchiusa nel programma infrastrutture di cui nell’Allegato 7° DPEF 2010-2013 espresso dal CIPE. Note storiche, il DPEF contiene anche il programma delle opere strategiche alle quali viene applicata esclusivamente la Legge Obiettivo 443 del 2001 voluta dal Governo Berlusconi II. La Legge Obiettivo è lo strumento legislativo che stabilisce procedure e modalità di finanziamento per la realizzazione delle grandi infrastrutture strategiche. Per la sua natura infrastrutturale, la legge vede il Ministero dell’Economia e Finanze, Dipartimento del Tesoro e quello delle Infrastrutture come principali protagonisti delle decisioni assunte.

Tutti i programmi prevedono stanziamenti anche per decenni, una minima parte coperti, e una parte da coprire con risorse da raccogliere attraverso nuovi stanziamenti pubblici o attraverso l’intervento-fittizio di partner privati (project financing garantito dallo Stato). Molte delle critiche sui finanziamenti delle Grandi Opere riguardano il fatto che quelle previste dalla Legge Obiettivo siano, per quasi i due terzi del totale, non finanziate. Lo dice la Corte dei Conti che dice anche che si rischierebbe di far avviare contemporaneamente un gran numero di progetti senza poi avere la possibilità reale di concluderli se non aumentando la spesa pubblica, cioè rifinanziandole con stanziamenti di soldi pubblici.

L’utilizzo della Legge Obiettivo è indispensabile ad esempio per chi volesse appropriarsi del denaro pubblico come i progetti ad alta velocità tipo la Torino-Lione. Non casualmente  l’operazione “San Michele” condotta dalla procura di Torino evidenzia qualche livello di infiltrazioni malavitose. La Legge Obiettivo da una parte permette di escludere dalla discussione gli enti territoriali e dall’altra permette di considerare il solo progetto preesistente del cunicolo di Venaus.

cantiere2

Con questo metodo si inserisce un’altro tunnel quello “della maddalena di Chiomonte” come semplice variante al progetto. Di qui, senza avere l’obbligatorietà di richiedere un nuovo progetto preliminare, si può procedere al progetto definitivo di Venaus come se fosse progetto definitivo anche per la Maddalena di Chiomonte e il tunnel di base. Si noti la distanza dei due cantieri, 4 km, e la morfologia diversa. In quei tempi, non venne neanche fatta una nuova VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) dalla Val Cenischia alla Val Clarea.

Addentriamoci ora nella cronologia. A seguito dei fatti di Venaus dell’ 8 dicembre 2005, il 29 Giugno 2006 presso la presidenza del consiglio si tiene una riunione poi trascritta nel documento dell’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici con Regione Piemonte e gli Enti locali. Viene in quell’occasione deciso di stralciare il procedimento della Legge Obbiettivo e di riportarlo nella procedura ordinaria come previsto dall’Art 3 DPR 18 aprile 1994, ex Articolo 81 del DPR 816 del 1977.  Un documento della AVCP (Autorità Vigilanza dei Contratti Pubblici) indicava inoltre di valutare la materia con gli enti locali “prevedendo delle intese e una conferenza dei servizi, che se adottata all’unanimità, va a sostituire gli atti di intesa e prevede così una scala di concertazione sui lavori da eseguire, solo allora la irrinunciabile valutazione ed inserimento decisionale degli enti territoriali” come fa notare l’avvocato Bongiovanni in una nostra intervista.

ingresso autostrada chiomonte

A quel punto il CIPE (Comitato Interministreriale per la Programmazione Economica) nella Delibera n. 10 del 6 marzo 2009 che ha come oggetto la “ricognizione delle infrastrutture strategiche” dice espressamente che il prospetto “non include la Nuova Linea Torino-Lione”. E’ da queste carte che risulta che la NLTL non è nella Legge Obiettivo e di conseguenza che le opere infrastrutturali non sono strategiche. Contestualmente all’uscita dalla Legge Obiettivo, nascono due sedi di lavoro: un tavolo tecnico e un tavolo istituzionale, entrambi presieduti da Mario Virano Commissario di Governo. E’ in quelle sedi che il 18 novembre 2010 si decide nuovamente di considerare la NLTL nella legge obiettivo e da quella decisione arbitraria nasce la prima Ordinanza Prefettizia del 22 giugno 2011 con cui il prefetto Di Pace ordina lo sgombero del sito della Maddalena sui cui terreni, con permesso accettato e plateatico pagato al Comune di Chiomonte avvengono i fatti del 27 giugno e del 3 luglio. Sarà poi un’altro capitolo d’inchiesta la liceità dell’appropriazione dei terreni di sgombero sulla base dei terreni di cantiere richiesti dal CIPE, ma ci arriveremo in seguito.

Ad opporsi in modo lecito con ricorsi agli organi preposti ci prova la Comunità Montana Bassa Val di Susa e Val Cenischia facendo ricorso al Tar Lazio sulla Delibera numero 86 del 2010 che autorizza con la Legge Obiettivo il tunnel geognostico della Maddalena ed ecco che inspiegabilmente ci si trova davanti a una sentenza che respinge il ricorso presentato dalla Comunità Montana, e mette sulla questione una pietra tombale dopo la forzosa estinzione della Comunità Montana, ente titolare dellaeventuale impugnazione.

centrale chiomonte1

Per riassumere quindi: nel giugno 2006 la Torino-Lione è fuori dalla Legge Obiettivo; nasce l’Osservatorio di Virano per logica conseguenza concertativa e si torna alla Legge Ordinaria; con la delibera n. 10 del 2009 il CIPE fatta la ricognizione, non include la Nuova Linea Torino-Lione nemmeno nelle opere da prevedere; nel luglio 2009 il Ministero delle Infrastrutture al 7° DPEF 2010-2013 non inserisce la NLTL  (schemino riferito al “sistema valichi” tabella 8 opere da includere). Quindi a giugno del 2010 il progetto della Maddalena non è nella Legge Obiettivo, ma la ditta Ltf,  convenuta nel ricorso della Comunità Montana, deposita una nota del Ministero delle Infrastrutture (Struttura Tecnica di Missione prot. 35092-08/09/2009, poi anche riportata nella sentenza, con la quale assicura erroneamente che l’opera è inserita nella Legge Obiettivo richiamando l’Allegato 7 del DPEF 2010-2013  come da sentenza Tar Lazio numero 2372/2014 notificata 28 marzo 2014 ) che come scritto la escludeva. La sentenza passerà in giudicato immediatamente perchè il 31 marzo 2014 la Comunità Montana viene commissariata e di fatto nessuno può più impugnarla. Occorre dire che mai vi è stata più celerità da parte di un Governo nel far decadere un Ente. L’errata sentenza del 2014 darà così legalità all’opera.

Chiudendo l’inchiesta, ci saranno ancora tempi di discussione, ma sta di fatto che:

1.  senza la Legge Obbiettivo fino al 17 novembre 2010 non si poteva aprire il cantiere della Maddalena di Chiomonte con queitempi e con quei modi. Ammesso che i tempi fossero obbligatori, è noto che il tunnel geognostico a San Martin la Porte in Francia, aveva gli stessi tempi di avvio. Perchè fare un’opera nel 2011 quando la gemella geognostica è prevista nel 2015?

messaggio clarea

2. che il Tar del Lazio ha emesso una sentenza errata la quale, non aveva potuto più essere impugnata causa estinzione della Comunità Montana Val di Susa e Val Cenischia

3. che non essendo stata utilizzata la legge ordinaria, il cantiere della Maddalena non doveva nascere e gli sgomberi, sollecitati dai media e dai politici non dovevano essere effettuati.

4. che lo sgombero del piazzale della Maddalena di Chiomonte è stato eseguito illegittimamente con la forza.

In  conclusione, senza volerci sostituire ai Tribunali, ci viene da pensare che forse gli sgomberi erano necessari, ma non alla Grande Opera.

V.R. 03.11.14

72 ore: Saper affrontare da cittadini informati e consapevoli il fermo di polizia

post — 8 novembre 2014 at 23:32

Le Alvà della Clarea , un gruppo di donne della Valle di Susa, tornano a riflettere e a far riflettere su come chi vive un territorio in conflitto possa dover affrontare, nel suo percorso accidentato , situazioni complesse.

Dopo l’evento “ Voci di donne sulla violenza di Stato”, questa volta verrà proposta una serata dedicata al fermo di polizia.

Ci si interrogherà su ciò che accade quando, esprimendo il proprio legittimo dissenso, si è di fronte a momenti di estrema tensione che possono culminare con un fermo di polizia.

Attraverso le testimonianze di alcune persone che hanno subito ( ma anche gestito ) le 72 ore di fermo, si cercherà di capire come affrontare in modo consapevole la paura, la rabbia, la solitudine, l’impotenza che abitano quel “mondo capovolto” e che rischiano di far dimenticare a donne e uomini di essere persone e in quanto tali portatori di diritti.

Ci aiuteranno in questo percorso una psicologa e un avvocato.

Perché tutto questo può accadere ad ognuno/a di noi ed ognuno/a di noi deve sapere come affrontarlo.

72 ORE A5 (2)

UN ALTRO BUCO INUTILE E NON SOLO NELLA MONTAGNA.

SECONDA GALLERIA DEL FREJUS, SCIBONA (M5S): UN ALTRO BUCO INUTILE E NON SOLO NELLA MONTAGNA.

http://www.marcoscibona.it/home/?p=680

 Oggi ho partecipato all’ennesima inaugurazione di una grande opera inutile, la seconda galleria del Frejus.

Non ho certo voluto esserci per contribuire ad un risultato che reputo insulso ma per poter sottolineare, se ce n’era bisogno, l’ennesimo segnale di sofferenza bipolare di un Governo e di una politica sempre più impegnati in realizzazioni fini a loro stesse, senza scopo di utilizzo.

Questo almeno a guardare i dati di traffico sempre più in caduta libera e le, supposte, necessità di collegamento con “L’EUROPA” che certo non vengono realizzate secondo i proclami fatti.

Da anni sentiamo dire che bisogna realizzare il nuovo collegamento ferroviario Torino-Lyon per diminuire il costo ambientale del trasporto su gomma, per rendere lo spostamento delle merci su ferro più concorrenziale; quindi vorrei avere dal Ministro Lupi,dal Premier Renzi e da tutti i fautori della NLTL le dettagliate motivazioni che stanno alla base di questo ulteriore buco nelle Alpi ingiustificabile nell’ipotesi di un sistema logistico dei trasporti che voglia effettivamente propendere per il trasporto ferroviario e non sui Tir.

Tra i motivi pubblicizzati, per far digerire il raddoppio autostradale del Frejus, il più quotato fu il necessario aumento della sicurezza, spergiurando che quella galleria sarebbe stata utilizzata solamente in caso di incidenti. Tanto per non smentire che la politica esista per imbrogliare i cittadini, qualche giorno dopo la firma dell’avvio dei lavori venne chiarito che la nuova galleria sarebbe stata utilizzata per il normale traffico di un senso di marcia ma assicurando una contingentamento del numero dei mezzi…ancora parole al vento!

Quando la politica smetterà di utilizzare la buona fede dei cittadini per realizzare progetti inutili, ma onerosi per la popolazione, e allo stesso tempo sicuramente più interessanti per le tasche di qualche cementificatore?

Marco Scibona – Senatore M5S

 FREDIANI – BONO (M5S): “SECONDA CANNA DEL FREJUS COME IL TAV, MENO COSTOSA MA UGUALMENTE INUTILE”17 novembre 2014

http://www.m5sp.it/comunicatistampa/2014/11/frediani-bono-m5s-seconda-canna-del-frejus-come-il-tav-meno-costosa-ma-ugualmente-inutile/

 Meno costosa ma ugualmente inutile. La seconda canna del Frejus inaugurata oggi dal Ministro Lupi rappresenta un altro esempio di come non si dovrebbero spendere i soldi dei cittadini.

Il traffico merci da e per la Francia, anche su gomma, è in costante diminuzione e non sarà certo questa ennesima opera inutile a far incrementare i passaggi dal Frejus. La linea storica non è satura e non lo sarà ancora per molto tempo.

La realizzazione di quest’opera mette in luce, una volta di più, le politiche strabiche dei Governi nazionali e di quelli che si sono succeduti a livello regionale. Da una parte si sostiene che occorre puntare sul TAV, e dunque sulla rotaia, ma allo stesso tempo si investono ingenti risorse per il trasporto su gomma.

Per quanto riguarda Sitaf, società concessionaria della Torino – Bardonecchia, auspichiamo venga mantenuta saldamente in mano pubblica, anche se il PD sembra sempre più il partito delle svendite delle partecipazioni pubbliche per coprire la voragine di debito creata negli anni, a Torino come in Regione.

Gli amministratori pubblici hanno il dovere di non soddisfare gli appetiti di Gavio e Mattioda (principali concessionari autostradali in Piemonte) affinché l’autostrada più cara d’Italia non lo diventi ancora di più, in cambio di altre opere inutili, faraoniche e sempre più risibili. Ad esempio un tunnel sotto il principale fiume d’Italia, mentre tutti i fiumi italiani straripano riprendendosi il territorio incoscientemente cementificato.

Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte

Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte

LE G20 FINIT SUR UNE IMPASSE : LE FOSSE SE CREUSE ENTRE LA RUSSIE ET LES OCCIDENTAUX SUR FOND DE RUSSOPHOBIE

LM & KH/ 2014 11 16/

Avec AFP – Libération – PCN-SPO/

(2e édition mise à jour)

LM.NET - Climat de guerre froide au G20 (2014 11 16) FR

Le G20 s’est passé fort mal. Poutine est parti sans participer au dîner de gala final et sans même attendre le communiqué final. Mais comment en aurait-il pu être autrement alors qu’à la veille de l’arrivée du président russe celui-ci a été violemment attaqué, à la limite de l’insulte, par Cameron, le caniche favori d’Obama, et le premier ministre australien Abbott, qui est lui le second caniche des USA dans le Pacifique ? Le Premier ministre australien Tony Abbott a accusé Poutine de vouloir restaurer « la gloire perdue du tsarisme ou de l’Union soviétique», alors que David Cameron a stigmatisé une Russie qui agresse des pays plus petits qu’elle, en l’occurrence l’Ukraine. Vendredi, en amont du sommet qui durait jusqu’à dimanche, la Grande-Bretagne et l’Australie avaient préparé un accueil saignant à Vladimir Poutine. Le tabloid australien Courrier Mail, un torchon anglo-saxon clone de la presse trash britannique, résumait la situation en placardant en Une un ours arborant la médaille soviétique de l’ordre de la guerre patriotique affrontant un kangourou boxeur. La presse française, experte en russophobie, y ayant encore rajouté une couche, répandant la légende d’un « Poutine paria et isolé » …

 Cerise sur le gâteau pourri du G20, l’Australie demande sans vergogne à nouveau des comptes à la Russie sur le crash d’Air Maisya MH17 au-dessus de Donetsk. Alors que tout le monde sait que Kiev est coupable. Des photos satellites russes montrant un jet ukrainien tirant au canon sur l’avion malais, d’origine anonyme (pour l’instant) sont apparues vendredi sur le net, corroborant les hypothèses russes (auxquelles nous avions fait écho dans une émission coproduite par EODE-TV et AFRIQUE MEDIA) (*) …

 Menacé de nouvelles sanctions par des dirigeants de l’EU – cessons de dire « européens » (**) pour les kollabos de Washington – suicidaires, le président russe Vladimir Poutine avait déjà averti préventivement que d’éventuelles nouvelles sanctions occidentales contre Moscou auraient « de graves conséquences pour l’économie ukrainienne », encore très liée à celle de son grand voisin, lors d’une interview à la chaîne allemande ARD diffusée ce samedi. « Les banques russes ont actuellement accordé un prêt de 25 milliards de dollars à l’économie ukrainienne (tout çà pour se faire insulter par la Junte de Kiev …). Si nos partenaires européens et américains veulent aider l’Ukraine, comment peuvent-ils saper la base financière, en limitant l’accès de nos institutions financières aux marchés mondiaux des capitaux? », s’est interrogé Poutine dans cette interview réalisée jeudi, avant le début du sommet du G20.

 C’est dans cette « ambiance délétère » (dit Libération) que les principaux protagonistes se sont donc réunis à Brisbane, ville de l’est de l’Australie « dont le coeur au bord de la Brisbane River est transformé en camp retranché survolé d’hélicoptères »: Vladimir Poutine, Barack Obama, François Hollande, les dirigeants de l’OTAN et de l’UE. La France a joué aussi un rôle dans cette empoignade puisque Moscou lui a adressé un ultimatum, lui donnant 15 jours pour livrer le premier navire militaire Mistral commandé par la Russie à la France, et qui empoisonne les relations des deux pays. En raison de la soumission de Paris à Washington.

 Signe de la mauvaise humeur russe et grande claque aux usages diplomatiques déjà bien écornés par l’arrogance australienne, déjà amorcée par l’arrogante mauvaise fois occidentale sur le dossier ukrainien et la malhonnêteté française sur la livraison des navires Mistral (déjà payés rappellons-le) et dont Hollande et Poutine n’ont pas parlé lors de ce G20, le président russe Vladimir Poutine a quitté plus tôt que prévu ce dimanche le sommet du G20 à Brisbane, indique une source au sein de la délégation russe, « alors que l’homme fort du Kremlin doit faire face à une pression accrue des Occidentaux sur fond de crise en Ukraine » (dixit l’AFP).

 Luc MICHEL & Karel HUYBRECHTS

 (*) Voir EODE-TV & AFRIQUE MEDIA/ LE CRASH D’AIR MALAYSIA 2: CE QUI ACCUSE KIEV !

sur https://vimeo.com/102961603 

 

(**) La France et plus largement l’Europe font une erreur historique majeure en se coupant de la Russie, culturellement, historiquement, géographiquement l’Europe occidentale mille fois plus proche de la Russie que des USA. Se priver ainsi de ce pays-continent – qui tend la main à l’UE, voir le discours de Poutine à Valdai sur « un espace économique unifié de l’Atlantique au Pacifique » – est une erreur invraisemblable que ce soit du point de vue géopolitique, énergétique, et tant d’autres critères. Les USA n’ont qu’une peur, un rapprochement UE/Russie qui mettrait un terme définitif à leur leadership…

_________________________

Luc MICHEL /

PROFIL Facebook   https://www.facebook.com/pcn.luc.michel.2

Twitter  https://twitter.com/LucMichelPCN

PAGE OFFICIELLE Facebook  https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel

Website  http://www.lucmichel.net/

“ICE COLD WAR”: AMBIANCE DE GUERRE FROIDE AU G20 OU LA PRESSE POUBELLE AUSTRALIENNE ET LES DIRIGEANTS OCCIDENTAUX DECHAINENT LA RUSSOPHOBIE !

LM /En Bref /

avec RIA Novosti – PCN-SPO/ 2014 11 15/

LM.NET - Russophobie délirante au G20 (2014 11 15) FR

Vendredi, en amont du sommet qui dure jusqu’à dimanche, la Grande-Bretagne et l’Australie ont préparé un accueil saignant à Vladimir Poutine. Le tabloid australien Courrier Mail, un torchon anglo-saxon clone de la presse trash britannique, résumait la situation en placardant en Une un ours arborant la médaille soviétique de l’ordre de la guerre patriotique affrontant un kangourou boxeur…

LM.NET - Russophobie délirante au G20 (2014 11 15) FR

 Le Premier ministre australien Tony Abbott a accusé V.V. Poutine de vouloir restaurer « la gloire perdue du tsarisme ou de l’Union soviétique », alors que David Cameron a stigmatisé une Russie qui agresse des pays plus petits qu’elle (sic), en l’occurence l’Ukraine…

 LM

 Photos : Tabloides trash, manifestations injurieuses. La russophobie anglo-saxonne en pleine action au G20.

_________________________

Luc MICHEL /

PROFIL Facebook   https://www.facebook.com/pcn.luc.michel.2

Twitter  https://twitter.com/LucMichelPCN

PAGE OFFICIELLE Facebook  https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel

Website  http://www.lucmichel.net/

REDIFFUSION DU ‘DEBAT PANAFRICAIN’ DE CE DIMANCHE 16 NOV. 2014

REDIFFUSION dès 17h30 ce lundi 17 nov. 2014

Présentation de Bachir Mohamed Ladan

Sur streaming sur  http://lb.streamakaci.com/afm AMTV - débat panfricain du 16 nov REDIFF (2014 11 16) FR

Avec LUC MICHEL, tous les panelistes et les correspondants internationaux.

 Luc MICHEL parlera de :

* La crise de l’OSCE, une organisation au tropisme pro-occidental sous le feu de la critique russe. Il retracera l’histoire de l’OSCE et de son occidentalisation et les étapes de la longue crise avec la Russie depuis 2006.

* La récupération de la Révolution burkinabe par Washington, la volonté des USA d’organiser une vague de changements de régime, style « révolutions de couleur » ou « printemps arabe », les conditions d’une révolution africaine.

* Le dialogue national en Guinée Equatoriale, réponse aux défis qui sont sur l’agenda de la République et de son président Obiang Gnema Mbassogo.

 ATTENTION !

Ceci est le programme complet

 SUJETS D’ACCEUIL

1- AFRIQUE: pourquoi refuse-t-on les redevances aux medias privés ? (DALVARICE NGOUDJOU, HENRIETTE EKWE, HADI DIAKITE)

2- CAF : La Guinée Equatoriale à la rescousse de la CAN 2015 ? (Jean DEDIEU AYISSI, Parfait NDOM, SADIO)

3- BURKINA FASO : Enfin la charte de la transition. (Mme NDENHA, SIMO, David EBOUTOU)

4- UKRAINE : le gouvernement accuse Moscou d’avoir envoyé des troupes pour aider les séparatistes à l’Est-Ukrainien. (FABRICE BEAUR, BANDA KANI)

5- UKRAINE/RUSSIE: Moscou accuse les observateurs de l’OSCE de soutenir de facto Kiev. L’OSCE une organisation occidentale en crise ? (LUC MICHEL, BRUXELLES)

6- RDC/CPI : Au tribunal de vainqueurs, à la CPI, procès Bemba : l’accusation charge l’ancien vice-président . Que penser de ce nouveau procès contre un africain ? (ROBERT MBELO, LONDRES)

7- TURQUIE : Erdogan étrenne son très controversé “palais blanc”, un bâtiment de 200 000 mètres carrés pour 350 millions de dollars. Un nouveau sultan en Turquie ? (INANC KUTLU, ISTANBUL & PARIS)

8- FRANCE-LIBAN-PALESTINE : Le plus vieux prisonnier politique de France est le Palestinien Georges Ibrahim Abdallah. Pourquoi cet acharnement ? (NEMR EL-JAZZAR, LE NOUVEAU CORRESPONDANT A BEYROUTH)

 SUJETS A DEBATTRE

1- GUINEE EQUATORIALE : que retenir du dialogue national ?

2- AFRIQUE/ CHANGEMENT DE REGIME : le cas burkinabè est-il la formule magique ? Est-ce le début de la « révolution noire » ? (affaire PEANT au Gabon, manifestations au Tchad, appel à manifester au Congo, la prophétie de John Fru Ndi au Cameroun…)

3- CÔTE D’IVOIRE/FPI : La candidature de Gbagbo officialise-t-elle la scission au FPI ?

4- ICONE DE LA SEMAINE: CHE GUEVARA (Argentine