Archivi giornalieri: 19 luglio 2014
Il 777 malese abbattuto sull’Ucraina
A PROPOSITO DELL’ASSOLUZIONE IN APPELLO DI BERLUSCONI PER LA VICENDA RUBY
Montenero, 18 luglio 2014 –
Le sentenze si rispettano sempre, sia quando piacciono che quando non piacciono e a me francamente non piace né la sentenza di appello di oggi che ha assolto Silvio Berlusconi per la vicenda Ruby, né la sentenza di primo grado che invece, per gli stessi fatti, lo aveva condannato a 7 anni di carcere.
Ripeto, le sentenze vanno sempre rispettate ed io anche stavolta mi atterrò a questo sacro principio. Le sentenze però possono anche essere serenamente commentate (pur rispettando i giudici, gli accusati e gli accusatori).
Ciò premesso, a me pare che – nel caso di specie – ci siano state due forzature di troppo: in primo grado aver condannato Berlusconi anche per”concussione per costrizione” ed in appello averlo assolto anche per il reato di “prostituzione minorile”.
Ma andiamo con ordine ed innanzitutto riassumiamo la vicenda.
La Procura della Repubblica di Milano, in relazione alla vicenda Ruby, aveva accusato Berlusconi di due specifici reati: quello di aver avuto rapporti sessuali con la minorenne Karima-Ruby El Marhouh (Ruby Rubacuori,appunto) punito dall’art. 600 bis del codice penale con la pena da uno a sei anni di reclusione e quello di concussione per costrizione punito dall’art. 317 del codice penale con la pena da sei a dodici anni di reclusone, per avere egli– nella sua qualità, all’epoca dei fatti, di Presidente del Consiglio in carica- abusato di tale sua qualità per “costringere” il Capo di Gabinetto della Questura di Milano Pietro Ostuni a far rilasciare la predetta Ruby (che, nel frattempo era stata portata in Questura dagli agenti di Polizia ed ivi trattenuta per accertamenti) sostenendo che, altrimenti, sarebbe successa una diatriba internazionale in quanto la predetta era imparentata con l’ex Presidente egiziano Hosni Mubarak (mentre invece, nella realtà era ed è una cittadina marocchina che nulla aveva a che vedere con l’Egitto).
Ebbene, i giudici di primo grado hanno riconosciuto Berlusconi colpevole di entrambi i reati, ritenendo provato sia che Berlusconi fosse perfettamente al corrente che la signorina Ruby fosse minorenne (e quindi aveva il dovere di non avere rapporti sessuali con lei perché appunto la legge vieta ai maggiorenni di avere rapporti sessuali con minorenni) sia che il funzionario della Questura Ostuni fosse stato costretto ad assecondare le richieste del Presidente del Consiglio di far uscire dalla Questura la signorina Ruby.
I giudici di Appello, invece, hanno assolto Berlusconi da entrambi i reati, sebbene con motivazioni diverse. Egli infatti è stato assolto dall’accusa di concussione “perché il fatto non sussiste” e dall’accusa di prostituzione minorile “perché il fatto non costituisce reato”.
Assoluzione che ho così tradotto “in dipietrese” a mia sorella Concetta che – qui a Montenero dove mi trovo – me ne ha appena chiesto spiegazione: i giudici di appello hanno assolto Berlusconi dall’accusa di concussione perché il dr. Ostuni della Questura di Milano non era e non può essere considerato alla stregua di un “povero cristo” che – siccome gli telefona il Presidente del Consiglio – si impaurisce a tal punto da non potergli “resistere” e quindi da non potergli dire che Ruby non era e non poteva essere affatto parente di Mubarak e soprattutto che non poteva essere rilasciata nell’immediatezza in quanto, anche nei suoi confronti, dovevano essere effettuati gli accertamenti di rito che ogni Ufficio Stranieri di ogni Questura d’Italia ha l’obbligo di svolgere in casi del genere.
Insomma, ai giudici di Appello potrebbe essere sembrato più plausibile che il dr. Ostuni si sia volontariamente adeguato alle richieste di Berlusconi, pur essendo le stesse improprie e fuori luogo. Attenzione però: per capire meglio le ragioni per cui i giudici di Appello si sono determinati ad assolvere Berlusconi dobbiamo attendere la pubblicazione delle motivazioni perché non dobbiamo dimenticarci che, nel frattempo, è intervenuta le legge n.190 del 6 novembre 2012 con cui è stato di fatto abolito il reato di “concussione per induzione”, reato tipico di chi vuole convincere spintaneamente – si ho detto “spintaneamente” e non spontaneamente – un pubblico ufficiale a favorirlo, abolizione che è comunque intervenuta a fagiolo per risolvere anche questo caso (come anche il “caso Penati”, in verità).
Quindi, ed in conclusione, per la Corte di Appello di Milano -mancando un elemento essenziale per la commissione del reato (ovvero la”costrizione”) – il fatto-reato “non sussiste”, vale a dire che è come se non si fosse mai verificato
Berlusconi, però, è stato assolto anche dall’accusa di prostituzione minorile ma in questo caso non perché “il fatto non sussiste”bensì perché “il fatto non costituisce reato”, vale a dire che – sempre secondo i giudici di Appello- il “fatto” c’è o ci potrebbe essere stato ma non è reato in quanto Berlusconi non aveva avuto la percezione di avere a che fare con una minorenne (anche in questo caso, comunque è bene attendere la pubblicazione della sentenza per capire meglio su quali elementi di fatto i giudici sono arrivati a tale conclusione).
Così stando le cose, e tornando all’inizio del mio discorso,ribadisco che a me – pur dovendo rispettare, come rispetto, entrambe le sentenze – nessuna delle due mi convince.
Già non mi aveva convinto la sentenza di primo grado e cioè quella che aveva condannato Berlusconi per “concussione per costrizione” ai danni del dr. Ostuni e ciò in quanto a me è sembrato sin da primo momento più plausibile che tale funzionario della Questura di Milano possa aver deciso di sua sponte di assecondare Berlusconi o quanto meno possa esservi stato “indotto” dal fatto che stava parlando con il Presidente del Consiglio in persona ma in tal caso -come abbiamo sopra precisato – tale tipo di reato era stato nel frattempo abolito dalle legge n. 190 del 2012 (che fortunata coincidenza, eh!!!).
Comunque per me – per come sono fatto io e per come mi sono sempre comportato – avrei preferito che il funzionario della Questura avesse reagito come dovrebbe reagire sempre un Pubblico Ufficiale “con le palle”(scusate il termine), resistendo a qualsiasi pressione esterna, fosse pure del Presidente del Consiglio!!!
Bene quindi hanno fatto i giudici di Appello a rivedere questo passaggio della sentenza di primo grado, anche se, forse poteva essere meglio esplorata la figura processuale del nuovo reato pure introdotto dalla legge n.190/12 (istigazione alla corruzione) e, comunque, attendiamo di leggere come si esprimeranno in relazione all’abolito reato di “concussione per induzione”.
Non mi convince, invece, neanche l’assoluzione che in Appello i giudici hanno riconosciuto a Berlusconi per il reato di prostituzione minorile e ciò perché non vedo la ragione per cui costui si sia dato tanto da fare quella notte per far uscire dalla Questura la ragazzina Ruby Rubacuori e farla affidare addirittura alle cure della nota consigliere regionale ma,soprattutto, igienista dentale Nicole Minetti se non perché poteva sapere chela ragazza era minorenne e quindi poteva metterlo nei guai.
Ma comunque, ripeto, le sentenze si rispettano ed io ho voluto esprimere le mie riserve, solo per far sapere come la penso e non già per pretendere di giudicare gli altri.
Per il resto chi vivrà vedrà!!!
Antonio Di Pietro – già magistrato ed ora contadino
Ruby, cambiare la legge con il Pd e farsi assolvere. Il delitto perfetto di Berlusconi
Spacchettare, mentre il processo Ruby era già in corso, il reato di concussione in due, stabilendo pene e fattispecie diverse per la concussione per costrizione e quella perinduzione, ha significato spalancare la strada che ha portato il leader di Forza Italia al verdetto di secondo grado.
Niente di sorprendente, a dire il vero. Nel 2012, durante la discussione della legge, votata in nome delle larghe intese, più osservatori, compreso chi scrive, avevano fatto notare gli effetti deleteri delle nuove norme. E l’anno successivo, dopo aver visto finire nel caos decine di processi, anche l’ex procuratore antimafia e attuale presidente del Senato, Piero Grasso, aveva lanciato l’allarme. La nuova legge, secondo lui, andava subito modificata.
Stavano saltando dibattimenti su dibattimenti e, per Grasso, anche il processo Ruby sarebbe finito in niente. “Mi pare”, aveva detto Grasso, “ che con questo nuovo reato non sia più punibile l’induzione in errore o per frode (la telefonata in questura in cui Berlusconi sosteneva che Ruby fosse la nipote di Mubarak ndr). Il comportamento prevaricatore potrebbe essere punito come truffa, ma nel caso di Berlusconi non c’è nessun aspetto patrimoniale”.
Traduzione: con la vecchia norma l’ex Cavaliere sarebbe stato condannato di sicuro. Con la nuova no.Anche perché, come non ha mancato di far notare l’abile difensore di Berlusconi, l’avvocato Franco Coppi, le sezioni unite della Cassazione hanno alla fine stabilito che la nuova concussione per costrizione scatta quando non si può resistere in alcun modo alle pressioni. E che quella per induzione può invece essere punita solo quando chi riceve “pressioni non irresistibili” (in questo caso il funzionario della questura, Pietro Ostuni) gode anche di “un indebito vantaggio”.
Tutto insomma si tiene. Bisogna prendere atto che secondo la corte di appello non è possibile dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che Berlusconi conoscesse la minore età di Ruby (andare a prostitute maggiorenni non è reato). E che secondo la nuova legge fare pressioni in questura senza far balenare nulla in cambio lo è ancor meno.
Il sistema regge, si evolve e vince. Di nuovo Berlusconi la fa franca perché le regole del gioco sono mutate durante partita. Era accaduto nel 2001 quando grazie l’abolizione, di fatto, del falso in bilancio era finito in niente il processo All Iberian sui fondi neri della Fininvest. Era successo di nuovo con il caso della corruzione dell’avvocato David Mills, quando tutto si era prescritto a causa dell’approvazione della legge ex Cirielli che aveva dimezzato i termini oltre i quali i reati vengono eliminati dal colpo di spugna del tempo.
E avviene adesso, grazie a una norma su misura che, a differenza del passato più recente, è stata approvata pure con i voti del centro-sinistra. Segno che l’interesse non era ad personam, ma un po’ più generale. Quasi ad Castam così come era accaduto nel 1997 quando la riforma dell’abuso di ufficio, votata dal Polo e dall’Ulivo, aveva provocato assoluzioni a raffica tra politici di tutti gli schieramenti.
Così in questo clima che sa di antico si aspetta solo la chiusura stagione delle controriforme istituzionali: più firme per i referendum, più firme per le leggi di iniziativa popolare, parlamentari sempre nominati e consiglieri regionali e sindaci coperti da immunità solo perché scelti per sedere al Senato. Poi il presidente di turno, questo o il prossimo, concederà al leader di Forza Italia la grazia. Come negare un atto di clemenza a un Padre della Patria? In quel momento, e solo in quel momento, il delitto sarà davvero perfetto.
Protesta no Tav al festival Teatro a Corte
Un manifestante ha sventolato la bandiera contro l’alta velocità in Valsusa a conclusione della performance itinerante da Porta Susa al Teatro Astra.
Questo pomeriggio, in occasione dell’inaugurazione del festival Teatro a Corte, durante la performance itinerante Viaggiare coprodotta da Fondazione TPE e dal Théâtre des Célestins di Lione, che partendo dalla Stazione di Porta Susa si è conclusa al Teatro Astra, un manifestante no Tav ha interrotto la conclusione dello spettacolo sventolando la bandiera del movimento.
La console di Francia M.me Edith Ravaux gli ha contestato il diritto di intervenire. La performance è stata conclusa dai saluti alla stampa italiana e internazionale presente di Beppe Navello, Frédéric Bouilleux, direttore dell’Alliance Française di Torino e di Marc Lesage, condirettore del Théâtre des Célestins di Lione.
Prelievo forzoso, c’è il sì dei tedeschi. Dalla Germania a tutta l’Europa?
http://www.quifinanza.it/8713/soldi/prelievo-forzoso-c-il-si-dei-tedeschi-dalla-germania-a-tutta-europa.html
Pubblicato il 17/07/2014
Il Parlamento di Berlino segue le indicazioni del Fmi: saranno azionisti e correntisti a salvare le banche
In principio fu Cipro con la sua crisi bancaria, che portò per la prima volta a parlare di prelievo forzoso di una percentuale dai conti correnti; di lì in poi l’argomento è rimasto d’attualità grazie all’unione bancaria europea, che prevede meccanismi simili, e soprattutto alle indicazioni del Fondo Monetario Internazionale, che periodicamente torna ad indicarlo come l’unico modo non solo per salvare gli istituti di credito in difficoltà, ma anche gli Stati a rischio default sul debito sovrano.
BERLINO – Il parlamento tedesco ha approvato un disegno di legge – inserito proprio nel progetto di unione bancaria europea – che prevede l’applicazione di un prelievo fisso sui depositi bancari superiori ai 100mila euro a partire dal 2015, in soccorso di eventuali default di gruppi bancari nazionali. Il tutto secondo la vulgata per cui mettere al sicuro il settore finanziario evita possibili crisi di panico.
CRISI BANCARIE E DEBITI SOVRANI – Lo schema per la messa in sicurezza degli istituti finanziari, secondo il FMI, dovrebbe essere applicato anche agli Stati a rischio default (in questo caso con un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15 paesi dell’Eurozona). Tanto che l’organizzazione di Whashington lo ha suggerito direttamente alle autorità europee con un rapporto monitor: “Se uno Stato è a rischio default sul proprio debito sovrano – si legge nel rapporto – non dovrebbe ricorrere ai soldi dei contribuenti europei, nè attendere un salvataggio da parte della Bce, ma piuttosto imporre una patrimoniale sulle ricchezze private dei propri cittadini. Una patrimoniale una tantum risponde al principio della responsabilità nazionale, secondo la quale i contribuenti sono responsabili degli obblighi assunti dai propri governi prima di poter reclamare solidarietà da altri paesi”. L’argomentazione del Fmi è certamente fondata, d’altro canto in Germania c’è chi si sta chiedendo se sia giusto che i correntisti tedeschi debbano pagare le spese di una eventuale cattiva gestione di un istituto di credito.
DALLA GERMANIA A TUTTA EUROPA? – Inevitabile pensare che il modello di autogestione delle crisi bancarie interne messo in campo dai tedeschi possa essere destinato, viste le pressioni internazionali, ad estendersi al resto dell’Europa. E non solo per la gestione degli istituti di credito. All’inizio di luglio anche il governo spagnolo ha approvato un decreto urgente su competitività e crescita che prevede l’introduzione di un prelievo alla fonte su tutti i depositi bancari dello 0,03%, con effetto retroattivo al 1 gennaio 2014: il tutto per recuperare subito circa 400 milioni da destinare al sostegno dell’occupazione giovanile.
Torna lo spettro del prelievo forzoso sui conti: “In Europa è inevitabile”
http://www.quifinanza.it/6831/soldi/torna-spettro-prelievo-forzoso-in-europa-inevitabile.html
Depositi non più garantiti da default, rischiano i correntisti sopra i 100 mila euro
Segnali sempre più precisi e inquetanti danno per probabile l’adozione del cosiddetto “modello Cipro” all’interno dell’intera Eurozona, ossia il coinvolgimento nelle perdite degli istituti bancari in crisi di azionisti, obbligazionisti e depositi sopra i 100 mila euro. La Commissione europea sta infatti per varare una direttiva sui salvataggi bancari che va esattamente nella direzione di intaccare i conti correnti.
Prelievo forzoso su conti e fondi? Ecco i rischi per i risparmiatori
Pubblicato il 14/07/2014
A essere colpiti in primo luogo saranno i detentori di assicurazioni sulla vita e i fondi pensione
Se n’è già parlato in più occasioni negli scorsi mesi, ora l’ipotesi torna ad essere ventilata da chi più spinge per questa ipotesi nel tentativo di arginare il debito dei Paesi più a rischio: il Fondo Monetario Internazionale.
DIE WELT – “Il FMI prepara una nuova tornata di espropri per i risparmiatori” – titolava Die Welt sabato 28 giugno:
“Un piano del Fondo monetario internazionale prevede che in futuro la riorganizzazione dei debiti sarà più rapida e applicata in maniera più radicale. A essere colpiti in primo luogo saranno i detentori di assicurazioni sulla vita e i fondi pensione. Il punto fondamentale è che sarà applicata una manovra più flessibile. Questo potrebbe sembrare una buona cosa, ma la conseguenza sarà che in futuro i creditori dovranno collaborare. In Europa questi creditori sono essenzialmente detentori di polizze di assicurazione sulla vita e altre forme di fondi pensione”.
MEGLIO SPOSTARE I SOLDI? – Il giornale ed i suoi esperti economico-finanziari consigliano di investire direttamente in imprese e società e non in fondi pensione e piani di assicurazione sulla vita, in quanto non sarà possibile impedire al FMI di attuare i suoi prelievi forzosi. In altre parole, per investire i propri soldi sono finiti il risparmio e la previdenza. E’ più sicura – sempre secondi Die Welt – la speculazione in Borsa.
I RISCHI – Anche perchè, prelievo forzoso da parte governativa o meno, i soldi in banca saranno in ogni caso sempre meno sicuri. Se l’ipotesi ventilata dal FMI è infatti ancora lontana (è ipotizzabile che qualunque governo faccia tutto il possibile prima di ricorrere ad una manovra tanto impopolare), l’accordo recentemente raggiunto in sede europea sull‘unione bancaria espone già i correntisti a qualche rischio: seguendo lo schema europeo (cosiddetto “bail-in”), si ha che una banca dovrà prima cercare di fare leva sulle risorse private (aumento di capitale, ristrutturazione dei bond emessi, attingendo ai conti correnti e depositi sopra i 100 mila euro, etc.) per almeno l’8% delle sue passività e solo se ciò dovesse risultare insufficiente potrà chiedere aiuto allo stato. Se anche questo intervento risultasse insufficiente o impossibile, allora potrà adire il fondo apposito costituito a livello europeo, dopo l’ok del Consiglio europeo, ossia dei capi di stato e di governo della UE.