I pericoli connessi con le vaccinazioni sono stati nascosti al pubblico per 30 anni. Ecco i documenti

 Attualmente è molto pericoloso e ingenuo per noi, operatori sanitari compresi, supporre che le autorità sanitarie e le aziende farmaceutiche abbiano a cuore i nostri migliori interessi. Viviamo in un momento in cui le persone stanno spingendo per la libertà di informazione e, di conseguenza, essa è venuta a galla. Per anni, una massiccia campagna pubblicitaria ha indotto la gente a credere che tutte le vaccinazioni sono sicure e necessarie. Molte persone continuano a credere alla scienza, senza realmente guardare ed esaminare la scienza che sta dietro le vaccinazioni. Nel frattempo, neonati e bambini sono bombardati con un rigoroso programma di vaccinazione che sempre più genitori scelgono di rifiutare. Gran parte di questa diffidenza ha a che fare con le menzogne e gli insabbiamenti di informazioni da parte delle autorità sanitarie e dei produttori di vaccini che sono stati coinvolti in uno scandalo che dura da 30 anni…
 
I documenti acquisiti da Lucija Tomljenovic, PhD, del Gruppo di Ricerca Neural Dynamics presso il Dipartimento di Oftalmologia e Scienze Visive dell’Università della British Columbia rivelano che i produttori di vaccini, le aziende farmaceutiche e le autorità sanitarie conoscevano i molteplici pericoli associati con i vaccini, ma hanno scelto di non renderli pubblici. Questa è frode scientifica e questa pratica è continuata fino ad oggi. (1)
 
I documenti acquisiti provengono dal Ministero della Sanità britannico (DH) e dal Comitato per la vaccinazione e immunizzazione (JCVI), che consigliano i Segretari di Stato per la Salute del Regno Unito sulle malattie che si possono prevenire attraverso le vaccinazioni. (1)
 
I documenti rivelano che la JCVI ha fatto “continui sforzi per tenere nascosti i dati critici su gravi reazioni avverse e controindicazioni alle vaccinazioni sia ai genitori che agli operatori sanitari al fine di raggiungere i tassi di vaccinazione globale che ritenevano fossero necessari per raggiungere la cosiddetta “immunità di branco” ( una forma di immunità che, secondo la medicina favorevole alle vaccinazioni, si verifica quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione o di un allevamento fornisce una tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità.)” (1)
 
Non è forse illegale nascondere deliberatamente informazioni ai genitori al solo scopo di far loro rispettare un programma ufficiale di vaccinazione? Non è questa una violazione dell’etica? Tutte le potenzialità negative dovrebbero essere conosciute e completamente divulgate, soprattutto per quanto riguarda i vaccini che vengono somministrati alle persone per prevenire malattie a cui un individuo probabilmente non sarà mai esposto. Essi contengono sostanze chimiche tossiche nocive.
 
I documenti rivelano inoltre che le autorità sanitarie britanniche hanno occultato queste informazioni nel corso degli ultimi 30 anni. Di conseguenza i genitori dei numerosi bambini vaccinati non conoscevano importanti informazioni circa i gravi rischi ed effetti avversi associati con i vaccini multipli. (1)
 “Le trascrizioni delle riunioni JCBI mostrano anche che alcuni membri del comitato avevano vasti legami con aziende farmaceutiche e che il JCVI ha frequentemente collaborato con i produttori del vaccino sulle strategie volte ad incrementare la diffusione del vaccino. Alcune delle riunioni in cui sono stati discussi tali controversi argomenti non erano destinate ad essere messe a disposizione del pubblico, dal momento che le trascrizioni sono state rilasciate solo in seguito, attraverso il FOI – Freedom of Information Act (Legge per la libertà di informazione). Questi incontri particolari sono indicati nelle trascrizioni come “commerciali e confidenziali” e rivelano una mancanza evidente e inquietante di trasparenza, in quanto alcune delle informazioni sono state cancellate dal testo (ad esempio, i nomi dei partecipanti) prima del rilascio della trascrizione secondo la Legge per la libertà di informazione nel sito JCVI.” (1)
 
In sintesi, ecco che cosa risulta dalle trascrizioni relative alle riunioni JCVI / DH che hanno avuto luogo negli anni 1983-2010.
  • Quando sono stati identificati dalle loro stesse indagini problemi di sicurezza relativi a specifici vaccini, invece di reagire adeguatamente riesaminando le esistenti da politiche di vaccinazione, il JCVI o non ha fatto alcuna azione o ha selettivamente rimossi i dati di sicurezza sfavorevoli dalle pubbliche relazioni e ha fatto sforzi intensivi per rassicurare sia il pubblico che le autorità sulla sicurezza dei rispettivi vaccini.
  • Ha limitato notevolmente le controindicazioni nei criteri di vaccinazione al fine di aumentare i tassi di vaccinazione, nonostante notevoli problemi di sicurezza fossero in sospeso e irrisolti.
  • Ha fatto persistentemente affidamento su studi metodologicamente discutibili, respingendo la ricerca indipendente, per promuovere le politiche vaccinazione.
  • Ha persistentemente e categoricamente minimizzato le preoccupazioni relative alla sicurezza mentre ha super-gonfiato i benefici del vaccino.
  • Ha promosso ed elaborato un piano per l’introduzione di nuovi vaccini di efficacia e sicurezza discutibili nel programma pediatrico di routine, sulla base del presupposto che le autorizzazioni sarebbero state concesse successivamente.
  • Ha scoraggiato attivamente le ricerche sui temi della sicurezza del vaccino.
  • Ha deliberatamente approfittato della fiducia dei genitori e della loro mancanza di conoscenze sulle vaccinazioni, al fine di promuovere un programma di immunizzazione non giustificato scientificamente che potrebbe mettere alcuni bambini a rischio di danni neurologici a lungo termine.
Negli ultimi 30 anni, il programma di vaccinazione negli Stati Uniti è triplicato, insieme a vari disturbi e malattie. Dalla nascita, i bambini vengono bombardati con una varietà di diverse vaccinazioni. Come risultato, molti sono morti oppure si sono ammalati ed hanno acquisito una serie di problemi di salute.
 
La Legge Nazionale Infanzia Vaccine Injury Act, approvata dal Congresso a seguito di lobbying farmaceutica 1986 protegge le aziende farmaceutiche dagli infortuni e dalle morti causate dai vaccini da essi fabbricati. Quindi i produttori di vaccini e le autorità sanitarie sono protetti, a prescindere dal fatto che conoscevano i pericoli associati con i vaccini. Miliardi di dollari, soldi dei contribuenti, sono stati elargiti per disturbi e lesioni causate dai vaccini.
 Questo non è un complotto, è una realtà. Le autorità sanitarie e i produttori di vaccini commettono una frode scientifica e tengono nascoste le informazioni che potrebbero danneggiare i loro interessi.
 
Oltre a queste informazioni, ci sono una serie di studi attendibili che mostrano come i vaccini sono e sono stati dannosi per la salute umana. Per leggere altri articoli su questo argomento, clicca QUI oppure scarica l’eBook gratuito “LE VACCINAZIONI COSA FANNO?” CLICCANDO QUI.
 “Il fatto che uno studio sponsorizzato dal produttore non identifica problemi relativi al vaccino non significa necessariamente che il vaccino è sicuro. In realtà, se si analizzano gli studi dei produttori di vaccini, si vede che spesso non sono progettati per rilevare eventi avversi gravi. Ovviamente, non si può trovare ciò che non si cerca.”-. Lucija Tomljenovic (2)
 
 

Disoccupazione bilancio drammatica Nel 2013 bilancio drammatico per i lavoratori con oltre 44 anni di età

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che negli Usa la disoccupazione scenda mi pare assai improbabile per il resto, uno dei pochi articoli che parla della EMIGRAZIONE italiana molto incentivata dallo stato di crisi. Curioso, gli italiani scappano per lavorare mentre i media ci dicono che sono choosy e per fortuna che importiamo risorse per sopperire alla mancanza di manodopera e sostenere la ripresa……..
Dal 2013 bilancio drammatico per i lavoratori.
I dati sono impressionanti, in Italia nel 2013, il bilancio per i lavoratori con oltre 44 è -249.000, seguiti dai lavoratori tra i 35 e i 44 anni -62.000.
In totale il bilancio per i lavoratori con più di 35 è di -311.000 posti di lavoro..
Il bilancio diventa leggermente positivo tra i 25 e i 34 anni, 9.000 lavoratori in più nel 2013.
Ovviamente sotto i 24 anni il bilancio è positivo, ma solo 119.000 ragazzi in più sono entrati nel mondo del lavoro.
 
Risultato, disoccupazione in aumento, famiglie in difficoltà, economia in affanno senza la spinta dei consumi interni. Il dramma della disoccupazione giovanile è molto dibattuto e teoricamente anche combattuto a livello Europeo, di soldi ne stanno mettendo sul tema, senza risultati. Se sei hai meno di 30 anni, dal 1° Maggio 2014 ci sono dei programmi specifici anche in Italia, vedi qui. Invece la disoccupazione oltre i 3o anni di età sembra non esita nemmeno, non provano nemmeno a combatterla, la strategia è ignorare il problema.
 
Cosa fanno gli Italiani che non trovano lavoro?
 
Secondo l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero AIRE dal “Rapporto italiani nel mondo 2013” emerge che chi emigra ha una età compresa:
  • tra 35 e 49 anni per il 25%
  • tra i 50 e i 64 anni per 19,1%
Secondo il ministero dell’Interno, dal 2009 a fine 2013 gli italiani tra i 50 e i 59 anni espatriati sono 362.000. Ogni anno c’è stato un incremento tra 60.000 e 70.000 persone, nel 2013 gli espatri sono stati ancora di più, 94.000. Non tutti gli espatriati si registrano all’Aire, molti non modificano la loro residenza in Italia, quindi i numeri sono sicuramente maggiori di quelli appena visiti. Anche se non se ne parla, la crisi sta obbligando all’espatrio chi non si sarebbe mai aspettato di dover lasciare l’Italia alla fine della sua carriera lavorativa. Questi Italiani, dopo aver dato tanto all’Italia, si trovano costretti a espatriare per sopravvivere, con difficoltà molto maggiori rispetto ai giovani e completamente ignorati da tutti, dopo il loro contributo di anni di lavoro per l’Italia e per l’Europa. Il nostro sondaggio conferma che davvero pochi credono nelle possibilità lavorative in Italia, quasi tutti quelli che perdono il lavoro, sono disparatamente lanciati verso la fuga dall’Italia, qualsisia età abbiano.
 
In altri paesi la lotta alla disoccupazione è alla base della democrazia.
 
In America, negli USA, dalla FED al presidente degli Stati Uniti, sono ossessionati dalla piena occupazione. Nella cuore del capitalismo mondiale, la disoccupazione è il male assoluto. La meritocrazia garantisce l’efficienza del sistema nord americano. Il sistema democratico americano è fondato sul raggiungimento della massima occupazione, poche tutele e molte opportunità. Per raggiungere l’obiettivo della massima occupazione, gli Stati Uniti fanno azioni forti e concrete, avvolte anche controverse e rischiose come i “Quantitative Easing”. Però il risultato è la disoccupazione in continuo calo dal 2009 circa a oggi.
 
Perché in Europa ignorano la disoccupazione?
 
Una mia impressione, in Europa siamo, in fondo in fondo, sempre degli ex monarchici. Ora che i nuovi “nobili” si sono reinsediati, si stanno dimenticando ancora una volta del popolo. Le tutele, che prima erano diffuse per buona parte della popolazione, adesso sono riservate solo a alcune categorie, sempre più ristrette e sempre più elitarie ed egoiste. Soprattutto in Italia, le tutele si sono trasformate in privilegi per pochi. Tutto questo si abbina perfettamente con gli egoismi nazionali, gli sprechi diffusi e la corruzione dilagante. La disoccupazione è ignorata, perché l’obbiettivo principale è la conservazione dei privilegi per una parte della popolazione a discapito della collettività. La storia Europea non ha insegnato nulla a questi nuovi “nobili”, storicamente quando gli Europei cominciano ad avere fame poi si arrabbiano. Chi sono i nuovi nobili? Ovviamente i nostri politici, una parte delle grandi famiglie capitaliste Europee, alcune corporazioni professionali e altri, tutti questi controllano la politica e si garantiscono immunità e privilegi.
 
Un recentissimo esempio:
 
La nuovissima legge sulle rendite finanziarie, dove i piccoli risparmiatori arriveranno a pagare un aliquota superiore a quella pagata dalle famiglie capitalistiche Italiane e dai grandi gruppi Industriali, vedi articolo qui nel sito.
 
Una tassa regressiva è anticostituzionale.
 
Articolo 53 della Costituzione Italiana “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” I canali tradizionali di comunicazione nascondono l’assurdità di questa legge regressiva e, della sua evidente incostituzionalità, non parla nessuno. Altrimenti questo nuovo privilegio immorale dei nostri nuovi “nobili” farebbe arrabbiare molti Italiani. Sembrerebbe che in Italia la costituzione si può violare palesemente, semplicemente bloccando la notizia su TV e giornali. Siamo davvero arrivati a questo punto? Se i consumi delle famiglie si contrarranno ancora di più, la disoccupazione non può che peggiorare, a partire dal 1° Luglio, noi inizieremo a pagare il 26% senza poter detrarre eventuali perdite. Mentre le partecipazioni qualificate pagheranno forse meno e potranno detrarre le perdite in Irpef!
 
Un esempio di oltre un anno fa.
 
La cassazione ha annullato la legge Monti che introduceva un contributo di solidarietà differenziato per le pensioni oltre 90.000 euro l’anno e oltre i 150.000 euro l’anno. Questa legge è stata considerata anticostituzionale. Invece, nessuno si pone il problema se è costituzionale, che moltissimi di quei ricchi pensionati non hanno mai versato dei contributi che possano minimamente giustificare quelle lussuose pensioni? Per intenderci, hanno pagato 100 di contributi hanno già ricevuto 1000 e continueranno a prendere almeno altri 1000. Non hanno una pensione, hanno una vittoria truccata a una lotteria di stato! Nessuno indaga se è costituzionale, che chi oggi paga le pensioni truccate a questi “fortunati”, con i suoi contributi, non riceverà mai indietro i contributi versati?Queste sono le vere priorità per loro,mantenere e creare privilegi indecenti.
 

Tanti fondati dubbi sul rubinetto di Draghi

14 luglio 2014
Alcune banche e tanti commentatori stanno riponendo molta fiducia nella ripresa del mercato del credito bancario grazie alle decisioni prese recentemente dal governatore della BCE Mario Draghi che ha annunciato una nuova ingente immissione di liquidità a partire dall’autunno 2014.  Chi ha studiato meglio il meccanismo di funzionamento del Targeted Longer Term Refinancing Operation (T-LTRO) nutre più di un dubbio, compreso il sottoscritto (vediGli svincoli contorti del credito d’emergenza“). I commenti più puntuali sono apparsi sul sito LaVoce.info a cura di Carlo Milani e Angelo Baglioni:
 
Milani ha subito chiarito che “Negativo il fatto che l’incentivo non riguardi i mutui. Ma il vero problema sono i vincoli troppo deboli imposti alle banche sull’utilizzo dei fondi presi a prestito.”
 
Nell’ultima riunione del board della Banca centrale europea sono state definite più nel dettaglio le caratteristiche tecniche delle Targeted Longer-Term Refinancing Operations(Tltro), ovvero di quelle operazioni di politica monetaria non convenzionale che prenderanno avvio a partire da settembre. Nella precedente riunione della Bce, quando le operazioni erano state annunciate, il presidente Mario Draghi aveva affermato che questo strumento era ispirato al funding for lending (Fls) attuato dalla Banca d’Inghilterra. In altri termini, l’obiettivo del Tltro sarebbe quello di erogare fondi alle banche europee nel medio termine con tassi di poco al di sopra dello zero (0,25 per cento per l’esattezza), a condizione però che gli istituti di credito li usino per finanziarie l’economia reale.
Un primo aspetto critico delle Tltro, già chiaro fin dall’inizio, è legato al fatto che l’incentivo non riguarda il comparto dei finanziamenti per acquisto di abitazioni, in quanto si vuole evitare il rischio dell’insorgere di bolle speculative sul mercato immobiliare, come appunto osservato nel Regno Unito. …
 
Altro aspetto ancor più critico per il raggiungimento dell’obiettivo di rimettere in moto il mercato del credito europeo riguarda i vincoli imposti alle banche sull’utilizzo dei fondi presi a prestito, che potrebbero essere pari, nella prima tornata di finanziamenti, a circa 400 miliardi di euro. Nel recente documento tecnico diffuso dalla Bce si definiscono, infatti, due diversi benchmark che serviranno da riferimento per valutare se una banca ha rispettato i criteri imposti, permettendole quindi di mantenere i finanziamenti ricevuti fino allo scadere naturale dell’operazione (quattro anni) o in caso contrario imponendole la restituzione con due anni di anticipo.
 
Il primo benchmark riguarda le banche che negli ultimi dodici mesi hanno aumentato lo stock di finanziamenti erogati al settore non finanziario (grafico 1a). Per questa tipologia di istituti sarà sufficiente mantenere l’ammontare di impieghi invariato nel periodo compreso tra aprile 2014 e aprile 2016 per rispettare gli impegni e garantirsi il finanziamento agevolato fino alla scadenza del settembre 2018.
Il secondo benchmark riguarda invece le banche che nell’ultimo anno hanno diminuito gli impieghi (generalmente gli istituti di credito dei paesi periferici, tra cui l’Italia), adottando quindi una politica di deleveraging (grafico 1b). In questo caso, gli istituti potranno continuare a diminuire lo stock dei finanziamenti, in linea con il trend osservato, fino all’aprile del 2015 e poi mantenere il livello inalterato per i successivi dodici mesi.
In definitiva, da queste regole appare chiaro come le Tltro siano ben distanti dalle caratteristiche pensate per il Fls inglese. (1)
Nella migliore delle ipotesi, alla banche dell’area euro basterà non razionare ulteriormente il credito per finanziarsi a tassi prossimi allo zero. Per le banche del Sud d’Europa, piuttosto che finanziare imprese e famiglie stremate da una crisi economica profondissima, sarà sicuramente più conveniente continuare a investire in titoli di Stato, mettendo quindi in pratica indirettamente quel quantitative easing che la Bce, dati i difficili equilibri interni al suo board, è così restia ad attuare direttamente. Così facendo, però, “l’abbraccio mortale” tra governi e banche si farà sempre più stretto, minando la stabilità dei sistemi finanziari nel caso in cui le turbolenze dovessero riaffacciarsi sui mercati.
 
Baglioni raddoppia la dose con il suo post “Nuovi prestiti Bce, ma le imprese resteranno a guardare“:
 
Purtroppo, il diavolo si nasconde nei dettagli: se si va a leggere il documento della Bce, che spiega le technicalities delle operazioni, si scopre che potranno essere utilizzate proprio come le precedenti Ltro, cioè per comprare titoli di Stato, visto che non c’è alcun vincolo a usarle per fare prestiti alle imprese. Vediamo perché.
Le prime due tranche di finanziamenti saranno erogate nel settembre e nel dicembre di quest’anno, per un ammontare complessivo di circa 400 miliardi (per l’intera zona euro). Ciascuna banca potrà prendere a prestito dalla Bce una somma pari al 7 per cento dello stock di prestiti in essere alla fine di aprile 2014. Ovviamente, questo è ormai un dato storico, nella sua prima parte il provvedimento non crea dunque nessun incentivo ad aumentare i prestiti alle imprese.
Qualche incentivo in più viene dal meccanismo con il quale saranno determinate le sei tranche successive, che verranno erogate ogni trimestre, dal marzo 2015 al giugno 2016, per un ammontare complessivo stimato in circa 600 miliardi. La somma che ciascuna banca potrà prendere a prestito sarà proporzionale al flusso netto di nuovi prestiti erogati nel periodo che va dal maggio 2014 al mese (T-2) dell’operazione: ad esempio, da maggio 2014 a gennaio 2015 per l’operazione che verrà fatta nel marzo 2015, e così via. (1) L’incentivo viene dal fatto che, aumentando il flusso di nuovi prestiti nel periodo corrente, una banca aumenta la somma che potrà prendere a prestito dalla Bce nei periodo successivi. Va però sottolineato che non c’è nessun vincolo nella destinazione dei prestiti ricevuti dalla Bce: possono essere usati a discrezione della banca che li riceve.
 
In realtà un vincolo ci sarebbe, ma è estremamente debole. Consiste nel benchmark che ogni banca dovrà rispettare, pena la restituzione anticipata (a settembre 2016) dei soldi presi a prestito. Il benchmark definisce una crescita minima dei prestiti nel biennio maggio 2014–aprile 2016. Peccato che la crescita minima sia pari a zero per alcune banche (quelle che hanno aumentato i loro prestiti nell’anno precedente il maggio 2014) e sia addiritturanegativa per altre (quelle che hanno ridotto i loro prestiti nell’anno precedente il maggio 2014). (2) Il rispetto del benchmark è quindi compatibile con il fatto che una banca utilizzi i soldi presi in prestito dalla Bce per comprare, ad esempio, titoli di Stato, senza aumentare di un euro i prestiti alle imprese. Va aggiunto che se anche una banca riducesse i suoi prestiti in misura tale da dovere restituire le Tltro in anticipo, avrebbe comunque ottenuto finanziamenti a tasso agevolato per due anni (anziché quattro). …
 
Come già abbiamo sostenuto in un precedente articolo, maggiori speranze possono essere riposte nei futuri possibili sviluppi della politica della Bce, che rafforzino il mercato delle Asset Backed Securities e vadano nella direzione delquantitative easing già attuato da tempo da altre banche centrali, con la finalità di potenziare il canale non bancario di finanziamento alle imprese.
Ottimismo contro razionalità
Le considerazioni di Milani e Baglioni sono molto precise. Ancora una volta, nonostante le prime dichiarazioni dei vertici delle banche italiani siano ottimistiche nella possibilità di riversare la liquidità ottenibile dalla BCE nel finanziamento dell’economia, è più probabile che prevalga la linea di forte selettività adottata negli ultimi 12 mesi che consente erogazioni ma solo in condizioni di massima sicurezza. Questo risponde a una duplice esigenza delle banche: evitare un consumo eccessivo di capitale (inevitabile sulle imprese più rischiose) e ridurre il flusso di nuovi incagli e sofferenze che ha piagato e piegato i bilanci bancari nel periodo 2011-13.
 
La speranza delle imprese e di tanti commentatori frettolosi sui social network è mal riposta; la BCE non ha nemmeno tentato di imporre obblighi di finanziamento alle imprese come aveva provato la Bank of England, peraltro con modesti risultati. L’aumento del credito rimane affidato a una ripresa dell’economia e all’innesco di mercati alternativi come quello obbligazionario e quello delle operazioni di cartolarizzazione, sulle quali stanno scaldando i motori le grandi investment banks estere, che si aspettano una bella cascata di commissioni di arrangement e di collocamento.
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L’imperialismo francese nel Sahel

ma no, i francesi, gli inglesi, gli spagnoli quando colonizzavano erano signori, civilizzavano………

Redazione il 17 luglio 2014 – 

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di Salvo Ardizzone
 
La Francia ha da sempre puntato sul nucleare per la produzione di energia; secondo molti report, i suoi 58 reattori in attività producono la larga maggioranza del fabbisogno energetico del Paese (secondo alcuni fino al 74%). Attraverso il suo braccio operativo, Areva, un colosso dell’energia dell’atomo di cui ha il completo controllo, gestisce l’intera filiera: l’approvvigionamento della materia prima (l’uranio), la costruzione e gestione delle centrali, la distribuzione dell’energia prodotta, perfino lo stoccaggio delle scorie.
Il motivo di questa scelta ha radici antiche: Parigi aveva esteso il suo antico impero coloniale sulla fascia di Paesi aridi e inospitali del Sahel, per i quali aveva investito assai poco, fin quando non s’accorse che sotto quelle pietraie quasi sterili c’erano ingenti giacimenti minerari, e c’era soprattutto l’uranio, che avrebbe sostituito il petrolio e il gas che le erano sfuggiti con l’indipendenza dell’Algeria. Per questo il controllo di quelle miniere è sempre stato considerato di massimo interesse nazionale, e condiziona pesantemente la politica estera francese.
 
I siti estrattivi più importanti sono a Bokouma nella Repubblica Centroafricana, ma soprattutto ad Arlit e Akokan in Niger, che da sole producono almeno un terzo del fabbisogno francese. Laggiù Areva sfrutta i giacimenti tramite due controllate, la Somair e la Cominak, di cui il governo nigerino ha alcune quote; ma c’è una terza miniera che presto sarà messa in funzione, a Imouraren a sud di Arlit, e sarà la più grande dell’Africa; a regime produrrà 5mila tonnellate di uranio all’anno, facendo del Niger il secondo produttore al mondo.
Per decenni le cose sono andate avanti in sostanziale tranquillità; certo, più d’una volta Parigi ha dovuto mandare nell’area paras e legionari a tutelare i propri interessi (vedi l’operazione Barracuda per destituire Bokassa in Centroafrica o le operazioni Manta e Sparviero in Ciad negli anni ’80 per respingere Gheddafi nel deserto), ma poi le cose tornavano come prima. Areva (cioè la Francia) in quegli Stati agiva come in casa propria, estraendo uranio e pagandolo il minimo, pareggiando il conto con le mazzette ai potenti locali; per le popolazioni nulla di nulla, se un minimo di lavoro massacrante e ad alto rischio (il più veniva e viene svolto da maestranze specializzate francesi) retribuito abbastanza poco.
 
Sennonché, da alcuni anni, sono intervenuti due fattori che hanno rimesso in discussione l’egemonia di Parigi nel Sahel, e con lei le forniture di uranio a basso prezzo. Il primo è la progressiva destabilizzazione di tutta l’area: come abbiamo detto varie volte, si tratta di una fascia di Paesi poverissimi, con Stati deboli quando non sulla via del fallimento, minati da bande criminali e da gruppi jihadisti sempre più agguerriti. L’assoluta incapacità delle leadership locali di dare la minima risposta, sia alle più elementari esigenze delle popolazioni, sia alla domanda di sicurezza dinanzi all’offensiva delle varie milizie, minaccia di farli collassare aprendo la porta al caos più assoluto. In un quadro così fragile, il crollo di uno di essi determinerebbe un immediato effetto domino sugli altri, e ciò costringe la Francia a sempre più frequenti interventi di stabilizzazione e al mantenimento di costose missioni militari: Epervier in Ciad, Liocorne in Costa d’Avorio, Serval in Mali, Boalì prima e ora Sangaris in Centroafrica.
 
A questo impegno sempre più gravoso, soprattutto in un contesto di crisi che costringe al ridimensionamento delle spese militari, s’aggiunge il secondo fattore costituito dal sopraggiungere nell’area di altri soggetti in cerca di materie prime, specialmente di uranio: India, Corea e soprattutto Cina. Quest’ultima ha in programma la realizzazione di dieci mega impianti nucleari per le sue crescenti esigenze energetiche, e ha la necessità di solidi canali d’approvvigionamento; a tal fine, malgrado le pressioni francesi, ha ottenuto dal governo nigerino i permessi per lo sfruttamento del giacimento di Azilik, nel centro del Paese. La presenza di questa fortissima concorrenza ha ridimensionato notevolmente il potere contrattuale di Parigi, costringendo Areva a cedere parecchio in occasione del rinnovo delle concessioni di Arlit e Akokan: aumento dal 5,5 al 12% delle tasse sull’estrazione, maggiorazione delle quote dei ricavi estrattivi riservati al Niger, massiccia ristrutturazione (a spese di Areva) delle infrastrutture minerarie e della strada che collega le miniere al porto di Cotonou, in Benin, lo sbocco per la commercializzazione dell’uranio.
 
Il notevole aumento dei costi d’estrazione si salda al crollo del prezzo dell’uranio, passato dai 140 $ al Kg di cinque anni fa ai 70 odierni, a seguito del disastro di Fukushima, rendendo problematico il conto economico della gestione mineraria di Areva; se a questo s’aggiunge il peso sempre più proibitivo degli interventi di Parigi nell’area, per la Francia il problema s’avvia a divenire sempre più insostenibile.
D’altronde, è il quadro nel Sahel ad essere in rapido deterioramento: nel Mali l’insorgenza, già bloccata dalla missione Serval, ora sta riprendendo fiato, mentre nel nord del Niger si sono installate numerose bande jihadiste, soprattutto dopo che l’intervento dei paras nel vicino Mali le aveva spinte in aree più tranquille; inoltre, l’attivismo di Parigi ha reso gli obiettivi francesi privilegiati agli occhi della galassia del terrorismo fondamentalista e delle tribù tuareg, tradizionali nemiche dei governi centrali dell’area (come appunto in Mali). Nel sud, è in corso da tempo la penetrazione di Boko Haram, soprattutto nelle aree più povere e intorno al lago Ciad, ove ha stabilito le sue retrovie, ed ha iniziato a creare strutture para-statali di controllo del territorio, in vista dell’espansione della sua area d’insorgenza. In Centroafrica la missione Sangaris, se è riuscita a mettere in sicurezza i giacimenti di Bakouma, può fare poco per fermare la mattanza che ormai dilaga nel Paese fra le milizie cristiane (le anti-balaka) e le varie fazioni di Seleka, sotto gli occhi della Misca, ennesima missione dell’Unione Africana poco più che impotente.
 
Parigi deve mantenere il controllo dell’area, ma non può più permettersene il costo, così sta provando a puntare su attori locali, principalmente sul Ciad e il suo presidente Deby; in Mali e in Centroafrica ha già usato con successo la Guardia Presidenziale che ha addestrato e in buona parte armato. In fondo è una coincidenza d’interessi perché Deby, forte dell’appoggio francese, intende espandere l’influenza della propria etnia Zaghawa. Già si vedono i primi risultati: a parte il coinvolgimento nel pantano centrafricano, è in Darfur che N’jadema vuole spingersi, alleandosi ai Janjawid di Mussa Hilal (suocero di Deby) a spese di Khartoum, facendo un favore grosso a Parigi, che in un colpo solo centra tre obiettivi: bloccare l’ennesimo focolaio d’instabilità di quella regione, che minaccia di trasmettersi alle altre; estendere l’influenza di Parigi sul Sudan e soprattutto sul Sud Sudan e il suo petrolio, ma soprattutto stoppare i concorrenti cinesi, che da là, ove sono da tempo installati, intendono irradiarsi in tutta l’area.
 
Come si vede, è tutto e solo un gioco per Parigi, che non può permettersi d’allentare la presa sui Paesi del Sahel, e muove capi di Stato e nazioni come pedine in nome dell’uranio, ma anche di petrolio e altre ricchezze. I Popoli in tutto questo non contano; guerre, massacri, carestie e stupri, come ogni altro tipo di violenza fanno parte del gioco fatto sulla pelle di popolazioni aizzate le une contro le altre; è l’antico e sempre attuale gioco dell’imperialismo.
 
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17 luglio 2014 – 08:39
 
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16 luglio 2014 – 14:59

USA: Sesso sadomaso consigliato ai ragazzini di 15 anni.

emancipazione culturale

Sesso sadomaso consigliato ai ragazzini di 15 anni. Nuovo video svergogna il colosso dell’aborto Usa

 luglio 17, 2014 Benedetta Frigerio
 
Ecco la seconda video inchiesta di Live Action che documenta come nelle cliniche di Planned Parenthood si parli con disinvoltura di pratiche erotiche estreme. «E si vantano di ricevere da Obama i fondi per l’educazione sessuale»
 
«Planned Parenthood già si vanta di ricevere i fondi per l’educazione sessuale previsti dall’Obamacare (la riforma sanitaria di Barack Obama, ndr)». Così Lila Rose, presidente dell’organizzazione pro life americana “Live Action” ha accompagnato il lancio di un nuovo video che denuncia come il più grande provider di aborti negli Stati Uniti, che si finanzia al 45 per cento con soldi pubblici, «dice ai ragazzini di 15 o 16 anni non solo di fare sesso, ma di strozzarsi a vicenda mentre lo fanno».
 
I DIALOGHI “RUBATI”.
 
Nel documentario, girato come i precedenti in incognito all’interno di una clinica di Planned Parenthood, si vedono e si sentono i dipendenti che durante le consulenze alle minorenni parlano con disinvoltura di “frustate” e “soffocamenti”. In uno dei colloqui si sente addirittura affermare che «dire basta» a queste pratiche può «essere frainteso»: chi lo dice «pensa davvero che ci si debba fermare o forse, sa, intende altro?», chiede retoricamente la consulente alla quindicenne. La ragazzina allora domanda a cosa serva tutto ciò, e si sente rispondere che «sai, ad alcuni uomini piace» e il dialogo prosegue con altri dettagli osceni. Anche un’altra dipendente ribadisce all’inviato di Live Action visioni analoghe, spiegando che nel sesso sadomaso «di solito molte persone dicono “Stop” anche se provano piacere».
 
UNA MANIA.
 
Ad aggravare la posizione di Planned Parenthood c’è anche il fatto che la clinica dove sono avvenuti queste chiacchierate è quella di Denver, già denunciata per aver praticato un aborto su una tredicenne riconsegnandola poi al patrigno che l’aveva violentata. Un episodio non isolato se si considera che in altre registrazioni emerge il tentativo degli impiegati di Planned Parenthood di nascondere fatti simili. La tendenza non è neanche tanto segreta, visto che i siti delle cliniche in questione, oltre a incoraggiare le ragazze a frequentare i sexy shop, presentano link a pagine internet in cui si parla, ad esempio, del fatto che «i partner si possono picchiare a vicenda». Inevitabile che la nuova inchiesta video di Live Action contribuisca ad allarmare ulteriormente le famiglie americane, che già stanno subissando il governo di proteste e denunce per la decisione di incaricare Planned Parenthood dell’educazione dei loro figli.
 
Qui sotto, il nuovo documentario di Live Action.

La Polonia entra in guerra contro l’Ucraina

Mentre l’attenzione dell’opinione pubblica europea è concentrata sugli avvenimenti luttuosi dell’abbattimento dell’aereo della Malesian Airlines sui cieli dell’Ucraina, con il solito rimpallo di responsabilità (ogni parte accusa l’altra di aver lanciato il missile) , sull’invasione di Gaza attuata da parte di Israele con relativo elenco di palestinesi massacrati, un paese europeo membro della NATO  si sta riservatamente preparando per entrare in guerra con l’Ucraina e, di conseguenza, provocare un coinvolgimento  della Russia che è l’obiettivo ultimo dell’Amministrazione statunitense.

La notizia è la seguente:

“Il 16 luglio nel porto di Odessa, in un clima di estrema segretezza, sono stati scaricati dodici veicoli semoventi armati con cannoni da 152 mm cannoni, obici 77 “Dana” di produzione ceca, armamento delle forze armate della Polonia così come i bus e i camion per il trasporto truppe e materiale.

Dopo aver scaricato il battaglione di artiglieria (presumibilmente del 1° Brigata di Artiglieria Masuria), i soldati polacchi completamente equipaggiati hanno raggiunto la stazione ferroviaria separata per raggiungere i binari.”

Non è chiaro se questo sia la più “spiacevole sorpresa per le milizie” della quale aveva parlato Poroshenko, ma con l’ingresso aperto nella guerra civile in Ucraina le forze regolari armate di un paese straniero (e, incidentalmente, membro della NATO), la situazione politico-militare cambia radicalmente .

Questo può svincolare la Federazione Russa – ed i suoi alleati – dando loro la possibilità di una risposta adeguata.

La notizia è di fonte russa affidabile normalmente ben documentata su avvenimenti di strategia militare. Vedi Politikus.ru

Possiamo capire che il coinvolgimento di un paese europeo alleato della NATO in un conflitto che avviene in Europa è destinato ad allargarsi a tutta l’Alleanza Atlantica che deve intervenire per statuto in difesa di un proprio membro.

Di conseguenza l’Italia, nonostante il suo teorico ripudio della guerra scritto in  Costituzione (art. 11), di fatto, grazie alla politica avventurista del Pentagono e della UE, responsabili del colpo di Stato a Kiev che ha provocato poi la rivolta e la guerra civile in quel paese, si troverà a partecipare suo malgrado ad un conflitto che non ci riguarda e che è stato provocato dalla strategia USA  di accerchiamento della Federazione Russa.

I cittadini italiani si troveranno presto in un clima di guerra.

Per quanto ci riguarda riteniamo consigliabile   effettuare scorte di viveri, carburante, generi di prima necessità, medicinali e quant’altro. Per chi può, preferibile ritirarsi in campagna.
http://www.controinformazione.info/la-polonia-entra-in-guerra-contro-lucraina/#more-5800

Reports that Putin flew similar route as MH17, presidential airport says ‘hasn’t overflown Ukraine for long time’

Published time: July 17, 2014 18:13
Edited time: July 18, 2014 00:34
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AFP Photo / Alexei Nikolsky
Malaysian Airlines MH17 plane was travelling almost the same route as Russia’s President Vladimir Putin’s jet shortly before the crash that killed 298, Interfax news agency reports citing sources.
 
 
“I can say that Putin’s plane and the Malaysian Boeing intersected at the same point and the same echelon. That was close to Warsaw on 330-m echelon at the height of 10,100 meters. The presidential jet was there at 16:21 Moscow time and the Malaysian aircraft – 15:44 Moscow time,” a source told the news agency on condition of anonymity.
 
“The contours of the aircrafts are similar, linear dimensions are also very similar, as for the coloring, at a quite remote distance they are almost identical”, the source added.
 
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At the same time, there have been reports contradicting Intefax’s report that was the first and the only media source to publish the news, saying that Presidential plane was not flying over Ukraine at the same time.
 
As a source told Gazeta.ru online news portal, Putin’s plane does take off from Vnukovo-3 [the terminal that accepts business jets], but the president does not fly over the conflict-gripped neighboring country.
 
“Putin has only one jet – Board One, he does not fly other planes. This plane always takes off from Vnukovo-3, but the presidential plane have not been flying over Ukraine for a while,” the source at Vnukovo-3 terminal said.
 
President Putin was on his way from Brazil, where he attended the BRICS summit, to Moscow.
 
Flight MH17 crashed in Ukraine on a flight from Amsterdam to Kuala Lumpur, and was carrying 295 people.
 
The passenger Boeing-777 was expected to enter Russian airspace at 5:20pm local time, but never did, a Russian aviation industry source was cited by Reuters.
 
“The plane crashed 60km away from the border, the plane had an emergency beacon,” ITAR-TASS cited its source.

Perversione come educazione – programmazione sex kitten

In America la crisi fa vittime, ed i giovani, anche se meno che da noi, sono danneggiati in quelle che sono le loro aspettative di futuro. Ma ci si occupa di loro che si vedono regalare delle nuove libertà in campo sessuale. Si arriva ad insegnargli ad usare al massimo il proprio corpo per il piacere. estremo…certo useranno meno il cervello se è vero che il sesso estremo è come una droga..ma andiamo con ordine Partiamo dalle cliniche di Planned Parenthood che ricevono soldi da Obama per occuparsi delle educazione sessuale dei ragazzini dai 14 anni in su,colà ai bambocci si parla di pratiche erotiche estreme. Si, avete capito: si nvitano i ragazzini di 15 o 16 anni a fare sesso, e a strozzarsi a vicenda mentre lo fanno».
Planned Parenthood di Denver è quella clinica denunciata per aver praticato un aborto su una tredicenne riconsegnandola poi al patrigno che l’aveva violentata. Altri episodi simili si sarebbero verificati altrove.
 
I siti delle cliniche in questione, incoraggiano le ragazze a frequentare i sexy shop,(pecunia non olet) e presentano link a pagine internet in cui si parla, ad esempio, del fatto che «i partner si possono picchiare a vicenda».
 
 
La crisi morde.. cosa non si fa per vendere e d è necessario farsi venire delle idee al più presto, ma non è affatto facile.
 
Heidegger affermava che il dramma moderno è nel fatto che, avanzando ed affermandosi la tecnica, l’uomo risulta terribilmente incapace di adeguare il suo pensare al nuovo che avanza..figurati farsi venire idee che sopperiscano alla deindustrializzazione, al calo demografico ( e già. c’è anche quello qua e la nel mondo!) mentre l’uomo , non più centro del suo mondo sia nel lavoro che nei rapporti umani diventa servitore della tecnica che a sua volta non serve l’uomo come dovrebbe essere,ma lo dirige,lo usa..perchè l’uomo , si fa usare ed affascinare dai mezzi della tecnica venendone spesso distrutto. Ricordate il mito di Prometeo, gli dei non volevano, che Prometeo desse il fuoco agli uomini? Per gelosia come si dice, o perchè temevano che gli uomini avrebbero potuto farne un cattivo uso? Siamo come ci raccontano, al conflitto fra Religione e tecnica o non piuttosto alla previsione da parte della divinità della poca affidabilità umana? In fondo i greci ritenevano che la natura domina l’uomo e solo col cristianesimo abbiamo che l’uomo diviene entità centrale , dio lo fa simile a se stesso e gli fa dono di tutte le cose contenute nel creato, di tutte le creature delle piante, dei frutti, l’uomo ora che domina la natura, ed ancora oggi è così, piaccia o meno , lo si creda un bene o un male, visti gli eccessi degli uomini che spesso non sanno fare buon uso dei mezzi che producono ( nucleare,per esempio ) .
 
sempre con le nuove invenzioni ci riempiamo di sogni e speranze..ma ne veniamodominati piuttosto che dominarle..sognavamo tempo libero e benessere..ma .non siamo fatti per fermarci a godere ciò che abbiamo. E l’uomo d’oggi ebro della libertà regalatagli dalle nuove tecniche.. le ha usate per stravolgere il mondo della finanza, per esmpio,ed ora come apprendista stregone..la economia gli sfugge di mano ed il mondo prova la più grossa crisi da che è nato, e i morti si aggiungono ai morti. Pensate a cosa è accaduto nel piccolo della nostra italietta come il cattivo uso dei pc nella PA ha portato ad una serie di documenti fasulli (cartelle pazze )che intimavano pagamenti a pera provocando fallimenti, suicidi, famiglie distrutte, economia dello Stato allo sbando. Il pc avrebbe dovuto servire l’uomo/ cittadino , il suo benessere avrebbe dovuto essere il fine facilitando ilavoro della PA che dovrebbe servire alle nostre necessità..invece la macchina è divenuto mezzo per raccattare moneta comunque sia. Diciamolo, le nuove tecniche hanno mutato profondamente la nostra vita..alla faccia della raccomandazione di Kant ( uomo va visto come fine mai come mezzo) E in questo mondo tecnico succede che il lavoratore , fa , e fa prescindendo dal fine di quel che fa.. conoscerlo non gli compete.. e di questo gli equitalioti ed i burokrati della agenzia delle Entrate e gli euroburokrati, ce ne hanno dato grande dimostrazione, all’uomo ormai sempre meno interessa quale è lo scopo del suo lavoro.. basta che lo faccia presto e bene. Il lavoro senza responsabilità , si trasforma solo in asettica procedura.. Pensateci, quante volte vi siete sentiti dire ottusamente da un burokrate al quale magari fate notare errori di calcolo o di data o di nome “Lo ha detto il computer!” quell’uomo non è stupido come a prima vista sembrerebbe, sta solo barando,sorvolando bellamente sul fatto che il pc non dice un tubo, è un mezzo, gli si immettono dati e se sono sbagliati, il pc da risultati sbagliati.. come una matita se scrivo fesserie.. tu leggerai fesserie, scritte a matita DA ME…l’errore è sempre dell’uomo. mM l’uomo si è deresponsabilizzato. Lo ha fatto senza manco pensarci,è solo inadeguato al nuovo che gli è stato regalato, è pigro e si adagia: ormai non ha necessità di seguire etica, di spiegare, giustificare..decidere..la macchina è mille volte più rapida, ha una memoria prodigiosa..l’uomo riposa il cervello e si limita a portare avanti una procedura ed il meschino segna la sua condanna.. in fondo presto sarà sostituibile da scimmie o da robot.. tanto non serve che pensi.. orribile,ma dolorosamente vero..l’uomo si ritira in un angolo e la macchina avanza, perchè è inadeguato, non sa valutare gli effetti e si lascia dominare da gente che vuole il mercato asettico e asociale che si piega solo alle ragioni del calcolo ed è questo che si vuole in un mondo che misura ogni cosa in termine di danaro..di mercato ed è il mercato che da il valore. Se il calcolo è tutto, se il calcolo non ha anima, non esprime opinioni..è quello che si vuole in un mondo che non sa più pensare.. dopo aver mutuato il ragionamento binario robotico, quello che permette di annichilire o muovere le masse senza fatica a seconda di quello che i dominanti desiderano. E torniamo ai nostri figli, in europa, come in america, sembrano tutti desiderosi di occuparsi della loro educazione sessuale,che sia disinibita al massimo, ora addirittura estrema e sadomasochista
 
Perchè?
 
Tento una risposta: di certo stanno cambiando il mondo e non è facile vedere bene a cosa mirano, per ora. Stanno rubando il futuro ai giovani, ma in cambio gli regalano la libertà di usare al massimo i loro corpi ignari, basta che frenino il cervello e la immaginazione.. Si vede che la droga naturale o chimica, non basta più, allora come corrompere i giovani? Come rimbecillirli? Ma certo! hanno scoperto che il sesso può essere una droga, due piccioni con una fava. Si fa rinascere la libido nei giovani che sembrano averla persa anche grazie alle droghe,niente prende e rimbambisce più del sesso estremo, in America sono nate cliniche che disintossicano dal sesso, sappiamo di noti attori che hanno dovuto ricorrervi.. La droga aiuta il sesso estremo, che a sua volta invita al consumo di droghe..luciferino, appunto!
 
Gli permetterete anche questo?
 

ARCADIJ PETROV – RIGENERAZIONE DEGLI ORGANI E RICRESCITA DEI DENTI – TESTIMONIANZE

lug 10, 2014
 
by Dioni

Arcadij+Petrov testiomonianza

La prima parte che spiega il metodo è qui ARCADIJ PETROV – RIGENERARE GLI ORGANI E FAR RICRESCERE I DENTI

RIGENERAZIONE RENE

Anatoly Ostrezov nato nel 1931 – Samara (Russia).

” Nel 1950 il mio rene sinistro è stato rimosso dopo che ero stato accoltellato.Ho vissuto con un solo rene per 56 anni. Nel Giugno 2006 sono andato alCentro Arcady Petrov per ricevere un addestramento nelle loro tecniche di guarigione. Durante la formazione Arcadij Petrov ha avviato la rigenerazione del mio rene mancante. Prima di iniziare ho fatto un’ecografia che confermava l’assenza del mio rene sinistro. Avevo anche dei rapporti medici dell’ospedale che spiegavano le ragioni per cui il mio rene era stato rimosso.  Durante il processo di rigenerazione è stato fatto un video che mostra i risultati della rigenerazione verificati con gli ultrasuoni.

La lettura della prima ecografia mostrava l’assenza del mio rene sinistro.  Il 24 Agosto 2006 la seconda ecografia mostrava l’iniziale formazione di un nuovo rene di 65 x 26 mm. La terza ecografia fatta il 14 Febbraio 2007 mostrava un rene di 110 x 46 mm.  Un rapporto medico è stato rilasciato da un medico dell’ospedale di Leninsky. Il medico ha verificato attraverso gli ultrasuoni che il nuovo rene era sano e funzionava normalmente”.

RIGENERAZIONE DENTI
Irina Golovanova – Krasnoyarsk.

” Io sono un medico Odontoiatra. Questo metodo rigenera non solo i denti mancanti, ma anche i denti che hanno problemi patologici.

 Il 16 Febbraio 2006 ero personalmente presente al primo seminario per la rigenerazione dei denti fatto a Krasnoyarsk. In quel periodo avevo problemi con il mio 7° dente in alto per parodontite cronica e gengivite ed era molto doloroso. Quando il processo di rigenerazione è stato avviato, ho provato un dolore sordo e piacevole intorno a quel dente. Ho sentito un leggero prurito che si estendeva all’interno del dente. In seguito questo metodo è stato utilizzato anche per il resto dei miei denti che avevano bisogno di rigenerazione. Dal 16 Febbraio al 10 Maggio tutti i sintomi e i dolori della parodontite andarono via e tutti i denti stavano bene.

 Nella prima parte del corso di Arcadij Petrov  ho potuto assistere al processo di rigenerazione e vedere come le prime cellule staminali sono state messe nella posizione corretta e come hanno iniziato a crescere. Sono certa che queste tecniche avranno un grande significato nella salute generale delle persone che le utilizzano”.

RIGENERAZIONE DENTI.

Galina Vladimirovna Nesheretova – Kurgan.

” Mi chiamo Galina Nesheretova, ho 56 anni e vivo nella città di Kurgan. Do testimonianza che dopo la lettura  della trilogia ” Creazione del Mondo” di Arcadij Petrov, si è verificata in me la rigenerazione di due denti superiori.

Avevo un ponte d’oro che improvvisamente si è staccato. Mi è dispiaciuto che il ponte si fosse staccato ed esattamente un mese dopo si è verificato un gonfiore nella gengiva. Ho pensato ad un processo infiammatorio ma poi ho scoperto con la lingua che in quel punto spuntavano due dentini aguzzi.

Mentre stavo leggendo il libro sono arrivata ad un punto dove l’autore spiegava la rigenerazione dei denti.  Ho pensato se fosse possibile che succedesse anche a me e come sarebbe stato bello se mi fossero ricresciuti i denti.

 Poi ho pensato : ” Ma come è possibile visto che ho delle corone”. In seguito, improvvisamente, mi si sono staccate queste corone. Mi sono meravigliata tanto ed ero felicissima.

L’ ho fatto vedere ai miei figli. Ho aperto la bocca, tutti guardavano ed era vero! Tutti gioivano con me e addirittura mi invidiavano.

Sono immensamente grata per questo, per la possibilità che mi si è presentata e per queste nuove tecnologie che oggi esistono”.

Quando il ponte della Sig.ra  Nesheretova si è staccato, lei ha cercato subito la sua amica dentista ma non è riuscita a trovarla.
Il periodo di tempo in cui la dentista è stata “casualmente” inritracciabile è esattamente lo stesso periodo che è stato necessario ai suoi denti, completi di radice, di ricrescere.

FRATTURA COLONNA VERTEBRALE

Lirin Sergei – città di Nizniy Novgorod.

” Mio figlio aveva una frattura di due dischi della colonna vertebrale. Lui è rimasto sdraiato a letto per un lungo periodo.

I medici stavano usando certe tecniche di stretching ma con  scarsi progressi. Il suo sistema immunitario era molto debole e aveva sviluppato l’artrite.

 Il nervo trigemino su un lato della sua faccia necessitava una correzione ma i medici non potevano correggerlo. Aveva molto dolore e spasmi continui. Usavano stimolatori cerebrali per cercare di migliorare la sua condizione e lui passava molto tempo all’ospedale e naturalmente anche i suoi studi ne risentivano.

 Così la nostra unica possibilità di salvarlo era di incontrare Arcadij Petrov ed io non potevo perdere questa opportunità.

 Prima di iniziare ad utilizzare le tecnologie del Prof. Petrov, mio figlio è stato visitato dal  Prof. Sirovskiy,  scienziato molto conosciuto a Mosca che dirige il reparto di neuro-rianimatologia a Burdenko.

 La sua diagnosi fu terribile. Disse che il ragazzo non sarebbe mai ritornato ad una salute normale e che sarebbe stato disabile per il resto della sua vita.

Il ragazzo aveva lo sguardo di un uomo di novant’anni ed era molto sconvolto.

Lo stesso giorno, dopo la visita, siamo andati ad incontrare Arcadij Petrov.

Durante la prima settimana usando le sue tecnologie di bioinformazione, abbiamo potuto vedere i risultati definitivi. La dinamica di miglioramento delle condizioni del ragazzo è stata verificata mediante attrezzature mediche in ospedale e dopo due mesi e mezzo il nostro ragazzo ha vinto un concorso regionale di ciclismo estremo.

Sono molto grata che lui abbia avuto indietro la sua salute ed il suo entusiasmo.

Ora si sta godendo di nuovo la vita e lo sport che ama”.

Ivan Saharchuk – Dottore in Scienze Mediche, membro del ” New York Science Academy”, Professore Capo del Dipartimento di Terapia Medica dell’Università Nazionale Ucraina.

” Sono stato molto felice di leggere la trilogia ” Tree of Life” di Arcadij Petrov.

Mia moglie ed io abbiamo insieme cento anni di esperienza pratica nel campo della medicina.

 Anche se siamo entrambi medici professionisti, a causa della cattiva salute cronica sperimentata per molti anni, siamo stati costretti a cercare aiuto presso un uomo che è lontano da un professionista medico tradizionale.

Abbiamo avuto un grande apprezzamento per i libri di Petrov  e abbiamo cominciato ad usare le tecnologie descritte nei libri su noi stessi.

In un tempo molto breve i nostri sintomi hanno iniziato ad indebolirsi e a scomparire. Dalla nostra esperienza abbiamo concluso che la medicina moderna ha ancora molta strada da fare per essere in grado di aiutare le molte persone che soffrono di malattie come l’arteriosclerosi, il cancro, le malattie da virus  e quelle della vecchiaia come la demenza.

L’attenzione dovrebbe essere data a queste nuove tecnologie che vengono descritte in questi libri  e insegnate al Centro Arcadij Petrov”.

Queste testimonianze, che sono solo una piccola parte delle guarigioni avvenute, dimostrano che la radicata credenza secondo la quale gli organi non possono rigenerarsi da soli e i denti, una volta persi, non possano ricrescere, è decisamente da rivedere.

Ritengo quindi che sia importante divulgare questo tipo di informazioni perché questo consentirà di abbattere più velocemente la barriera dell’impossibile, un pò come successe quando Roger Bannister nel 1954 batté un record nella corsa ritenuto “impossibile” per più di un secolo.
Una volta che quella barriera fu infranta e il record depennato dalle cose impossibili, fu facile per gli altri corridori replicare e migliorare il risultato.

Fintanto che si continuerà a pensare che è impossibile così sarà, ma ora i tempi sono maturi per aprirsi a nuove cose.

Consigliatissima la visione del documentario “Luce dell’Eternità” con Arcadij Petrov, specialisti del settore medico tradizionale e testimonianze di persone guarite.

Fonte http://riccamente.blogspot.co.uk

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