
Italia: Sistema politico/mediatico strizza l’occhio al terrorismo venezuelano

Questo è l’incredibile tweet con cui l’ambasciata americana in Macedonia definisce regolare l’elezione Talaat Xhafeiri come speaker del parlamento Macedone.Una menzogna palese per supportare il tentativo di colpo di stato, forse fermato dai macedoni.
Presto per dire come finirà, a me viene sempre più da vomitare per i valori dell’occidente.
https://twitter.com/usembassymkd/status/857690559842050048/photo/1
Dopo l’Ucraina tocca alla Macedonia dove è in atto un colpo di stato, la Macedonia è un paese che conosco e in cui sono stato. Nella capitale Skopie ad esempio c’è una “pacifica” (si come no) comunità albanese appena, appena sovvenzionata dagli americani (girano con la bandiera stars and stripes per capirci), accampata davanti al parlamento e con mezza città in mano.
La presenza degli Albanesi in Macedonia è un regalino della guerra dei balcani, di fatto la Macedonia ad un certo momento a fine anni novanta si è ritrovata invasa da popolazione di etnia albanese, letteralmente invasa tanto che ha dovuto riconoscere uno status di fatto speciale alle risorse le quali hanno costituito uno stato nello stato. Fatevi un giretto nella parte albenese di Skopje poi parliamo del concetto di enclave.
Ad ogni modo il corrispondente di Rischio Calcolato, U.Q. spiega la situazione (in inglese):
i will explain the whole situation:
VMRO-DPMNE macedonian party that is in dip shit becaose they stole lot of money didn’t get the exact number of votes to form a goverment however SDSM ( macedonian party ) agreed to make a coalition with albanian partiesand they can make a goverment now.
So the thing is VMRO have a power and a ways to block the forming of this coalition especialy when the albanian parties signed agreement in Tirana where they ask Albanian language to be set as secondary language in Macedonia.
To change the Macedonian Flag and anathem so what whappened today
So what whappened today:
In a tense meeting in the goverment the speaker closed the meeting however SDSM and the albanians continued with it and proceeded to change the speaker of the goverment.
in meanwhile as a reaction VMRO minister stand up and sang the macedonian anthem on which albanian ministers didn’t stand up, after this albianian minister stand up and sang the albanian anthem something whcih revolted lot of people. A
And they (teh people) entered into the goverment the people were angry and hurt some of the ministers especialy the SDSM leader Zoran Zaev and one the leader of the Albanian coalition Ziladin Sela.
The people are still in the goverment and the police is having action against them and they’re trying to remove as we talk i leave in the center of skopje and i can hear the shock bombs as i write to you
Ucciso a Kiev l’ex deputato della Duma russa Denis Voronenkov. Feriti l’assassino e la guardia del corpo. Trasportati entrambi all’ospedale, il primo con ferite alla testa, al petto e a una gamba, il secondo con una ferita al ventre. Poco dopo l’omicida è opportunamente deceduto, nonostante quattro operazioni e i tentativi dei medici, che gli hanno praticato anche un massaggio cardiaco a cuore aperto. La Tass scrive che la polizia ucraina starebbe seguendo la pista dell’omicidio su commissione. Le frammentarie notizie apprese per ora sulla vittima, sono che egli non aveva rinunciato alla cittadinanza russa, nonostante avesse ottenuto anche quella ucraina. Ancora la Tass riporta le parole del presidente della Commissione esteri del Senato russo, Konstantin Kosaiev, il quale si è detto non stupito della reazione del presidente ucraino: “quanto affermato da Petro Porošenko caratterizza in “maniera freudiana” il retroscena del delitto, cioè addossare tutto alla Russia”.
Proprio oggi Voronenkov doveva deporre di fronte alla Procura militare. L’ ex consigliere presidenziale e attuale procuratore generale ucraino, l’elettrotecnico Jurij Lutsenko, ha dichiarato che i servizi segreti ucraini si occuperanno della sicurezza della vedova di Voronenkov e dell’altro ex deputato della Duma russa attualmente residente in Ucraina, Ilija Ponomarev, ex esponente dell’opposizione cosiddetta di sinistra a Putin, trasmigrato poi tra i sostenitori del golpe ucraino. A detta di Lutsenko, lo stesso Voronenkov era sotto scorta dei servizi segreti di Kiev; ma la portavoce dello stesso dipartimento, ha dichiarato che questo non si occupava della scorta dell’ex deputato russo.
Il leader del PCFR Gennadij Zjuganov ha paragonato l’omicidio di Voronenkov a quello del giornalista, storico e conduttore televisivo Oles Buzina, freddato nell’aprile 2015 davanti al portone di casa e il cui assassino era stato rimesso immediatamente in libertà, su “raccomandazione” degli squadristi di Pravij Sektor, di guardia fuori del tribunale.
L’Ucraina, ha detto Zjuganov, “si è trasformata in un centro di banditismo, in cui avvengono e sono avvenuti innumerevoli omicidi su commissione”.
La portavoce del Ministero degli esteri russo, Marija Zakharova ha dichiarato che “la reazione di Kiev e dei media internazionali, che già dopo un’ora facevano ricadere la colpa sulla Russia, mette la croce su qualsiasi indagine non preconcetta e obiettiva dell’omicidio. Tali dichiarazioni, nei primi momenti successivi alla tragedia, sono indicative dei veri propositi dello Stato ucraino. O esso è interessato alle indagini e fa il massimo sforzo in quel senso, oppure imposta la direzione delle ricerche sull’ennesimo sanguinoso crimine”.
A parere del politologo Ruslan Bortnik, l’assassinio di Denis Voronenkov è vantaggioso per “il partito integrale della guerra” ucraino e distrugge ogni ipotesi di soluzione del conflitto nel Donbass. “Si tratta di un omicidio politico” ha detto Bortnik, “allo scopo di sollevare una reazione politica e sociale”. Bortnikov ha dichiarato alla Tass che non è da escludere la pista “cosiddetta russa”, ma ha osservato come questa sia “evidente, ma molto probabilmente errata”, dato che Voronenkov “era un testimone politicamente importante al processo” montato provocatoriamente a Kiev contro l’ex presidente Viktor Janukovi?, ma “non era poi così informato e oltretutto aveva già testimoniato”.
Denis Voronenkov era emigrato in Ucraina nell’ottobre 2016 e nel dicembre successivo era stato privato dell’immunità parlamentare in Russia, in relazione a una causa penale per il sequestro di un edificio a Mosca. Lo scorso febbraio era stato formalmente accusato di frode e inserito nell’elenco dei ricercati internazionali.
di Fabrizio Poggi Notizia del: 23/03/2017
Poroshenko chiede al Tribuale dell’ONU di far arrestare Putin, nell’ultimo tentativo di evitare di essere linciato dai gruppi neonazisti ucraini
Tempi disperati richiedono misure disperate
Il Governo di Kiev si trova nella decisione di pacificare gli ultranazionalisti che illegalmente stanno bloccando l’Ucraina Orientale (Donbass) ed hanno provocato una grave scarsezza di energia elettrica ed il sequestro di beni e e fondi tributari -apporti del Donbass dell’epoca sovietica.
In altre parole: Kiev si è sparata sui suoi stessi piedi e, per il colmo, gli ultra nazionalisti adesso si preparano a marciare su Kiev in Marzo.
Il comandante leader del potente gruppo neo-nazista (quello che ha come simbolo del battaglione la runa con il diavolo) ha già annunciato che ha l’intenzione di sciogliere il Parlamento (Rada) e spodestare Poroshenko (il presidente golpista).
Come c’era da aspettarsi, Kiev cercherà di divulgare questo disastro in modo da dare la colpa alla Russia.
Questo realmente è soltanto l’ultimo disperato tentativo finale per evitare l’inevitabile. Poroshenko sa bene che i gruppi neo-nazisti che lo hanno portato al potere gli si sono rivoltati contro. Le sue barre di cioccolato non lo possono proteggere dalla turbe degli ucraini infuriati.
Washington ha segnalato che vuole tagliare i fondi destinati a Kiev per finanziare la campagna militare di terrore contro il popolo del Donbass. Poroshenko sa che la sua unica speranza è quella di appellarsi alla “comunità internazionale” per farsi compatire.Perchè non provarlo? Poroshenko può presumere di tentare un’altra volta la carta di presentare la sua collezione di passaporti russi per passare come “vittima” della “aggressione russa”.
Dimitriiy Labin, docente di Diritto Internazionale presso l’Istituto di Relazioni Internazionali di Mosca, ha commentato alla Pravda su questo tema: “Poroshenko può presentare tutto quello che vuole ma la Corte di Giustizia non si occupa di casi criminali. Secondo il suo Statuto si occupa soltanto di conflitti fra gli Stati. Pertanto Poroshenko non ha prospettive.
Anche Ruslan Bortnik, direttore dell’Istituto per le Analisi e Gestione Politica, suggerisce che Poroshenko può presentare documenti come passaporti di elementi che hanno patecipato al conflitto in Ucraina ma lo stesso potrebbero fare le Repubbliche del Donbass circa i mercenari stranieri trovati a combattere nelle fila dell’Esercito ucraino.
Poroshenko non si deve preoccupare, se riesce a fuggire adesso da Kiev, potrà passare il resto della sua vita in modo piacevole a Brooklyn in buona compagnia e con molto denaro.
di Richard Brandt Fonte: Russia Insider Traduzione: L.Lago
questi sì che sono hackers anti sistema. Che cattivi, questo magnate multimiliardario non ha a cuore altro che il bene degli ultimi….
Dc Leaks pubblica i file rubati dai database della Open Society Foundation dell’imprenditore ungherese americano: “A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia”
Prima di partire, l’ex direttore della CIA John Brennan ha lanciato un avvertimento (di stile mafioso) a Trump di “misurare le sue parole”, e lo ha criticato per non comprendere la minaccia della Russia agli USA.
Il confronto è molto intenso e profondo, con intonazioni da guerra civile, anche non ci si azzarda a pronunciare questa con il suo vero nome.