Archivio tag: elite
GIUSTO PER RICORDARE A “CHI” OBBEDISCONO I MAINSTREAM MEDIA
- 1844 – Benjamin Disraeli (1804-1881), più noto come Sir Beaconsfield, figlio di ebrei ferraresi e ministro inglese, menzionato come massone da Eugen Lennhoff nel Dizionario Massonico francese, scriveva nel suo romanzo Coningsby (1844): «Il mondo è governato da tutt‘altri personaggi che neppure immaginano coloro il cui occhio non giunge dietro le quinte» 4. E in un discorso tenuto ad Aylesbury il 20 novembre 1876: «I governi di questo secolo non sono in relazione solamente con governi. imperatori, re e ministri, ma anche con le società segrete, elementi di cui si deve tener conto e che all’ultimo momento possono annullare qualsiasi accordo, che possiedono agenti ovunque, agenti senza scrupoli che spingono all’assassinio, in grado, se necessario, di provocare un massacro» 5.
- 1906 – Walther Rathenau (1867-1922), uomo politico israelita, Ministro per la Ricostruzione e dal 31 gennaio 1922, Ministro per gli Affari Esteri della Repubblica di Weimar fino al 24 giugno, il giorno del suo assassinio. Gran capitalista, alla testa di oltre cento Società, strettamente legato all’Alta Finanza di Wall Street: «Trecento uomini, di cui ciascuno conosce tutti gli altri, governano i destini del continente europeo e scelgono i loro successori nel loro entourage» 6.
- 1920 – Winston Churchill (1874-1965) 7, il celebre statista inglese, in un articolo sulla rivoluzione russa apparso sull’Illustraled Sunday Herald, del 18 febbraio 1920, scriveva: «Dai giorni di Spartacus-Weißhaupt fino a Karl Marx, Trotsky (Russia), Bela Kuhn (Ungheria), Rosa Luxemburg (Germania) ed Emma Goldmann (USA) 8, questo complotto mondiale per la distruzione della civiltà e per la ricostituzione della società sulla base dell’arresto del progresso, del malanimo invidioso e dell’impossibile uguaglianza si è potentemente sviluppato. Esso ha giocato un ruolo chiaramente riconoscibile nella tragedia della Ri-voluzione Francese. Esso ha servito da motore a tutti i movimenti sovversivi del secolo XIX; e ora, infine, questo gruppo di straordinarie personalità del mondo sotterraneo delle grandi città d’Europa e d’America ha afferrato per i capelli il popolo russo ed è divenuto praticamente il dominatore incontrastato di questo enorme impero».
- 1950 – James Paul Warburg (1896-1969), uomo di punta dell’Alta Finanza cosmopolita ebraica, amministratore della banca Kuhn & Loeb, grande finanziatrice della Rivoluzione Russa, membro del Council on Foreign Relations (l’Istituto per gli Affari Internazionali americano, vero governo-ombra degli Stati Uniti), e del mondialista Bilderberg Group (sorta di superparlamento allargato alle due sponde dell’Atlantico), rivolgendosi al Senato americano il 17 febbraio 1953: «Noi avremo un Governo Mondiale che ci piaccia o no. La sola questione è di sapere se sarà creato per conquista o per consenso».1930 – Kadmi–Cohen, in L’abomination américaine 9 «Ai crocevia-chiave della Storia, un Kahal misterioso spinge l’uomo “ispirato”, talora scelto con molto anticipo a divenire lo strumento della “Grande Opera”. Egli può allora sconvolgere uno Stato, rovesciare corso degli eventi, sfidare le opposizioni, ingannare i popoli con capovolgimenti spettacolari e drammatici, con stupore delle folle che ignorano la preparazione delle sue vie effettuata da altre mani e dai sostegni occulti che lo fanno durare fino al giorno stabilito della sua caduta, una volta assolta la sua missione, o allorquando le sue pretese oltrepassano la misura che gli è stata assegnata».
- 1935 – Sir Stanley Baldwin (1867-1947), Ministro britannico. constatava: «Gli Stati, colonne della corona d’Inghilterra, non sono più arbitri del loro destino. Delle potenze che ci sfuggono fanno giocare nei miei Paesi come altrove degli interessi particolari e un idealismo aberrante» 10.
- 1941 – James Burnham (1905-1987), membro dell’alta Massoneria riservata ai soli ebrei del B’nai B’rith e della Pilgrims Society 11, riferendosi ai quadri direttivi: «I dirigenti nominali: presidenti, re, congressisti. deputati, generali, non sono i veri dirigenti» 12. E, in piena guerra, nel suo libro L’era degli organizzatori, trattando dell’esistenza di una cospirazione che manipolava il nazismo altrettanto bene delle altre ideologie o Stati, aggiungeva: «La guerra, le guerre future sono in realtà un episodio della Rivoluzione» 13.
- 1946 – Charles Riandey, Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio (dei 33º del Rito Scozzese Antico Accettato. N.d.R.) di Francia, annunciava: «La necessità di un’organizzazione totalitaria del mondo, dalla quale verrà esclusa ogni nozione di primato di una nazione nondimeno sussiste. Essa si realizzerà ineluttabilmente alla sua ora, ora che non è ancora giunta e che a nulla gioverà volerla anticipare, dal momento che vanno raccolti soltanto i frutti maturi […]. Questo passaggio (dal particolare al collettivo) […] non sarà definitivamente compiuto che allorquando il mondo intero avrà riconosciuto l’autorità di un agente unico, regolatore e coordinatore universale. Con quale mezzo si imporrà questo agente? Probabilmente con la guerra, una terza e – speriamolo – ultima convulsione mondiale, perché l’umanità è condannata come tutto ciò che è vivente, a partorire nel dolore e nel sangue» 14.
- 1949 – Giuseppe Antonio Borgese (1882-1952) – marito di Elisabeth Mann, figlia di Thomas Mann – professore all’università di Chicago e segretario generale del Comitato per l’elaborazione di una Costituzione Mondiale, nel 1953 dà alle stampe Foundations of the World Republic («Fondamenti della Repubblica Mondiale»). Vi si dice: «Il Governo Mondiale è inevitabile. Nascerà in uno dei seguenti modi. O come Impero Mondiale, con schiavitù di massa imposta dalla vittoria di una Terza Guerra Mondiale, o può prendere la forma di Repubblica Federale Mondiale, instaurata attraverso un’integrazione graduale nelle Nazioni Unite» 15.
- 1968 – Harold Wilson (1916-1995), uomo politico inglese, membro del potente Royal Institute of International Affairs (R.I.I.A.), l’Istituto Affari Internazionali britannico, e della Fabian Society, circolo superiore dell’area del Potere e centro mondiale di irradiazione, fin dal 1884, del socialismo: «I conservatori danno l’illusione di governare, allorché le vere decisioni sono prese al di fuori del Parlamento, dai Clore, dai Lazard e dai Warburg» (finanzieri israeliti, N.d.R.) 16.
- 1975 – Saul Mendlowitz , ebreo, direttore del Progetto di Modello per un Ordine Mondiale e membro del Council on Foreign Relations (C.F.R.). il politburo del capitalismo con sede a New York: «La domanda se ci sarà o non ci sarà un Governo Mondiale entro il 2000 non si pone più. A mio avviso le domande che dobbiamo (invece) porci sono: come questo si verificherà, se attraverso un cataclisma, un movimento, un disegno più o meno razionale e se sarà a carattere totalitario, benevolmente élitista o partecipativo» 17.
- 1981 – Thierry de Montbrial, membro della Commissione Trilaterale, presidente dell’I.F.R.I., l’Istituto Affari Internazionali francese, e membro del Club massonico Le Siècle: «Ad un dato momento, il contenuto e lo stile della politica internazionale vengono influenzati da quanto pensa e dice un relativamente piccolo numero di esperti. E questo nel mondo intero. Si tratta di una pura constatazione che non è dettata da nessuna dottrina élitista. Per fare un esempio, negli Stati Uniti un centinaio di persone giocano un ruolo preponderante in seno agli Istituti di Ricerca e nei circoli giornalistici, e la loro influenza è considerevole […]. A Mosca, gli Istituti di Studi Internazionali, che sono nostri omologhi e nostri interlocutori, partecipano all’elaborazione della politica sovietica» 18.
- 1985 – Louis Pauwels (1920-1997), massone, occultista, discepolo del mago nero Georges Ivanovi? Gurdjieff (1872-1949), già direttore di riviste esoteriche e del Figaro Magazine, che ama proclamare la sua conversione al cristianesimo: «C’è un complotto mondiale di forze anticristiane che mirano a indebolire (e se possibile a dissolvere in un umanesimo di belle parole, ma impotente) la fede dei cattolici a dividere la Chiesa, ad arrivare ad uno scisma» 19.
Un treno per la notte, ecco i nuovi poveri: sul regionale dormitorio fra i pendolari della disperazione

Facebook vi protegge dalle notizie dannose. E Mentana, da Grillo, mentre la UE instaura lo stato d’eccezione

.jpg)
Il PD reo confesso: abbiamo fatto gli interessi dell’UE, non quelli dell’Italia
ah questi cattivi euroscettici populisti e xenofobi, non amalo la UE DELLE BANCHE, che tragedia, sono sicuramente dei guerrafondai. SCUSATE, MA PERCHE’ GIURANO SULLA COSTITUZIONE CHE SANCISCE IL POPOLO SOVRANO e non LA UE?
Attenzione: stanno tentando di rovesciare Trump!
i simpatici paladini della democrazia detestano quando il popolo sbaglia a votare e si impegnano a mettere una pezza, certo per il bene di quei popoli che tanto disprezzano
Quella di lunedì, negli Stati Uniti, dovrebbe essere una tranquilla giornata di democrazia. I Grandi elettori si riuniscono nella capitale di ogni Stato per eleggere il presidente, rispecchiando il voto popolare. Di solito è una formalità ma questa volta rischia di non essere tale.
Uno dei migliori commentatori americani, Paul Craig Roberts, denuncia apertamente un tentativo di un colpo di stato (leggi qui), altri giornalisti nei giorni scorsi avevano evidenziato lo stesso pericolo, come Michael Snyder. Ma ieri sera anche la Washington Post ha dato conto di quel che sta avvenendo: i grandi elettori di ogni Stato, che dovrebbero semplicemente ribadire il risultato delle urne, stanno ricevendo incredibili pressioni al fine di indurli a non votare per Trump.
Sono letteralmente bombardati di email e di telefonate in cui si evidenzia la pericolosità di Trump e in cui vengono evidenziati i rischi dell’America,mentre la Cia, l’Fbi e ovviamente Obama continuano a denunciare le interferenze russe nell’elezione nel tentativo, vano, di dimostrare che l’elezione non era regolare. Tentativo vano, perché fino ad oggi non è stata presentata alcuna prova. Secondo il Washington Post anche i grandi elettori democratici sono sottoposti a pressioni analoghe da parte di attivisti repubblicani, di cui peraltro, però, non si capisce il senso, considerato che Hillary ha perso. Ci sarà qualche caso ma irrilevante.
Le pressioni sono esercitate sui Grandi Elettori degli Stati che hanno votato per Trump e il significato è fin troppo chiaro: le élite globaliste che hanno governato l’America e indirettamente il mondo occidentale, sta per uscire dalla stanza dei bottoni, visto che il magnate non ha piazzato i loro uomini nei dicasteri chiave. Quell’élite sta tentando di tutto per impedire che Trump entri davvero alla Casa Bianca a ribalti la politica estera e di sicurezza perseguita finora, a cominciare dai rapporti con la Russia e dalla lotta all’Isis e corregga quella sulla globalizzazione incentivando la riscoperta di un “patriottismo imprenditoriale” sugli investimenti e sui posti di lavoro.
Attenzione: quel che sta avvenendo in queste ore è gravissimo ed è assolutamente incompatibile con i principi democratici. Speriamo che i Grandi Elettori non si lascino suggestionare.
Se davvero Trump venisse rovesciato prima ancora di entrare in carica, gli Stati Uniti perderebbero qualunque legittimità di fronte al proprio popolo e al mondo.
Alle élite importa poco. A noi sì, tantissimo.
Se il popolo vale più della finanza


I potentati finanziari designano Gentiloni per proseguire l’opera di spoliazione ed invasione dell’Italia
Un governo senza scadenza, dichiarano, indifferenti a qualsiasi problema di consenso e rappresentanza sostanziale da parte dei cittadini.
Un gioco molto pericoloso quello della classe politica al Governo che ancora una volta, nonostante sia priva di qualsiasi legittimità democratica, si ostina ad operare alle spalle degli interessi e delle necessità dei cittadini chiudendosi a riccio rispetto alle legittime richieste di andare al voto, agitando i soliti pretesti della emergenza finanziaria, dei mercati e degli impegni internazionali.
Facile prevedere che il regime cercherà di creare nuove “emergenze” per giustificare una prosecuzione a tutti i costi dell’attività del governo ed evitare una consultazione popolare da cui il PD, il partito che rappresenta gli interessi del Grande Capitale, uscirebbe sicuramente sconfitto.
Mentre Renzi ha da poco portato via i suoi scatoloni dagli uffici che occupava come primo ministro, a stretto giro arriva il nuovo sostituto, grazie alla veloce designazione fatta del Presidente Mattarella.
In realtà, come si può capire, il nome di Gentiloni è stato suggerito dai potentati finanziari, da Bruxelles e da Washington come persona di provata fedeltà alle centrali di potere sovranazionale che dirigono il sistema Italia.
Non per nulla il “conte” Gentiloni (il personaggio ha delle ascendenze nobiliari) aveva manifestato la sua subalternità a queste centrali dimostrandosi un fervente sostenitore della NATO, di Washington, un grande entusiasta della subalternità alla oligarchia europea di Bruxelles tanto da dichiarare la “necessità di consegnare ogni sovranità dello Stato Italiano a beneficio dell’Unione Europea”.
Quando nel 2011 avvenne il primo colpo di mano, un vero e proprio golpe, con la destituzione dell’ultimo premier eletto, Silvio Berlusconi, ad opera della Troika, grazie alla complicità di Napolitano, quello che oggi è il nuovo premier nominato , il conte Gentiloni, conversando con Carlo Cattaneo, plaudeva al colpo di mano e scriveva su Twitter: “Esatto, dobbiamo cedere sovranità a un’Europa unita e democratica”. (vedi Libero.it)
Per quanto riguarda le sue posizioni manifestate come Ministro degli esteri, Gentiloni è noto per essere un fedele esecutore delle politiche dettate da Washington, tanto da ripetere a pappagallo tutti i dispacci inviati dal Dipartimento di Stato USA, senza mai discostarsi di un millimetro dalla linea di Washington: questo accadeva ad esempio sulla questione delle sanzioni alla Russia e sulle politiche di provocazione della NATO con le concentrazioni di truppe ed esercitazioni alle frontiere russe. Fu lo stesso Gentiloni a dichiararsi a favore dell’invio di militari italiani in Lettonia a seguito dei reparti NATO.
Allo stesso modo è nota la sua posizione anti Assad sulla Siria che gli aveva fatto manifestare “grande preoccupazione” quando nel Settembre del 2015 la Russia schierò le sue forze in Siria in aiuto ed a sostegno del governo di Damasco. ““Complicato se la Russia pensa di risolvere a mano armata la situazione”, disse Gentiloni in quell’occasione.
“Spero che le notizie sulla presenza russa siano meno gravi di quanto appaiono”: se Mosca “avesse l’illusione di risolvere mano armata la situazione sarebbe una complicazione del quadro, uno sviluppo negativo”. Così dichiarava il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Sky Tg24 sulla presenza russa in Siria nel 2015.
Le previsioni di Gentiloni si è visto quanto erano adeguate, considerando che la Russia, con il suo decisivo appoggio, è riuscita a risolvere il conflitto annientando la presenza dei terroristi ad Aleppo ed in tutte le città siriane. D’altra parte Gentiloni ha dimostrato di essere apertamente schierato dalla parte dei gruppi terroristi di ispirazione salafita/saudita.
A questo proposito, noi di controinformazione, scrivevamo nel 2015: “……Ancora più grave è il fatto che l’Italia, oltre a fare affari con i paesi che sostengono il terrorismo, in ossequio alle direttive del Dipartimento di Stato USA, partecipa alle sanzioni contro la Siria, negando anche la fornitura di medicinali e generi di necessità alla popolazione siriana stremata da quasi 5 anni di conflitto. Lo stesso governo italiano partecipa all’embargo contro lo Yemen, per consentire alle forze degli “amici” sauditi di massacrare meglio la popolazione locale”.
“Questa è la politica estera dell’Italia dei Renzi e Gentiloni, quelli che si riempiono poi la bocca del rispetto dei “diritti umani” (nei paesi non conformi agli interessi USA) e fanno affari ed alleanze con i peggiori ceffi del Medio Oriente, con le mani in pasta nel terrorismo e delle persecuzioni contro la propria popolazione”. Vedi: Il Governo italiano di Renzi/Gentiloni a fianco dei paesi che sostengono il terrorismo
Adesso Paolo Gentiloni ex ministro degli esteri, i quarto premier non eletto dal popolo, nominato da Mattarella è un personaggio che risulta ancora più servile di Renzi, ancora più spregiudicato nel richiedere l’annullamento di ogni sovranità dello Stato Italiano a beneficio dell’Oligarchia di Bruxelles rispetto al suo predecessore.
Risulta fra l’altro che Gentiloni è un fervente sostenitore di Israele, l’anno scorso aveva partecipato al meeting della Trilateral Commission, quell’organismo dell’elite che lavora per un “Governo Mondiale”
Lo stesso ex ministro ha partecipato ad un Workshop dove erano presenti i noti criminali come Kissinger e Soros e supermassoni come Draghi, Monti, Amato e Letta. Inoltre il “conte” è solito partecipare ed essere invitato ai convegni dell’Aspen Insitute e della lobby mondialista dei Rockefeller, lui stesso risulta avere stretti collegamenti di parentela con noti massoni.
Nel corso delle elezioni presidenziali statunitensi Gentiloni non ha esitato a coprirsi di ridicolo implorando un incontro a tu per tu con la candidata democratica Hillary Clinton, dichiarandosi un suo fervente sostenitore, si è recato personalmente a New York per per tifare per la Clinton e farsi fotografare con lei.
Naturalmente adesso il “conte” si trova a disagio dovendosi confrontare con Donald Trump, come nuovo padrone, il personaggio che aveva aspramente criticato. Non ci sono dubbi che sarà pronto ad “adeguarsi” come sempre ha fatto nella sua carriera.
Dic 13, 2016 di Luciano Lago