Il più grande fondo speculativo del mondo scommette miliardi contro il Vecchio Continente con la tecnica delle vendite allo scoperto: più i titoli scendono, più guadagna. Nel mirino società francesi e tedesche, ma anche tre italiane. Il fondatore Ray Dalio vive da guru nei boschi vicino New York e ha costruito il successo sulla strategia “pure alpha”
Più nel dettaglio, Bridgewater ha scommesso 5,2 miliardi su un calo di 16 società quotate francesi, 4,8 miliardi contro aziende tedesche, 1,7 miliardi contro 5 olandesi e circa 2 miliardi su 5 società spagnole e 3 italiane. In particolare nel mirino del fondo ci sono il gruppo tedesco di software SAP, sul cui ribasso Bridgewater ha puntato un miliardo di dollari. Poi il produttore olandese di semiconduttori ASML contro cui ha lanciato una fiche da 715 milioni. Già all’inizio del 2018, Bridgewater aveva scommesso forte contro l’Europa. In particolare vendite allo scoperto su azioni come Eni, Enel, Intesa Sanpalo, Unicredit. In tutto una puntata da 2,6 miliardi di euro. Andò bene, perché nel corso dell’anno il listino italiano perse circa il 17%.
Il fondatore “guru” – Ray Dalio, fondatore e guida di Bridgewater, è un personaggio curioso. Pratica ed invita a praticare la meditazione trascendentale, ha stabilito la sede del suo fondo non nella caotica Manhattan ma sopra un torrente nei boschi vicini a New York. Da qualche anno ha deciso di ergersi a maestro di vita. Ha pubblicato il libro “Principi” in cui non elargisce solo consigli di investimento ma anche ricette esistenziali pop, una specie di “Scientology” della finanza. Si leggono massime a piena pagina e a caratteri cubitali del tipo “MALE PERMETTERE AL DOLORE DI OSTACOLARE IL PROGRESSO”, “BENE IMPARARE A GESTIRE IL DOLORE PER PRODURRE PROGRESSO”. Oppure: “MALE NON ESSERE RESPONSABILI DEL PROPRIO OPERATO E NON CHIAMARE GLI ALTRI A RENDERE CONTO DEL PROPRIO”, “PRATICATE L’APERTURA MENTALE RADICALE, FATE I CONTI CON LA REALTÀ E ACCETTATELA”, “IL TEMPO È COME UN FIUME” e così via.