Tweet pro-palestinesi: bufera sugli One Direction

Zayn Malik, uno dei componenti della band, scrive «#FreePalestine»
In poche ore centinaia di minacce di morte e insulti

LONDRA – Zayn Malik, uno dei componenti degli One Direction, ha ricevuto in poche ore centinaia di minacce di morte su Twitter dopo aver postato un appello a favore della Palestina. Il giovane, idolo delle ragazzine di tutto il mondo, salito alla ribalta con il suo gruppo dopo aver vinto una edizione di «X Factor» e nelle scorse settimane in tour in Italia, dopo aver twittato ai suoi 13 milioni di follower «#FreePalestine» è stato infatti sommerso di attestati di stima, 130 mila condivisioni ma anche da moltissimi insulti e gravi minacce. «Ammazzati» o «Fatti ammazzare» sono stati i commenti meno aggressivi di chi non ha condiviso l’appello.

Anche Rihanna

Pochi giorni fa un’altra cantante, Rihanna, aveva ricevuto lo stesso trattamento per poi subito cancellare il suo tweet contro Israele. La guerra nella Striscia di Gaza, che ha finora visto oltre mille palestinesi morire sotto il fuoco israeliano, si intreccia così all’immagine pubblica di una delle band più seguite del momento. Un’altra estimatrice da Tel Aviv ha risposto a Malik: «Tu hai molti fan anche in Israele. Sono scioccata dal fatto che uno dei miei idoli voglia vedermi morta». Lo scorso 19 luglio, 45 mila persone avevano marciato a Londra a sostegno della Palestina e contro la guerra.

http://www.corriere.it/spettacoli/14_luglio_29/tweet-pro-palestinesi-bufera-one-direction-d85d6e8a-16e3-11e4-ad95-f737a6cb8946.shtml

Antisemitismo, allarme europeo

i cartelli nelle manifestazioni chiedono di TERMINARE LA CARNEFICINA DI GAZA
per i media questa richiesta è ANTISEMITA, ergo i palestinesi devono essere ridotti all’estinzione onde non mettere in pericolo gli israeliani.
ALLA FACCIA DELLA LOBBY CHE NON ESISTE

knesset“Mai come oggi, dai tempi della Shoah, abbiamo registrato una situazione di tensione come questa. Sono molto preoccupato per il futuro”. È l’allarme lanciato da Vladimir Sloutzker, presidente dell’Israel Jewish Congress, intervenuto nel corso di un incontro con i leader di alcune comunità ebraiche europee svoltosi nelle scorse ore alla Knesset. Ad essere oggetto di approfondimento gli episodi di antisemitismo che sempre più spesso minacciano la vita delle varie realtà, a livello sia locale che nazionale.
Sono i numeri stessi a spiegare la consistenza del fenomeno, diffuso a macchia d’olio e con matrici estremamente diversificate che tendono a convergere nel comune risentimento anti-israeliano e anti-ebraico. In Inghilterra ad esempio, in concomitanza con il conflitto a Gaza, il numero di azioni violente (sia fisiche che verbali) è raddoppiato rispetto ai già alti standard di intolleranza che già si verificano nel Regno Unito, in particolare nei quartieri periferici. E hanno fatto il giro del mondo le immagini degli attacchi alle sinagoghe francesi, blindate e assediate dai manifestanti pro-Palestina. Tra le realtà colpite anche la sinagoga di Tolosa, località simbolo dell’odio antisemita di matrice islamista dopo l’agguato mortale alla scuola Ozar HaTorah perpetrato nel 2012 dal jihadista Mohammed Merah. Dalle parole il passaggio ai fatti è stato rapido: una volta concluso il corteo di protesta organizzato nei pressi dell’edificio, un dimostrante – arrestato in queste ore dalla polizia – ha lanciato tre ordigni contro il luogo di culto. Fortunatamente nessuno di questi è esploso.
Ma non sorprende, alla luce del crescente rancore già manifestatosi in passato nelle forme più esecrabili, che i numeri delle aliyot continuino a crescere in modo vertiginoso. Nelle ultime settimane, nonostante il conflitto con Hamas come potenziale deterrente, si conta infatti l’arrivo di oltre 500 nuovi immigrati dalla Francia.
Massima vigilanza e stretto raccordo tra forze di sicurezza e istituzioni ebraiche anche in Italia. Di ieri l’inquietante minaccia di nuove scritte antisemite, svastiche e parole di odio sui muri di Roma.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

– See more at: http://moked.it/blog/2014/07/29/antisemitismo-allarme-europeo/#sthash.i5iNsWb4.dpuf

La guerra a Gaza divide il mondo tra filo-palestinesi e antisemiti. Incidenti in Inghilterra, manifestazioni a New York
Episodi di antisemitismo sono stati registrati in Gran Bretagna e segnalati come in aumento dall’inizio dell’operazione israeliana. Ad affermarlo è la comunità Security Trust dalle pagine del “Jewish Chronicle”. Sarebbero almeno 70, gli incidenti antisemiti segnalati nel periodo compreso tra l’inizio dell’operazione e venerdì scorso.

manifestazione londra pacifistaIl “Daily Mail” riferisce, domenica, che più di 100 atti di odio antisemita sono stati registrati dalla polizia: più del doppio del numero considerato “consueto”. Tra gli incidenti riportati si registra l’aggressione fisica nell’ultima settimana di un rabbino a Gateshead, alcuni attacchi alle sinagoghe e un attacco da parte di una donna araba che indossava un niqab contro un ragazzo ebreo in sella alla sua bicicletta nel nord di Londra.

“Stiamo inviando messaggi di posta elettronica alle scuole, shuls e le organizzazioni ebraiche ricordando loro i protocolli di sicurezza. Siamo determinati a fare tutto il possibile per permettere la vita ebraica di continuare come di consueto”,  ha detto Mark Gardner, direttore delle comunicazioni presso la Comunità Security Trust al Jewish Chronicle. Il Consiglio musulmano di Gran Bretagna ha detto in una dichiarazione che il conflitto di Gaza non dovrebbe disturbare relazioni interreligiose nel Regno Unito. In un comunicato pubblicato sul suo sito web, Shuja Shafi, del Consiglio musulmano della Gran Bretagna e segretario generale, ha esortato gli ebrei e i musulmani a “ricordare l’importanza di civiltà e cortesia tra di loro.”

Analoga situazione si è verificata a New York membri del Congresso e migliaia di sostenitori di Israele, si sono riuniti per una manifestazione di solidarietà nei pressi delle Nazioni Unite. Il raduno si è tenuto ieri pomeriggio (lunedi), organizzato dalla UJA-Federation di New York e del Consiglio Relazioni comunità ebraica di New York, era destinato a mostrare il sostegno per Israele che combatte Hamas. Il rally sulla 47th Street a Manhattan è stato co-sponsorizzato dalla riforma, gruppi ebraici conservatori e ortodossi.

L’evento comprendeva interventi di diplomatici israeliani, membri del Congresso e capi della Jewish Theological Seminary e Yeshiva University, così come una performance dal Jewish un gruppo a cappella The Maccabeats. Di Israele alle Nazioni Unite Ron Prosor ha detto di sperare che la voce dei presenti è la voce “sana”. Egli ha sottolineato che Israele cerca la pace, ma che non può essere pace finché Hamas sta cercando di uccidere la sua gente.

Una piccola contro-manifestazione pro-palestinese ha avuto luogo di fronte al raduno pro-Israele.
http://www.aletheiaonline.it/2014/07/29/la-guerra-a-gaza-divide-il-mondo-tra-filo-palestinesi-e-antisemiti-incidenti-in-inghilterra-manifestazioni-a-new-york/

Gli albergatori respingono i profughi: «Troppo pochi 30 euro a notte»

che questione di razzismo. Questione di “risorse”, un tempo si chiamavano soldi. Ps quanto danno agli albergatori per ospitare gli sfrattati indigeni? A proposito di eguaglianza.

Il presidente veneto Michielli: «Difficile riuscire a garantire un’ospitalità adeguata, non ho avuto alcuna risposta positiva»

VENEZIA – «Io ne avevo già parlato agli albergatori ma non ho avuto una sola risposta positiva». Non è questione di razzismo, e lo precisa più volte il presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli. Se gli albergatori probabilmente non ospiteranno i profughi sarà solo per una mancanza di organizzazione e per i troppi rischi.

«Non è possibile sapere con sufficiente anticipo quanta gente arriverà, da dove, se saranno famiglie o persone singole, che lingua parleranno e quanto resteranno. Così è difficile garantire un’adeguata ospitalità. Prima garantivano 30 euro a notte e adesso sono diventati 35 – continua Michielli – di questi però 5 euro sono da consegnare all’ospite per le sue necessità personali».
http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/albergatori_venezia_no_profughi_30_euro/notizie/820174.shtml

Agli studenti sono offerte borse di studio se postano propaganda pro-israeliana

News – 28/7/2014
The independent. Ben Lynfield.

Gerusalemme,13 agosto 2013. In una campagna per migliorare la propria immagine all’estero, il governo israeliano prevede di concedere borse di studio a centinaia di studenti di sette università in cambio dei loro post pro-Israele su Facebook e dei loro tweet per un’utenza straniera.

Gli studenti che fabbricano i post non rivelano di essere finanziati dal governo israeliano, secondo la corrispondenza sul piano, rivelata dal quotidiano Haaretz.

L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, che supervisionerà il programma, ne ha confermato l’inizio e ha scritto che il suo obiettivo è quello di ”rafforzare la diplomazia pubblica israeliana e renderla adatta ai cambiamenti nei mezzi di consumo dell’informazione”.

La mano del governo è invisibile all’utenza straniera. Daniel Seaman, il funzionario che ha pianificato l’iniziativa, in una lettera del 5 agosto indirizzata ad un organismo che autorizza i progetti di governo, ha scritto che “l’idea richiede di non far risaltare il ruolo dello Stato e quindi è necessario coinvolgere gli stessi studenti, senza legami politici o affiliazioni”.

Secondo il progetto, gli studenti devono essere organizzati in unità in ogni università, con un capo-coordinatore che riceve una borsa di studio completa, tre coordinatori per la lingua, i grafici e la ricerca che ricevono borse di studio inferiori e studenti chiamati ‘attivisti’ che riceveranno una”borsa di studio minima”.

Gli assistenti di Netanyahu hanno detto che i temi principali che le unità affronteranno sono relativi a questioni politiche e di sicurezza, di lotta contro le richieste di boicottare Israele e contro gli sforzi per mettere in discussione la legittimità di Israele. I funzionari hanno detto che gli studenti sottolineeranno i valori democratici israeliani, la libertà di religione e il pluralismo.

Ma Alon Liel, l’ex direttore generale del ministero degli Esteri israeliano, ha criticato il piano come “proprio disgustoso. Gli studenti universitari devono essere educati a pensare liberamente. Quando si compera la mente di uno studente, questi diventa un burattino al soldo del governo israeliano”, ha detto. ”Si può dare un contributo per fare del lavoro sociale o per insegnare, ma non per fare propaganda su questioni controverse per il governo”.

Traduzione di Edy Meroli
http://www.infopal.it/agli-studenti-sono-offerte-borse-di-studio-se-postano-propaganda-pro-israeliana/

i suicidi che non esistono

Loro tutta gentaglia che non ha certo bisogno di aiuto, magari di 30 euro al giorno come garantito ad umani più umani di altri. ANCONA: DISOCCUPATA 55 ENNE SALE SUL TETTO DI UN PALAZZO E MINACCIA IL SUICIDIO, «DATEMI UN LAVORO»

28 luglio 2014
Disoccupata, con un marito malato e un assegno da 260 euro al mese. Sabato scorso aveva minacciato il suicidio dopo essersi arrampicata sul traliccio della linea ferroviaria, che corre adiacente a via Marconi, davanti alla Mole Vanvitelliana. Oggi ci ha riprovato, salendo sul tetto di un palazzo. E’ la disperazione di una donna anconetana di 55 anni che non riesce più ad arrivare a fine mese e che chiede solo una cosa: un lavoro retribuito dignitosamente.
Questa volta l’allarme è partito dal palazzo della Direzione territoriale e legale delle Ferrovie dello Stato, che si trova in via Marconi, a pochi metri dalla rotatoria di piazzale Italia. Erano circa le 12:30 quando la donna si è arrampicata proprio lassù, sul un tetto della palazzina minacciando in suicidio. Il motivo del nuovo gesto? Stamattina la 55enne ha parlato con il sindaco Valeria Mancinelli che, senza troppi giri di parole, le ha detto che di lavoro per conto del Comune non c’è. Da lì la decisione di ritornare su quel tetto che, dalla parte di via Marconi, non è alto. Ma su un lato c’è il vuoto per circa 10 metri e, sul retro, c’è linea ferroviaria.(…) Leggi tutto su anconatoday

AVELLINO: SUICIDI, È ESCALATION, 65ENNE SI SPARA UN COLPO DI FUCILE AL MENTO. 4 MORTI IN 3 GIORNI

25 luglio 2014

Sale a 25 il numero di suicidi in Irpinia. Quattro morti in tre giorni, bilancio da brividi per la provincia di Avellino, scossa da una tremenda escalation di morti per suicidio. Questa mattina un 65enne è stato trovato morto a via Zigarelli ad Avellino. L’uomo è deceduto sparandosi un colpo di fucile alla testa, puntandolo sotto il mento. Gli inquilini di un palazzo allarmanti dal colpo esploso, intorno alle ore 8,30, hanno trovato il corpo dell’uomo. Dalle prime verifiche sembrerebbe che l’uomo abbia deciso di farla finita. L’uomo risiedeva in via Dante. Proprio questa mattina i familiari avevano lanciato l’allarme per la sua scomparsa. Il corpo è stato rinvenuto nel parcheggio di un’attività commerciale. Fonte avellino.ottopagine

http://www.crisitaly.org/notizie/avellino-suicidi-e-escalation-65enne-si-spara-un-colpo-di-fucile-al-mento-4-morti-in-3-giorni/ LAPIO: DISOCCUPATO 44ENNE SI SUICIDA, È IL SECONDO CASO NELL’ARCO DI 12 ORE IN IRPINIA

23 luglio 2014
Ennesimo suicidio nel giro di 12 ore in Irpinia. Dopo il 47enne rinvenuto cadavere nella sua abitazione di Rione Valle. Un altro suicidio si è consumato a Lapio. A farne le spese un 44enne del posto, disoccupato, che ha deciso di farla finita. A ritrovare il corpo privo di vita del giovane i genitori. Inutile i soccorsi del 118.

Fonte irpinia24

http://www.crisitaly.org/notizie/lapio-disoccupato-44enne-si-suicida-e-il-secondo-caso-nellarco-di-12-ore-in-irpinia/

TITO: IMPRENDITORE 54ENNE SI SUICIDA, “I COLLEGHI, EQUITALIA E AGENZIA DELLE ENTRATE SONO I MANDANTI”

27 luglio 2014

Deve essere un attimo. Un attimo che sembra non terminare mai. Un attimo in cui tutto si spegne e a te sembra di non avere più nulla. Di non poter salvare più nulla.
Michele Zarriello era la sua azienda. L’aveva ereditata dal padre e, insieme ai due fratelli (uno dei quali morto poco tempo fa), l’aveva costruita negli anni con duro lavoro. E’ quello che non ti raccontano mai dei piccoli imprenditori: i giorni interi passati a lavorare, le notti di veglia quando sai che c’è una scadenza e non potrai pagare. E di quelle notti, negli ultimi tempi, devono essercene state tante. Perchè i problemi crescevano ogni giorno di più. Arrivavano le cartelle da pagare, ma di soldi nell’azienda di famiglia ne entravano sempre meno. E quando si parla di crisi non si parla di una cosa generica. Dietro la parola crisi ci sono persone che si sentono sempre più strangolate: non riescono a pagare bollette, le spese crescenti, gli stipendi o il mutuo. Mai come stavolta il piccolo imprenditore è come il suo operaio, con la stessa ansia, con la stessa paura per il futuro.
E quell’ansia alla fine ha avuto il sopravvento. Così, venerdì, mandati a casa i suoi ultimi collaboratori per l’ora di pranzo, Michele Zarriello è rimasto solo. Si deve essere guardato attorno, magari ha sistemato qui e là qualcosa lasciata non in perfetto ordine. Poi quel dolore ha preso il sopravvento e, nel suo ufficio, si è tolto la vita. Nel luogo che amava, nell’azienda di contrada Santa Loja a Tito scalo, che per anni aveva dato ai fratelli Zarriello grandi soddisfazioni. E a trovarlo, purtroppo già morto, è stato il fratello, che insieme a lui divideva il dolore e i problemi. Zarriello aveva 54 anni. E va ora ad allungare il triste elenco dei tanti imprenditori che in questi anni si sono tolti la vita.(…) Leggi tutto su ilquotidianoweb

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PADOVA: PERDE IL LAVORO A 61ANNI, SI SUICIDA IMPICCANDOSI IN GARAGE. LO TROVA IL FIGLIO

26 luglio 2014

Lo ha trovato il figlio di 27 anni impiccato in garage. Tragedia ieri sera in una famiglia residente in via D’Acquapendente a Padova. L’uomo, un padovano di 61 anni, qualche mese fa aveva perso il lavoro di impiegato. Ma dopo qualche settimana aveva rassicurato la famiglia di aver trovato un nuovo impiego in una ditta. Ma a nessunod ei familiari aveva detto dove. Ieri sera si è impiccato in garage: il tragico sospetto dei familiari (viveva con la moglie ed il figlio) è che l’uomo non avesse trovato alcuno posto e che la disperazione l’abbia portato all’estremo gesto. Ha lasciato solo un bigliettino indirizzato alla famiglia con scritto: «Vi chiedo perdono». Sul posto è intervenuta una volante della questura. Fonte mattinopadova

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CAPACCIO: PERDE IL LAVORO, 37ENNE SI SUICIDA IMPICCANDOSI IN UN CASALE NEI PRESSI DI MONTE ULIVETO

26 luglio 2014

Tragedia a Capaccio: Domenico Bambacaro 37enne residente del posto, si è impiccato in un casale vicino alla sua abitazione, in località Monte Uliveto. A fare la scoperta, questa mattina, sua moglie: l’uomo aveva anche un figlioletto. Aveva perso il suo lavoro stabile, secondo alcune testimonianze.(…) Leggi tutto su salernotoday

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LECCE: CASSINTEGRATO 50ENNE SI SUICIDA CON UN COLPO PISTOLA NELLA SUA AUTO

25 luglio 2014

Un cinquantenne si è ucciso con un colpo di pistola nella sua auto trovata parcheggiata nelle campagne di Borgo Piave, frazione di Lecce, a pochi chilometri dalla marina di Frigole. L’uomo, che si era allontanato da casa due giorni fa, era in cassa integrazione e viveva in un profondo stato di depressione. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri. Il corpo è stato ritrovato questa mattina intorno alle 11.30: l’uomo mancava da casa da circa due giorni. Fonte quotidianodipuglia

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L’AQUILA: 68ENNE SI SUICIDA DANDOSI FUOCO NELLA PROPRIA RIMESSA AGRICOLA

25 luglio 2014

Per ora sono solo le prime notizie, solo indiscrezioni che derivano però dal ritrovamento di un messaggio straziante. Il dolore provato per una vita distrutta dal terremoto non si può cancellare e sarebbe questa la causa della morte di un uomo che avrebbe deciso di togliersi la vita. Il corpo di un uomo è stato trovato carbonizzato a l’Aquila. La tragedia è avvenuta in un campo all’altezza del passaggio a livello della statale 5 bis. Tra i primi a giungere sul posto i giornalisti de Il centro che hanno potuto riprendere anche l’intervento dei soccorsi che però non è servito a nulla. Il cadavere è stato ritrovato all’interno di una baracca adibita a rimessa agricola dalla vittima. Pare che l’incendio sia nato dalla stessa volontà dell’uomo di togliersi la vita. La vittima, un alpino di 68 anni, ha lasciato dei biglietti per giustificare il suo gesto che potrebbe anche essere legato a una depressione post terremoto. Il fatto è accaduto questa mattina intorno alle 6. I vigili urbani hanno subito richiesto l’intervento dei vigili del fuoco che sono arrivati sul posto ma non hanno potuto fare nulla per l’uomo, se non spegnere le fiamme dell’incendio che ha cancellato la sua vita.
Pare che ci siano dei biglietti in cui il sessantottenne parla della sua depressione e di come il terremoto devastante del 2009 gli abbia per sempre cambiato la vita. Una depressione e anche tante difficoltà economiche che lo avrebbero spinto al suicidio.(…) Leggi tutto su ultimenotizieflash

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SUSEGANA: AZIENDE FALLITE E BANCAROTTA, IMPRENDITORE 57ENNE SI SUICIDA IMPICCANDOSI

24 luglio 2014

Era a Santo Domingo da oltre un anno, voleva rifarsi una vita. Ma, nella città caraibica, ha trovato la morte. Si è ucciso impiccandosi alla doccia Bruno Campeol, 57 anni, imprenditore trevigiano legato a tre aziende della zona: la Marmitte Zara di Susegana, l’Ape di Refrontolo e la Stark di Pieve d’Alpago.
L’uomo, dopo il fallimento delle ditte e con vari processi a suo carico per fallimento e bancarotta fraudolenta, a marzo 2013 aveva deciso di abbandornare Susegana, città dove tuttora vivono la madre, la moglie, il figlio. Aveva lasciato la famiglia, la casa, il paese e si era recato a Santo Domingo dove aveva avviato la Kiwi Tour, agenzia di viaggi. Pare che le cose, in ambito lavorativo, non gli andassero troppo bene neppure lì. Ed è forse, anche, per questo che il 57enne ha deciso di farla finita.(…) Leggi tutto su oggitreviso

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LAPIO: DISOCCUPATO 44ENNE SI SUICIDA, È IL SECONDO CASO NELL’ARCO DI 12 ORE IN IRPINIA

23 luglio 2014

Ennesimo suicidio nel giro di 12 ore in Irpinia. Dopo il 47enne rinvenuto cadavere nella sua abitazione di Rione Valle. Un altro suicidio si è consumato a Lapio. A farne le spese un 44enne del posto, disoccupato, che ha deciso di farla finita. A ritrovare il corpo privo di vita del giovane i genitori. Inutile i soccorsi del 118. Fonte irpinia24

http://www.crisitaly.org/notizie/lapio-disoccupato-44enne-si-suicida-e-il-secondo-caso-nellarco-di-12-ore-in-irpinia/ VIGONOVO: LA DITTA FALLISCE, IMPRENDITORE EDILE 48ENNE SI SUICIDA IMPICCANDOSI IN GARAGE

23 luglio 2014

La sua vita era naufragata velocemente. Prima la sua ditta, un tempo florida, era fallita. Poi a finire era stato anche il suo matrimonio. M.B., 48enne di Vigonovo, come riporta il Gazzettino, evidentemente non è più uscito dal buco nero nel quale era finito. Nonostante gli sforzi per trovare un nuovo lavoro sempre nel campo dell’edilizia nel Vicentino. Cinque anni fa, come detto, la ditta di ponteggi che gestiva aveva dovuto chiudere, nonostante prima lavorasse a getto continuo. Soprattutto con i paesi in via di espansione in oriente. Ma per restare più vicini a noi, “sue” erano anche le impalcature innalzata attorno al campanile di San Marco per dei lavori di manutenzione. A ruota, poi, la rottura con la moglie e la decisione di allontanarsi dal suo paese natale per cercare fortuna in terra berica. Anche in questo caso, però, non è andata benissimo. Nonostante una nuova compagna, nei giorni scorsi pare che abbia rotto il rapporto di lavoro con l’azienda per la quale lavorava.(…) Leggi tutto su veneziatoday

http://www.crisitaly.org/notizie/vigonovo-la-ditta-fallisce-imprenditore-edile-48enne-si-suicida-impiccandosi-in-garage/

ARDENNO: PROBLEMI LAVORATIVI, 46ENNE SI SUICIDA GETTANDOSI NELL’INVASO ARTIFICIALE DELL’ENEL

22 luglio 2014
Le ricerche erano iniziate ieri mattina e si sono concluse nel modo peggiore: nella serata di ieri è stato ritrovato il cadavere di R.P., 46enne ristoratore di Sondrio.
La salma è stata rinvenuta nell’invaso di Ardenno. A dare l’allarme alla polizia è stato un agricoltore che ha visto affiorare il corpo dalle acque dell’invaso artificiale Enel di Ardenno.
La Polizia sta indagando per accertare le esatte cause del decesso ma l’ipotesi più accreditata è quella di un gesto volontario causato forse da una depressione dovuta alle difficoltà sul lavoro.(…)

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BERGAMO: FECE ARRESTARE UN USURAIO “ORA NESSUNO MI AIUTA, NON DENUNCIATE” – VIDEO

28 luglio 2014

Lo scorso 12 maggio, con la sua denuncia, fece arrestare un usuraio. A distanza di quasi tre mesi Ezio Iunco si ritrova senza un lavoro, senza una casa e vive con la paura di ritorsioni.
Il barista 51enne si sfoga e racconta a Bergamonews che dopo quell’episodio nessuno, soprattutto le associazioni anti-usura, l’ha mai aiutato e che tutti gli hanno voltato le spalle. Compresa la moglie, inconsapevole di quel prestito chiesto dal marito, che ha chiesto la separazione e con i tre figli presto si trasferirà da una sorella in Spagna. Nella nostra intervista video il 51enne esprime la sua disperazione, e lontano dalle telecamere arriva a dichiarare: “Meglio non denunciare a questo punto. Ora oltre che senza soldi vivo con la paura. Se un giorno qualcuno mi sparasse mi farebbe un favore”.(…)

Leggi tutto su bergamonews
http://www.crisitaly.org/notizie/bergamo-fece-arrestare-un-usuraio-ora-nessuno-mi-aiuta-non-denunciate-video/

La crisi di Gela: in ventimila per difendere la raffineria

Gela, 28 lug – Al tempo, era uno dei più grandi complessi di raffinazione in Europa. Oggi, anno 2014, la crisi del comparto morde anche la realtà siciliana. Il petrolchimico Eni di Gela dà tuttora lavoro, direttamente e indirettamente considerando anche l’indotto, a più di 300 persone. La raffineria, costruita per volontà di Enrico Mattei, è chiusa da maggio, quando un incendio ha danneggiato parte dello stabilimento che da allora non è più ripartito.

La crisi non è solo del comparto e nemmeno esclusivamente dell’eccessiva capacità di raffinazione, che ha portato già ad altre chiusure eccellenti come l’impianto Tamoil di Cremona. A rischio sono però anche le altre realtà Eni disseminate per l’Italia fra Taranto, Priolo e Livorno, mentre Marghera e Porto Torres sono già sotto processo di riconversione. Il settore chimico è sotto scacco da anni, nonostante l’Italia avesse raggiunto primati a livello mondiale. Con riferimento alla sola trasformazione del greggio, la sovracapacità produttiva è stimata in almeno 40 milioni di tonnellate.

In questo specifico caso, la crisi è di un’intera comunità che attorno al petrolchimico si è sviluppata e dal petrolchimico trae la principale fonte di sostentamento. Non devono quindi stupire i numeri della manifestazione, che non ha coinvolto solo i dipendenti: erano ventimila in piazza oggi, a chiedere a gran voce che si possa dare un futuro all’impianto.

Dopo la chiusura delle torri, infatti, il rischio concreto è che si possa arrivare al blocco sia dei finanziamenti che dei 700 milioni stanziati da Eni lo scorso febbraio per la trasformazione e riconversione di alcune linee. Tanto che, nei giorni scorsi, sono già partiti i primi licenziamenti. Da qui l’origine della manifestazione, che ha visto la partecipazione anche dei principali esponenti sindacali.

Filippo Burla
http://www.ilprimatonazionale.it/2014/07/28/la-crisi-di-gela-in-ventimila-per-difendere-la-raffineria/

Giaglione. Serata informativa inquinamento polveri

 TG Valle Susa

volantino serata 3.0

 Il gruppo consiliare Progetto Giaglione presenta la serata informativa “Salute pubblica e TAV” venerdì 1° agosto 2014, ore 21:00, nella piazza antistante il parco giochi del paese, in località Breida (zona campo sportivo).

Interverranno come relatori: il Dott. Tomalino (medici di base valsusini), il Prof. Cancelli(politecnico di Torino), l’Ing. Donvito (cittadino attivo), la Dott.sa Becarelli (già direttore sanitario S. Giovanni Torino) e Marco Scibona (Senatore della Repubblica eletto in Val Susa).

Il nostro scopo non è creare allarmismo tra la popolazione, ma di poter rendere pubblici e fruibili i dati delle centraline di rilevamento situate all’interno del cantiere LTF della Maddalena di Chiomonte e nei paesi limitrofi: dati su atmosfera (particolato PM 10 PM 2,5 polveri sottili ) e fibre areodisperse (amianto). Inoltre avremo la possibilità di verificare quale tipo di controlli vengono effettuati sulle sorgenti del paese.

I centri abitati prospicienti il cantiere del cunicolo esplorativo (ma non solo) sono ricettori di sostanze disperse nell’aria potenzialmente nocive per la salute e le rassicurazioni forniteci dal direttore dell’ARPA Piemonte Dott. Robotto non sono soddisfacenti.

Già durante il primo consiglio comunale abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale della giunta Paini di organizzare, in collaborazione, questa serata informativa. Non avendo ricevuto risposta, abbiamo reiterato la domanda, alla quale è seguita risposta negativa, in quanto “comunico che le risultanze dei monitoraggi ambientali effettuate da ARPA Piemonte e LTF spa relativamente al cantiere per la realizzazione del cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte sono oggetto di attento esame da parte dell’Amministrazione Comunale. Qualora questa Amministrazione lo ritenesse necessario provvederà all’organizzazione di un incontro a carattere informativo , invitando a parteciparvi tecnici competenti in materia”.

Così, convinti del fatto che sia prioritario affrontare questo argomento, abbiamo deciso di organizzarla noi .

Ci rammarica il fatto che questa Amministrazione sia latitante quando gli argomenti da affrontare sono “spinosi” e ci duole questa realtà. Giovedì 24 luglio, durante il consiglio comunale dedicato in prevalenza all’approvazione del bilancio, abbiamo potuto presentare l’idea di sistemare una pensilina per la fermata del bus di linea, rigettata in quanto era già stato pensato di realizzarla (staremo a vedere se e i tempi della realizzazione), abbiamo fatto notare come diversi punti del bilancio e della relazione previsionale programmatica sono privi di stanziamenti e di idee (sport, turismo, cultura ad esempio), di come siano sfuggiti alla vista bandi regionali potenzialmente importanti per il paese ( scuole di montagna ad esempio) ma abbiamo nuovamente rinnovato l’idea di poter collaborare nell’organizzazione di eventi in paese.

Così pensiamo che il diniego arrivatoci per l’uso della sala polivalente per la serata sulla salute pubblica, non sia altro che l’ottusa caparbietà nell’applicare regolamenti discutibili, (visto che la richiesta è pervenuta come consiglieri comunali e per interesse pubblico), e non una rivalsa per quanto fatto notare nel consiglio comunale.

I consiglieri

Monica GAGLIARDI

Enrico POZZATO

Roberto RONSIL

La Sitaf fa business, altro che No Tav.

 Tutto in attivo da diversi anni, a niente sono serviti i blocchi No Tav.

di Valsusa Report.
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Una notizia e due conti sui bilanci della società che detiene in Valle di Susa il trasporto merci su gomma. Un calo del traffico pesante nel tunnel del Fréjus (-2,20% nel 2013 rispetto all’anno precedente, ma la flessione è del 24,55% rispetto al 2007) non ha impedito alla Sitaf di chiudere il bilancio con un utile di oltre 26 milioni, in progresso del 3,9%, mentre i ricavi sono pari a 135,3 milioni. La Sitaf, che gestisce l’autostrada Torino-Bardonecchia oltre al traforo di collegamento con la Francia, è una società pubblico-privata che vede l’Anas controllare il 31%, il Comune di Torino il 10,6% e la Provincia di Torino l’8,7%.

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Anche altre società stanno beneficiando di questa diversificazione di Sitaf. La Tecnositaf, che si occupa di tecnologie di controllo per la sicurezza stradale, si è aggiudicata una commessa in Algeria, del valore di 10 milioni di euro.

Gli addetti, complessivamente, sono 500 in Sitaf e TecnoSitaf, proprio grazie a questi nuovi interventi, ha assunto 30 giovani ingegneri. Gianni Luciani, amministratore delegato della società, ricorda anche che Sitaf distribuisce in Val Susa oltre 13 milioni di euro in stipendi a cui si aggiungono 115mila euro per sponsorizzazioni e donazioni.

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Grazie a queste grandi commesse e ai numerosi passaggi, la Società si appresta inoltre, a completare il tunnel di servizio del Frejus, scavato dalla parte francese, senza contestazioni. Invece dal versante italiano le contestazioni che chiusero l’autostrada nel 2010 e 2011 non hanno intaccato posti di lavoro e business.

V.R. (29/07/14)