I gravi effetti dei lacrimogeni al CS, di ‘ndrangheta NON SI DEVE PARLARE e le ordinanze OMISSIS restano tali. Udienza odierna in aula bunker.

Storie di ordinaria ingiustizia quelle che ormai viviamo ad ogni udienza in aula bunker. Ieri l’accusa era terrorismo, oggi erano i fatti del 2011 (sgombero e manifestazione del 3 luglio). 

Lo scenario è sempre inquietante.
Ci identificano di nuovo all’ingresso, FILMANDO i documenti. Alle proteste rispondono che “equivale alla copia fotostatica”. Ma  NON E’ COSI’, non lo è affatto, cosi’ decido di filmare la scena e la protesta di alcuni imputati insieme a solidali. “Spenga la telecamera, è vietato filmare all’esterno”. E da quando? Da quando lo decidono loro, evidentemente. Senza un motivo dichiarato, non c’è bisogno.
Stresso un po’ i Carabinieri (come nel mio stile) per farmi dare una spiegazione, prima inventano un’ordinanza speciale (poi negata) e poi chiudono la discussione con un tragico e rivelatorio “IO A LEI NON DEVO NESSUNA SPIEGAZIONE”. Punto.
In aula bunker arriva il primo ed unico teste della giornata, il consulente che spiega la pericolosità dei gas CS. E chi mi conosce può capire quant’è stata difficile, per me, l’udienza di oggi.
Difficile per il teste, difficile per il contenuto, difficile per le omissioni. Non vi nascondo un certo stupore nel non vedere neanche NOMINATO il caso di ALESSANDRO LUPI  colpito al volto da un LACRIMOGENO il 24 luglio 2011 (con tanto di referto che parla di FERITA BALISTICA), altro omissis, ma questa volta non da parte dell’accusa. Mentre mi chiedo il perché, continuo a scrivere parola per parola.
Augurandomi che qualcuno, leggendo, capisca quello che a me sembra sfuggire.
A fine udienza le istanze delle parti, ex 507, acquisizione di nuovi documenti o richiesta di nuovo esame per testimoni già ascoltati.
Tutte respinte, tranne due documenti proposti da LTF (!!!) e un ex 507 fatto dal PM, che però va a vantaggio di un imputato perché a quanto pare c’è stato un errore, una leggerezza da parte della procura, e salta cosi’ un’identificazione che in giuridichese, a quanto pare, permette lo stralcio dell’identificazione dell’imputato.
Unico rigetto che apprezziamo.
Non ho potuto montare il video, sistemare il testo in modo comprensibile ha richiesto molte ore, a tal proposito vi ricordo che per i miracoli ci stiamo attrezzando ma un vostro sostegno ci aiuterebbe ad andare avanti nella realizzazione del documentario oltre che nel continuare il servizio come TGMaddalena.
Simonetta – TGMaddalena

Povertà assoluta, il lavavetri laureato che anticipa i dati Istat

e la Cgil propone di fermare la violenza a Castelvolturno con il lavoro. QUALCUNO LO SPIEGA AI SINDACATI CHE IL LAVORO NON C’E?????????
Non lo trovano i giovani, E LO PERDONO I LORO GENITORI – Crisi, il disastro dei disoccupati over 50: dal 2008 l’incremento è del 147%
Ignorano questi dati o prendono deliberatamente per il culo giocando sulla pelle delle persone, stranieri compresi??????????
Chi meglio dei sindacati dovrebbe sapere QUANTE AZIENDE CHIUDONO AL GIORNO????

Si chiama “Acqua passata” il corto di Luca Stringara e Giacomo Benini che ha vinto nella sezione “cortissimi” del Premio L’Anello debole. Un video ironico e amaro: protagonista un ragazzo sulla trentina, dal notevole background, che accompagna lo spettatore verso un finale a sorpresa

15 luglio 2014
ROMA – Un lavavetri laureato. Un giovane preparato, che passa dall’illusione di un lavoro dignitoso alla pulizia che dei vetri delle automobili, ferme al semaforo. E’ il protagonista di un video ironico e allo stesso tempo amaro sulla disoccupazione giovanile e la difficoltà a trovare lavoro di tanti laureati italiani: “Acqua passata”, di Luca Stringara e Giacomo Benini. L’opera ha vinto il Primo premio assoluto nella sezione “Cortissimi” dell’VIII edizione del Premio L’anello debole, svoltosi appena due settimane fa. Il riconoscimento, infatti, è stato consegnato nel corso della cerimonia di premiazione del 28 giugno 2014.

Il lavavetri laureato: ironia e amarezza di un giovane disoccupatoUn video che torna subito e prepotentemente alla ribalta dopo i dati pubblicati ieri dall’Istat sulle difficoltà economiche delle famiglie italiane e sul livello di povertà crescente nel nostro Paese. In “Acqua passata” un ragazzo sulla trentina dialoga con la telecamera nella sua ordinaria routine e questa lo segue mentre si appresta a iniziare la giornata. Le parole ci lasciano intuire i suoi studi e il suo background. Ma non ci preparano al finale a sorpresa, in cui tutto quanto detto potrà esser riletto in una forma densa di amarezza. Quell’amarezza che sta attanagliando milioni di famiglie italiane (il 12,6% è in condizione di povertà relativa – per un totale di 3 milioni 230 mila – e il 7,9% lo è in termini assoluti – 2 milioni 28 mila -, dice l’Istat) alle prese con un potere d’acquisto ormai agli sgoccioli, con figli da far studiare o già laureati, ma che trovano non poche difficoltà a trovare fortuna nel mondo del lavoro. Un video per riflettere.
Guarda il video “Acqua passata”
http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/464775/Poverta-assoluta-il-lavavetri-laureato-che-anticipa-i-dati-Istat